#Iniziative Scolastiche
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pier-carlo-universe · 9 hours ago
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Natale Creativo: il riciclo diventa arte a Casale Monferrato
Un concorso per le scuole che unisce educazione ambientale e creatività
Un concorso per le scuole che unisce educazione ambientale e creatività L’iniziativa “Natale Creativo” per un futuro sostenibile La Città di Casale Monferrato lancia la prima edizione del concorso “Natale Creativo”, un’iniziativa dedicata agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado. Parte del programma “5R per Casale”, il progetto mira a promuovere la sostenibilità…
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fridagentileschi · 1 year ago
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“Siamo noi, la generazione più felice di sempre.
Siamo noi, gli ormai cinquantenni, i nati tra gli inizi degli anni ’60 e la metà degli anni ’70. La generazione più felice di sempre.
Siamo quelli che erano troppo piccoli per capire la generazione appena prima della nostra, quelli del ’68, della politica e dei movimenti studenteschi. Ancora troppo piccoli per comprendere gli anni di piombo, l’epoca delle brigate rosse e delle stragi nere.
Siamo quelli cresciuti nella libertà assoluta delle estati di quattro mesi, delle lunghe vacanze al mare, del poter giocare ore e ore in strade e cortili, delle prime televisioni a colori e i primi cartoni animati. Delle Big Babol e delle cartoline attaccate alle bici con le mollette da bucato. Delle toppe sui jeans e delle merendine del Mulino Bianco. Dei gelati Eldorado e dei ghiaccioli a 50 lire. Dei Mondiali dell’82 e della formazione dell’Italia a memoria. Di Bearzot e Pertini che giocano a scopa.
Siamo quelli che andavano a scuola con il grembiule e la cartella sulle spalle, e non ci si aspettava da noi nulla che non fosse di fare i compiti e poi di giocare, sbucciarci le ginocchia senza lamentarci e non metterci nei guai. Nessuno voleva che parlassimo l’Inglese a 7 anni o facessimo yoga. Al massimo una volta a settimana in piscina, giusto per imparare a nuotare.
Poi siamo cresciuti, e la nostra adolescenza è arrivata proprio negli anni ’80, con la musica pop, i paninari e il Walkman. Burghy e le spalline imbottite. Madonna e il Live Aid. Delle telefonate alle prime fidanzate con i gettoni dalle cabine e delle discoteche la domenica pomeriggio. Di Top Gun e Springsteen. Dei Duran Duran e degli Spandau Ballet. Delle gite scolastiche in pullman e delle prime vacanze studio all’estero.
E poi c’era l’esame di maturità, e infine il servizio militare, 12 mesi lontano da casa, i capelli rasati e tante amicizie con giusto un po’ di nonnismo. Nel frattempo magari un Inter Rail e infine un lavoro. All’Università ci andavi solo se volevi fare il medico, l’avvocato o l’ingegnere. Che il lavoro c’era per tutti.
Siamo cresciuti nella spensieratezza assoluta, nella ferma convinzione che tutto quello che ci si aspettava da noi era che diventassimo grandi, lavorassimo il giusto, trovassimo una fidanzata e vivessimo la nostra vita. Non abbiamo mai dubitato un istante che non saremmo stati nient’altro che felici.
E, dobbiamo ammetterlo, per quanto il futuro ci sembri difficile, e per quanto questa situazione ci appaia incomprensibile e dolorosa, siamo stati felici. Schifosamente felici. Molto più dei nostri genitori e parecchio più dei nostri figli.
Siamo la generazione più felice di sempre."
Quelli del tempo delle mele
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oltrearcobaleno · 2 months ago
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L’integrazione scolastica delle persone con disabilità: un percorso verso l’inclusione e l’apprendimento
L’integrazione scolastica delle persone con disabilità rappresenta un diritto fondamentale garantito dalla normativa italiana, che ha come obiettivo quello di promuovere l’inclusione e l’autonomia degli alunni con disabilità all’interno delle scuole di ogni ordine e grado. Questo processo si basa su una serie di strumenti e figure professionali, come l’insegnante di sostegno, che collaborano con le famiglie e le istituzioni per favorire il benessere e lo sviluppo dei minori con disabilità.
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Il successo dell’integrazione scolastica delle persone con disabilità si realizza attraverso il coinvolgimento attivo di un operatore qualificato che, inserito nell’ambiente scolastico, affianca l’alunno nelle attività quotidiane. L’operatore ha il compito di facilitare il processo di apprendimento, non solo attraverso l’assistenza didattica, ma anche promuovendo la socializzazione e la relazione con i compagni di classe. L’attività scolastica per gli alunni con disabilità viene quindi adattata alle loro esigenze, in modo da garantire una partecipazione attiva e significativa all’interno della comunità scolastica.
Il ruolo centrale della scuola nell’integrazione
La scuola riveste un ruolo essenziale nel processo di integrazione delle persone con disabilità, fungendo da comunità inclusiva e accogliente. L’obiettivo primario è garantire il diritto all’istruzione per tutti gli alunni, indipendentemente dalle loro capacità o condizioni. Per far sì che ciò avvenga, è fondamentale che l’intero ambiente scolastico, a partire dagli insegnanti fino ai compagni di classe, contribuisca alla creazione di un clima di partecipazione e inclusione.
Affinché l’integrazione scolastica delle persone con disabilità abbia successo, il progetto educativo deve essere concepito in modo personalizzato. Ciò implica che le attività didattiche vengano calibrate per stimolare al massimo le potenzialità degli alunni con disabilità, promuovendo sia l’apprendimento che lo sviluppo di competenze sociali e relazionali. La collaborazione tra scuola e famiglia è anch’essa un elemento chiave: i genitori devono essere coinvolti attivamente nel percorso educativo dei propri figli, così da garantire una continuità tra il contesto scolastico e quello familiare.
Chi può beneficiare dell’integrazione scolastica?
L’integrazione scolastica si rivolge a tutti i minori con disabilità, indipendentemente dalla gravità della loro condizione. Ogni bambino ha il diritto di accedere all’istruzione e di partecipare alle attività scolastiche, dalla scuola materna fino all’università. La legge italiana, in particolare la Legge 104/92, sancisce il diritto all’integrazione scolastica per tutti gli alunni con disabilità, garantendo un sostegno continuo lungo tutto il percorso educativo.
Oltre all’alunno, l’integrazione scolastica sostiene anche le famiglie, offrendo loro supporto e strumenti per affrontare le sfide che derivano dall’assistenza e dall’educazione di un figlio con disabilità. La scuola diventa così un punto di riferimento, non solo per l’alunno, ma per tutti coloro che lo circondano.
L’evoluzione dell’integrazione scolastica
Il concetto di integrazione delle persone con disabilità è cambiato profondamente nel corso del tempo. Agli inizi del Novecento, le persone con disabilità venivano considerate inferiori e non integrate pienamente nella società. Solo negli anni ’80 si iniziò a parlare di integrazione scolastica come diritto fondamentale, riconoscendo che le scuole speciali non consentivano una reale inclusione.
Con l’introduzione della figura dell’insegnante di sostegno, la scuola italiana ha compiuto un passo avanti significativo. Questo professionista, altamente qualificato, svolge un ruolo cruciale nell’integrazione degli alunni con disabilità, lavorando a stretto contatto con gli altri docenti per garantire un’educazione inclusiva e partecipativa. L’insegnante di sostegno non si limita a fornire assistenza didattica, ma è anche responsabile della redazione del Piano Educativo Individualizzato (PEI), uno strumento fondamentale per la definizione degli obiettivi di apprendimento e delle modalità di verifica dei progressi degli alunni con disabilità.
La normativa italiana a supporto dell’integrazione
L’Italia è uno dei Paesi all’avanguardia nell’integrazione scolastica delle persone con disabilità. Già con la Legge 118/1971 si stabiliva che l’istruzione dei soggetti con disabilità dovesse avvenire nelle classi comuni della scuola pubblica. Tuttavia, è con la Legge 517/1977 che si è introdotto il concetto di integrazione scolastica vera e propria, prevedendo l’inserimento degli alunni con disabilità nelle scuole ordinarie e la figura dell’insegnante di sostegno.
Un ulteriore passo avanti è stato compiuto con la Legge 104/1992, che regola il diritto allo studio delle persone con disabilità e ne promuove l’integrazione nella scuola, nella società e nel mondo del lavoro. Questa legge stabilisce una serie di misure a favore degli alunni con disabilità, tra cui il diritto all’assistenza e alla personalizzazione dell’insegnamento, garantendo che ogni alunno possa accedere a un’educazione di qualità.
Il Piano Educativo Individualizzato (PEI)
Il PEI è uno strumento fondamentale per l’integrazione scolastica delle persone con disabilità. Redatto in collaborazione tra insegnanti, famiglia e operatori socio-sanitari, il PEI definisce gli obiettivi educativi specifici per ogni alunno con disabilità, tenendo conto delle sue potenzialità e delle sue esigenze particolari. La sua funzione principale è quella di monitorare il progresso dell’alunno e di adattare le attività scolastiche in base ai risultati ottenuti.
Grazie a questo strumento, l’integrazione scolastica delle persone con disabilità diventa un processo dinamico e personalizzato, che si evolve nel tempo in base alle necessità dell’alunno e ai suoi progressi. Il PEI rappresenta, quindi, un elemento chiave per garantire che l’integrazione scolastica non si limiti all’assistenza, ma promuova attivamente l’apprendimento e la crescita personale.
Conclusione
L’integrazione scolastica delle persone con disabilità è un diritto fondamentale che mira a garantire a tutti i bambini e ragazzi un’educazione inclusiva e di qualità. Grazie al lavoro congiunto di scuole, famiglie e operatori socio-sanitari, gli alunni con disabilità possono sviluppare appieno le loro potenzialità, partecipando attivamente alla vita scolastica e sociale. L’Italia, con il suo avanzato sistema normativo, rappresenta un esempio di come l’integrazione scolastica possa contribuire a costruire una società più inclusiva e giusta.
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lamilanomagazine · 5 months ago
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Verona, estate in biblioteca: tutte le iniziative culturali e gli eventi
Verona, estate in biblioteca: tutte le iniziative culturali e gli eventi Il caldo estivo non ferma l'attività delle biblioteche che anche durante l'estate offrono numerose attività da non perdere per tenere allenati i giovani lettori. Summer Books Ideas è il progetto dedicato ai più piccoli, con proposte di lettura estive divise per classi scolastiche dalla I alla V primaria e una fascia specifica per ragazzi dagli 11 ai 14 anni.... Leggi articolo completo su La Milano Read the full article
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klimt7 · 1 year ago
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Educazione sentimentale, l’Italia si sveglia solo ora. Dalla Svezia (dove è obbligatoria dal 1955) alla Germania, come funziona nei paesi Ue
di Virginia Della Sala 
Annunciato in estate, rimandato da settembre a inizio novembre. Infine sovrastato dalle polemiche: il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, vuole portare un piano di educazione sentimentale nelle scuole. Secondo quanto emerso finora, riguarderà le scuole superiori e si concentrerà per un’ora a settimana extra curricolare “sull’Educazione alle relazioni”. Volontaria, circa tre mesi all’anno, per un totale di dodici incontri con docenti, esperti e pure influencer e cantanti. Immediate le critiche dell’opposizione: “Non basta” ha commentato il M5s, che ha depositato una proposta di legge sull’introduzione dell’educazione affettiva e sessuale a scuola. “Serve una legge organica”.
A fine ottobre il deputato leghista Rossano Sasso aveva però definito una “nefandezza” la mozione del M5s per inserire l’insegnamento alle elementari ed alle medie.
“Finché ci sarà la Lega al Governo la propaganda di gender se la scordano” aveva detto (confondendo l'Educazione Relazionale, con l'Educazione Sessuale).
In ritardo. Di annuncio in annuncio, di anticipazione in anticipazione, si arriva ad oggi. La struttura della proposta – la cui presentazione è attesa per mercoledì mattina – è affidata ad Alessandro Amadori, lo spin doctor e consulente del ministro che in un suo libro parla di guerra dei sessi, predominanza della donna sull’uomo e futura “ginarchia” al posto del patriarcato. Ma su Amadori sono piovute le polemiche di opposizioni e centri antiviolenza che lo accusano di diffondere contenuti misogini e sessisti.
La Buona Scuola. 
A ottobre, Sasso aveva tra le altre cose ricordato l’esistenza di una circolare del governo Renzi, la n. 1972 del 2015, che, fornendo chiarimenti contro l’allarme sull’insegnamento dell’”ideologia gender”, faceva pure riferimento a un comma della riforma della Buona scuola in cui si raccomandava di “promuovere l’educazione alla relazione e contro la violenza e la discriminazione di genere nell’ambito dei programmi scolastici di ogni ordine e grado”. Problema: tempi, modalità e iniziative sono demandate alle singole scuole e quindi molto spesso trascurate. Proprio per ovviare a questo “inconvenente”, molti Paesi hanno stabilito per legge o comunque reso vincolante quella che l’Unesco definisce “Educazione sessuale ‘comprensiva’”. Come funziona? Uno dei report più completi per capirlo è quello realizzato dal Centro federale per l’educazione sanitaria (BZgA) con la la rete europea della International Planned Parenthood Federation (IPPF EN).
La Svezia è uno degli esempi più virtuosi. Qui la “Sexuality and Relationship education” è obbligatoria dal 1955. Viene insegnata sin dal primo grado di educazione e oltre ad affrontare i temi legati alla sessualità e alla declinazione “biologica” del rapporto, si concentra su tematiche come “amore”, “relazioni”, “relazioni a lungo termine”, “reciproco consenso e diritti umani”. Per i gradi superiori di insegnamento, i docenti sono obbligati ad avere una formazione sul tema. Vengono messi a disposizione linee guida e corsi di aggiornamento, nonché servizi di assistenza sanitaria collegati. La partecipazione delle associazioni e delle non profit è solo salutaria: la formazione èaffidata quasi totalmente al sistema scolastico. E infatti, secondo il report, il 50 per cento delle informazioni sulla sessualità e le relazioni ai giovani tra i 15 e i 24 anni arriva dalla scuola così come da internet.
In Austria, spiega il rapporto, l’educazione sessuale è integrata in diverse materie scolastiche ma soprattutto è obbligatoria per tutti gli studenti ed è diffusa in tutta la scuola primaria e secondaria, a partire dai 10 anni e fino alla fine della scuola secondaria. “Il programma di educazione sessuale è completo e utilizza un approccio didattico partecipativo. Temi come gli aspetti biologici, la gravidanza, la contraccezione, l’amore, il matrimonio, i ruoli di genere, l’HIV, la violenza sessuale e domestica sono trattati ampiamente nel curriculum degli studenti, la cui ideazione e stesura è responsabilità del Ministero dell’Istruzione. A Salisburgo è previsto un Centro federale per l’educazione sessuale di Salisburgo che lavora allo sviluppo dei materiali didattici.
Anche in Germania l’educazione sessuale è obbligatoria sin dalla scuola primaria, integrata in altre materie o in alcune zone trattata come materia a sé. Anche in questo caso i programmi non si limitano alla sola sfera biologica ma affrontano questioni relazionali, i ruoli di genere, il matrimonio e così via. I genitori sono informati sulla materia ma non possono esonerare i figli dalle lezioni. Più carente la formazione specifica dei docenti: il materiale formativo obbligatorio è fornito dal ministero, ma i docenti possono procurarsi integrazioni da un apposito sito web.
Ha invece approvato un “Positioning Paper” l’Albania, in cui si riconosce che l’educazione sessuale si basa sui diritti umani. Il programma di educazione sessuale intitolato “Competenze per la vita ed educazione sessuale” è composto da una serie di moduli inclusi nel contenuto di tre materie: biologia, educazione sanitaria ed educazione fisica. I programmi successivi, che coprono rispettivamente le fasce di età 10 – 12, 12 – 16 e 16 – 18 anni, sono obbligatori. Il numero totale di ore di insegnamento per tutti i gruppi è 140. Dal 2011 c’è poi un programma di training specifico per gli insegnanti che dura 110 ore. Ad oggi, quelli formati raggiungono circa il 20 per cento delle scuole. Esiste poi un gruppo di docenti esperti a livello centrale che elabora e diffonde le linee guida sul tema.
In Gran Bretagna, la legge sull’istruzione del 1996 stabilisce che l’educazione relazionale sia obbligatoria nelle scuole pubbliche dall’età di 11 anni in poi. Dal 2019 è previsto sia obbligatoria anche nelle scuole private. Sono le scuole stesse ad assumersi la responsabilità di garantire che gli insegnanti siano adeguatamente preparati a impartire educazione sessuale e relazionale, così come hanno libertà di decidere programmi e contenuti mentre i materiali didattici sono spesso sviluppati da ONG ma anche da “organizzazioni religiose” spiega il rapporto. L’attenzione, però, pare si concentri prevalentemente sugli aspetti “fisici”.
In Estonia nel 1996, l’educazione sessuale è stata inclusa, per legge, come materia nel nuovo curricolo delle scuole primarie. Da allora il curricolo è stato adattato due volte, nel 2002 e nel 2011. Il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca ne è ufficialmente responsabile, ma le autorità locali sono responsabili dell’erogazione dell’istruzione.
Nella scuola primaria ( età 7 – 16) è una parte della materia dell’educazione personale, sociale e sanitaria. Durante l’intero programma, quasi tutte le questioni rilevanti riguardanti la sessualità e la salute vengono trattate in dettaglio ma c’è anche una forte enfasi sugli atteggiamenti e sullo sviluppo delle capacità comportamentali.
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personal-reporter · 1 year ago
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Festa europea della musica 2023
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Tutto è pronto per la 29esima edizione della Festa europea della Musica 2023,  che si terrà  il 21 giugno, giorno del solstizio d'estate, e che celebra ogni genere musicale e coinvolge scuole, conservatori, associazioni, orchestre, corali, istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e altre realtà culturali. Nel 2023 ci saranno 9.000 eventi in programma in Italia, con il loro cuore il 21 giugno a Bergamo e il 24 giugno a Brescia, Capitale Italiana della Cultura, inoltre il 21 giugno ad Alghero si terrà un concerto con il trombettista jazz di fama internazionale Enrico Rava e i conservatori di Ribera e Sassari in collaborazione con la Rappresentanza in Europa della Commissione Europea. Durante la giornata del 21 sono previsti servizi nei telegiornali, giornali radio e spazi di trasmissioni Rai sulla Festa, con tema Vivi la Vita' per diffondere il messaggio di sicurezza stradale e di custodire la vita grazie anche a Luca Valdiserri, giornalista del Corriere della Sera e padre di Francesco, diciottenne investito e ucciso da un pirata della strada a Roma a novembre 2022, a cui è dedicato il concerto romano di piazza Sempione a Montesacro nel quale si esibiranno le band in cui ha suonato il ragazzo scomparso e ci sarà il ministro dello sport e delle politiche giovanili Andrea Abodi. Sono 757 le città partecipanti alla Festa della Musica con 42.704 artisti coinvolti sul territorio, il partner istituzionale della manifestazione è La Rappresentanza Italiana della Commissione Europea che valorizza l'industria culturale col programma Europa Creativa in 27 Paesi e Music Moves Europe che promuove la sostenibilità dell'ecosistema musicale europeo, oltre alla sicurezza stradale. A Bergamo sono 11 le postazioni allestite al centro, oltre 50 le formazioni e i solisti che si avvicenderanno dalle 18 alle 19:30 fino alle 23, da largo Rezzara a Piazzetta Santo Spirito, sul sagrato della Chiesa di Sant'Alessandro, in via XX settembre, piazza Matteotti, piazza Vittorio Veneto, Piazza Dante, di fronte al Teatro Donizetti e nei cortili di Palazzo Frizzoni, del Palazzo della Provincia e della Biblioteca Caversazzi in via Tasso. Le band aderenti si sono iscritte sul portale nazionale della Festa della Musica e i gruppi soso stati organizzati dal Servizio Giovani del Comune di Bergamo, le formazioni e i solisti proposti dal Politecnico delle Arti di Bergamo e dalle scuole di musica del Cdpm - Centro Didattico Produzione Musica e dell'associazione Suonintorno, con le orchestre di fiati dell'Associazione Bergamasca Bande Musicali, i numerosi ensemble frutto del lavoro del Quartiere Musicale di Monterosso, il coro Henry's Friends Choir, oltre ad artisti famosi come il gruppo Bnkr44 e Matteo Romano che si esibiranno in un evento gratuito anche per festeggiare la rassegna Lazzaretto Estate. A Brescia il 21 giugno ci sarà Fes Folk Music, una caccia al tesoro in città a suon di musica e danza folk e il 24 giugno saranno allestiti 80 palchi tra centro e periferia che ospiteranno più di 650 gruppi che suoneranno dalle 10 di mattina fino a mezzanotte, come il Coro Amwaj della scuola corale di Amwaj di Palestina in Italia per il suo primo tour, oltre ad alcune iniziative relative a Nati per la Musica, un programma attuato da pediatri di famiglia, musicisti, educatori e bibliotecari per attività tra genitori/adulti e bambini. Il 21 giugno alle 21 si esibirà ad Alghero il testimonial nazionale Enrico Rava sul palco di Largo Lo Quartier, dove gli studenti dei dipartimenti jazz del Conservatorio Arturo Toscanini di Ribera e del Conservatorio Luigi Canepa di Sassari formeranno per la prima volta insieme una grande band sotto la direzione dei docenti Giacomo Tantillo e Gavino Mele, con il patrocinio della Rappresentanza Italiana della Commissione Europea, il Ministero Italiano della Cultura, il comune di Alghero e i partner Rai e Siae.   Read the full article
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sardies · 2 years ago
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Dalla Regione 150mila euro alle scuole per contrastare bullismo e cyberbullismo
Cagliari. Per favorire iniziative volte al contrasto del bullismo e del cyberbullismo, sono state destinate risorse per 150mila euro destinate alle Autonomie scolastiche. Lo ha detto l’assessore della Pubblica Istruzione, Andrea Biancareddu che ha evidenziato che per la prevenzione e il contrasto all’allarmante fenomeno del bullismo sono state finanziate risorse per ciascuno degli anni dal 2023…
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designme2011 · 2 years ago
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🌴“Muovinsieme - scuola e comunità in movimento” è il progetto finalizzato alla promozione dell’attività motoria e al contrasto della sedentarietà che consente alle scuole che lo realizzano di sostenere e rafforzare il benessere psico-fisico. Le iniziative offrono agli alunni l’opportunità di migliorare e di potenziare le proprie capacità di apprendimento attraverso il movimento. Il Programma verrà presentato venerdì 10 marzo alle ore 11 presso l’Aula Consiliare del Comune di Mesagne in Via Roma, 2. Interverranno: - Antonio Matarrelli, sindaco della città di Mesagne - Ornella Manco, dirigente del Secondo Circolo didattico “Giovanni XXIII” di Mesagne - Marco Calò, consulente comunale alle Politiche Scolastiche e Culturali della città di Mesagne. Saranno presenti: - Claudia Giannone, psicologa presso UOSD Promozione Salute - ASL Brindisi - Rossella Signorile, coordinatrice sanitaria presso struttura sovradistrettuale Dipendenze Patologiche - ASL Brindisi - Sandra Scalera, docente e referente di progetto per le classi della scuola primaria - Maria Teresa Zuffianò, docente e referente di progetto per le classi della scuola dell’infanzia. • • • #visitmesagne #visitmesagnecuordisalento #visiting #mesagne #cuordisalento #cosafareamesagne #mesagnetop #lacittadellamore #lacittadelcuore #welcometomesagne #momentisenzafiltri #madeinmesagne #mesagneinlove #mesangeles #portiamomesagnenelmondo #mesagnedavedere #viveremesagne #mesagnemylove #mesagneview #mesagnemoremio #a2passinelmondo #mesagnea2passidalmare #tradizionepopolare #tradizionemesagnese #folklore #cultura (presso Mesagne) https://www.instagram.com/p/CpkAU3lMazb/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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cinquecolonnemagazine · 2 years ago
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Protagonismo giovanile e volontariato: nuovi progetti per il 2023
Protagonismo giovanile: l'AGESCI, Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani e Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro, hanno siglato un accordo di collaborazione. Lo scopo è sviluppare una sinergia efficace fra le attività di Save the Children e le azioni di servizio operate localmente dai diversi Gruppi AGESCI. Protagonismo giovanile: Save the Children ed AGESCI insieme Save the Children e AGESCI - che già collaborano all’interno dei tavoli del terzo settore per la promozione della partecipazione dei ragazzi e delle ragazze, in particolare nel Gruppo di Lavoro per la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Gruppo CRC) - attraverso questo accordo prevedono varie attività congiunte e concrete: laboratori, iniziative locali, corsi gratuiti di formazione e attività di servizio al territorio per i ragazzi e le ragazze della Branca Rover e Scolte (16/21 anni) e per i soci adulti dell'AGESCI. Volontari per l'educazione Inoltre, sempre rivolto ai ragazzi e alle ragazze della stessa fascia d'età, la possibilità di partecipare al programma “Volontari per l’educazione”, che ha come obiettivo il supporto scolastico online per le ragazze e i ragazzi a rischio di dispersione scolastica.  Il documento è stato sottoscritto da Roberta Vincini e Francesco Scoppola, Presidenti del Comitato nazionale AGESCI e da Raffaela Milano, Direttrice Programmi Italia Europa di Save the Children, che hanno espresso la propria soddisfazione per la firma del protocollo, sottolineando “come attraverso di esso si intende attivare azioni di cambiamento concrete nell’ambito della propria comunità e del proprio ambiente di crescita, in grado di interagire con le istituzioni per la promozione dei diritti, la difesa del bene comune e lo sviluppo dei territori. Una strategia comune per rendere protagonisti i ragazzi e le ragazze e favorirne la partecipazione ai processi decisionali che li coinvolgono”. AGESCI e Save the Children L’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (AGESCI), che conta 180.000 soci, è un’Associazione giovanile educativa nata nel 1974, che si propone di contribuire, nel tempo libero e nelle attività extra-scolastiche, alla formazione della persona secondo i principi ed il metodo dello scautismo, adattato ai ragazzi e alle ragazze nella realtà sociale italiana di oggi. Save the Children, creata il 19 maggio 1919, è una delle più grandi Organizzazioni internazionali indipendenti e opera in 125 paesi con una rete di 28 organizzazioni nazionali e una struttura internazionale. Read the full article
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inconsutile · 3 years ago
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bella la letteratura antica quando inizi a toglierti certi bias e certe pressioni scolastiche e accademiche.
(estendibile a qualsiasi letteratura)
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pier-carlo-universe · 21 days ago
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Anas e Giunti Editore Lanciano “Eroi sulla Strada”: Un Libro Illustrato per Educare i Bambini alla Sicurezza Stradale
Un progetto educativo rivolto agli studenti delle scuole primarie e secondarie per promuovere la consapevolezza e la responsabilità sulla sicurezza stradale.
Un progetto educativo rivolto agli studenti delle scuole primarie e secondarie per promuovere la consapevolezza e la responsabilità sulla sicurezza stradale. Anas, Società del Gruppo FS, torna nelle scuole con un’iniziativa educativa unica: Eroi sulla strada, in viaggio con Nico. Questo libro illustrato, scritto da Rosalba Troiano e illustrato da Ilaria Palleschi, è pubblicato da Giunti Editore…
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pomposita6292 · 4 years ago
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“Siamo noi, la generazione più felice di sempre.
Siamo noi, gli ormai cinquantenni, i nati tra gli inizi degli anni ’60 e la metà degli anni ’70. La generazione più felice di sempre.
Siamo quelli che erano troppo piccoli per capire la generazione appena prima della nostra, quelli del ’68, della politica e dei movimenti studenteschi. Ancora troppo piccoli per comprendere gli anni di piombo, l’epoca delle brigate rosse e delle stragi nere.
Siamo quelli cresciuti nella libertà assoluta delle estati di quattro mesi, delle lunghe vacanze al mare, del poter giocare ore e ore in strade e cortili, delle prime televisioni a colori e i primi cartoni animati. Delle Big Babol e delle cartoline attaccate alle bici con le mollette da bucato. Delle toppe sui jeans e delle merendine del Mulino Bianco. Dei gelati Eldorado e dei ghiaccioli a 50 lire. Dei Mondiali dell’82 e della formazione dell’Italia a memoria. Di Bearzot e Pertini che giocano a scopa.
Siamo quelli che andavano a scuola con il grembiule e la cartella sulle spalle, e non ci si aspettava da noi nulla che non fosse di fare i compiti e poi di giocare, sbucciarci le ginocchia senza lamentarci e non metterci nei guai. Nessuno voleva che parlassimo l’Inglese a 7 anni o facessimo yoga. Al massimo una volta a settimana in piscina, giusto per imparare a nuotare.
Poi siamo cresciuti, e la nostra adolescenza è arrivata proprio negli anni ’80, con la musica pop, i paninari e il Walkman. Burghy e le spalline imbottite. Madonna e il Live Aid. Delle telefonate alle prime fidanzate con i gettoni dalle cabine e delle discoteche la domenica pomeriggio. Di Top Gun e Springsteen. Dei Duran Duran e degli Spandau Ballet. Delle gite scolastiche in pullman e delle prime vacanze studio all’estero.
E poi c’era l’esame di maturità, e infine il servizio militare, 12 mesi lontano da casa, i capelli rasati e tante amicizie con giusto un po’ di nonnismo. Nel frattempo magari un Inter Rail e infine un lavoro. All’Università ci andavi solo se volevi fare il medico, l’avvocato o l’ingegnere. Che il lavoro c’era per tutti.
Siamo cresciuti nella spensieratezza assoluta, nella ferma convinzione che tutto quello che ci si aspettava da noi era che diventassimo grandi, lavorassimo il giusto, trovassimo una fidanzata e vivessimo la nostra vita. Non abbiamo mai dubitato un istante che non saremmo stati nient’altro che felici.
E, dobbiamo ammetterlo, per quanto il futuro ci sembri difficile, e per quanto questa situazione ci appaia incomprensibile e dolorosa, siamo stati felici. Schifosamente felici. Molto più dei nostri genitori e parecchio più dei nostri figli.
Siamo la generazione più felice di sempre.
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lamilanomagazine · 6 months ago
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Verona, festa dell'educazione stradale 2024: presenti quasi 500 bambini
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Verona, festa dell'educazione stradale 2024: presenti quasi 500 bambini La pioggia battente non ha fermato la "Festa dell'educazione stradale" che ieri mattina ha visto Piazza Bra trasformarsi in un vivace tappeto di ombrellini colorati e stivaletti di gomma. Erano presenti tutte le 25 classi attese, con quasi 500 bambine e bambini che hanno partecipato con entusiasmo alle attività proposte, mettendo alla prova le loro conoscenze in materia di sicurezza stradale attraverso giochi, quiz e momenti informativi. La festa è stata l'occasione per i piccoli partecipanti di diventare agenti della Polizia Locale per un giorno, salendo sulle moto, attivando le sirene ed esplorando i mezzi dei Vigili del Fuoco. Inoltre, sono stati trattati temi come il corretto smaltimento dei rifiuti, con un quiz sulla raccolta differenziata, e l'importanza di stili di vita sostenibili, con la formula di "imparare divertendosi". Al termine della manifestazione, le scuole presenti hanno ritirato l'ambito attestato da esporre con orgoglio nelle classi, a testimonianza dei percorsi di educazione stradale intrapresi. La 46ª edizione del progetto educativo della Polizia Locale di Verona conferma l'impegno dell'Amministrazione nel promuovere percorsi di educazione civica insegnando le regole fondamentali della sicurezza stradale, sia a piedi che in bicicletta. "Non c'è soddisfazione più grande nel vedere la gioia con cui i più piccoli si avvicinano alla legalità per diventare cittadini responsabili del domani – ha commentato l'Assessora alla Sicurezza – Il loro entusiasmo rincuora l'impegno dell'Assessorato alla Sicurezza e della Polizia Locale e ripaga dei numerosi sforzi messi in campo per le attività e i progetti di educazione e formazione che ogni anno vengono svolti sul territorio. Questi giovani rappresentano la speranza di un futuro più consapevole, dove il rispetto delle regole e dei diritti di ogni individuo è alla base della convivenza civile". Il progetto della Polizia Locale di Verona copre tutte le fasce scolastiche, dalla scuola dell'infanzia fino alla primaria, con attività pratiche che permettono ai bambini di guadagnare la patente del "buon pedone" e del "buon ciclista". L'obiettivo è formare fin da giovani i futuri utenti della strada, sottolineando l'importanza di adottare comportamenti responsabili consapevoli perché in strada non si scherza. Verona è stata tra le prime città in Italia a riconoscere l'importanza di entrare nelle scuole per spiegare le regole del codice della strada, avviando un progetto formativo di legalità negli anni '50, potenziato negli ultimi anni dal Comandante della Polizia Locale Luigi Altamura. Grazie anche ad una specifica piattaforma dedicata a dirigenti scolastici e docenti, le lezioni si svolgono sia in aula che attraverso iniziative nei parchi e negli eventi fieristici, facendo di Verona un punto di riferimento nazionale. Alla festa finale in piazza Bra hanno partecipato le seguenti scuole: Educandato Agli Angeli, scuola primaria Leonardi, scuola dell'infanzia Arcobaleno, scuola primaria Provolo, scuola primaria Stimate, scuola primaria Buttapietra, scuola dell'infanzia Casa dei Bambini Le Coccinelle, scuola primaria Seghetti, scuola primaria De Amicis, scuola dell'infanzia S. Giuseppe. L'iniziativa ha visto la collaborazione di AMIA, ATV, Zuegg, Bauli, Acque Veronesi, la Facoltà di Scienze Motorie dell'Università di Verona e l'Accademia d'Arte Circense.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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personal-reporter · 1 year ago
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Festa europea della musica 2023
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Tutto è pronto per la 29esima edizione della Festa europea della Musica 2023,  che si terrà  il 21 giugno, giorno del solstizio d'estate, e che celebra ogni genere musicale e coinvolge scuole, conservatori, associazioni, orchestre, corali, istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e altre realtà culturali. Nel 2023 ci saranno 9.000 eventi in programma in Italia, con il loro cuore il 21 giugno a Bergamo e il 24 giugno a Brescia, Capitale Italiana della Cultura, inoltre il 21 giugno ad Alghero si terrà un concerto con il trombettista jazz di fama internazionale Enrico Rava e i conservatori di Ribera e Sassari in collaborazione con la Rappresentanza in Europa della Commissione Europea. Durante la giornata del 21 sono previsti servizi nei telegiornali, giornali radio e spazi di trasmissioni Rai sulla Festa, con tema Vivi la Vita' per diffondere il messaggio di sicurezza stradale e di custodire la vita grazie anche a Luca Valdiserri, giornalista del Corriere della Sera e padre di Francesco, diciottenne investito e ucciso da un pirata della strada a Roma a novembre 2022, a cui è dedicato il concerto romano di piazza Sempione a Montesacro nel quale si esibiranno le band in cui ha suonato il ragazzo scomparso e ci sarà il ministro dello sport e delle politiche giovanili Andrea Abodi. Sono 757 le città partecipanti alla Festa della Musica con 42.704 artisti coinvolti sul territorio, il partner istituzionale della manifestazione è La Rappresentanza Italiana della Commissione Europea che valorizza l'industria culturale col programma Europa Creativa in 27 Paesi e Music Moves Europe che promuove la sostenibilità dell'ecosistema musicale europeo, oltre alla sicurezza stradale. A Bergamo sono 11 le postazioni allestite al centro, oltre 50 le formazioni e i solisti che si avvicenderanno dalle 18 alle 19:30 fino alle 23, da largo Rezzara a Piazzetta Santo Spirito, sul sagrato della Chiesa di Sant'Alessandro, in via XX settembre, piazza Matteotti, piazza Vittorio Veneto, Piazza Dante, di fronte al Teatro Donizetti e nei cortili di Palazzo Frizzoni, del Palazzo della Provincia e della Biblioteca Caversazzi in via Tasso. Le band aderenti si sono iscritte sul portale nazionale della Festa della Musica e i gruppi soso stati organizzati dal Servizio Giovani del Comune di Bergamo, le formazioni e i solisti proposti dal Politecnico delle Arti di Bergamo e dalle scuole di musica del Cdpm - Centro Didattico Produzione Musica e dell'associazione Suonintorno, con le orchestre di fiati dell'Associazione Bergamasca Bande Musicali, i numerosi ensemble frutto del lavoro del Quartiere Musicale di Monterosso, il coro Henry's Friends Choir, oltre ad artisti famosi come il gruppo Bnkr44 e Matteo Romano che si esibiranno in un evento gratuito anche per festeggiare la rassegna Lazzaretto Estate. A Brescia il 21 giugno ci sarà Fes Folk Music, una caccia al tesoro in città a suon di musica e danza folk e il 24 giugno saranno allestiti 80 palchi tra centro e periferia che ospiteranno più di 650 gruppi che suoneranno dalle 10 di mattina fino a mezzanotte, come il Coro Amwaj della scuola corale di Amwaj di Palestina in Italia per il suo primo tour, oltre ad alcune iniziative relative a Nati per la Musica, un programma attuato da pediatri di famiglia, musicisti, educatori e bibliotecari per attività tra genitori/adulti e bambini. Il 21 giugno alle 21 si esibirà ad Alghero il testimonial nazionale Enrico Rava sul palco di Largo Lo Quartier, dove gli studenti dei dipartimenti jazz del Conservatorio Arturo Toscanini di Ribera e del Conservatorio Luigi Canepa di Sassari formeranno per la prima volta insieme una grande band sotto la direzione dei docenti Giacomo Tantillo e Gavino Mele, con il patrocinio della Rappresentanza Italiana della Commissione Europea, il Ministero Italiano della Cultura, il comune di Alghero e i partner Rai e Siae. Read the full article
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curiositasmundi · 5 years ago
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Lo stato d’eccezione provocato da un’emergenza immotivata
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Di fronte alle frenetiche, irrazionali e del tutto immotivate misure di emergenza per una supposta epidemia dovuta al virus corona, occorre partire dalle dichiarazioni del Cnr, secondo le quali “non c’è un’epidemia di Sars-CoV2 in Italia”.
Non solo. Comunque “l’infezione, dai dati epidemiologici oggi disponibili su decine di migliaia di casi, causa sintomi lievi/moderati (una specie di influenza) nell’80-90% dei casi. Nel 10-15% può svilupparsi una polmonite, il cui decorso è però benigno in assoluta maggioranza. Si calcola che solo il 4% dei pazienti richieda ricovero in terapia intensiva”.
Se questa è la situazione reale, perché i media e le autorità si adoperano per diffondere un clima di panico, provocando un vero e proprio stato di eccezione, con gravi limitazione dei movimenti e una sospensione del normale funzionamento delle condizioni di vita e di lavoro in intere regioni?
Due fattori possono concorrere a spiegare un comportamento così sproporzionato.
Innanzitutto si manifesta ancora una volta la tendenza crescente a usare lo stato di eccezione come paradigma normale di governo. Il decreto-legge subito approvato dal governo “per ragioni di igiene e di sicurezza pubblica” si risolve infatti in una vera e propria militarizzazione “dei comuni e delle aree nei quali risulta positiva almeno una persona per la quale non si conosce la fonte di trasmissione o comunque nei quali vi è un caso non riconducibile ad una persona proveniente da un’area già interessata dal contagio di virus”.
Una formula cosi vaga e indeterminata permetterà di estendere rapidamente lo stato di eccezione in tutte le regioni, poiché è quasi impossibile che degli altri casi non si verifichino altrove.
Si considerino le gravi limitazioni della libertà previste dal decreto:
divieto di allontanamento dal comune o dall’area interessata da parte di tutti gli individui comunque presenti nel comune o nell’area;
divieto di accesso al comune o all’area interessata;
sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in un luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico;
sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, salvo le attività formative svolte a distanza;
sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all’articolo 101 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, nonché l’efficacia delle disposizioni regolamentari sull’accesso libero e gratuito a tali istituti e luoghi;
sospensione di ogni viaggio d’istruzione, sia sul territorio nazionale sia estero;
sospensione delle procedure concorsuali e delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità;
applicazione della misura della quarantena con sorveglianza attiva fra gli individui che hanno avuto contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva diffusa.
La sproporzione di fronte a quella che secondo il Cnr è una normale influenza, non molto dissimile da quelle ogni anno ricorrenti, salta agli occhi.
Si direbbe che esaurito il terrorismo come causa di provvedimenti d’eccezione, l’invenzione di un’epidemia possa offrire il pretesto ideale per ampliarli oltre ogni limite.
L’altro fattore, non meno inquietante, è lo stato di paura che in questi anni si è evidentemente diffuso nelle coscienze degli individui e che si traduce in un vero e proprio bisogno di stati di panico collettivo, al quale l’epidemia offre ancora una volta il pretesto ideale.
Così, in un perverso circolo vizioso, la limitazione della libertà imposta dai governi viene accettata in nome di un desiderio di sicurezza che è stato indotto dagli stessi governi che ora intervengono per soddisfarlo.
Di Giorgio Agamben, via: il Manifesto
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elena-dream · 5 years ago
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Questo virus ci ha tolto tutto. La spensieratezza di uscire di casa. Il piacere di incontrare un amico. La normalità di andare a fare la spesa. La speranza del domani. La cosa peggiore è che tutto ci è stato strappato da un giorno all'altro. Non abbiamo avuto il tempo di salutare un amico, una sorella, i nonni, gli zii. Magari con qualcuno ci eravamo anche detti A DOMANI, che è la promessa più bella che si possa fare, e quel domani invece è stato nero. Una bomba atomica sganciata sul più bello: su un amore appena iniziato, su un progetto sperato, su una vacanza che avevamo programmato da tempo e che non vedevamo l'ora che arrivasse. Una bomba atomica sganciata sul sole, sui fiori, sulla primavera. Tutte le cose più scontate sono diventate improvvisamente strane: uscire a passeggiare, fare la spesa, andare a lavoro, un abbraccio, un bacio...tutto ormai sembra distante, sia nel passato che nel futuro. E per la prima volta ci pensi più spesso a tua sorella che è lontana, a tua nonna a cui non puoi far visita perché se si ammalasse sarebbe la fine, a tuo padre e a tua madre che ogni giorno sfidano la sorte e vanno a lavorare per te, a quella pizza con le amiche che hai sempre rimandato e che adesso pagheresti oro, alle lezioni del secondo semestre all'università che non sono mai iniziate, alle vocine dei bambini nelle aule scolastiche, alla campanella della scuola sotto casa. Dicono che ce la faremo. Che ne usciremo più forti. Che torneremo a non evitarci per strada. Che torneremo a vedere tutti quei sorrisi che adesso sono coperti dalle mascherine che ci mettono ancor più in evidenza gli occhi tristi. Dicono anche che, quando tutto sarà finito, saremo tutti un po' più umani e riusciremo ad apprezzare un po' di più la nostra vita, quella che non ci è mai tanto piaciuta. Dicono così tante cose che non sai più a chi e a cosa credere. Una cosa è certa: oggi sono scesa per un attimo nel cortile sotto casa e l'odore dell'erba e degli alberi non mi è mai sembrato tanto bello. Forse torneremo a dire quel A DOMANI e sarà di nuovo vero. Sarà bellissimo. Nel frattempo, come ha detto qualcuno, RESTIAMO DISTANTI OGGI PER ABBRACCIARCI PIÙ FORTE DOMANI.❤💪🏻 Silvia.
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