non è necessario sperare per intraprendere né avere successo per perseverare
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GLI USA METTONO IL VETO SULLA BOZZA ONU PER LA TREGUA A GAZA
La risoluzione prevedeva “il cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente;
Il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi, e anche un ingresso sicuro senza ostacoli di assistenza umanitaria su larga scala”.
Con 14 voti favorevoli su 15, nessun astenuto e un solo contrario (l’amministrazione Biden), è stata quindi bocciata la richiesta di una tregua. La bozza di risoluzione, tra l'altro, aveva subito modifiche importanti proprio per cercare di evitare il veto Usa, che però è arrivato comunque
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Una fabbrica "fantasma" dentro un immobile intestato a una bimba di tredici anni. Tre ragazzini morti che lavoravano in nero.
Il tutto nel disinteresse generale.
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Non mi fermare. Sto sognando. Abbiamo vissuto a capo chino secoli di ingiustizia. Secoli di solitudine. Ora no. Non mi fermare. Ora anche qui per sempre e ovunque. Ho un sogno di libertà. Attraverso la bellissima peculiarità di ciascuno ristabiliamo l’Armonia dell’Universo. Avanti, giochiamo. La conoscenza è gioia. Non è una mobilitazione scolastica. Io sogno in quanto amo. Grandi sogni nel cielo. Operai padroni delle loro fabbriche contribuiscono all’universale produzione di cioccolata. Io sogno in quanto SO e POSSO. I banchieri generano i «rapinatori» Le prigioni i «terroristi» La solitudine gli «inadattabili» Il prodotto il «bisogno» Le frontiere gli eserciti La proprietà tutto. Violenza genera la violenza. Non domandare. Non mi fermare. E’ il momento di ristabilire la sublime prassi del diritto morale. Facciamo della Vita una poesia. E della Vita una prassi. E’ un sogno che posso posso posso. TI AMO e non mi fermare non sto sognando. Sto vivendo. Stendo le mani all’ Amore alla solidarietà alla Libertà. Quante volte sarà necessario e sempre dal principio Difendo l’ANARCHIA. Katerina Gogou - Difendo l'Anarchia
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Il contrario di un uomo limpido è l'acqua sporca. Il contrario del mare è una donna cieca. Chi distrugge un ponte, costruisce un precipizio. Le cicatrici sono colpi che non si dimenticano. Ci sono verità senza limite e ci sono cose che finiscono: i fiumi sono Machado. Io ti ho amato oltre me. Gli scorpioni luccicano alla luce della luna e poi sono nuovamente velenosi e oscuri. E' così semplice. Lottare per le ceneri è rinunciare al fuoco. Una parola detta è un uccello che vola. La tua morte è sotto la mia pelle, uguale a un insetto in un bicchiere rovesciato. Che altro posso dirti? Che ti ho amato da Nord a Sud, senza fine, con unghie e con denti, senza segreti, senza trappole. Che non ho voluto sentire un'altra volta la tua voce, né guardare le nostre foto, né vederti accarezzare con le tue dita azzurre i cani che mangiano i resti della tua vita. Voglio solo oscurità e fumo. Sono venuto a dire che ti ho dimenticato; che ti dimenticherò ancora ogni giorno ognuno dei giorni della mia vita. Benjamin Prado - L'uguale e il contrario
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Federica D’Alessio
La verità del potere e la verità dei fatti
Cari amici e amiche,
l’11 novembre il mio rapporto di lavoro con la rivista MicroMega si è concluso, consensualmente. Ero arrivata in MicroMega due anni fa, per una collaborazione che inizialmente doveva essere di qualche mese in sostituzione di una collega, e che era stata poi convertita in un rapporto a tempo indeterminato. Il primo della mia vita.
Il terremoto che si è abbattuto su di me in questo ultimo mese, con una serie di attacchi in batteria ricevuti dalla comunità filoisraeliana italiana, ha coinvolto in pieno – secondo una classica modalità intimidatoria e ritorsiva – anche l’azienda per cui lavoravo; questo nonostante tutte le reazioni fossero state suscitate da post scritti sui miei profili social personali. Post che la propaganda non ha gradito, giacché osavano mettere in discussione alcuni dei cardini narrativi attraverso i quali la comunità filoisraeliana in tutto il mondo giustifica la barbarie che Israele sta dispiegando da oltre un anno in Palestina. Hanno pensato bene di colpirmi dove sapevano di trovarmi più vulnerabile, come sempre fanno: nei rapporti di lavoro. Per zittirmi si sono mobilitati i loro più famosi esponenti sui media. Associazioni, giornali e pseudo-giornali, giornalisti e pseudo-giornalisti, leoni e leonesse da tastiera e via discorrendo hanno messo in campo la loro capacità d’influenza e di pressione e hanno utilizzato i social, la stampa, le comunicazioni private per diffamare la mia persona, macchiare la mia immagine professionale e deteriorare il mio rapporto di lavoro. Volevano fare paura, a questo servono le comunicazioni intimidatorie. E sono efficaci: riescono a fare paura. In queste settimane ho avuto, sinceramente, paura.
Hanno riversato sul mio conto una incessante quantità di menzogne, tanto sulle mie idee e posizioni, quanto sulle vicende che venivano via via prese a pretesto per colpirmi: i presunti stupri del 7 ottobre 2023; la vicenda della giovane iraniana denudatasi a Teheran e trasformata in un meme propagandistico alla velocità della luce; e infine, gli avvenimenti di Amsterdam, il cui racconto da parte dei media mainstream e delle principali istituzioni politiche europee ha segnato credo il punto di scollamento massimo, nelle formalmente democrazie occidentali, fra la realtà come la rappresentano le élite e quella che la gente comune esperisce. Tutto questo, come scrivo e dico da ormai oltre un anno, non è semplicemente un modo violento di stare al mondo; è parte di un sempre più espliciti passaggio a nuovi regimi totalitari, anche nella nostra Europa; regimi che mirano ad asservire le popolazioni a nuove forme di suprematismo di classe e razziale, e che non riuscirebbero mai a instaurarsi senza colpire, come da manuale, innanzitutto la ricerca della verità e chi la porta avanti.
La mia convinzione profonda, perciò, è che la resistenza democratica a questi nuovi totalitarismi passi, così come è sempre stato nei frangenti che hanno fatto la Storia, dall’affermare testardamente la verità dei fatti su quella del potere. E dalla solidarietà, altrettanto testarda, contro chi subisce vili attacchi squadristici perché ciò che fa non va giù ai detentori del potere.
Per me, in questo momento la priorità è continuare a esprimere il mio pensiero, senza cedere al ricatto della violenza e della paura; praticare le libertà politiche di cittadina garantite dalla Costituzione, mai così minacciate per tutti e tutte; e creare le condizioni per continuare a esercitare il mio mestiere in piena coscienza e dignità. Anche a costo di doverci rinunciare, come già fatto più volte in passato, se tali condizioni non dovessero più sussistere. Chiunque mi abbia accusata di antisemitismo, di “negazionismo” dell’Olocausto o dello stesso 7 ottobre nella sua gravità e orrore, e persino di fiancheggiare formazioni terroristiche, ovviamente non si è premurato di leggere nulla degli articoli e neanche dei post che ho scritto nel corso degli anni, prima di muovere tali pesanti accuse; ne risponderà davanti ai giudici.
Ringrazio tutte le persone che mi sono state vicine in queste settimane, e in primis il sindacato Stampa Romana per la sua assistenza calorosa e solidale. Da un punto di vista professionale torno a essere una giornalista indipendente, dai tempi ponderati, esattamente come lo ero prima che cominciasse la mia imprevista avventura da redattrice. La mia unica amarezza è la consapevolezza che indietro, veramente, non si torna. Due anni fa, quando entravo in MicroMega, c’era ancora mio padre con me, ad appoggiarmi nelle mie battaglie, nei traguardi e nelle peripezie. Oggi non c’è più. La mia famiglia mi è vicina, mi sostiene con amore e solidarietà ogni giorno; l’abbraccio di Alessio, ovunque si trovi in questo momento – nei nostri pensieri innanzitutto –, ci riscalda.
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