#integrazione
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Il resto è superfluo come l'80% dei libri di storia, delle disquisizioni sociologiche, delle argomentazioni politiche e dei dibattiti sulle uguaglianze, i diritti e altri giochini.
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Fino all'anno scorso, verso quest'ora, venivano a suonarmi due bambine che abitano nel palazzo di fronte, e facevamo merenda insieme; la tradizione era iniziata l'estate precedente, quando nel vederle giocare in corridoio, ho offerto loro il gelato.
La tradizione si è interrotta, quando i genitori musulmani hanno scoperto che, a volte, la merenda era composta da panino con mortadella, salame, prosciutto: per una mania di rompere il cazzo ai propri figli, imponendo usi e costumi e religiosi.
Se degli ospiti vengono A CASA MIA, e sono io a preparare da mangiare, l'unico mio dovere è tenere conto delle possibili intolleranze alimentari degli ospiti e delle preferenze di gusto degli ospiti, non di stupide convinzioni religiose: la mia casa non �� un tempio: non è un luogo di preghiera, così quanto non lo sono i supermercati, e tutti gli altri esercizi e luoghi pubblici.
La religione è Ignoranza: nessuno ha il dovere di rispettare e tollerare l'ignoranza.
Il loro destino, fra qualche anno, è quello di indossare uno straccio in testa, un sacco della spazzatura come vestito, come la madre, e sposarsi in un matrimonio combinato (perché sono le famiglie a scegliere): questo è lo schifo promosso a pieni voti dalla merde radical chic di "sinistra" - e "guai a toccarli", i musulmani, perché altrimenti si fanno esplodere nei tuoi luoghi pubblici.
Che schifo!
Questa storia assurda dell'integrazione, è impossibile con chi vive secondo i principi di oltre 2000 anni fa.
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Parlare per propaganda vs. fare: Valditara
Oltre alle cagate sull'italiano e la "dettatura" al telefono dei tweet al suo ufficio stampa, Valditara fa la solita pesca a strascico di consenso dell'ovvio inutile.
Immagino che già nelle scuole si cerchi di distribuire gli alunni tra le varie classi in maniera da rendere l'insegnamento e l'apprendimento il più gestibile per tutti e immagino che la conoscenza o meno dell'italiano sia 1 dei fattori tra i tanti che in teoria gente che lo fa di mestiere di fronte al problema reale cercherà di risolvere al meglio.
Le classi non vengono formate dal ministero, ma dal dirigente scolastico [*].
Se mi trovo in un certo qual modo d'accordo con il fatto che studiare la storia italiana, magari non quella del "sangue di Giulio Cesare che ci scorre nelle vene", possa contribuire ad assimilare i valori della Costituzione, trovo che questi siano così universali da non poter essere esclusiva della "cultura" italiana.
Capisco meno come ci sia volontà da parte di un ministro proveniente da Alleanza Nazionale e approdato alla Lega di promuovere i valori della Costituzione.
Ma quello che capisco meno di tutto è perchè un ministro apra bocca in maniera così maldestra per fare propaganda a proposte del cazzo come "un tetto del 20% ai bambini stranieri", spiettellato in faccia a chi già nel concreto si occupa di integrazione nelle scuole, senza dare una mano concreta, senza avere un piano.
In cosa si traduce un tetto del 20% nelle classi? In alunni che dovranno frequentare una scuola in un altro paese?
Ora interrogatevi sui risultati di queste esternazioni su twitter. Forse il ministro o il suo ufficio stampa, per gli scopi che si prefiggono non sono poi così inadeguati e in fondo il fatto che sappiano o meno scrivere in italiano passa in secondo piano. Anche questa volta lo state pigliando al culo.
[*] C'è per altro un "suggerimento" al numero massimo di alunni diversamente abili e anche qui a maggior ragione non si capisce perchè, nel caso in un territorio ci siano molti ragazzi con disabilità, la soluzione più ragionevole sia quella di spedirli in altri istituti.
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PRIMA PAGINA Il Giorno di Oggi lunedì, 03 febbraio 2025
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"Nascosti in piena vista", diffuso il rapporto di Save The Children sui minori stranieri non accompagnati presenti in Italia e come, al compimento dei 18anni, si rischia una brusca interruzione del loro percorso di integrazione…
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"Una nuova vita in America: il viaggio di due Millennial tra sogni e sfide". Recensione di Alessandria today
Alice Giorgi e Dimitrios Koulouriotis raccontano una storia autentica e avvincente di amore, avventure e ricerca del futuro.
Alice Giorgi e Dimitrios Koulouriotis raccontano una storia autentica e avvincente di amore, avventure e ricerca del futuro. Trama Una nuova vita in America: Due Millennial e una Green Card, in uscita il 1° gennaio 2024, è un romanzo autobiografico che segue la vita di Alice, una giovane donna di 24 anni che vive a Modena. La sua routine, tra soddisfazioni e piccole incertezze, viene sconvolta…
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Buone feste con la Natività nera di Dudovich
Italia Coloniale augura a tutti i suoi lettori buone feste con una illustrazione del 1935 realizzata da Marcello Dudovich per la copertina della rivista “Uomini” de 15 dicembre.Quel Natale si era nel pieno svolgimento della campagna del conflitto con l’Etiopia. L’illustratore triestino rappresenta la natività con la Madonna e il Bambin Gesù neri auspicando una vera a propria integrazione quasi…
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“Hand us over the mic” - MARTA SACHY Direttore Generale Fondazione AURORA
Avere un ospite dell’ incisività di MARTA SACHY in questo nuovo episodio di "Hand us over the mic", è un gran bel privilegio.
Un’opportunità preziosa per esplorare la profondità dei privilegi che nascono dalla mixitudine e dalla pluralità culturale. Attraverso la sua esperienza e il suo sguardo autentico, Marta ci invita a riflettere sul lavoro fondamentale di Métissage Sangue Misto e Métissage Dynamics©, due progetti che sfidano le narrazioni consolidate e ampliano i nostri orizzonti.
In una società spesso vincolata a visioni rigide e convenzionali, Marta porta una ventata d’aria fresca, offrendo prospettive nuove e stimolanti. Un incontro da non perdere, che vi consigliamo vivamente di ascoltare per trarne ispirazione. Buona visione!
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Si, certo: 𝘱𝘳𝘦𝘯𝘥𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘪𝘭 𝘤𝘶𝘭𝘰 anche disabili e ciechi: sono portatori di handicap mica persone stupide.
Tifo per l'integrazione non per la ghettizzazione.
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Se serve a farli ridere, si: lo faccio con tutti.
Perché no?! Dovrei ignorarli?
Ci pensa già il "nostro" Stato ad ignorare le legittime esigenze dei portatori di handicap (a meno che non siano molto ricchi - proprio come accade con gay e donne).
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Se sei cristiano (o altra fede), la porta è in fondo, a destra: la spazzatura religiosa, noi, la mettiamo lì: non è benvenuta su Threads: c'è già X, oltre Facebook, per gli psicopatici religiosi: quindi sai dove devi traslocare, quanto prima ✔️
#𝘱𝘳𝘦𝘯𝘥𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘪𝘭 𝘤𝘶𝘭𝘰 anche disabili#portatori di handicap#persone stupide#stupidità#Tifo per l'integrazione non per la ghettizzazione#tifo#integrazione#disabilità#prendere per il culo#handicap#disabili#persone#ghettizzazione#X#Facebook#cristiano#fede#spazzatura religiosa#traslocare#benvenuto#Threads
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ARMONIA NELLA COMUNITA': EDIFICARE UNA CASA FELICE PER TUTTE LE ETNIE
2024-09-14 09:28:12 https://italian.cri.cn/2024/09/14/ARTIUdzHfywW1fjnhl8ezUKw240910.shtml Per 40 anni consecutivi, il governo della regione autonoma del Ningxia Hui ha organizzato attività come il “Mese del progresso della solidarietà etnica”, che ha portato alla costruzione di strutture sociali e ambienti comunitari interconnessi, alla promozione della collaborazione tra gruppi etnici nei…
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Vita Indipendente: Un Movimento per l’Autodeterminazione delle Persone con Disabilità
Il concetto di “Vita Indipendente” rappresenta una filosofia e un movimento internazionale nato per promuovere l’autodeterminazione e il rispetto delle persone con disabilità. Il movimento si basa sul principio che le persone con disabilità abbiano il diritto di vivere in modo indipendente, prendere decisioni sulla propria vita e partecipare pienamente alla società. Questo approccio mira a superare la logica assistenzialista e istituzionalizzante, favorendo l’inclusione e le pari opportunità per tutti.
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Le Radici del Movimento Vita Indipendente
La nascita del movimento “Vita Indipendente” si deve a Ed Roberts, un pioniere dei diritti delle persone con disabilità. Negli anni ’60, all’Università di Berkeley, in California, Roberts e alcuni suoi compagni, tutti gravemente disabili, vivevano confinati nell’infermeria del campus. Nonostante la loro partecipazione attiva alla vita accademica, l’accesso fisico ai locali dell’università e la loro vita sociale erano estremamente limitati. Questa situazione spinse Roberts a sviluppare l’idea che le persone con disabilità dovessero avere il controllo della propria vita, senza essere relegate a strutture di cura.
Nel 1972, a Berkeley, venne fondata la prima Agenzia per la Vita Indipendente. Questo rappresentò un passo fondamentale verso l’autodeterminazione, con l’obiettivo di permettere alle persone con disabilità di abbattere le barriere fisiche e sociali che li separavano dalla piena partecipazione alla vita civile. Il principio centrale del movimento è che siano le persone con disabilità a decidere le soluzioni migliori per le loro necessità, piuttosto che dipendere da altri.
La Filosofia della Vita Indipendente
Uno degli aspetti fondamentali della filosofia della Vita Indipendente è che le persone con disabilità non devono essere considerate solo come destinatari passivi di assistenza. Al contrario, sono attori attivi, capaci di determinare la propria vita e contribuire alla società come tutti gli altri. Come affermato dal dottor Adolf Ratzka, uno dei principali esponenti del movimento in Europa, le persone con disabilità devono spezzare il monopolio dei professionisti non disabili che spesso parlano a loro nome.
La filosofia della Vita Indipendente si oppone all’internamento in istituti, anche se moderni e accoglienti, poiché queste strutture portano inevitabilmente all’isolamento sociale. Il movimento sostiene invece che le persone con disabilità abbiano il diritto di vivere nelle loro case, usare i servizi pubblici, accedere all’istruzione e partecipare al mondo del lavoro, come chiunque altro. L’obiettivo non è solo la “de-istituzionalizzazione”, ma la piena inclusione attraverso l’abbattimento delle barriere, sia fisiche che culturali.
Gli Strumenti della Vita Indipendente
Due strumenti essenziali per il raggiungimento della Vita Indipendente sono l’assistente personale e le agenzie di Vita Indipendente. L’assistente personale è una figura professionale distinta da quella dell’assistente domiciliare, che lavora sotto la direzione della persona con disabilità. In questo caso, è la persona disabile a definire i compiti, gli orari e le modalità di lavoro dell’assistente, garantendo così un controllo diretto sulla propria vita.
Le Agenzie di Vita Indipendente, d’altra parte, sono organizzazioni gestite principalmente da persone con disabilità e forniscono una vasta gamma di servizi legali, fiscali e assistenziali. Queste agenzie collaborano con gli enti governativi per migliorare le infrastrutture, abbattere le barriere architettoniche e promuovere leggi che proteggano i diritti delle persone con disabilità. Il modello di assistenza proposto è personalizzato, dove la persona con disabilità ha un ruolo centrale nella definizione delle proprie necessità e dei servizi di supporto.
Il Movimento Vita Indipendente in Europa
Il movimento Vita Indipendente ha trovato terreno fertile anche in Europa, dove ha iniziato a diffondersi negli anni ’70. Nel 1989, a Strasburgo, il dottor Adolf Ratzka fondò l’European Network for Independent Living, un’organizzazione che lavora per promuovere i diritti delle persone con disabilità in tutto il continente. Anche in Europa, il movimento si oppone all’idea che la disabilità debba essere gestita esclusivamente attraverso servizi assistenziali o residenze protette.
In molti paesi europei, il concetto di Vita Indipendente è stato recepito nelle politiche sociali, con la creazione di progetti pilota e l’adozione di leggi volte a garantire il diritto all’autodeterminazione per le persone con disabilità. In Italia, ad esempio, la legge 104/92 prevede una serie di interventi e aiuti per promuovere l’indipendenza delle persone disabili, anche se la figura dell’assistente personale non è ancora riconosciuta a livello legislativo in modo specifico.
Le Conquiste Legislativi negli Stati Uniti
Negli Stati Uniti, il movimento ha portato a significativi cambiamenti legislativi. Tra i provvedimenti più importanti vi è l’Architectural Barriers Act del 1968, che impone l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici pubblici. Un’altra legge fondamentale è il Rehabilitation Act del 1973, che proibisce qualsiasi forma di discriminazione nei servizi pubblici per le persone con disabilità.
L’apice di queste conquiste legislative è stato raggiunto con l’Americans with Disabilities Act (ADA) del 1990, firmata dal presidente George H. W. Bush. Questa legge garantisce il pieno rispetto dei diritti civili delle persone con disabilità, vietando la discriminazione sul lavoro, nei trasporti e in tutti i servizi pubblici e privati aperti al pubblico.
Conclusione
Il movimento per la Vita Indipendente ha trasformato il modo in cui la disabilità viene percepita e gestita a livello globale. Grazie a questo movimento, le persone con disabilità hanno potuto rivendicare il diritto di vivere la propria vita in modo autonomo, partecipare alla società e prendere decisioni sulle proprie necessità. Il percorso verso una piena inclusione è ancora lungo, ma la filosofia della Vita Indipendente rappresenta un punto di svolta cruciale per il riconoscimento dei diritti umani e civili delle persone con disabilità.
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PRIMA PAGINA La Notizia di Oggi venerdì, 31 gennaio 2025
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L'inquilino di Polanski
Se vi accingete a vedere L’inquilino del terzo piano, attenzione: vi trovate dinanzi a uno dei film più profondi e inquietanti della storia del cinema. La strana storia dell’archivista Trelkovsky, ghettizzato e tormentato da una società ostile, ci spinge a riflettere sulla nostra identità, su quanto influisca sulla nostra coscienza il potere della società, su cosa sia in definitiva la stessa…
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