#cultura patriarcale
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VANNACCI REPLICA A ELENA CECCHETTIN: “SERVE EQUILIBRIO TRA I RUOLI NELLA...
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Vannacci ha ragione da vendere.
D'accordo con lui su tutta la linea.
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Antifascismo e denatalità
Ancora verso il 25 aprile. La nostra liberazione. I fascisti al governo sono tornati a raccontarci balle sulla presunta denatalità italica, fonte di sventura patriottica e cattivo presagio per tutti i pensionati. La faccenda parte da lontano. Memorizzate quel che è successo negli anni in cui Mussolini segnò la colonizzazione dei corpi delle donne. Un governo medioce spaccia le proprie…
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#Aborto#Controllo#Corpi#Cultura Patriarcale#Diritti#Fascismi#Schiavitù Riproduttiva#Sessismo#Stereotipi
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“Quando le donne stanno bene, tutto il mondo sta meglio” - Mobilitazione Nazionale contro la Violenza sulle Donne
me.dea aderisce alla mobilitazione nazionale con l’illuminazione della scarpetta rossa in viale Massobrio ad Alessandria
me.dea aderisce alla mobilitazione nazionale con l’illuminazione della scarpetta rossa in viale Massobrio ad Alessandria. L’Associazione di Promozione Sociale me.dea, Centro Antiviolenza di Alessandria, ha scelto di aderire alla mobilitazione nazionale indetta dalla Rete D.i.Re per alzare una voce decisa contro la violenza sulle donne. Il 9 novembre, in una giornata dedicata alla…
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Violenza di genere intra-familiare: comprendere le radici e le dinamiche
Il tema della violenza di genere intra-familiare è oggi molto sentito e dibattuto. Colpisce tanto le donne, ma anche gli uomini. Si tratta di una questione delicata perché, oltre a smuoverci emotivamente, richiama l’attenzione sulla responsabilità sociale di noi tutti, che costituiamo quel contesto culturale e quell’ordine sociale che talvolta accetta la violenza anziché condannarla. Continue…
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" La vita di quartiere in Giappone ha un carattere molto familiare, tutti si conoscono, chiacchierano volentieri, si dànno una mano gli uni con gli altri in diverse maniere. Le madri di bambini in età prescolare fanno a turno per sorvegliarli, i bambini più grandi sono sempre a casa gli uni degli altri, vanno e vengono liberamente senza bisogno di inviti. In estate la gente prende il fresco sulla soglia di casa in vestaglia, gli uomini vanno a comprare le sigarette in pigiama. In quest’atmosfera così confidenziale, così contrastante con la rigidità e il formalismo che caratterizzano il mondo del lavoro – come se il quartiere, con le sue strade strette, le case attaccate le une alle altre, fosse un’estensione della propria dimora – si sa tutto di tutti, nulla passa inosservato e i pettegolezzi trovano terreno fertile. Eppure di Reiko nessuno sa dirmi nulla di preciso, pare che stia bene, esce al mattino e torna alla sera, qualcuno sostiene che ha trovato un lavoro. E non me ne ha informata? Comincio a sentirmi offesa, quando lei un bel giorno si presenta alla mia porta, di punto in bianco: ma non è la solita visita informale, la solita capatina tra una commissione e l’altra, per fare due chiacchiere. Innanzi tutto non è sola, è accompagnata da un’altra signora, e poi entrambe sono vestite molto formalmente, tailleur grigio e camicetta bianca. Hanno persino un cappello in testa. Dopo qualche secondo di sbigottimento, getto un’occhiata agli opuscoli che Reiko tiene in mano e di colpo, prima ancora che lei apra bocca, capisco: è diventata una testimone di Geova!
C’è poco da scherzare, devo mettere subito le cose in chiaro, altrimenti la mia vita è rovinata. Faccio capire a Reiko, senza mezzi termini, che non c’è nulla che lei possa dire, non c’è argomento che possa trovare per convertirmi alla sua fede. La delusione di Reiko è evidente, così come quella della sua coadepta, chissà perché si erano immaginate di trovare in me una facile preda. Se ne vanno quasi offese, il che mi rassicura ma al tempo stesso mi dispiace perché Reiko mi è simpatica, anche se tra noi non c’è mai stata una vera amicizia. "
Antonietta Pastore, Nel Giappone delle donne, Giulio Einaudi, 2004. [Libro elettronico]
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Reseña | El eterno femenino | Farsa feminista por Rosario Castellanos
El tema de la mujer, de su situación en un mundo dominado por los hombres, es el asunto tratado en esta farsa feminista impregnada de buen humor y aguda picardía que transita en lo irreverente. Obra única en la teatrística mexicana, muestra la preocupación central de Rosario Castellanos vertida en su lírica y en su prosa. El eterno femenino: Desenmascarando mitos y celebrando mujeres Rosario…
#cultura feminista#El eterno femenino#farsa feminista#género#narrativas patriarcales#Rosario Castellanos
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Per Gilia e le altre, tanti giovani alla fiaccolata promossa da Progresso fabraterno, nonostante il freddo
Il vento gelido non ha scoraggiato le centinaia di giovani che si sono riuniti stasera a Ceccano per testimoniare la loro vicinanza a Giulia e le altre 106 vittime di femminicidio in Italia nel 2023. Vi ha preso parte anche il sindaco Caligiore con fascia e gonfalone, insieme a diversi assessori della giunta in carica. La fiaccolata ha percorso le strade di Ceccano, raccogliendo sempre più…
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Deve per forza esistere una logica parallela, a me totalmente inaccessibile, che spieghi agevolmente e in maniera inequivocabile come una foto di quattro donne possa dimostrare l’assenza di cultura patriarcale. Avrei pensato che quattro donne, madre una dell’altra, dimostrassero invece solamente il naturale processo biologico di riproduzione che si perpetua da una generazione all'altra, tramite gravidanze portate avanti solo da donne. Una continuità di individui di sesso femminile fisiologicamente inevitabile. La presenza di madri, figlie, nonne e nipoti in una famiglia o in una foto, infatti, mi sembra semplicemente una testimonianza del ciclo vitale umano (e non solo umano): un fenomeno che trascende le costruzioni culturali e sociali.
Ma probabilmente viviamo in un Paese dove la semplice esistenza di madri, figlie, nonne e nipoti in una foto equivale a un manifesto contro il patriarcato, una prova schiacciante contro l'esistenza di ogni forma di disuguaglianza di genere. Un Paese dove qualunque posizione su un argomento complesso come la cultura patriarcale può essere sostenuta tramite un "parlo come padre", un "sono una donna, sono una madre, sono cristiana" oppure semplicemente pubblicando una qualsiasi foto di famiglia.
Stupido io a pensare che, semmai, sia un indizio dell'esatto contrario.
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madonna le interviste agli italiani medi degli anni ‘70 mi fanno una tale tristezza ma anche una tale rabbia dato che la cultura patriarcale e sessista che pure oggi si manifesta diversamente è solo una ulteriore iterazione dello stesso marciume cristo gesù
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Velasco
“Questo modo paternalistico non ci fa domandare: ‘Dove sbagliamo quando non mettiamo le donne in condizioni di imparare la #pallavolo più velocemente?’ Se pretendiamo che le femmine imparino come imparano i maschi forse sbagliamo noi, perché sono donne, sono diverse. Dobbiamo cambiare noi, non possiamo appoggiarci alla nostra esperienza di giocatori maschi o di gruppi maschili perché le dinamiche sono diverse, spetta a noi capire, i buoni allenatori del femminile riescono a fare questo.
E poi: “Voglio giocatrici autorevoli, che non si accontentano di fare quello che io dico. Voglio che loro sappiano di pallavolo e mettano in campo quel sapere. Se io so di pallavolo e loro no, che maestro sono? Autonomia significa più responsabilità, anche quando secoli di cultura patriarcale ti hanno trasmesso che non dovevi prenderla.
La cosa migliore, perché questa rivoluzione in atto nella società si completi, è far sì che le donne si prendano gli spazi, non che glieli diamo noi.
Stiamo vivendo una #rivoluzione pacifica e silenziosa. Molti uomini sono disperati, non sopportano questa rivoluzione perché le donne certe cose non le aspettano, se le prendono, come è giusto che sia. Sono contento doppiamente, come padre delle mie figlie, nonno di due nipotine”.
Dopo la vittoria sulla Turchia;
“Ci dobbiamo divertire e dobbiamo smetterla con questa storia dell’oro che manca, perché non se ne può più. Lo dico anche in difesa della squadra maschile.
Fa male alle squadre nazionali, fa male alla Federazione, fa male a tutti: è una filosofia di vita negativa.
Godiamoci il fatto che le nazionali italiani femminili, maschili, giovanili, sono sempre al primo livello e abbiamo una delle Federazioni più importanti del mondo. Guardiamo ciò che abbiamo, non sempre quello che ci manca.“
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La "cultura dello stupro" maschile non ha colore di pelle, ma dipende dall'ambiente in cui si è cresciuti - che più selvaggio è, più radica nel maschio l'idea che la donna sia solo un oggetto sessuale senza una mente.
Il lavoro più pericoloso per una donna è crescere un figlio maschio: se lo fai male, ti ritrovi in un Paese patriarcale.
L'esistenza del patriarcato non è una responsabilità individuale, ma collettiva: dipende dai soggetti maschili, ma anche dalle donne che non si ribellano.
Non esiste che una donna debba coprirsi perché altrimenti rischia di essere palpata o stuprata.
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Sempre. È lucido e concreto
VANNACCI REPLICA A ELENA CECCHETTIN: “SERVE EQUILIBRIO TRA I RUOLI NELLA...
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Vannacci ha ragione da vendere.
D'accordo con lui su tutta la linea.
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Sorella non sei sola: Non Una Di Meno in piazza a Palermo
Dopo la vicenda dello stupro di gruppo a Palermo, arriva la presa di parola del movimento femminista con una manifestazione per le strade del centro della città. Pubblico il comunicato di Non Una Di Meno Palermo Continue reading Untitled
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#Controllo#Corpi#Cultura Patriarcale#Diritti#Fascismi#Rivendicazioni#Stereotipi#Stupro di Gruppo#Violenza di Genere
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"Fumana" di Paolo MalagutiUn viaggio tra nebbia, magia e tradizioni nella bassa del Po. Recensione di Alessandria today
"Fumana", pubblicato il 3 settembre 2024, è il nuovo romanzo di Paolo Malaguti che ci trasporta nel cuore della pianura padana, in un mondo perduto tra la nebbia e la magia contadina.
“Fumana“, pubblicato il 3 settembre 2024, è il nuovo romanzo di Paolo Malaguti che ci trasporta nel cuore della pianura padana, in un mondo perduto tra la nebbia e la magia contadina. La protagonista, chiamata Fumana per il legame con la nebbia che avvolge le terre del Po, è una giovane ragazza che cresce libera e selvaggia, allevata dal rude nonno Petrolio. Insieme pescano anguille nelle paludi,…
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Helter Skelter
“We’ll be forgotten. We’re machines for the processing of desires.”
Esta película fue originalmente concebida escrita como un manga y adaptada también por mujeres, cosa que me encanta ya que la crítica sociopolítica y cultural que se realiza solo podría haber sido derivada del análisis de mujeres que navegan por este mundo patriarcal, de otra forma hubiera sido una película desde la mirada masculina y habría perdido su sentido y significado por completo. ¡¡Aparte, they could never!!
Me recordó bastante a la película “The Neon Demon” y me hizo pensar en como constantemente el cine estadounidense trata de emular la cultura asiática, hablando específicamente de los filmes japoneses, quedándose demasiado corta una película de la otra, si las ponemos en comparación, ya que Helter Skelter me pareció, por decir poco, muy icónica.
Definitivamente mis cosas favoritas de la película fueron su grandioso sentido estético, destacando bastante toda la dirección artística y fotográfica que hay detrás, con excelentes escenografías, una estética opulenta y exuberante llena de detalles, y ni hablar de todo lo que conlleva el personaje de Lilico, sus outfits son preciosos, su maquillaje y peinados son perfectos, todo eso de la mano de una narrativa excelente, metáforas inteligentes y un dialogo muy acertado y potencialmente citable. ¡quede completamente fascinada!
Aparte de ser una película que te deleita visualmente, destaca temas importantes que actualmente son solo algunos de los problemas mas importantes en la sociedad, tales como:
La pérdida del valor social que nos llega en algún punto con la edad a nosotras las mujeres, la automutilación psíquica, la desconexión progresiva de la humanidad, la soledad, el aislamiento, la tristeza e impotencia, el sentirte podrida por dentro y las expectativas asfixiantes que son parte de buscar la perfección o al menos lo hegemónico y socialmente mas aceptado, una “belleza ideal”.
Así mismo también nos habla de los estándares de belleza, orquestados por deseos patriarcales e influenciados por el capitalismo y como los mismos afectan en la percepción de las niñas y mujeres afectando sus ambiciones y aspiraciones. Nos hacen ver como todo lo anterior puede llegar a causar una competencia entre las mujeres, aparte, también como puede llegar a surgir un pensamiento de comparación y como afecta en la autoestima, haciéndonos creer, que jamás vamos a llegar a ser suficientes, no importa que tan dispuestas estemos a someter nuestros cuerpos (y mentes) a procedimientos y cambios drásticos con tal de aspirar a la perfección.
Menciona también, implícitamente, el tema de la superficialidad entrelazada con la cosificación y mercantilización de las mujeres “hermosas” y el cómo en las culturas asiáticas es más importante generar ídolos por masas que al poco tiempo serán olvidados y desechados.
Para concluir, fue una película que evoco muchos sentimientos en mí, en su mayoría muy buenos y también me sirvió para reflexionar y hacer un poco de introspección en como toda esta situación me ha llegado a afectar hoy en día, con todas las nuevas modas y estéticas a las que se aspira actualmente, que pueden ser tan fugaces como nada, o pueden arraigarse tanto a ti que te terminan afectando de una forma mas profunda de acuerdo a como es que lo percibes.
Es una película muy digerible y amena, con personajes divertidos, también tiene tintes un tanto de comedia muy oscura y perversa, cosa que me encanta :p Lilico es un femcel icon muy infravalorado definitivamente ¡ recomiendo muchísimo verla
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Reseña de Sara Ahmed's | Vivir una Vida Feminista: Navegando por los Desafíos del Empoderamiento y la Resistencia
“Vivir una Vida Feminista” de Sara Ahmed es una obra que cautiva desde sus primeras líneas, ofreciendo un viaje introspectivo y profundo hacia las complejidades del feminismo en la vida cotidiana. En este libro, Ahmed nos invita a cuestionar y desafiar las estructuras patriarcales arraigadas en nuestras sociedades, mientras nos guía hacia la búsqueda de la autenticidad y la resistencia en…
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