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seoul-italybts · 23 days ago
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[✎ ITA] Weverse Magazine : Recensione : JIN È Felice di Fare del Suo Meglio | 05.12.24⠸
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JIN È Felice di Fare del Suo Meglio
__ Una recensione del primo album solista di Jin dei BTS __
__ di SEO SEONGDEOK | 05. 12. 2024
Twitter / X  |  Orig. KOR 
Nel corso dell'ultimo paio di anni, i BTS hanno visto sviluppi inaspettati. L'arruolamento dei membri per il servizio militare obbligatorio ha portato ad un'inevitabile pausa dalle attività di gruppo. Jin è stato il primo ad iniziare, nel dicembre 2022, e man mano, nel corso dell'anno successivo, anche gli altri membri si sono arruolati.
Ciononostante, i BTS hanno continuato a proporre ai/lle propri/e fan diversi contenuti. Ognuno dei membri si è dato alla produzione di album solisti – tutti con concept ed intenzioni artistiche uniche - è apparso in vari contenuti video e show televisivi e ha collaborato con altrə artistə, colmando così armoniosamente il vuoto altrimenti causato dalla loro pausa.
Sebbene, a tutta prima, il graduale arruolamento dei membri sembri la principale ragione per il successo di questo programma, è ovvio che l'attenta pianificazione, la messa in pratica, le risorse investite e, soprattutto, la straordinaria etica lavorativa dei ragazzi sono da considerarsi come le principali forze motrici di questo progetto. In breve, i BTS sono la dimostrazione di un fenomeno senza precedenti. A dispetto delle prove che gli idol coreani sono chiamati ad affrontare partecipando al servizio militare obbligatorio—per non parlare, poi, della tendenza per cui, storicamente, le boy band sono solite porre fine alle attività di gruppo in favore di carriere soliste— i BTS hanno dimostrato che un diverso approccio è possibile. Cosa ancor più notevole, ci son voluti meno di 2 anni perché tutti e sette i membri, da RM a Jin, entrassero nella Top 10 della classifica Billboard 200.
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Ufficialmente, Jin ha aperto la sua carriera solista con il singolo The Astronaut, rilasciato nell'ottobre 2022, appena prima del suo arruolamento. Essendo ora il primo membro dei BTS ad aver finito il servizio militare, ha anche aperto la nuova era del gruppo ed il graduale congedo dei membri, sfruttando appieno il momento propizio. Non ha avuto ancora un attimo di respiro—subito dopo il congedo, a giugno, è apparso alla BTS FESTA, portando avanti attività per 8 giorni filati e con un solo giorno di riposo—e ha poi rilasciato un mini album da 6 tracce e relativi MV, e tutto questo entro la fine dell'anno. Non ha perso un attimo di tempo. Ma l'aspetto più interessante è che questi ritmi serrati, uniti al messaggio del suo album, riflettono essenzialmente la filosofia ed i pensieri ch Jin ha condiviso in varie interviste. Fondamentalmente, Jin vuole rendere felice la gente che lo segue ed ama, e quella gioia, per contro, è fonte di felicità anche per lui. Non a caso, il titolo dell'album è Happy.
Una tale costanza può forse sembrare un tratto comune a tantə artistə K-pop. Ma questa sua risolutezza e sincera dedizione non lascia adito a dubbi – specialmente arrivando da una persona che, un tempo aspirante attore, ora non desidera altro che restare per sempre insieme al suo gruppo – ed il sound dei suoi brani, ampiamente di ispirazione band music, rispecchia perfettamente quel proposito d'essere e rendere il prossimo felice (“happy”).
Che sia insieme ai BTS o come artista solista, l'obiettivo di Jin non varia: essere fedele a se stesso e al suo messaggio.
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Dunque, quali sono le tracce che ha da offrirci Happy? Jin aveva già mostrato un approccio molto moderno alla band music attraverso The Astronaut, cui ha lavorato con i Coldplay e Kygo. Tuttavia, la sua voce delicata e le sue doti canore straordinarie hanno sempre spiccato maggiormente nelle ballate, distraendo dall'elemento rock di questa e delle sue altre tracce. Attraverso Happy, Jin si avventura in un territorio musicale ancora inesplorato.
“Running Wild”, che vede la partecipazione di Gary Barlow – membro della boy band britannica dei Take That, alla produzione, ci offre un vivace sound pop-rock, carico di entusiasmo. Ma l'aspetto più prominente è l'uso che è stato fatto di queste sonorità band music—le quali rimangono sullo sfondo del cantato, ma hanno comunque forte risonanza grazie all'uso di strumenti veri e propri, invece di riproduzioni digitali attraverso sample. Questo tipo di strumentazione non fa che mettere in luce l'ampia gamma canora e la tecnica di Jin, allineandosi fluidamente con la progressione sonora del brano ed il suo crescendo emotivo.
Lo scopo del video musicale è catturare momenti di pura gioia seppure in un mondo al limite del collasso. L'attenzione, dunque, non è sull'aspetto distopico della situazione, ma su quest'ultimo scorcio di bellezza. In tal senso, incarna pienamente il tema della ricerca della felicità. Mentre “Running Wild” presenta il classico sound rock, seppure in chiave pop, il resto dell'album sembra quasi un'esplorazione più ampia del genere e tema, intessuto com'è di sperimentalismo musicale e pura passione.
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La prima traccia ad essere rilasciata è stata “I’ll Be There” - brano che presenta uno stile rockabilly facilmente digeribile ed un'atmosfera festosa, che si riflette anche nel MV – in cui vediamo varie persone accorrere ad assistere all'esibizione di Jin. Il video musicale è tanto coinvolgente quanto la canzone stessa, con il suo sapiente lavoro di editing e la dinamicità data dalla progressiva introduzione di nuovi personaggi, che gradualmente ma inesorabilmente avvalorano ancor più il tema e messaggio della canzone. Come dice il testo, la clip culmina in un momento in cui tuttə mostrano “un sorriso luminoso, contagioso, così che tuttə possano essere felici”.
“Another Level” esplora l'intensità emotiva dell'alternative rock da stadio, mischiando anche vari elementi da altri generi così da amplificarne ulteriormente l'impatto. Non è difficile immaginarsi un'esibizione grandiosa per questa traccia, Jin sul palco circondato da effetti e luci sfolgoranti.
“Until I Reach You” è il brano più moderno ed indie rock dell'album, e vede il contributo di Taka e Toru dei ONE OK ROCK.
Un'altra traccia davvero notevole è “Heart on the Window”, un duetto con Wendy delle Red Velvet. Anche grazie al testo di Isran, questa canzone sa trasmettere magnificamente alcune delle emozioni più universali attraverso la semplicissima immagine di un cuore disegnato su una finestra appannata. Il fatto che due delle migliori voci del K-Pop vi abbiano unito le forze, non fa che elevare questo brano allo status di ballata pop intramontabile.
L'album si chiude con “Longing”, che è una serenata al piano dedicata alle/i fan nonché la conclusione - carica di pathos e conforto - del viaggio musicale intrapreso da Jin in Happy.
Happy è sicuramente in linea con il successo creativo ed artistico raggiunto dai BTS nel corso degli ultimi due anni. Specialmente nel caso di artisti dalla lunga carriera di gruppo, i progetti solisti sono spesso considerati come espressione della propria individualità creativa finanche un rito di passaggio. Entrambi gli approcci possono portare a risultati notevoli. Tuttavia, sebbene sia facile categorizzare ogni progetto in una o l'altra di queste opzioni, la realtà è che esistono innumerevoli altre felici (o “happy”) possibilità. Sicuramente Jin non è né il primo né l'unico artista che sa riflettere la sua filosofia personale nella propria musica, ma è senz'altro un raro esempio di interprete che sa raggiungere quest'obiettivo senza smarrirsi, dimenticare le proprie origini, la sua umanità, l'amore ricevuto e ciò che desidera dare in cambio. In quest'album, non solo Jin si rivolge direttamente alle/i fan, ma lo fa collaborando con grandi talenti musicali ed artistici dagli Stati Uniti, il Regno Unito, il Giappone e la Corea al fine di creare una trama sonora uniforme, e riesce a convincere, siglando il tutto con la sua voce. Come da suo proposito, dunque, Happy è la dimostrazione che – con la musica – il mondo può diventare un luogo un goccio migliore.
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aricastmblr · 5 months ago
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BIGHIT_MUSIC X 6ago 2024
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[weverse magazine] Team #지민, a.k.a ‘MUSE’의 프로듀서 피독 & GHSTLOOP 인터뷰 Team #Jimin, a.k.a ‘MUSE’ producers Pdogg & GHSTLOOP interview ▶️KOR: bit.ly/3WyJjxZ ▶️ENG: bit.ly/3WD2rej ▶️JPN: bit.ly/3WCzxL8
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[weverse magazine] Producers for Jimin’s album MUSE Pdogg and GHSTLOOP: “In that sense, love becomes his muse” Team Jimin aka MUSE producers Pdogg & GHSTLOOP interview Want to know more? Go to weverse magazine! ENG: http://bit.ly/3WD2rej #weverse#weverse_magazine
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tomorrowxtogether · 2 months ago
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TXT Interview Coming soon! | TXT | Weverse Magazine
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armynoonas · 6 days ago
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Weverse Magazine - j-hope Interview Coming soon!
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abcthv9597 · 7 months ago
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[Weverse Magazine] RM writes place
RM’s new solo album is amazing
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le-sserafims-blog · 10 months ago
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dinonetwork · 2 years ago
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weverseofficial: [Weverse Magazine] #SEVENTEEN lights up the place of a new promise A review of the group’s BE THE SUN concert at Tokyo Dome
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kimsunooph · 3 years ago
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borasaegworld20 · 3 years ago
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btstxtarmymoa75 · 4 years ago
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seoul-italybts · 5 months ago
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[✎ ITA] Weverse Magazine : Intervista al Team Jimin: Pdogg e GHSTLOOP, i produttori di MUSE | 07.08.24⠸
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"In un certo senso è come se l'amore diventasse la sua musa", ci hanno detto Pdogg e GHSTLOOP, i Produttori di 'MUSE', il Nuovo Album di Jimin
__ Intervista al Team Jimin: Pdogg e GHSTLOOP, i produttori di MUSEl  __
__ di BAE JIAHN | 07. 08. 2024
Twitter  |  Orig. KOR 
Jimin è tornato—e con tutto il sostegno del Team Jimin - ora anche noto come Smeraldo Garden Marching Band. Dopo aver capito quale direzione imboccare grazie a FACE, Jimin è ora pronto ad aprire un nuovo capitolo con MUSE. L'artista, che nell'album precedente implorava un potere superiore di essere “reso libero (Set me free)”, avrà davvero trovato la sua libertà? I produttori Pdogg e GHSTLOOP, i quali hanno lavorato ad entrambi gli album solisti di Jimin, ci hanno detto che “Jimin ha sempre tanta voglia di crescere e maturare” e hanno aggiunto che “è sicuramente più determinato di quanto non fosse nell'era di FACE.” Abbiamo fatto una chiacchierata con i produttori di MUSE, nonché membri della SGMB, riguardo la loro partecipazione all'ultimo album di Jimin.
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Congratulazioni per il vostro debutto (ride). Siete apparsi nel MV ufficiale di “Smeraldo Garden Marching Band (feat. Loco)” insieme a Jimin. GHSTLOOP: Onestamente, non mi aspettavo di esservi incluso (ride). Ma abbiamo deciso che se l'idea era quella di partecipare, avremmo seguito il concept e saremmo diventati una banda. È così che il Team Jimin è diventato la Smeraldo Garden Marching Band.
Pdogg: Abbiamo partecipato e l'abbiamo fatto per Jimin. Nel MV, suonavamo davvero i nostri rispettivi strumenti musicali e gli abbiamo suggerito tante idee riguardo l'estetica generale del video.
Pare le/gli ARMY siano curiosə di sapere se è un riferimento ai fiori smeraldo che compaiono nel BTS Universe. Pdogg: Non è esattamente ciò cui puntavamo. La nostra banda è più simile alla Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band ideata dai Beatles. Stavamo cercando parole ed idee chiave e, ad un tratto, abbiamo pensato agli smeraldo. Quindi siamo partiti dagli smeraldo, che sono fiori immaginari, e siamo arrivati alla nostra Smeraldo Garden Marching Band—è così che è nato il nostro concept: è una banda musicale che racconta “The Truth Untold (le verità non ancora svelate)” riguardo l'amore, che è esattamente ciò che simboleggiano anche i fiori. La canzone Truth Untold” - nata nell'era e come concept di LOVE YOURSELF – è un brano triste, ma la Smeraldo Garden Marching Band ne dà una reinterpretazione più allegra.
In FACE, Jimin svela cosa ha provato durante la lunga pausa dal palcoscenico, causata dalla pandemia, mentre in MUSE c'è maggiore attenzione a termini e concetti quali “spettacolo” e “festa.”
Pdogg: Durante la pandemia, molte persone hanno sperimentato un periodo di depressione e scoramento, e Jimin non è stato da meno. Ha dunque preso la sua passione ed entusiasmo per la musica e li ha incanalati nelle sue canzoni. Ricordo quanto fosse felice d'essere a Los Angeles per le registrazioni di “Set Me Free Pt. 2”, in quei giorni di sole e bel tempo (ride). Quindi, sì, credo lavorare a FACE gli abbia fatto bene e l'abbia aiutato a venire a patti con i suoi sentimenti. L'idea che sta dietro a MUSE era di esprimere le emozioni di quel periodo. Ecco perché tutte le canzoni sono allegre e piene di speranza, persino romantiche.
È per questo che avete scelto l'amore come filo conduttore di MUSE? Pdogg: In fin dei conti, la felicità ha origine dall'amore, ma non è stato semplice per Jimin capire come parlare d'amore (ride), quindi – per iniziare – abbiamo discusso insieme come approcciarci al tema dell'amore in un contesto finzionale. E, come ho già menzionato, abbiamo pensato di creare una banda musicale fittizia come i Beatles hanno fatto con la band Sgt. Pepper’s ed affrontare così l'argomento.
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Anche l'idea di collocare il singolo principale, “Who”, verso la fine dell'album fa parte del concept? GHSTLOOP: Abbiamo organizzato i brani di modo che seguissero la storia narrata nell'album. A parte per “Closer Than This”, abbiamo anche lavorato alle tracce nell'ordine in cui appaiono nell'album. Col senno di poi, trovo sia piuttosto pazzesco (ride).
Pdogg: “Rebirth (Intro)” collega MUSE a “Set Me Free Pt. 2”, in quanto mostra come questo sia un nuovo capitolo per Jimin. Il testo e l'atmosfera montano gradualmente in entusiasmo con tono spumeggiante—quasi l'artista stesse valutando se può davvero esprimere quanto è felice. Poi parte “Interlude: Showtime” e viene introdotto il vero concept dell'album. Successivamente, “Smeraldo Garden Marching Band (feat. Loco)” ci guida ancor più alla scoperta del tema di questo progetto. Se lo si interpreta come una dichiarazione d'amore, un brano che aiuta a rivelare una verità altrimenti tenuta nascosta, allora il destinatario è la persona amata, ma volevamo anche fosse una dedica alle/i fan, ecco perché vi si possono trovare versi e riferimenti come quello al “12 giugno”.
“Slow Dance” (feat. Sofia Carson) fa riferimento ad alcuni dei modi in cui si può esprimere il proprio interesse ed amore alla persona che si ha nel cuore, ecco perché il titolo è “Slow Dance (Ballare un lento/dolcemente)”: parla del desiderio di prendersi del tempo per conoscersi l'un l'altrə con calma. Poi raggiungiamo “Be Mine” che sviluppa ulteriormente questo concetto ed immagina la relazione nata da questa prima fase di conoscenza. L'idea originale era collocare il singolo principale dopo questo brano e renderlo una sorta di serenata, ma Jimin non riusciva a calarcisi appieno. Si è dunque chiesto se sarà mai veramente in grado di amare qualcuno, e quella domanda ha portato alla creazione di “Who”. L'album, dunque, parla della ricerca di questa donna immaginaria, ma di fatto “Who” è espressione reale di un senso di solitudine e melanconia, si fa portatrice di questi dubbi ed insicurezze riguardo un'ideale dolce metà, ecco perché l'abbiamo collocata a fine album.
E dunque quello è anche il motivo per cui, mentre FACE ci mostra Jimin venire a patti con se stesso, MUSE ci parla e mostra anche altri soggetti? GHSTLOOP: Esatto. Nel suo primo album Jimin è alla ricerca di sé stesso, mentre nel secondo è un'altra la persona che sta cercando ed aspettando.
Pdogg: In un certo senso, è come se l'amore diventasse la sua musa.
GHSTLOOP: Abbiamo scritto FACE e MUSE più o meno nello stesso periodo.
Pdogg: Ma mentre ci lavoravamo, FACE è risultato essere piuttosto cupo e l'atmosfera delle tracce di MUSE non vi si sposava per nulla, quindi abbiamo deciso di dividere i brani in due album. A ben pensarci, se Jimin non avesse pasticciato e sperimentato un po' con i sintetizzatori KARMA, non esisterebbe neppure “Rebirth” e quel suo famoso crescendo (ride).
Potete parlarcene un po' più approfonditamente? Pdogg: Immagino abbiate visto nel documentario 'Jimin's Production Diary' come l'intro del suo primo album è nata da poche note alla tastiera suonate per caso da Jimin, un giorno che è passato dal mio studio. Ironicamente, è successo lo stesso con l'intro del nuovo album. È dal 2014 che usiamo sempre lo stesso studio per registrazioni come il coro in “Set Me Free Pt. 2” ed il ritornello di “All Day (feat. Tablo)” di RM e, tra le varie attrezzature, lì abbiamo anche un Korg KARMA—ovvero il sintetizzatore anni 2000 per eccellenza. Jimin vi ha suonato un paio di note e ha ideato questa melodia sognante. Dopo averla sentita, GHSTLOOP vi ha aggiunto gli strumenti a fiato ed io le percussioni. Dopodiché, Jimin ha aggiunto altre note e, questa volta, l'atmosfera era completamente diversa, ma ci siamo detti “Non male—proviamo a farci qualcosa.” Ed è così che è nata la prima canzone. Eravamo lì a ballare abbracciati gli uni agli altri, dovevamo davvero sembrare ridicoli (ride).
Nel dietro le quinte del video musicale di “Smeraldo Garden Marching Band (feat. Loco)”, Jimin ha detto che la canzone è stata piuttosto rapida da scrivere. Quale traccia vi ha dato maggiori problemi, allora? Pdogg: Forse “Who”? Credo sia quella che ci ha richiesto più tempo. Abbiamo davvero provato tanti approcci diversi, prima che il brano funzionasse. Alla fine abbiamo deciso di andare a New York e lavorare sul pezzo con Jimin, ed è ciò che abbiamo fatto.
GHSTLOOP: Ne abbiamo parlato con Jon Bellion, che ha prodotto la canzone, e Jimin ci ha spiegato tutto ciò che voleva includere. Jon ha quest'enorme lavagna bianca nel suo studio e mentre Jimin parlava della direzione che voleva prendere con il singolo, Jon era partecipe, commentava cose tipo, “Oh, quindi è questo che vuole esprimere” e si è annotato tutto (ride).
Pdogg: Ciò che Jimin voleva per “Who” era piuttosto chiaro. Ha lavorato a stretto contatto con noi per tutto il tempo, condividendo le sue idee. L'album precedente era profondo e personale, invece quello nuovo è più astratto e non riguarda necessariamente il solo Jimin. Credo ben rappresenti ciò che significa innamorarsi per i Millenials e i membri della Gen Z. La canzone è in inglese perché tratta una tematica comune alle persone di tutto il mondo, quindi ci è sembrato più sensato scriverla direttamente in inglese.
Riguardo alla main track del suo primo album solista, “Like Crazy”, sappiamo che è ispirata al film omonimo. Per questo nuovo album, vi siete forse ispirati a film o altro? Pdogg: Una figura che ci è rimasta particolarmente impressa è Olivia Hussey, l'attrice che ha interpretato 'Romeo e Giulietta (1968)'. Non ci siamo limitati a guardare vecchie clip, ma abbiamo scorso anche ciò che sta facendo oggigiorno e pregavamo, “Per favore, dacci qualche ispirazione!” (ride)
GHSTLOOP: Ci siamo ispirati a lei specialmente per i testi delle canzoni d'amore “Slow Dance” e “Be Mine”. Guardavamo i suoi film e poi ci chiedevamo, “Cosa diremmo noi se dovessimo interpretare quella scena?” Sì, quello è stato il nostro approccio. A ben pensarci, i brani che sono stati poi inclusi nell'album sono tutti quelli cui abbiamo lavorato seguendo quel processo mentale. Nelle nostre menti, avevamo già pronti video musicali per ognuna delle canzoni. Tanto che persino Jimin si atteggiava da regista di MV, a volte (ride).
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Sicuramente Jimin sarà stato dispiaciuto di non potersi esibire dal vivo con le sue nuove canzoni, visto che l'album è stato rilasciato dopo il suo ingresso nell'esercito. L'aspetto performativo è particolarmente importante per lui, d'altronde.
Pdogg: Sì, è davvero un peccato. Ed è proprio per quel motivo che abbiamo preparato una videoclip con l'esibizione di “Slow Dance”: perché Jimin teneva davvero al potersi esibire. Non ha potuto mostrare coreografie, visto che lì era accompagnato dalla band, ma se mai dovesse presentare la traccia in tour, potrebbe aggiungervi alcuni passi di danza, un lento. Quando avevamo concluso i lavori sull'album e mancavano solo più un mese o due al suo arruolamento, si attrezzava di microfono e faceva pratica nel canto e nel ballo come se si stesse preparando per una performance alla TV. Dice che la prima cosa che intende fare, quando avrà dei giorni di riposo dal servizio, è esercitarsi nel canto. Mi sembra davvero determinato a mostrare a tuttə quanto è migliorato ed i piccoli e grandi progressi che ha fatto, quando verrà congedato. Mi ha davvero colpito. La sua routine quotidiana era talmente piena—si svegliava presto ogni giorno per seguire corsi di inglese e lezioni di canto—che, ad un certo punto, non ho resistito e gli ho chiesto “Jimin, perché lavori così tanto?” e la sua risposta è stata che vuole ampliare la gamma di mezzi e forme espressive a sua disposizione, così da semplificare il lavoro di noi produttori e poter mettere a frutto tale esperienza nella stesura delle sue canzoni.
Sofia Carson ha partecipato a “Slow Dance” ed è anche apparsa nella live clip. Com'è nata questa collaborazione? Pdogg: La voce di Jimin ha un che di androgino e richiama l'atmosfera del pop occidentale, quindi abbiamo pensato non ci sarebbe stata male una collaborazione con un'artista d'oltreoceano ed il team A&R ha suggerito Sofia Carson. L'abbiamo anche vista recitare e cantare in un film e guardandola ho pensato “Wow!” È una cantante semplicemente fantastica e le loro voci si sposano bene insieme. Inoltre, Sofia ha studiato danza, quindi quello è un altro punto in comune con Jimin, sarebbero una coppia perfetta dovessero mai esibirsi insieme (ride).
Trovo che MUSE metta perfettamente in risalto la voce sensuale di Jimin. Cosa positiva, dato che quella nota seducente è un prerequisito fondamentale per le canzoni d'amore, e l'album ne è carico. GHSTLOOP: Lo scopo principale di Jimin era capire quali sono i suoi punti di forza nel canto e sfruttarli al meglio. Era anche piuttosto determinato ad apportare cambiamenti al suo stile canoro.
Pdogg: Quando abbiamo lavorato a FACE, Jimin era convinto di poter fare di meglio. Credo non fosse del tutto sicuro di poter esprimere appieno la visione che aveva per quel progetto. Questa volta, però, ha sperimentato con tanti stili e tonalità canore diverse così da trovare la soluzione perfetta per lui e rendere al meglio secondo gli obiettivi ed idee che si era prefigurato. Mentre per l'album precedente abbiamo adattato le canzoni affinché potesse raggiungere senza difficoltà anche le note più alte, che sono la sua specialità, questa volta non ci siamo limitati a quello ma abbiamo anche discusso molto su come potesse esprimersi al meglio, mostrando un approccio e caratteristiche sempre nuove e diverse per ogni brano, come cantando con tonalità più basse e profonde, oltre che in falsetto.
E riguardo questi cambiamenti, la sua voce in “Be Mine” sembra molto più minimal rispetto al cantato nelle sue tracce soliste incluse negli album dei BTS. Nel documentario Jimin’s Production Diary, vediamo che continua a preoccuparsi di non suonare troppo smielato, durante le registrazioni. Sembra veramente riflettere ed avere molto a cuore il suo modo di cantare.
GHSTLOOP: Esatto. Come ha già menzionato Pdogg, Jimin voleva ampliare la gamma di generi e tecniche canore a sua disposizione, ecco perché ha deciso di sperimentare così tanti stili. Rispetto al periodo di FACE, ora è molto più sicuro e stabile – anche emotivamente – ed è quindi molto più facile espandere il suo raggio artistico. Se avete notato una qualche differenza tra “Be Mine” e le sue canzoni precedenti, significa che ce l'ha fatta, che Jimin è riuscito nel suo intento, e noi con lui.
Quali sono le differenze principali nel suo modo di cantare da solista rispetto a quando canta con i BTS? Pdogg: Ognuno dei membri dei BTS sfrutta al massimo i propri punti di forza e nel caso di Jimin si può dire questi siano gli acuti e le note alte. Ma per i suoi lavori solisti, Jimin ha mostrato una gamma canora più ampia. Visto che “Who” è in inglese, vi si è approcciato come se si trattasse di un brano pop americano, sfruttando tecniche vocali mai provate prima. Il nostro obiettivo era presentare il suo cantato in modo che suonasse leggermente diverso rispetto a ciò cui siamo abituati. Inoltre, è sempre interessante sentire i vari vocalist di un gruppo fare a turno in una canzone, specialmente quando si tratta dei BTS perché i membri hanno voci talmente uniche e distinte tra loro, quindi con Jimin abbiamo cercato di registrare anche le sue canzoni soliste sottolineando al meglio il contrasto tra le note alte, quelle basse ed il falsetto, così da rendere più interessante l'ascolto e mantenere alta l'attenzione del pubblico.
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Dopo il rilascio di FACE, Jimin ha dichiarato “Ora sono sicuro della direzione da prendere d'ora in avanti. Ci sono tante cose che voglio fare e provare.” Quale pensate sia la sua forza motrice, ciò che lo spinge sempre a migliorarsi? Pdogg: Si impegna sempre al massimo per migliorare se stesso. Anche quando non aveva più promozioni all'attivo, ha continuato ad esercitarsi nel canto fino al giorno del suo arruolamento, come se ne sentisse davvero la necessità. Dopo FACE, il suo forte senso di responsabilità lo ha guidato a fare ancor meglio per il nuovo album, ed è proprio quella determinazione che lo ha spinto ad esercitarsi ancor più duramente. Persino quando ha finito di registrare tutte le parti vocali per MUSE ed eravamo quasi pronti al rilascio, Jimin non ha smesso di far pratica canora, al punto che ci siamo chiesti, ‘Ehm, forse dovremmo registrare anche questo?’ (ride) Perché, sì, i suoi progressi erano costanti, davvero impressionante.
GHSTLOOP: Persino il remix acustico.. se esiste è proprio perché Jimin continuava ad esercitarsi così duramente che sarebbe stato un peccato non registrarne i risultati (ride).
In MUSE troviamo anche una canzone dedicata alle/i fan, “Closer Than This.” L'approccio a questo tipo di tracce è forse diverso, rispetto al resto? Pdogg: È ormai tanto tempo che GHSTLOOP ed io lavoriamo con i BTS e sappiamo bene quanta sia la loro gratitudine nei confronti delle/i fan, anche se non potremo mai coglierne la portata fino in fondo, non quanto i membri stessi. Per quanto riguarda le fan song, solitamente Jimin ha le idee estremamente chiare rispetto a ciò che vuole esprimere con questi brani. Si annota tutte le conversazioni ed esperienze condivise con le/i fan, come se si trattasse di scrivere una lettera. Quando gli ho chiesto, mi ha spiegato che son tutte cose ed esperienze vissute insieme alle/i fan ed i relativi riferimenti tematici. Quindi è da questi elementi che partiamo per delineare la direzione da seguire. Nel caso di “Closer Than This”, abbiamo deciso di tenere come focus i concerti dei BTS. Ecco perché troviamo versi come "Finché i nostri giorni non si tingeranno nuovamente di viola" ed il testo fa sempre riferimento ai momenti condivisi da Jimin con l'ARMY. Per la parte corale – cantata da bambini – ci siamo prefigurati il giorno in cui i BTS saranno di nuovo tutti e sette insieme e andranno a trovare le/gli ARMY in concerto.
Attraverso MUSE, Jimin ha potuto aprire il proprio cuore alle/gli ARMY e svelare la sua truth untold (verità/parole ancora non condivisa/e). E voi? C'è forse qualche verità non detta che vorreste ora condividere con Jimin? Pdogg: Vorrei semplicemente dirgli che apprezzo tutto il suo strenuo impegno. Solo quello. Per noi produttori non c'è nulla di meglio che un artista che lavora duramente. Ha continuato ad esercitarsi fino al giorno del suo arruolamento affinché l'album potesse diventare un dono prezioso per le/i fan. Gli sono davvero grato e sono estremamente fiero di lui (ride). Ora non mi resta che aspettare e sperare concluda il servizio militare senza problemi ed in buona salute.
GHSTLOOP: Vale lo stesso per me. Come ha detto Pdogg, quest'album è tutto merito del grandissimo impegno e duro lavoro di Jimin, è grazie a lui se anche io ho potuto tenere duro e continuare a lavorare con impegno. Credo sia stata proprio la sua determinazione a trasmettermi l'energia positiva necessaria per portare a termine questo progetto. Gli sono davvero grato. Jimin, torna sano e salvo e quando avrai finito, dobbiamo assolutamente lavorare insieme a qualcosa di nuovo! (Ride).
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aricastmblr · 1 year ago
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[Weverse Magazine] Jung Kook strikes gold on his first try A review of his new album, GOLDEN Want to know more? Go to Weverse Magazine! ENG: http://bit.ly/49vZVfr KOR: http://bit.ly/474RMNo JPN: http://bit.ly/3smIJZj #Weverse #Weverse_Magazine
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[위버스 매거진] #정국 의 거대한 시작 정국 솔로 앨범 ‘GOLDEN’ 리뷰
JungKook strikes gold on his first try
A review of his new album, GOLDEN
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[Weverse Magazine] #정국 el gran comienzo Reseña del álbum solista de Jungkook 'GOLDEN'
JungKook encuentra el oro en su primer intento
Una reseña de su nuevo disco, GOLDEN
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bangtan · 3 years ago
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[Weverse Magazine] Jung Kook: “I think we’d better not ever stop” #BTS Butter album release interview
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bntnphile · 2 years ago
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[Weverse Magazine] The musicians on #RM’s Indigo: Part one
Meet the collaborators on RM’s solo album: Kim Sawol, Colde, youjeen and parkjiyoon
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abcthv9597 · 1 year ago
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[Weverse Magazine] When you look into Jimin’s heart, this is what you find
Jimin’s Production Diary review
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le-sserafims-blog · 10 months ago
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