#educazione sentimentale
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Volete fare l'educazione sentimentale? Ok facciamola.
Ogni uomo in una relazione deve essere mentalmente pronto ad essere mollato in ogni istante, indipendentemente dalle sue azioni e dallo stato di salute del rapporto, nel modo più freddo, crudele e insensato possibile.
Deve essere pronto a passare anni di solitudine assoluta fra una relazione e l'altra, sempre che riesca ad averne.
Deve essere pronto a perdere patrimonio, affetti, sogni, a rimettere in discussione la sua vita a 45 anni perché la donna con cui stai da 20 e con cui hai tre figli sì è innamorata di un chitarrista fallito. In ogni istante deve essere consapevole che tutto può finire, che lei sta pensando a un altro, il tutto senza essere minimamente scalfito dal pensiero di tutto ciò e rimanendo sereno e focalizzato su presente e futuro.
Facciamola questa educazione sentimentale, facciamoglielo capire subito in che razza di inferno lo stiamo facendo crescere grazie ai valori del 1789.
@luddinski
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" Trasformando i modi di agire soggettivi, a cui partecipa la vita emotiva di ciascuno di noi, in modi impersonali e oggettivamente sottoposti a norme, la razionalità della tecnica rafforza la parte egoica che, in ambito psichico, è l’unica razionale. Questo rafforzamento dell'“ego” esaspera le componenti “egoistiche” dell'individuo, per il quale perseguire l’interesse egoistico è semplicemente “logico”, mentre ogni forma di dedizione e di altruismo, avendo le sue radici nella dimensione emotiva e sentimentale, che nel regime della razionalità tecnica non ha parola, appare come semplice espressione di irrazionalità. In questo modo all'intellettualismo della razionalità tecnica corrispondono l’egoismo sul piano etico, l’individualismo sul piano sociale, il narcisismo sul piano psicologico e quindi il progressivo e inevitabile deperimento di tutta la vita emotiva. La conseguenza è che il nostro sentimento non è più in grado di percepire, avvertire, immaginare dove la tecnica, che si sviluppa autonomamente e in modo esponenziale al di fuori di qualsiasi orizzonte di senso, condurrà l’uomo e come lo trasformerà. "
Umberto Galimberti, Il libro delle emozioni, Feltrinelli (collana Serie bianca), settembre 2021. [Libro elettronico; corsivi dell’autore]
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Femminicidi ed educazione emotiva il parere del Professor Galimberti.
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L'intonazione.
Video semi ironico sul non detto femminile.
Anche se bisogna dirlo che tante donne hanno imparato a parlare 😄
(fonte: tizianaa_rubino - Instagram)
#relazioni#uomini#donne#linguaggio#comunicazione#video#educazione sentimentale#zombie#società#società malata#ironia#differenze
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L’ora più fredda di Paolo Paci: Una storia di amicizia, montagna e rinascita. recensione di Alessandria today
Un racconto intenso e poetico che intreccia l’amore per l’alpinismo con la profondità dei legami umani. Il primo romanzo di Paolo Paci è un viaggio nelle vette del cuore e delle montagne.
Un racconto intenso e poetico che intreccia l’amore per l’alpinismo con la profondità dei legami umani. Il primo romanzo di Paolo Paci è un viaggio nelle vette del cuore e delle montagne. Biografia dell’autore Paolo Paci è un giornalista, scrittore e alpinista italiano di grande talento. Dopo una lunga carriera come giornalista nel settore del turismo e dell’ambiente, ha dedicato il suo impegno…
#Alessandria today#alpinismo#amicizia e montagna#amore per le montagne#Crescita Personale#dramma umano#educazione sentimentale#emozioni autentiche#Esperienze di vita#Google News#gruppo del Brenta#introspezione#italianewsmedia.com#L’ora più fredda#Lecco#Legame umano#letteratura italiana#lettura avvincente#libri consigliati#libri sulla montagna#libro 2024#montagna e metafora#Monte Bianco#narrativa contemporanea#narrativa di montagna#narrativa di qualità.#narrativa emozionante#Paolo Paci#Pier Carlo Lava#rapporto con la natura
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L’amore non è vi0lenza,sopraffazione o umiliazione;la viol3nza è infatti l’atto più basso che un uomo possa compiere nei confronti di una donna.
Amore è capire,rispettare e sostenersi.
Bisogna saper accettare un no,perché nessuna donna è proprietà di qualcuno,ed ha diritto ad essere libera,senza per questo venir vessata,o peggio ucc1sa.
Chi ama non ucc!de,chi ama non fa viol€naz.
25/11 giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne
#violenza sulle donne#violenza di genere#gender violence#femminicidio#violence against women#educazione sentimentale#rispetto#respect
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[Cuore nascosto][Ferzan Ozpetek]
Cuore nascosto di Ferzan Ozpetek: Un viaggio alla scoperta di sé tra arte, segreti e la magia del cinema Titolo: Cuore nascostoScritto da: Ferzan OzpetekEdito da: MondadoriAnno: 2024Pagine: 204ISBN: 9788804745853 La trama di Cuore nascosto di Ferzan Ozpetek Sicilia, agosto 1978. Alice ha appena sei anni quando una donna elegante e un po’ eccentrica si presenta a sorpresa a casa dei suoi…
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Corso ideato da quella fetta di adulti che, per la maggioranza, li ha educati a fare quello che fanno.
È sempre un cerchio. Un serpente che si morde la coda. Sempre lo stesso gioco delle vittime e dei carnefici.
Corso tenuto dalla supplente di educazione civica.
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Eccone un'altra: l'educazione sentimentale insegnata a scuola con voti che fanno curriculum e la pagella a fine quadrimestre. Qui ci vorrebbe Schopenhauer, sì, il misogino Schopenhauer a metterci un bel carico con la sua proverbiale arte di insultare. Come può non far orrore quella "educazione sentimentale" affiancata a "curriculum"? Ma sarò io che sono un libertario, che pensavo ingenuamente che non si danno i voti, non si inquadrano in un sistema di valutazioni i sentimenti. Della sinistra, io che sono socialista, mi fa paura questa specie di buona fede, questa vis edificante (e un po' bigotta) che pensa che tutte le cose si devono imparare sotto il patrocinio di professori selezionati per concorsone statale. Contro la sinistra hegeliana.
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Finalmente col nuovo corso di educazione sentimentale sappiamo dove piazzare i navigator e i banchi a rotelle.
@Cambiacasacca
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" La constatazione di non possedere un sentimento all'altezza dell'accadere tecnico può indurre ciascuno di noi a una ritirata emotiva che assume come regola della propria vita quello che uno “sente”. A determinare questa scelta è il bisogno di proteggere la propria vita che si sente assediata dalle crescenti pressioni esercitate dalla razionalità tecnica, per difendersi dalle quali non si vede altro rifugio se non nel proprio sentimento, legittimato dalla propria biografia. Un criterio, questo, che, in quanto biografico, si sottrae a ogni discussione e a ogni verifica. In questo modo, proprio partendo dall'“Io sento”, ciascun individuo cerca di produrre un mondo a sua immagine e somiglianza, realizzando così quell'autosufficienza che lo porta a sciogliere ogni legame con gli altri e, come effetto del progressivo assorbimento in se stesso, a perdere i contatti con il mondo comune e con la società.
Il collasso della vita sociale finisce con il mettere a rischio anche la vita interiore, quella intima, perché quando le emozioni e i sentimenti sono guidati da una fantasia che si sente libera, semplicemente perché si è liberata dalle verifiche imposte dall'esperienza comune del mondo, questa fantasia non tarda a sconfinare nelle allucinazioni che, in assenza di un mondo comune, si affermano indisturbate. In un’atmosfera caratterizzata da un diffuso senso di irrealtà, i soggetti hanno l’impressione di poter realizzare i più avventati voli della fantasia, perché sono stati rimossi gli ultimi ostacoli ai desideri più arbitrari, creando così una realtà conforme ai propri sogni che non tarderanno a rivelarsi come paurosi incubi. "
Umberto Galimberti, Il libro delle emozioni, Feltrinelli (collana Serie bianca), settembre 2021. [Libro elettronico; corsivi dell’autore]
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[...] Introdurre ore obbligatorie di Educazione Sentimentale come già si è fatto con l’Educazione Civica e come si sta facendo in questi giorni con l’Orientamento al futuro significherebbe solo oberare gli insegnanti di altri impegni burocratici da assolvere senza convinzione e ammorbando gli alunni con altri messaggi che hanno lo stesso potere di convincimento dei bigliettini dei baci al cioccolato.
L’educazione al rispetto di se stessi, degli altri e dell’ambiente in cui si vive, il senso di comunità e la capacità di superare i conflitti dovrebbero essere principi trasversali, impartiti con un costante dialogo educativo, con lo sviluppo del senso critico e, non ultimo, con la forza dell’esempio. [...]
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"Nascere maschi rimane un privilegio, e lo si nota, evidente, nella quotidianità. Come nel film di Cortellesi C’è ancora domani, non conto gli episodi in cui, in molte case, ho visto le donne alzarsi da tavola per aggiungere, togliere, servire piatti, e gli uomini seduti, sempre. Entrando nei negozi di giocattoli, sperimento la stessa rigida distinzione a cui ero sottoposta da piccola: quelli di cura e di bellezza per le femmine, quelli di potere e di avventura per i maschi. Ovunque, il linguaggio ribadisce la stessa feroce suddivisione: il notaio, l’avvocato, l’ingegnere ricorrono al maschile (anche quando sono le donne a svolgere queste professioni); la maestra, la signora delle pulizie, la tata al femminile (anche se la cura è amore ed educazione, e non dovrebbe avere perimetri di genere). Il sottinteso resta: il palcoscenico del mondo ai maschi, le retrovie di casa alle femmine. Il ruolo dei maschi è da protagonisti, quello delle femmine ancillare. Una bambina oggi, come me, mia mamma, mia nonna, assorbe un non detto scandaloso: le femmine valgono meno.
E, se valgono meno, possono essere pagate meno, occuparsi da sole di altri – marito, figli, genitori – mai di loro stesse. Se sono meno, possono essere picchiate, violentate e uccise. Come si picchia, si violenta e si uccide qualcuno a cui non si riconosce dignità, che non si ascolta, non si guarda; figuriamoci se si ama.
I femminicidi non sono una questione sentimentale, ma di potere: un problema strutturale della nostra società. L’amore è il contrario del potere. Se ti amo, non voglio che tu mi appartenga. Se ti amo, non sopporto di vederti serva, muta, umiliata. Se ti amo, ti accompagno in questa vita, non ti soffoco. Per amare c’è una condizione di granito: la parità. Nella sottomissione si può solo ferire. [...] Allora serve una detonazione dei rapporti di forza e del linguaggio. Un mondo aperto: liberato. Dove i figli si crescono alla pari, gli anziani si curano alla pari, le carriere si percorrono alla pari: in cui si decide e si agisce alla pari. E nessuna è un meno. E tutte siamo persone: rispettate, libere, quindi amate."
Silvia Avallone, su 7Corriere - il 19 gennaio 2023
*Silvia Avallone - Fotografia di Luca Brunetti
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Quelli che non hanno battuto ciglio quando, negli ultimi 40 anni, non si è fatto altro che espellere la cultura umanistica dalle scuole, in nome di pragmatismo e produttività, ora ciarlano di ora di educazione sentimentale. Gli stessi a cui non è mai importato un fico secco dell'umiliazione delle arti, della cultura, adoratori della peggior tecnologia disumanizzante e alienante, entusiasti del transumanesimo, delle intelligenze artificiali. Ve lo meritate questo mondo di frustrati, alienati, ignoranti e rincoglioniti. Altro che educazione sentimentale. Godetevelo e muti. A. Scotti
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𝙇'𝙚𝙙𝙪𝙘𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙨𝙚𝙣𝙩𝙞𝙢𝙚𝙣𝙩𝙖𝙡𝙚
Alcuni giorni fa stavo comprando delle scarpe in una grande rivendita cittadina. Molto grande e scarpe per tutti i gusti ed età.
Seduto su un divanetto circolare stavo provandomi delle "skechers" quando, circa mezzo metro accanto a me, sento un piccolo urlo prima ed un crescente pianto accorato poi di un bambino.
Mi volto alla mia destra e vedo, vicino a me intento anche lui in una prova di scarpe, un padre sui 40 anni con la faccia scocciata. Accanto un figlio di poco meno di 4 anni che piange, disperato, ferito più moralmente che fisicamente.
Arriva la madre e chiede "ma perché l'hai colpito?"...il padre "non mi dava pace!".
Mi sono chiesto: ma cosa sarà mai successo qui, a pochi centimetri da me, tra un figlio di 4 anni ed un padre di 40, di così grave, di così intenso, al punto da "togliere pace" a qualcuno?
Poco, probabilmente pochissimo. Eppure la procedura per insegnare al figlio a co-regolarsi in quel contesto è apparso colpirlo. Dal pianto, che si è protratto a lungo (ancora mentre stavo pagando alla cassa) e chissà per quanto ancora, è evidente che è la delusione, l'offesa, la mortificazione di un gesto di rabbia del padre contro di lui che l'ha così tanto insultato. Al punto che anche la madre non è apparsa capace di contenerlo.
Osservando seppur con tatto la vignetta familiare, mi sono reso conto di quanto quel padre non fosse consapevole di cosa ha prodotto. Ed è molto probabile che, il padre del padre (o madre) abbia usato con lui lo stesso metodo, alla stessa età, per ottenere una sorta di regolazione comportamentale ed emotiva.
Del tutto ignaro ipotizzo sia il nonno di questo bambino che l'attuale padre che, colpire fisicamente un figlio, scarica solo la propria frustrazione, ma non produce nessuna educazione. Nessuna capacità di ricomporsi emotivamente, di sentirsi regolati.
Ma soprattutto tramandando questa incapacità di generazione in generazione. Favorendo giovani adulti discontrollati, irritabili, irrispettosi dell'altro perché - nessuno - ha favorito un meccanismo di contenimento dei propri (piccoli o grandi) disordini interiori. Che anche a 4 anni si possono avere, si ha persino il diritto di avere.
L'educazione sentimentale, ben prima di farla a scuola ai ragazzi, dovremmo trovare il modo di farla a questi più o meno giovani genitori. Dove vivono, dove lavorano, dove si trovano con i loro figli. Dovremmo inventarci degli spazi (forse anche a scuola perché no, recentemente ne ho avuto occasione) nei luoghi di vita di questi giovani adulti, dove aprire uno spazio robusto di riflessione su questi temi. Sul pericolo del passaggio inter generazionale di una scarsa educazione sentimentale.
Nicola Artico
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