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#Responsabilità Sociale
scogito · 6 months
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Il crollo della struttura "famiglia" è inevitabile. Il nucleo chiuso degli affetti e delle protezioni è destinato a implodere.
Sia per l'emersione delle autenticità che verrano fuori, sia perché la massa deve comprendere che una società sana funziona in interconnessione tra individui. Tutti, non solo quelli di proprio interesse.
Hanno perciò attivato la disgregazione della "sicurezza" familiare, affinchè l'idea di collettività non sia solo una bella parola scritta sulla carta.
La responsabilità sociale è una forzatura fino a quando non ci si rende conto che il mare lo fanno tutte le gocce assieme. In una condizione continuata di reciprocità.
Soprattutto fino a quando questo modo di esistere non viene recepito a livello pratico, perché a sparare cazzate sull'unità spirituale sono bravi tutti.
(chi vuole si sposerà lo stesso, non è di questo che parlo)
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divulgatoriseriali · 2 months
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Violenza di genere intra-familiare: comprendere le radici e le dinamiche
Il tema della violenza di genere intra-familiare è oggi molto sentito e dibattuto. Colpisce tanto le donne, ma anche gli uomini. Si tratta di una questione delicata perché, oltre a smuoverci emotivamente, richiama l’attenzione sulla responsabilità sociale di noi tutti, che costituiamo quel contesto culturale e quell’ordine sociale che talvolta accetta la violenza anziché condannarla. Continue…
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ritroviamocida · 4 months
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Vino e italiani: un amore che cambia, con un occhio di riguardo ai giovani
Il vino e l’Italia: un connubio indissolubile che affonda le sue radici nella storia millenaria del nostro Paese. Una passione che si tramanda di generazione in generazione, un elemento distintivo della cultura e della tradizione italiana. Tuttavia, negli ultimi anni, questo rapporto sta subendo un’evoluzione interessante, soprattutto tra i giovani. Se da un lato il consumo di vino in Italia…
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lospeakerscorner · 8 months
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FS Italiane, torna il Treno dei Bambini
Da Roma Termini al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa torna il convoglio storico Treno dei Bambini carico di valori e attività loro dedicate  Dal binario 13 di Roma Termini nella mattinata di domenica 14 gennaio è partito il Treno dei Bambini. Questo è il nome del convoglio storico che, per il secondo anno di fila, viaggia verso il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa per far conoscere…
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fitnessitaliano · 9 months
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Come la Finanza Comportamentale Modella il Benessere Sociale
Nel vasto panorama finanziario, la Finanza Comportamentale si presenta come una prospettiva rivoluzionaria, offrendo un’analisi che va al di là delle fredde cifre e delle teorie economiche classiche. Questo approccio innovativo si immerge nei meandri delle emozioni umane, svelando come i comportamenti individuali influenzino le scelte finanziarie e, di riflesso, plasmino il tessuto sociale. A…
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fashionetsottises · 2 months
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Le scandale est-il le moteur de la créativité ou un simple outil marketing ?
Français
La mode, un jeu dangereux ? Le scandale est-il le moteur de la créativité ou un simple outil marketing ? Découvrez mon nouvel article où je décortique les coulisses des plus grandes polémiques de l'industrie de la mode. #mode #scandale #provocation #éthique #responsabilité #réseauxsociaux #consommateurs #marquesdeluxe #crisedereputation
#mode #scandale #provocation #éthique #responsabilité
Italien
La moda, un gioco pericoloso? Lo scandalo è il motore della creatività o un semplice strumento di marketing? Scopri il mio nuovo articolo dove analizzo nel dettaglio i retroscena dei più grandi scandali dell'industria della moda. #moda #scandalo #provocazione #etica #responsabilità #socialmedia #consumatori #lusso #crisidireputazione
#moda #scandalo #provocazione #etica #responsabilità
Anglais
Is fashion a dangerous game? Is scandal the engine of creativity or simply a marketing tool? Discover my new article where I dissect the backstage of the biggest scandals in the fashion industry. #fashion #scandal #provocation #ethics #responsibility #socialmedia #consumers #luxurybrands #reputationcrisis
#fashion #scandal #provocation #ethics #responsibility
Espagnol
¿La moda es un juego peligroso? ¿El escándalo es el motor de la creatividad o simplemente una herramienta de marketing? Descubre mi nuevo artículo donde disecciono los entresijos de los mayores escándalos de la industria de la moda. #moda #escándalo #provocación #ética #responsabilidad #redes sociales #consumidores #marcasdelujo #crisisdereputación
#moda #escándalo #provocación #ética #responsabilidad https://charline-christophe-boutique.fr/es/blog/343-escandalo-motor-o-freno-de-la-moda.html
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personal-reporter · 5 months
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La lotta alla povertà: le ultime iniziative per ridurre le disuguaglianze
La lotta alla povertà è una sfida globale che richiede un impegno concreto da parte dei governi, delle organizzazioni internazionali e della società civile. Le disuguaglianze economiche e sociali rappresentano un ostacolo significativo per lo sviluppo sostenibile e il benessere delle comunità in tutto il mondo. Continue reading La lotta alla povertà: le ultime iniziative per ridurre…
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canesenzafissadimora · 3 months
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Prometto di esserti fedele sempre La fedeltà è l'altro nome del possesso, l'umore dove fermenta la tossina della gelosia, che inquina i sentimenti e struttura i rapporti di potere più dolorosi e squilibrati. Nel momento stesso in cui la pronuncio, la parola diventa falsa e riesco a definirla solo per negazione: so quello che fedeltà non è. Da ragazzina quando compravo "Cioè" rispondevamo ai test con domande come: "Sei un tipo fedele?". Io non sapevo mai cosa dire. Capivo che dire di no avrebbe fatto di me una brutta persona, ma a dire sì proprio non riuscivo. Se significava consacrare la propria libertà alle insicurezze di qualcun altro, allora no, non sono fedele. Se significa stare con qualcuno che mi considera un bene proprietario di cui si può rivendicare l'esclusiva, non sono fedele. Se significa che qualcuno può pretendere di avere controllo sui miei comportamenti, sui miei pensieri, sul mio corpo o sulle mie scelte, non sono fedele. La struttura dei rapporti queer rigetta la fedeltà e richiede affidabilità. Con chi vai a letto o di chi t'innamori sono dati ininfluenti: la romanticizzazione e la sessualizzazione dei rapporti sono le armi con cui il binarismo patriarcale controlla la vita delle persone, specie di quelle che chiama donne. Quando il gioco della vita si fa duro, vince soltanto chi resta e fa quello che serve. Chi mi vuol bene sa che ci sono e ci sarò, ma la mia responsabilità è direttamente proporzionale alla libertà con cui posso agirla. Si può voler davvero appartenere a un altrə in modo esclusivo, sotto minaccia di legge o dello stigma sociale dell'infedele? La violazione della fedeltà è l'alibi delle violenze domestiche e dei femminicidi. È in nome della fedeltà che si può dare a una donna della puttana, giudicarne il comportamento e persino ottenere le attenuanti in tribunale se la si ammazza. Se devono imporci di promettere fedeltà, è perché non ci appartiene: tuttə vogliamo essere liberə, perché solo dentro alla più completa libertà è possibile esercitare la più stabile delle responsabilità. Non avrò bisogno di fuggire, se non cercherai continuamente di ficcarmi dentro una gabbia.
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3nding · 6 months
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Doveroso oggi condividere un capitolo così doloroso della mia vita. Che questa sia una testimonianza, senza pretesa di verità. Se deciderà di prendere il mare agitato dei social va più che bene l’anonimato. Mia sorella è morta per il covid a 53 anni, si controllava regolarmente e l’ospedale per una banalità lo aveva visto una volta sola nella vita. E’ entrata in ospedale il 15 gennaio, ne è uscita dentro una bara chiara il 16 febbraio. Io e lei non abbiamo mai pensato fosse un’influenza più forte del normale, del resto, se lo fosse stata, non si sarebbe trovata con un tubo in gola, in coma farmacologico, con questo “serpente” che ritmicamente si gonfia e si sgonfia per tenerti attaccato alla vita. Non si sarebbe sfiancata in cicli di pronazione a testa in giù sperando di tornare alla vita e ai sorrisi. Noi parlavamo e cercavamo di agire con responsabilità, lei che mi ha detto “Non ci vediamo nemmeno a Natale, scusami, dobbiamo tutelare noi e gli altri”. Lei che l’ultima volta che  ha potuto dirmi qualcosa mi ha detto “Grazie, ringrazia tutti”. Le ho lasciato il vestito che preferiva, le scarpe del ballo che tanto amava, gli orecchini, la collana prediletta e lo scialle rosso per lei essenziale per questo corredo funebre, e ci scherzava nei primi giorni di ricovero, dandomi indicazioni, in un esorcismo laico mai riuscito. E allora penso ai quasi 94.000 che ad oggi hanno dovuto pensare a uno scialle, a riprendere i sacchi sigillati dall’ospedale con i vestiti dentro, con il nome scritto sopra con un pennarello, come dei caduti di una guerra che trova sempre nuovi motivi di divisione. E’ per questo che non è importante che questa sia la mia storia, è la storia di tantissimi. Tantissimi che chiedono solo l’uso della delicatezza, del rispetto, della gentilezza. Non vorrebbero leggere le opinioni non richieste, i complotti, l’iperbole definitiva di un autore sconosciuto. Nel momento più doloroso, quello dell’astio per la troppa superficialità di  chi usa questo mezzo che ci sta avvelenando l’anima ben oltre il percepito, riesco comunque a dare un segnale diverso. A non accodarmi. Non ho niente da dire nemmeno sul covid. Chiedo solo gentilezza, per mia sorella che era la mia roccia e il mio pilastro, da sempre. Chiedo gentilezza per tutti gli altri, lei  e’ un numero, insieme agli altri quasi 94.000. Ma se ci si impegna, si può avere rispetto anche dei numeri. Solo questo chiedo. - Paolo Di Sabatino, fb
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susieporta · 1 year
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L'INCOMPRENSIONE RECIPROCA
G. I. Gurdjieff diceva: "Prima di discutere con qualcuno occorre realizzare fino a che punto quella persona può capire le nostre parole. Il parlare nonostante l'impossibilità di essere compresi dall'altro è sempre una perdita di tempo e di energia. Chi è consapevole, parla solo quando è certo che chi ascolta è in grado di comprendere."
La malcomprensione è la regola tra gli esseri umani. Dalla più piccola lite alla guerra in larga scala. Perché? perché ogni parola assume per ognuno di noi un significato diverso a seconda del proprio vissuto e sopratutto dal livello di coscienza soggettivo. Ecco perché non comprendersi, tra le persone, e' la norma.
Se credete che ogni essere umano debba comprendere le vostre parole o quelle dei Maestri, come arrivano a voi, vi illudete. L'illusione è un fenomeno mentale che ci allontana dalla realtà e dalla sua complessità. La vita segue una sua "logica" che va oltre il nostro concetto di "giusto" e "sbagliato". La vita non è morale e nemmeno immorale ma amorale.
Le nostre credenze sulla realtà non sono la realta' "oggettiva" ma una sua rappresentazione interna delle nostre credenze. Una credenza è un costrutto mentale inserito nella nostra mente dall'esterno. Noi entriamo in conflitto per le credenze che sono spesso più idee che esperienze.
Una persona che, per esempio, non ha mai vissuto l'esperienza dell'amore incondizionato o del perdono potrà parlarne sul piano analitico ma non può sapere di cosa parla se non è passato per quella esperienza. Lo stesso vale per la sessualità, la malattia e il lutto. Come può un prete parlare di sesso senza averlo provato? Come può un terapeuta curare un depresso senza aver mai esperito una depressione?
Esperire vuol dire morire a se stessi… passare attraverso l'esperienza… per andare oltre la logica razionale. Per crescere bisogna morire alle proprie credenze.
Non credete a nessuno, neanche alle parole dei cosiddetti "Maestri" o a quelle che, secondo voi, sono le autorità o si proclamano tali. Non credere neanche a te stesso ma credi solo all'esperienza… nessuno può dirti cosa è giusto o sbagliato e tu non puoi dire a nessuno cosa è giusto o sbagliato.
Decidi cosa è "giusto" o "sbagliato" per te attraverso l'esperienza e prenditi la responsabilità della tua vita ma ricorda che nessuno potrà comprenderti veramente perché siamo sempre soli nella nostra esperienza.
Le parole sono il mezzo con cui comunichiamo anche se ci scontriamo perché utilizziamo termini diversi, secondo noi oggettivi, per dire a volte la stessa cosa. Quello umano è un mondo intersoggettivo e la relazione si basa proprio sulla negoziazione del significato delle parole. E' nella relazione che si costruiscono i significati. Ma la relazione non è fatta solo di parole, anzi le parole spesso ci allontanano.
Le parole dette senza coscienza feriscono, uccidono.
Funzioniamo così: "io ho ragione, secondo i miei schemi mentali, mentre l'altro ha torto perché ha schemi mentali diversi dai miei". Questo fenomeno è amplificato sui social dove ci si irrita, si giudica, si offende l'altro per imporre la propria visione del mondo.
L'Arte, per esempio, nasce all'anima perché usa il linguaggio simbolico che è universale e arriva direttamente al cuore… quella che viene definito "Centro Emotivo Superiore" da Gurdjieff. Senza una comunicazione da cuore a cuore gli esseri umani sono impossibilitati a comunicare.
Dovremmo imparare il valore del silenzio, non per presunzione, ma perché è necessario capire se quello che voglio dire l'altro possa capirlo veramente oppure no.
Ho speso tanto tempo e fiato con persone che pensavo potessero e dovessero capirmi e ho compreso che a sbagliare ero io. Non puoi parlare a chi è sordo e non puoi mostrare il tuo mondo interiore a chi è cieco. Non puoi pretendere che l'altro ti capisca… perché l'altro non è te. L'altro è diverso da te. L'altro non è dentro di te.
Le donne vorrebbero che gli uomini le capissero… gli uomini che le donne li capissero… gli islamici che i cristiani li capissero… i cristiani che gli islamici li capissero… i buddhisti che gli islamici li capissero… è sempre stato così ma niente è mai cambiato.
Chi ha deciso di "svegliarsi" e compiere un lavoro su di sé è pronto per cogliere la verità a seconda dell'impegno che mette nel conoscersi. La Verità non si ottiene volendo avere ragione a tutti i costi e urlandola agi altri ma ascoltando più i silenzi che le parole. Nel silenzio in cui Dio stesso si esprime.
Tiziano Cerulli
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scogito · 6 months
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L'effimero ha una sola porta.
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divulgatoriseriali · 11 months
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I ragazzi di oggi: un'emergenza educativa della società liquida del XXI secolo
Demotivati, senza valori, con lo sguardo sempre rivolto verso uno schermo. Pare che i ragazzi d’oggi prendano parte ad una generazione a sè stante, con linguaggi ed atteggiamenti indecifrabili e lontani dai codici tradizionali. In questo mondo globalizzato la realtà fluida permea in ogni vissuto, trascinando verso l’abisso soprattutto chi non ha gli strumenti per decifrarne le difficoltà…
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fitnessitaliano · 9 months
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Economia Circolare - Un Futuro con un Approccio Sostenibile
L’attuale panorama economico globale pone l’accento sulla necessità di trasformare il nostro approccio all’economia, spostandoci da modelli tradizionali a approcci più sostenibili. In questo contesto, l’economia circolare emerge come un catalizzatore chiave per rigenerare il futuro e mitigare l’impatto ambientale delle attività umane. Introduzione all’Economia Circolare: Un Paradigma…
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curiositasmundi · 4 months
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Una classe dirigente può esser tale senza avere nessuna delle caratteristiche minime per esercitare dignitosamente questo ruolo? Sicuramente ci si può trovare davanti ad una ruling class inadeguata, ma questo comporta che il Paese disgraziatamente sotto il suo potere sia condannato allo sfacelo. La giornata di ieri ha mostrato un mosaico di avvenimenti che dànno la misura effettiva della nullità – capitalistica, morale, economica, politica, culturale, ecc – di chi controlla questa sfortunata provincia dell’Impero. Andiamo con ordine, prendendo i titoli dal giornale che pretende di essere ancora “il salotto buono della borghesia italiana”. Il quale, fin da ieri mattina, ci invita a spargere lacrime simpatetiche con “il povero” Luciano Benetton, che si è accorto solo ora – 89enne, al momento di ritirarsi in dolce attesa – che il suo gruppo ha registrato perdite choc: «In pochi mesi da 13 a 100 milioni, ora il rosso sarà di 230». E’ appena il caso di ricordare che l’ex “re del maglioncino” è stato a capo di un piccolo impero economico multinazionale, “a gestione familiare”, che ha responsabilità dirette nella repressione dei Mapuche in Patagonia, nel crollo del Ponte Morandi per risparmiare sulla manutenzione (43 morti), accarezzando nel frattempo anche qualche giovane virgulto “democratico” in vena di arrampicate… Il “povero pensionato” accusa naturalmente l’ultimo amministratore delegato da lui stesso scelto con toni entusiatici, e ora se la vedranno con gli avvocati in tribunale. Secondo capitolo. “Morto nel suv con la fascetta al collo Giallo sul marito di FrancescaDonato”. L’eurodeputata un tempo leghista, quando ci istruiva in ogni talk show circa le cirtù salvifiche del neoliberismo condito con privatizzazioni e taglio delle tasse a ricchi ed imprese, nonché del complottismo novax, ha immediatamente sentenziato “Me l’hanno ucciso”. E noi stavolta – l’unica – le crediamo. Angelo Onorato, imprenditore ed ex candidato alle regionali con la Dc di Totò Cuffaro (formazione cui è approdata anche l’eurodeputata) è stato infatti trovato morto strangolato alle tre del pomeriggio dentro la sua auto, sulla parallela dell’autostrada per l’aeroporto di Palermo. Modalità e luogo dell’omicidio lasciano un portone spalancato a ogni ipotesi che riporti alla mafia (anche se I media sono molto cauti, in queste prime ore). Ma la cronaca nera politico-imprenditoriale ci continua a sottoporre i tormenti del “povero Giovanni Toti”, tuttora presidente della Regione Liguria nonostante sia agli arresti domiciliari, descritto con umana compassione dal Corrierone: “Toti, la vita ai domiciliari: l’ansia nella casa di Ameglia con la moglie convalescente e il cane Arold”. Le accuse di corruzione, le intercettazioni, i soldi di Spinelli… Tutto nelle righe dell’articolo, ma è il titolo che deve restare nella testa dei lettori, no?
Ci sarebbe da fare qualche domanda anche sulla morte del rettore dell’università Cattolica di Milano, suicida (ma non viene quasi mai ricordato, tanto meno nei titoli) e senza alcuna spiegazione apparente. Riserbo massimo, nessuna ipotesi, parce sepulto…
Si potrebbe andare avanti a lungo, ma ci sembra più interessante l’unica notizia di critica sociale vero uno degli esponenti peggiori di questa classe dirigente. A Marina di Pietrasanta, titola sempre il Corsera, “Irruzione degli attivisti al Twiga, ombrelloni piantati fra le tende dei vip: «La spiaggia è di tutti»”
Ma chi sono questi attivisti? Di chi è il Twiga?
Bisogna andare a spiluccare nelle pagine interne… E allora si viene a sapere che I primi fanno parte del coordinamento ‘Mare Libero’, che dal 2019 si battono contro la privatizzazione delle spiagge e per “restituire il mare alla collettività”. Hanno montato ombrelloni e sdraio, steso gli asciugamani tra i lettini dello stabilimento, solitamente meta di vip, calciatori e politici. E lì si sono rimasti, tra le proteste di alcuni clienti che hanno rivendicato la “proprietà privata” della spiaggia.
Mal gliene è incolto, però, visto che come spiegano i ragazzi “Piantiamo i nostri ombrelloni in questa spiaggia tornata libera perché le concessioni sono tutte scadute il 31 dicembre 2023. Lo ha deciso il Consiglio di Stato in attesa, come stabilito anche dall’Unione europea, delle gare”.
Quanto ai proprietari del Twiga, beh, sono storicamente gli stranoti Flavio Briatore e Daniela Santanché, ora ministro del turismo. Che è poi a ragione per cui ha venduto le sue quote al socio, anche se un’inchiesta de Il Domani ha verificato che continua a incassare profitti dal Twiga tramite una società creata ad hoc, la Ldd Sas, ditta creata ad aprile 2023 e controllata al 90% da Immobiliare Dani, a sua volta al 95% di Daniela Santanché.
Scatole cinesi, azzeccagarbugli da commercialisti, rapporto osè – mortiferi – con la grande criminalità organizzata, truffe pure e semplici, amministratori pubblici a busta paga…
In mano a questi stanno le nostre vite.
[...]
Una “classe dirigente” di impressionante squallore - Via
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abr · 1 year
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1. "Fact-checker" è il nuovo sinonimo per "servo di regime".
2. Globalisti, grande finanza e politici che guidano la narrazione dei media di regime, consapevoli che i cittadini hanno smesso di credere alle loro narrazioni e bugie, si sono inventati la "verifica dei fatti" per travestire la loro propaganda da "verifica indipendente".
3. Immancabilmente i "fact-checking" si concludono confermando la versione del regime, salvo quelle rare eccezioni che gli servono per dare una parvenza di "imparzialità", quando un fatto è talmente enorme ed evidente da non poterlo nascondere perché già dimostrato da altri.
4. Il "fact-checking" non può che concludersi confermando la versione di regime, visto che come "fonte indipendente" usano quella del regime stesso, di media di regime, giornalisti di regime, scienziati di regime, professori di regime, organizzazioni di regime, etc. di regime.
5. I "fact-checker" sono gli stessi narcisisti autoritari in ogni paese che affermano di avere poteri speciali per discernere la verità. Questo perché la caratteristica indispensabile per essere un "fact-checker" è essere un utile idiota con una cultura approssimativa.
6. (...) I "fact-checker" si dividono in due categorie: L'utile idiota puro e il fanatico globalista ideologizzato.
7. I "fact-checker" sono fermamente convinti di essere moralmente superiori. Di questa convizione se ne vantano spesso in pubblico, arrivando al punto di "provarlo" con "fact-checking" che fanno se stessi, confermando così che di essere degli utili idioti.
8. I "fact-checker" vivono in un eterno circolo vizioso. Primi del pensiero critico che mette in dubbio le "fonti ufficiali", cercano le "fonti indipendenti" su Google, che è quello che li finanzia e che le fonti indipendenti le censura, anche grazie ai loro "fact-checking".
9. Altre "fonti indipendenti" dei "fact-checker" sono gli altri "fact-checker". Sono a tutti gli effetti una loggia massonica in cui si proteggono l'un l'altro. Invece del grembiule massonico, amano esibire il logo di IFCN che li certifica, finanziata da Soros, Google e Facebook.
10. Uno dei segni di riconoscimento dei "fact-checker" è l'enorme coda di paglia che si incendia per autocombustione quando giurano l'indipendenza dalle organizzazioni di Soros, nonostante lavorino eslusivamente per aver ricevuto la "certificazione" di IFCN finanziata da Soros.
11. La coda di paglia gli si incendia quotidianamente quando giurano indignati minacciando querela, di non avere la responsabilità per la censura di Facebook, anche se gli forniscono i "fact-checking" che sanno che verrà utilizzato come scusa per censurare la libertà di pensiero.
12. I "fact-checker" sono i paladini della libertà di pensiero, purché il pensiero corrisponda al loro. Conoscono a memoria le regole dei social in cui si autorizzano a censurare chi vogliono, ma non hanno mai letto o capito l'Art. 21 della Costituzione sulla libertà di parola.
13. Il "fact-checker" è un animale sociale che ama i meeting onanistici con altri "fact-checker". (...)
14. Il "fact-checker" di razza ha una vera e propria adorazione per tutto ciò che rappresenta il potere costituito. Non c'è nulla di troppo sporco che il "fact-checker" non sia disposto a difendere con i propri "fact-checking".
15. Il "fact-checker" adora difendere qualsiasi potere costituito. (...)
16. (...) Il "fact-checker" non occorre corromperlo, perché è nella sua intima natura conformarsi al potere come Fantozzi al mega direttore.
17. "Il fact-checking ha assunto recentemente un ruolo importante nel pilotare le masse e le decisioni politiche. (...)
18. "Stranamente le loro decisioni convergono ineluttabilmente, con rarissime eccezioni, sempre con la visione del mainstream e del pensiero unico ovvero della politica mondiale fatta di governi fantoccio che eseguono semplicemente gli ordini ricevuti da altri."
19. "Proprio come i governi fantoccio citati, anche i fact-checker identicamente si comportano, conformandosi anche a costo di dover fare i salti mortali per spiegare l'inverosimile, fino a raggiungere vette di ridicolaggine assoluta che rasentano la vergogna." - Sir Lancillotto
20. Il primo "fact-checker" noto si chiamava Giuda Iscariota. Per trenta denari d'argento confermò che Gesù non era il Messia, usando come fonte indipendente i sommi sacerdoti. A quel tempo i "fact-checking" venivano ancora pagati bene.
21. Come Giuda anche il "fact-checker" contemporaneo ha la naturale propensione alla delazione. Crede che i Termini di Servizio dei social sia il Codice Penale, e si vanta di segnalare alle autorità tutti quelli "violano" quei reati immaginari che esistono solo nella sua testa.
22. I "fact-checker" sono gli stessi narcisisti autoritari in ogni paese. Il giornalismo è morto. I "fact-checker" sono i batteri che lo stanno portando alla decomposizione. —
Nota: Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale.
La guida definitiva al fact checking, via https://twitter.com/ChanceGardiner/status/1695828910955512173
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sunelrose · 14 days
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Sono un ragazzo semplice. Prima farò di tutto per conquistarti, poi pianificherò un futuro insieme a te, ti farò sentire come se fossi la ragazza che ho sempre desiderato e aspettato, dopo sparirò di punto in bianco appena farai qualcosa che non mi piace tenendo il broncio per giorni. Poi ritornerò chiedendoti scusa e giustificandomi che mi sono chiuso perché sono insicuro. Però darò sempre la colpa a te, perché sarai tu a darmi ogni volta motivo per comportarmi in un determinato modo. Poi ti prometterò di cambiare e dimostrarti il mio amore, quando sarò sicuro che sei mia comincerò a svalutarti, darti per scontata, a dirti che sei pensante, a consigliarti di andare da uno psicologo perché hai problemi, a criticarti, a paragonarti con le mie ex e anche con altre ragazze che ho conosciuto, metterò in dubbio i tuoi sentimenti per me, ti abbonderò nel tuo momento peggiore e ti farò sentire come nessun'altro nella tua vita l'abbia mai fatto fino a portarti a rompere la nostra relazione perché io non avrò il coraggio di prendermi questa responsabilità.
Poi ritornerò con una delle mie ex.
O ti sostituirò con un'altra.
Però ti spierò sui tuoi social, per assicurarmi che non mi hai dimenticato.
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