#assistenza umanitaria
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Guerra in Medio Oriente: Neonati Morti per il Freddo a Gaza e Raid Israeliani in Siria. Una crisi umanitaria che solleva interrogativi tra drammatiche condizioni di vita e narrazioni contrastanti
La crisi in Medio Oriente continua a destare preoccupazioni crescenti. Da un lato, la Striscia di Gaza affronta una situazione umanitaria devastante, aggravata dall’inverno e dalle rigide condizioni di vita.
La crisi in Medio Oriente continua a destare preoccupazioni crescenti. Da un lato, la Striscia di Gaza affronta una situazione umanitaria devastante, aggravata dall’inverno e dalle rigide condizioni di vita. Dall’altro, la Siria è teatro di intensi raid israeliani che contribuiscono a una crescente instabilità nella regione. Tra queste dinamiche complesse, emergono notizie contrastanti che…
#aiuti umanitari#Alessandria today#Antonio Guterres#assistenza umanitaria#comunità internazionale#Condizioni di vita#conflitto armato#conflitto israeliano-palestinese#crisi dei bambini#crisi umanitaria#diplomazia internazionale#Diritti Umani#Emergenza sanitaria#escalation militare#Freddo#Gaza#Google News#Hezbollah#instabilità regionale#inverno rigido#ipotermia#Israele#italianewsmedia.com#malnutrizione#Medio Oriente#Nazioni Unite#neonati morti#Pier Carlo Lava#Protezione civile#raid aerei
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La lotta alla povertà: le ultime iniziative per ridurre le disuguaglianze
La lotta alla povertà è una sfida globale che richiede un impegno concreto da parte dei governi, delle organizzazioni internazionali e della società civile. Le disuguaglianze economiche e sociali rappresentano un ostacolo significativo per lo sviluppo sostenibile e il benessere delle comunità in tutto il mondo. Continue reading La lotta alla povertà: le ultime iniziative per ridurre…

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#assistenza umanitaria#bandiere della sostenibilità#disuguaglianze#inclusione sociale#iniziative#investimenti economici#lotta alla povertà#responsabilità sociale d&039;impresa#sviluppo sostenibile
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https://www.facebook.com/share/1KJwRwydKw/
GLI USA METTONO IL VETO SULLA BOZZA ONU PER LA TREGUA A GAZA
La risoluzione prevedeva “il cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente;
Il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi, e anche un ingresso sicuro senza ostacoli di assistenza umanitaria su larga scala”.
Con 14 voti favorevoli su 15, nessun astenuto e un solo contrario (l’amministrazione Biden), è stata quindi bocciata la richiesta di una tregua. La bozza di risoluzione, tra l'altro, aveva subito modifiche importanti proprio per cercare di evitare il veto Usa, che però è arrivato comunque
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Nella notte fra il 5 e il 6 giugno un attacco aereo dell’esercito israeliano ha bombardato una scuola dell’UNRWA nella Striscia di Gaza (l’UNRWA è l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di fornire assistenza umanitaria ai profughi palestinesi). L’edificio si trovava nel campo profughi di Nuseirat, nella parte centrale della Striscia. L’esercito israeliano (IDF) ha detto che al suo interno si nascondevano dei membri di Hamas che avevano preso parte al violento attacco compiuto in Israele il 7 ottobre, che ha dato inizio alla guerra attualmente in corso nella Striscia. Il ministero della Salute della Striscia di Gaza, controllato da Hamas, ha detto che nell’attacco sono state uccise 40 persone, secondo quanto riportato da Reuters.
Alcuni giornalisti locali hanno riferito a BBC che nella scuola si trovavano centinaia di persone sfollate e che due missili sono stati sparati contro l’ultimo piano dell’edificio. Ismail Al-Thawabta, direttore dell’ufficio stampa del governo di Hamas nella Striscia, ha negato che nella scuola si nascondessero combattenti dell’organizzazione. Secondo l’esercito israeliano, invece, questi avrebbero «diretto attacchi terroristici» dalla scuola, sfruttandola come rifugio.
[...]
L’attacco alla scuola dell’UNRWA di Nuseirat fa parte di una serie di intensi bombardamenti cominciati mercoledì mattina contro obiettivi mirati nella Striscia di Gaza, anche se l’ong Medici senza frontiere ha dichiarato che almeno 70 persone morte, la maggior parte donne e bambini, sono state portate nell’ospedale locale in cui opera da martedì.
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“Gli USA e l'Italia intendono fornire all'Ucraina assistenza militare e di altro tipo per quanto necessario”
In una dichiarazione scritta congiunta, il leader Usa Joe Biden e il premier italiano Giorgi Meloni hanno affermato che Stati Uniti e Italia "comprendono la necessità di affrontare le conseguenze globali del conflitto"
Gli Stati Uniti e l'Italia intendono fornire all'Ucraina assistenza militare e di altro tipo per tutto il tempo necessario. Tale promessa è contenuta in una dichiarazione scritta congiunta del presidente americano Joe Biden e del primo ministro italiano Giorgi Meloni, adottata a seguito dei colloqui avvenuti tra loro giovedì a Washington.
"Gli Stati Uniti e l'Italia continueranno a fornire all'Ucraina assistenza politica, militare, finanziaria e umanitaria per quanto necessario, con l'obiettivo di raggiungere una pace giusta e duratura nel pieno rispetto della Carta delle Nazioni Unite, della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina, " dice il documento, il cui testo è stato distribuito dal servizio stampa della Casa Bianca.
Rileva inoltre che gli Stati Uniti e l'Italia "comprendono la necessità di affrontare le conseguenze globali del conflitto [in Ucraina], in particolare sulla stabilità, l'energia e la sicurezza alimentare dei paesi vulnerabili". A questo proposito, Washington e Roma chiedono di "garantire le esportazioni alimentari dell'Ucraina attraverso il Mar Nero" e condannano il "ritiro unilaterale" di Mosca dall'accordo sul grano.
https://www.whitehouse.gov/briefing-room/statements-releases/2023/07/27/joint-statement-from-president-biden-and-prime-minister-meloni/
🤢🤢🤮
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Guterres è responsabile delle azioni degli operatori dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati che Israele ha accusato di aiutare #hamas . Per questa indiscrezione, Guterres dovrebbe dimettersi dalla carica che ricopre dal 2017, ha dichiarato il ministro degli Esteri israeliano #israelkatz . "Guterres deve dimettersi" o "le Nazioni Unite devono sostituirlo", ha aggiunto.Secondo Katz, il capo delle Nazioni Unite "ha ignorato molte denunce e informazioni riguardanti il comportamento dell'organizzazione umanitaria, così come le indicazioni di cooperazione con Hamas". Israele ritiene che #unrwa stia collaborando completamente con Hamas. L'UNRWA, che gestisce scuole, ospedali e programmi di assistenza nei campi profughi di Gaza, Cisgiordania, Siria, Libano e Giordania, non è parte della soluzione, è parte del problema. Deve essere sostituita da una nuova agenzia, nella quale gli Stati arabi dovrebbero essere più coinvolti di prima, ha affermato.
Il Segretario di Stato americano Blinken ha dichiarato che le accuse israeliane sono credibili. indagare in modo indipendente.Guterres nega le accuse e incolpa Paesi come gli Stati Uniti per aver tagliato i fondi all'UNRWA. Guterres ha affermato che "le presunte azioni abominevoli di questi membri del personale devono avere delle conseguenze", tra cui il perseguimento penale. Tuttavia i Paesi a non devono seguire seguire le orme di Usa, Germania e Italia, che hanno tagliato i finanziamenti. Circa 2 milioni di civili palestinesi a Gaza dipendono dagli aiuti forniti dall'agenzia per sopravvivere, ha sottolineato il capo delle Nazioni Unite..
Il problema è che sovvenzionano solo terroristi...avete mai visto un infrastruttura, una strada, una scuola, un edificio nuovo, un quartiere non decadente o un istituto che non sia la solita cellula terroristica alias madrassa coranica ? #collabirazionisti
#islam #bugie #lies #war #terrorist #complici #hamas #moneymoney
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Unicef, 3 milioni di bambini in fuga per guerra nel Sudan
Il Sudan affronta la più grande crisi di bambini sfollati al mondo, con un numero record di tre milioni di bimbi in fuga da diffuse violenze alla ricerca di sicurezza, alimenti, rifugi e assistenza medica prevalentemente all’interno della nazione africana, mentre centinaia di migliaia si rifugiano in grandi campi improvvisati nei Paesi limitrofi: è l’allarme lanciato dall’Unicef con un comunicato.
A oltre 200 giorni dallo scoppio della guerra tra esercito e forze paramilitari del 15 aprile scorso, il Fondo dell’Onu per l’infanzia chiede alla comunità internazionale e a tutte le parti in conflitto di raddoppiare l’impegno per far fronte alla crisi sudanese, che fa registrare circa 14 milioni di bambini dall’urgente bisogno di assistenza umanitaria salvavita. Finora l’Unicef ha ricevuto denunce di oltre 3.100 gravi violazioni, tra cui l’uccisione e la mutilazione di bambini.
Sono ben 19 milioni i piccoli sudanesi che non possono tornare a scuola, in una delle peggiori crisi dell’istruzione al mondo. Oggi, circa 7,4 milioni di bambini non dispongono di acqua potabile sicura. Quasi la metà di questi ha meno di 5 anni ed è a serio rischio di malattie diarroiche e colera. Molti altri non hanno vaccinazioni di routine contro malattie di facile prevenzione, mentre quasi 700 mila bambini colpiti da malnutrizione acuta grave rischiano di morire senza cure. Nel frattempo, l’appello umanitario dell’Unicef per quest’anno è finanziato solo al 24 per cento. (Da ilsole24ore)
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It is the jobs of diplomats to find a political solution to the Palestinian question,but we are not diplomats,and our job is not to do that,our job is to stand bheind Gaza and Palestine,as a new wave of 500 martyrs hit it.
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Translation is at the bottom
The collective is on telegram
🇨🇳 中方支持伊斯兰国家在巴勒斯坦问题上加强团结协调,发出一致声音 💕
⭐️ Il Compagno Wang Yi - Direttore dell'Ufficio Generale della Commissione Centrale per gli Affari Esteri del Partito Comunista e Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Popolare Cinese, ha avuto un colloquio telefonico con Hossein Amir-Abdollahian - Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Islamica dell'Iran 🇮🇷
😢 Durante la conversazione, Wang Yi ha espresso una profonda preoccupazione per l'escalation del Conflitto Israelo-Palestinese e della Situazione in Medio Oriente, focalizzandosi sui costanti attacchi contro i civili innocenti nella Striscia di Gaza 😭
🕊 La priorità, al momento, è quella di allentare le tensioni, attuare un "Cessate il Fuoco" ed evitare di acuire la già grave catastrofe umanitaria a Gaza, promuovendo la costruzione di un Corridoio Umanitario 🏥
🇨🇳 La Cina, tramite l'Agenzia Cinese per la Cooperazione Internazionale allo Sviluppo, sta fornendo assistenza umanitaria d'emergenza all'Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e all'Autorità Nazionale Palestinese, per far fronte alle urgenti necessità di cibo, cure mediche e alloggi. Tuttavia, è complicato consegnarli, dato che Israele ha bombardato i magazzini dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l'Occupazione 😡
⭐️ Infine, il Compagno Wang Yi ha rilasciato una dichiarazione di grande importanza, che mostra l'Amicizia e la Solidarietà tra la Cina e i Paesi Musulmani: «中方支持伊斯兰国家在巴勒斯坦问题上加强团结协调,发出一致声音», ovvero:
💬 «La Cina sostiene il rafforzamento della Solidarietà e del Coordinamento tra i Paesi Islamici sulla Questione della Palestina, affinché parlino con una sola voce» 💕 | Sunniti o sciiti, non importa, i Paesi Musulmani dovrebbero continuare a rafforzare la Cooperazione per aiutare il Popolo Palestinese 🇵🇸
🔍 Approfondimenti:
💬 Dialogare con tutte le parti, porre fine al Conflitto e promuovere l'Istituzione di uno Stato di Palestina 🇵🇸
💬 Colloquio tra Wang Yi e Faisal - Cooperazione Sino-Saudita per porre fine al Conflitto, istituire un Corridoio Umanitario e risolvere l'ingiustizia storica del Popolo Palestinese 🤝
💬 Il lavoro della Cina alle Nazioni Unite per la Soluzione Politica della Questione Palestinese 🇨🇳
💬 Wang Yi a Borrell: «La Palestina ha il diritto di fondare uno Stato, e l'ingiustizia storica contro il Popolo Palestinese non è mai stata corretta» 🇵🇸
🌸 Iscriviti 👉 @collettivoshaoshan 😘
🇨🇳 中方支持伊斯兰国家在巴勒斯坦问题上加强团结协调,发出一致声音 💕
⭐️ Comrade Wang Yi - Director of the General Office of the Central Commission for Foreign Affairs of the Communist Party and Minister of Foreign Affairs of the People's Republic of China, had a telephone conversation with Hossein Amir-Abdollahian - Minister of Foreign Affairs of the Islamic Republic of 'Iran 🇮🇷
😢 During the conversation, Wang Yi expressed deep concern about the escalation of the Israeli-Palestinian Conflict and the Situation in the Middle East, focusing on the constant attacks against innocent civilians in the Gaza Strip 😭
🕊 The priority, at the moment, is to ease tensions, implement a "Ceasefire" and avoid exacerbating the already serious humanitarian catastrophe in Gaza, promoting the construction of a Humanitarian Corridor 🏥
🇨🇳 China, through the China Agency for International Development Cooperation, is providing emergency humanitarian assistance to the United Nations Relief and Works Agency and the Palestinian National Authority, to meet the urgent needs for food, medical and housing. However, it is complicated to deliver them, given that Israel bombed the warehouses of the United Nations Relief and Works Agency 😡
⭐️ Finally, Comrade Wang Yi released a statement of great importance, showing the Friendship and Solidarity between China and Muslim countries: «中方支持伊斯兰国家在巴勒斯坦问题上加强团结协调,发出一致声音», or:
💬 «China supports the strengthening of solidarity and coordination among Islamic countries on the issue of Palestine, so that they speak with one voice» 💕 | Sunni or Shiite, it doesn't matter, Muslim countries should continue to strengthen cooperation to help the Palestinian people 🇵🇸
🔍 Further information:
💬 Dialogue with all parties, put an end to the conflict and promote the establishment of a State of Palestine 🇵🇸
💬 Talk between Wang Yi and Faisal - Sino-Saudi Cooperation to end the Conflict, establish a Humanitarian Corridor and resolve the historical injustice of the Palestinian People 🤝
💬 China's work at the United Nations for the Political Solution of the Palestinian Issue 🇨🇳
💬 Wang Yi to Borrell: «Palestine has the right to establish a state, and the historical injustice against the Palestinian people has never been corrected» 🇵🇸
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#socialism#china#italian#translated#collettivoshaoshan#china news#communism#marxism leninism#marxist leninist#marxist#marxismo#marxism#multipolar world#multipolarity#geopolitica#geopolitics#wang yi#Hossein Amir-Abdollahian#news#asia news#middle east#middle east news#world news#palestine#israel palestine conflict#israel#gaza hospital#gaza#anti imperialist#anti imperialism
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Francesca Albanese

Per capire cosa sta avvenendo a Gaza, è importante innanzitutto definire i fatti. Quello a cui assistiamo non è una guerra, che presuppone lo scontro tra due eserciti, ma la violenza di uno stato occupante contro un popolo occupato. Non ci sono parole per descrivere le condizioni di vita a Gaza oggi; la situazione è catastrofica da mesi. Le testimonianze che raccogliamo sono tremende: centinaia di massacri, esseri umani bruciati vivi sotto le tende, uccisioni di civili stipati negli ospedali. Sappiamo di soldati israeliani che hanno deliberatamente ucciso bambini sparando loro alla testa; abbiamo video e fotografie che lo dimostrano. Tutto questo è incluso nel rapporto Genocide as Colonial Erasure che ho preparato per le Nazioni Unite. È il momento di riaffermare il diritto internazionale, sacrificato dall’idea degli Stati Uniti e di Israele che ogni linea rossa sia superabile di fronte all’idea, peraltro irrealistica, di sconfiggere un movimento politico usando la forza militare. Quella in corso a Gaza non è solo una crisi umanitaria, ma una crisi di umanità.
Francesca Albanese, giurista specializzata in diritto internazionale e diritti umani, dal 2022 è Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati.
Nel 2024 è stata scelta come Persona dell’anno dell’ONU da Passblue pubblicazione digitale indipendente che monitora e riferisce sulle attività delle Nazioni Unite.
È autrice di prestigiose pubblicazioni accademiche tra cui Palestinian Refugees in International Law, del 2020, frutto del lavoro di quattro anni di ricerche, considerata una pietra miliare sul tema.
È responsabile del programma di ricerca e assistenza legale in materia di migrazione e richiedenti asilo nel mondo arabo per Arab Renaissance for Democracy and Development (ARDD) ed è co-fondatrice del Global Network on the Question of Palestine (GNQP).
Ha lavorato per le Nazioni Unite, tra l’Alto Commissariato per i Diritti Umani e l’Agenzia di Soccorso per i Rifugiati Palestinesi in Medio Oriente, fornendo consulenza sui diritti umani, le norme e la loro attuazione, in particolare per i gruppi vulnerabili come persone rifugiate e immigrate.
Come Relatrice Speciale ha pubblicato numerose opinioni legali e quattro rapporti principali: sull’autodeterminazione (2022), il regime carcerario israeliano (2023), l’infanzia violata (2023), il genocidio (2024).
È docente di diritto internazionale presso università europee e arabe, come l’Issam Fares Institute dell’Università Americana di Beirut.
Ricercatrice affiliata presso l’Institute for the Study of International Migration presso la Georgetown University, è ricercatrice presso l’Istituto Internazionale di Studi Sociali dell’Università Erasmus di Rotterdam ed è consulente senior su migrazione e sfollamenti forzati per l’Arabic Renaissance for Democracy and Development, dove ha contribuito a fondare la Rete globale sulla questione palestinese.
Analizzando le violazioni del diritto internazionale da parte di Israele nel loro contesto attuale e storico, esamina le responsabilità degli Stati terzi nei confronti degli attacchi a Gaza, con particolare attenzione ai membri dell’Unione Europea.
Meticolosamente fondati sul diritto internazionale e sulle prove empiriche, i suoi rapporti al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, hanno delineato la sua analisi legale sul perché gli attacchi alla popolazione palestinese equivalgano a genocidio.
Ha, da subito, chiesto un cessate il fuoco immediato, mettendo in guardia sul pericolo di una pulizia etnica di massa e affermato che la comunità internazionale deve prevenire e proteggere le popolazioni dai crimini atroci e che anche la responsabilità per i crimini internazionali commessi dalle forze di occupazione israeliane e da Hamas deve essere immediatamente perseguita.
Nata ad Ariano Irpino, Avellino, il 30 marzo 1977, si è laureata in Giurisprudenza all’Università di Pisa e ha conseguito un Master sui diritti umani presso la School of Oriental and African Studies dell’Università di Londra.
Il 1º maggio 2022 è stata la seconda italiana e la prima donna nominata Relatrice Speciale sulla Situazione dei Diritti Umani nei Territori Palestinesi Occupati dal 1967 con un mandato di tre anni, succedendo al canadese Michael Lynk.
Schietta, tagliente, diretta, è stata più volte accusata di antisemitismo da associazioni, ministri e università con l’obiettivo di tacitarla e minare il suo mandato. È stata anche bandita da Israele.
Nel 2023 il suo impegno è stato elogiato in una dichiarazione firmata da 116 organizzazioni per i diritti umani, della società civile e istituzioni accademiche.
Nell’aprile 2023, dopo la pubblicazione di J’accuse. Gli attacchi del 7 ottobre, Hamas, il terrorismo, Israele, l’apartheid in Palestina e la guerra, redatta con Christian Elia, ha ricevuto il Premio Internazionale Stefano Chiarini in riconoscimento del suo lavoro giornalistico sulla Palestina e sul Medio Oriente.
Nel 2025 ha ricevuto il Premio Dries van Agt da The Rights Forum, che premia persone e organizzazioni che si impegnano fortemente per i diritti umani e il diritto internazionale in Palestina.
La mia presenza è considerata controversa, come se fossi stata accusata di crimini di guerra da una corte internazionale. Invece sono solo un’esperta legale nominata dall’Onu. Il mio lavoro non è essere equidistante, ma agire per ristabilire la legalità e i diritti umani. L’elefante nella stanza è che il genocidio è stato concesso, sotto gli occhi di tutti, quando già era noto che l’occupazione impediva il diritto all’autodeterminazione al popolo palestinese.
Francesca Albanese è una donna che fa paura per preparazione, coraggio e tenacia. È un faro di speranza la sua denuncia costante su una tragedia che dovrebbe riguardare l’umanità tutta. Quando la storia chiederà il conto sulle posizioni assunte in questa tragedia umanitaria, sapremo con certezza da quale parte è stata.
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Come Donare 1€ a Azione contro la Fame con PayPal durante i Tuoi Acquisti
Scopri come #donare 1€ a #AzionecontrolaFame ogni volta che utilizzi #PayPal per i tuoi acquisti. Un gesto semplice che può fare la differenza nella lotta contro la #malnutrizione. Informati su come fare una #donazione ogni volta che fai acquisti online.
Donare è un gesto semplice che può avere un grande impatto, soprattutto in situazioni di emergenza come quelle che stiamo vivendo nel Medio Oriente. Azione contro la Fame è un’organizzazione umanitaria attiva in tutto il mondo, dedicata a combattere la malnutrizione e a fornire assistenza vitale a chi ne ha bisogno. In questo articolo, vedremo come puoi facilmente donare 1€ a questa causa ogni…
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Rubrica Controcampo: “Le menzogne su Israele” – Analisi e Contesto del Conflitto con l'UNRWA. Un’analisi della posizione israeliana e delle critiche rivolte all'UNRWA, tra politiche internazionali e realtà sul campo
L’articolo “Le menzogne su Israele” di Andrea B. Nardi, pubblicato su italianewsmedia.com, presenta una visione critica e articolata sulla decisione di Israele di interrompere le relazioni con l’UNRWA, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palesti
L’articolo “Le menzogne su Israele” di Andrea B. Nardi, pubblicato su italianewsmedia.com, presenta una visione critica e articolata sulla decisione di Israele di interrompere le relazioni con l’UNRWA, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi. La questione è complessa e polarizzante, intrecciando aspetti politici, sociali e di sicurezza che coinvolgono Israele, i Paesi arabi e la…
#agenzie ONU#aiuti internazionali#Alessandria today#Andrea B. Nardi#assistenza ai rifugiati#assistenza umanitaria#conflitti internazionali#conflitto arabo-israeliano#conflitto Israele Palestina#diplomazia internazionale#diplomazia mediorientale#Diritti Umani#educazione e pace#Gaza#Gerusalemme est#gestione dei fondi ONU#Google News#Hamas#Human Rights Watch#Israele#italianewsmedia.com#Middle East politics#Nazioni Unite#neutralità ONU#Opinione pubblica#Palestina#peace process#Pier Carlo Lava#Politica Estera#politica internazionale
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Cosa stà succedendo in Sudan ?
Ci sono guerre silenziose che portano però milioni di vittime. Quello che sta succedendo in Sudan dall'anno scorso è uno di quelle.
Dal 15 aprile 2023, nello Stato arabo-africano c'è conflitto civile tra l'esercito regolare (SAF) e le forze paramilitari del Rapid Support Forces (RSF).
Questa guerra nasce da tensioni di lunga data tra il capo dell'esercito, e il leader delle RSF. Quest'ultimo vuole una posizione di potere maggiore rispetto a quella già accordata.

Questo conflitto ho portato oltre 25 mln di persone che hanno bisogno di assistenza umanitaria, con più di 7,4 di sfollati e rifugiati nei paesi vicini. Questa guerra, come da "copione", ha portato la distruzione di ospedali e la limitazione dell’accesso a risorse primarie. Di conseguenza abbiamo l'aumento di casi di colera e alre malattie. L'agricoltura è in decollo provocando la carestia.
Sul piano internazionale, l'importazioni di armi da paesi esteri ha aumentato l'escalation di questa guerra, ostacolando ogni tipo di mediazione.
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Bambini con disabilità a Gaza: Le vittime invisibili della guerra tra Israele e Hamas
La guerra tra Israele e Hamas ha colpito in modo devastante i bambini con disabilità nella Striscia di Gaza. Questi, già vulnerabili, affrontano sfide insormontabili, tra cui difficoltà di evacuazione e mancanza di assistenza sanitaria adeguata, aggravate dai continui attacchi La guerra tra Israele e Hamas ha generato un’immensa tragedia umanitaria che colpisce in particolare le persone più…
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LA CINA FORNIRA' ASSISTENZA UMANITARIA DI EMERGENZA AL LIBANO
2024-10-08 12:12:12 L’8 ottobre, Li Ming, portavoce dell’Agenzia cinese per la cooperazione internazionale allo sviluppo, ha ricordato l’inasprimento della situazione tra Libano e Israele e il fatto che in molte parti del Libano si sono verificate esplosioni di apparecchiature di comunicazione e attacchi aerei che hanno causato un gran numero di vittime. Su richiesta del governo libanese, il…
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Il conflitto in corso in Sudan tra le Forze armate sudanesi (Fas) e le Forze di supporto rapido (Fsr) ha provocato in un anno oltre 14.700 di morti e più di nove milioni di sfollati interni, di cui quasi due milioni di rifugiati negli stati confinanti. Almeno 14 milioni di bambini e bambine hanno bisogno di assistenza umanitaria. La popolazione del Sudan si sente dimenticata mentre le parti in conflitto continuano a seminare morte e distruzione indicibili. Mancano il cibo e l’acqua ed è difficile accedere ai servizi medici e reperire le informazioni a causa delle limitazioni a internet. Le violazioni del diritto internazionale umanitario non si contano più. Molte persone sono state uccise all’interno delle loro abitazioni o mentre cercavano disperatamente acqua e altri beni di prima necessità. Le donne e le ragazze, anche di 12 anni, sono state violentate e sottoposte ad altre forme di violenza sessuale da parte dei membri di entrambe le forze in conflitto. Nessun posto è sicuro. Dobbiamo agire subito e chiedere al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di estendere l’attuale embargo sulle armi all’intero paese e non solo alla regione del Darfur e garantire la sua piena applicazione.
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