#responsabilità
Explore tagged Tumblr posts
scogito · 4 months ago
Text
Tumblr media
La negazione è una difesa tipica dell'ego distorto.
141 notes · View notes
irene23world · 2 years ago
Text
Credo fedelmente che qualsiasi legame richieda responsabilità emotiva. Non puoi nasconderti dietro un "Io sono così" perchè se sei consapevole che stai facendo stare male qualcun altro e non cerchi di modificare i tuoi atteggiamenti, il problema sei tu
435 notes · View notes
ragazzoarcano · 1 year ago
Text
“Ama e rispetta te stesso.
Tu non sei mai responsabile delle azioni degli altri.
Sei responsabile di te stesso. Se qualcuno che non ti tratta con amore e rispetto si allontana da te, consideralo un dono. Forse per un po' soffrirai, ma alla fine il tuo cuore guarirà.”
— Miguel Ruiz
105 notes · View notes
chi-va-piano-arriva-dopo · 6 months ago
Text
”Si dice che a volte il destino sia una maschera per la colpa. Ci raccontiamo che le cose non potevano che andare in quella maniera per giustificare la nostra incapacità di farle andare in modo diverso. […] La usiamo per ricondurre l’accaduto a una ragione. La colpa è una consolazione, ci permette di allontanare l’idea spaventosa che le cose siano proprio ciò che sembrano, ci consente di credere a una causa scatenante, a una responsabilità specifica, al fatto che avremmo potuto fare una differenza nelle vite di chi amiamo, se solo.”
― Matteo Bussola, “La neve in fondo al mare”.
24 notes · View notes
gregor-samsung · 3 months ago
Text
" Trasformando i modi di agire soggettivi, a cui partecipa la vita emotiva di ciascuno di noi, in modi impersonali e oggettivamente sottoposti a norme, la razionalità della tecnica rafforza la parte egoica che, in ambito psichico, è l’unica razionale. Questo rafforzamento dell'“ego” esaspera le componenti “egoistiche” dell'individuo, per il quale perseguire l’interesse egoistico è semplicemente “logico”, mentre ogni forma di dedizione e di altruismo, avendo le sue radici nella dimensione emotiva e sentimentale, che nel regime della razionalità tecnica non ha parola, appare come semplice espressione di irrazionalità. In questo modo all'intellettualismo della razionalità tecnica corrispondono l’egoismo sul piano etico, l’individualismo sul piano sociale, il narcisismo sul piano psicologico e quindi il progressivo e inevitabile deperimento di tutta la vita emotiva. La conseguenza è che il nostro sentimento non è più in grado di percepire, avvertire, immaginare dove la tecnica, che si sviluppa autonomamente e in modo esponenziale al di fuori di qualsiasi orizzonte di senso, condurrà l’uomo e come lo trasformerà. "
Umberto Galimberti, Il libro delle emozioni, Feltrinelli (collana Serie bianca), settembre 2021. [Libro elettronico; corsivi dell’autore]
9 notes · View notes
sunelrose · 5 months ago
Text
Sono un ragazzo semplice. Prima farò di tutto per conquistarti, poi pianificherò un futuro insieme a te, ti farò sentire come se fossi la ragazza che ho sempre desiderato e aspettato, dopo sparirò di punto in bianco appena farai qualcosa che non mi piace tenendo il broncio per giorni. Poi ritornerò chiedendoti scusa e giustificandomi che mi sono chiuso perché sono insicuro. Però darò sempre la colpa a te, perché sarai tu a darmi ogni volta motivo per comportarmi in un determinato modo. Poi ti prometterò di cambiare e dimostrarti il mio amore, quando sarò sicuro che sei mia comincerò a svalutarti, darti per scontata, a dirti che sei pensante, a consigliarti di andare da uno psicologo perché hai problemi, a criticarti, a paragonarti con le mie ex e anche con altre ragazze che ho conosciuto, metterò in dubbio i tuoi sentimenti per me, ti abbonderò nel tuo momento peggiore e ti farò sentire come nessun'altro nella tua vita l'abbia mai fatto fino a portarti a rompere la nostra relazione perché io non avrò il coraggio di prendermi questa responsabilità.
Poi ritornerò con una delle mie ex.
O ti sostituirò con un'altra.
Però ti spierò sui tuoi social, per assicurarmi che non mi hai dimenticato.
16 notes · View notes
shadyqueeneagle · 2 months ago
Text
L'esistenza del patriarcato non è una responsabilità individuale, ma collettiva: dipende dai soggetti maschili, ma anche dalle donne che non si ribellano.
Tumblr media
7 notes · View notes
lunamarish · 7 months ago
Text
Gli anni migliori della nostra vita sono quando decidiamo che l'opinione delle persone su di noi non è una nostra responsabilità.
(via lastanzadelrespiro)
16 notes · View notes
silviaaquilini · 6 months ago
Text
Tumblr media
8 notes · View notes
mostro-rotto · 2 years ago
Text
Se hai intenzione di allontanarti da qualcuno, spiegagli le ragioni, abbi responsabilità affettiva e impedisci a quella persona di credere a mille storie nella sua testa chiedendosi perché non fosse abbastanza.
105 notes · View notes
sognosacro · 9 months ago
Text
Alla fine le persone che ti tradiscono non sbagliano, perchè sei tu a riporre la tua fiducia in qualcun'altro piuttosto che in te stesso.
A quel punto non ci sarebbe nessun tradimento, perchè non ci sarebbe più nessuno da tradire.
La responsabilità sarebbe nelle tue mani.
10 notes · View notes
scogito · 3 months ago
Text
La vecchia generazione credeva fosse soltanto un film. La nuova generazione se ne sbatte se lo è oppure no.
La prima era tenuta in gabbia perché non cercava risposte, la seconda é tenuta in gabbia perché se ne frega della verità.
Con un preciso intento, sono riusciti a creare dalla prima massa di insicuri una seconda massa di disillusi. Ovviamente tutto attecchisce su ogni piano di realtà, per cui non è che non gli interessa soltanto la trama di un film, non provano niente anche per tutto il resto (con le dovute eccezioni).
In questo Sistema non cambia mai la struttura, cambiano solo i mezzi per arrivare al fine.
102 notes · View notes
ilpandapensatore · 8 months ago
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
A tutti coloro che faticano silenziosamente per raggiungere cose che gli altri hanno per scontato.
A tutti coloro che sono dovuti crescere prima del tempo.
A tutti coloro che si sentono diversi o sbagliati.
Non lo siete e mai lo sarete ❤️‍🩹 💭
8 notes · View notes
libero-de-mente · 2 years ago
Photo
Tumblr media
70 notes · View notes
a-dreamer95 · 4 years ago
Text
Quando mio padre non ci sarà più, vorrei riuscire a ricordare tutto il dolore che mi ha causato, sperando che questo mi aiuti a soffrire di meno per la sua perdita, una perdita che, in fondo, riguarda una persona che è sempre stata distante. Mi sento già colpevole perché so che soffrirò per la mancanza di qualcuno che, per tutta la vita, ha lasciato cicatrici nell’anima. Ogni giorno provo una profonda tristezza, in ogni aspetto della mia vita, perché non ho mai avuto quella figura paterna accogliente. Mai un abbraccio, mai un incoraggiamento, mai un dialogo che costruisse qualcosa di positivo. Porto il peso di questa assenza malinconica e del fatto di essere sempre stata trattata come se fossi diversa, sbagliata. Mi sento talmente sbagliata che spesso mi sento in colpa per non aver mai detto 'ti voglio bene' a chi non mi ha mai insegnato a sentire o a dimostrare queste parole.
Il rapporto con mio padre è sempre stato una lotta interiore per me, perché da una parte ho sempre desiderato averlo nella mia vita, ma dall’altra lui ha fatto di tutto per tenermi a distanza. I suoi comportamenti mi ferivano profondamente, e ogni volta che cercavo di farglielo notare, invece di cambiare, sembrava voler accentuare quegli atteggiamenti. Questo non faceva altro che allontanarmi ancora di più, facendomi arrabbiare e soffrire ogni volta di più. 💔
4 notes · View notes
gregor-samsung · 3 months ago
Text
" Una tribù odia la tribù vicina da cui si sente minacciata, e quindi razionalizza le sue paure rappresentandola come malvagia o inferiore, o in qualche modo assurda o spregevole. Eppure accade talvolta che questi stereotipi mutino con grande rapidità. Consideriamo il caso dell’Ottocento: nel 1840, più o meno, si pensa ai francesi come a sgargianti spacconi, immorali e bellicosi, uomini con i baffi arricciati pericolosi per le donne, che probabilmente invaderanno l’Inghilterra per vendicarsi di Waterloo, mentre i tedeschi sono bevitori di birra, provinciali un po’ ridicoli che amano la musica e le fumisterie metafisiche, innocui ma abbastanza assurdi. Ebbene, nel 1871 i tedeschi sono diventati gli ulani che irrompono in Francia incitati dal terribile Bismarck – spaventosi militaristi prussiani ebbri di orgoglio nazionale, ecc. ecc. La Francia è un povero, civile Paese annientato che ha bisogno della protezione di tutti gli uomini onesti per evitare che la sua arte e la sua letteratura vengano schiacciate dal tallone degli spaventevoli invasori.
Nell’Ottocento i russi sono stremati servi della gleba, + mistici slavi semireligiosi che rimuginano cose oscure e scrivono romanzi profondi, + una gigantesca orda di cosacchi fedeli allo zar che cantano meravigliosamente. Nella nostra epoca, tutto questo è radicalmente cambiato: c’è sempre la popolazione stremata, ma ci sono anche la tecnologia, i carri armati, il materialismo ateo, la crociata contro il capitalismo, ecc. ecc. Quanto agli inglesi, sono dapprima spietati imperialisti che tiranneggiano popoli negroidi e che al di sopra dei loro lunghi nasi guardano dall’alto in basso il resto del mondo, ma poi diventano brava gente impoverita che nutre convinzioni liberali, vive di assistenza statale e ha bisogno di alleati. E così via. Tutti questi stereotipi sono surrogati della conoscenza autentica, che non è mai, neppure lontanamente, così semplice o immutabile come una certa immagine generalizzata di un popolo straniero; non solo, ma stimolano l’auto-compiacimento nazionale e il disprezzo per le altre nazioni. Sono un puntello del nazionalismo. "
Isaiah Berlin, Appunti sul pregiudizio [1981], Traduzione di Giovanni Ferrara degli Uberti, Adelphiana, 28 gennaio 2002.
NOTA: Gli appunti provengono da una lettera indirizzata ad un amico che il giorno seguente avrebbe dovuto tenere una conferenza sul tema del pregiudizio.
19 notes · View notes