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Giornata della memoria
Auschwitz per non dimenticare Giornata della memoria Lunedì 27 gennaio 2025 (International holocaust remembrance day), un articolo con tante fotografie, dei testi significativi, un questionario per gli studenti ed un e-book scaricabile gratuito, per non dimenticare mai. Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo. Anna Frank Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata. Mai dimenticherò quel fumo. Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto. Mai dimenticherò quelle fiamme che consumarono per sempre la mia Fede. Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l'eternità il desiderio di vivere. Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima, e i miei sogni, che presero il volto del deserto. Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso. Mai. Elie Wiesel Omicidio a sangue freddo e cultura non si escludono a vicenda. Se l'Olocausto ci ha dimostrato qualcosa, è che una persona può amare la poesia e comunque uccidere i bambini. Elie Wiesel Prendi posizione. La neutralità favorisce sempre l'oppressore, non la vittima. Il silenzio incoraggia sempre il torturatore, mai il torturato. Elie Wiesel Una città assediata dove la gente si aggira come fantasmi, gli alunni non vanno a scuola e i professori non hanno nulla da insegnare. La gente non sa dove incontrarsi: la notte arriva troppo presto e l'alba troppo tardi. Elie Wiesel Non iniziò con le camere a gas. Non iniziò con i forni crematori. Non iniziò con i campi di concentramento e di sterminio. Non iniziò con i 6 milioni di ebrei che persero la vita. E non iniziò nemmeno con gli altri 10 milioni di persone morte, tra polacchi, ucraini, bielorussi, russi, yugoslavi, rom, disabili, dissidenti politici, prigionieri di guerra, testimoni di Geova e omosessuali. Iniziò con i politici che dividevano le persone tra “noi” e “loro”. Iniziò con i discorsi di odio e di intolleranza, nelle piazze e attraverso i mezzi di comunicazione. Iniziò con promesse e propaganda, volte solo all’aumento del consenso. Iniziò con le leggi che distinguevano le persone in base alla “razza” e al colore della pelle. Iniziò con i bambini espulsi da scuola, perché figli di persone di un’altra religione. Iniziò con le persone private dei loro beni, dei loro affetti, delle loro case, della loro dignità. Iniziò con la schedatura degli intellettuali. Iniziò con la ghettizzazione e con la deportazione. Iniziò quando la gente smise di preoccuparsene, quando la gente divenne insensibile, obbediente e cieca, con la convinzione che tutto questo fosse “normale”. Primo Levi
Mostra su Auschwitz Volevano ad ogni costo uccidere l'ultimo ebreo sul pianeta. Oggi ci si potrebbe chiedere: perché la memoria, perché ricordare, perché infliggere un dolore tale? In fondo per i morti è tardi ma per i vivi no. Se non si può annullare il tormento, si può invece sperare, riflettere, prendere coscienza. Elie Wiesel Chi ascolta un superstite dell'Olocausto diventa a sua volta un testimone. Elie Wiesel Non sono stati Hitler o Himmler a deportarmi, picchiarmi, ad uccidere i miei familiari. Furono il lattaio, il vicino di casa, il calzolaio, il dottore, a cui fu data un'uniforme e credettero di essere la razza superiore. Karel Stojka, sopravvissuto ad Auschwitz Bisogna ricordare che questi fedeli, e fra questi anche i diligenti esecutori di ordini disumani, non erano aguzzini nati, non erano (salvo poche eccezioni) dei mostri: erano uomini qualunque. I mostri esistono, ma sono troppo pochi per essere veramente pericolosi: sono più pericolosi gli uomini comuni, i funzionari pronti a credere e obbedire senza discutere, come Eichmann, come Hoess comandante di Auschwitz, come Stangl comandante di Treblinka, come i militari francesi di vent’anni dopo, massacratori in Algeria, come i militari americani di trent’anni dopo, massacratori in Vietnam. Primo Levi Il ventre è ancora gravido di mostri. Vedete questo immondo burattino? Era lì lì per conquistare il mondo. I popoli hanno vinto l’imbianchino e tutto il suo regime è andato a fondo. Ma ora non dormite sugli allori e non pensate solo ai fatti vostri. Il ventre da cui è venuto fuori costui, è ancora gravido di mostri. Bertolt Brecht Auschwitz è stato un dramma. È stato un dramma che il mondo si fosse voltato dall'altra parte. Quante situazioni analoghe ci sono oggi sul pianeta? Abbiamo forse smesso di girarci dell'altra parte? Ci diciamo di ricordare perché simili tragedie non accadano più. E mentre lo diciamo ignoriamo che stanno accadendo. E quando siamo chiamati a guardare che accadono – spesso cagionate dall'Occidente –, ancora ci voltiamo dall'altra parte. Dobbiamo ricordaci che Auschwitz è adesso e che commemorare concretamente le vittime significa prodigarsi – ora, subito – per salvare quante più persone possibile. Parecchi anni fa, in occasione della Giornata della memoria, all’interno della sezione artistica del Daimon Club, pubblicavo una mostra online, con il supporto ed il materiale fotografico di David Cirese, un fotografo di Roma, professore all'Istituto Superiore di Fotografia della stessa città, e Webmaster di Netart. Questo e-book a distanza di alcuni anni ripercorre quell’evento.
Mostra su Auschwitz Il tema di questa mostra è di sicuro interesse per tutti, oggi più che mai, a partire dal mondo dell'educazione per arrivare a quello della politica e dell'amministrazione, passando per la realtà dell'industria per approdare a quella dell'arte e della letteratura. Avevo scelto questo argomento per realizzare la prima mostra online del club perché da sempre ho scritto contro il potere e l'autorità della stupidità e ricordandomi la passione con la quale la mia professoressa di italiano delle medie mi spiegò la resistenza e la drammaticità dell'olocausto, quando in rete ho visto le fotografie di David Cirese su Auschwitz, ho capito che avrei dovuto realizzare qualcosa e contribuire così al preservamento della memoria e alla divulgazione di una sacrosanta informazione storica. Alle fotografie avevo poi aggiunto dei testi ed un questionario che ho trovato sempre in internet e che mostra come le scuole possono utilizzare l'argomento e quindi tutto questo materiale a fini didattici per approfondire il discorso, realizzare a loro volta presentazioni in loco o magari creare ipertesti o cd rom multimediali arricchendoli con delle ricerche e con del materiale inerente alla propria storia locale. Il tutto perfettamente in linea con la nostra strategia educativa, illustrata nella Daimon Library, dove troverete anche altre iniziative, e con quel Progetto di Storia del Novecento istituito dal ministero della pubblica istruzione (Direttiva Ministeriale nov. '97) e che ne prevede l'uso didattico per la promozione del senso storico attraverso la storia locale e la memoria della shoà. Sperando dunque, in qualità di docente, di aver fatto una cosa utile sia per il mondo dell'istruzione, sia per il mondo dell'arte, vi saluto calorosamente invitandovi a riflettere e ad approfondire o ampliare questa iniziativa, parlandone magari anche con i vostri amici e con i vostri colleghi.
Mostra su Auschwitz Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi. La peste si è spenta, ma l'infezione serpeggia. Primo Levi
Mostra su Auschwitz Auschwitz è stato un dramma. È stato un dramma che il mondo si fosse voltato dall'altra parte. In pratica quello che in molte occasioni succede ancora oggi. Carl William Brown
Mostra su Auschwitz A noi giovani costa doppia fatica mantenere le nostre opinioni in un tempo in cui ogni idealismo è annientato e distrutto, in cui gli uomini si mostrano dal loro lato peggiore, in cui si dubita della verità, della giustizia e di Dio. Anna Frank
Mostra su Auschwitz Ricordare è un dovere: essi non vogliono dimenticare, e soprattutto non vogliono che il mondo dimentichi, perché hanno capito che la loro esperienza non è stata priva di senso, e che i Lager non sono stati un incidente, un imprevisto della Storia. Primo Levi
Mostra su Auschwitz La memoria è necessaria, dobbiamo ricordare perché le cose che si dimenticano possono ritornare: è il testamento che ci ha lasciato Primo Levi. Mario Rigoni Stern
Mostra su Auschwitz Meditare su quanto è avvenuto è un dovere di tutti. Tutti devono sapere, o ricordare, che Hitler e Mussolini, quando parlavano pubblicamente, venivano creduti, applauditi, ammirati, adorati come dèi. Primo Levi
Mostra su Auschwitz Le azioni erano mostruose, ma chi le fece era pressoché normale, non aveva nulla né di demoniaco né e né di mostruoso. Hannah Arendt
Mostra su Auschwitz La verità è tanto più difficile da sentire quanto più a lungo la si è taciuta. Anna Frank
Auschwitz per non dimenticare Omicidio a sangue freddo e cultura non si escludono a vicenda. Se l'Olocausto ci ha dimostrato qualcosa, è che una persona può amare la poesia e comunque uccidere i bambini. Elie Wiesel
Auschwitz per non dimenticare Ad Auschwitz non scegliemmo di attaccarci ai fili elettrificati per scegliere la morte, che sarebbe arrivata in un secondo. Noi scegliemmo la vita, parola importantissima che non va sprecata e non va mai dimenticata nemmeno un minuto. Non bisogna perdere neanche un minuto di questa straordinaria emozione che è la vita. Perché nel tic-tac, che è il tempo che scorre, il tic è già tac. Liliana Segre
Auschwitz per non dimenticare La via della sofferenza è la più sicura per giungere all’unione con Dio. Edith Stein
Auschwitz per non dimenticare Tutte le decisioni che impegnano delle vite umane sono prese da coloro che non rischiano niente. Simone Weil
Auschwitz per non dimenticare “…Perché il bene che cresce nel mondo dipende in parte da atti non epocali; e che le cose non siano così malefiche con me e con te come avrebbero potuto essere, è per metà dovuto a coloro che hanno fedelmente vissuto una vita nascosta e che riposano in tombe che non ricevono visita”. Terrence Malick, “A hidden life”. Giornata della memoria, con fotografie su Auschwitz di David Cirese e testi di Carl William Brown. (Pdf free) https://www.youtube.com/watch?v=s_L1nRr18CA Read the full article
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PRIMA PAGINA Il Gazzettino di Oggi lunedì, 30 dicembre 2024
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Nella città di Casale Monferrato e nell'intero Monferrato, in una sola notte, a febbraio 1944, vennero catturati 15 ebrei
Casale Monferrato (AL): la Torre Civica. Fonte: Gran Monferrato […] Anche se è vero che al momento della emanazione delle leggi razziali del 1938, ben pochi furono coloro che presero le distanze dal regime, è poi altrettanto vero che, viceversa, allorché si attuò, a partire dal 1943, la “caccia” vera e propria agli ebrei, non pochi furono gli esempi di aiuto, soccorso e protezione che vennero…
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Nella città di Casale Monferrato e nell'intero Monferrato, in una sola notte, a febbraio 1944, vennero catturati 15 ebrei
Casale Monferrato (AL): la Torre Civica. Fonte: Gran Monferrato […] Anche se è vero che al momento della emanazione delle leggi razziali del 1938, ben pochi furono coloro che presero le distanze dal regime, è poi altrettanto vero che, viceversa, allorché si attuò, a partire dal 1943, la “caccia” vera e propria agli ebrei, non pochi furono gli esempi di aiuto, soccorso e protezione che vennero…
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Nella città di Casale Monferrato e nell'intero Monferrato, in una sola notte, a febbraio 1944, vennero catturati 15 ebrei
Casale Monferrato (AL): la Torre Civica. Fonte: Gran Monferrato […] Anche se è vero che al momento della emanazione delle leggi razziali del 1938, ben pochi furono coloro che presero le distanze dal regime, è poi altrettanto vero che, viceversa, allorché si attuò, a partire dal 1943, la “caccia” vera e propria agli ebrei, non pochi furono gli esempi di aiuto, soccorso e protezione che vennero…
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Nella città di Casale Monferrato e nell'intero Monferrato, in una sola notte, a febbraio 1944, vennero catturati 15 ebrei
Casale Monferrato (AL): la Torre Civica. Fonte: Gran Monferrato […] Anche se è vero che al momento della emanazione delle leggi razziali del 1938, ben pochi furono coloro che presero le distanze dal regime, è poi altrettanto vero che, viceversa, allorché si attuò, a partire dal 1943, la “caccia” vera e propria agli ebrei, non pochi furono gli esempi di aiuto, soccorso e protezione che vennero…
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Tonino Guerra esprime la sua fratellanza poetica con Zavoli
“[…] Mi meraviglio che molti non capiscono che è un grande poeta. Le sue poesie sono così cariche di rumori di mare, di piccole schegge di madreperla lungo le spiagge, di tutto ciò che non c’è più e che resiste perché dentro le sue parole, anche gli odori e i colori, perché tutto cambia, e lui sta dando a tutti quel tempo che poi è il grande tempo dell’infanzia e della giovinezza, quando noi…
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#campi#cinema#concentramento#Damiana Spadaro#farfalla#guerra#lager#poesia#Romagna#Sergio Zavoli#Tonino Guerra
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Tonino Guerra esprime la sua fratellanza poetica con Zavoli
“[…] Mi meraviglio che molti non capiscono che è un grande poeta. Le sue poesie sono così cariche di rumori di mare, di piccole schegge di madreperla lungo le spiagge, di tutto ciò che non c’è più e che resiste perché dentro le sue parole, anche gli odori e i colori, perché tutto cambia, e lui sta dando a tutti quel tempo che poi è il grande tempo dell’infanzia e della giovinezza, quando noi…
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Bibliografia
A. Colella, L’esodo dalle terre adriatiche – Rilevazioni statistiche, Opera per l’Assistenza ai Profughi Giuliani e Dalmati, 1958
A. Santin, Al tramonto. Ricordi autobiografici di un vescovo, 1978
L. Vivoda, L’esodo da Pola - agonia e morte di una città italiana, Nuova LitoEffe, 1989
S. Cella, La liberazione negata. L’azione del Comitato di Liberazione Nazionale dell’Istria, Tipografia Del Bianco, 1990
R. Pupo, Venezia Giulia 1945. Immagini e problemi, Editrice Goriziana, 1992
S. Cella, Dal plebiscito negato all’esodo, ANVGD Gorizia, 1993
G. Perselli, I Censimenti della popolazione dell’Istria, con Fiume e Trieste, e di alcune città della Dalmazia tra il 1850 e il 1936, 1993
E. Bettiza, Esilio, Mondadori, 1996
R. Pupo, Violenza politica tra guerra e dopoguerra: foibe, deportazioni ed esodo delle popolazioni istriane e dalmate (1943-1956), in «Annali/Museo storico italiano della guerra», 1997
N. Milani, A. M. Mori, Bora. Istria, il vento dell’esilio, Marsilio, 1998
G. Nemec, Un paese perfetto. Storia e memoria di una comunità in esilio: Grisignana d’Istria (1930-1960), LEG Edizioni, 1998
F. Rocchi, L’esodo dei 350mila Giuliani Fiumani e Dalmati, Difesa Adriatica, 1998
F. Salimbeni, Le foibe, un problema storico, Unione degli Istriani, 1998
L. Vivoda, Campo profughi giuliani Caserma Ugo Botti, Istria Europa, 1998
N. Luxardo, Dietro gli scogli di Zara, Editrice Goriziana, 1999
A. Petacco, L’esodo, Mondadori, 1999
R. Spazzali, Epurazione di frontiera: le ambigue sanzioni contro il fascismo nella Venezia Giulia 1945-1948, LEG Edizioni, 2000
G. Rumici, Fratelli d’Istria: 1945-2000, italiani divisi, Ugo Mursia, 2001
M. Brugna, Memoria negata. Crescere in un centro raccolta profughi per esuli giuliani, Condaghes, 2002
G. Oliva, Foibe. Le stragi negate degli italiani della Venezia Giulia e dell’Istria, Mondadori, 2002
G. Rumici, Infoibati (1943-1945): i nomi, i luoghi, i testimoni, i documenti, Ugo Mursia, 2002
R. Pupo, R. Spazzali, Foibe, Mondadori, 2003
R. Marsetič, I bombardamenti alleati su Pola 1944-1945, 2004
E. Ratzenberger, Via Volta 2. Un’infanzia a Fiume, Edizioni Biografiche, 2005
G. Crainz, Il dolore e l’esilio. L’Istria e le memorie divise d’Europa, Donzelli, 2005
E. Miletto, Con il mare negli occhi. Storia, luoghi e memorie dell’esodo istriano a Torino, Franco Angeli, 2005
G. Paiano, La memoria degli Italiani di Buie d’Istria, 2005
M. Cattaruzza, L’Italia e il confine orientale, Il Mulino, 2007
L. Giuricin, La memoria di Goli Otok - Isola Calva, 2007
E. Miletto, Istria allo specchio. Storia e voci di una terra di confine, Franco Angeli, 2007
E. Rover, Cronache istriane di un esule, L. G. Ambrosini & C. Tipografia Editrice, 2008
G. Rumici, O. Mileta Mattiuz, Chiudere il cerchio. Memorie giuliano-dalmate. Primo volume: dall’inizio del Novecento al Secondo conflitto mondiale, ANVGD Gorizia - Mailing List HISTRIA, 2008
P. Sardos Albertini, Il rumore del silenzio: la storia dimenticata dell’Adriatico orientale, 2008
S. Tazzer, Tito e i rimasti. La difesa dell’identità italiana in Istria, Fiume e Dalmazia, Libreria Editrice Goriziana, 2008
R. Turcinovich Giuricin, La giustizia secondo Maria. Pola 1947: la donna che sparò al generale brigadiere Robert W. De Winton, Del Bianco Editore, 2008
L. Vivoda, Quel lungo viaggio verso l’esilio, Istria Europa, 2008
G. Rumici, M. Cuzzi, R. Spazzali, Istria, Quarnero, Dalmazia: storia di una regione contesa dal 1796 alla fine del XX secolo, LEG Edizioni, 2009
E. Miletto, Arrivare da lontano. L’esodo istriano, fiumano e dalmata nel biellese, nel Vercellese e in Valsesia, Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nelle province di Biella e Vercelli “Cino Moscatelli”, 2010
G. Rumici, O. Mileta Mattiuz, Chiudere il cerchio. Memorie giuliano-dalmate. Secondo volume: il Secondo conflitto mondiale, ANVGD Gorizia - Mailing List HISTRIA, 2010
G. Oliva, Esuli. Dalle foibe ai campi profughi: la tragedia degli italiani di Istria, Fiume, Dalmazia, Mondadori, 2011
G. Nemec, Nascita di una minoranza. Istria 1947-1965: storia e memoria degli italiani rimasti nell’area istro-quarnerina, 2012
G. Rumici, O. Mileta Mattiuz, Chiudere il cerchio. Memorie giuliano-dalmate. Terzo volume: L’immediato dopoguerra, ANVGD Gorizia - Mailing List HISTRIA, 2012
L. Vivoda, In Istria prima dell’Esodo. Autobiografia di un esule da Pola, Istria Europa, 2012
V. Facchinetti, Protagonisti senza protagonismo. La storia nella memoria di giuliani, istriani, fiumani e dalmati nel mondo, La Mongolfiera, 2014
V. Petaros Jeromela, 11 luglio 1920: l’incidente di Spalato e le scelte politico-militari, 2014
R. Turcinovich Giuricin, … e dopo semo andadi via, Edizioni Laguna – ANVGD Gorizia, 2014
F. Molinari, Istria contesa. La guerra, le foibe, l’esodo, Ugo Mursia, 2015
G. Nemec, Dopo venuti a Trieste. Storie di esuli giuliano-dalmati attraverso un manicomio di confine 1945-1970, Alpha & Beta, 2015
A. Cuk, Cuori senza frontiere: il cinema del confine orientale, 2016
E. Varutti, Italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia esuli in Friuli 1943-1960, 2017
O. Moscarda Oblak, Il “Potere Popolare” in Istria. 1945-1953, 2017
A. Cuk, La città dolente, Alcione Editore, 2020
R. Turcinovich Giuricin, R. Poletti, Tutto ciò che vidi. Parla Maria Pasquinelli. 1943-1945 fosse comuni, foibe, mare, Oltre Edizioni, 2020
R. Pupo, Adriatico amarissimo. Una lunga storia di violenza, Laterza, 2021
G. La Perna, Pola Istria Fiume 1943-1945. L’agonia di un lembo d’Italia e la tragedia delle foibe, Ugo Mursia, 2022
R. Pupo, Il lungo esodo: Istria : le persecuzioni, le foibe, l’esilio, Rizzoli, 2022
R. Spazzali, Pola. Città perduta. L’agonia, l’esodo (1945-47), Ares, 2022
R. Turcinovich Giuricin, Esuli due volte: dalle proprie case, dalla propria patria, Oltre Edizioni, 2022
E. Dionis Bernobi, Una vita appesa a un filo, 2023
R. Spazzali, Il disonore delle armi: Settembre 1943: l’armistizio e la mancata difesa della frontiera orientale italiana, Ares, 2023
E. Varutti, La patria perduta. Vita quotidiana e testimonianze sul Centro di Raccolta Profughi giuliano-dalmati di Laterina (1946-1963), Aska Edizioni, 2023
Documenti e articoli
Le vittime di nazionalità italiana a Fiume e dintorni (1939-1947) – Zrtve talijanske nacionalnosti u rijeci i okolici (1939-1947)
Mappa ed elenco delle foibe
Grido dell’Istria, n° 20, 21 e 41
Arnaldo Harzarich, l’angelo delle foibe
Documentari, incontri e lezioni
Adriatico amarissimo. La stagione delle fiamme e la stagione delle stragi
Conferenze del giovedì dell’ANVGD di Milano
Da quella volta non l’ho rivista più. Incontro con Raoul Pupo
Esodo. L’Italia dimenticata
Esodo. La memoria tradita
Istria: il ricordo che brucia (1, 2)
Le Foibe
Le foibe, l’esodo e la catastrofe dell’italianità adriatica
Il tempo del ricordo. Le foibe e l’esodo istriano-giuliano-dalmata
Vergarolla
Filmati storici
Martiri italiani. Le foibe del Carso (1946)
L’esodo da Pola. La salma di Nazario Sauro a Venezia (1947)
L’esodo degli italiani da Pola (1947)
Pola addio (1947)
Pola, una città che muore (1947)
Le condizioni dei profughi giuliani accolti a Roma (1948)
Fertilia (1949)
Piccoli profughi giuliani (1951)
A Sappada con i piccoli profughi giuliani (1952)
Siti utili
Archivio de L’Arena di Pola
Associazione Dalmati Italiani nel Mondo – Libero Comune di Zara in Esilio
Associazione delle Comunità Istriane
Associazione Fiumani Italiani nel Mondo – Libero Comune di Fiume in Esilio
Associazione Giuliani nel Mondo
Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia
Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – Comitato Provinciale di Bologna
Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – Comitato Provinciale di Udine
Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – Comitato Provinciale di Venezia
Associazione Triestini e Goriziani in Roma
Centro di Documentazione Multimediale della Cultura Giuliana, Istriana, Fiumana e Dalmata
Centro di ricerche storiche Rovigno
Circolo di Cultura Istroveneta “Istria”
Comitato 10 Febbraio
Comunità di Lussinpiccolo
Coordinamento Adriatico
Deputazione di Storia Patria
Elio Varutti
FederEsuli
Fondazione Giorgio Perlasca – Le Foibe e l’Esodo
Fondazione Rustia-Traine
Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata
L’Arena di Pola – Libero Comune di Pola in Esilio
Lega Nazionale
Mailing List Histria
Società Dalmata di Storia Patria
Società di Studi Fiumani
Unione degli Istriani – Libera Provincia dell’Istria in Esilio
Unione Italiana
Università Popolare di Trieste
Romanzi d’autori istro-quarnerini e dalmati
P. A. Quarantotti Gambini, La rosa rossa (1937)
E. Bettiza, Il fantasma di Trieste (1958)
F. Tomizza, Materada (1960)
F. Tomizza, La ragazza di Petrovia (1963)
F. Tomizza, Il bosco di acacie (1963)
P. A. Quarantotti Gambini, I giochi di Norma (1964)
P. A. Quarantotti Gambini, Le redini bianche (1967)
F. Tomizza, L’albero dei sogni (1969)
F. Tomizza, La torre capovolta (1971)
F. Tomizza, La quinta stagione (1975)
F. Tomizza, La miglior vita (1977)
F. Tomizza, Il male viene dal Nord (1984)
L. Zanini, Martin Muma (1990)
N. Milani, Una valigia di cartone (1991)
E. Bettiza, Esilio (1996)
M. Madieri, Verde acqua. La Radura (1998)
G. Fiorentin, Chi ha paura dell’uomo nero? (2000)
F. Tomizza, La visitatrice (2000)
F. Tomizza, Il sogno dalmata (2001)
E. Bettiza, Il libro perduto (2005)
F. Molinari, L’isola del Muto. Storia del pescatore dalmata che parlava ai gabbiani (2006)
A. M. Mori, Nata in Istria (2006)
N. Milani, Racconti di guerra (2008)
L. Toth, La casa di calle San Zorzi (2008)
L. Zanini, Martin Muma (2008)
R. Turcinovich Giuricin, S. De Franceschi, Una raffica all’improvviso, navigando lungo le coste dell’Istria e Quarnero (2011)
L. Toth, Spiridione Lascarich – Alfiere della Serenissima (2011)
A. M. Mori, L’anima altrove (2012)
E. Bettiza, La distrazione (2013)
N. Milani, La bacchetta del direttore (2013)
N. Milani, Lo spiraglio (2017)
L. Toth, Il disertore dalmata (2018)
N. Milani, Di sole, di vento e di mare (2019)
N. Milani, Cronaca delle Baracche (2021)
E. Mestrovich, A Fiume, un’estate (2022)
R. Turcinovich Giuricin, Di questo mar che è il mondo… (2023)
Pellicole cinematografiche e spettacoli teatrali
La città dolente (1949)
Cuori senza frontiere (1950)
Magazzino 18 (2013)
Red Land Rosso Istria (2018)
La rosa dell’Istria (2024)
#Esodo giuliano-dalmata#Giorno del ricordo#*Nella bibliografia ho incluso solamente le opere dedicate a foibe ed esodo (+ Spalato tanto per) ma c’è una bibliografia ricca anche sulla#slavizzazione asburgica di Venezia Giulia e Dalmazia Risorgimento e Fascismo (snazionalizzazione delle componenti slave; violenze squadrist#e non solo; invasione della Jugoslavia e campi di concentramento fascisti) che ovviamente non metto qui perché se parlo di foibe ed esodo m#fermo lì - però per chi non avesse familiarità con l’argomento e volesse avere una visione più ampia e completa della storia di quelle#regioni me lo scriva e provvederò.
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Credo che il senso della vita
sia nell'amore,
nell'amore per gli altri,
nell'amore per la natura,
nell'amore per la bellezza,
nell'amore per la verità.
Credo che l'amore
sia la forza più grande che ci sia,
la forza che ci fa andare avanti,
che ci fa sperare,
che ci fa credere
che la vita ha un senso.
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Auschwitz: 80 anni dalla liberazione. Una memoria che non deve svanire
La storia del campo di concentramento più tristemente celebre e la testimonianza di Jack Tavin.
La storia del campo di concentramento più tristemente celebre e la testimonianza di Jack Tavin. La tragedia di Auschwitz.Il campo di concentramento di Auschwitz, situato vicino alla cittadina polacca di Oświęcim, è il simbolo della Shoah e degli orrori perpetrati durante la Seconda guerra mondiale. Questo vasto complesso, composto da oltre 40 sottocampi, fu il teatro dello sterminio di 1,1…
#27 gennaio 1945#Alessandria today#Antisemitismo#Armata Rossa#Auschwitz#campi di sterminio#campo di concentramento#Commemorazione#cultura della memoria#deportazioni#dignità umana#Diritti Umani#Discriminazione#Ebrei#Educazione storica#genocidio#Giornata della memoria#Google News#italianewsmedia.com#Jack Tavin#lezioni dalla storia#liberazione Auschwitz#memoria collettiva#Memoria storica#Nazismo#negazionismo#odio e razzismo#Olocausto#oppositori politici#Pier Carlo Lava
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Contro la sociologia
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Tonino Guerra esprime la sua fratellanza poetica con Zavoli
“[…] Mi meraviglio che molti non capiscono che è un grande poeta. Le sue poesie sono così cariche di rumori di mare, di piccole schegge di madreperla lungo le spiagge, di tutto ciò che non c’è più e che resiste perché dentro le sue parole, anche gli odori e i colori, perché tutto cambia, e lui sta dando a tutti quel tempo che poi è il grande tempo dell’infanzia e della giovinezza, quando noi…
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#campi#cinema#concentramento#Damiana Spadaro#farfalla#guerra#lager#poesia#Romagna#Sergio Zavoli#Tonino Guerra
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Tonino Guerra esprime la sua fratellanza poetica con Zavoli
“[…] Mi meraviglio che molti non capiscono che è un grande poeta. Le sue poesie sono così cariche di rumori di mare, di piccole schegge di madreperla lungo le spiagge, di tutto ciò che non c’è più e che resiste perché dentro le sue parole, anche gli odori e i colori, perché tutto cambia, e lui sta dando a tutti quel tempo che poi è il grande tempo dell’infanzia e della giovinezza, quando noi…
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Tonino Guerra esprime la sua fratellanza poetica con Zavoli
“[…] Mi meraviglio che molti non capiscono che è un grande poeta. Le sue poesie sono così cariche di rumori di mare, di piccole schegge di madreperla lungo le spiagge, di tutto ciò che non c’è più e che resiste perché dentro le sue parole, anche gli odori e i colori, perché tutto cambia, e lui sta dando a tutti quel tempo che poi è il grande tempo dell’infanzia e della giovinezza, quando noi…
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