#atteggiamenti
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Credo fedelmente che qualsiasi legame richieda responsabilità emotiva. Non puoi nasconderti dietro un "Io sono così" perchè se sei consapevole che stai facendo stare male qualcun altro e non cerchi di modificare i tuoi atteggiamenti, il problema sei tu
#pensieri#sensation#citazioni#frasi#sentimenti#parole#amore#vita#persona#legami#responsabilità#atteggiamenti#cambiare
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Atteggiamenti
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Donare con Gioia: il Segreto di una Vita Straordinaria - Eileen Caddy
Ti sei mai chiesto perché alcune azioni, anche le più semplici, sembrano portare risultati straordinari? La risposta potrebbe risiedere nell’atteggiamento con cui le compiamo. Ci riferiamo, in particolare, al gesto di donare con amore, gioia e fiducia. Un concetto che va ben oltre il semplice atto di dare, ma che si estende a ogni ambito della nostra vita. Che si tratti di un compito umile o di…
#amore#anime#atteggiamenti#consapevolezza#donare#Eileen Caddy#fiducia#gioia#meditare#meditazione#perfezione#piacere#potere#risorse#segreto
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Prima di usare i social (ambiente creato da nerd e prettamente da nerd), un corso da nerd va fatto: non puoi rispondere, nel 2024! - dopo decenni di "era informatica" diffusa ovunque, - su un social network (struttura che collega utenti in modo aperto, per lo scambio continuo), "Chi cazzo sei?" ad un altro utente.
Se lo fai, vuol dire che sei una merda di capra, cresciuta in un bunker, e questo non è un posto per te, in quanto involuto: devi tornare a penna e carta e SMS.
Penso che l'unico fattore in grado di non trasformarci in boomer, a qualsiasi età, sia l'essere dei nerd: il mantenere la mente attiva, su molti argomenti e attività pratiche soddisfacenti, differenti tra loro, è la chiave per non invecchiare precocemente: per non cadere nella vomitevole tradizione, che emerge di generazione in generazione, di accusare i più giovani di rappresentare i "mali del mondo": il governo Meloni dimostra che sono le vecchie generazioni a fare sempre le scelte peggiori.
L'appellativo di 𝗯𝗼𝗼𝗺𝗲𝗿 non viene utilizzato, specificatamente, per indicare una persona nata in un certo periodo storico, ma rivolta a chi mostri atteggiamenti di bullismo nei confronti delle nuove generazioni, nonché si dimostri una scimmia ritardata davanti ai prodotti del progresso, ai mutamenti sociali, rifiutandoli e criticandoli aspramente, per mancanza di voglia di applicarsi ed adattarsi.
Si può essere, quindi, boomer (asociali, presuntuosi, pigri, incivili) a qualsiasi età.
#boomer#nerd#appellativo#invecchiare#utilizzare#specificare#indicare#persona#nata#periodo storico#storia#confronti#adattarsi#voglia#bullismo#atteggiamenti#asociali#presuntuosi#prigri#incivili#età
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“Non esiste un atteggiamento giusto, esistono solo atteggiamenti adattati.” – Jean-Yves Leloup
Spunti di riflessione.
Ogni situazione richiede una risposta unica: l’elasticità mentale è una qualità fondamentale. Invece di cercare un unico modo “giusto” di comportarsi, è più utile sviluppare la capacità di leggere il contesto e rispondere in modo appropriato.
#frase del giorno#perle di saggezza#pensiero del giorno blog#Jean-Yves Leloup#giusto o sbagliato#atteggiamenti#adattarsi#agire con coerenza#riflessione sulla vita
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Comunque lui super carino, davvero. Mi cucina un sacco di cose buone, organizza cose che vorrebbe fare, è attento ai miei bisogni, è autocritico sulle cose che non vanno effettivamente
#gli atteggiamenti compensatori wuanto durano poi?#finché non ci dimentichiamo del problema?#poi si torna a zero
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Blagare: l’arte (discutibile) di vantarsi e ostentare
Un viaggio nel significato e nelle sfumature culturali di un termine curioso.
Un viaggio nel significato e nelle sfumature culturali di un termine curioso. Cosa significa “blagare”?“Blagare” è un termine di uso colloquiale in alcune regioni italiane, spesso utilizzato per descrivere chi ama vantarsi, ostentare o esagerare le proprie capacità, esperienze o qualità. È una parola dal suono curioso, capace di evocare immediatamente l’immagine di qualcuno che si dà un po’…
#Alessandria today#atteggiamenti quotidiani#atteggiamenti umani#blagare#bluffare#comportamenti eccessivi#comportamenti ironici#Comportamenti sociali#comportamento sociale#comportamento umano#comunicazione sociale#curiosità linguistiche#dialetto italiano#esagerazione#esibizionismo#espressioni ironiche#espressioni regionali#fenomeno sociale#Google News#Ironia#italianewsmedia.com#lessico italiano#linguaggio colloquiale#linguaggio ironico#linguaggio popolare#linguaggio regionale#millantare#ostentazione#parole curiose#parole da conoscere
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Il fatto che possono fare queste battutine stupide live, senza nessuna ripercussione PER TUTTA LA SERATA è davvero deprimente, specialmente quando la gente ride...
Due o tre hanno pure senso, si fanno sempre battute sui coconduttori, ma queste continuano da un po' troppo
Posso dire che le frecciatine a Malgioglio, un uomo queer di 80 anni, non fanno ridere
Non hanno mai fatto ridere e non faranno mai ridere?
#sanremo#non voglio dire che è omofobia#però cazzo prendi in giro uno degli unici personaggi pubblici italiani apertamente gay per i suoi atteggiamenti strani e effemminati#sembrano davvero bulletti delle medie
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i hate interacting with boomers literally one of the worst generation to ever walk on earth, just give me money and go away for fucks sakes i can't deal with your shit jokes and judging personality anymore
#sempre a blaterare di qualcun altro quando siete la generazione più CESSA e CICCIONA del mondo#letteralmente un miracolo che abbiate procreato altre generazioni#voi e i vostri atteggiamenti di merda che fanno esaurire qualsiasi umano nel raggio di 3 km vi prego andate da uno psichiatra#prince.txt
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Nettuno (RM):
Il capotreno, donna, sta chiedendo i biglietti ai passeggeri, arriva il turno dell’immigrato marocchino. Non appena la donna chiede il biglietto, lui le lancia in pieno volto una bottiglia di vetro.
Lo straniero viene successivamente bloccato da alcuni addetti alle pulizie che avevano notato i suoi atteggiamenti aggressivi e arrestato dalla Polizia.
Ha continuato a resistere ed essere aggressivo anche all’interno del Commissariato, dove ha anche ferito un Agente e danneggiato il mobilio.
Arrestato per lesioni, danneggiamento, resistenza, violenza a Pubblico Ufficiale e danni ai beni dello Stato.
I clandestini sono solo la punta dell'iceberg.
Abbiamo più di 5 milioni di stranieri in Italia,gran parte dei quali vive di welfare a carico degli italiani ed ha standard infimi di senso civico e morale.
Non si tratta più solo di non farli entrare, bisogna fare un repulisti totale.
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Premessa:
a chi lavora veramente su di sé non frega assolutamente nulla di essere capito, coccolato, riconosciuto, valutato o elogiato dagli altri.
Coloro che hanno la residenza in atteggiamenti di autocommiserazione, sono semplicemente bisognosi di riconoscimento e vittime di sé stessi.
Sono esempi quelli che si lagnano perché "gli altri non vedono i miei sacrifici", "non si rendono conto di quello che faccio per loro", "non ricambia il mio amore", "non c'erano quando io c'ero", "soffro e nessuno lo capisce", ecc. Sono tutti fermi a uno stato di coscienza infantile, poco importa quello che gli è dovuto (vero o falso che sia).
A uno che si è fatto il culo per uscire da chissà quali sventure non verrà più in testa nemmeno l'idea che gli altri lo debbano notare. Chi ha superato grossi ostacoli, ha frantumato traumi interiori, sventure, vomiti e paure, non farà mai la vittima. Non si atteggerà mai a martire, non cercherà di far sapere agli altri quanto ha sofferto, non attenderà nemmeno che gli altri ne prendano atto.
Conosce benissimo i passi del suo dolore e sa cosa è riuscito a conquistare. Nè è fiero, è orgoglioso di sè, non desidera premi e non vuole dimostrare niente. Quando gli altri non lo capiscono gli scappa pure un sorriso nascosto, di quelli che raccontano segreti e liberazioni.
Questo per spiegare agli "incompresi" che combattere le proprie sfide dovrebbe essere motivo d'amor proprio, non vetrina di (auto)compatimento.
#zombie#società#società malata#svegliatevi#aprite gli occhi#manipolazioni#schiavi#bisogni#sfide#conosci te stesso#consapevolezza#lavoro su di sè#crescita personale#crescita interiore#spiritualità#fierezza#bambini#infantilismo#vittimismo#ego#scuse#discernimento#responsabilità#rincoglioniti#mondo marcio#amor proprio
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«Non chiedetemi il perché di tutte le cattiverie che hanno scritto sui miei libri. Ogni volta che succede io mi chiedo, smarrita, sgomenta, incredula: ma perché?
Non appartengo a nessun partito, non appartengo a nessun gruppo o meglio a nessuna mafia letteraria.
Ho avuto una vita durissima e assai infelice. Tutte le persone più amate mi sono morte.
Ho sempre guadagnato poco rispetto al successo che ho avuto e al lavoro che ho fatto. E ho lavorato tanto, credetemi, tanto.
Il cancro che ha sterminato la mia famiglia è venuto anche a me.
E da quando mi è venuto vivo una vita difficilissima. Tuttavia continuo a lavorare, a vivere dignitosamente e silenziosamente per conto mio, senza sparlare e neanche parlare degli altri.
Ma quelli che fanno il mio mestiere mi odiano a morte. A volte ho tentato un esame di coscienza. Ho cercato di capire se la colpa fosse mia, e ho concluso: sono una donna che può essere altera, anzi superba, nella stessa misura in cui può essere cordiale e affettuosa. Ho un senso morale così rigoroso da assumere atteggiamenti spietati: lo riconosco. Ma nella stessa misura sono indulgente. Anzi, generosa.
Cerco sempre di capire tutto e tutti. O meglio, i due volti della medaglia.
E questo mi rende giusta.
Mi rende una persona perbene.»
(Oriana Fallaci - Estratto da un'intervista del 16 dicembre 2001)
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Anche se questa foto non risulta esplicativa del luogo specifico, tanto da creare delle ambiguità e delle incomprensioni (infatti, agli occhi esterni di chi "non conosce", "non c'era", potrebbe trattarsi di una semplice foto di una scogliera sul mare), quindi, potrebbe alludere a tutto e a nulla, personalmente la vorrei eleggere a simbolo riassuntivo dell'esperienza conclusa ieri: un viaggio in e attraverso il Portogallo in compagnia di altri dieci perfetti sconosciuti.
Un'esperienza che mi ha permesso di varcare la soglia di un mondo sconosciuto, non solamente fisico, dato che si trattava della prima volta che visitavo il Portogallo, ma anche, e soprattutto, mentale. Per la prima volta, sono voluta andare oltre le mie paure dell'ignoto, gettandomi in un'avventura attraverso le paure (la paura di ciò e di chi non conosco, del giudizio, dell'ambiguità ...) e l'ho fatto da sola.
Dire di avere superato questi timori non è esatto, dato che permangono, ma credo di avere acquisito un approccio per poterli affrontare e questo consiste nel pensare quanto tutti quanti siamo un'inezia; nessuno vale più di altri, men che meno chi tiene atteggiamenti di millanteria.
Questa "consapevolezza" mi conferisce un senso di serenità, come quando misi per la prima volta i piedi nell'oceano. Si trattò di una sensazione di calma, come se nulla, in quel momento, avesse alcun peso; come se tutto fosse lieve.
Ecco perché questa foto: l'immensità dell'oceano mi ricorda quanto tutti siamo nulla e tale monito mi risolleva, come quando ci si bagna in questa vastità.
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Spesso mi soffermo a cercare di capire le persone invece che di mandarle direttamente a fanculo, cerco di capire i loro stati d'animo, cerco di comprendere i loro gesti, le parole, gli atteggiamenti, ma invece dovrei fregarmene come fanno loro, trattarle come si meritano, cioè con un bel calcio nel sedere, ma non sono cosi. Forse perché do un peso alla parola ''amicizia'' o" all'amore" e, per me, è un valore inestimabile, si fa presto a dire amici o fidanzati, ma dopo è il tempo e le azioni che giudicano se davvero è quel sentimento o quel legame come si vuol dire, mi piacerebbe aprire il cervello di alcune persone e vedere se, all'interno, hanno un cervello o un ometto che balla la break dance magari con una canna in mano come in un famoso film, vorrei cercare se hanno dei sentimenti o se sono talmente pieni di sé stessi da passare sopra alla gente come un treno in corsa, ti riempie di balle, ti fa credere di essere pulito e limpido come un angelo ma alla prima che ti giri ti pugnala alle spalle! Ecco vedi caro\a il mio\a se vogliamo chiamarti cosi, leggi bene queste mie parole e cerca di farne buon uso, cerca di non far più quello che hai fatto a me, cerca di viverti la vita al meglio e lasciami vivere la mia, cerca di non guardarmi in faccia quando mi vedi, girami al largo per non farmi altro male, non cercare un discorso con me, non voglio sentire le stupide parole bugiarde di un falso ipocrita quale sei tu. Vedi la vita è fatta di scale , cè chi le scende, in questo caso tu, e chi le sale, come faccio io. Rimarrai sempre un nulla perché tutta la tua vita è fatta di innumerevoli e inutili bugie, ti circonderai di persone come te, false e ipocrite, perché solo quello sai fare, vai per la tua strada fatta di menzogne e di giochetti stupidi che io andrò per una via sicura e trasparente quale sono io. Non ho bisogno di raccontarti storie non ne voglio di persone come te. Non so che farmene di un ipocrita quale sei tu. Viviti la vita al meglio ma ricorda che il male che si fa alle persone ritorna tutto indietro come un boomerang, non sai quando e non sai come ma ritorna, troverai un giorno chi ti userà, ti imbambolerà di frottole, ti farà credere chissà che, ma l amara verità ti ferirà ed allora ti verrò in mente ma ti prego scacciami subito, non voglio passare nemmeno un lurido minuto in quel tuo mondo putrido.
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Il lavoro, madama morte
Ultimamente mi capita sempre più spesso d’impegnare le poche ore di riposo godibili nel malatteso terrore di ricevere messaggi o telefonate di mamme indignate per il manchevole lavoro svolto o per i deludenti voti emersi sul registro. So che la massima causa di questa paura risiede in un trauma vissuto la scorsa settimana, quando ho dovuto urlare al telefono per un quarto d’ora con una mamma incazzata col figlio per aver preso 5 in scienze (figlio alla prima insufficienza, dopo aver chiuso il primo quadrimestre con una media oscillante tra l’8 e il 9). Risultati che, tuttavia, non le hanno impedito di spaccargli con rabbia la Playstation, una volta scoperto il 5. Ho urlato perché volevo difendere il ragazzo più che il mio lavoro, apparentemente non in discussione, e far ragionare i genitori sugli effetti nefasti di simili atteggiamenti venefici, ma è stato come conversare in discoteca, la mia voce sovrastata dalla sua, come tracce audio parallele senza alcuna possibilità d’incontro. Chiaramente è finita solo quando mi sono arreso a seguirla docile e mansueto, belando una serie di: “Sì, sì, certo”, ed ero pur certo fosse finita lì, ma solo adesso mi rendo conto che quei quindici minuti m'hanno drenato così tanta energia da creare in me una valanga, per cui ogni nuovo messaggio o piccola crisi si somma alla precedente, fino a stendermi. Hai voglia a dirmi "Assertività e distacco!", a ripetermi che facciamo sempre del nostro meglio e che non dobbiamo far dei loro successi o fallimenti nostre personali vittorie e sconfitte. Un mesetto fa è successa una cosa piuttosto esemplare in questo: Jacopo aveva un’interrogazione di geografia quel mercoledì e ci eravamo preparati tanto il giorno prima. Veniva da alcuni voti non proprio eccezionali e mi sentivo il fiato della madre, pur silenziosa, sul collo. Quando sono arrivati i suoi compagni e, uno dopo l’altro, mi hanno comunicato che Jacopo aveva preso 5, mi si è fermato il sangue e mi sono spento, disattivato. Vagavo per il doposcuola, muto, senza riuscire a pensare ad altro, presentendo la visita della madre come la falciona di Madama Morte. Poi, mentre guardavo oltre le finestre, l'ho visto arrivare, Jacopo, tutto tronfio e sorridente e ho pensato: “Cazzo ha da ridere quel coglione, ha preso 5”. Lui è entrato e con l’espressione più candida al mondo, mi ha detto: “Ho preso 7, era uno scherzo!”. Sono rimasto a fissarlo, pallido e in silenzio per una ventina di secondi, poi l’ho mandato a fanculo e non ho più voluto vederlo né parlargli per un paio d’ore. Loro non l’hanno più fatto, ma tutto ciò mi ha fatto riflettere. Per loro è un gioco, un po' come quando litigano, si menano e io mi sveno per fargli far pace, e poi un’ora dopo sono lì a ridere e scherzare, giocando insieme. Sufficienze, non sufficienze, litigi, spiate, a quell’età nulla è realmente una tragedia. Lo sto interiorizzando pian piano, il problema è quando devo poi spiegarlo a genitori morbosi, che come primo aureo argomento hanno sempre da esibire l’ottimo: “Io pago…”, frase che negli ultimi tempi mi ha portato più volte a pensare di ridefinire il mio futuro, ponendomi quanto più lontano possibile dalle esigenze malate di clienti e padroni. Ho deciso che se, ma forse sarebbe meglio dire quando, lascerò questo lavoro, farò qualcosa che non abbia nulla a che fare con l’erogazione di servizi, né con la vendita di beni artigianali autoprodotti, nulla che possa essermi rinfacciato o per cui dovermi sentire sempre e costantemente sotto esame (sempre chiaramente da indipendente). Una libreria, forse, o un’edicola. Di certo non potranno rompermi il cazzo per un giornale. Non ti piace? Cazzi tuoi, non l’ho mica scritto io. A questo punto, non m’interessa più molto sentirmi gratificato nel lavoro, vorrei ricominciare a sentirmi gratificato per quello che faccio fuori del lavoro, o avere comunque una vita e la serenità mentale per farlo.
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La mia ultima relazione, tossica con un narcisista covert non diagnosticato
Tra tutti i narcisisti, quello covert in particolare sembra docile, timido, insicuro e riservato. Con te poi è il partner perfetto (infatti all'inizio si verifica il lovebombing: attenzioni, presenza, regalini, ecc), ti farà credere di essere la partner che ha sempre cercato, che tu sarai colei che lo guarirà da tutti i traumi delle sue ex (parlando male di loro). Comincerà ad aprirsi con te mostrandosi "vulnerabile" raccontandoti cose anche molto personali ma in realtà saranno solo delle storielle dove in ognuna è sempre la vittima. Lui è vittima della famiglia, dei compagni di scuola, dei colleghi/superiori di lavoro, degli amici e soprattutto delle ex che guarda caso lo hanno tradito tutte. Si comporterà in modo perfetto, dimostrando di tenere alla relazione e di parlare con lui di qualunque cosa, sarà un'ideale confidente, ti supporterà nelle tue scelte, ti farà i complimenti, prenderà le tue difese in pubblico, sarà premuroso e comprensivo al punto che penserai di aver trovato l'amore della tua vita. Farà di tutto affinché tu ti possa fidare di lui, così da conoscere cose sulla tua vita ( non ti illudere, lo fa solo per sapere dove colpirti più in avanti) e noterai anche molte cose in comune che nemmeno pensavi (mirroring), inoltre i tuoi desideri diventeranno anche i suoi. Ti farà un sacco di discorsi sul futuro, su quello che vorrà fare, sul suo desiderio di crearsi una famiglia, organizzerete perfino dei viaggi, vorrà andare già a convivere e altri discorsi del genere che ovviamente risulteranno fasulli perché dopo pochissimi mesi non vedrai i fatti alle parole sopra elencati. Ti dirà di avere pazienza ma tu inizierai ad avvertire un senso di delusione, cominceranno anche le piccole critiche (su OGNI cosa) e man a man ti darà meno attenzioni, a cambiare atteggiamenti, a notare meno impegno rispetto a qualche settimana o mese prima. Ti chiederai: "Cos'è successo? Cos'ho sbagliato?" . Giustamente vorrai delle spiegazioni e quindi arriverete a dei "confronti" ma saranno inutili perché questo narcisista farà in modo che la colpa del suo comportamento sarà SEMPRE ed unicamente la TUA ; che non lo lasci respirare, troverà delle scuse banali come ad esempio: la stanchezza al lavoro, problemi in famiglia e altre scuse del genere. Girerà costantemente la frittata per distogliere l'attenzione da lui su di te. Portandoti allo sfinimento reagirai in modo aggressivo perché alla fine è questo ciò cerca, così da incolparti maggiormente. Ci saranno anche dei segnali negativi, anche sottili, ma non darai molta importanza per quel pensiero : " magari sto esagerando", " magari me lo immagino", " stavolta ho sbagliato io." ecc. E gli chiederai anche scusa per come ti sei comportata, questo perché ti induce il senso di colpa (cosa che un narcisista non prova) .
E invece, quei segnali negativi che hai ignorato saranno solo il preludio di ciò che avverrà. Quando inizierai a prendere anche tu le distanze per via dei suoi comportamenti, il narcisista covert lo avvertirà subito e quindi comincerà a comportarsi come agli inizi per tenerti stretta. Facendo nascere così un ciclo abusivo. E tu gli crederai nella speranza che cambierà. E invece no, più il tempo passerà più peggiorerà ancora fino ad arrivare allo scarto. Nella fase dello scarto ti farà gashlightning, ti giudicherà, ti umilierà, ti metterà di fronte a molteplici triangolazioni, ti priverà di: amore, attenzioni, cure, comunicazione, di tutto quello che ti dava all'inizio. E se sei anche in un momento più difficile della vita non ti aspettare alcun sostegno morale da parte sua, anzi! Metterà il dito nella piaga. Ti farà sentire come un essere inutile, che hai bisogno di lui per campare nella vita. Ti farà dubitare perfino della tua sanità mentale. Ti farà sentire in difetto perché pensi solo a te stessa e non ti accorgi nemmeno di come sta lui (vittimizzazione).
Ovviamente, fuori dalle mura domestiche lui sarà una brava persona ( questo perché riesce a mantenere quella maschera solo nelle relazioni a breve termine ), comincerà anche una campagna diffamatoria nei tuoi confronti per fare sì che la gente pensi: " Povero ragazzo". All'interno delle mura domestiche, però, te sai chi è veramente e come si comporta. Difatti si comporterà nella maniera opposta da come l'hai conosciuto.
Eppure, dopo averti trattata malissimo e portata allo sfinimento sarai tu a mettere fine alla relazione perché lui questa responsabilità non se la assumerà.
(Nel mio caso non voleva farlo per paura che io mi 💀. Egocentrismo.)
Una volta lasciati continuerà a seguirti sui social e spiarti, così da controllarti. Magari ti contatterà anche usando un tono passivo aggressivo per manipolarti ancora. L'unica modalità per sbarazzarsi di questo elemento è bloccarlo definitivamente su tutti i social, telefono, ecc. Dimenticati definitivamente di lui.
( Spesso questi narcisisti hanno problemi di rabbia, sono cresciuti in famiglie disfunzionali, sono tirchi, gelosi, possessivi, bugiardi patologici, traditori, ti rinfacciano le cose, non chiedono mai scusa, ecc )
Potrei scrivere un libro al riguardo. L'estate scorsa sono uscita da una relazione tossica e solo io e chi mi è stato accanto sa quanto ho sofferto ( mi sembra strano usare la sua stessa frase che usava nei suoi racconti delle sue precedenti relazioni, ma DOPO ho capito che in realtà era lui il problema e non immagino cosa hanno vissuto le sue ex con cui ci sono state anche anni a differenza mia), perché questo genere di persona agisce una volta che ti ha in pugno, che ha stretto con te un legame emotivo forte, solido. La "vittima" quindi sperimenta un vero e proprio trauma a livello emotivo dove solo dopo mesi o peggio anni, si riprenderà completamente.
Io ho chiesto aiuto agli psicologi, famiglia, amici e ho cominciato a documentarmi, tale da diventare quasi un'ossessione. Podcast, libri, di tutto per essere informata il più possibile perché sono subdoli gli covert. Hanno delle capacità interpretative impressionanti, anche perché appunto sono bravissimi a mentire.
Magari alla fine della relazione con un esemplare così ti chiederai anche quanto sia stato effettivamente vero dai suoi racconti?
Se dovessi andare a indagare e parlare con tutte le persone della sua vita scopriresti che ti ha sempre riempita di stronzate. Magari con la famiglia va d'accordo, che i suoi colleghi di lavoro sono delle brave persone, ecc.
Ti chiederai anche chi era veramente, la persona che hai conosciuto all'inizio o il mostro che hai visto alla fine?
Io dopo 10 mesi ancora me lo chiedo.
Ah, avevo dimenticato di menzionare le scimmie volanti. I suoi migliori amici saranno sempre dalla sua parte e la carnefice sarai TU. Ovviamente, la scimmia volante per eccellenza è sempre sua MADRE (anche lei narcisista a sua volta, che odia il marito e ha proiettato tutto sul figlio prediletto).
I narcisisti in generale sono invidiosi delle altre persone e spesso provano un senso di inferiorità. Difatti si avvicinano a coloro che sono in carriera, che stanno bene finanziariamente, che hanno una famiglia sana, che brillano di luce propria, che sono solari, che hanno amici, che hanno un carattere forte e sanno quello che vogliono, ecc. Questo perché sono sempre tristi e non hanno voglia di fare niente, sono come dei contenitori vuoti. Hanno costante bisogno di amore, complimenti, essere supportati, a volte ti spelano anche di soldi, sono tirchi e spendono solo se strettamente neccessario ma per loro non per te.
Quando hanno esaurito la vittima ( sono come dei "vampiri" ) si mettono in moto per trovare un'altra e alimentarsi ancora. Spesso però hanno già adocchiato la prossima vittima durante la fase dello scarto con la precedente ragazza.
Sono dei parassiti.
P.s ovviamente vale anche al femminile, ma per una narrazione basata su un'esperienza personale ho usato il maschile
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