#periodo storico
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In ogni periodo storico non mancano mai profeti che sostengono prossimo il crollo della civiltà in cui vivono o del mondo intero; ma il pessimista, il pauroso conservatore, muore sempre e la società comunque si evolve: e il mondo resta comunque in piedi senza di loro.
#periodo storico#profeti#crollo della civiltà#pessimismo#pessimista#pauroso#conservatore#società#evoluzione
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La filosofia e la teologia ci insegnano bene che in ogni periodo storico sono esistite persone che amavano delegare infinitamente agli altri il Dovere di mantenerli; persone prive nelle mani quanto nella mente d'ogni segno di possedere una Coscienza.
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"Sei Felice di Essere Nato in Questa Epoca? Viaggio tra Passato, Presente e il Tempo in Cui Avresti Voluto Vivere"
Viviamo in un’epoca di grandi cambiamenti, tecnologia avanzata e possibilità infinite, ma anche di sfide complesse, incertezze e ritmi di vita frenetici.
Viviamo in un’epoca di grandi cambiamenti, tecnologia avanzata e possibilità infinite, ma anche di sfide complesse, incertezze e ritmi di vita frenetici. Ti sei mai chiesto se questa sia davvero l’epoca giusta per te? Se avessi avuto la possibilità di scegliere, in quale periodo storico ti sarebbe piaciuto nascere? I vantaggi di essere nati oggi: progresso e opportunità Essere nati in questa…
#Alessandria today#anni ‘60#cambiamenti storici#comodità moderne#Crescita Personale#epoca digitale#epoca moderna#epoche storiche#età dell’oro#felicità e tempo#futuro e innovazione#generazioni a confronto#Google News#italianewsmedia.com#nascere oggi#nostalgia del passato#passato e presente#periodo storico#Pier Carlo Lava#Progresso tecnologico#qualità della vita oggi#Rinascimento#rivoluzioni culturali#scelte di vita#scienza e progresso#società contemporanea#Società Moderna#storia e futuro.#stress moderno#tecnologia e benessere
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Prima di usare i social (ambiente creato da nerd e prettamente da nerd), un corso da nerd va fatto: non puoi rispondere, nel 2024! - dopo decenni di "era informatica" diffusa ovunque, - su un social network (struttura che collega utenti in modo aperto, per lo scambio continuo), "Chi cazzo sei?" ad un altro utente.
Se lo fai, vuol dire che sei una merda di capra, cresciuta in un bunker, e questo non è un posto per te, in quanto involuto: devi tornare a penna e carta e SMS.
Penso che l'unico fattore in grado di non trasformarci in boomer, a qualsiasi età, sia l'essere dei nerd: il mantenere la mente attiva, su molti argomenti e attività pratiche soddisfacenti, differenti tra loro, è la chiave per non invecchiare precocemente: per non cadere nella vomitevole tradizione, che emerge di generazione in generazione, di accusare i più giovani di rappresentare i "mali del mondo": il governo Meloni dimostra che sono le vecchie generazioni a fare sempre le scelte peggiori.
L'appellativo di 𝗯𝗼𝗼𝗺𝗲𝗿 non viene utilizzato, specificatamente, per indicare una persona nata in un certo periodo storico, ma rivolta a chi mostri atteggiamenti di bullismo nei confronti delle nuove generazioni, nonché si dimostri una scimmia ritardata davanti ai prodotti del progresso, ai mutamenti sociali, rifiutandoli e criticandoli aspramente, per mancanza di voglia di applicarsi ed adattarsi.
Si può essere, quindi, boomer (asociali, presuntuosi, pigri, incivili) a qualsiasi età.
#boomer#nerd#appellativo#invecchiare#utilizzare#specificare#indicare#persona#nata#periodo storico#storia#confronti#adattarsi#voglia#bullismo#atteggiamenti#asociali#presuntuosi#prigri#incivili#età
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In questi giorni mi sono concessa un poco di libertà in più e mi sono presa delle ferie. Dico sempre che dovrei farlo più spesso, come per molte delle altre cose che mi fanno stare bene. Tra il dire e il fare, però, bisogna che mi organizzi meglio >_<

Ho giocato a carte per ore come quando ero piccola, a Macchiavelli (con due C perché a casa mia l'ho sempre chiamato così e quindi ormai è ribattezzato u_u), ho fatto morbide sculture color pastello, ho mangiato cose buone, ho camminato tra piante cariche di foglioline nuove e fiorellini. Avrei voluto rotolarmi nell'erba come F., il cagnolino della mia amica G., ma mi sono trattenuta ^_^


Ho letto (anche un libro tutto di fila, come mi capita di rado ormai, ma questi di Bianca Pitzorno erano racconti brevi di quelli come le ciliegie, che uno tira l'altro, anche perché le protagoniste erano quelle di Ascolta il mio cuore e quindi ero già affezionata dalla prima pagina, e quella mattina sul balcone si stava proprio bene *_*)


Ho girovagato per librerie e piccole mostre di illustrazione (avremmo voluto andare alla fiera del libro per ragazzi, ma non siamo riuscite :( sarà per un'altra volta), ho passato del tempo insieme a chi amo e insieme a me stessa e ho ricaricato un poco le energie. Stasera ho anche disegnato, che era da qualche tempo che avevo perso il ritmo, e sulla scia dell'entusiasmo e delle riflessioni su un post sui modi di incanalare l'energia mi sono detta che era proprio il momento di ricominciare u_u

(P.s. questo è di Anna Kaźmierak, una delle autrici esposte che mi è piaciuta di più - se siete in centro a Bologna passate dalla Salaborsa, dura fino al 5 maggio)

(questo invece è mio - da un selfie di ieri mattina nel verde *_*)

Insomma, in questi primi giorni di primavera mi sono sentita come la rosellina che avevo preso un mese fa, che sembrava bruciata dal freddo e dalla mancanza d'acqua e che invece ha messo su le foglioline nuove dopo che l'ho comunque interrata in uno dei vasi in cui avevo spazio. Per i fiori vedremo. Chissà se il quadrifoglio che ha trovato G. porterà anche un poco di fortuna. Intanto ci ha portato un sorriso in quel momento di scoperta fortuita, e forse forse basta questo, in realtà.


#cose mie#in questi giorni#la prefazione della Lipperini leggetela dopo però! spoilera tutte le storie ×_×#per fortuna non mi fregano più così facilmente u_u#bellissimo comunque#dopo il film della Cortellesi riconcilia un po' con quel periodo storico#Bianca Pitzorno#la devo leggere di più#mi piace sempre *_*#p.s. ho aggiunto il nome dell'autrice del primo perché non vorrei sembrasse che sono entrambi opera mia x_x
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Sono tornate pure le sette religiose *pretends to be surprised*
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Vorrei ringraziare il trono del muori perché per colpa sua non mi toglierò mai dalla testa il crossover tra i promessi sposi e i tre moschettieri
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in spiaggia sul lettino al sole io che tiro fuori il telefono per leggere qualcosa dal mio vault di saggi sul medioevo perché questo è il mio hobby. unrestrained summer fun
#yayy posso chiudere i manuali di archeologia preistorica 🙂 ok passiamo ad un altro periodo storico#però sfrutto il fatto che magari mi interessa solo un capitolo di certi libri per leggerli tutti. tipo reward system per l'ossessione#a
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su twitter si discuteva sul periodo storico di origine di joan thiele, dalla sacerdotessa etrusca alla sibilla romana e volevo condividere la mia personalissima opinione: joan thiele donna dell'antica creta durante l'età del bronzo egea


Joan Thiele, 19/12/2024 / La Parigina: frammento di affresco che rappresenta una sacerdotessa di profilo. Da Cnosso (Knossos). Arte minoica, circa 1500-1450 a.C. Museo Archeologico di Heraklion. Creta, Grecia
#sanremo 2025#sanremo#joan thiele#minoan era#@fotografi fatele più foto di profilo dal lato destro che la ragazza è bellissima
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La lezione dello storico alla piazza – Barbero: “Sindrome da invasione come nel 1914: evitiamo il suicidio dell’Europa”
Intervento di Alessandro Barbero alla manifestazione di Roma contro il riarmo del 5 aprile 2025, testo raccolto da Angelica Tranelli.
A noi storici spesso chiedono: ma l’epoca nostra che stiamo vivendo a quale periodo del passato assomiglia? Ecco, io purtroppo negli ultimi tempi comincio ad avere sempre più l’impressione che l’epoca nostra assomigli paurosamente agli anni che hanno preceduto lo scoppio della Prima guerra mondiale nel 1914.
Allora l’Europa usciva da un lungo periodo di pace. Se uno non guarda alle guerre nei Balcani e alle guerre coloniali in cui tutti i Paesi europei si erano imbarcati, perfino noi italiani (in Etiopia e Libia), effettivamente l’Europa usciva da un lungo periodo di pace. Anche adesso usciamo da un lungo periodo di pace, quasi. Anche adesso – se dimentichiamo i Balcani, se dimentichiamo la Jugoslavia, se dimentichiamo il bombardamento di Belgrado, se dimentichiamo le guerre coloniali che ci sono anche oggi – i grandi Paesi dell’Occidente non si sono più fatti la guerra da tanti anni.
E allora come mai nel 1914 l’Europa è precipitata nella guerra più spaventosa di tutti i tempi? Il guaio è che, se uno va a vedere da vicino com’era quel mondo che assomigliava molto a quello nostro di oggi, non è così strano che siano precipitati in una guerra spaventosa.
Intanto in quei lunghi anni di pace parlavano continuamente di guerra, della “prossima guerra”. C’era un genere letterario, oggi dimenticato, che all’inizio del secolo faceva furore: gli storici della letteratura lo chiamano “letteratura dell’invasione” o “della prossima guerra”. In tutti i Paesi, non solo dell’Europa, ma del mondo, uscivano romanzi che raccontavano come “il nostro Paese presto sarà invaso da un feroce nemico’’. Questi romanzi si pubblicavano in una quantità enorme di copie, tutti li leggevano e raccontavano tutti la stessa storia: “Il nostro Paese è debole, siamo circondati da nemici cattivissimi, dobbiamo riarmarci perché non siamo abbastanza sicuri”. E l’opinione pubblica intossicata, sentendo parlare continuamente “della prossima guerra” e dei “malvagi nemici che ci minacciano”, ha cominciato a chiedere sicurezza, armamenti e alleanze.
Una risposta dei governi alla fine dell’Ottocento è stata: “Beh, allora cerchiamo degli alleati”, nell’illusione che da soli si sia in pericolo e, se invece si hanno alleati, si sia più sicuri. Peccato che le alleanze producano anche effetti inaspettati, perché i Paesi che rimangono esclusi da queste alleanze – all’epoca era la Germania – cominciano a dirsi: “Queste alleanze le stanno facendo contro di noi, siamo minacciati”. Poi le alleanze faranno sì che, alla prima scintilla che esplode nei Balcani, tutti questi Paesi siano costretti a entrare in guerra, uno dopo l’altro, perché sono vincolati dalle alleanze. E poi l’opinione pubblica chiede il riarmo: certo, se stiamo per essere invasi! Il riarmo è pazzesco: negli ultimi cinque anni prima dello scoppio della Prima guerra mondiale, le potenze europee – compresa l’Italia, che era l’ultima delle potenze europee, ma si considerava tale anche lei – aumentano le spese militari del 50% in media, di nuovo nell’illusione di “essere più sicuri”. Solo che questa faccenda dell’illusione della sicurezza è proprio un paradosso. Perché? È più facile capirlo raccontando nel concreto. L’Inghilterra ha la più potente flotta del mondo, domina i mari e si sente sicura. La Germania si sente minacciata, soffocata dalla potenza dell’Inghilterra, decide di armarsi, di costruire anche lei una grande flotta. L’Inghilterra così improvvisamente non si sente più sicura e perciò investe per aumentare ancora gli armamenti. I tedeschi vedono che gli inglesi investono ancora per rafforzare la flotta e sono costretti a spendere sempre di più. L’unico risultato è che in entrambi i Paesi si diffonde il nervosismo, la sensazione di insicurezza, la sensazione che l’altro è il nemico. Sul continente invece la Germania è sicura e tranquilla, ha il più potente esercito del mondo. Chi non è sicuro è il suo vicino: la Francia. I francesi pensano: “Dobbiamo riarmarci per essere più sicuri”. All’epoca c’era il servizio militare obbligatorio, c’era dappertutto e durava moltissimo (oggi ne sentiamo parlare come di una cosa che magari andrebbe quasi reintrodotta, dopo che – grazie al cielo – ce ne eravamo liberati). I francesi però pensano che non duri abbastanza, così nel 1913 decidono di allungarlo da 2 a 3 anni. I tedeschi allora si dicono: “Dobbiamo rafforzarci anche noi, perché presto non saremo più i più forti. Dobbiamo rafforzarci o, visto che per il momento i più forti siamo ancora noi, forse allora è meglio farla, questa guerra, finché siamo in tempo”. I libri che parlano della “prossima guerra”, a quel punto, non sono più solo romanzi: cominciano a uscire i libri dei generali che parlano della “prossima guerra”. Ai primi di giugno del 1914 il comandante dell’esercito tedesco Von Moltke dichiara: “Ora siamo pronti. E prima è, meglio è”.
Ecco, io ogni tanto mi dico: “Ma no, non è vero che la nostra epoca assomiglia tanto a quella, ci sono tante differenze”. Però credo che dipenderà essenzialmente da noi fare in modo che davvero questa nostra epoca non assomigli troppo a quella che ha preceduto il suicidio dell’Europa nel 1914.
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No, non si può.
Perché il pensiero corrente mainstream ti dice che nel primo caso è giusto e doveroso essere blasfemi e perculare la religione cattolica. Invece nel secondo caso sarebbe razzismo acclamato.
Distopie di questo periodo storico, folle e tossico, dove per dimostrare di essere sani occorreva il tampone, per dimostrare di essere donna basta la parola.
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1. Nome e cognome?
2. Quanti anni hai?
3. Dove vivi?
4. Single?
5. Com'è la tua famiglia?
6. La stanza preferita di casa tua?
7. Ti senti sicuro a casa tua?
8. Vivi nella stessa casa in cui hai passato l'infanzia?
9. Quali nomi daresti ai tuoi figli?
10. Ti piacciono i bambini?
11. Ti piacciono gli animali?
12. Top 3 animali che preferisci?
13. Quale animale ti rappresenta meglio?
14. Quale animale ti spaventa di più?
15. Quali sono le tue paure più grandi?
16. Hai mai superato una tua paura nella vita?
17. Qual è la cosa più folle che hai fatto per amore?
18. Ti vorresti sposare?
19. Meglio lasciare o essere lasciati?
20. Meglio amare o essere amati?
21. Nel sesso, meglio dare o ricevere?
22. Qual è l'ingrediente segrete per del buon sesso secondo te?
23. Il posto ideale per fare l'amore?
24. Mai provato attrazione per qualcuno del tuo stesso sesso?
25. Mai provato attrazione per qualcuno del sesso opposto al tuo?
26. Lingerie o nudità?
27. Pagheresti mai per fare sesso?
28. Legalizzeresti droghe e prostituzione?
29. Ti trasferiresti in un'altra nazione se ne avessi la possibilità?
30. Se ti costringessero a lasciare l'Italia, in quale Paese andresti?
31. Cosa ne pensi della politica?
32. Qual è l'ingiustizia più grande del mondo secondo te?
33. Le guerre sono sempre sbagliate secondo te?
34. Quale sarebbe la tua reazione se una persona ti dicesse che è vittima di violenza in famiglia?
35. Cosa pensi dei bulli?
36. Ricordi con piacere i tuoi anni scolastici?
37. Qual era la tua materia preferita a scuola?
38. Avevi un buon rapporto con i professori?
39. Quali tecniche usavi per saltare le interrogazioni?
40. Come si chiamavano i tuoi compagni di banco?
41. Maglio scuola o lavoro?
42. Che lavoro fai?
43. Che lavoro vorresti fare?
44. Sei un procrastinatore seriale?
45. Lavori meglio da solo o in team?
46. Come hai vissuto il periodo della pandemia?
47. Come te la cavi in cucina?
48. Dolce o salato?
49. Quale tipo di pasta preferisci?
50. Frutta o verdura?
51. Quale panino ordini più spesso al McDonald's?
52. Sei vegetariano o vegano?
53. Sei astemio?
54. Il tuo drink preferito?
55. Meglio vino o birra?
56. L'ultima cosa che hai mangiato?
57. Ti va di descriverti fisicamente?
58. Ti va di descriverti caratterialmente?
59. Vai in terapia?
60. Credi che la terapia di coppia sia utile?
61. Ti fidi dei medici?
62. Hai mai messo i punti per qualche ferita?
63. Cosa credi che succeda dopo la morte?
64. C'è qualche caro morto che vorresti riabbracciare?
65. Con quale personaggio storico vorresti passare 24h per conoscerlo meglio?
66. Consigliami tre film
67. Consigliami tre serie TV
68. Consigliami tre videogiochi
69. Consigliamo tre giochi in scatola
70. Il tuo personaggio preferito del signore degli anelli?
71. Il tuo personaggio preferito della Marvel?
72. Il tuo personaggio preferito Harry Potter?
73. Hai mai fatto teatro/cinema?
74. Hai qualche talento nascosto?
75. Meglio lodare o essere lodati?
76. Che modello di telefono hai?
77. A quanto sta la tua batteria?
78. Quale invenzione già esistente avresti voluto inventare tu?
79. Collezioni qualcosa?
80. Hai una morning routine?
81. Sei una persona disordinata od ordinata?
82. Quale lingua vorresti saper parlare?
83. Quale laurea vorresti avere?
84. Di quale sport vorresti essere campione del mondo?
85. Ti piacciono le persone muscolose?
86. Ti piacciono le persone alte?
87. Ti piacciono le persone in carne?
88. Il tuo orientamento religioso?
89. Che ruolo ha Dio nella tua vita?
90. Qual è un difetto che non sopporti negli altri?
91. Qual è un pregio che apprezzi sempre negli altri?
92. Meglio parlare od ascoltare?
93. Quale social usi di più?
94. C'è qualcuno che ti manca?
95. C'è qualcuno che vorresti ti lasciasse in pace per sempre?
96. Cosa diresti al te di dieci anni fa?
97. Quale stagione preferisci?
98. Qual è il tuo colore preferito?
99. Qual è un cartone della tua infanzia?
100. Dimmi a quale domanda vorresti rispondere così te la faccio
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Se muore Francesco e rimangono giù il presidente arancione, il suo amichetto neo-nazi, Put(ta)in e la schiera di tirannetti del cazzo che lo seguono come un branco di decerebrati, e l'infame sionista che bombarda gli ospedali è la volta buona che tiro giù un bestemmione tale che davvero mi si palesa davanti la Trinità a chiedermi se sto bene.
Non amo particolarmente la religione cattolica (come nessun'altra religione del resto) nè i suoi esponenti, ma per come siamo messi adesso il papa è di gran lunga uno dei mali minori.
Esattamente quello a cui stavo pensando
Poi permettermi di aggiungere, questo Papa non è né carne né pesce, cioè fa il progressista un giorno e l'omofobo il giorno dopo, il problema però è che, in questo particolare periodo storico, c'è il concreto rischio che il successore del Papa sia allineato all'estrema destra mondiale.
Perché la Chiesa è sempre stata così, va dove tira il vento. Non è assolutamente un caso che ci abbiano dato un Papa """"""""progressista"""""""", e quindi io mi aspetto veramente il peggio dal prossimo Papa. Ne abbiamo bisogno? Proprio no, la situazione mondiale è già abbastanza drammatica.
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La Statua Colossale di Guan Yu: Un Omaggio Storico e Culturale a Jingzhou. Il Parco Culturale Guan Gong ospita la maestosa statua di Guan Yu, simbolo di lealtà e coraggio, inaugurata a Jingzhou nel 2016. Alessandria today
Il 17 giugno 2016, nella città di Jingzhou, situata nella provincia di Hubei, Cina centrale, è stata inaugurata una delle statue più imponenti e iconiche della storia moderna cinese: la statua dell'antico generale Guan Yu.
Il 17 giugno 2016, nella città di Jingzhou, situata nella provincia di Hubei, Cina centrale, è stata inaugurata una delle statue più imponenti e iconiche della storia moderna cinese: la statua dell’antico generale Guan Yu. Questa monumentale scultura, situata all’interno del Parco Culturale Guan Gong, è una delle attrazioni culturali più significative della regione, attirando migliaia di…
#architettura monumentale#arte moderna cinese#attrazioni turistiche in Cina#bronzo#Cina centrale#cultura cinese#cultura orientale.#divinità taoista#Eredità Culturale#figura storica cinese#Guan Gong#Guan Yu#Han Meilin#Han Meilin architetto#Hubei#Jingzhou#lama del drago verde#lealtà e coraggio#leggende cinesi#luoghi di pellegrinaggio in Cina#Parco Culturale Guan Gong#patrimonio culturale#periodo dei Tre Regni#scultura e simbolismo#scultura monumentale#simbolismo storico#statua di Guan Yu#statue più grandi del mondo#storia cinese#storia militare cinese
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Cachistocrazia
Per cachistocrazia o kakistocrazia (dal greco antico κάκιστος, kákistos, "pessimo" e κράτος, krátos, "comando"), anche detta peggiocrazia, si intende un governo in cui il potere è affidato ai cittadini meno competenti e qualificati, dunque ai "peggiori". La parola è costruita come l'antonimo di "aristocrazia", che secondo la sua etimologia greca è il "governo dei migliori". Data la connotazione peggiorativa, la parola non viene mai usata come denominazione ufficiale di uno Stato, ma conosce solo usi di natura polemica e critica, sia nell'ambito della comunicazione politica informale e giornalistica, sia nell'ambito della filosofia politica e della sociologia del potere.
Questo è un termine perenne e riciclabile, adatto in qualunque periodo storico e a critici e polemici d'ogni colore.
Fonte: Wikipedia.
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Ogni tanto capita che delle storie mi rimangano incastrate in testa finché non trovo il tempo per scriverle. Sto provando a cambiare il mio approccio alla scrittura. Più diretta. Meno costruita. Essenziale. La forma del diario, quella che ho utilizzato per anni, mi inizia a stare stretta o forse non ho voglia di trovare la morale in ogni periodo storico della mia esistenza dove sto da cani. Specialmente ora che pago lautamente qualcuno per ascoltarmi. Ero in enoteca, non ricordo come ci ero finito, ricordo solo che il locale pullulava di vecchi austriaci, anziani che si ritrovano con il comune interesse della sbronza. Le enoteche a Vienna sono diverse da quelle in Italia perché c'è molto silenzio. I commensali parlano ma non alzano mai la voce, c'è quasi una innaturale calma che l'alcol dovrebbe compromettere ma non lo fa. Si apre la porta ed entra una anziana coppia. Lui è vestito bene, un distinto signore e lei è sulla sedia a rotelle e ha lo stesso sorriso che aveva mia nonna prima di diventare un guscio di essere umano, quando la malattia era appena all'inizio. I suoi occhi brillavano di gioia mentre veniva spinta nel locale. Lui sposta una sedia con le gambe da un tavolo per avvicinare la sedia a rotelle, controlla che i piedi abbiano abbastanza spazio, la aiuta a togliere la giacca, poi le si siede davanti e le afferra la mano. Lei non ha mai smesso di sorridere, si guardava attorno e tutto era nuovo, una sorpresa. I capelli argento erano soffici e la pelle chiara a tal punto da notare le vene sottostanti. Ho incominciato a sovrapporre i ricordi. In questa anziana ho visto mia nonna e mi sono messo a piangere. Lui ordina da bere, due bicchieri di vino bianco. Quando vengono poggiati sul tavolo la aiuta a sollevare il suo per fare un brindisi, poi continua nel farle vedere come si avvicina il bicchiere alla bocca. Lei riesce a fare un piccolo sorso, manda giù e torna a sorridere. Lui le prende di nuovo la mano e non dice niente. La guarda negli occhi, quegli occhi pieni di vita e cancellati di ricordi di cosa hanno vissuto assieme. Gli stessi occhi che aveva mia nonna quando è diventata bambina. Che strano pensare a questo, che certe volte abbiamo la fortuna di vedere i nostri anziani tornare a essere bambini. Chissà se coincidono le esistenze e davvero erano così. Mi sono dovuto nascondere perché non facevo altro che piangere e disturbavo il silenzio del locale. Questa scena, ho pensato, quanto sarebbe stato bello veder fare così anche a mio nonno, che non ama uscire di casa e che ha sempre detto che sul terrazzo ha tutto quello di cui ha bisogno. Sapere che in quel periodo doloroso la portava in giro e le faceva rivivere banali esperienze, per lei sempre nuove. Un aperitivo con Alzheimer come ospite a sorpresa. Non so cosa mi abbia trattenuto dall'andare ad abbracciarla e stringerla forte. Avessi bevuto un paio di bicchieri in più sicuramente l'avrei fatto. Scrivo per non dimenticare perché ho il terrore di perdere pezzi della mia memoria e di non sapere più chi sono le persone che sogno, cosa vogliono dire i disegni che ho sulla mia pelle, i testi delle canzoni, le poesie. Anche se, forse, rivivere tutto da capo perché qualcosa sta facendo tabula rasa, tornare a dare il primo bacio ogni giorno a qualcuno che mi ama alla follia e mi porta fuori a fare aperitivo mentre sono comodamente seduto nel mio pannolone a rotelle, non è così spaventoso. Fa solo male, male a pensarci.
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