#miglioramento
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“Non puoi avere un domani migliore se continui a pensare a ieri.”
— Detto zen
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Le Aspettative spesso ci mentono e ci soffocano…dovremmo vivere costruendo e non "aspettandoLe"
#aspettative#conosci te stesso#consapevolezza#crescita interiore#crescita personale#discernimento#evoluzione#miglioramento
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Non so bene come iniziare questo post.
Vorrei trovare le parole per esprimere come mi sento, ma in queste giornate sto avendo delle difficoltà a farlo.
Mi sento come un grafico a torta:
• una parte di me è triste e si sente sola perché con convivo più
• una parte di me è felice perché la lontananza ci fa vivere meglio i momenti insieme, e ci sta aiutando nel percorso interiore che stiamo affrontando come singoli individui.
• una parte di me è preoccupata, perché dove convivevo non ci sono le stesse “opportunità” rispetto alla provincia in cui sto io, e io voglio tornare a convivere e trovare lavoro là; vorrei solo fosse più semplice.
• una parte di me è arrabbiata: “voglio più soldi, tr**a tu non mi conosci, sono il futuro ma senza un futuro, sul tuo mutuo del ca**o ci sputo” cit. - a me sta bene fare la commessa, a me piace mettere in ordine le cose, il senso estetico del negozio illuminato, bellissimo, non chiedo tanto, solo un full time e magari non in un centro commerciale senza finestre che pare di stare nei casinò di Las Vegas. Voglio più soldi e un mutuo del cazzo su cui sputare, li voglio per noi, mica per fare la vita da nababbi.
• una parte di me è annoiata: vorrei cambiare di nuovo il mio aspetto - il dentro non risuona col fuori, ma il dentro risuona di troppe cose diverse, resto stagnante in un’estetica piatta.
• una parte di me si sente persa, un po’ alla deriva, la consapevolezza della neuro divergenza mi ha fatto comprendere diverse parti della mia personalità. Non sono una persona orribile, ma non sono totalmente la persona che volevo diventare, certo, la personalità si forma come a “difendere��� le debolezze della neuro divergenza, ma anche se non vado in giro con un’ascia c’è la parte paranoide, quella evitante, e quella aggressiva - ed io dove sono?
Riflessione stupida - mi viene da piangere perché la parte dominante della mia personalità è quella aggressiva, io mi sono data il cognome Onrush, dall’inglese: un attacco fisico o verbale. È stata una cosa inconscia? E di quante cose ancora non mi rendo conto?
• una parte di me si sente spaventata.
#pensieri#pensiero#diario#sfogo personale#momento sfogo#neuro divergenza#autismo#convivenza#amore#coppia#lavoro#preoccupazioni#riflessioni#emozioni#paura#noia#rabbia#soldi#lgbt#felicità#miglioramento#percorso#crescita personale#vita#piangere#pianto#liberazione
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ll Bordo del Letto
Eccoci sul Bordo del Letto.
Per chi come me è una persona che si ritrova la maggior parte del tempo a vivere seduta sul bordo del letto, siete nel posto giusto. Si, vivo sul bordo del letto. È una vita fatta di metà, un po' come mangiare una fetta di torta al cioccolato ma non volerla finire, perché alla fine, in fondo, non si vuole essere troppo sazi per assaggiare qualcos'altro. Sono spesso in balia di me stesso, delle mie preoccupazioni, dubbi, pensieri e paure, che mi fanno rimanere lì sospeso, tra un letto pieno di pieghe e un pavimento troppo freddo per poggiarci i piedi. Vivere sul bordo del letto è un po' come osservare tutto per la prima volta: si vuole capire con chi o che cosa si ha a che fare. Voglio sempre sapere in anticipo cosa può accadermi. Soltanto dopo piccoli passi riesco ad andare avanti e, se non sono rimasto ucciso, allora cerco di creare dei confini per non riempire troppo, quel piccolo vuoto che ho creato. Mi ritrovo a vivere seduto sul bordo del letto. Per me non è una condanna, è un qualcosa che mi fa andare avanti, molto spesso più lentamente. Non tutti riescono subito a capirlo. Molti cercano di spingerti giù dal letto.. Ti dicono: "Forza è tardi, scendi!" oppure "Devi imparare a buttarti!" o ancora "Non ci sta nulla di pericoloso, lo faccio anch'io non vedi!?". Non capiscono che per quelli come me non esiste il tutto e subito, non esiste lo sbagliare e riprovare, non esiste la fortuna, ma caso mai, esiste soltanto la sfortuna, un qualcosa che non posso prevedere, una scelta sbagliata, e in fondo al calderone, probabilmente del dolore. Quante volte mi sono congelato i piedi scendendo dal letto, quante volte ho inciampato in una ciabatta lasciata per terra la sera prima, oppure sbattuto all'angolo del letto con il mignolo del piede.. e come ci insegna il vecchio signor Pavlov, il ripetersi di tutto questo, e altro ancora, mi ha portato a vivere lì sul bordo del letto. È un regno fatto di indecisioni, di rimunerazione, di domande e di tanti pensieri. Penso a come potrebbe essere in un altro modo, se sono capace di fare quella strada o meglio, se in fondo alla strada troverò quello che mi aspetta invece della solita fregatura. Un pò come quando ordini un panino al McDonald's guardando la foto della pubblicità , e poi ti ritrovi un panino che ha le sembianze di un cheeseburger calpestato, masticato e buttato nel piatto. No grazie, tutto questo non fa per me.
Vivere sul bordo del letto non è così brutto, mi regala tante piccole felicità ogni volta. Prima di dare inizio alla mia giornata, posso semplicemente chiudere gli occhi e immaginarmi la "mia" di giornata. Mi ritrovo in un mondo plasmato secondo i miei desideri: accade tutto quello che vorrei. Sono capace di rispondere in modo intelligente alle provocazione di quei bastardi dei narcisisti, la persona che amo riesce a farmi sentire tale, sono intraprendente, mi diverto. Insomma, è come quando si canta sotto la doccia. In quel momento mi sento sul palco dei Rolling Stones, soltanto che sono io al microfono. Sono come quelle persone che si rifugiano nei fumetti dei supereroi, dove si rispecchiano, o meglio, ritrovano ciò che vorrebbero essere. Soltanto che ad un certo punto la vita chiama, l'orologio va avanti e dal bordo del letto tocca scendere, perché dopo un po', il boiler dell'acqua calda finisce e le pagine del fumetto si esauriscono.
Non credete che sia facile vivere sul bordo del letto. Non chiamatemi pigro, non pensate che sia uno scansafatiche, non crediate che mi piaccia arrivare in ritardo agli appuntamenti. È difficile. Si, è difficile. Ogni volta ci si ritrova pietrificati, con un corpo che sembrare pesare tonnellate. Per muovere i muscoli sembra di dover sollevare Antonino Cannavacciuolo. Il tuo cervello ti "bombarda" di pensieri e naturalmente il tuo corpo risponde di conseguenza: diventa rigido, immobile. È una lotta continua, tra tu che cerchi di convincerti che quella sia la strada giusta, una scelta di cui devi essere felice, mentre tutto il resto cerca di convincerti a ripensarci ancora un pò. Già, per vivere sul bordo del letto non serve mica un letto. È un modo d'essere, è una caratteristica anacronistica, non esiste un momento della giornata in cui tu ti ritrovi sul bordo del letto e non riesci a scendere. Ti ci ritrovi ogni qual volta devi fare un piccolo passo: la mattina appena sveglio, scegliere quale tipo di caffe vuoi, scegliere se andare a cena fuori con gli amici, quale lavoro tu voglia fare, oppure scegliere davvero chi amare. Scegliere.
Siamo arrivati probabilmente dove volevo arrivare, ma non riuscivo a scegliere come farlo. Strano?
Vivere sul bordo del letto è il mio piccolo rifugio, quel magico mondo dove le scelte non devono essere fatte. Sono un indeciso. Mi costa fatica e dolore dover prendere una scelta. Fino a quando non posso sapere tutto quello che mi accadrà, non posso sapere se ci siano scelte migliori, io preferisco rimanere sul bordo. Ma alla fine dei conti, come faccio a scegliere qualcosa, se probabilmente, non ho ancora scelto chi voglio essere. Non so se il mio colore preferito sia il verde o il rosso, se mi piaccia di più la carbonara o uno spaghetto alle vongole, se mi piaccia di più il caffe o un bacio al mattino. Non ho scelto chi essere, come potrei scegliere il resto? Vorrei essere tante persone allo stesso tempo, vorrei poter fare cose diverse senza dover etichettarmi come un professionista in qualcosa. Vorrei sentirmi libero. Invece mi sento obbligato a seguire le indicazioni stradali della vita. Girare a destra, proseguire dritto e in fondo alla strada a sinistra. Io vorrei vivere una vita percorrendo il tragitto panoramico. Potermi fermare dove voglio, con chi voglio e non dover tenere conto della prossima scelta che mi si presenterà. Vorrei una strada a senso unico.
Però qualcosa ad un certo punto è cambiato.
Probabilmente perché recentemente ho battuto la testa, o semplicemente il sushi dell'altro giorno mi ha intossicato, ma mi capita sempre meno di vivere su quel fottuitissimo bordo del letto. Ho capito che forse non esiste una scelta giusta ed una sbagliata. Non perché non si possa sbagliare, perché non è sempre vero che sbagliando si impara. Sopratutto, non è neanche vero che dobbiamo con il tempo arrivare a capire quale siano le nostre scelte, capire quale sia la più giusta per noi, o peggio, la più giusta secondo gli altri. Per me, non dobbiamo scegliere chi siamo, perché sceglierlo equivarebbe a dover scartare tanti piccole parti di noi. Ho capito che sempre ci ritroveremo davanti a delle scelte, la magia sta nel "provare." Si sta semplicemente in questo. La strada a senso unico, che tanto desidero, mi porterebbe soltanto in un posto... e questa si che è una scelta da non poco. Il trucco sta di scegliere ogni giorno, se andare a destra o sinistra. Se quella scelta non vi piace, banalmente, il giorno dopo non la sceglierete più. Se vi è piaciuta, cavolo, rifatelo. Se vi interessa anche continuare dritto per la vostra strada, andateci, la possibilità di tornare indietro ci sarà sempre. Non abbiate paura di scegliere chi essere, chi diventare, o cosa volete. Abbiate paura del giorno che non potrete più sceglierlo, di sentirvi "arrivati", di aver finito le vostre scelte. Potete anche scegliere di bere la stessa camomilla ogni giorno per 20 anni, ma ogni giorno sceglietelo, non smettete di farlo. Ragionate sempre di pancia. Non temete le vostre scelte, il giorno dopo se ne possono fare altre. Non ci sta vita più bella di quella che si può riempire di scelte.
Ci ho messo un po a scegliere se pubblicare tutto questo o meno.
Ma se lo state leggendo avete fatto una buona scelta.
Il vostro ragazzo della porta accanto.
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We are the Champions
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#fotografia#foto#scatto fotografico#felicità#felice#gioia#vittoria#doppio#bowling#bowler#punteggio#miglioramento#vincitore#vincere
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Ultimamente non ho più voglio di allenarmi, di andare in palestra, ma ogni volta che mi costringo riscopro sempre qualcosa di nuovo, è incredibile quanto mi senta bene mentre provo a superare e aiutare me stesso, riesco a scoprire sempre cose nuove
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Ciao a tutt*. Potrei dire tanto per descrivermi, ma incomincerò dicendo che sono un ragazzo di 19 anni con tante, forse troppe idee. Il mio nome è Loris Martino, anche se qualcuno mi conosce con lo pseudonimo di Meta Me. Sì, perché ad inizio 2022 ho aperto un blog personale su wordpress intitolato così. Meta come i numerosi posti visitati girando per il mondo, di cui parlo in alcuni articoli (32 stati per la precisione, anche se molti dicono che ne parlo come se fossi andato al bar l'altro giorno…). Meta come metamodernismo, la filosofia e la cultura predominante del periodo storica in cui vivo, questo inizio 21° secolo, che ho trovato come possibile "soluzione" ai dilemmi esistenziali che attanagliano la mia mente. Meta nel senso di metaxy, parola del greco antico che assume il significato di "oltre" e "via di mezzo, oscillazione fra due poli opposti". Non credo ci sia termine migliore per definire il modo in cui mi sento: fondamentalmente diviso da motivazioni contrarie, soprattutto tra la volontà di essere meglio e l'attrazione verso gli istinti distruttivi della natura umana, ponendomi in una posizione lontana e differente da quella comune, e allo stesso tempo incarcando le contraddizioni tipiche di quest'epoca. Infine, Meta usato con l'eccezione del prefisso meta- (metafisica, metamatematica…) con scopo autoreferenziale. Il blog è quindi una piattaforma dove riversare tutto ciò che sono, continuando così a conoscermi di più. Lì troverete, oltre al racconto dei viaggi, anche questi pensieri su argomenti di interesse umanistico, recensioni sulle letture in grado di appassionarmi ed gli scritti con cui ho cercato di dare una forma alle varie elucubrazioni, infine pagine riguardanti il cinema e la mia passione verso di esso, che ho avuto modo di conoscere dal vivo. La storia del blog risale però a molto prima di quando sono riuscito a crearlo effettivamente. Circa tre anni fa, infatti, sento il bisogno di conoscere nuove persone e fare esperienze differenti, forse cercando di definirmi, di trovare la mia strada. Incomincio quindi a frequentare posti in gradi di offrire tali opportunità a Sanremo, dove abitavo, mentre continuo ad esplorare le mie passioni, sia intellettuali che artistiche, leggendo ed informandomi. Ecco che appare l'idea di studiare in futuro per diventare educatore: l'aspirazione ad essere un esempio per gli altri, con le mie convinzioni e valori, diventa pertanto una delle motivazioni principali dietro alla realizzazione del sito. Più avanti incomincio a frequentare un centro giovani a pochi minuti da dove abitavo, il quale organizza laboratori e serate a tema. Un giorno parlo con uno degli educatori dei molti appunti scritti da me riflettendo su argomenti di vario genere, e lui mi consiglia di crearci, appunto, un blog, includendo anche altri argomenti importanti per me. Non è finita qua, perchè altre persone conosciute al centro mi aiutano a trovarci il nome e a crearlo tramite wordpress. Incomincio così a scrivere articoli e aggiorno il mio profilo instagram, riempiendolo di grafiche per illustrarli e di foto scattate in giro per il mondo, inoltre circa un anno fa apro anche un canale Youtube e un profilo TikTok dove mettere dei video riferiti agli articoli del blog. Adesso che mi sono trasferito a Torino per l'università sono concentrato sul raggiungere più persone possibili con il blog, collaborando con associazioni e altri blog e partecipando ad eventi nella zona. Da qui l'idea di portare parte di Meta Me anche su Tumblr, cercando di coinvolgere gli utenti intetessati magari fra quelli ci siete proprio voi! In tal caso, mi auguro di cuore che leggerete qualcosa di vostro gusto, e vi appassioni, come appassiona me.
Sotto, il video di presentazione che ho messo sulle mie pagine social, realizzato con la tecnica dello stop-motion e utilizzando vari oggetti fra cui la plastilina.
youtube
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Siamo a un bivio. Possiamo scegliere tra due futuri differenti: uno che ripete gli stessi errori del passato oppure uno che possiamo creare insieme. Possiamo scegliere di cambiare il nostro destino e scrivere una storia diversa, un'avventura che ci porti lontano dai nostri sbagli. Scegliamo la nostra strada, costruiamo insieme un futuro migliore.
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Il dolore è solo dolore: non ha pregi; la sofferenza, il sacrificio, non offrono alcuna possibilità di miglioramento, in nessuno (non è mai accaduto: è una credenza, di tipo religioso, diffusa, ma tutto ciò è falso): ciò che ti fa superare un dolore sono qualità acquisite, attraverso una buona educazione, volta a sviluppare il potenziale umano: a costruire una dignità.
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“A volte è la nostra luce non la nostra oscurità a spaventarci.”
— Gladiatori di Roma
( via @ragazzoarcano )
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Alcune volte ti chiedi solo...Perché ??
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PRIMA PAGINA Tirreno di Oggi martedì, 29 ottobre 2024
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Accetta Te stesso e migliorati!
Questo articolo inizia con una grande novità… L’immagine che vedi è stata creata da me e, in futuro, potrei anche inserire copertine simili (mi piace l’idea dell’animazione, anche se in questo caso è minima); ovviamente queste saranno eccezioni mentre, tutte le volte che avrò delle belle foto da poter modificare nello stile utilizzato fino a ora, inserirò anche quelle… Parola di lupetto! ✌️ Oggi…
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