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Come neve che cade – Kristin Hannah. Recensione di Alessandria today
Un racconto di segreti di famiglia, amore e resilienza tra il passato e il presente.
Un racconto di segreti di famiglia, amore e resilienza tra il passato e il presente. Kristin Hannah, una delle autrici più amate della narrativa contemporanea, ci regala con Come neve che cade un’opera che intreccia la profondità dei legami familiari con il peso delle scelte passate. Questo romanzo si sviluppa in un doppio intreccio narrativo, alternando la vita delle sorelle Meredith e Nina…
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Weird things customers say in Bookshops di Jen Campbell è un libro bizzarro.
Il manoscritto racchiude un centinaio di pagine dove i protagonisti sono proprio i clienti di un Bookshop in Edinburgh.
E come dice il titolo, le domande di questi clienti sono davvero strane.
L'autrice del libro, nonché proprietaria di questa libreria, ha avuto la geniale idea di trascrivere queste bizzarre conversazioni e racchiuderle in un divertente libro che oltre a tenerti compagnia riesce davvero a strapparti un sorriso.
Weird things customers say in Bookshops mi ha ricordato molto il libro Il Parla e Dice.
Che cos'è Il Parla e Dice? Una raccolta di aforismi di persone qualunque che racchiudono pensieri e dialoghi che portano il lettore non solo ad un vero e proprio svago e divertimento ma soprattutto lo fanno riflettere.
È un esperimento sociale che valorizza le parole e crea uno spazio immaginativo unico nel suo genere.
Weird things customers say in Bookshops mi ha riportato proprio all'esperienza del Parla e Dice. Trovo che questo tipo di letture sono necessarie per uscire fuori da momenti di stress che non ti permettono di concentrarti a pieno su romanzi più complessi. Questa tipologia di libri ti aiutano a tenere un ritmo più rallentato e a rimanere ancorati alla passione del dolce leggere senza dover spendere troppe energie. Io amo definirli «libri rigenerativi».
Lo consiglio soprattutto perché essendo un libro scritto in inglese aiuta molto a familiarizzare con la lingua anche pur essendo alle prime armi. I dialoghi sono semplici, intuitivi e alla portata di chiunque.
E voi? Conoscete libri simili?
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in questo spazio sento che posso essere sincera, e liberarmi delle cose più brutte.
Mi infastidiscono un sacco di cose:
Mi infastidice il tuo sminuire ciò che provo, facendomi sentire ridicola, immatura, bambina. T'avrei voluto vedere parlare di una cosa del genere con mio fratello.
Mi da fastidio che tu abbia sentito l'esigenza di parlare e non abbia chiamato me, che ero la persona con cui questo casino è avvenuto.
Mi da fastidio che tu dica che sono l'unica in grado di calmarti, quando oggi è stato palese che non è così.
Mi da fastidio che questa cosa, che dovrebbe essere un momento intimo, privato e sereno, in realtà non è nulla di tutto questo: tutti sanno tutto, e la nostra intimità è dominio comune.
Mi infastidisce che parliamo di ogni problema come se fossimo una coppia in crisi matrimoniale.
Mi da fastidio che tu abbia bisogno di parlarne con così tanta gente. Mi fa fastidio che tutti debbano sapere i fatti miei.
Mi da fastidio che ciò che fanno gli altri sia normale mentre ciò che penso io non lo debba essere mai.
Mi da fastidio che credi di avere sempre ragione, mi da fastidio il tuo modo di parlare: parli dei problemi facendo inutili romanzi ritardando un sacco il punto del discorso.
Mi da fastidio quando discutiamo e ti senti vincente, andando via o non rispondendo
Mi da fastidio stare male per te, e avere questi pensieri per la testa
Mi da fastidio dover piangere adesso, perché domani accade una cosa che aspetto da un sacco di tempo, e non riesco a provare alcuna emozione di gioia a tal proposito
Mi dai fastidio perché rivoglio pensare solo a me, voglio avere le notti libere per pensare, scrivere, riflettere, anche annoiarmi, e non pensare invece a cose del genere.
Mi da fastio la tua insistenza nel contraddirmi dicendo che alcune cose siano normali perché le fanno gli altri.
Mi da fastidio aver ritenuto che la storia della tua amica potesse farmi stare meglio.
Mi fa fastidio l'immagine che hai restituito a lei di me.
Mi da fastidio dover pensare a queste cose, avere questo nodo in gola, non aver passato la serata con mia madre, non avermi fatto asciugare i capelli per badare alla tua cazzo di storiella a lieto fine, non star dormendo in vista di domani.
Eh che cazzo
Volevo davvero questo ?
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Intelligenza artificiale, intelligenza analogica e umanesimo digitale
Vortici.it vi propone un contributo di riflessione davvero interessante, curato da AIDR, riguardante il mondo del digitale e la sua evoluzione nei suoi aspetti positivi e negativi. In questo mondo, siamo immersi in maniera talmente inconsapevole che, a volte, o non siamo in grado di porci degli interrogativi o semplicemente, li riteniamo superflui perché il mondo va così. Ovviamente non è una colpa. In ogni caso, riflettere non fa mai male perché alimenta lo spirito critico, aiutandoci a leggere i tempi che viviamo. Intelligenza artificiale, intelligenza analogica e umanesimo digitale di Vito Coviello(Socio Fondazione AIDR – Responsabile Osservatorio Tecnologie Digitali nel settore dei Trasporti e della Logistica) La tecnologia è stata applicata in costante evoluzione, partendo dai più semplici manufatti per arrivare alla rivoluzione industriale del 18° e 19° secolo, sino all’era della robotica e dell’intelligenza artificiale dei nostri giorni. Il lungo percorso della ricerca del benessere non è stata solo una storia di successi, tanti sono stati i fallimenti e gli errori. L’evoluzione tecnologica è stata anche contraddistinta da guerre e sopraffazioni, dallo sviluppo di strumenti di distruzione di massa e dal costante danneggiamento dell’ambiente di cui siamo oggi siamo anche consapevoli e responsabili. Il nostro pensiero analogico ci ha consentito anche di proiettarci nel futuro e molti racconti di fantascienza hanno anticipato di decenni le rivoluzioni del mondo scientifico. Nel 1942 Isaac Asimov pubblicò il primo racconto del Ciclo della Fondazione e avviò la scrittura contemporanea del Ciclo dei Robot con cui rivoluzionò il mondo scientifico, ispirando anche futuri scrittori di romanzi di fantascienza. Le storie dei robot positronici e i romanzi degli spaziali del ciclo dei robot hanno affascinato intere generazioni: i tecnici robotici utilizzati per coadiuvarci nel lavoro quotidiano e nel ciclo produttivo, sono diventati realtà anni dopo. Anche le esplorazioni spaziali, che tanto hanno fatto sognare, sono passate dalla fantascienza alla realtà quotidiana e oggi stiamo progettando il turismo spaziale che ci porterà prima o poi anche su Marte. È ora il tempo dell’intelligenza artificiale: la più pericolosa secondo alcuni, il vero cambio di prospettiva tecnologica secondo tanti altri. Adottando un approccio pragmatico, occorre essere consapevoli che non si può fermare il progresso, ma ogni sforzo deve essere rivolto alla migliore gestione del cambiamento. L’intelligenza artificiale renderà superflui milioni di posti di lavoro: si stimano centinaia di milioni di posti di lavoro in meno a livello globale solo con la piena applicazione dell’intelligenza artificiale generativa. A differenza del passato questa volta a farne le spese sono anche i colletti bianchi dalle alte retribuzioni: le chatbot li stanno sostituendo con l’apprendimento automatico. Ma l’impatto dell’intelligenza artificiale è trasversale a quasi tutti i cicli di progettazione e di produzione, non solo a quelli dove già supera gli esseri umani in determinati compiti. Certo i settori inizialmente più esposti sono proprio quelli che si basano sulla scrittura e sulla programmazione: per citarne solo alcuni, i servizi assicurativi, il telemarketing, i servizi legali; ma l’applicazione dell’AI si è già estesa e continuerà ad estendersi agli altri settori. La gestione di un cambiamento che sta avendo impatti così forti non può essere casuale e disorganica, occorre un metodo condiviso a livello globale. Il metodo dell’umanesimo digitale è quello applicato per pensare alla tecnologia come una occasione per migliorare la nostra vita. Ci troviamo di fronte alla necessità di adottare un nuovo umanesimo digitale, adeguando le regole, non i principi di base su cui esso si fonda: è la vita dell’uomo che deve basarsi sui reali bisogni e nel rispetto dell’ambiente, in contrapposizione alla logica del “tutto e subito” dove non si bada agli impatti negativi che generiamo a tutto ciò che ci circonda, noi stessi inclusi. Scopri la nostra rubrica Tecnologia Immagine di copertina: AIDR Read the full article
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Giovanna Pappalettera - Il nuovo romanzo “Strappi di luce”
Il libro è stato pubblicato da “Edizioni Effetto” il 17 maggio 2024
“Strappi di luce” è il nuovo romanzo della scrittrice Giovanna Pappalettera, pubblicato il 17 maggio 2024 da “Edizioni Effetto”. Il libro si inserisce nel genere psicologico sentimentale corale, narrando la storia di tre donne che si ritrovano sullo stesso treno, diretto in Sicilia. Letizia, Simona e Sara sono diverse: è lo stato d’animo ad accomunarle, a farle riflettere sulla loro condizione. Davanti al caos del mondo, si sentono perdute e il loro unico desiderio è quello di dissolversi nell’anonimato, di scomparire davanti a tutte le difficoltà. Nel corso del romanzo, le tre protagoniste arriveranno ad un punto di svolta, comprendendo l’importanza della resilienza e dei compromessi con la loro stessa vita. Il libro è rivolto in particolar modo al pubblico femminile, dalle più giovani alle adulte, stimolando una riflessione sul valore di sé stessi e delle proprie emozioni.
Il viaggio descritto da Giovanna Pappalettera non è solo fisico, ma soprattutto mentale: si tratta di un vero e proprio percorso volto alla consapevolezza di sé.
Acquista il libro
Storia dell’autrice
Giovanna Pappalettera è nata a Roma e lavora come insegnante di sostegno alle scuole superiori. Sin da bambina, è sempre stata incline alla lettura e alla scrittura, i suoi “antidoti contro il mondo”. Ha già pubblicato tre romanzi: con Alcheringa Edizioni “Io, nonostante tutto sono viva”; con Blueberry Edizioni “E ora puoi baciare la fotografa”; in self “Un caffè, per favore”. Infine, con Edizioni Effetto ha pubblicato l’ultimo romanzo, “Strappi di luce”.
I suoi libri indagano la realtà e le sue dinamiche, prendendo in considerazione la psiche e le emozioni dei personaggi.
Facebook: https://www.facebook.com/giovanna.pappalettera88/
Instagram: https://www.instagram.com/giovanna_pappaletterautrice/
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Amori, lettura e scrittura in estate al lago
Estate al lago Amori, lettura e scrittura in estate al lago, un articolo che analizza il romanzo Estate al lago di Alberto Vigevani, con un estratto di alcune pagine del testo. Attorno agli anni '90 avevo trovato allegato ad una rivista, in omaggio, il libro Estate al lago di Alberto Vigevani e benché non fossi un grande amante dei romanzi, visto che non potevo andare in vacanza e poiché in gioventù avevo trascorso spesso delle giornate estive sul lago di Garda, benché in questo caso si trattasse del lago di Como, memore di qualche rifermento ai Promessi Sposi del Manzoni, decisi di leggerlo. Il lago in ogni caso ha comunque un fascino particolare, e come dicevo anch'io ho trascorso in questi ambienti un bel po' di giornate, prima con mia mamma che mi accompagnava per andare a pescare attorno ai 12-13 anni, nelle acque di Salò, Maderno, Desenzano, poi con i miei amici negli anni turbolenti della mia adolescenza, principalmente a Toscolano Maderno, Manerba, Padenghe, e poi ancora sul Lago d'Idro, e infine ancora con mia mamma alle terme di Sirmione. Ora a distanza di più di trent'anni da quel periodo e a ben 66 anni dalla pubblicazione del libro avvenuta nel 1958, ho deciso di dedicargli questo articolo, anche perché, visto che siamo in estate e la gente in genere legge sempre meno, mi sento di affermare che leggere "Un'estate al lago" di Alberto Vigevani è come concedersi una vacanza letteraria, ricca di emozioni, riflessioni e bellezza. Direi per prima cosa che consigliare questo romanzo, snello ma succulento, significa suggerire un viaggio emozionante nella nostalgia e nella bellezza del passato. Ed ora vi elencherò diversi punti per cercare di convincere qualcuno a non perdere questa occasione letteraria. 1) Vigevani è un maestro nel creare atmosfere che trasportano il lettore direttamente nelle calde estati italiane, tra paesaggi lacustri incantevoli e la quiete della natura. 2) I protagonisti del romanzo sono descritti con una profondità psicologica che permette al lettore di immedesimarsi nelle loro vite e nei loro sentimenti. Le loro storie e interazioni sono il cuore pulsante del libro. 3) La prosa di Vigevani è elegante e poetica, rendendo la lettura un'esperienza estetica oltre che narrativa. La sua capacità di descrivere i dettagli con delicatezza e precisione arricchisce ogni pagina. 4) Il romanzo esplora temi come l'amore, la memoria, la perdita e la ricerca di sé, offrendo spunti di riflessione che risuonano profondamente con i lettori di ogni età. 5) Ambientato negli anni '30, "Un'estate al lago" offre un affascinante spaccato di un'epoca passata. Vigevani riesce a catturare l'essenza del tempo e del luogo, permettendo al lettore di vivere un pezzo di storia italiana attraverso gli occhi dei suoi personaggi. 6) Il libro è pervaso da una dolce nostalgia, che invita il lettore a riflettere sulla propria infanzia e sui ricordi estivi. Questa introspezione rende la lettura profondamente personale e toccante. 7) "Un'estate al lago" è stato accolto favorevolmente dalla critica, che ne ha lodato la qualità narrativa e la profondità emotiva. È un'opera apprezzata sia dai lettori che dagli esperti letterari. 8) La descrizione dei paesaggi, delle giornate estive, e delle piccole gioie quotidiane crea un'esperienza immersiva che consente al lettore di "vivere" l'estate al lago insieme ai personaggi.
Alberto Vigevani Alberto Vigevani (1918-1999) è stato uno scrittore, poeta ed editore italiano. Nato a Milano, si distinse per la sua produzione letteraria caratterizzata da una prosa elegante e malinconica. Oltre a numerosi romanzi e racconti, Vigevani pubblicò poesie e si dedicò all'editoria, fondando la casa editrice Il Polifilo, specializzata in libri d'arte e di alta qualità tipografica. Le sue opere riflettono spesso la nostalgia per un mondo perduto e la complessità delle relazioni umane. Vigevani è ricordato come una figura importante nel panorama culturale italiano del XX secolo. Oltre a Estate al lago ha pubblicato Un’educazione borghese; La casa perduta; L'abbandono; La breve passeggiata. Ha ottenuto, tra altri, il Premio Bagutta. Estate al lago. L'estate era stata diversa da quelle passate: le ultime vacanze dell'infanzia. Era maturata per Giacomo una nuova età: dalla suggestione dei sensi alle delicate immagini del suo amore puerile. Tutto si poteva dire in silenzio e tutto si scioglieva in contemplazione. Come ha scritto Geno Pampaloni nell'introduzione al testo, la verità del libro è in questo attimo di sospensione vitale, in questo (doloroso e insieme corroborante) diritto al segreto di fronte alla violenza della realtà. E, la sua, una sospensione magica, illusa e labile com'è proprio dell’adolescenza. Ma non è solo sua: è anche l’illusione ansiosa del silenzio e della contemplazione, quella lieve vertigine fatta di insicurezza, di angoscia e di nostalgia che caratterizzò la cultura europea tra le due guerre al cospetto delle dittature e nell’imminenza della tragedia. Pampaloni spiega molto bene la natura del romanzo e tutti i suoi risvolti, come si evince da queste sue riflessioni. " Intendiamoci. La qualità poetica del racconto del Vigevani attinge a una cultura riflessa. Tutto è già alle sue spalle. «Tutto è accaduto», come dice un titolo di Corrado Alvaro, che sentì come pochi altri scrittori, con intelligenza amara, la transizione esistenziale propria del nostro tempo. Non per nulla Alberto Vigevani è libraio antiquario, ed è editore di testi preziosi e dimenticati della più raffinata tradizione, quasi che la sua vocazione di uomo sia dedicata al recupero, all’assaporamento di valori non mercificabili, alla fedeltà della memoria. Dietro di lui scrittore si staglia la grande ombra di Proust, il fascino della grande borghesia colta, intenta a cogliere l’ultima essenza di un mondo stremato dai suoi stessi valori... Perciò, contrariamente allo schema usuale, per cui l'adolescente passa dalla innocenza alla torbida scoperta del sesso, egli supera abbastanza rapidamente l’accensione sensuale, e sublima la sua ricchezza affettiva in un amore impossibile per la bionda e gentile madre del suo compagno di giuochi. Ma ecco che qui racconto d’amore e storia di un’educazione sentimentale si saldano.
Lago di Como in estate Che cosa rivela a Giacomo l’incontro con la giovane donna e il suo figliolo malato e ardente? 1. La forza della passione, così profonda e coinvolgente da risultare rasserenante anche se dolorosa; 2. L’« armonia e tenerezza» che unisce madre e figlio in un legame meraviglioso, compatto, inscindibile; 3. L'ambiguità della figura materna, ove si mescolano la dolcezza sensuale e il tepore protettivo, oscuro modello e | presagio di un’ambiguità esistenziale che accompagna l’intera vita; 4. La gioia pura e malinconica della bellezza, che invita al silenzio e alla contemplazione; 5. Gli rivela infine la possibilità stessa della rivelazione dell’io profondo, vertiginosa «come se si trovasse sull’orlo della propria vita ». Tutto questo lo prepara all’intuizione finale: «com'era complesso l’amore; non solo desiderio d’armonia, di bellezza, ma anche aspirazione a non esistere più, ad annientarsi. E ancora: vi era qualcosa di crudele, d’irrimediabile, qualcosa che non si sarebbe nemmeno potuto confessare, anche se lo avesse veramente compreso ». Questo è, mi pare, il tratto originale del personaggio (e del libro): la perdita dell’innocenza, momento fatale di ogni adolescenza, si trasforma, come in dissolvenza, nella consapevolezza della complessità dell'amore, con tutto ciò che di ambiguo, di doloroso, ma anche di certo e, in qualche senso, di supremo, tale consapevolezza porta con sé. Mentre si chiudono, tra le prime piogge e i colori spenti dell'autunno, le «ultime vacanze dell’infanzia », l'educazione sentimentale di Giacomo può dirsi compiuta, ma nel senso che il velo d’ombra di un’incompiutezza infinita si proietta a occupare ogni possibile futuro. Il crepuscolo di adolescenza, la lacerazione tra innocenza e maturità, che egli ha vissuto nell’estate al lago, è destinata a durare per sempre. Ma si capisce che, avviandosi ignaro verso i tempi della violenza e della devastazione che si affacceranno alla storia, egli entrerà nella vita non sotto il segno della conquista ma sotto il segno della poesia." Ma ora lasciamo lo spazio ad alcune pagine del libro. I primi giorni di vacanza seguirono rapidi, come una febbre che accalori le guance e svanisca lasciando una stanchezza, un senso di sonnolenza, e ancora fame di nuova stanchezza e di sonno. I cugini erano arrivati: l’Elisa, gentile e non bella, dal corpo pesante, la fronte a bauletto sporgente sopra gli occhi; Aldo, che aveva l’età di Stefano e dipingeva all’acquarello; Mario, un ragazzo calmo, maggiore di Giacomo di due anni. Stavano sempre insieme: nuotavano, andavano in barca, a volte salivano sulla strada di Porlezza, dov'era una valle segnata da un fiumiciattolo incassato, il Senagra. Altre partivano per Cadenabbia o, dalla parte opposta, per Acquaseria e Gravedona, in bicicletta, con la merenda al sacco, e dopo aver fatto il bagno si riposavano sui prati. Formavano una compagnia allegra, con altri giovani che s'erano aggiunti: la bruna che Stefano aveva conosciuto al Lido, Elsa, figlia del padrone dell’albergo Victoria, e il fratello, un giovane basso, il tuffatore migliore della spiaggia, che anche fuori portava una calottina rossa sui capelli impomatati. Poi le due ragazze Lanfranchi, già da Milano amiche dei cugini: la maggiore slanciata, con occhi verdi luminosi; la minore, grassottella e addormentata, con gli stessi occhi, ma sbiaditi e gonfi, che le davano l’espressione attonita di un pesce... Giacomo aveva scoperto per conto suo che l’Elsa non era tutta muscoli, ma d’una bellezza così piena e persuasiva che se ne sentiva attirato. Tuttavia la sua inclinazione non andava oltre il piacere degli occhi e quel senso di vergogna che lo istupidiva se gli capitava di rimanere solo con lei. La presenza di Clara, d’altra parte, riusciva a rendere leggera l’aria che li avvolgeva, nulla in essa s’incideva con troppa asprezza, appena vi si accennavano le amicizie ancora incerte. L’Elisa e la minore delle Lanfranchi divennero inseparabili, Mario stava insieme con Giacomo che era il più giovane ma non stonava in mezzo agli altri, in quei primi giorni in cui tutto scaturiva con spontaneità, come se per le vacanze fossero tornati ragazzi anche i grandi. Forse non badavano alla differenza di età, o lo ammettevano perché li faceva ridere con uscite in cui, incitato dal desiderio di farsi notare, caricava il suo senso dell'umorismo di una capacità d’invenzione che si smentiva di rado. Le zitelle che aveva spaventato in bicicletta erano divenute dei personaggi, così Antonio, il custode, di cui rifaceva la voce e imitava i discorsi farciti d’interiezioni, di proverbi detti a sproposito. Ma forse erano gli altri, a completare o ad accrescere il ridicolo dei suoi accostamenti, delle trovate che gli nascevano spontanee dal troppo parlare, quando si eccitava: la verità era che avevano voglia di ridere, di sentirsi disinvolti e spensierati prima d’addentrarsi nel terreno sfuggente e sconosciuto delle nuove amicizie.
Cartina del lago di Como Finirono anche quei giorni d’attesa: Stefano ora lo respingeva, se gli andava vicino mentre aveva al braccio l’Elsa; rispondeva a monosillabi. Durante le gite Giacomo e Mario restavano indietro. Prima, avevano tutti riso delle sue immagini, si era sentito ammirato dalle ragazze, invidiato da Mario, in brevi momenti di esaltazione che lasciavano adesso il posto a un risentimento. Supponeva d’essere condannato a portare i calzoni corti in eterno, come un segno d'’inferiorità. Tra loro due e i grandi duravano lunghi silenzi, le parole di Giacomo cadevano senza che nessuno le raccogliesse, e a un tratto s'’accorgevano che i giovani camminavano avanti, sulla mulattiera lungo il monte, o rimanevano solo loro sulla spiaggia, mentre gli altri se n'erano andati in barca senza chiamarli. Li ritrovavano poi che ballavano nella sala a pianterreno della villa o all’albergo Victoria... Presto arrivò luglio. Negli alberghi si davano i primi balli: la stagione vera sarebbe venuta a settembre. Clara si metteva in abito lungo e veniva a farsi ammirare prima di uscire. Stefano vestiva lo smoking e Giacomo gli faceva compagnia mentre si preparava in bagno e annodava la cravatta davanti allo specchio. Forte e giovane, le sopracciglia folte, gli occhi vellutati e scuri uguali a quelli del padre, pareva lontano come mai, e proprio nel momento in cui gli offriva maggiore confidenza. Delle feste parlavano a tavola, il giorno dopo. Gli rimanevano nella mente episodi e nomi di persone, uditi nei discorsi dei fratelli, con il prestigio delle cose inaccessibili. Se la festa era a Menaggio, andava con le domestiche a vedere l’entrata dai cancelli. L’Emilia gli metteva una mano sulla spalla; diceva: «Ti piacerebbe vestirti da sera, ballare anche tu? »... A metà d’agosto il padre tornò per fermarsi una settimana. Giacomo quasi non s’accorgeva di lui. Gli era toccato ancora deluderlo: non aveva mai adoperato gli attrezzi e aveva fatto pochi progressi nello studio. Si sentiva in colpa, guardandolo: come provasse il sentimento che il padre fosse, senza sospettarlo, esposto a subire le conseguenze di ciò che a un tratto poteva insorgere nel suo animo. Gli appariva incapace di difendersi, nell’abito di tela un po’ ottocentesco, con la camicia di seta cruda aperta sul collo e il leggero copricapo di panama che sbiancavano ancor più la sua carnagione cittadina. Del resto non stavano mai insieme: usciva con la madre a visitare parenti o conoscenti che poi venivano a prendere il tè in giardino. A Giacomo sembrava che tra loro due qualcosa fosse già cambiato. Forse temeva per il suo segreto, quando gli occhi del padre si posavano sopra di lui, schiariti da un’ironia dolce e penetrante che avrebbe voluto sfuggire. Eppure, durante il giorno, tra Giacomo e l’Emilia tutto si svolgeva come prima, di nuovo non c'era che la carezza più ardita, le poche sere, ormai, che andavano a passeggio insieme. Spesso lei voleva uscire con l’Elvira, dicendo che si recavano al cinema, dove lui non poteva seguirla. Incontrandolo, sorrideva sempre, lo sfiorava col fianco come per scherzo, forse per vedergli in faccia il turbamento che non riusciva a nascondere. Era come fosse per abbandonarsi a piangere, e non potesse trovare comprensione se non in lei che già mostrava di evitarlo. Ma la notte, prima di addormentarsi, era diverso: come un appuntamento, ogni volta si ripeteva il lungo istante in cui, col respiro disordinato, il capo fitto nel guanciale, brancolava sopra un’immagine di lei oscura e avvincente. Se la raffigurava nuda, nella sua ricchezza segreta, lambita dal buio, le spalle e il petto candidi in luce, il ventre affondato in una macchia. Confusa e incerta ossessione, come confuse e incerte le reminiscenze, il negativo del nudo tra le rocce finte, i corpi femminili alla spiaggia, ogni nutrimento anonimo e frammentario della sua fantasia. A sfiorare quella immagine con una carezza, qualcosa entro di lui si rompeva in una breve liberazione che lo lasciava intontito e vergognoso. Infine una sera, appena partito il padre, che tutti erano usciti - l’Elvira aveva voluto andare al cinema da sola -, udì il passo dell'Emilia nella stanza che occupava all’ultimo piano, sopra la sua. Giacomo aveva già un poco dormito e quei passi gl’illuminarono d’improvviso la figura di lei, i suoi gesti mentre andava spogliandosi. Gli pulsavano le tempie; senz’accorgersene si trovò fuori della porta. Salì le scale nell’oscurità, cercando di non far rumore. Si sentiva un ladro, temeva che qualcuno potesse sorprenderlo. Una striscia di luce bagnava il pianerottolo, da sotto la porta. Non udiva nemmeno più il passo della donna. S’appoggiò alla maniglia, la porta cedette. Dalla finestra ovale entrava la luna e illuminava il letto. Il suo volto era quasi al buio: pareva ancora più pallido. Vide che i suoi occhi lo fissavano. « Giacomo », disse a bassa voce, « sei tu? ». Siccome non si muoveva, rigido contro la porta, il cuore che gli batteva di furia, lei riprese, con una voce alterata che sembrò una carezza: «Vieni qua». Andò verso il letto in punta di piedi. Si muoveva in quella luce quasi irreale come in una delle apparizioni che venivano a sorprenderlo la notte, quando non riusciva a dormire. Lei gli prese i polsi, l’attirò a sé. Piegando le ginocchia contro la sponda del letto, premette la guancia sulla spalla nuda. Il suo profumo lo confondeva. Dietro la testa di lei, sopra il candore del guanciale colpito dalla luce, i capelli sciolti addensavano un bosco oscuro e segreto da cui si staccava il suo volto smorto, senza più quel sorriso che sempre lo pungeva, sulle labbra adesso aride e schiuse. Gli occhi, scintillanti, sembravano vetri in cui la luce acquistasse profondità.
Grand Hotel Victoria Liberò le mani per cercarle il seno: annaspavano contro la tela un po’ ruvida della camicia. Fu lei a offrirglielo, scostando la spalla, e gli sembrò che bruciasse; poi quel fuoco gli entrò nella pelle. Lo palpava intero senza sapere dove indugiare. Si riempiva le mani della ricchezza che lei gli aveva ‘nascosto, e non cedeva alla carezza ripetuta ma la chiamava ancora, rinnovandogli come uno spasimo. Era entro un sentiero buio che lo faceva trasalire, e morbido, in cui ritrovava pungente l’odore dei capelli che gli coprivano le guance, la fronte. Un alito resinoso di terra e di donna che pareva quello del suo sangue. «Giacomo », aveva detto, due, tre volte, irosamente, gli era sembrato, muovendo il petto per svincolarsi. Ma s’avvinghiava a lei come se dovesse spremere, succhiare tutto il profumo e il calore che emanava. Poi gli si abbandonò, ansimante. Gli aveva cercato la bocca, la mano, ma appena raggiunte si era scossa, l’aveva allontanato con violenza, accendendo la piccola lampada sul tavolino. Era rimasto in fondo al letto. La fissava, nella debole luce elettrica, i capelli e la camicia in disordine, il volto quasi cattivo, mutato, con le labbra tremanti e tumide. La sua bellezza pareva a un tratto non più lontana, ossessiva, ma come rozza e affranta. Il torpore lo avvolgeva, allontanando ogni cosa nel tempo: si sentiva quasi spettatore di quel suo risveglio. Vide il seno scomparire nello scollo e gli parve una macchia, un fiore raggrinzito, la punta violacea che esitò un istante sull’orlo della camicia. Contrastando con la pelle chiara del petto somigliava a un oggetto immaginato nel sogno, che alla luce reale stupisca. Anche i suoi occhi erano diversi: lo sfuggivano come fosse lei, ora, a provare vergogna e a temere il suo riso. Gli pareva anche un'illusione il sussurro, quasi un gemito, che aveva colto sulle sue labbra. Si era seduta e aveva preso il pettine. Mentre ravviava i capelli si tolse la forcina dalle labbra e disse, a bassa voce: «Ti voglio bene, però sei un bambino ». Parole così fragili gli avevano fatto l’effetto che le avesse pensate, più che dette. Non capiva perché tornava ora un bambino, quando per un lungo momento era stata lei a soffrire sotto il suo abbraccio, e le sue labbra avevano perduto ogni voglia di sorriso. Read the full article
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Premio Strega 2024: i 12 finalisti
La corsa al Premio Strega 2024 si fa più avvincente con l'annuncio dei 12 finalisti, scelti tra 82 candidati dai 400 "Amici della Domenica". La dozzina, come da tradizione, presenta una ricca varietà di generi e stili letterari, con 7 donne e 5 uomini a contendersi il prestigioso riconoscimento. Le autrici e i loro romanzi: - Sonia Aggio con Nella stanza dell'imperatore (Fazi): un romanzo storico che ripercorre la vita di Costanza Piccolomini, donna di grande cultura e amante di Federico II. - Donatella Di Pietrantonio con L'età fragile (Einaudi): un'intima esplorazione del rapporto tra madre e figlia, sullo sfondo di un Abruzzo rurale e suggestivo. - Antonella Lattanzi con Cose che non si raccontano (Einaudi): una storia di formazione che affronta temi delicati come l'abuso e la ricerca di sé. - Valentina Mira con Dalla stessa parte mi troverai (Sem): un romanzo che indaga le sfumature dell'amore e del tradimento, con una scrittura poetica e coinvolgente. - Melissa Panarello con Storia dei miei soldi (Bompiani): un memoir ironico e dissacrante sul rapporto con il denaro e le sue implicazioni nella vita di una donna. - Raffaella Romagnolo con Aggiustare l'universo (Mondadori): un romanzo corale che racconta le vite di quattro donne alle prese con le sfide del quotidiano. - Chiara Valerio con Chi dice e chi tace (Sellerio): un'intensa riflessione sul potere delle parole e del silenzio, in una storia che indaga i segreti di una famiglia. Gli autori e i loro romanzi: - Adrián N. Bravi con Adelaida (Nutrimenti): un romanzo di formazione che narra il viaggio di una giovane donna alla scoperta di sé e delle proprie radici. - Paolo Di Paolo con Romanzo senza umani (Feltrinelli): una distopia ambientata in un futuro in cui l'uomo ha ceduto il passo alla tecnologia. - Tommaso Giartosio con Autobiogrammatica (minimum fax): un'opera ironica e meta-letteraria che gioca con i generi e le convenzioni narrative. - Daniele Rielli con Il fuoco invisibile. Storia umana di un disastro naturale (Rizzoli): un romanzo storico che ripercorre la tragedia del Vajont, unendo la Storia alle storie individuali. - Dario Voltolini con Invernale (La nave di Teseo): un thriller psicologico che si snoda tra le atmosfere rarefatte di una montagna innevata. La sfida si preannuncia avvincente e il verdetto finale, che sarà emesso il 4 luglio 2024, è atteso con trepidante attesa da lettori e addetti ai lavori. Oltre ai finalisti, la "dozzina" del Premio Strega 2024 include anche altri nomi di rilievo: - Veronica Raimo con Niente di vero (Einaudi) - Emanuele Trevi con Due vite (Neri Pozza) - Helena Janeczek con La ragazza con la Leica (Guanda) - Giorgio Fontana con Il silenzio dell'alluvione (Sellerio) - Marco Balzano con Resto qui (Einaudi) La cinquina finalista sarà annunciata il 2 giugno 2024. Il Premio Strega, con la sua lunga e prestigiosa storia, rappresenta un punto di riferimento per la letteratura italiana e internazionale. La selezione dei 12 finalisti offre un'ampia panoramica sulla vitalità e la ricchezza del panorama letterario contemporaneo, invitandoci a scoprire nuove voci e a riflettere su temi di grande attualità.tunesharemore_vert Read the full article
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Sapete cosa faccio quando mi sento nervosa e non ne posso più del mondo, del suo folle chiacchiericcio?
Mi siedo sulla poltrona, davanti a una bella tazza di tè e un libro in mano e mi sento di nuovo bene. Perché so che mi aspettano delle meravigliose ore di lettura. Mi basta allungare il braccio per essere in compagnia del mio amato Dostoevskii, per ritrovarmi nella campagna inglese di Jane Austen o correre su una troika assieme alla famiglia Rostov. E con un libro in meno anche voi sarete liberi: liberi di viaggiare nel tempo, di avere un dialogo con le menti più belle di sempre, di soffermarvi su parole che poi ricorderete tutta la vita.
Ecco perché ho scritto «Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera»: per farvi innamorare della letteratura, come me ne sono innamorata io. Di cosa parla? Di quei libri che ognuno di noi dovrebbe leggere almeno una volta nella vita, quei libri che vi susciteranno un fremito lungo la spina dorsale e che vi faranno rabbrividire o sospirare di piacere. Perché ci emozionano e ci fanno riflettere e tanto: sulla verità, sulla follia, sul bene e sul male.
Vedete, il segreto della grande letteratura è proprio questo: la letteratura ti insegna a guardare. Ti dà la possibilità di alzare lo sguardo oltre la superficie, oltre il tran-tran quotidiano; ti trascina nel cuore delle storie e, al tempo stesso, ti permette di osservarle con distacco: è come avere una telecamera puntata nell’occhio del ciclone. E ricordatevelo sempre: la grande letteratura ha sempre inizio dai perché.
Qual è il significato della celebre frase naufragar m'è dolce in questo mare? Perché uno dei romanzi più famosi di Dostoevskij si chiama L'idiota? Cosa voleva dirci davvero Orwell? Qual è il segreto per leggere Kafka e i romanzi russi? Perché tutte le fiabe hanno inizio con «c’era una volta» e perché in 1984 due più due fa cinque? Queste saranno le stelle guida che ci orienteranno in questo viaggio. E se non avete ancora letto « Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera», lasciate che vi guidi alla scoperta dei classici più belli che la mente umana abbia mai concepito.
«Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera» (Feltrinelli editore)
Guendalina Middei
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I laghi italiani e la letteratura: i romanzi e i racconti ambientati sulle sponde dei laghi
I laghi italiani sono luoghi di grande bellezza naturale e attrattiva turistica. Non è quindi sorprendente che siano stati fonte di ispirazione per molti scrittori, che ne hanno raccontato la storia, la cultura e le tradizioni. Tra i romanzi e i racconti più famosi ambientati sulle sponde dei laghi italiani troviamo: Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas (1844), ambientato in parte sul Lago Maggiore. I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni (1827), ambientato in parte sul Lago di Como. La storia di un amore di Dino Buzzati (1960), ambientato sul Lago di Como. Il nome della rosa di Umberto Eco (1980), ambientato sul Lago di Garda. L'isola di Arturo di Elsa Morante (1957), ambientata sull'Isola di Procida, nel Golfo di Napoli. La luna e i falò di Cesare Pavese (1950), ambientato sul Lago di Garda. Il lago di ghiaccio di Primo Levi (1985), ambientato sul Lago di Garda. La ragazza del lago di Andrea Camilleri (2006), ambientato sul Lago di Lugano. L'isola disabitata di Italo Calvino (1945), ambientata su un'isola immaginaria nel Lago Maggiore. Questi romanzi e racconti offrono una visione affascinante dei laghi italiani, che vengono presentati come luoghi di bellezza, mistero e avventura. Il conte di Montecristo di Dumas è un classico della letteratura mondiale che racconta la storia di Edmond Dantès, un giovane marinaio che viene ingiustamente condannato a morte. Fuggito dal carcere, Dantès si vendica dei suoi nemici e diventa un ricco banchiere. Nel corso della sua storia, Dantès visita il Lago Maggiore, dove incontra la marchesa di Villefort e la sua figlia Mercedes, di cui è innamorato. I Promessi Sposi di Manzoni è un altro classico della letteratura italiana che racconta la storia di Renzo Tramaglino e Lucia Mondella, due giovani innamorati che vengono ostacolati nelle loro nozze dalla malvagità del conte Attilio. Nel corso della loro storia, Renzo e Lucia si rifugiano sul Lago di Como, dove incontrano il cardinale Federigo Borromeo. La storia di un amore di Buzzati è un romanzo d'amore che racconta la storia di Corrado e Giuliana, due giovani che si innamorano durante una vacanza sul Lago di Como. La loro storia è però destinata a finire tragicamente, quando Giuliana viene uccisa in un incidente stradale. Il nome della rosa di Eco è un romanzo giallo che racconta la storia di Guglielmo da Baskerville, un frate francescano che viene inviato a indagare su una serie di omicidi avvenuti in un'abbazia sul Lago di Garda. L'isola di Arturo di Morante è un romanzo che racconta la storia di Arturo, un bambino che vive sull'Isola di Procida con la sua famiglia. Arturo cresce in un ambiente magico e misterioso, che lo porta a riflettere sulla vita, l'amore e la morte. La luna e i falò di Pavese è un romanzo che racconta la storia di un gruppo di amici che trascorrono le vacanze estive in un paese sul Lago di Garda. Il romanzo è ambientato negli anni '30, in un periodo di grande incertezza e violenza. Il lago di ghiaccio di Levi è un romanzo che racconta la storia di un gruppo di prigionieri ebrei che sono costretti a lavorare in un campo di concentramento sul Lago di Garda. Il romanzo è un racconto drammatico e commovente della Shoah. La ragazza del lago di Camilleri è un romanzo giallo che racconta la storia di un commissario di polizia che indaga sull'omicidio di una ragazza sul Lago di Lugano. L'isola disabitata di Calvino è un racconto fantastico che racconta la storia di un gruppo di bambini che scoprono un'isola incantata sul Lago Maggiore. Questi sono solo alcuni dei tanti romanzi e racconti ambientati sulle sponde dei laghi italiani. La letteratura ha contribuito a rendere questi luoghi ancora più affascinanti e misteriosi, e ha permesso ai lettori di conoscere e apprezzare la loro bellezza. Read the full article
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Ci proteggerà la neve: il potere della speranza nel romanzo di Ruta Sepetys. Recensione di Alessandria today
Un viaggio nell'oscurità della storia, illuminato dalla resilienza umana e dalla forza dei legami familiari.
Un viaggio nell’oscurità della storia, illuminato dalla resilienza umana e dalla forza dei legami familiari. Ruta Sepetys, autrice pluripremiata, ci regala un altro capolavoro con “Ci proteggerà la neve”, un romanzo che affronta i drammi della Seconda Guerra Mondiale attraverso una prospettiva intima e potente. Pubblicato da TEA, il libro racconta la struggente storia di Lina, una giovane…
#Alessandria today#Ci proteggerà la neve#deportazioni sovietiche#Google News#gulag#italianewsmedia.com#Letture consigliate#letture sulla storia#libri sul regime stalinista#libri sulla guerra#libri sulla Lituania#libri sulla seconda guerra mondiale#Lina Vilkas#Memoria storica#narrativa che ispira#narrativa commovente#narrativa educativa#narrativa emozionante#narrativa internazionale#Narrativa storica#personaggi indimenticabili#Pier Carlo Lava#resilienza umana#romanzi ambientati nel 1941#romanzi che lasciano il segno.#Romanzi da leggere#romanzi di sopravvivenza#Romanzi emozionanti#romanzi intensi#romanzi per riflettere
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Sangiuliano stregato
(Massimo Gramellini – corriere.it) – Povero ministro della Cultura, non bastava la disgrazia di avere Sgarbi per sottosegretario: gli vanno pure a chiedere che cosa pensa dei finalisti del premio Strega. E lo sventurato rispose, in diretta tv: «Sono tutti libri che ti prendono e ti fanno riflettere… Proverò a leggerli».Se Gennaro Sangiuliano, lettore famelico (ma forse non di romanzi Strega), si…
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Podcast AMICHE DI DRAMA E TRAMA : il clichè del “era destino che ci incontrassimo”nei libri e nei drama
Nuova puntata della serie podcast AMICHE DI DRAMAe TRAMA dove Io e le mie amiche Anna e Manu parliamo di libri e drama asiatici a ruota libera.
Questa puntata vede me e Anna riflettere su uno dei clichè più diffusi nei drama asiatici, quello in cui i protagonisti sono destinati ad incontratrsi a causa di eventi passati.
Ecco l’elenco dei drama e dei libri che citiamo nel videopodcast con i link che vi permetteranno di acquistarli o guardarli:
- Until we meet again, thai drama
Link per guardarlo: https://www.viki.com/tv/38172c-until-we-meet-again
Trama: Korn è uno studente universitario e figlio di un pericoloso boss della mafia. Il suo compagno di classe Intouch ha una grande cotta per lui e continua a fare delle avances a Korn, ma quest'ultimo continua a rifiutarlo. Ma l'attrazione tra i due è forte e alla fine si crea un legame romantico. Tuttavia, nella Thailandia di fine secolo, l'omosessualità non è vista di buon occhio e i loro genitori sono fortemente contrari alla loro relazione, vietando ai giovani di stare insieme. Tre decenni dopo, il diciannovenne Pharm Triwinij è una matricola all'università. Ha passato tutta la sua vita alla ricerca di una persona che non ha mai trovato ma il suo percorso sembra essere finalmente arrivato alla fine quando incontra il capitano della squadra di nuoto del terzo anno, Dean. Lentamente, i due formano un legame romantico, ma iniziano a rendersi conto che le loro vite e il loro amore sono in qualche modo legati a Korn e Intouch... la loro storia potrà avere un finale più felice?
- Someday or One day, taiwanese drama, di 13 puntate
Di questo drama esiste anche una versione coreana e una cinese
Link per guardarlo: https://www.viki.com/tv/36775c-some-day-or-one-day?qId=d43d572c1a8010ff6cba04d4bc8b897b
Trama: É il 2019. Una donna di 27 anni di nome Huang Yu Xuan piange la separazione dall'amore della sua vita, il suo fidanzato di lunga data Wang Quan Sheng, controllando costantemente le pagine dei suoi social media e sperando che la chiamerà chiedendole di tornare insieme. Ma una notte fatale, Huang Yu Xuan viene investita da un'auto. Quando riprende coscienza, vede un uomo che sembra Wang Quan Sheng seduto accanto al suo letto di ospedale. Pensa di essersi finalmente ricongiunta con il suo amato Wang Quan Sheng! Ma c'è qualcosa che non quadra.Infatti scopre che non è più una donna di 27 anni ma una studentessa liceale di nome Chen Yan Ru, che si trova nel 1998 e che l'uomo al suo capezzale non è il suo ragazzo, ma un compagno di scuola di nome Li Zi Wei. Intrappolata in quello che sembra essere il passato, vivendo la vita di un'altra persona, si rende presto conto che l'"incidente" stradale che l’ha portata in ospedale potrebbe non essere stato un incidente. E anche le ragioni del ricovero di Chen Yan Ru sono avvolte nel mistero.Nel frattempo, Li Zi Wei si trova stranamente ad essere attratto da Chen Yan Ru, nonostante il suo amico più caro, Mo Jun Jie, abbia una cotta per lei da anni....Il vero amore può trovare il modo di colmare una distanza temporale apparentemente insormontabile? E che cosa è successo realmente nella fatidica notte in cui Huang Yu Xuan è stata investita?
- Profezia d’amore, di Frances Moore (1996)
Romanzo Collana Mondadori I romanzi della Doppia Vita
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Trama: Tenochtitlàn 1519. Malinche giovane e bellissima schiava del conquistatore Cortès, ama segretamente il capitano Velasquez, ma un complotto spietato contrasterà il loro sogno d’amore. New York 1995.Linn spregiudicata giornalista ripercorre gli ultimi tragici eventi che hanno segnato la vita di Malinche riscattando così la sorte di entrambe
- La torre dei girasoli, di Theresa Melville (1997)
Romanzo Collana Mondadori I romanzi della Doppia Vita
Link acquisto: https://www.comprovendolibri.it/ordina.asp?id=33492154
Trama: Nel medioevo caucasico, la volontà di un dio malvagio minaccia l’amore di Ieva e Mavro. Ai giorni nostri, un destino altrettanto malvagio condanna il famoso scrittore Serge Bouisson a una dolorosa solitudine dalla quale solo una donna con il coraggio e la tenacia di una guerriera d’altri tempi riuscirà a salvarlo.
- Un bacio di tenebra, di Nalini Singh
Quarto libro della Guild hunter serie
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Trama: La testa mozzata marchiata da un noto tatuaggio avrebbe dovuto costituire un tipico caso della Guild , ma gli istinti secolari del vampiro Dmitri lo spingono ad occuparsene personalmente. Qualcosa di quella morte gli riporta alla mente un ricordo lontano…vecchio di centinaia d’anni e Dmitri deve scoprire la verità dietro questo mistero nonostante la forza dell’atrazione che prova per la cacciatrice che la Guild ha assegnato al caso. Brutalizzata durante un’attacco che quasi la uccise la cacciatrice Honor non è pronta ad affrontare il seducente vampiro braccio destro dell’arcangelo di New York, crudele e irrestitibilmente sensuale…lo stesso vampiro che la ossessiona da anni ormai….
- Tu sei mio, di J. R. Ward
Ottavo libro della serie Confraternita del pugnale nero
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Trama: John Matthew è un guerriero eccezionalmente abile, ma profondamente solo: non può parlare, e il suo silenzio nasconde un passato di violenza e un presente continuamente in bilico tra il mondo umano e quello dei vampiri. Ora si è guadagnato un posto nella Confraternita del Pugnale Nero e la battaglia contro i lesser è il suo unico scopo nella vita. Soprattutto quando Xhex, la guerriera metà vampira e metà symphath di cui è innamorato, viene fatta prigioniera da Lash, il feroce mezzosangue capo dei lesser e figlio dell'Omega. Anche Xhex è una guerriera, piena di coraggio, forte e orgogliosa, ma diffidente: rifiuta di essere amata e solo nella battaglia si concede completamente. Toccherà a John salvare Xhex dal suo carnefice, e da se stessa. Perché nessuno dei due può sfidare e vincere il destino che li ha fatti incontrare. L'ottavo episodio della saga dedicata alla Confraternita del Pugnale Nero è una storia intensa e tragica, in cui i protagonisti dovranno attraversare e superare il dolore più grande, per conquistare finalmente l'amore.
- Il cerchio degli amanti, di J. R. Ward
Undicesimo libro della serie Confraternita del pugnale nero
Link: https://amzn.to/3OsbsUX
Trama: Qhuinn ha sempre vissuto ai margini, è un ribelle freddo come il ghiaccio, abbandonato dalla famiglia e cresciuto nella Confraternita del Pugnale Nero, dove ha trovato un ruolo e un'identità come uno dei più brutali vampiri sterminatori di lesser. Blay, combattente della Confraternita, è innamorato di Qhuinn da anni, ma non ha mai avuto nessuna speranza di riuscire a incrinare quella corazza di solitudine in cui il guerriero è prigioniero. Ora Blay ha deciso di voltare pagina, mentre Qhuinn ha scelto di avere un figlio dall'Eletta Layla. Ma quando il destino li riporta fianco a fianco ad affrontare un nuovo pericolo che minaccia i fratelli vampiri, per loro potrebbe essere l'ultima occasione di vivere finalmente questo amore tormentato. L'undicesimo capitolo della saga della Confraternita del Pugnale Nero è la storia di una passione feroce, un'avventura piena di coraggio e segreti, che bruciano come una ferita.
- Twenty years old, k-drama
Link per guardarlo: https://www.youtube.com/watch?v=aa4rkOSnipo
Trama: Due ventenni, Kim Hye Rim e Lee Ki Kwang, che hanno frequentato la stessa scuola media, si incontrano di nuovo casualmente dopo anni, lei ora è una studentessa universitaria, mentre lui è membro di un gruppo di idol, ma nonostante le loro vite cosìdiverse tra di loro scocca la scintilla. La loro storia d’amore scorrerebbe senza problemi se non fosse che a causa della popolarità di lui sono costretti a mantenere segreto il loro rapporto.
- Meteor Garden, c-drama di ben 50 puntate
Versione cinese del drama giapponese HANA YORI DANGO, a sua volta tratto da un manga, talmente famoso da essere trasposto anche in un drama thailandese, coreano e taiwanese. Ma la versione cinese è quella con più puntate e aggiunte di trama totalmente inventate da loro. E cosa molto importante la versione cinese sposta la storia all’università, aumentando l’età dei personaggi, mentre nelll’originale erano liceali.
Link per guardarlo: https://www.youtube.com/watch?v=6ZArNMT_mNQ
ed è disponibile su NETFLIX
Trama: Una ragazza di famiglia non molto benestante viene ammessa in una prestigiosa università dove spadroneggia un gruppo di quattro ragzzi belli e molto ricchi. Si scontra subito col loro capo poichè odia i bulli, ma invece di arrendersi alle loro angherie, li ripaga di ogni scherzo con coraggio, e piano piano conquista l’interesse e poi addirittura il cuore del ragazzo che odia, che in realtà dietro l’apparenza di un duro e arrogante giovane uomo viziato nasconde un terribile bisogno di amore e sincerità.
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"Tutte le volte che avrei voluto odiarti"...
Una storia ambientata a Milano, che racconta di anaffettività, omosessualità e perdita, ma volge lo sguardo fiducioso verso le seconde possibilità nella vita, perché non è mai tardi… per l'amore.
“Tutte le volte che avrei voluto odiarti” racconta, con la consueta ironia della scrittrice, la storia del primo amore e delle sue difficoltà, ma è anche un romanzo sulle seconde possibilità nella vita, perché non è mai tardi per l'amore.
Al centro della storia i due protagonisti: Miriam e Thomas, con le loro difficoltà di ex ragazzi diventati adulti troppo presto. Miriam è un avvocato affermato felicemente fidanzata con il rampollo di una ricca famiglia; Thomas è un cardiochirurgo di ritorno dagli Stati Uniti in procinto di sposarsi con una collega. Il destino li ha allontanati, il destino li farà rincontrare tra colpi di scena e decisioni dolorose. Intorno a loro ruotano e si intrecciano le storie di amici e familiari, portando il lettore ad affrontare, con delicatezza e deferenza, temi come l’anaffettività, l’omosessualità, la perdita di un genitore, con l’unico intento di riflettere su quanto sia facile e sbagliato giudicare l’apparenza nelle persone. Una storia leggera e profonda insieme, da leggere tutta d’un fiato fino all’ultima pagina e con una sorpresa “nascosta” per chi già ha avuto modo di apprezzare i romanzi di Maria Orlandi. Sinossi Il primo amore non si scorda mai” recita un vecchio adagio. Ma non ditelo a Miriam A 33 anni Miriam ha una vita perfetta: è associata di uno studio legale a Milano, ha un fidanzato da favola e una famiglia unita che la sostiene. Tutto bene, fino a quando tra le carte di un processo non rispunta il nome di Thomas, il suo primo amore che, se potesse, “farebbe condannare all’ergastolo per l’omicidio premeditato di ogni slancio romantico del suo cuore a soli 18 anni”. Un pezzo alla volta il castello di Miriam inizia a sgretolarsi e le sue certezze vanno in frantumi: la sua storia d’amore perfetta vacilla, ricordi dolorosi si riaffacciano con forza, la scoperta del segreto più grande di suo fratello Carlo la costringe ad aprire gli occhi sulla complessità dell’animo umano. E quel sentimento provato un tempo per Thomas, chiuso a chiave in un cassetto per 15 lunghi anni, sembra fremere per tornare a pulsare prepotente nel suo cuore. Possono le macerie di un sogno diventare le fondamenta di una nuova realtà? Biografia dell’autrice Maria Orlandi, nata a Pescara nel 1978, è laureata in Scienze della comunicazione e iscritta all'Ordine dei giornalisti d'Abruzzo. Dal 2006 lavora come giornalista e ufficio stampa libero professionista, collaborando con diverse testate giornalistiche regionali e nazionali. Ama la musica, i romanzi di Jane Austen (e non solo), le commedie romantiche e il lieto fine. Ha già pubblicato il libro di poesie dal titolo Un cuore tra gli altri (Ed. Youcanprint) e i romanzi Non è mai tardi per un sogno (Edizioni Masciulli) e L’amore è una danza. https://www.instagram.com/mariaorlandiautrice --> Vai alla sezione Libri Consigliati di Vortici Magazine.... --> Acquista il romanzo su Amazon.... Read the full article
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S/Calvino o della libertà: uno spettacolo a Milano in onore del centenario della nascita di Italo Calvino
S/Calvino o della libertà: uno spettacolo a Milano in onore del centenario della nascita di Italo Calvino. Presso il Teatro Carcano di Milano, in prima nazionale, dal 15 al 19 marzo 2023 va in scena S/Calvino o della libertà, di e con Mario Perrotta. In occasione del centenario della nascita di Italo Calvino viene proposto uno spettacolo che viaggia all’interno delle opere e della vita di uno tra i più grandi intellettuali italiani, concentrandosi intorno al tema della libertà. L'autore, regista e interprete Mario Perrotta - Premio Ubu 2022 per il Miglior Nuovo Testo Italiano - conduce una nuova e personalissima indagine intorno alle opere di Italo Calvino, con in mente una parola fragile: libertà. Lo spettacolo vede in scena la voce interiore di un uomo, quello meno libero tra i personaggi presenti nei romanzi di Calvino: ha un corpo, una lingua e una mente che non rispondono alla sua urgenza di dire, di agire. Oggi e solo oggi, però, ha deciso di fare spettacolo della sua esistenza, dei suoi pensieri, dei sentimenti che lo agitano. Lui, inchiodato com’è a una croce che non ha voluto, ha deciso di prendersi un’ora d’aria, un’ora e poco più di libertà. E la cerca tra le pagine dei romanzi del “signor Calvino Italo”, la racconta come sa e come può, la trasforma in versi, in musica, in parabole e collegamenti iperbolici tra un romanzo e l’altro, in canzoni-teatro sarcastiche e frenetiche e improvvisi minuetti intimi. Il tutto mentre accanto scorre, amaramente ironica, la sua personalissima storia d’amore, una storia impossibile per quel corpo e quella lingua incapaci di parlare. "Il progetto ruota intorno al concetto di libertà, una parola che segna con forza la nostra contemporaneità, soprattutto dopo che la pandemia ancora in corso ci ha ricordato drammaticamente il senso delle parole segregazione, isolamento, costrizione, solitudine. Oggi, ognuno di noi vorrebbe essere “libero”. Libero di fare, libero di muoversi, di autodeterminarsi, di abbracciare, di incontrare, di dire la propria sui Social, di esprimere se stesso senza se e senza ma. Questo desiderio profondo e ancestrale di libertà, però, si scontra – da sempre – con la libertà dell’altro, di chi mi sta accanto, di chi mi abita di fronte, di chi viaggia sul mio stesso treno, di chi ha idee diverse dalle mie, di chi usa modi diversi dai miei per esporre il suo pensiero - dice Perrotta - e allora è il momento di riparlare di libertà, di riflettere su quel passaggio delicato e fondamentale in cui la “mia” libertà diventa la “nostra” libertà, per provare a rintracciare un nuovo significato condiviso che ci riposizioni, tutti, uno accanto all’altro e non più uno di fronte all’altro o, ancor peggio, uno contro l’altro" "Molti sono stati i mesi abitati da queste riflessioni e per ovvie ragioni, ma niente che sembrasse avere a che fare con la possibilità di un progetto teatrale. Poi, all’improvviso – ed era anche una notte di inverno – Calvino. Corro a cercare la prima opera che trovo delle sue e cado sulla trilogia I nostri antenati; nella prefazione dello stesso Calvino, trovo scritto: “una trilogia sul come realizzarsi esseri umani, tre gradi di approccio alla libertà”. È tutto lì, in quella frase, in quei capolavori letti prima con lo stupore giovanile e poi con il disincanto dell’adulto, è tutto in quell’anelito di libertà cercato tra i rami di un albero, in quella lettura che Calvino stesso fornisce del Barone: “la prima lezione che potremmo trarre dal libro è che la disobbedienza acquista un senso solo quando diventa una disciplina morale più rigorosa e ardua di quella a cui si ribella”. E scorrono leggere le letture dei tre romanzi, seguiti dalle Lezioni americane, sorprendenti, oggi più che mai, per la loro capacità di immaginare con largo anticipo ciò di cui avremmo estremo bisogno in questo nostro presente. E ancora, città invisibili e viaggiatori all’improvviso… Da questo lungo ri-percorrere la sua opera ne vorrò trarre, come sempre ho fatto con i classici, un componimento originale per dare corpo e carne e teatro a quegli interrogativi sulla libertà, sull’autodeterminazione, interrogativi che, in modo costante e dominante, attraversano tutti i capolavori di Italo Calvino. Un omaggio personalissimo a un autore che ha saputo modellare, e fortemente, la mia visione delle cose del mondo", questo il pensiero che si trova dietro all'opera dedicata a Calvino. Lo spettacolo si terrà nei seguenti giorni e orari: mercoledì e giovedì alle 19.30; venerdì e sabato alle 20.30; domenica alle 16.30. I costi sono per posto unico numerato: al mercoledì e giovedì 27,00 € mentre al venerdì, sabato e domenica 38,00€. Per le vendite online e maggiori informazioni rivolgersi al sito http://www.teatrocarcano.com.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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ʟᴀ ɢᴇɴᴛᴇ ᴘᴇɴsᴀ ᴄʜᴇ ʟ'ɪɴᴛɪᴍɪᴛà sɪᴀ ᴜɴᴀ ǫᴜᴇsᴛɪᴏɴᴇ ᴅɪ sᴇssᴏ. ɪɴᴠᴇᴄᴇ è ᴜɴᴀ ǫᴜᴇsᴛɪᴏɴᴇ ᴅɪ ᴠᴇʀɪᴛà. ǫᴜᴀɴᴅᴏ ᴄᴀᴘɪsᴄɪ ᴄʜᴇ ᴘᴜᴏɪ ʀᴀᴄᴄᴏɴᴛᴀʀᴇ ᴀ ᴜɴᴀ ᴘᴇʀsᴏɴᴀ ʟᴀ ᴛᴜᴀ ᴠᴇʀɪᴛà, ᴄʜᴇ ᴘᴜᴏɪ ᴍᴏsᴛʀᴀʀᴛɪ ᴘᴇʀ ᴄɪò ᴄʜᴇ sᴇɪ, ᴘᴜᴏɪ ᴍᴇᴛᴛᴇʀᴛɪ ᴀ ɴᴜᴅᴏ ᴇ sᴇɴᴛɪʀᴛɪ ᴅɪʀᴇ "ᴄᴏɴ ᴍᴇ sᴇɪ ᴀʟ sɪᴄᴜʀᴏ": ᴇᴄᴄᴏ ᴄᴏs'è ʟ'ɪɴᴛɪᴍɪᴛà. Ho iniziato a leggere "I Sette Mariti Di Evelyn Hugo" ed ammetto che mi sta piacendo. Ne avevo sentito parlar bene, ma spesso sono fenomeni passeggeri e la fama si autoalimenta, esaltando romanzi che effettivamente non meritano così tanto. In questo caso forse non è così. Lo saprò dire meglio quando(/se) arriverò alla fine, ma per ora lo trovo molto scorrevole e piacevole da leggere, nonostante alcuni elementi non proprio positivi ma che fanno riflettere. ❓Vi siete già addentrati in questa storia? #ISetteMaritiDiEvelynHugo #TaylorJenkinsReid #EvelynHugo #Mondadori #romanzo #leggere #bookblogger #bookstagrammer #booklovers #libro #leggerechepiacere #freepik #viaggiatricepigra https://www.instagram.com/p/CV_LI8HM7OJ/?utm_medium=tumblr
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