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oltrearcobaleno · 14 hours
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L’integrazione scolastica delle persone con disabilità: un percorso verso l’inclusione e l’apprendimento
L’integrazione scolastica delle persone con disabilità rappresenta un diritto fondamentale garantito dalla normativa italiana, che ha come obiettivo quello di promuovere l’inclusione e l’autonomia degli alunni con disabilità all’interno delle scuole di ogni ordine e grado. Questo processo si basa su una serie di strumenti e figure professionali, come l’insegnante di sostegno, che collaborano con le famiglie e le istituzioni per favorire il benessere e lo sviluppo dei minori con disabilità.
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Il successo dell’integrazione scolastica delle persone con disabilità si realizza attraverso il coinvolgimento attivo di un operatore qualificato che, inserito nell’ambiente scolastico, affianca l’alunno nelle attività quotidiane. L’operatore ha il compito di facilitare il processo di apprendimento, non solo attraverso l’assistenza didattica, ma anche promuovendo la socializzazione e la relazione con i compagni di classe. L’attività scolastica per gli alunni con disabilità viene quindi adattata alle loro esigenze, in modo da garantire una partecipazione attiva e significativa all’interno della comunità scolastica.
Il ruolo centrale della scuola nell’integrazione
La scuola riveste un ruolo essenziale nel processo di integrazione delle persone con disabilità, fungendo da comunità inclusiva e accogliente. L’obiettivo primario è garantire il diritto all’istruzione per tutti gli alunni, indipendentemente dalle loro capacità o condizioni. Per far sì che ciò avvenga, è fondamentale che l’intero ambiente scolastico, a partire dagli insegnanti fino ai compagni di classe, contribuisca alla creazione di un clima di partecipazione e inclusione.
Affinché l’integrazione scolastica delle persone con disabilità abbia successo, il progetto educativo deve essere concepito in modo personalizzato. Ciò implica che le attività didattiche vengano calibrate per stimolare al massimo le potenzialità degli alunni con disabilità, promuovendo sia l’apprendimento che lo sviluppo di competenze sociali e relazionali. La collaborazione tra scuola e famiglia è anch’essa un elemento chiave: i genitori devono essere coinvolti attivamente nel percorso educativo dei propri figli, così da garantire una continuità tra il contesto scolastico e quello familiare.
Chi può beneficiare dell’integrazione scolastica?
L’integrazione scolastica si rivolge a tutti i minori con disabilità, indipendentemente dalla gravità della loro condizione. Ogni bambino ha il diritto di accedere all’istruzione e di partecipare alle attività scolastiche, dalla scuola materna fino all’università. La legge italiana, in particolare la Legge 104/92, sancisce il diritto all’integrazione scolastica per tutti gli alunni con disabilità, garantendo un sostegno continuo lungo tutto il percorso educativo.
Oltre all’alunno, l’integrazione scolastica sostiene anche le famiglie, offrendo loro supporto e strumenti per affrontare le sfide che derivano dall’assistenza e dall’educazione di un figlio con disabilità. La scuola diventa così un punto di riferimento, non solo per l’alunno, ma per tutti coloro che lo circondano.
L’evoluzione dell’integrazione scolastica
Il concetto di integrazione delle persone con disabilità è cambiato profondamente nel corso del tempo. Agli inizi del Novecento, le persone con disabilità venivano considerate inferiori e non integrate pienamente nella società. Solo negli anni ’80 si iniziò a parlare di integrazione scolastica come diritto fondamentale, riconoscendo che le scuole speciali non consentivano una reale inclusione.
Con l’introduzione della figura dell’insegnante di sostegno, la scuola italiana ha compiuto un passo avanti significativo. Questo professionista, altamente qualificato, svolge un ruolo cruciale nell’integrazione degli alunni con disabilità, lavorando a stretto contatto con gli altri docenti per garantire un’educazione inclusiva e partecipativa. L’insegnante di sostegno non si limita a fornire assistenza didattica, ma è anche responsabile della redazione del Piano Educativo Individualizzato (PEI), uno strumento fondamentale per la definizione degli obiettivi di apprendimento e delle modalità di verifica dei progressi degli alunni con disabilità.
La normativa italiana a supporto dell’integrazione
L’Italia è uno dei Paesi all’avanguardia nell’integrazione scolastica delle persone con disabilità. Già con la Legge 118/1971 si stabiliva che l’istruzione dei soggetti con disabilità dovesse avvenire nelle classi comuni della scuola pubblica. Tuttavia, è con la Legge 517/1977 che si è introdotto il concetto di integrazione scolastica vera e propria, prevedendo l’inserimento degli alunni con disabilità nelle scuole ordinarie e la figura dell’insegnante di sostegno.
Un ulteriore passo avanti è stato compiuto con la Legge 104/1992, che regola il diritto allo studio delle persone con disabilità e ne promuove l’integrazione nella scuola, nella società e nel mondo del lavoro. Questa legge stabilisce una serie di misure a favore degli alunni con disabilità, tra cui il diritto all’assistenza e alla personalizzazione dell’insegnamento, garantendo che ogni alunno possa accedere a un’educazione di qualità.
Il Piano Educativo Individualizzato (PEI)
Il PEI è uno strumento fondamentale per l’integrazione scolastica delle persone con disabilità. Redatto in collaborazione tra insegnanti, famiglia e operatori socio-sanitari, il PEI definisce gli obiettivi educativi specifici per ogni alunno con disabilità, tenendo conto delle sue potenzialità e delle sue esigenze particolari. La sua funzione principale è quella di monitorare il progresso dell’alunno e di adattare le attività scolastiche in base ai risultati ottenuti.
Grazie a questo strumento, l’integrazione scolastica delle persone con disabilità diventa un processo dinamico e personalizzato, che si evolve nel tempo in base alle necessità dell’alunno e ai suoi progressi. Il PEI rappresenta, quindi, un elemento chiave per garantire che l’integrazione scolastica non si limiti all’assistenza, ma promuova attivamente l’apprendimento e la crescita personale.
Conclusione
L’integrazione scolastica delle persone con disabilità è un diritto fondamentale che mira a garantire a tutti i bambini e ragazzi un’educazione inclusiva e di qualità. Grazie al lavoro congiunto di scuole, famiglie e operatori socio-sanitari, gli alunni con disabilità possono sviluppare appieno le loro potenzialità, partecipando attivamente alla vita scolastica e sociale. L’Italia, con il suo avanzato sistema normativo, rappresenta un esempio di come l’integrazione scolastica possa contribuire a costruire una società più inclusiva e giusta.
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oltrearcobaleno · 3 days
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Il Progetto di Vita per le Persone con Disabilità: Un Approccio Inclusivo e Personalizzato
Il Progetto di Vita per le persone con disabilità rappresenta un pilastro fondamentale della legislazione italiana e delle politiche sociali orientate all’inclusione. Questo strumento è stato introdotto per la prima volta nel sistema normativo italiano con la Legge 8 novembre 2000, n. 328, la quale ha ridefinito il concetto di assistenza sociale, passando da un approccio puramente assistenziale a uno progettuale e personalizzato. Al centro di questa nuova visione c’è l’obiettivo di garantire alle persone con disabilità non solo un adeguato sostegno ma anche una reale possibilità di vivere una vita autonoma e inclusiva nella società.
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La Legge 22 giugno 2016, n. 112, nota come “Legge sul Dopo di Noi”, ha rafforzato ulteriormente questo approccio, ponendo il Progetto di Vita come elemento cardine per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive di sostegno familiare. Questo strumento non si limita a prevedere interventi di assistenza e cura, ma si propone di attivare percorsi volti a favorire il benessere, l’inclusione sociale e l’autonomia della persona. La piena inclusione è infatti il principio cardine della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, recepita dall’Italia, che stabilisce il diritto di ogni persona con disabilità a partecipare attivamente alla vita comunitaria, godendo delle stesse libertà e opportunità degli altri.
Il Progetto Individuale per le Persone con Disabilità
Il cuore del Progetto di Vita è il cosiddetto “progetto individuale”, introdotto dalla Legge 328 del 2000. Questo progetto è predisposto dai comuni, in accordo con le aziende sanitarie locali, e mira alla piena inclusione della persona con disabilità nel contesto sociale e familiare, nonché all’integrazione scolastica e lavorativa. La sua realizzazione si basa su una valutazione diagnostico-funzionale, che tiene conto delle esigenze specifiche della persona, integrando cure, servizi e supporti economici necessari per contrastare povertà, emarginazione e esclusione sociale.
Nel Progetto di Vita, la persona con disabilità diventa il punto focale attorno al quale ruotano tutte le azioni messe in campo dai servizi di welfare. Questo approccio innovativo, definito come “modello progettuale”, mira a garantire che le decisioni riguardanti la vita della persona siano prese con il suo pieno coinvolgimento, rispettando le sue aspirazioni, desideri e preferenze.
La Legge sul “Dopo di Noi” e il Progetto di Vita
La Legge sul “Dopo di Noi” rappresenta un esempio concreto di come il Progetto di Vita possa fare la differenza nella vita delle persone con disabilità. Questa legge si rivolge alle persone con disabilità grave che non possono più contare sul supporto familiare, predisponendo misure di assistenza e cura a lungo termine. Il Progetto di Vita, in questo contesto, non è soltanto uno strumento per garantire l’assistenza, ma diventa una guida per la costruzione di percorsi che portano la persona con disabilità a vivere in modo autonomo, anche dopo la perdita dei propri cari.
Uno degli elementi più innovativi della legge è l’introduzione del “progetto personalizzato”, un documento che delinea tutte le risorse e i servizi di cui la persona ha bisogno, e che viene redatto con il pieno coinvolgimento della persona con disabilità e della sua famiglia. Il Progetto di Vita è quindi un processo dinamico, in continua evoluzione, che si adatta ai cambiamenti delle condizioni della persona e delle sue necessità.
L’Importanza di un Approccio Sistemico e Inclusivo
Il Progetto di Vita è parte di una strategia più ampia che mira alla deistituzionalizzazione delle persone con disabilità e alla loro piena inclusione nella comunità. A livello europeo, la Strategia sulla disabilità 2021-2030 individua alcune aree prioritarie di intervento, tra cui la promozione dell’autonomia, la creazione di un welfare abitativo inclusivo e l’integrazione lavorativa e scolastica. Tutti questi obiettivi trovano riscontro nel Progetto di Vita, che non si limita a rispondere a bisogni immediati ma si propone di offrire una visione a lungo termine per il futuro della persona.
In questo contesto, la collaborazione tra diversi attori, come famiglie, enti locali, organizzazioni del terzo settore e servizi pubblici, è cruciale per garantire una risposta integrata e coordinata ai bisogni delle persone con disabilità. Il Progetto di Vita, infatti, non è un semplice documento burocratico, ma un percorso concertato, che coinvolge tutti i soggetti interessati per garantire che la persona con disabilità possa esercitare i propri diritti e vivere una vita piena e soddisfacente.
Conclusioni
Il Progetto di Vita rappresenta uno strumento fondamentale per garantire la piena inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità. Esso si basa su un approccio sistemico che mette al centro la persona, rispettandone i desideri e le aspirazioni, e mira a fornire un supporto globale e personalizzato. Attraverso il coinvolgimento attivo della persona con disabilità, delle famiglie e delle istituzioni, il Progetto di Vita diventa un vero e proprio percorso di emancipazione, che offre a chi è affetto da disabilità non solo assistenza, ma la possibilità di partecipare attivamente alla vita comunitaria. La sfida per il futuro è quella di continuare a sviluppare politiche e servizi che siano realmente inclusivi, capaci di garantire una vita dignitosa e piena per tutte le persone con disabilità.
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oltrearcobaleno · 8 days
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Le Emozioni nel Bambino con Autismo: Comprendere e Supportare il Mondo Interiore
L’autismo è una condizione che spesso viene fraintesa, specialmente quando si tratta delle emozioni che i bambini affetti da questa sindrome provano e manifestano. Un comune pregiudizio è che i bambini con autismo non provino emozioni o, se le provano, le manifestino in modo ridotto. Questo non è assolutamente vero. Anzi, le persone con autismo sperimentano spesso emozioni intense, che possono includere ansia, paura, rabbia e collera, sebbene queste emozioni possano manifestarsi in modo diverso rispetto a quanto ci si aspetta.
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L’Ansia nel Bambino Autistico
Un’emozione molto frequente nei bambini con autismo è l’ansia, che può esprimersi in varie forme. Nei casi di autismo lieve, l’ansia si manifesta spesso attraverso sintomi come l’iperattività, l’ipercinesia e una notevole reattività alle piccole frustrazioni. Questi bambini desiderano spesso socializzare, ma l’ansia e l’eccitazione interna possono rendere difficoltosi i loro tentativi di relazionarsi con i coetanei. Questo porta frequentemente al rifiuto da parte degli altri bambini, in quanto il bambino con autismo non riesce ad ascoltare e comprendere i bisogni degli altri a causa del suo stato d’animo agitato.
In forme più gravi di autismo, l’ansia può essere mascherata da sintomi più evidenti come stereotipie, apatia apparente o indifferenza. Tuttavia, quest’ansia è comunque presente e si può notare attraverso improvvisi sbalzi d’umore e crisi acute di angoscia, spesso scatenate da piccole frustrazioni. L’ansia può anche interferire con il pensiero strutturato e il linguaggio, che può diventare incoerente o slegato.
Paure e Fobie
Il bambino con autismo vive in un mondo che può sembrare ostile e incomprensibile. Oggetti, stimoli visivi, uditivi o tattili, o anche piccoli cambiamenti nell’ambiente circostante, possono scatenare forti reazioni di paura. Queste paure si manifestano spesso in modo drammatico, con urla, pianti o comportamenti agitati. Temple Grandin, una nota scienziata con autismo ad alto funzionamento, descrive il suo rapporto con la paura come una costante presenza nella sua vita. La sua testimonianza sottolinea come la paura possa dominare la quotidianità di una persona con autismo, rendendo difficile affrontare anche le più comuni situazioni sociali.
Le paure nei bambini con autismo possono diventare così pervasive da influenzare tutte le attività e le interazioni sociali, e in alcuni casi possono portare a veri e propri attacchi di panico. Questi attacchi, come descrive Grandin, possono essere improvvisi e incontrollabili, rendendo difficile per il bambino gestire le emozioni in modo adeguato.
Rabbia e Collera
La rabbia è un’altra emozione che può essere intensamente vissuta dai bambini con autismo. Questi bambini possono avere scoppi di collera e manifestazioni aggressive, sia verso gli altri che verso sé stessi. Questo accade soprattutto quando il bambino percepisce che il mondo esterno non rispetta le sue paure, ansie o bisogni. La rabbia può essere una risposta diretta alla frustrazione, specialmente quando il bambino non riesce a comunicare le sue emozioni in modo efficace.
Fortunatamente, con un ambiente adeguato e rispettoso dei bisogni del bambino, queste manifestazioni di rabbia possono ridursi. Quando il bambino si sente compreso e supportato, la sua sofferenza interiore si attenua, permettendo alla rabbia e alla collera di diminuire, e migliorando anche altri sintomi legati all’autismo.
Tristezza e Gioia
Le emozioni di tristezza e gioia possono essere difficili da identificare nei bambini con autismo. Alcuni bambini possono manifestare queste emozioni in modo eccessivo, mentre altri possono sembrare indifferenti o non mostrare segni evidenti di cambiamenti emotivi. Tuttavia, ciò non significa che non provino tali emozioni. In alcuni casi, una risata esagerata può nascondere un profondo senso di tristezza o angoscia, mentre un’espressione apparentemente neutra può celare momenti di vera serenità.
Per gli adulti che interagiscono con bambini con autismo, come genitori o insegnanti, è essenziale andare oltre le espressioni superficiali per cercare di capire le emozioni più profonde. Solo attraverso un ascolto attento e una comprensione empatica è possibile connettersi veramente con il mondo interiore di un bambino con autismo.
Sfiducia e Diffidenza
Un’altra componente del mondo emotivo del bambino con autismo è la diffidenza verso l’ambiente circostante. Spesso, questi bambini percepiscono il mondo come ostile, incoerente e causa di continue frustrazioni. Questo porta a una crescente chiusura verso gli altri, aggravando ulteriormente l’isolamento sociale e la difficoltà nel creare relazioni significative.
Le Difese Emotive
Molti dei sintomi associati all’autismo possono essere visti come meccanismi di difesa contro emozioni intense come l’ansia, la paura e la tristezza. Questi bambini cercano di evitare situazioni che provocano disagio o ansia, preferendo la routine e la prevedibilità. Ogni cambiamento, per quanto minimo, può aumentare il loro senso di vulnerabilità e peggiorare il malessere.
Un’altra difesa comune è l’uso di comportamenti ripetitivi, noti come stereotipie. Questi comportamenti offrono un senso di controllo e riducono temporaneamente l’ansia. In alcuni casi, anche l’autolesionismo può diventare un modo per gestire l’angoscia emotiva, permettendo al bambino di distrarsi dal dolore interiore per un breve momento.
Conclusione
Il mondo emotivo di un bambino con autismo è complesso e spesso incomprensibile per chi lo osserva dall’esterno. L’autismo non riduce la capacità di provare emozioni, ma ne influenza profondamente l’espressione. Comprendere e rispettare queste emozioni, anche quando si manifestano in modi inusuali, è essenziale per costruire un ambiente sicuro e accogliente per i bambini con autismo, permettendo loro di svilupparsi pienamente e vivere una vita più serena e appagante.
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oltrearcobaleno · 11 days
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La Bandiera della Disabilità: una storia di forza e civiltà
La bandiera della disabilità, conosciuta anche come bandiera del superamento o bandiera dei diritti delle persone con disabilità, rappresenta un simbolo di unione per tutte le persone che vivono con una disabilità. Questo emblema è stato creato nel 2017 dal ballerino valenciano Eros Recio e presentato ufficialmente alle Nazioni Unite, con l’intento di dare visibilità e riconoscimento alle battaglie e ai diritti delle persone con disabilità in tutto il mondo.
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Il Significato della Bandiera
La bandiera della disabilità ha un forte valore simbolico, rappresentando non solo l’identità delle persone con disabilità, ma anche la lotta continua per il riconoscimento dei loro diritti. È un simbolo di orgoglio per chi vive con una disabilità, che vuole affermare la propria dignità e forza di fronte alle avversità. La bandiera, inoltre, vuole rendere omaggio allo sport paralimpico, un’area nella quale le persone con disabilità dimostrano la loro capacità di eccellere nonostante le sfide fisiche e mentali.
I colori della bandiera sono ispirati direttamente ai Giochi Paralimpici, un evento di estrema importanza per la comunità globale delle persone con disabilità. Tuttavia, questi colori non sono legati a un concetto di competitività o meritocrazia, ma piuttosto rappresentano il superamento delle barriere discriminatorie imposte dalla società e la conquista di nuovi diritti per il collettivo delle persone con disabilità. Attraverso questo simbolo, il movimento della disabilità vuole affermare la propria volontà di combattere per un futuro migliore, fatto di pari opportunità e maggiore consapevolezza da parte di tutti.
Il Valore dell’Orgoglio e della Lotta per i Diritti
Il significato della bandiera è ampio e si presta a diverse interpretazioni. Secondo Eros Recio, i colori presenti nel design possono essere interpretati come rappresentazioni delle diverse forme di disabilità: fisica, mentale e sensoriale. Tuttavia, è lo stesso creatore della bandiera a sottolineare che il significato esatto dovrebbe essere deciso dalle stesse persone con disabilità, in quanto protagoniste della loro lotta. I movimenti per i diritti delle persone con disabilità sono eterogenei, e questa diversità di approcci si riflette anche nella pluralità di significati attribuiti alla bandiera.
La bandiera non si limita a rappresentare un simbolo visivo: essa diventa il veicolo per portare avanti battaglie concrete. Tra le principali tematiche coperte dal movimento ci sono la lotta contro la discriminazione, il miglioramento dell’accessibilità, la promozione dell’inclusione e il riconoscimento dell’individualità di ciascuna persona con disabilità. La bandiera della disabilità diventa così un emblema per tutte quelle persone che, quotidianamente, lottano contro le barriere fisiche, sociali e culturali.
La Storia della Bandiera
La bandiera della disabilità è stata ufficialmente riconosciuta il 3 dicembre 2017, durante la Giornata internazionale delle persone con disabilità. In quella data, i parlamentari dei paesi dell’America Latina si sono riuniti in Perù e, per acclamazione, hanno dichiarato che questa bandiera sarebbe stata il simbolo di tutte le persone con disabilità. Lo stesso giorno, la bandiera è stata consegnata presso la sede europea delle Nazioni Unite.
Da allora, la bandiera ha continuato a diffondersi in diverse città e comunità autonome spagnole. Ad esempio, nel 2018, la città di Santa Cruz de la Palma, nelle isole Canarie, ha deciso di esporla durante la Giornata internazionale delle persone con disabilità. Questo gesto simboleggia l’impegno di molte comunità a sostenere i diritti delle persone con disabilità e a promuovere una maggiore consapevolezza a livello locale e globale.
La Relazione con Eros Recio
Eros Recio ha spiegato che la bandiera della disabilità è stata disegnata utilizzando tre colori principali: oro, argento e bronzo. Questi colori, che ricordano le medaglie assegnate durante le competizioni sportive, rappresentano simbolicamente tre dei principali tipi di disabilità: fisica, mentale e sensoriale. Tuttavia, il creatore ha anche sottolineato che i colori non si riferiscono esclusivamente a una specifica forma di disabilità, ma piuttosto vogliono rappresentare tutte le possibili diversità. Non esiste, infatti, una gerarchia tra le diverse forme di disabilità: ogni persona con disabilità ha il diritto di essere rappresentata da questa bandiera.
Il 12 dicembre 2019, durante un evento ufficiale del Collegio dell’Arte Maggiore della Seta di Valencia, la bandiera della disabilità è stata solennemente incorporata nella tradizione tessile della città. Durante il suo discorso, Recio ha ribadito l’importanza di questa bandiera come simbolo di inclusione, solidarietà e libertà. Ha dichiarato che la bandiera della disabilità ha il compito di inviare un messaggio chiaro al mondo: un messaggio che promuova l’accettazione e la lotta contro la segregazione sociale derivante dalla discriminazione.
Un Simbolo di Inclusione Globale
La bandiera della disabilità rappresenta oggi un simbolo di inclusione e riconoscimento per tutte le persone con disabilità. Il suo design, influenzato da movimenti sociali come quello della comunità LGBT+, nasce dall’esigenza di dare visibilità a un gruppo spesso ignorato o stigmatizzato. Attraverso questa bandiera, le persone con disabilità possono affermare la propria identità, il proprio valore e la propria forza nel superare le barriere che la società impone loro.
Il legame tra la bandiera della disabilità e il movimento globale per i diritti delle persone con disabilità è ormai consolidato. La bandiera è diventata un simbolo di speranza e determinazione per tutte le persone che, ogni giorno, combattono per un mondo più giusto, accessibile e inclusivo.
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oltrearcobaleno · 16 days
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Le Paralimpiadi: Un Simbolo di Inclusione e Superamento della Disabilità
Le Paralimpiadi rappresentano oggi una delle più grandi manifestazioni sportive a livello globale, un evento che celebra non solo l’eccellenza atletica, ma anche la capacità umana di superare ogni barriera fisica e psicologica legata alla disabilità. La loro nascita è strettamente legata alla figura del neurochirurgo ebreo di origine tedesca naturalizzato inglese Ludwig Guttmann, che nel 1948 organizzò la prima competizione sportiva per veterani della seconda guerra mondiale affetti da lesioni alla colonna vertebrale o da altre menomazioni. Questo evento, che si svolse a Stoke Mandeville, una cittadina del Buckinghamshire, pose le fondamenta per la creazione di una piattaforma dedicata agli atleti con disabilità.
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Nel 1952, i giochi di Stoke Mandeville assunsero un carattere internazionale con la partecipazione di atleti olandesi, un traguardo significativo per un evento che sarebbe poi diventato uno dei più importanti nel mondo sportivo. Questo cambiamento rifletteva l’importanza di unire persone provenienti da diversi paesi, tutte con disabilità, ma accomunate dalla stessa passione per lo sport e il desiderio di mostrare al mondo che il loro talento e determinazione superavano qualsiasi ostacolo fisico.
Un altro personaggio fondamentale per lo sviluppo delle Paralimpiadi fu il medico italiano Antonio Maglio. Nel 1958, Maglio, direttore del centro paraplegici dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), propose di organizzare i giochi a Roma nel 1960, anno in cui la città avrebbe ospitato le Olimpiadi. Questa proposta ebbe grande successo, e i giochi si tennero dal 18 al 25 settembre 1960, con la partecipazione di 400 atleti provenienti da 23 Paesi. Quell’evento non solo aprì una nuova strada per l’inclusione degli atleti con disabilità, ma segnò anche l’inizio del percorso che avrebbe portato alla nascita ufficiale delle Paralimpiadi nella loro forma attuale.
L’edizione di Roma, originariamente chiamata “IX Giochi internazionali per paraplegici”, fu retroattivamente riconosciuta nel 1984 come la prima edizione dei Giochi Paralimpici estivi. Questo riconoscimento ufficiale da parte del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha rappresentato un traguardo straordinario per il movimento sportivo delle persone con disabilità, consolidando il legame tra i Giochi Olimpici e quelli Paralimpici.
I contatti tra Ludwig Guttmann e la delegazione giapponese presente a Roma nel 1960 furono determinanti per il futuro dei Giochi. Grazie a questi contatti, Tokyo ospitò nel 1964 i Giochi internazionali di Stoke Mandeville, che furono successivamente riconosciuti come i II Giochi Paralimpici estivi. Questo evento confermò l’importanza delle Paralimpiadi nel panorama sportivo internazionale, portando l’attenzione globale sull’inclusione delle persone con disabilità.
Il percorso verso una maggiore visibilità e inclusione delle persone con disabilità continuò nel 1968, quando, nonostante le difficoltà legate al mancato sostegno del governo messicano, Israele si offrì di ospitare i Giochi Paralimpici come parte delle celebrazioni per il ventesimo anniversario della nascita dello stato. Questo fu un passo importante verso l’affermazione delle Paralimpiadi come evento di rilevanza internazionale, dedicato a tutti gli atleti con disabilità.
Le edizioni successive dei Giochi Paralimpici continuarono a crescere in importanza e in numero di partecipanti. Nel 1972, in Germania, e nel 1976, in Canada, i giochi si tennero nello stesso paese dei Giochi Olimpici, anche se in sedi diverse. Tuttavia, l’edizione del 1976 segnò una svolta, poiché per la prima volta parteciparono atleti con disabilità diverse dalla paraplegia, ampliando così la portata e la rappresentatività dei giochi.
Nello stesso anno, si tennero le prime Paralimpiadi invernali in Svezia, dal 21 al 28 febbraio. Questo nuovo ramo dei Giochi Paralimpici dimostrò che lo sport per le persone con disabilità poteva esprimersi in una vasta gamma di discipline, anche in condizioni climatiche estreme. Il 1988 fu un anno cruciale per il movimento paralimpico, poiché con i Giochi di Seul si stabilì finalmente il principio secondo cui le Paralimpiadi si sarebbero tenute nella stessa città delle Olimpiadi. Questo segnò una conquista fondamentale per l’inclusione degli atleti con disabilità, dando loro la stessa dignità e visibilità riservata agli atleti olimpici.
Dal 2001, grazie a un accordo tra il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) e il Comitato Paralimpico Internazionale (IPC), è diventato obbligatorio per le città candidate a ospitare le Olimpiadi organizzare anche i Giochi Paralimpici. Questo accordo riflette l’impegno globale verso l’inclusione delle persone con disabilità nello sport, contribuendo a sensibilizzare l’opinione pubblica e a promuovere un mondo più equo e accessibile.
Anche il logo delle Paralimpiadi ha subito delle modifiche nel corso degli anni. Dal 1992 al 2004, il logo dell’IPC era costituito da tre taegeuk, simboli provenienti dalla cultura coreana, rappresentanti mente, corpo e spirito. Nel 2003, il logo fu aggiornato con tre agitos (dal latino “agito”, cioè “io mi muovo”), simboleggiando il movimento e l’inclusione di atleti con disabilità da tutto il mondo.
Negli ultimi anni, le Paralimpiadi hanno continuato a crescere in popolarità e prestigio. L’ultima edizione estiva si è tenuta a Tokyo nel 2021, mentre l’ultima edizione invernale ha avuto luogo a Pechino nel 2022. I prossimi Giochi Paralimpici invernali si terranno a Milano e Cortina d’Ampezzo dal 6 al 15 marzo 2026, mentre l’edizione estiva si svolgerà a Parigi dal 28 agosto all’8 settembre 2024. Questi eventi rappresentano un’occasione per celebrare non solo lo sport, ma anche la capacità di ogni persona di superare le proprie disabilità e di raggiungere i propri obiettivi.
Le Paralimpiadi sono un simbolo vivente del potere dello sport di unire persone di diverse nazionalità e con diverse disabilità, dimostrando che la forza, la determinazione e la passione possono superare ogni limite. Questi Giochi hanno creato un movimento globale che promuove l’uguaglianza, l’inclusione e il rispetto per tutte le persone, indipendentemente dalle loro capacità fisiche.
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oltrearcobaleno · 23 days
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L’Associazione Culturale Oltre l’Arcobaleno e la Magia del Roumiage a Coumboscuro 2024
L’Associazione Culturale Oltre l’Arcobaleno ha partecipato con grande entusiasmo alla manifestazione “Roumiage” tenutasi a Coumboscuro il 25 agosto 2024. Questo evento straordinario, ricco di tradizioni, musica e incontri culturali, è stato il culmine di una settimana intensa, caratterizzata da un susseguirsi di momenti magici e significativi. L’associazione culturale ha svolto un ruolo cruciale nel celebrare la cultura provenzale e piemontese, partecipando attivamente a questa edizione del Roumiage e contribuendo alla riuscita di una manifestazione che, anno dopo anno, si conferma come un appuntamento imperdibile per le comunità locali e i visitatori.
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La settimana di eventi ha preso il via il 19 agosto con le marce dell’amicizia, note come “Traversados”, che hanno simboleggiato il legame storico e culturale tra le popolazioni della Provenza e del Piemonte. L’Associazione Culturale Oltre l’Arcobaleno ha accolto con entusiasmo l’arrivo delle Traversados a Coumboscuro, il 23 agosto, che ha segnato l’inizio ufficiale di una serie di eventi affascinanti e coinvolgenti. Le marce non solo hanno rappresentato un gesto di amicizia, ma hanno anche reso omaggio alla lunga storia di cooperazione tra queste due regioni, un tema caro all’associazione culturale che da anni promuove il dialogo interculturale.
Tra gli eventi di spicco della manifestazione Roumiage 2024 vi è stata la rassegna espositiva del 24 agosto, che ha visto la partecipazione di artisti come Enrico Challier con la sua mostra “Faietes – Anima Selvatica”. L’Associazione Culturale Oltre l’Arcobaleno ha sostenuto l’organizzazione di questa esposizione, che ha attratto un vasto pubblico interessato alle opere d’arte legate al mondo naturale e alle tradizioni della montagna. Nello stesso giorno, la celebrazione dei 100 anni della parrocchia di San Lucio de Coumboscuro ha offerto un momento di riflessione e commemorazione della storia religiosa e culturale del luogo, arricchendo ulteriormente l’esperienza dei partecipanti.
Il 25 agosto, l’Associazione Culturale Oltre l’Arcobaleno ha preso parte attiva alla giornata conclusiva della manifestazione, caratterizzata da una serie di eventi che hanno celebrato la cultura, la tradizione e la musica. Uno dei momenti più attesi è stato il concerto della cantante Tosca, che ha incantato il pubblico con un repertorio ispirato alla cultura provenzale e alla musica di Fabrizio De André. Tosca, sul suo profilo social, ha descritto l’esperienza come magica, sottolineando come Roumiage sia un luogo dove Provenza e Italia si fondono in un abbraccio culturale e spirituale. La collaborazione con l’associazione culturale ha permesso di creare un ambiente caloroso e accogliente, dove la musica e l’arte hanno potuto esprimersi in tutta la loro bellezza.
Un altro evento che ha suscitato grande interesse durante la giornata è stata la tradizionale sfida franco-italiana di “Morra”, conosciuta come “La Mouro”. L’Associazione Culturale Oltre l’Arcobaleno ha contribuito all’organizzazione di questa competizione antica, che ha coinvolto partecipanti da entrambe le nazioni, evidenziando ancora una volta l’importanza dello scambio culturale e dell’amicizia tra popoli. La sfida ha attirato l’attenzione di molti, grazie alla sua combinazione di competizione e tradizione, offrendo uno spettacolo appassionante per i presenti.
Uno degli elementi più suggestivi della giornata è stato senza dubbio il falò “Fueiassier”, acceso per celebrare la fine della settimana di eventi. Questo grande fuoco simbolico ha rappresentato il culmine di un’intera settimana di celebrazioni, e l’Associazione Culturale Oltre l’Arcobaleno ha partecipato con grande entusiasmo alla sua realizzazione. Il falò ha illuminato la notte, creando un’atmosfera incantata che ha unito i partecipanti in un’esperienza condivisa di cultura, tradizione e amicizia.
Nel corso della manifestazione, l’Associazione Culturale Oltre l’Arcobaleno ha svolto un ruolo fondamentale nella promozione di valori come la diversità culturale, la collaborazione tra popoli e la conservazione delle tradizioni locali. Attraverso il suo impegno, l’associazione culturale ha contribuito a rafforzare i legami tra le comunità della Provenza e del Piemonte, offrendo una piattaforma per il dialogo e lo scambio culturale.
Il commento dell’artista Fabia Salvucci, anch’essa presente al Roumiage, ha sottolineato l’importanza di questi incontri culturali. In un suo post sui social media, Salvucci ha descritto il Roumiage come un luogo magico, paragonandolo a Narnia, dove Italia e Provenza si incontrano e le persone comunicano in molteplici lingue, raccontando la storia unica di questi luoghi. L’associazione culturale, con il suo coinvolgimento, ha permesso che questa magia si concretizzasse, offrendo un’esperienza indimenticabile a tutti coloro che hanno partecipato.
In conclusione, l’Associazione Culturale Oltre l’Arcobaleno ha giocato un ruolo determinante nella buona riuscita della manifestazione Roumiage 2024 a Comboscuro. Grazie alla sua dedizione e impegno, l’associazione culturale ha saputo creare un’atmosfera di inclusione e partecipazione, promuovendo il dialogo tra culture diverse e celebrando le tradizioni locali. La manifestazione si è conclusa con successo, lasciando un segno indelebile nei cuori dei partecipanti e consolidando ancora una volta il ruolo dell’Associazione Culturale Oltre l’Arcobaleno come promotrice di cultura e tradizione.
Coumboscuro Centre Prouvençal 
Tosca Donati
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oltrearcobaleno · 25 days
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Il Ruolo delle Associazioni Culturali nella Difesa dei Diritti dei Disabili
Le associazioni culturali svolgono un ruolo cruciale nella difesa dei diritti dei disabili a livello globale, attraverso campagne di sensibilizzazione, iniziative educative e collaborazioni legislative. Queste organizzazioni non solo promuovono una maggiore consapevolezza pubblica, ma agiscono anche come mediatori tra le comunità di disabili e le istituzioni governative, lottando per ottenere uguali diritti e opportunità. La loro influenza è evidente in vari paesi che hanno adottato leggi innovative volte a migliorare l’accessibilità e i diritti delle persone con disabilità.
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Un esempio significativo dell’impatto delle associazioni culturali si trova in Canada, dove la provincia più grande, l’Ontario, ha introdotto l’Accessibility for Ontarians with Disabilities Act nel 2005. Questa legislazione ha l’obiettivo ambizioso di rendere la provincia completamente accessibile entro il 2025. Grazie all’influenza di varie associazioni culturali, il Canada ha continuato a fare progressi nel campo dei diritti dei disabili. Nel 2019, l’Accessible Canada Act è diventato legge, rappresentando la prima normativa nazionale sull’accessibilità che coinvolge tutti i dipartimenti governativi e le agenzie regolamentate a livello federale.
Le associazioni culturali svolgono anche un ruolo fondamentale in paesi come l’India, dove nel 2016 è stata approvata la legge sui diritti delle persone con disabilità (Rights of Persons with Disabilities Act). Questa legge, che sostituisce la precedente legislazione del 1995, è stata approvata per adempiere agli obblighi della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. La nuova normativa riconosce 21 tipi di disabilità e rappresenta un importante passo avanti nella protezione dei diritti delle persone con disabilità in India, grazie all’attività incessante di gruppi di pressione e associazioni culturali locali.
Anche nel Regno Unito, le associazioni culturali hanno avuto un ruolo decisivo nell’approvazione del Disability Discrimination Act nel 1995, che ha reso illegale la discriminazione nei confronti delle persone con disabilità in diversi ambiti, tra cui l’occupazione, l’istruzione e i trasporti. Le associazioni culturali, attraverso le loro campagne di sensibilizzazione e attivismo, hanno contribuito a garantire che questa legge fosse applicata in modo rigoroso, favorendo una maggiore inclusione delle persone con disabilità nella società britannica.
Inoltre, le associazioni culturali sono state protagoniste nel contrastare le misure che hanno minacciato i diritti dei disabili, come la controversa “Bedroom Tax” nel Regno Unito, che ha colpito in modo sproporzionato le persone con disabilità. Le proteste organizzate dalle associazioni culturali hanno contribuito a portare all’attenzione pubblica le ingiustizie create da queste politiche, evidenziando come tali misure compromettano il diritto dei disabili a una vita indipendente.
Negli Stati Uniti, il movimento per i diritti dei disabili è stato fortemente influenzato dall’opera delle associazioni culturali. Uno dei momenti chiave nella storia del movimento è stato il “504 Sit-in” del 1977, che ha portato all’emanazione di regolamenti per garantire i diritti civili delle persone con disabilità. Questa protesta, organizzata da associazioni culturali e gruppi di attivisti, è durata 25 giorni ed è stata una delle prime occasioni in cui persone con disabilità di diverse categorie si sono unite per una causa comune.
Le associazioni culturali hanno anche avuto un ruolo centrale nella promozione del movimento per la vita indipendente negli Stati Uniti, nato negli anni ’60 in California grazie a pionieri come Edward Roberts. Questo movimento ha sostenuto che le persone con disabilità siano i migliori esperti dei propri bisogni e debbano essere coinvolte direttamente nel processo decisionale che riguarda la loro vita. Grazie all’azione concertata di queste associazioni, sono state introdotte leggi fondamentali come l’Americans with Disabilities Act del 1990, che ha esteso la protezione dei diritti civili alle persone con disabilità, imponendo modifiche significative in settori come i trasporti, l’occupazione e l’accessibilità ai servizi pubblici.
Anche in Italia, le associazioni culturali hanno avuto un ruolo determinante nella promozione della consapevolezza sui diritti delle persone con disabilità. Attraverso campagne di sensibilizzazione, eventi culturali e collaborazioni con le istituzioni, queste organizzazioni hanno contribuito a influenzare la politica pubblica, portando a miglioramenti significativi nella vita quotidiana delle persone con disabilità. Le associazioni culturali, in particolare, hanno lavorato per garantire che le persone con disabilità non siano solo viste come destinatari di assistenza, ma come cittadini attivi che hanno il diritto di partecipare pienamente alla vita sociale, economica e culturale del paese.
In conclusione, le associazioni culturali giocano un ruolo insostituibile nella lotta per i diritti delle persone con disabilità. Attraverso il loro impegno, queste organizzazioni non solo promuovono l’inclusione sociale e l’accessibilità, ma creano anche un ponte tra le persone con disabilità e le istituzioni, contribuendo a plasmare un futuro in cui tutti possano godere degli stessi diritti e opportunità. Sia a livello nazionale che internazionale, l’influenza delle associazioni culturali è fondamentale per garantire che le leggi e le politiche riflettano le esigenze delle persone con disabilità, permettendo loro di vivere una vita piena e autonoma.
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oltrearcobaleno · 1 month
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L’Associazione Culturale Oltre l’Arcobaleno: Un contributo artistico per il progetto “A Love Letter to the Ocean”
L’associazione culturale Oltre l’Arcobaleno ha recentemente partecipato a un evento internazionale di grande risonanza, “A Love Letter to the Ocean”, tenutosi a Sale San Giovanni la sera di venerdì 9 agosto 2024, nell’ambito di Camoroni Arte. L’evento ha offerto un’opportunità unica ai giovani dell’associazione, che hanno avuto il compito e l’onore di disegnare il logo dell’associazione culturale Oltre l’Arcobaleno sulle vele protagoniste del progetto.
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La serata ha rappresentato un momento culturalmente appagante per tutti i partecipanti. L’iniziativa, organizzata da Sail A Future™, ha coinvolto persone di tutte le età e ha promosso messaggi di cambiamento, solidarietà e sostenibilità attraverso l’arte. Il progetto “Una lettera d’amore all’oceano”, come suggerisce il nome, mira a unire comunità di tutto il mondo nel nome della tutela ambientale, utilizzando vele dismesse trasformate in opere d’arte come veicolo di sogni e speranze per il futuro.
Il significato di “A Love Letter to the Ocean”
L’idea centrale di “A Love Letter to the Ocean” è quella di dare nuova vita a vele che hanno solcato mari e oceani, trasformandole in simboli di cambiamento e sostenibilità. Queste vele, segnate dal vento, dalla pioggia e dal sale marino, sono cariche di storie e, grazie al contributo artistico di bambini e giovani, si trasformano in veri e propri messaggeri di speranza. I sogni dei bambini, dipinti e intrecciati in queste vele consumate, viaggiano per il mondo, accompagnando navi a vela durante missioni globali e portando con sé un forte messaggio di attenzione al pianeta e alle sue acque.
L’associazione culturale Oltre l’Arcobaleno ha abbracciato con entusiasmo questo progetto, aggiungendo il proprio tocco artistico attraverso i disegni dei suoi giovani membri. Questa partecipazione attiva ha permesso loro di contribuire in modo significativo a un’iniziativa che si basa su principi di sostenibilità, inclusione sociale e solidarietà, elementi fondanti dell’associazione culturale stessa.
L’impegno di Sail A Future™
Fondata nel 2003 dall’artista olandese Hetty van der Linden, Sail A Future™ ha accumulato oltre 20 anni di esperienza nel campo dell’arte e della sostenibilità. Il progetto ha collaborato con numerosi eventi velici internazionali, tra cui l’European Optimist Championship, The Ocean Race e la Barcolana di Trieste, portando l’arte a un vasto pubblico e offrendo supporto benefico a comunità vulnerabili in tutto il mondo.
Il coinvolgimento dell’associazione culturale Oltre l’Arcobaleno in questa iniziativa si inserisce perfettamente nell’obiettivo di Sail A Future™ di promuovere l’arte come veicolo di consapevolezza sociale. Le vele trasformate in borse della spesa raccontano i sogni dei bambini, dando voce ai più giovani e rendendo l’arte uno strumento di dialogo interculturale e intergenerazionale.
L’importanza della sostenibilità e della solidarietà
Uno dei pilastri di “A Love Letter to the Ocean” è la sostenibilità. Le vele scartate vengono riutilizzate e dipinte, evitando così che finiscano come rifiuti nell’ambiente. Questo processo non solo promuove l’idea del riciclo e del riuso, ma trasforma le vele in simboli di cambiamento. Queste vele, una volta trasformate in borse della spesa, non trasportano soltanto oggetti, ma portano con sé i sogni e i messaggi di migliaia di bambini di tutto il mondo. Ogni borsa diventa così un veicolo di speranza, un segno tangibile dell’impegno per un futuro più sostenibile.
L’associazione culturale Oltre l’Arcobaleno condivide profondamente questi valori. Sin dalla sua fondazione, l’associazione si è impegnata a promuovere attività che uniscano la dimensione artistica con quella sociale, sostenendo l’inclusione, la solidarietà e il rispetto per l’ambiente. Partecipare a un progetto come “A Love Letter to the Ocean” rappresenta una naturale estensione di questa missione.
Collaborazioni internazionali e impatto globale
Sail A Future™ collabora con Future Focus21c, un’organizzazione educativa globale con sede in Irlanda, specializzata nell’utilizzo di strategie creative per promuovere l’apprendimento profondo. I programmi di Future Focus21c, riconosciuti alla COP28 come una delle migliori soluzioni educative per il cambiamento climatico, sono stati scelti per il progetto “A Love Letter to the Ocean”, offrendo laboratori educativi alle scuole e alle comunità locali.
Grazie al coinvolgimento di artisti e organizzazioni di tutto il mondo, come l’associazione culturale Oltre l’Arcobaleno, il progetto riesce a diffondere il suo messaggio a un pubblico sempre più vasto. La partecipazione dell’associazione ha dimostrato ancora una volta come l’arte e la cultura possano diventare strumenti potenti per ispirare il cambiamento e promuovere la consapevolezza su tematiche fondamentali come la tutela ambientale e l’inclusione sociale.
Un futuro di sogni condivisi
L’associazione culturale Oltre l’Arcobaleno, attraverso il suo contributo artistico, ha partecipato attivamente alla realizzazione di questo progetto internazionale, dimostrando ancora una volta come l’impegno culturale possa fare la differenza a livello globale. Le vele dipinte dai giovani dell’associazione continueranno a viaggiare per il mondo, portando con sé i loro sogni e le loro visioni per un futuro migliore.
In conclusione, l’evento “A Love Letter to the Ocean” ha rappresentato un’esperienza significativa per l’associazione culturale Oltre l’Arcobaleno, rafforzando il legame tra arte, sostenibilità e solidarietà. Questo progetto ha mostrato come anche le più piccole azioni possano avere un impatto globale, trasformando semplici vele in potenti simboli di speranza e cambiamento.
Camoroni Arte
La draio de l’Estelo
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oltrearcobaleno · 1 month
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Oltre l’Arcobaleno: L’Associazione Culturale Continua il Suo Percorso Artistico al Roumiage di Coumboscuro
L’associazione culturale “Oltre l’Arcobaleno” si prepara a portare avanti il suo impegno artistico e sociale partecipando all’iniziativa culturale “Roumiage” a Coumboscuro, che si terrà tra il 19 e il 25 agosto 2024. Dopo la significativa esperienza a “SHE”, lo spettacolo al femminile tenutosi a Camoroni Arte il 9 agosto, l’associazione ha deciso di mantenere viva l’energia creativa e inclusiva di quell’evento, estendendola attraverso una mostra artistica dedicata al mondo femminile.
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La decisione di partecipare al “Roumiage” non è casuale. Questo evento è un pilastro della cultura provenzale e rappresenta un’occasione unica per l’associazione culturale di condividere e valorizzare il proprio lavoro in un contesto ricco di storia e tradizioni. Il “Roumiage” è un festival che celebra le radici e le espressioni artistiche della cultura provenzale, offrendo una serie di eventi caratteristici, tra cui concerti, mostre, laboratori e incontri. Tra questi, uno degli appuntamenti più attesi è il concerto “La bella estate”, un tributo musicale a Fabrizio De André e Sergio Arneodo, interpretato dalla celebre cantante italiana Tosca, che si terrà il 25 agosto alle ore 15:00.
L’associazione culturale “Oltre l’Arcobaleno” ha voluto creare un filo conduttore tra la partecipazione a “SHE” e l’iniziativa a Coumboscuro, dando continuità ad una visione artistica al femminile. Tutto ciò non è solo un omaggio alla creatività delle donne, ma rappresenta anche un invito a riflettere sull’importanza della parità di genere e dell’inclusione sociale. L’associazione culturale crede fermamente che l’arte possa essere uno strumento potente per abbattere barriere e pregiudizi, e la mostra al “Roumiage” vuole essere una testimonianza concreta di questo impegno.
La partecipazione dell’associazione culturale “Oltre l’Arcobaleno” al “Roumiage” è anche un’opportunità per rafforzare il legame con la comunità locale e per promuovere un dialogo interculturale. Il festival di Coumboscuro, infatti, è un luogo di incontro tra culture, dove la tradizione provenzale si fonde con nuove espressioni artistiche, creando un ambiente fertile per la condivisione e la crescita reciproca. In questo contesto, l’associazione culturale si inserisce con la sua visione inclusiva e aperta, contribuendo a arricchire il panorama culturale dell’evento.
Uno dei momenti clou del “Roumiage” sarà senza dubbio il concerto “La bella estate”, un omaggio musicale che unirà le opere di due grandi artisti, Fabrizio De André e Sergio Arneodo. Tosca, con la sua voce inconfondibile, interpreterà alcuni dei brani più amati di questi due maestri della musica italiana, offrendo al pubblico un’esperienza emozionante e coinvolgente. Questo concerto rappresenta anche un’occasione per l’associazione culturale “Oltre l’Arcobaleno” di far conoscere la propria attività a un pubblico più ampio, rafforzando il proprio ruolo di promotore culturale sul territorio.La scelta di focalizzarsi sull’arte al femminile è in linea con l’obiettivo dell’associazione di promuovere la parità di genere e di dare visibilità a voci spesso marginalizzate nel panorama artistico.
L’associazione culturale “Oltre l’Arcobaleno” è nata con lo scopo di creare momenti di aggregazione e crescita personale attraverso iniziative culturali e sociali rivolte principalmente ai soci della Cooperativa Sociale Arcobaleno Mondovì Onlus. Sin dalla sua fondazione, l’associazione ha sempre cercato di allargare i propri orizzonti, coinvolgendo il maggior numero di persone possibile nelle sue attività. La partecipazione a eventi come il “Roumiage” è un esempio di come l’associazione culturale stia realizzando questo obiettivo, portando avanti la sua missione di promuovere la cultura e l’inclusione sociale.
In conclusione, la presenza dell’associazione culturale “Oltre l’Arcobaleno” al “Roumiage” di Coumboscuro rappresenta un’importante tappa nel percorso di crescita dell’associazione. Attraverso la mostra al femminile e la partecipazione agli eventi del festival, l’associazione continua a perseguire la sua missione di promuovere la cultura e l’arte come strumenti di inclusione e cambiamento sociale. Il legame creato tra gli eventi di Camoroni Arte e il “Roumiage” è un segnale chiaro dell’impegno dell’associazione a costruire ponti tra diverse realtà culturali, offrendo a tutti la possibilità di esprimere la propria creatività e di partecipare a un dialogo culturale aperto e inclusivo.
Camoroni Arte
Coumboscuro Centre Prouvençal
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oltrearcobaleno · 2 months
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Oltre l’Arcobaleno: L’Associazione Culturale e la Sua Partecipazione a “A Love Letter to the Ocean”
L’associazione culturale Oltre l’Arcobaleno si prepara a fare un significativo passo avanti nella sua missione di promuovere la cultura, la solidarietà e la sostenibilità. Grazie alla sua partecipazione agli eventi “Camoroni Arte” e “La draio del’Estelo”, che si terranno rispettivamente il 9 e il 10 agosto 2024 , l’associazione avrà l’opportunità di disegnare il proprio logo sulle vele del progetto “A Love Letter to the Ocean”, una proposta museale organizzata da Sail A Future™.
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“A Love Letter to the Ocean“, tradotto in italiano come “Una lettera d’amore all’oceano”, è un progetto innovativo e internazionale che unisce arte, sostenibilità e impegno sociale. Fondato nel 2003 dall’artista di Amsterdam Hetty van der Linden, Sail A Future™ ha come obiettivo quello di trasformare le vele scartate, segnate da vento, pioggia e sale marino, in borse uniche che portano i sogni e i messaggi dei bambini di tutto il mondo. Queste borse non solo rappresentano un riuso creativo e sostenibile di materiali altrimenti destinati a diventare rifiuti, ma diventano anche simboli tangibili di speranza e di un futuro più equo e sostenibile.
La partecipazione dell’associazione culturale Oltre l’Arcobaleno a questo progetto rappresenta un importante riconoscimento del suo impegno verso la promozione di valori come la tutela ambientale, l’inclusione sociale e la solidarietà. Durante gli eventi di agosto, l’associazione non solo avrà l’opportunità di far conoscere il proprio operato a un pubblico più vasto, ma potrà anche vedere il proprio logo disegnato su vele che porteranno i sogni dei bambini in giro per il mondo.
L’associazione culturale Oltre l’Arcobaleno è stata fondata con l’obiettivo di creare momenti di aggregazione e crescita personale attraverso iniziative culturali e sociali rivolte principalmente ai soci della Cooperativa Sociale Arcobaleno Mondovì Onlus. Fin dalla sua nascita, l’associazione ha cercato di ampliare il proprio raggio d’azione, andando “oltre” i confini tradizionali dell’ambito lavorativo per abbracciare nuovi orizzonti di cooperazione e condivisione. La partecipazione a “A Love Letter to the Ocean” si inserisce perfettamente in questa visione, rafforzando il legame tra l’associazione e i valori di sostenibilità e responsabilità sociale.
Il progetto “A Love Letter to the Ocean” ha una lunga e affascinante storia di successi e collaborazioni. Le vele, utilizzate originariamente su imbarcazioni che hanno attraversato gli oceani del mondo, sono state trasformate in tele artistiche che i bambini hanno dipinto con i loro sogni e le loro speranze. Queste opere d’arte mobili non solo viaggiano fisicamente attraverso i mari, ma simbolicamente trasportano messaggi di un futuro più luminoso e sostenibile. Sail A Future™ ha collaborato con numerosi eventi internazionali di vela, tra cui l’European Optimist Championship e The Ocean Race, per portare l’arte e la consapevolezza ambientale a un pubblico globale, sostenendo al contempo comunità vulnerabili.
La presenza dell’associazione culturale Oltre l’Arcobaleno agli eventi “Camoroni Arte” e “La draio del’Estelo” sarà un momento di grande visibilità, ma anche di profonda riflessione sul ruolo che ogni comunità può giocare nel preservare il nostro pianeta e nel promuovere un futuro migliore per le generazioni a venire. L’associazione, che opera senza fini di lucro e si impegna a rispettare i principi di pari opportunità e diritti inviolabili della persona, vede in questa partecipazione una naturale estensione del proprio impegno verso la cultura e la società.
Oltre alla partecipazione agli eventi, l’associazione culturale Oltre l’Arcobaleno supporterà l’organizzazione di laboratori educativi legati al progetto, in collaborazione con Sail A Future™ e Future Focus21c, un’organizzazione educativa globale che utilizza metodi innovativi per l’apprendimento. Questi laboratori, offerti a gruppi scolastici e comunitari locali, non solo sensibilizzeranno i partecipanti sui temi della sostenibilità e della protezione degli oceani, ma li coinvolgeranno attivamente nel processo creativo e riflessivo che è al cuore del progetto.
In conclusione, l’associazione culturale Oltre l’Arcobaleno non si limita a essere un semplice partecipante a “A Love Letter to the Ocean“, ma diventa parte integrante di un movimento globale che unisce arte, sostenibilità e impegno sociale. Attraverso questa partecipazione, l’associazione ribadisce il suo impegno a favore di una cultura inclusiva e sostenibile, capace di guardare oltre l’arcobaleno e di costruire, con creatività e solidarietà, un futuro migliore per tutti.
Camoroni Arte
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oltrearcobaleno · 2 months
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Nasce una Nuova Realtà: L’Associazione Culturale “Oltre l’Arcobaleno”
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L’associazione culturale “Oltre l’Arcobaleno” è nata dalla convinzione che il lavoro non sia solo un mezzo di sussistenza, ma anche un pilastro fondamentale per la realizzazione della persona. Questo concetto è particolarmente significativo all’interno della Cooperativa Sociale Arcobaleno, dove il lavoro è visto come un valore essenziale, capace di dare dignità e senso di appartenenza. È con questa filosofia che Marco Ponzo, Vicepresidente della cooperativa, ha spiegato le motivazioni alla base della nascita dell’associazione: “Abbiamo sempre creduto che il lavoro rappresentasse uno dei valori principali e una delle condizioni essenziali per la realizzazione della persona. Nel caso specifico della Cooperativa, questo concetto assume un valore di inestimabile importanza ed è la consapevolezza di questo che ci ha spinti ad andare oltre e allargare gli orizzonti verso nuove iniziative che consentissero un coinvolgimento dei soci lavoratori della Cooperativa anche fuori dall’ambito lavorativo.”
La missione dell’associazione culturale “Oltre l’Arcobaleno” è quella di creare momenti di aggregazione al di fuori dell’ambiente di lavoro, organizzando una varietà di attività che spaziano dalle gite alle visite guidate, dagli eventi sportivi a quelli ludici e culturali. L’associazione si rivolge in particolare ai soci della Cooperativa Sociale Arcobaleno Mondovì Onlus, ma le sue iniziative sono aperte anche a tutti coloro che desiderano partecipare e contribuire alla vita della comunità.
Uno degli aspetti più importanti di questa nuova associazione culturale è il suo impegno nel promuovere l’uguaglianza e il rispetto dei diritti inviolabili della persona. “Oltre l’Arcobaleno” opera senza fini di lucro e si impegna a non discriminare in base a nazionalità, orientamenti politici o religiosi. Le attività dell’associazione sono ispirate a principi di pari opportunità tra uomini e donne, riconoscendo l’importanza di un ambiente inclusivo e rispettoso delle diversità.
La durata dell’associazione culturale è illimitata, il che riflette l’ambizione di creare una comunità sostenibile e duratura. Tra le principali attività che l’associazione intende promuovere vi è l’organizzazione di manifestazioni, congressi, conferenze e altri eventi pubblici, tutti volti a favorire il dialogo e l’interazione tra i membri della comunità. Inoltre, “Oltre l’Arcobaleno” si propone di sostenere iniziative in collaborazione con altri enti, istituzioni, comuni, province e regioni, al fine di rafforzare la rete di solidarietà e collaborazione a livello locale e oltre.
Un altro obiettivo fondamentale dell’associazione culturale “Oltre l’Arcobaleno” è quello di promuovere lo sviluppo culturale e civile, oltre a favorire una sempre più ampia diffusione della democrazia e della solidarietà nei rapporti umani. Questo si traduce in un impegno costante a creare spazi e occasioni per la crescita personale e collettiva, attraverso l’incontro, il confronto e la condivisione di esperienze.
La nascita dell’associazione culturale “Oltre l’Arcobaleno” rappresenta un passo significativo nel percorso di crescita e sviluppo della Cooperativa Sociale Arcobaleno Mondovì Onlus. Questa nuova realtà offre una piattaforma per rafforzare il senso di comunità e per ampliare le opportunità di partecipazione e coinvolgimento dei soci, ma anche di tutti coloro che condividono i valori di uguaglianza, solidarietà e rispetto dei diritti umani.
In conclusione, l’associazione culturale “Oltre l’Arcobaleno” si presenta come una nuova entità che, partendo dalle solide radici della Cooperativa Sociale Arcobaleno Mondovì Onlus, si propone di andare oltre, promuovendo iniziative che rafforzano lo spirito di cooperazione e la coesione sociale. Con un approccio inclusivo e aperto, l’associazione si pone l’obiettivo di contribuire in modo significativo alla crescita culturale e sociale del territorio, creando nuove opportunità di incontro, dialogo e collaborazione.
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