#maura gancitano
Explore tagged Tumblr posts
babbooette · 2 years ago
Text
Ci si è chiesti quale sia la differenza tra la percezione del corpo maschile e quella femminile, e la risposta è che gli uomini coltivano un orientamento funzionalista, cioè vedono il corpo come uno strumento che svolge delle funzioni, non come un oggetto di decoro. Gli uomini considerano il corpo un'unità, non una serie di elementi separati che hanno bisogno di essere modificati e aggiustati, e si concentrano più sulle sue capacità che sull'aspetto. Cosa sa fare il mio corpo? Posso renderlo più forte? Addirittura, nella lingua inglese l'aggettivo per indicare un bell'uomo è handsome, che viene da handy, cioè funzionale, pratico, utile.
Le donne, invece, sono state abituate a vedersi, ad essere rappresentate e raccontate, come pezzi separati, e come pezzi separati finiscono col percepirsi. E non è solo una percezione che riguarda il fisico, ma l'identità. Ci sentiamo frammentate, combattute, contraddittorie.
Maura Gancitano - Specchio delle mie brame
3 notes · View notes
gonzabasta · 3 months ago
Text
0 notes
mnemomaz · 3 months ago
Text
1 note · View note
andre83us · 10 months ago
Text
«La passione ci trasforma»: Maura Gancitano a Ferrara
Il 17 marzo il Convegno AGESCI: «vivere un tempo profondo» slegato dagli “obiettivi” e «saper vivere l’attesa» senza avere il controllo di tutto Saper vivere nel «tempo profondo» per meglio conoscere sé stessi e quindi saper coltivare le proprie autentiche passioni. Su questo ha riflettuto la mattina dello scorso 17 marzo, Maura Gancitano (foto in alto), saggista, filosofa e co-fondatrice di…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
rei-the-head-shaker · 1 year ago
Text
Tumblr media Tumblr media
07.11.2023
Slow mornings 🛌🏻
0 notes
giuliavaldi · 1 year ago
Text
Tumblr media
Non siamo tutti sulla stessa barca. Siamo nella stessa tempesta.
Andrea Colamedici & Maura Gancitano,
L’alba dei nuovi dèi
74 notes · View notes
ross-nekochan · 1 year ago
Text
Ho finito L'Amica Geniale.
Mi ha dato tanto e mi ha fatto soffrire altrettanto.
Mi sono messa a cercare qui sopra citazioni che potessero rendere giustizia a quello che mi ha fatto provare ma non ne ho trovate.
Elena Ferrante ha il "genio" di scrivere cose in maniera molto banale ma diretta, tagliente, ti incolla al testo come se fosse una serie tv ed è questo che sicuramente le ha regalato il successo meritato. Non a caso, sono proprio di questo tipo le citazioni che si trovano facilmente qui su Tumblr.
Ma per chi è campano o del sud, è diverso.
Di nuovo, il successo internazionale non ha reso giustizia alla crudezza dei fatti raccontati. Così come con Gomorra, quasi sicuramente agli occhi degli anglofoni la verità delle parole si mescola con la fantasia e non hanno percezione di quanto la crudezza raccontata sia vera, palpabile, reale, quotidiana nel perimetro in cui i fatti sono raccontati.
Mi ricordai di Antonio, di Pasquale, di Enzo, arrangiamento quattro soldi fin da ragazzini per sopravvivere. Gli ingegnieri, gli architetti, gli avvocati, le banche erano altra cosa, ma i loro soldi venivano, pur tra mille filtri, dallo stesso malaffare, dallo stesso scempio, qualche briciola s'era mutata persino in mancia per mio padre e aveva contribuito a farmi studiare. Qual era dunque la soglia oltre la quale i soldi cattivi diventano buoni e viceversa? [Storia di chi fugge e di chi resta - cap. 106]
Tra i milioni di lettori, chi si è mai soffermato su questa frase? Quanta consistenza perde una frase del genere agli occhi non ha idea di cosa accade nella terra dove il malaffare è routine? A parte la potenza dell'ultima, tutto il resto scivola nella narrazione eppure racconta di come, in quella terra, siamo tutti indissolubilmente in mezzo allo stesso malaffare pur non avendo mai avuto problemi con la giustizia e pur conducendo una vita normale. Letteralmente. Così come è scritto.
Come una volta disse saggiamente Maura Gancitano dei Tlon, il malaffare è insito persino nel settore dei supermercati, "e allora che fai non vai a fare la spesa?", aveva giustamente aggiunto.
Lo so che è l'intero mondo a girare così. Ma il trauma di essere nata in un luogo del genere è di credere che esistamo posti con una netta separazione tra i soldi puliti e quelli sporchi e allontanarti dalla tua zona ti fa sentire più tranquilla.
L'eco di questi romanzi ha risuonato in me forte e chiaro in moltissimi punti; quelli del periodo rosso vissuto in Italia, pur raccontando di una verità storica, non mi ha risuonato allo stesso modo. Per cui non riesco ad immaginare quanto possano risuonare quegli stessi punti in un napoletano, né posso immaginare quanto si siano persi milioni di lettori esteri che non hanno lo stesso vissuto alle spalle.
È stato un trauma. Ma è un trauma che va vissuto.
48 notes · View notes
rideretremando · 1 month ago
Text
"La grottesca vicenda della fiera Più Libri Più Liberi ha reso di dominio pubblico il marciume che caratterizza una parte influente dell’attuale scena culturale del Paese. Per ovvie ragioni di questo marciume a me interessa soprattutto quello che infetta la discussione pubblica della filosofia e il ruolo che il sapere filosofico ha nella nostra società. L’oggi in disgrazia Caffo è stato a lungo considerato una voce autorevole della filosofia del nostro Paese. Ecco, vi do una notizia: le cose che scrive sono ciarpame. Così come sono ciarpame le cose che scrivono i tlonisti Maura Gancitano e Andrea Colamedici. Eppure Colamedici è chiamato a discutere a Più Libri Più Liberi gli ultimi scritti di Kuhn appena pubblicati da Raffaello Cortina (e lo farà in compagnia di gente altrettanto incompetente su Kuhn). Eppure Maura Gancitano è menzionata in questa assurda pagina del sito Feltrinelli-IBS come filosofa contemporanea “da scoprire”. Viene citata insieme ad altre tre figure del tutto irrilevanti nella filosofia contemporanea come Byung-Chul Han (un propalatore di scempiaggini), Umberto Galimberti (un opinionista buono per tutte le stagioni) e Vito Mancuso (che non assomiglierebbe a un filosofo nemmeno se si travestisse da Platone). Si salva solo Slavoj Žižek, dal quale non potrei essere più distante ma che senza dubbio è un filosofo. La cosa grottesca è che in quella stessa pagina, come nota a margine (“menzioni speciali”), si suggerisce di leggere anche le opere di due autori che sono, in effetti, fra le massime figure viventi della filosofia: Noam Chomsky e Martha Nussbaum. Capito? Quando avete terminato di leggere l’opera omnia di Maura Gancitano e di Vito Mancuso potete passare a Chomsky e Nussbaum. Quando finirà tutto questo? Quando ci libereremo finalmente di questo immondo pattume?"
Simone Pollo
0 notes
lecodellariviera · 1 month ago
Text
IL FESTIVAL DELLE RAGAZZE STAGIONE 24/25
Tumblr media
IL FESTIVAL DELLE RAGAZZE: UN NUOVO SPAZIO PER LE VOCI FEMMINILI
L’associazione Bordigotta, composta da Barbara Bonavia, Raffaella Fenoglio e Donatella Tralci, è lieta di annunciare la nuova stagione del IL FESTIVAL DELLE RAGAZZE, un'iniziativa che si propone di promuovere e valorizzare le voci femminili più interessanti nel mondo della narrativa, della musica, dell’arte, del teatro e di ogni altra forma di espressione umana. Fondato la scorsa estate, IL FESTIVAL DELLE RAGAZZE nasce con l’intento di offrire un palcoscenico di visibilità per il talento e la creatività delle donne, senza alcuna preclusione di genere artistico o di ambito, in un contesto di inclusività e apertura verso ogni forma di espressione culturale.
Tumblr media
IL FESTIVAL DELLE RAGAZZE vuole costruire uno spazio di condivisione, di dialogo e di crescita per le voci femminili, con l’obiettivo di contribuire attivamente a un’onda di rinnovamento culturale, dove ogni forma di espressione sia accolta senza pregiudizi. Il festival non si limita a essere una semplice vetrina per le artiste, ma si propone anche come un laboratorio creativo e di sperimentazione, un momento nel quale le idee si incontrano, si confrontano e si sviluppano, creando nuove opportunità per le giovani talentuose e le donne affermate nel loro percorso artistico. L’offerta dell’associazione si articolerà in una serie di eventi che spaziano dalla letteratura e ogni altro ambito creativo che rappresenti una forma di espressione significativa per le donne. Scuole, biblioteche, giardini e sale per conferenze saranno alcuni dei palcoscenici utilizzati dall’associazione. 
STAGIONE 24/25
Dopo un’estate che ha visto chiacchierare l’associazione con le autrici Raffaella Fenoglio su LA RAGAZZA CHE AMAVA MIYAZAKI, Laura Calosso con L’AGAVE DELLA REGINA VITTORIA e Raffaella Ranise con LE REGINE INGLESI. LE MAGNIFICHE SOVRANE CHE HANNO PRECEDUTO ELISABETTA II, sabato 30 novembre si inaugurano gli eventi della stagione 2024/2025 de IL FESTIVAL DELLE RAGAZZE, parlando con l’autrice Antonella Grandicelli di Sylvia Plath poetessa di enorme talento, sul libro SYLVIA PLATH. LE API SONO TUTTE DONNE.  
Nei mesi successivi vedremo protagoniste Silvia Montemurro, Emanuela Abbadessa, Flavia Trupia, Elena Lenzi e Roberta Giommi, Laura Pepe, Valeria Corciolani, Laura Calosso, Eleonora Carta, Elisabetta Cametti, Antonella Forte, Maura Gancitano, Elisabetta Dami ed altre ancora in incontri che verranno di volta in volta comunicati alla stampa. L’idea portante dell’associazione è proporre incontri a favore della comunità, con autrici e artiste di talento e di spessore.
PRIMO APPUNTAMENTO: CON ANTONELLA GRANDICELLI SI PARLERÀ DI SYLVIA PLATH
Il prossimo 30 novembre alle ore 16 nella Sala Rossa del palazzo del Parco di Bordighera l’associazione ospiterà Antonella Grandicelli con il testo Sylvia Plath. Le api sono tutte donne. Evento patrocinato dal Comune di Bordighera. Ingresso gratuito. Modera l’incontro Raffaella Fenoglio. Letture a cura di Barbara Bonavia. Musica a cura del maestro Marco Balbo.
Un grandissimo talento, una favolosa bellezza, un’intelligenza acuta e sensibile. Nata a Boston nel 1932, Sylvia Plath mostra segni della sua eccezionalità fin da bambina e sembra destinata a una vita di soddisfazioni e successi. Pubblica la prima poesia a dieci anni, a diciotto vince una borsa di studio per il più prestigioso college femminile della East Coast americana, a ventitré va a terminare gli studi a Cambridge grazie a una borsa Fulbright. Qui incontra l’uomo della sua vita, Ted Hughes, giovane poeta dal brillante futuro, di cui si innamora perdutamente e che sposa. Belli e talentuosi, vivono tra le due coste dell’Atlantico, dedicandosi pienamente alla loro poesia e ai due figli. Una favola perfetta? All’alba dell’11 febbraio 1963, a trent’anni, Sylvia Plath si toglie la vita. Dietro di sé lascia incredibili poesie e un triste interrogativo su questa drammatica scelta. Attraverso la sua voce, ascoltiamo la storia di una delle più grandi poetesse del Novecento, la dolorosa lotta tra le sue luci e le sue ombre, l’ascesa e la caduta. La divina fragilità di un’anima.
Bio Antonella Grandicelli
Nata il 7 febbraio a Genova, studia lingue al Liceo Linguistico Grazia Deledda e consegue la laurea con lode in Lettere Moderne all’Università di Genova. Per molti anni scrive racconti e poesie, con cui ottiene numerosi riconoscimenti partecipando a concorsi letterari, fino a che nel 2016 pubblica il suo primo romanzo noir Le ali dell’angelo (Robin Edizioni), con buoni riscontri di pubblico e critica. Continua comunque a coltivare la sua passione per la forma letteraria del racconto. Suoi racconti trovano posto in varie antologie, tra cui Genovesi per sempre (Edizioni della Sera, 2019), Tutti i sapori del noir (Fratelli Frilli Editori 2019), I luoghi del noir (Fratelli Frilli Editori 2020), Natale a Genova (Neos Edizioni, 2019, 2020, 2021), La Liguria sorride (Lo Studiolo, 2020), Giallo in tour (Isenzatregua, 2021), Odio e Amore in noir (Fratelli Frilli Editori 2021).Vincitrice dell’edizione 2021 del Premio Internazionale Casino di Sanremo. Per l’edizione 2021 del Premio Internazionale di Poesia OSSI DI SEPPIA si aggiudica il Gran Premio della Giuria. Nel 2021 esce il suo secondo romanzo noir Il respiro dell’alba (Fratelli Frilli Editori).
Nel 2022 esce per la collana Femminile Singolare di Morellini Editore Sylvia Plath. Le api sono tutte donne, biografia romanzata che racconta la vita della grande poetessa americana
Nel 2019 è stata chiamata a far parte del comitato artistico del Festival Incipit Genova, sotto la direzione di Laura Guglielmi.
Nel 2019 dà vita insieme alla scrittrice Arianna Destito al blog themeltinpop.com, un magazine che si occupa di letteratura, arte, cultura, territorio e attualità, di cui è redattrice.
Per il numero 3/2019 della rivista CABIRDA, diretta da Anselmo Roveda, traduce dallo spagnolo alcune poesie della poetessa argentina Alejandra Pizarnik, mentre nel numero 6/2021 appaiono alcune sue poesie inedite.
CONTATTI
IG         il_festivaldelleragazze
Tel 333.2718918
servizio di Francesco Basso
0 notes
scenariopubblico · 11 months ago
Text
Emozioni di fondo
Pronti… Partenza… Via…
Tumblr media
Per uno sportivo l’inizio di una competizione rappresenta un momento magico, frenetico, emozionante. Se dovessimo cercare di racchiudere in una sola parola, questa sarebbe «speciale».
Il "via" segna il momento in cui la morsa allo stomaco deve svanire, il momento in cui occorre isolarsi, il momento in cui bisogna diventare ciò che serve lì dentro, qualunque cosa questo significhi. Uno sportivo capisce che in quegli istanti ogni respiro conta, ogni pensiero determina un’azione. I problemi, in quel frangente come nella vita, possono presentarsi improvvisamente e serve essere pronti a reagire. Bisogna confrontarsi con i propri limiti e con le proprie paure, cercando di trasformare ogni emozione in forza.
Secondo Giuseppe Vercelli, uno psicologo dello sport, vincere significherebbe provare le migliori sensazioni possibili in quel preciso momento, cercare il meglio da sé stessi. Il campione, continua Vercelli nel suo Vincere con la mente (2016), è colui che sa assumersi la responsabilità del proprio mondo, dal successo al fallimento. È colui che sa prendere delle decisioni e ha il coraggio di farlo ascoltando le proprie sensazioni. San Francesco d’Assisi diceva: «Cominciate col fare il necessario, poi ciò che è possibile e all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile». Questa massima si può applicare nella vita di tutti i giorni, come nello sport.
Possibile e impossibile a volte si fondono diventando un tutt’uno.
Viene subito alla mente il caso di Vinny Paz, un pugile statunitense di origini italiane. La sua carriera è stata segnata da un incidente automobilistico che quasi gli è costato la vita. Secondo i medici, infatti, non avrebbe più potuto camminare, figuriamoci combattere sul ring. L’atleta però non si è arreso e ha deciso di farsi installare un apparecchio che avrebbe mantenuto il suo collo immobilizzato per tre mesi, sperando nell’impossibile. Contro ogni aspettativa, tredici mesi dopo l’incidente, è tornato a combattere, laureandosi campione del mondo.
Nel 2016, la storia di Vinny Paz è stata portata sul grande schermo, con il film Bleed, Più forte del destino. La pellicola si conclude con un’emblematica intervista, in cui al protagonista viene chiesto quale sia stata la più grande bugia che gli sia mai stata detta. La sua risposta è stata «non è così semplice».
Oscar Wilde scriveva: «Siamo tutti immersi nel fango ma alcuni di noi guardano verso le stelle».
La storia di Paz ci insegna che «non è così semplice» rappresenta la menzogna che ci ripetiamo ogni giorno per non affrontare ciò che ci sembra più arduo, ed è questa che può farci desistere dal realizzare i nostri sogni e raggiungere i nostri obiettivi, per quanto essi siano stravaganti o impossibili.
Tumblr media
Come disse lo scrittore francese Charles Péguy «È sperare la cosa più difficile. La cosa più facile è disperare, ed è la grande tentazione». 
Ognuno di noi, nel quotidiano, tende a focalizzare gli aspetti negativi in ogni cosa ed è anche noto che si tenda a ricordare maggiormente eventi negativi che positivi, poiché più stressanti dal punto di vista psicologico. Dunque, in un mondo dove ci si concentra sugli aspetti nefasti…la resistenza potrebbe salvarci.
Non usiamo il termine resilienza che, come sostengono Maura Gancitano e Andrea Colamedici, è
«un termine mutuato inizialmente dall’ingegneria che ha attraversato la biologia, l’informatica, l’ecologia, la psicologia e che negli ultimi anni è finito con il descrivere la capacità di resistere agli urti, di tornare a sé stessi dopo aver vissuto un trauma o una deformazione. Come i metalli che subiscono urti e manipolazioni ma poi tornano uguali a come erano prima, così siamo invitati a fare noi. […] Essere resilienti significa, quindi, aspettare passivamente che le cose spiacevoli passino e che i tempi ridiventino floridi».
Le storie di cui stiamo parlando sono caratterizzate da ben altro che attesa e passività. Piuttosto dal contrario.
«Se proprio vogliamo usare un termine preso in prestito dall’ingegneria, riprendiamoci il concetto di resistenza, cioè quella capacità dei corpi di opporsi al passaggio di una corrente. Chi resiste non si limita ad aspettare che la tensione passi, non fa finta che non stia succedendo niente, ma si oppone attivamente. Un corpo resiliente è un corpo passivo, mentre un corpo resistente è un corpo vivo, che subisce ferite e trasformazioni dalla forza ostile e non fa finta che non stia succedendo niente. Prova dolore e fastidio, e ciononostante continua a resistere. Resistere significa fare esperienza, rischiare di farsi male e di sparire pur di opporsi alla distruzione generale».
Non possiamo che raccontare, a questo punto, la testimonianza personale di una studentessa dell’Università di Psicologia di Catania che giocando a pallavolo, durante un incontro, ha subito un grave urto al ginocchio compromettendo una rotula. La sua è una storia apparentemente semplice che però cela risvolti personali ben più complessi. Oltre al dolore fisico, infatti, l’infortunio è stato alla pari emotivo, specie dopo la diagnosi presentata della propria fisioterapista secondo cui la giovane non avrebbe più potuto giocare. La notizia spiazzante però non ha lacerato la sua voglia di resistere continuando a seguire il piano di riabilitazione che doveva per riprendersi, giorno dopo giorno, con rigorosità. Alla fine, è riuscita a tornare in campo.
Tumblr media
Altro caso eclatante viene narrato nella Serie Tv I fantastici 5:
Laura, una ragazza di 16 anni, è vittima di un incidente che le costa la perdita di una gamba. Una situazione che travolgerebbe qualsiasi individuo e che però pesa in particolar modo in quella fase adolescenziale in cui si trova la protagonista. Quel momento in cui comincia a scoprire il proprio essere, le proprie attitudini, il periodo nel quale si comincia a costruire la propria identità. Forte e lucidamente pronta a non lasciarsi abbattere, Laura non si lascia intimorire e decide di entrare in un centro, il Nova Lux, in cui sono presenti tanti altri ragazzi con diverse disabilità, tutti accomunati da una preziosissima ricchezza, la resistenza. All’interno di questo centro viene data la possibilità ai ragazzi di rialzarsi e di continuare a vivere la loro vita. Tutto questo grazie allo sport. Laura, diciottenne, grazie al suo impegno, alla sua dedizione e alla sua forza di resistere alle avversità della vita diventa abilissima nella corsa. Insieme agli altri ragazzi del centro, decide di partecipare alle selezioni per gli europei. Un obiettivo importante. Qui però, Laura ha un crollo ripensando a ciò che le era accaduto, così come ad altri suoi compagni e di conseguenza non riuscirono a partecipare alla competizione. Rimaneva ancora una possibilità: partecipare in squadra a una gara di staffetta. I ragazzi, grazie al loro reciproco aiuto, al lavoro di squadra e alla loro voglia di realizzare il sogno, riuscirono non solo a superare le selezioni, ma anche a vincere gli europei. 
Tumblr media
Non è semplice, ma come disse Pietro Trabucchi: «Tutti abbiamo delle motivazioni. La differenza sta nella loro capacità di farle durare a lungo nonostante ostacoli, difficoltà e problemi». E aggiungiamo, quindi, nella capacità di resistere che può soltanto provenire da una profonda motivazione.
Usciti dallo spettacolo di Marco D’Agostin, First Love, queste storie hanno pervaso la nostra mente, ci hanno fatto emozionare e riflettere su quanto la vita dello sportivo possa essere dura e sostenibile solo se si ama ciò per cui si combatte. Siamo noi a costruire la nostra esistenza sulla base delle risorse di cui disponiamo e di cui possiamo disporre, dalle quali dobbiamo attingere per non soccombere agli ostacoli. «Ciò che non mi uccide, mi rende più forte» diceva Nietzsche e, tenendo a mente questa citazione, dobbiamo ricordarci che anche il cielo talvolta intimorisce e incute paura, ma emana anche bellezza e speranza.
Di: Donato Gabriele Cassone Giulia Concetta Celeste Laura Raneri
Questo articolo fa parte della rubrica:
Tumblr media
0 notes
lamilanomagazine · 1 year ago
Text
Milano: torna il palcoscenico più importante di Vanity Fair Italia che quest'anno celebra il suo ventesimo anniversario il 25 e 26 novembre al Teatro Lirico Giorgio Gaber
Tumblr media
Milano: torna il palcoscenico più importante di Vanity Fair Italia che quest'anno celebra il suo ventesimo anniversario il 25 e 26 novembre al Teatro Lirico Giorgio Gaber. Dopo il successo delle edizioni precedenti, Vanity Fair Stories, il più grande evento di Vanity Fair, torna sabato 25 e domenica 26 novembre al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano (via Larga 14) con un cast e un palinsesto mai stato così ricco di performance, sorprese e novità. Terzo e ultimo atto delle celebrazioni del ventesimo compleanno del magazine e momento di riflessione sul futuro che ci aspetta. Sul palco ci saranno i nomi di spicco del pop italiano e gli autori dei tormentoni più ascoltati in questo 2023; i protagonisti delle serie tv più apprezzate, le stelle del cinema d'autore. Ancora: scrittori e scrittrici di culto, ballerini, creator, comici e conduttori che stanno rivoluzionando i linguaggi della tv. Tra i primi grandi ospiti che hanno confermato la partecipazione: Francesco Arca, attore, è tra i protagonisti delle principali fiction Rai e Mediaset (Don Matteo, Le tre rose di Eva, Fosca Innocenti, Resta con me); Benji (Benjamin Mascolo), cantante e attore (è nel cast di After 5); Roberto Bolle, étoile; Paolo Bonolis, tra i più noti presentatori della televisione italiana; Alex Britti, cantautore, chitarrista, icona pop e blues; Cristiana Capotondi, attrice; Pietro Castellitto, attore, regista e scrittore insieme a Giorgio Quarzo Guarascio, cantautore, rapper e attore, protagonisti del film "Enea" opera seconda dello stesso Castellitto in uscita l'11 gennaio; Erin Doom, scrittrice, il suo libro Fabbricante di lacrime è stato il più venduto del 2022; Francesca Fagnani, giornalista, conduttrice dell'anno del talk Belve; Anna Foglietta, attrice e fondatrice della onlus Every Child Is My Child; Michela Giraud, comica, attrice e conduttrice tv; Levante, cantautrice tra le più talentuose del panorama italiano e scrittrice; Negramaro, band da vent'anni al centro della scena musicale italiana; Paola & Chiara, il duo canoro di sorelle più famoso d'Italia; Gabry Ponte, dj-producer italiano numero uno al mondo per ascolti su Spotify e terzo artista italiano più ascoltato al mondo su Spotify; Jack Savoretti, cantautore di fama internazionale; Sangiovanni, cantautore; The Kolors, fenomeno pop; Tlon, alias Maura Gancitano e Andrea Colamedici, filosofi e scrittori; Paola Turci, cantautrice e musicista. Sul palcoscenico di Vanity Fair Stories 2023 anche il cast della serie Netflix Suburræterna, con Carlotta Antonelli, Giacomo Ferrara e Filippo Nigro; e il cast di Un Professore 2, serie Rai Fiction-Banijay Studios Italy, prodotta da Massimo Del Frate, con Nicolas Maupas, Damiano Gavino e Domenico Cuomo. L'ingresso a Vanity Fair Stories è gratuito. Per assistere agli incontri basterà registrarsi sulla piattaforma dedicata all'interno del sito di Vanity Fair. Per chi non sarà presente, sarà possibile seguire i talk in streaming sul sito e sui canali Facebook e Instagram di Vanity Fair Italia. Hashtag ufficiali dell'evento: #vanityfairstories #20dicambiamento L'evento, Patrocinato del Comune di Milano, è reso possibile anche grazie al supporto di alcuni partner: Main Partner: ŠKODA Event Supporter: Nuvenia; Stand Up Against Street Harassment Iniziative Speciali: Cenacolo Artom; Dove; Pandora; Select Aperitivo; Think Milk, Taste Europe, Be Smart! Beauty Partner: Max Factor Media Partner: Urban Vision Si ringraziano: Rai Cinema; Tommy Hilfiger; Universal Pictures; Vision Distribution.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
carmenvicinanza · 1 year ago
Text
Naomi Wolf
Nell’intimo della maggioranza delle occidentali – autocontrollate, attraenti e di successo – c’è una corrente segreta che avvelena la loro libertà: una vena oscura, pervasa da nozioni di bellezza, che suscita odio di sé, ossessioni fisiche, terrore di invecchiare, paura di perdere il controllo.
Naomi Wolf, giornalista, scrittrice e consulente politica, è l’autrice dei testi femministi più venduti degli Stati Uniti.
Il libro che l’ha resa nota in tutto il mondo è stato Il mito della bellezza (The Beauty Myth) del 1991, un saggio che aveva scosso l’Occidente rivelando quanto i canoni estetici possano costituire una prigionia per le donne.
Grazie a questo testo, definito dal New York Times uno dei 70 libri più significativi del secolo, è diventata la portavoce della terza ondata del movimento femminista.
Nata a San Francisco, il 12 novembre 1962, Naomi Wolf si è laureata a Yale nel 1984 ed è stata ricercatrice a Oxford.
La sua carriera giornalistica è iniziata nel 1995, quando ha iniziato a trattare argomenti come l’aborto, il movimento Occupy Wall Street e l’ISIS.
Ha scritto per giornali come The Guardian, The Huffington Post, The New York Times, The Wall Street Journal, The Washington Post, Glamour, Ms. e altri ancora.
È stata consulente politica di Al Gore e Bill Clinton.
Tra le sue pubblicazioni più celebri ci sono il bestseller The End of America (2007) e Give Me Liberty (2008).
In Italia, oltre a Il mito della bellezza, ristampato nel 2022 dalle Edizioni Tlon a cura di Maura Gancitano e Jennifer Guerra, nel 2015 è stata pubblicata anche la traduzione di Vagina da Mondadori.
Il pensiero espresso nelle pagine del suo libro più noto, parla di un’assenza di giustificazioni legittime, storiche o biologiche per il mito della bellezza, che è solo una questione di potere. Assoggettate dal bisogno di apparire belle, dagli anni Ottanta le donne hanno iniziato a perdere drasticamente peso, sottoporsi a interventi chirurgici sempre più invasivi, investendo in cosmetici carissimi e adottando look scomodi. Una sorta di prigione in cui si sono recluse, senza possibilità di redenzione.
Un libro che è ancora tragicamente attuale, nonostante spesso siano proprio la moda e la pubblicità a proporre esempi di bellezza non convenzionali. A questa deriva si sono aggiunti i social, che molto spesso sbandierano una bellezza artificiale e ulteriormente “ritoccata” attraverso i filtri, con lo scopo di offrire immagini di perfezione che le donne adoperano anche per imporsi come influencer.
In passato, come nel presente, il mito della bellezza è quel fenomeno atto a mantenere una gerarchia di potere, a separare ruoli, a contenere desideri, anche nella società contemporanea, nonostante i tanti messaggi di body positivity e empowerment femminile.
«Le donne si sentono libere?». Rispondere a questa domanda che aveva posto nel suo testo significa far emergere il complesso intreccio fra bellezza, potere e oppressione, fra corpi e imperativi economici e sociali.
0 notes
gonzabasta · 2 years ago
Text
0 notes
letteratitudine · 2 years ago
Text
Tumblr media
C'è Vita oltre il Lavoro. Dialoghi, Musica e Incontri
25 giugno | Monk Roma
Condotto da Andrea Colamedici e Maura Gancitano.
Con Miguel Benasayag, Vito Mancuso, Viola Carofalo,
Francesca Coin, Ultima Generazione, Giovanni Truppi, Sarah Barberis,
Jennifer Guerra, Lorenzo Gasparrini, Antonio Casilli, N.A.I.P..
L'evento
PROGRAMMA
18.30 – 23.30
Maura Gancitano e Andrea Colamedici – Intro C’è Vita oltre il Lavoro
Viola Carofalo – Speech Ma quale Lavoro?
Miguel Benasayag – Lectio Resistenza. Istruzioni per l’uso
Antonio Casilli – Speech Il lavoro allontanato: dallo smart working alla IA generativa
Francesca Coin – Speech Le Grandi Dimissioni
Vito Mancuso – Lectio Per una nuova filosofia del lavoro
Giovanni Truppi – Parole e Musica Infinite possibilità per essere finiti
Ultima Generazione, Jennifer Guerra, Lorenzo Gasparrini, Sarah Barberis – Talk Attivismo e Lavoro
Andrea Colamedici e N.A.I.P. – Concerto Messa laica
0 notes
personal-reporter · 2 years ago
Text
Mare di Libri 2023 a Rimini
Tumblr media
Mare di Libri, il Festival dei Ragazzi che leggono, torna nel centro storico di Rimini dal  16 al 18 giugno, con partecipanti, volontari e ospiti da tutta Italia e dall’estero.  I giovani saranno come sempre i protagonisti della manifestazione, giunta alla sua sedicesima edizione e con circa 40 appuntamenti, divisi in 30 eventi a cui si aggiungono 11 laboratori e discussioni aperte intergenerazionali su temi contemporanei, dialoghi tra generi e generazioni, tra ragazzi e ragazze e gli autori e le autrici che interverranno in questa edizione. Il format classico è l'incontro con l'autore, e in molti casi l'intervista è affidata a giovani lettori e lettrici di gruppi di lettura provenienti da tutta Italia, con nomi come Manlio Castagna, Davide Morosinotto, Pierdomenico Baccalario, Igor De Amicis, Antonio Ferrara, Cecilia Randall, ma non mancheranno gli ospiti stranieri, che saranno Anne Fine, Guus Kuijer e Dark Visser. Tra le novità c'è quella relativa al Premio Mare di Libri, che giunto alla decima  edizione, per la prima volta si apre alla categoria della Graphic Novel. Saranno tre gli eventi durante i quali si rifletterà su grandi temi della contemporaneità con il format 1 parola 2 generazioni, dove la parità  sarà al centro di un incontro con Vera Gheno e Giulia Blasi; attorno a scuola dialogheranno Enrico Galliano e Gaja Cenciarellii; su lavoro interverranno i Maura Gancitano e Andrea Colamedici (Tlon). Il format dei generi narrativi tratterà di fantasy, criminalità, narrazioni giovanili e riscritture mitologiche e ogni appuntamento si svilupperà come una conversazione a due voci tra due autori e il pubblico. Quest'anno gli anniversari da celebrare saranno tre, venerdì 16 giugno lo spettacolo Cammelli a Barbiana racconterà la figura di Don Milani, sabato sera sarà la volta di Alessia Canducci e Alfonso Cuccurullo che interverranno su Italo Calvino e domenica sera chiuderà il festival una serata dedicata al mondo Disney, con letture di Nadia Terranova, Giusi Marchetta e la conduzione di Manlio Castagna al Teatro Galli. Sono tanti i laboratori in questa edizione, dove si esplorerà la mindfulness con Elisa Castiglioni, la poesia con Antonio Ferrara e Marianna Cappelli e si parlerà di ambiente con Andrea Vico, e di fumetti con Gud, il fumettista che ha curato l'immagine del poster del festival di quest'anno. Non mancheranno gli speed-date con gli editor, con protagonisti i professionisti di diverse case editrici che hanno il compito di raccontare i libri pubblicati in pochissimi minuti, cercando di incuriosire i lettori. Read the full article
0 notes
Text
A Milano gli Italian Podcast Awards
(ANSA) – MILANO, 07 GIU – Non solo un premio, ma tre giornate di panel, networking, case study e incontri per la community degli ascoltatori: si terrà a Milano, dal 9 all’11 giugno, Il Pod – l’Italian Podcast Awards, il primo premio nazionale dedicato ai migliori contenuti di qualità fioriti durante l’anno. Il premio è organizzato da Maura Gancitano e Andrea Colamedici, filosofi e scrittori…
View On WordPress
0 notes