#fede e coscienza
Explore tagged Tumblr posts
Text
Un'altra vita di Antonia Calabrese: quando l'amore trionfa sulla morte.
Un viaggio transpersonale e spirituale nel profondo dell'animo umano.
Un viaggio transpersonale e spirituale nel profondo dell’animo umano. Antonia Calabrese, autrice prolifica e appassionata, ci regala con Un’altra vita un romanzo di formazione che attraversa i temi della spiritualità, della religiosità e delle scelte morali, toccando corde profonde dell’anima. Pubblicato il 25 luglio 2021, questo romanzo si pone come una riflessione sulla vita e sulla morte,…
#"Happy Days"#aborto#adultério#Alessandria news#Alessandria today#amore e morte#Antonia Calabrese#autori italiani#bibliografia#conflitti morali#Crescita Personale#cristianesimo evangelico#esperienza transpersonale#esperienze di premorte#fede e coscienza#Google News#ier Carlo Lava#introspezione#italianewsmedia.com#libri 2021#narrativa contemporanea#narrativa italiana#narrativa profonda#premorte#Ricerca del senso della vita#riflessione esistenziale#riflessioni sull&039;anima#romanzi per riflettere#romanzo di formazione#romanzo psicologico
0 notes
Text
L’amore vero è un lusso raro.
I social network hanno rappresentato la rovina di molte donne. Sono stati la miccia, il guizzo finale che ha potuto permettere loro di sfoderare i peggiori istinti, le più gravi carenze. Quel costante bisogno di approvazione che permea la loro personalità, viene così incanalato in una sorta di spirale distruttiva basata sull’apparenza, sull’ostentazione, sul nudo o ancor peggio sulla volgarità. Vedo corpi in vetrina, vedo provocazione, vedo quel sottile filo che un tempo era la trasgressione, ed oggi è divenuta la normalità. A differenza di quanto, superficialmente, alcuni anonimi possano credere, io non sono qui per condannare. Vengo in pace, di fondo, giacché oramai ho già superato tutto. Nel senso che osservo il mondo da troppo tempo, ho già tratto le mie conclusioni, ed ho accettato tutto quel che mi si è palesato davanti. Ciò che chiedo è solo la verità, sempre, in ogni frangente. Ma la verità è molto spesso assai difficile da digerire, da mostrare, da predicare. Rifugiarsi in una bugia è estremamente più semplice, meno responsabile, più comodo. Vedete, a me di quello che fanno o non fanno le donne poco importa. Penso però a quanto sia bello avere la coscienza pulita, e a quanto troppe donne e uomini non l’abbiano. Bisogna parlare schiettamente ed onestamente: se sei fidanzata, non puoi fare storie su Instagram, quasi completamente nuda, e magari anche in pose ammiccanti. Semplicemente non puoi. Non puoi. Punto. Fidanzarsi (o addirittura sposarsi) è un impegno, un impegno serissimo, una responsabilità. Se vuoi essere libera di mostrarti in qualunque modo tu voglia, fallo. Ma non legarti esclusivamente a una singola persona. Fai come quelle che preferiscono avere amici “di letto”, semmai. Puoi fare quello che vuoi. Ma dal momento in cui ti prendi un impegno, sei tenuta a rispettarlo. Sarebbe troppo facile dire che quasi tutte le donne sono facili. Sarebbe una conclusione semplicistica che taglierebbe fuori delle variabili. Non posso affermare con certezza che sia sbagliata, ma sarebbe al contempo fuorviante. Quel che con questo testo voglio evidenziare, in realtà, è meramente il ruolo di certe reti sociali nell’esibizionismo di massa. Posso dire che è un peccato? Lo è. Certamente, quando non c’era Internet, v’erano altri modi per ottenere un consenso. Magari anche più subdoli, per carità. Ma oggi è tutto sbattuto in faccia, tutto mostrato davanti agli occhi. E a volte fa male constatare la realtà in modo così immediato, senza giri di parole, con la potenza delle immagini. Non penso a me, penso a tanti ragazzi in buona fede (logicamente non tutti lo sono, anzi) che si ritrovano accanto persone ambigue. E lo stesso vale a parti inverse. Internet rappresenta quell’inferno in cui da una parte ci nascondiamo, e dall’altra mostriamo ciò che dovremmo tenere per noi. O comunque per la persona che abbiamo accanto. Il risultato, care mie, è sempre lo stesso: tante coppie inutili, finte, sorrette dalla menzogna. Che spreco. L’amore vero è un lusso raro.
15 notes
·
View notes
Text
Giornata della memoria
Auschwitz per non dimenticare Giornata della memoria Lunedì 27 gennaio 2025 (International holocaust remembrance day), un articolo con tante fotografie, dei testi significativi, un questionario per gli studenti ed un e-book scaricabile gratuito, per non dimenticare mai. Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo. Anna Frank Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata. Mai dimenticherò quel fumo. Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto. Mai dimenticherò quelle fiamme che consumarono per sempre la mia Fede. Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l'eternità il desiderio di vivere. Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima, e i miei sogni, che presero il volto del deserto. Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso. Mai. Elie Wiesel Omicidio a sangue freddo e cultura non si escludono a vicenda. Se l'Olocausto ci ha dimostrato qualcosa, è che una persona può amare la poesia e comunque uccidere i bambini. Elie Wiesel Prendi posizione. La neutralità favorisce sempre l'oppressore, non la vittima. Il silenzio incoraggia sempre il torturatore, mai il torturato. Elie Wiesel Una città assediata dove la gente si aggira come fantasmi, gli alunni non vanno a scuola e i professori non hanno nulla da insegnare. La gente non sa dove incontrarsi: la notte arriva troppo presto e l'alba troppo tardi. Elie Wiesel Non iniziò con le camere a gas. Non iniziò con i forni crematori. Non iniziò con i campi di concentramento e di sterminio. Non iniziò con i 6 milioni di ebrei che persero la vita. E non iniziò nemmeno con gli altri 10 milioni di persone morte, tra polacchi, ucraini, bielorussi, russi, yugoslavi, rom, disabili, dissidenti politici, prigionieri di guerra, testimoni di Geova e omosessuali. Iniziò con i politici che dividevano le persone tra “noi” e “loro”. Iniziò con i discorsi di odio e di intolleranza, nelle piazze e attraverso i mezzi di comunicazione. Iniziò con promesse e propaganda, volte solo all’aumento del consenso. Iniziò con le leggi che distinguevano le persone in base alla “razza” e al colore della pelle. Iniziò con i bambini espulsi da scuola, perché figli di persone di un’altra religione. Iniziò con le persone private dei loro beni, dei loro affetti, delle loro case, della loro dignità. Iniziò con la schedatura degli intellettuali. Iniziò con la ghettizzazione e con la deportazione. Iniziò quando la gente smise di preoccuparsene, quando la gente divenne insensibile, obbediente e cieca, con la convinzione che tutto questo fosse “normale”. Primo Levi
Mostra su Auschwitz Volevano ad ogni costo uccidere l'ultimo ebreo sul pianeta. Oggi ci si potrebbe chiedere: perché la memoria, perché ricordare, perché infliggere un dolore tale? In fondo per i morti è tardi ma per i vivi no. Se non si può annullare il tormento, si può invece sperare, riflettere, prendere coscienza. Elie Wiesel Chi ascolta un superstite dell'Olocausto diventa a sua volta un testimone. Elie Wiesel Non sono stati Hitler o Himmler a deportarmi, picchiarmi, ad uccidere i miei familiari. Furono il lattaio, il vicino di casa, il calzolaio, il dottore, a cui fu data un'uniforme e credettero di essere la razza superiore. Karel Stojka, sopravvissuto ad Auschwitz Bisogna ricordare che questi fedeli, e fra questi anche i diligenti esecutori di ordini disumani, non erano aguzzini nati, non erano (salvo poche eccezioni) dei mostri: erano uomini qualunque. I mostri esistono, ma sono troppo pochi per essere veramente pericolosi: sono più pericolosi gli uomini comuni, i funzionari pronti a credere e obbedire senza discutere, come Eichmann, come Hoess comandante di Auschwitz, come Stangl comandante di Treblinka, come i militari francesi di vent’anni dopo, massacratori in Algeria, come i militari americani di trent’anni dopo, massacratori in Vietnam. Primo Levi Il ventre è ancora gravido di mostri. Vedete questo immondo burattino? Era lì lì per conquistare il mondo. I popoli hanno vinto l’imbianchino e tutto il suo regime è andato a fondo. Ma ora non dormite sugli allori e non pensate solo ai fatti vostri. Il ventre da cui è venuto fuori costui, è ancora gravido di mostri. Bertolt Brecht Auschwitz è stato un dramma. È stato un dramma che il mondo si fosse voltato dall'altra parte. Quante situazioni analoghe ci sono oggi sul pianeta? Abbiamo forse smesso di girarci dell'altra parte? Ci diciamo di ricordare perché simili tragedie non accadano più. E mentre lo diciamo ignoriamo che stanno accadendo. E quando siamo chiamati a guardare che accadono – spesso cagionate dall'Occidente –, ancora ci voltiamo dall'altra parte. Dobbiamo ricordaci che Auschwitz è adesso e che commemorare concretamente le vittime significa prodigarsi – ora, subito – per salvare quante più persone possibile. Parecchi anni fa, in occasione della Giornata della memoria, all’interno della sezione artistica del Daimon Club, pubblicavo una mostra online, con il supporto ed il materiale fotografico di David Cirese, un fotografo di Roma, professore all'Istituto Superiore di Fotografia della stessa città, e Webmaster di Netart. Questo e-book a distanza di alcuni anni ripercorre quell’evento.
Mostra su Auschwitz Il tema di questa mostra è di sicuro interesse per tutti, oggi più che mai, a partire dal mondo dell'educazione per arrivare a quello della politica e dell'amministrazione, passando per la realtà dell'industria per approdare a quella dell'arte e della letteratura. Avevo scelto questo argomento per realizzare la prima mostra online del club perché da sempre ho scritto contro il potere e l'autorità della stupidità e ricordandomi la passione con la quale la mia professoressa di italiano delle medie mi spiegò la resistenza e la drammaticità dell'olocausto, quando in rete ho visto le fotografie di David Cirese su Auschwitz, ho capito che avrei dovuto realizzare qualcosa e contribuire così al preservamento della memoria e alla divulgazione di una sacrosanta informazione storica. Alle fotografie avevo poi aggiunto dei testi ed un questionario che ho trovato sempre in internet e che mostra come le scuole possono utilizzare l'argomento e quindi tutto questo materiale a fini didattici per approfondire il discorso, realizzare a loro volta presentazioni in loco o magari creare ipertesti o cd rom multimediali arricchendoli con delle ricerche e con del materiale inerente alla propria storia locale. Il tutto perfettamente in linea con la nostra strategia educativa, illustrata nella Daimon Library, dove troverete anche altre iniziative, e con quel Progetto di Storia del Novecento istituito dal ministero della pubblica istruzione (Direttiva Ministeriale nov. '97) e che ne prevede l'uso didattico per la promozione del senso storico attraverso la storia locale e la memoria della shoà. Sperando dunque, in qualità di docente, di aver fatto una cosa utile sia per il mondo dell'istruzione, sia per il mondo dell'arte, vi saluto calorosamente invitandovi a riflettere e ad approfondire o ampliare questa iniziativa, parlandone magari anche con i vostri amici e con i vostri colleghi.
Mostra su Auschwitz Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi. La peste si è spenta, ma l'infezione serpeggia. Primo Levi
Mostra su Auschwitz Auschwitz è stato un dramma. È stato un dramma che il mondo si fosse voltato dall'altra parte. In pratica quello che in molte occasioni succede ancora oggi. Carl William Brown
Mostra su Auschwitz A noi giovani costa doppia fatica mantenere le nostre opinioni in un tempo in cui ogni idealismo è annientato e distrutto, in cui gli uomini si mostrano dal loro lato peggiore, in cui si dubita della verità, della giustizia e di Dio. Anna Frank
Mostra su Auschwitz Ricordare è un dovere: essi non vogliono dimenticare, e soprattutto non vogliono che il mondo dimentichi, perché hanno capito che la loro esperienza non è stata priva di senso, e che i Lager non sono stati un incidente, un imprevisto della Storia. Primo Levi
Mostra su Auschwitz La memoria è necessaria, dobbiamo ricordare perché le cose che si dimenticano possono ritornare: è il testamento che ci ha lasciato Primo Levi. Mario Rigoni Stern
Mostra su Auschwitz Meditare su quanto è avvenuto è un dovere di tutti. Tutti devono sapere, o ricordare, che Hitler e Mussolini, quando parlavano pubblicamente, venivano creduti, applauditi, ammirati, adorati come dèi. Primo Levi
Mostra su Auschwitz Le azioni erano mostruose, ma chi le fece era pressoché normale, non aveva nulla né di demoniaco né e né di mostruoso. Hannah Arendt
Mostra su Auschwitz La verità è tanto più difficile da sentire quanto più a lungo la si è taciuta. Anna Frank
Auschwitz per non dimenticare Omicidio a sangue freddo e cultura non si escludono a vicenda. Se l'Olocausto ci ha dimostrato qualcosa, è che una persona può amare la poesia e comunque uccidere i bambini. Elie Wiesel
Auschwitz per non dimenticare Ad Auschwitz non scegliemmo di attaccarci ai fili elettrificati per scegliere la morte, che sarebbe arrivata in un secondo. Noi scegliemmo la vita, parola importantissima che non va sprecata e non va mai dimenticata nemmeno un minuto. Non bisogna perdere neanche un minuto di questa straordinaria emozione che è la vita. Perché nel tic-tac, che è il tempo che scorre, il tic è già tac. Liliana Segre
Auschwitz per non dimenticare La via della sofferenza è la più sicura per giungere all’unione con Dio. Edith Stein
Auschwitz per non dimenticare Tutte le decisioni che impegnano delle vite umane sono prese da coloro che non rischiano niente. Simone Weil
Auschwitz per non dimenticare “…Perché il bene che cresce nel mondo dipende in parte da atti non epocali; e che le cose non siano così malefiche con me e con te come avrebbero potuto essere, è per metà dovuto a coloro che hanno fedelmente vissuto una vita nascosta e che riposano in tombe che non ricevono visita”. Terrence Malick, “A hidden life”. Giornata della memoria, con fotografie su Auschwitz di David Cirese e testi di Carl William Brown. (Pdf free) https://www.youtube.com/watch?v=s_L1nRr18CA Read the full article
#aforismi#Auschwitz#Cirese#citazioni#concentramento#dramma#e-book#Ebrei#fotografie#frasi#germania#giornata#guerra#Hitler#Levi#Memoria#mondiale#mostra#nazismo#novecento#primo#seconda#shoah#sterminio#storia
2 notes
·
View notes
Text
Cavaliere di Coppe
"La preparazione al Passaggio di Coscienza".
Gennaio ci porta in viaggio con la nostra tanto temuta "incoerenza energetica".
Ci invita ad integrare la Verità in ogni aspetto della nostra Esistenza.
Con noi stessi in primis, ma non di meno nell'interazione con chi incontriamo nel nostro cammino.
Ci invita a "salire di livello".
Ad adattare il nostro nuovo Sistema di Struttura alla realtà che ci circonda, a radicare nella Materia la "vision" che sentiamo espandersi dentro, a costruire un Mondo Esteriore compatibile con la nostra nuova Connessione affettiva ed emotiva.
E' un mese chiave per le chiusure. Ma anche per le aperture.
C'è di nuovo Spazio interiore per le opportunità, per i progetti di realizzazione, per lo stupore, per le imprevedibili e miracolose espressioni della Vita materiale.
E' un mese "brillante".
E' ricco di "balzi vibrazionali" e di "trasformazioni esistenziali", di prese di coscienza e di sblocchi di rigidità comportamentali.
Gennaio è inesorabilmente lento. E poi improvvisamente fulmineo.
Lavora nei "bassifondi" della psiche, per poi riemergere repentinamente e "risolvere" il tanto temuto, nonché l'ennesimo, dramma emozionale.
Gennaio si attiva dalle profondità per sciogliere la reiterata e stridente contraddizione tra "sentito, essenza e azione".
A tratti ci toglie l'equilibrio, con vertigini e senso di "nebbia interiore".
Potremo percepirci sopraffatti, ma calmi. E poi nervosi e al contempo equlibrati.
Potrebbe apparirci in determinati frangenti tutto confuso e disarticolato. Ma solo qualche istante dopo, assolutamente molto "chiaro" e "risolto".
A molti non piacerà Gennaio.
E' estroso.
E' imprendibile, inafferrabile.
Un cavallo imbizzarrito, ma potente. Uno "stallone indomabile dell'esperienza evolutiva".
Incorruttibile e irriverente, ma mansueto. Passionale, ma integro.
In questa vertiginosa e psichedelica altalena interiore e contraddittoria tra il "dentro" e il "fuori", vedremo e sentiremo, verso la fine del mese, apparire davanti a noi "la porta del Secondo Varco".
Insperata. E quasi inattesa oramai.
E lì ci sarà da raccogliere e manifestare tutto il Coraggio, la Forza e la Fede dell'Umana Incarnazione, affinché si possa affrontare con determinazione il più enorme e potente salto Evolutivo mai immaginato prima d'ora.
Restando ben ancorati con i piedi alla Terra, ma permettendo a se stessi di toccare con un dito il Firmamento stellato, di lasciarsi rapire e guidare dall'ultra-potenziato movimento sacro del Cuore Cristallino, alla scoperta della "Vita oltre la Morte", della Rinascita dopo il "decesso fisico e psichico".
Lì verrà posto il nuovo Sigillo, verrà decretata la "Fine" ad un'intera generazione di "frequenze del Passato" e verrà spento l'interruttore del precedente vibrato di Coscienza nelle strutture dell'Umano.
Con conseguenze all'oggi ancora poco scrutabili dall'immaginazione della Mente, ma molto chiare e definite per i Cuori delle "Anime della Visione".
Non preoccupatevi di "ciò che è" e "di cosa sarà".
Mantenete pulito il vostro Cuore. Lavorate sulle vostre Emozioni. Smantellate le ultime Credenze, disattivate gli ultimi automatismi di Passato, ri-accordate le ultime note stonate del vostro Strumento interiore.
Affinate il Campo Affettivo. Dedicategli ampio spazio nella vostra quotidiana esperienza materiale.
Allenate la vostra Integrità e Coerenza emozionale. Senza timore. Senza arretrare davanti alle ultime Ferite. Senza più fornire benzina a dinamiche di disfunzione del Passato. Senza foraggiare comportamenti lesivi e auto-lesivi.
Siate i più passionali Amanti e Sostenitori del vostro "Dono".
Non svendetelo, non danneggiatelo, non date adito a distorsioni.
Non rinnegatelo.
Non lo portate a "competere" con nessuno ed in nessun luogo fisico del vostro piano di Manifestazione.
Esso è unico e irripetibile. Ed ha una "funzione" specifica, originale e irrinunciabile.
Siate onesti con voi stessi e con l'Altro. Sempre.
Non mentite.
L'onestà vi ripagherà di ogni singolo momento di difficoltà, di sperimentazione di autenticità e di sudore tremante vi possa attendere nelle prossime prove di "purezza".
Siate sempre coerenti con il vostro Sentito Interiore. Non lo tradite. Non lo ingabbiate. Non lo zittite.
Ma non per "bisogno di riconoscimento", non per rabbia, non per rivendicazione, non per prevaricazione e non per ribellione.
Ma per "identificazione con la Verità di chi siete", per la connessione profonda con il vostro Cuore Cristallino, per la Purezza interiore di cui siete fieri portatori dentro ad ogni vostro gesto ed espressione umana.
Siate Fede. Pura Fede nel vostro atto Creativo.
Buon Gennaio a tutti.
Forte. Ma straordinariamente Brillante!
2 notes
·
View notes
Text
comunismo
Per Marx il capitalismo produce da sé il comunismo, necessariamente, come un destino, come una legge, come due più due fa quattro. Si può dire che Marx ha studiato il capitalismo più del comunismo stesso, di cui aveva per forze di cose solo un'idea astratta, mentre del capitalismo aveva sotto gli occhi la testimonianza empirica. Il comunismo è una fine della storia, è il compimento ultimo e definitivo della millenaria lotta tra le classi dominanti e subalterne: possibile? Possibile che gli uomini, una volta raggiunto lo stato di beatitudine nella società comunista, non riprendano a volere qualcosa per sé, qualcosa di più, qualcosa di diverso e rimettano dunque in moto il movimento perpetuo della storia? Impossibile, perché, sempre a detta di Marx, l'uomo di per sé è vuoto, come dicevano gli empiristi, è tabula rasa, è l'ambiente in cui si trova calato che lo riempie di idee e determina quel che vuole (non è la coscienza che determina la realtà ma la realtà che determina la coscienza). Sicché cambiato irreversibilmente il sistema economico di produzione, cambiato irreversibilmente anche l'uomo. Qui manca la prassi, la controprova empirica, detto così il marxismo appare più una fede che una teoria scientifica, e poi la fine della storia significa la fine del divenire storico, quando tutto il pensiero moderno vive sopra la più o meno esplicita convinzione che l'inesauribilità del divenire sia il solo principio saldo nell'esauribilità di tutti gli altri principi. Attendiamo dunque la venuta del comunismo, come alcuni tutt'ora attendono la venuta del messia, e solo allora potremo veramente dire: Marx aveva ragione!
5 notes
·
View notes
Text
penso alla morte abbastanza spesso, a volte anche ogni giorno. è un pensiero che mi accompagna da diverso tempo e che si è sviluppato congiuntamente a maturità emotiva e umore: dieci anni fa ci pensavo quasi a indicare una comfort zone, mi addormentavo fantasticando il suicidio e, uscendo di casa, guardavo dal finestrino dell'autobus quali condomìni avessero i portoni aperti, nell'idea di trovare le forze per salire fino all'ultimo piano. oggi il pensiero della morte è assai diverso e assume un significato metafisico; non sono credente ma neppure ateo: penso che non abbiamo i mezzi per sapere, che si tratti di atti di fede, ma in genere, nel caso una divinità esistesse, non credo gli possa importare qualcosa dei nostri comportamenti. sono appassionato di astronomia dalla prima infanzia: l'universo è enorme da essere inimmaginabile e l'idea che esista un essere senziente a cui importi se ci masturbiamo o altro, ben poco si allinea all'imponenza di una supergigante blu o alla pressione gravitazionale che esercita un buco nero. quindi, la morte, è divenuta nei miei pensieri l'annullamento del proprio io e, risolta la depressione, ha iniziato a farmi paura; mi capita di pensare al nulla e di angosciarmi per questo. un conforto lo reca il pensiero di una possibile anima o della reincarnazione, ma anche qui si tratta di fede e non so se un concetto simile possa essere compatibile in un universo che, per come si suppone andrà a finire, sarà destinato alla massima entropia e cioè alla disgregazione di tutto. non ho ancora assimilato che, una volta terminata la mia coscienza, tutto questo non sarà un problema per me; questa stessa cosa, al contempo, aiuta a ridimensionare i problemi e mi da una mano nel dare la giusta percezione alle mie ansie. soprattutto, mi fa pensare quanto sia inutile l'attitudine bellicosa, xenofoba, capitalista, razzista, e quanto sia ridicola la megalomania di chi fa figli per diffondere il proprio genoma o di chi vede nei grandi letterati o condottieri dell'antichità esseri immortali, come se non fossero comunque relegati al nostro angolino di mondo, come se la storia umana non sia solo una cultura, una delle possibili narrazioni e che una volta morti non ce ne fregherà nulla
15 notes
·
View notes
Text
La fiamma della Resurrezione, è uno dei tanti attributi di Dio. Puoi resuscitare le tue finanze, puoi resuscitare i tuoi corpi, puoi resuscitare l'armonia familiare e puoi resuscitare un gran numero di cose che vuoi espandere nella tua vita. Puoi usare le parole "IO SONO", sapendo che è l'aspetto illimitato di te, oppure puoi dire qualcosa come: "Dal Signore Dio del mio essere, chiedo ora di ricevere una grande infusione di fiamma della Resurrezione in ogni cellula, atomo ed elettrone nel mio fisico corpo, il mio corpo emotivo, il mio corpo mentale, il mio corpo eterico, il mio corpo elementale e tutti i miei corpi sottili. Desidero guarire e resuscitare tutti gli aspetti della mia vita. (Nomina altre cose che vuoi personalmente resuscitare come finanze, talenti, ricordi, armonia, ecc. )" Il cielo non è nemmeno il limite di come si può utilizzare questa energia. Se provi Mancanza di qualsiasi tipo nella tua vita, se il tuo corpo non è in uno stato di Luminosità e immortalità, se non stai ancora manifestando bellezza, giovinezza e perfezione assoluta divina, significa che gli elettroni che compongono la tua struttura fisica soffrono ancora livelli di distorsioni. Chiama la Fiamma della Resurrezione per venire in tuo soccorso. Nella vostra dimensione, dove l'energia si muove lentamente a differenza della nostra dove la creazione è istantantanea, bisogna concentrarsi su ciò che si vuole creare più volte al giorno, fino ad ottenere i risultati desiderati. Bisogna anche aggiungere sentimenti di amore e gratitudine al centro della propria creazione. Se ti concentri solo una volta, la tua possibilità di manifestare ciò che desideri è piuttosto scarsa. Non si tratta di ripetere affermazioni come un pappagallo, ma di mandare i propri pensieri amorevoli durante la giornata mentre si svolge la propria attività, con l'assoluta consapevolezza che la tua creazione si sta manifestando attraverso il tuo amore e la tua intenzione. Ecco come funzionano le leggi della manifestazione. Se scegliete di fare affermazioni, che sono molto utili, assicuratevi di ripeterle, non come supplica, ma come affermazione di amorevole intenzione, con tutta l'intensità dell'emozione del cuore, infondendo l'oggetto del vostro desiderio con quanta più fede e gratitudine possibile. È sempre utile visualizzare la Fiamma della Resurrezione come un'energia giallo-arancio dorata, luminescente come un tramonto estivo. Rendilo reale. Donagli vita nel cuore e nella mente, perché come la visualizzi, così diventa. Se vuoi guarire, infondi il problema che vuoi guarire con quell'energia, e assicurati di sostenerlo abbastanza a lungo da ottenere i risultati che desideri. Le energie delle Fiamme sono collegate anche ad ognuno dei tuoi chakra. Man mano che evolvi la tua coscienza, scoprirai che saranno attivati molti altri chakra e farai conoscenza con molte più di sette fiamme. Tutte le fiamme lavorano singolarmente e insieme in modo sincronistico, come arcobaleni di luce per assisterti e sostenerti. Pensate ad energie come la fiamma della gioia, la fiamma dell'armonia, la fiamma del conforto e della pace, ecc. Le loro meraviglie sono semplicemente infinite. Adama Dalle sette fiamme sacre di Aurelia Louise Jones
3 notes
·
View notes
Text
Metamorfosi
Filosofi che hanno cambiato opinione
Nell'aprile 1901 il filosofo Bertrand Russell e la sua compagna sono ospiti di amici, i coniugi Whitehead, in una vasta proprietà di Oxford. Una sera i Russell escono e rincasando hanno lo shock di trovare la signora Whitehead distesa sul divano, in preda ad atroci dolori. E' tutta raggomitolata, in posizione fetale, e geme. Poi si contorce per alcuni secondi, e quindi torna a ranicchiarsi. Russell fa per andare da lei ad aiutarla. Ma il signor Whitehead lo ferma. Non c'è niente da fare, gli spiega. E' la cardiopatia di Eveline. Dobbiamo aspettare che passi. Mentre sta a guardare la donna che geme sul divano, Russell esperisce una drammatica trasformazione interiore. (Lui stesso nella sua autobiografia una il termine religioso "conversione" per descrivere l'evento). In forte contrasto con gli altri sviluppi che il suo pensiero ha conosciuto nel corso degli anni, la trasformazione di quella notte non è preceduta da un ragionato processo logico, né spiegata da formule precise. La terra, come lui stesso scrive, gli manca sotto i piedi nei cinque minuti in cui osserva le sofferenze della signora Whitehead. Improvvisamente -secondo la sua testimonianza- capisce tutto: capisce che l'animo umano è infinitamente solo nel dolore. Che si tratta di una solitudine insopportabile. Capisce che l'unico modo per penetrare quella solitudine privata e toccarla è un amore incondizionato, come lo predicano i religiosi, e che qualunque atto non scaturito da un amore del genere è dannoso e insensato. Di conseguenza deduce (è buffo vedere come la linea di pensiero apparentemente mistica di Russell segua in realtà un percorso razionale, quasi come una dimostrazione matematica) che la guerra è male, che l'istruzione nelle scuole pubbliche è vergognosa, che ogni uso della forza è riprovevole, e che nei rapporti interpersonali si deve penetrare fino al nucleo della solitudine altrui e parlarle. Per diversi mesi dopo quell'evento, Russell continuò a sentire di aver vissuto un'illuminazione, e di essere in grado di leggere i pensieri reconditi di chiunque incontrava per strada. Tali sensazioni mistiche si affievolirono con il tempo, ma non dimenticò mai quel momento in casa Whitehead, che costituì, a suo dire, l'origine del suo passaggio dall'imperialismo al pacifismo. Russell, cresciuto in una famiglia di politici conservatori da cui aveva assorbito fin dall'infanzia la fede nel valore supremo del mantenimento del Grande Impero Britannico, lo stesso Russell che due anni prima, nel 1899, aveva sperato con tutto se stesso in una vittoria dell'Inghilterra nella crudele guerra di repressione contro i Boeri in Sudafrica, divenne in cinque minuti, per sua stessa ammissione, un pacifista, sostenitore degli obiettori di coscienza, e più tardi predicatore contro la partecipazione dell'Inghilterra alla prima guerra mondiale.
-E.Nevo -La simmetria dei desideri
9 notes
·
View notes
Text
Parole a ruota libera con Cesare Pavese:
"Hai meditato a fondo su Dio, Gesù, la natura della realtà, le sue leggi sottese, a partire dai Greci fino ai più recenti filosofi cristiani. E inoltre hai una sensibilità speciale che ti fa entrare in contatto con una coscienza superiore: sei quasi un mistico, che però porta alla luce il proprio lavorio interiore anziché esplodere nella "visione", come accade a coloro in cui i meccanismi psichici restano inconsci, celati a sé stessi.
Sei una di quelle persone che rendono chiaro il significato della frase che "Dio è dentro di noi".
L'intelletto dell'uomo che si sforza di conoscere Dio, è già Dio. Tu accenni alle profonde leggi della realtà e del fato, alla permanenza eterna delle azioni e dei pensieri nell'etere, fai presente il tuo anelito alla dimensione al di fuori del tempo, che è un serbatoio e una sorgente dell'arte, come un grande mistico o un sensitivo che parli con gli spiriti disincarnati. Tu arrivi a noccioli di verità attraverso la ragione e la riflessione, e non per "illuminazioni". Onesto. I tuoi pensieri terreni erano già celesti.
Da ciò che ho letto finora, tu mi sembri più portato alla fede di Leopardi, forse perché la tua intelligenza è più calda, intendo scaldata dal sentimento. Leopardi soffriva di lunghissimi periodi di apatia sentimentale e freddezza, quindi per lui l'assenza di un Dio-amore, paradossalmente, era più sopportabile. Giacché secondo me non è la paura della morte la molla per la scoperta dell'eternità, ma il desiderio d'amore. Gli unici momenti in cui Leopardi, da adulto, parlò esplicitamente dall'aldilà e di un "raggio divino", furono quelli riscaldati dalla speranza dell'amore. E se gli rimase uno sfilaccio di pallida credenza nell'aldilà, fu grazie al pensiero di trovare in esso la sua donna ideale, che ogni tanto balenava nei suoi sogni o fantasticherie. Per il resto, non aveva la minima paura di morire."
2 notes
·
View notes
Text
[✎ ITA] Weverse Magazine : Recensione : Jimin Si È Ritagliato Un Posto Speciale Tra le Star del Pop | 24.07.24⠸
🌟 Weverse Magazine 🗞
Jimin Si È Ritagliato Un Posto Speciale Tra le Star del Pop
__ Uno sguardo a MUSE, il nuovo album dell'idol __
__ di SEO SEONGDEOK | 24. 07. 2024
Twitter | Orig. KOR
Nonostante sia stato impossibile evitare il parziale silenzio calato dopo l'ingresso dei BTS nell'esercito, i ragazzi hanno saputo evitare il vuoto totale continuando a pubblicare non solo un singolo dopo l'altro, ma anche album, EP e video. Siamo ormai talmente abituatə a seguire i rilasci dei loro album, sebbene impegnati al militare, che sembra quasi una pratica normale, ma di fatto è ancora una cosa piuttosto rara in questa industria, e c'è un motivo: quando un artista rilascia nuova musica, solitamente procede poi a pubblicizzarla attraverso apparizioni di persona – ad esempio in TV o tenendo concerti. L'EP di j-hope, HOPE ON THE STREET VOL.1 non è un semplice album—è anche un documentario in 6 parti che segue l'idol nella riscoperta delle sue origini e della danza come fondamento della sua identità. L'album di RM, Right Place, Wrong Person, prende l'esperienza maturata attraverso progetti individuali – mixtape incluse -, vi aggiunge la forza creativa di una vera e propria squadra di collaboratori e condensa il tutto in tracce e relativi video musicali. Se dovessimo stabilire cos'è cambiato tra i BTS pre e post militare, in entrambe queste fasi i loro progetti sono riprova del livello cui si trova il gruppo, nonché un abbozzo della loro direzione per il futuro.
youtube
E allora cosa possiamo dire dell'album di Jimin, MUSE? Iniziamo ricordando come, facendo fede al suo titolo, FACE - rilasciato l'anno scorso – avesse come scopo quello di porsi con sicurezza ed onestà faccia a faccia con se stesso. Nelle interviste rilasciate per l'occasione, Jimin ha spiegato chiaramente qual era il contesto in cui è nato questo progetto. Ha infatti rivelato lo smarrimento provato durante il tour BTS PERMISSION TO DANCE ON STAGE, raccontando di averne parlato con i membri e di aver ricevuto il loro incoraggiamento a riguardo. I ragazzi, infatti, gli hanno consigliato di trasporre quei sentimenti nella sua musica. Il risultato di tale sperimentazione è stata “Like Crazy”, una canzone che lo ha risollevato completamente da quel senso di vuoto ed impotenza. Sebbene il termine “face (faccia/viso)” possa anche indicare la natura multisfaccettata dell'artista, è più probabile il significato preponderante riguardi la presa di coscienza e volontà di fronteggiare se stesso dimostrata da Jimin. Inoltre, l'artista è stato chiaro nel dire che non ha usato giri di parole e che ha riversato nei testi tutti i suoi pensieri più onesti, senza lasciare adito ad ulteriori interpretazioni nascoste.
Una musa, invece, è la fonte d'ispirazione per l'artista. Questo nuovo album include il singolo “Closer Than This”, rilasciato poco prima della fine delle vacanze natalizie del 2023, nonché la più recente traccia pre-release, “Smeraldo Garden Marching Band” featuring Loco, il cui titolo è notoriamente un riferimento ai fiori smeraldo – un elemento celeberrimo del BTS Universe. Non solo gli smeraldo appaiono nel video musicale, ma questi finzionali fiori blu fanno da cornice anche alle foto teaser.
Non risulta difficile presumere che per Jimin - che finalmente sembra aver trovato un po' di serenità e sicurezza - le/i fan e gli altri membri del gruppo siano fonte sostanziale di ispirazione. “Closer Than This” è, infatti, una riflessione sul viaggio compiuto dal gruppo e dalle/i fan fin dal primo incontro, nonché un modo per guardare con aspettativa al momento in cui questo breve periodo di pausa finirà e i BTS e l'ARMY si beeranno di nuovo delle luci della ribalta color viola tuttə insieme. E come se una canzone non fosse sufficiente, “Smeraldo Garden Marching Band” ribadisce chiaramente: “Tutto ciò che non siamo riuscitə a dire finora / Ed i vostri sentimenti più nascosti / Ora vi dirò tutto”.
Etichettare l'estetica del video come puramente rètro non sarebbe giusto, c'è molto di più. Con i suoi colori intensi, lo stile teatrale e le coreografie di gruppo, il video ricorda più uno dei primi film a colori – sullo stile de The Wizard of Oz (Il Mago di Oz) per intenderci. A questo proposito, “Smeraldo” è il nome italiano di un colore nonché pietra preziosa, e la strada di mattoni gialli che appare nel suddetto film conduce la protagonista dal celeberrimo mago nella Città di Smeraldo. Dunque non è poi così strano che anche i tre produttori principali del brano facciano dei brevi cammeo nel video musicale.
youtube
“Smeraldo Garden Marching Band”, con il suo stile circense ed allegro, è il terzo brano dell'album, ma cosa possiamo dire della prima canzone—la prima traccia dopo che Jimin si è posto faccia a faccia con se stesso, nello scorso album—“Rebirth (Intro)”? Il sound vivace e rasserenante di questi primi accordi in stile gospel si fonde quasi impercettibilmente con la breve marcetta di “Interlude: Showtime”—uno staccato musicale che forse ricorderà quello che sentiamo all'inizio di “Face-off”, seppur privo della svolta drammatica— e lo show può cominciare. Con questa intro, magistralmente studiata dall'artista, Jimin ci annuncia che è pronto ad iniziare.
Seguono un paio di canzoni d'amore dal sound ed il ritmo piuttosto differenti. Il duetto R&B “Slow Dance” è la dimostrazione di ciò che si può ottenere unendo abilità canore senza pari ad una melodia coinvolgente. Star della famiglia Disney, Sofia Carson ha dimostrato d'essere una delle voci migliori tra i suoi colleghi. È anche apparsa nel ruolo di musicista nel film Netflix, Purple Hearts, ed il suo brano non ha fatto che rendere il trailer della pellicola in un vero e proprio video musicale, calando appieno lo spettatore nel mondo del film. La traccia successiva, “Be Mine”, è un brano seducente dal sound afrobeats, sebbene gli accenni folk – tipici del genere – qui siano leggermente smorzati in favore di un'atmosfera più pop. Invece che concentrarsi su ritmi complessi e dinamiche botta-e-risposta, questo brano incorpora l'inconfondibile cantato pop di Jimin – ricco di entusiasmanti acuti e note alte – in una trama dal gusto latin pop. Verso la fine, la canzone presenta anche sintetizzatori simili a quelli del R&B fine anni '90 – inizio anni 2000, richiamando sottilmente il sound di artisti quali Anthony Hamilton e Omarion. Quando Jimin scrive canzoni d'amore, quello è esattamente ciò che ci possiamo aspettare.
Proseguendo, l'album prepara la strada per “Who”, naturale evoluzione di ciò che l'idol ci ha dimostrato più e più volte di saper fare. Canzone leggermente più veloce, il suo ritmo—la cui vera complessità giace nascosta sotto un beat apparentemente semplice e dal gusto funk—trae ispirazione ed elementi dal rock e dalla dance, invece di limitarsi puramente al R&B. Sebbene questa sia una formula già cementata tempo fa dai Neptunes ed usata più volte in passato, non avevamo ancora mai assistito ad un tentativo da parte di Jimin, ma sono sufficienti le sue doti canore per rendere quest'esperimento totalmente inedito. Il fatto che abbia voluto l'accompagnamento alla chitarra dimostra che Jimin sa perfettamente il fatto suo.
Tutto sommato, "MUSE" è un album più breve, ma l'artista dedica la giusta importanza e tempo nel dimostrare quanto è cambiato e quali sono le sue intenzioni. Lo stile è variegato al punto giusto e non preclude una visione d'insieme studiatamente coerente. Non si tratta di un'accozzaglia di successi dance, hip hop e ballate, né di un album che cerca di adeguarsi alle tendenze del momento. Jimin è sempre stato pronto a questa svolta e presto vedremo come questa pop star svilupperà questo suo nuovo genere del tutto personale.
⠸ ita : © Seoul_ItalyBTS ⠸
#Seoul_ItalyBTS#TradITA#ITA#Traduzione#Recensione#BTS#방탄소년단#Jimin#지민#Jimin_MUSE#Weverse_Magazine#Jimin_WHO#240724#Youtube
2 notes
·
View notes
Text
L’ultima volta che ho incontrato Michela, prima che diventasse famosa, è stato nel 2001, eravamo al termine di un triennio in Azione Cattolica, che ci aveva visto lavorare insieme: lei come responsabile dei giovani della Sardegna, io come responsabile nazionale. "Che farai ora?", le chiesi. "Farò l'allevatrice di lumache", mi rispose. La salutai frastornato da un misto di nostalgia anticipata (pensavo infatti che difficilmente ci saremmo rivisti) e di rabbia (ma come è possibile - riflettevo - che una pesona di così grande talento non trovi altro spazio nel nostro paese che quello di allevare gasteropodi?).
Fortunatamente mi sbagliavo su entrambi i fronti: il talento di Michela è esploso rapidamente e io ho avuto la fortuna di continuare a frequentarla. Non credo che Michela abbia mai allevato lumache, di mestieri però ne ha fatti tanti: i più noti sono quelli di portiere di notte in un albergo e di venditrice attraverso un call center. C'è una costante però nelle diverse vite (la definizione è sua) che ha vissuto: quella di brillare e illuminare. Così quando lavorava in albergo ha incontrato Vinicio Capossela e insieme hanno registrato un brano a due voci, che spero un giorno avremo modo di ascoltare; il racconto dell'esperienza nel call center invece è diventato il suo primo grande successo letterario, quello che le ha aperto nuove e inaspettate vite: scrittrice, sceneggiatrice, saggista, attivista, candidata alla presidenza della regione Sardegna e tante altre ancora.
Quando le ricordavo quello che pensavo sarebbe stato il nostro ultimo dialogo, lei spiegava tutto con una metafora da campagna sarda: ho fatto la mossa del topo, quello che costretto in un angolo da una scopa, non avendo più vie di fuga, per evitare il colpo ferale, aggredisce. Ecco allora un'altra costante che ho trovato in Michela dagli anni giovanili ad oggi: la ribellione. Parola quest'ultima che però non va fraintesa. Michela sulla scena pubblica è stata troppo spesso interpretata come una barricadera, un'icona di posizioni ideologiche di un'area ben precisa. Un ritratto falso e semplicista questo, che non dice nulla di chi è stata Michela Murgia. Torno alla metafora del topo: Michela ha lottato per quelli che via via ha ritenuto fossero i più deboli, lo ha fatto con la forza delle sue parole, della sua prorompente personalità, a volte in maniera urticante, nella società come nella Chiesa, ma non è mai stata un'intellettuale da salotto. Le battaglie che ha sostenuto (al di là della valutazione di merito che ciascuno di noi può dare) le ha fatte sulla base di una ricerca, di uno studio, mai attraverso scorciatoie ideologiche. Michela si è esposta e ha pagato di persona. Michela ha detto parole dure non per odio verso qualcuno, né per compiacere circoletti intellettuali, Michela ha parlato in coscienza e consapevolezza, attirandosi per questo, oltre ad ammirazione, anche l'odio di molti. Circostanza per cui ha sofferto. Il sogno di traferirsi in Corea, coltivato negli ultimi anni, veniva proprio da questo: dalla sofferenza di essere insultata, magari mentre era in fila al supermercato, in ragione delle sue idee.
C'è poi un'altra dimensione meno conosciuta di lei che, per questo, vale la pena di raccontare: quella della fede. Michela ha studiato teologia, animata da quella che Ignazio chiamava la santa inquietudine. Michela ha polemizzato e fatto a botte con la religione, non con la fede che mai ha rinnegato. Michela è stata un'intellettuale credente che ha provato sempre, nella sua coscienza come nelle pagine scritte, a far dialogare la cultura e le istanze del nostro tempo con il Vangelo, con tutta la fatica e le incongruenze che questo comporta. Non spetta a nessuno giudicare il suo percorso, per quanto mi riguarda sento di ringraziarla anche per la testimonianza, profondamente evangelica, di come ha vissuto la malattia, per averci dimostrato, come ha scritto Chiara Valerio, che "i legami tra le persone sono più persistenti delle persone stesse" e per averci lasciato una delle più belle definizioni di Paradiso che mi sia toccato di ascoltare: "una comunione continua senza intervalli".
Gennaro Ferrara, Quella sete d'assoluto, "Avvenire", 12 agosto 2023
7 notes
·
View notes
Text
STEFANO GUINDANI. MENS SANA IN CORPORE SANO
Stefano Guindani, Mens sana in corpore sano
Agreste fideles
Religioso rispetto per la madre e vergine terra.
Negli ossimori della fede si cela quel furioso scopare violento del prevosto con suor Innocenzia. Ovunque quell'impeto che altro non è che amore che mai potrà essere, ma che è.
Allora la fotte con quell'osceno spalancare di gambe e di dolci fauci che si baciano.
E la fotte come si fottono le bestie tra loro.
È una monta irrispettosa al cospetto di quella misericordia mal dipinta nell'affresco rovinato della sacrestia.
Fa comunione della propria carne diventata seme, con tutto il peso di un rito inopportuno e irrequieto. Non c'è pace tra le carni di chi pecca, non c'è tra le carni di chi gode, non c'è tra le carni di chi ama chi non può amare.
Eppure si ama, non si può fare meno di amare, non si può rifiutare l'amore, perchè in fondo è quello che muove il tempo, perchè è quello che fa rizzare il cazzo, perchè è quello che ci perpetua più di ogni altra forza.
La vocazione si infrange nel delitto istintivo della copula, ma ancora di più nell'umanità dell'amare l'umano, che non può essere debolezza, e che infrange la coercizione di una scelta divina di crearci sessuali o di una scelta casuale di crearci istintivi,.
E loro lo sanno, che l'amore è giusto, e che non possono che viverlo tra la mura di una concessione e di una confessione senza assolvimento che non sia come un abbraccio nelle giornate dove ci si sente soli, per ricordarsi che non lo sono.
Anche questo paese ha i suoi peccati e, senza coscienza, anche in questo paese si scagliano pietre.
16 notes
·
View notes
Text
La coscienza politica, oggi
Che cosa definisce oggi la coscienza politica? Un’accorta coniugazione di rinuncia e speranza. Quando il suo Dio gli ordinò di sacrificare Isacco sulla montagna di Moriah, Abramo rinunciò senza riserve a suo figlio e, tuttavia – così almeno suggerisce Kierkegaard in Timore e tremore – da qualche parte nel suo cuore continuò a credere (la fede, si sa, non è che una forma di speranza) che Dio non gli avrebbe tolto Isacco, cui pure aveva una volta per tutte rinunciato. Così, nella situazione estrema in cui ci troviamo, una mente lucida non può che lasciare da parte i progetti, i piani e persino l’idea di una possibile felice comunità politica fra gli uomini e tuttavia, nello stesso istante in cui vi ha rinunciato, occorre che speri infallibilmente in ciò di cui ha dovuto fare a meno.
Rinuncia e speranza, idea e disinganno, Don Chisciotte e Sancho Panza convengono in una sola persona e si smentiscono e verificano a vicenda. Solo una speranza che, sgombrando il campo dalle pretestuose certezze di dogmi e ideologie, di chiese e partiti, si rivolga con tutte le sue forze a quanto ha appena dichiarato impossibile, potrà trovare la via d’uscita dall’assedio dei fatti e, colpendo il dominio nei suoi punti deboli, riottenere eventualmente l’inaspettato. E come nella città e nella sfera pubblica, così anche nella penombra dell’esistenza privata è possibile credere e sperare solo in quella felicità a cui si è saputo rinunciare.
10 ottobre 2023
Giorgio Agamben
4 notes
·
View notes
Text
1. Non vi sono privilegi, se non quello di compiere per primi la fatica e il dovere.
2. Accettare tutte le responsabilità, comprendere tutti gli eroismi, sentire come giovani italiani e fascisti la poesia maschia dell'avventura e del pericolo.
3. Essere intransigenti, domenicani. Fermi al proprio posto di dovere e di lavoro, qualunque esso sia. Ugualmente capaci di comandare e di ubbidire.
4. Abbiamo un testimonio da cui nessun segreto potrà mai liberarci: il testimonio della nostra coscienza. Deve essere il più severo, il più inesorabile dei nostri giudici.
5. Aver fede, credere fermamente nella virtù del dovere compiuto, negare lo scetticismo, volere il bene e operarlo in silenzio.
6. Non dimenticare che la ricchezza è soltanto un mezzo, necessario sì, ma non sufficiente a creare da solo una vera civiltà, qualora non si affermino quegli alti ideali che sono essenza e ragione profonda della vita umana.
7. Non indulgere al mal costume delle piccole transazioni e delle avide lotte per arrivare. Considerarsi soldati pronti all'appello, ma in nessun caso arrivisti e vanitosi.
8. Accostarsi agli umili con intelletto d'amore, fare opera continua per elevarli a una sempre più alta visione morale della vita. Ma per ottenere questo occorre dare l'esempio della tua probità.
9. Agire su se stessi, sul proprio animo prima di predicare agli altri. Le opere e i fatti sono più eloquenti dei discorsi.
10. Sdegnare le vicende mediocri, non cadere mai nella volgarità, credere fermamente nel bene. Avere sempre vicina la verità e come confidente la bontà generosa.
Niccolò Giani - Decalogo dell'italiano nuovo (1939)
2 notes
·
View notes
Text
Il Carro
"La rapida ascesa dello Spirito attraverso la Coscienza"
Il Tempo inizia ad innervosirsi. A scalpitare.
La velocità con cui avverranno i prossimi avvenimenti è mozzafiato.
A cascata.
Evento dopo evento, l'Autunno ci rivelerà la sua vera "immagine divina".
E ci sospingerà a rincorrere venti di Tempesta, bramando di uscire dal vortice, ma anche insegnandoci che è solo dal movimento a spirale che riusciremo a capovolgere le ultime credenze che ancora ci tengono avvinghiati all'Antico Regime.
Quando saremo coinvolti nel vorticoso girotondo, quando il nostro Sè verrà sospinto in questi destabilizzanti movimenti rotatori, sarà quantomai opportuno fissare lo Sguardo su un punto e mantenerlo fermo, per non perdere i sensi e lasciarci vincere dalla vertigine.
Ciò che deve manifestarsi non tarderà a dare i primi segnali. Per chi ancora "barcollava all'interno del dubbio" e "vacillava nella Fede" di un reale Cambiamento, dovrà ricredersi.
Le risposte giungeranno aggiornate, rapide e precise. Le istruzioni di Viaggio si renderanno chiare, limpide, nette.
La Vita muoverà le pedine sulla scacchiera.
Ed è bene restare concentrati, vigili, presenti, senza lasciarsi vincere dal panico e dalla paura.
Perché tutto è già scritto. E l'Anima già conosce le sorti del nostro Destino e la sua infinita necessità, ora più che mai, di "scuotersi" di dosso l'Antica Struttura Reticolare e di liberarsi dal giogo della Personalità Ferita.
Stiamo per toccare con mano la "Verità più autentica di tutti i Tempi". Ed è sconvolgente sul Piano Umano.
La Bellezza potente e visionaria che si propagherà dalla Coscienza Originale, ci lascerà senza fiato.
E produrrà nella Materia talmente tanti nuovi Raggi di Manifestazione Divina, che ne saremo totalmente abbagliati.
Perché in fondo, all'interno di questo straordinario viaggio, non ci siamo "finiti per caso".
Volevamo sperimentare "la Verità di noi stessi" e volevamo viverla fino in fondo attraverso un Corpo Terrestre dotato di Coscienza e di Sentimento Umano.
Rendendoci di volta in volta presenti alla nostra Creazione più profonda e scoprendo, anche attraverso il dolore, il Potere creativo interiore e la grande saggezza divina che alberga all'interno della nostra straordinaria struttura.
Ma il Potere senza l'Amore era divenuto arido e violento.
Ed allora dovevamo recuperare il nostro meraviglioso Cuore, espressione massima del Divino all'interno del Sentimento Umano.
Prima riportandolo a battere e, successivamente, restituendolo alla sua originaria purezza e sensibilità.
Quanti Miracoli sono avvenuti dentro di noi in questa manciata di anni! Eppure sembrano passati soltanto pochi minuti. E i ricordi iniziano a sfuggirci, si sbiadiscono, perdono i lineamenti, la compattezza e i contorni.
I Ricordi...
Vedremo il Tempo "cancellarne la dimensione di presenza". Passo a passo.
Li vedremo allontanarsi insieme alla loro "storia" immaginifica, alle loro illusioni, ai loro dolori.
Ci sarà spazio solo per "l'Eterno Presente". Per la nuova Radice di Vita. Per il nuovo Virgulto d'Amore.
L'Autunno, da adesso in poi, prenderà velocità.
Queste erano solo le prime battute.
Tenetevi forte. Spalancate gli occhi, espandete il Potere Cristallino interiore e godetevi lo spettacolo di "chi siete veramente".
Io ve lo dico.
Qui non si tratta di paura, di angoscia o di panico.
Qui si tratta di Verità. E la Verità non può incutere timore o sofferenza se il Cuore è puro e batte all'unisono con il Vibrato Universale.
Non è il tempo delle stragi.
E' il tempo dell'Amore.
Quello vero. Quello che rompe i muri e spezza le catene. Le catene di millenni di menzogne, di vite intere di schiavitù e di illusione.
Forza, allora! Si va!
Con la Spada tra le mani, lo Sguardo fiero e pulito e il Cuore spalancato alla Vita.
Mirtilla Esmeralda
3 notes
·
View notes
Text
"Siamo così preoccupati da ciò che idealmente vorremmo essere che non vediamo cosa siamo realmente adesso, nel momento attuale.
Non siamo quel che crediamo di essere. Accecati dall'immaginazione, ci sopravvalutiamo e mentiamo a noi stessi.
Mentiamo continuamente a noi stessi, in ogni momento, tutto il giorno, per tutta la vita. Le cose che facciamo non le scegliamo perchè ci piace farle, ma per l'esigenza di affermare e assicurare attraverso di esse il nostro io immaginario.
Non esiste pensiero o sentimento che non sia motivato da questa esigenza: è tuttavia un meccanismo così sottile che non ce ne accorgiamo.
Se potessimo fermarci interiormente e osservare senza preconcetti, accettando per un momento quest'idea della menzogna, allora forse ci accorgeremmo che non siamo ciò che crediamo di essere.
Per sapere "cio che è" devo liberarmi di tutte le mie proiezioni immaginarie. Cerco di emergere da questo mondo di illusioni che mi nasconde la realtà, di non farmene influenzare.
Sono consapevole di una realtà che non riesco a possedere. Si tratta di me stessa, di ciò che sono nel profondo dell'essere.
C'è in me un'energia essenziale che è la base di tutto ciò che esiste.
Non la sento, perchè la mia attenzione è occupata da tutto ciò che è contenuto nella memoria: pensieri, immagini, desideri, delusioni, impressioni fisiche. "Io" non sono qui.
Per desiderare di essere presente, devo vedere che sono addormentata.
Sono rinchiusa in un cerchio di interessi meschini e avidità in cui il mio "io" si perde.
E rimarrà perso finchè non si relazionerà con qualcosa di più alto. È tutto in relazione a questo. toccare la mia essenza.
Il contenitore dell'energia è temporaneo, l'energia è permanente.
Dietro tutte le vicissitudini della vita, dietro le preoccupazioni, le tristezze e le gioie, c'è qualcosa di più grande, qualcosa che riesco a sentire e che mi dà significato.
Sento di esistere in relazione a questa grandezza. è fuori di me, ma anche dentro di me.
La realtà è qui, solo che non le presto attenzione.
Vivo voltando le spalle a me stessa.
Devo capire che se non sono presente, servo solo il mio sè ordinario e vado verso la distruzione di ciò che realmente sono.
Perciò l'unica realtà per me, oggi, è il mio sforzo di essere presente a me stessa.
Nient'altro è reale.
Tutto è distorto dal velo della mente che mi impedisce di essere in contatto con la natura delle cose.
Devo prima di tutto andare verso la mia propria natura, risvegliarmi alla coscienza dell'io e prestare attenzione solo a questo.
Quando mi apro completamente alla mia Presenza, quando "io sono", entro in un mondo diverso, in cui tempo e spazio non esistono.
Sono uno, un tutto. I pensieri cessano e la ragione scompare. Sento l'io.
Comincio a capire che il mondo in cui vivo è un mondo di finzioni.
Non è reale. La visione che ho di me non è la visione della mia vera realtà.
Vedo me stessa attraverso il pensiero, persa nell'immaginazione di me.
Nel vedere l'ego e l'io reale mi libero.
La fede è la certezza vissuta di aver oltrepassato i limiti dell'io ordinario."
-Jeanne de Salzmann-
2 notes
·
View notes