#conflitti internazionali
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abr · 1 year ago
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Mercoledì scorso, durante la sessione del World economic forum a Davos, il discorso del Presidente argentino Javier Milei ha fatto scoppiare una bomba a livello mondiale al punto di essere commentato in mezzo mondo e tradotto da molte testate giornalistiche. E così quello che molti media avevano dipinto alla stregua di un matto (soprattutto nella nostra cara Italia) improvvisamente si è trasformato in una via di mezzo tra un nuovo Churchill e Adenauer (...).
L’exploit del discorso di Davos: (é stato) osannato da tanti presenti che si sono complimentati con lui (...). Ma che cos’ha colpito così tanto la gente e soprattutto fatto arrabbiare in maniera clamorosa i grandi capi del Wef?
Semplice: per la prima volta un Presidente di una nazione si è rivolto al mondo intero (...) senza mezzi termini o frasi diplomatiche (...). In pratica Milei ha scoperto quell’acqua calda che molti continuano a negare, esaltando il modello capitalista come l’unico in grado nel corso del tempo, di cambiare radicalmente la condizione umana dando un benessere e un progresso nella società stessa davvero unico (...).
La parte che ha fatto più arrabbiare i leader del Wef ed entusiasmato molti è stata quando Milei ha detto (...): “Ora, per capire cosa siamo qui a difendere (...) è il rispetto illimitato del progetto di vita degli altri, basato sul principio di non aggressione, sulla difesa del diritto alla vita, alla libertà e alla proprietà degli individui, le cui istituzioni fondamentali sono la proprietà privata, i mercati liberi dall’intervento statale, la libera concorrenza, la divisione del lavoro e la cooperazione sociale. Dove si può avere successo solo servendo il prossimo con beni di migliore qualità a un prezzo migliore”.
E più avanti ha sostenuto che “i socialisti, visti gli innegabili progressi del mondo libero, i socialisti sono stati costretti a cambiare la loro agenda. Si sono lasciati alle spalle la lotta di classe (...) per rimpiazzarla con altri presunti conflitti sociali che sono ugualmente dannosi … come quello dell’uomo contro la natura.
Sostengono che gli esseri umani nuocciono al pianeta che deve essere protetto a tutti i costi, addirittura sostenendo un meccanismo di controllo della popolazione o la tragedia dell’aborto. Purtroppo queste idee dannose hanno permeato fortemente la nostra società (...). Hanno raggiunto questo risultato grazie all’appropriazione dei media, della cultura, delle università e anche delle organizzazioni internazionali (come il Wef, ndr). (...).
Fortunatamente siamo sempre più numerosi a osare alzare la voce perché vediamo che, se non combattiamo queste idee a testa alta, l’unico destino possibile è che avremo sempre più Stato, più regolamentazione, più socialismo, più povertà, meno libertà e, di conseguenza, un tenore di vita peggiore”.
(...) Purtroppo l’attuale Ue, già immersa nelle sue scandalose regole ambientali che decimeranno la classe media nel giro di pochi anni, attraverso un falso progressismo Radical-Chic Ztl sta portando avanti molte delle cose criticate dal Presidente argentino. (...)
Au point, grade Milei, il resto solo chiacchiere, distintivi, appeasement o nostagie canaglia, via https://www.ilsussidiario.net/news/diario-argentina-le-bordate-di-milei-a-davos-e-alle-linee-guida-dellue/2650140/
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curiositasmundi · 16 days ago
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Alessando Volpi*
I contenuti del piano europeo ReArm Europe, formalmente presentato dalla presidente della Commissione Ursula Von der Leyen, sono a mio parere tragici per almeno tre ragioni. In primo luogo, il principio che ispira tale Piano è assolutamente esplicito: l’Europa sta per entrare in guerra, sta attrezzandosi per un conflitto contro la Russia e contro chi sosterrà la Russia.
La politica del riarmo si fonda sulla retorica della difesa da una possibile invasione russa dopo che gli Stati Uniti hanno sospeso gli aiuti all’Ucraina, ma una simile argomentazione è molto debole di fronte all’annuncio di un vero e proprio cambiamento di paradigma per cui gli europei devono destinare la gran parte della propria spesa pubblica e dei capitali privati al riarmo. Le manifestazioni per la pace diventano rapidamente l’espressione di una visione europea dove essere armati è l’unico vero deterrente contro la guerra, secondo un modello storicamente devastante che ha generato soltanto drammatici conflitti. Siamo in guerra, la Russia è un nemico irriducibile con cui non si può negoziare se non dopo la sua sconfitta e dunque ogni spazio di mediazione, di confronto, di dialettica sparisce, sostituita dalla narrazione belluina del nemico.
Il pragmatismo dei tanti “pacifisti armati” pare dimenticare del tutto che le guerre si evitano prima di tutto eliminando lo “spirito della guerra” come dominus delle relazioni internazionali. Il paradosso però è che mentre ci armiamo dichiariamo esplicitamente di non voler mandare un solo soldato sul fronte, coltivando un fariseismo che è ormai il tratto tipico della fase attuale. La seconda ragione è ancora di carattere culturale. La Commissione europea è disposta a rimuovere i vincoli del Patto di stabilità solo per il riarmo: se gli Stati aumenteranno almeno dell’1,5% del loro Pil la spesa per il riarmo, potranno farlo senza che quella spesa rientri nei vincoli del Patto.
In altre parole, non è possibile derogare alle ferree regole europee per la sanità, ormai in profonda crisi, per la spesa sociale, legata al crescente impoverimento, per l’istruzione, per la transizione ambientale, per la tutela del territorio, ma per le armi sì. Non conta il fatto che l’Europa ha bisogno di maggiori risorse pubbliche per fronteggiare l’invecchiamento della popolazione, per l’istruzione di milioni di giovani legati ai grandi spostamenti di popolazione, alla trasformazione produttiva in termini sostenibili, alle profonde disuguaglianze. No, nessuna di queste esigenze strutturali ha un valore paragonabile a quello delle armi, tanto da consentire ai singoli Stati membri non solo di tenere fuori dal Patto le spese militari, ma di poter negoziare persino le somme attribuite per le politiche di coesione o per altre finalità purché simili rinegoziazioni finiscano in armi.
La terza ragione è la più meschina. ReArm Europe contiene l’invito a creare un mercato unico dei capitali e a favorire strategie di finanziarizazione verso il settore delle armi, anche attraverso la Banca Europea degli Investimenti, così da facilitare la piena declinazione del capitalismo in termini bellici. Il Piano è l’indicazione per i grandi fondi Usa, BlackRock Vanguard e State Street, per quelli europei, da Amundi, per la grandi banche di comprare i titoli dell’industria delle armi – peraltro ben specificata dal documento “difesa aerea e missilistica, sistemi di artiglieria, missili e munizioni, droni e sistemi anti-drone” – mettendo in secondo piano le altre forme di investimento, con la conseguenza di generare una vera e propria, colossale bolla speculativa. L’Europa è in guerra, vuole un’economia di guerra che distruggerà il sistema produttivo, violenterà i sistemi di Welfare e coltiverà odi nazionalistici capaci di distruggere il senso di convivenza collettiva. Io non andrò in piazza con la bandiera europea.
docente di Storia contemporanea, presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Pisa, già sindaco di Massa Via
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mezzopieno-news · 10 months ago
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IL CANADA RESTITUISCE 200 ISOLE ALLE POPOLAZIONI ABORIGENE
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Il governo della Columbia Britannica ha approvato il primo accordo in Canada per riconoscere la giurisdizione di una nazione indigena sul suo territorio tradizionale.
Dopo decenni di trattative, più di 200 isole al largo della costa occidentale del Canada saranno restituite alle popolazioni indigene Haida che le hanno occupate per millenni, un territorio di circa mezzo milione di ettari (quanto due volte la superficie del Lussemburgo). Queste terre sottratte alle popolazioni indigene in seguito alle colonizzazioni del passato, hanno subito per secoli conseguenze profonde come la perdita culturale, l’alienazione, l’impoverimento, conflitti e degrado ambientale. “Il legame dei popoli indigeni con le loro terre e acque è l’elemento determinante della loro identità e cultura e del loro rapporto con i loro antenati e le generazioni future” dichiara il rapporto delle Nazioni Unite sui diritti delle popolazioni indigene. Per questo gli organismi internazionali per i diritti umani stanno spingendo tutti gli Stati a lavorare per rispettare, proteggere e ripristinare i diritti di queste antiche popolazioni e a restituire il controllo dei loro territori tradizionali.
Per gran parte del XX secolo il Canada ha estratto rame da queste terre e pescato in questi mari con grandi pescherecci, molti antichi villaggi Haida sono stati cancellati e le foreste abbattute per trarne legname e altre risorse. L’accodo rappresenta un precedente importante che secondo Gaagwiis Jason Alsop, Presidente della nazione Haida “eleva l’onore della Corona risolvendo la questione attraverso la negoziazione piuttosto che un contenzioso”.
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Fonte: Governo del British Columbia; United Nations; Haida Nation; foto di Radoslaw Sikorski
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kneedeepincynade · 1 year ago
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China takes the best possible position for a piwer with the burden of mantaining balance in the world,recognising Palestinians right to a state and to be free from opression while striving for peace in the middle east.
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The collective is on telegram
🐲 冷静观察,从容应对 - «Osserva con calma, affronta i problemi con calma» | Deng Xiaoping, 1990 ⭐️
🇺🇳 Il 27/09/2023, è stato affrontato il Tema dell'espansione illegale di Israele nei territori della Palestina presso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite 🌐
🇨🇳 Il Compagno Geng Shuang - Vice-Rappresentante Permanente della Cina alle Nazioni Unite, ha ricordato che l'espansione degli insediamenti israeliani nei territori palestinesi costituisce una violazione del Diritto Internazionale, e che deve cessare 🕊
🇨🇳 La Cina, come dichiarato da Geng Shuang, sollecita la cessazione di ogni attività d'insediamento e l'escalation della violenza dei coloni, invitando le parti a promuovere un percorso di Pace 🕊
🇨🇳 Inoltre, la Cina esorta la «potenza occupante ad allentare e rimuovere le restrizioni irragionevoli alla circolazione delle persone, alle merci e all'uso del territorio, e a revocare il blocco della Striscia di Gaza il prima possibile» 🕊
🤝 In quanto grandi Paesi e Membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Cina e Russia hanno grandi responsabilità nella gestione della pacificazione delle questioni regionali ed internazionali:
🇷🇺 Ieri, 07/10, Maria Zakharova - Portavoce del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, ha dichiarato:
💬 «Chiediamo alle parti Palestinese e Israeliana di attuare un cessate il fuoco immediato, di rinunciare alla violenza, di esercitare la necessaria moderazione e di istituire, con l'assistenza della Comunità Internazionale, un processo negoziale volto a stabilire una pace globale, duratura e attesa da lungo tempo in Medio Oriente»🕊
🔍 Approfondimento: | Lavrov: «La Russia sostiene la creazione di uno Stato di Palestina entro i confini del 1967 e con Gerusalemme Est come capitale» 🇷🇺
🇨🇳 Allo stesso modo, la Cina - legata al Principio 冷静观察,从容应对 e all'importanza del Dialogo, come per la Risoluzione della Crisi in Ucraina, è profondamente preoccupata per l'intensificazione delle tensioni e della violenza, e - tramite un Portavoce del Ministero degli Affari Esteri, ha invitato le parti a mantenere la calma e ottenere un immediato cessate il fuoco, come dichiarato anche dalla portavoce Russa 🕊
💬 «巴以冲突反复上演,充分说明和平进程长期停滞不可持续», ha ricordato il Portavoce, ovvero:
💬 «I ricorrenti conflitti tra Palestina e Israele dimostrano pienamente che la stagnazione a lungo termine del Processo di Pace non è sostenibile» 🕊
🇨🇳 Così come la Russia, anche la Cina sostiene una Soluzione Politica al Conflitto Israelo-Palestinese, legata ai confini del 1967, con Gerusalemme Est come Capitale 🇵🇸
🌐 La Comunità Internazionale, quella vera, che promuove un Vero Multilateralismo (真正的多边主义), dovrebbe promuovere la rapida ripresa dei Colloqui di Pace, cercando un percorso verso una Pace duratura, ha sottolineato il Portavoce.
🔍 Approfondimenti Cina - PLO:
🇨🇳 Xi Jinping: «La Cina sostiene la Causa Palestinese per la Creazione di uno Stato Indipendente della Palestina» 🇵🇸
🤝 Dichiarazione Congiunta Sino-Iraniana: «I due Paesi sostengono la giusta Causa del Popolo Palestinese per ripristinare i suoi legittimi diritti nazionali, compreso quello all'autodeterminazione» 🇵🇸
🔍 Approfondimenti Cina - HAMAS:
🇵🇸 Hamas loda la Cina per la sua posizione sulle demolizioni illegali a Gerusalemme commesse da Israele | 2019 👍
🇵🇸 Hamas accoglie favorevolmente la Proposta Cinese di Cessate il Fuoco | 2014 👍
🇵🇸 Abu Zuhri (HAMAS): «La posizione della Cina sostiene il diritto dei Palestinesi a vivere con dignità, senza assedi e chiusure. HAMAS vuole che questa posizione venga sviluppata finché Israele non soddisferà le giuste richieste umanitarie dei Palestinesi» | 2014 🕊
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🐲 冷静观察,从容应对 - «Observe calmly, face problems calmly» | Deng Xiaoping, 1990 ⭐️
🇺🇳 On 27/09/2023, the topic of Israel's illegal expansion into the territories of Palestine was addressed at the United Nations Security Council 🌐
🇨🇳 Comrade Geng Shuang - Vice-Permanent Representative of China to the United Nations, reminded that the expansion of Israeli settlements in the Palestinian territories constitutes a violation of International Law, and that it must stop 🕊
🇨🇳 China, as stated by Geng Shuang, urges the cessation of all settlement activities and the escalation of settler violence, inviting the parties to promote a path of Peace 🕊
🇨🇳 Furthermore, China urges the «occupying power to ease and remove unreasonable restrictions on the movement of people, goods and land use, and lift the blockade of the Gaza Strip as soon as possible» 🕊
🤝 As large countries and members of the United Nations Security Council, China and Russia have great responsibilities in managing the pacification of regional and international issues:
🇷🇺 Yesterday, 07/10, Maria Zakharova - Spokesperson of the Ministry of Foreign Affairs of the Russian Federation, stated:
💬 «We call on the Palestinian and Israeli parties to implement an immediate ceasefire, to renounce violence, to exercise the necessary restraint and to establish, with the assistance of the International Community, a negotiation process aimed at establishing comprehensive, lasting and long awaited in the Middle East"🕊
🔍 Further information: | Lavrov: «Russia supports the creation of a State of Palestine within the 1967 borders and with East Jerusalem as its capital» 🇷🇺
🇨🇳 Similarly, China - linked to the 冷静观察,从容应对 Principle and the importance of Dialogue, as for the Resolution of the Crisis in Ukraine, is deeply concerned about the intensification of tensions and violence, and - through a Spokesman of the Ministry of Foreign Affairs, invited the parties to remain calm and obtain an immediate ceasefire, as also declared by the Russian spokeswoman 🕊
💬 «巴以冲突反复上演,充分说明和平进程长期停滞不可持续», reminded the Spokesperson:
💬 «The recurring conflicts between Palestine and Israel fully demonstrate that the long-term stagnation of the Peace Process is not sustainable» 🕊
🇨🇳 Just like Russia, China also supports a Political Solution to the Israeli-Palestinian Conflict, linked to the 1967 borders, with East Jerusalem as the Capital 🇵🇸
🌐 The International Community, the real one, which promotes True Multilateralism (真正的多边主义), should promote the rapid resumption of the Peace Talks, seeking a path towards lasting Peace, stressed the Spokesperson.
🔍 China Insights - PLO:
🇨🇳 Xi Jinping: «China supports the Palestinian Cause for the Creation of an Independent State of Palestine» 🇵🇸
🤝 Sino-Iranian Joint Declaration: «The two countries support the just cause of the Palestinian people to restore their legitimate national rights, including that of self-determination» 🇵🇸
🔍 Insights China - HAMAS:
🇵🇸 Hamas praises China for its stance on illegal demolitions in Jerusalem committed by Israel | 2019 👍
🇵🇸 Hamas welcomes China's Ceasefire Proposal | 2014 👍
🇵🇸 Abu Zuhri (HAMAS): «China's position supports the right of Palestinians to live with dignity, without sieges and closures. HAMAS wants this position to be developed until Israel meets the Palestinians' just humanitarian demands." 2014 🕊
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aitan · 2 years ago
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[...] È molto più comodo spostare il male fuori di noi e dare alla crudeltà un connotato etnico (i turchi, i tedeschi, gli inglesi, i mongoli, i russi, i russi, gli americani) che accettare che ci disumanizziamo anche noi, quando imbracciamo un fucile o applaudiamo alle fucilate di una delle parti in conflitto esecrando, al tempo stesso, i colpi e le bombe dell'altra.
[...] La guerra sospende il senso della realtà e offusca la ragione. La guerra distrugge ogni cosa e annichilisce tutto quello che fa dell'uomo un uomo.
Le armi dovrebbero diventare un tabù; i conflitti li dovrebbero risolvere i politici o i popoli, sui campi di calcio, nelle scelte degli acquisti e nei festival internazionali delle canzoni.
E i popoli invasi si dovrebbero armare di pernacchie, boicottaggi, forbici per tagliare i fili della corrente, chiavi idrauliche e chiodi per bucare le ruote all'invasore; non di fucili, mitra, bazooka, carri armati, granate, bombe a grappolo, armi chimiche, missili balistici, bombe atomiche, testate nucleari e clave. [...]
__________
Tratto da "Con la divisa di un altro colore"
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italiani-news · 16 hours ago
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aetheriumechoes · 15 days ago
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💣 800 MILIARDI PER LA TERZA GUERRA MONDIALE: L’EUROPA STA IMPAZZENDO? 💣
🔻 800 MILIARDI DI EURO. Non per ospedali, scuole, stipendi dignitosi o ricerca. Non per trasporti pubblici, case popolari o aiuti ai più deboli. Ma per prepararsi alla GUERRA.
I leader europei hanno deciso di trascinare il continente in un vortice di follia bellica, di riempire le tasche delle lobby delle armi e di avvicinare sempre più il mondo all’autodistruzione totale.
💰 800 miliardi di euro per la guerra significa: ❌ Meno sanità pubblica e ospedali che chiudono ❌ Meno salari dignitosi e più sfruttamento ❌ Meno fondi per la scuola e un futuro senza istruzione ❌ Più tasse per finanziare il militarismo ❌ Più tensioni internazionali e meno sicurezza reale
🔻 LE ARMI NON PORTANO SICUREZZA, PORTANO SOLO MORTE Ci dicono che “dobbiamo prepararci alla difesa”, ma la verità è un’altra: L’Europa sta diventando il nuovo campo di battaglia di una guerra che nessuno vuole, tranne chi ci guadagna.
Se la Russia volesse attaccare l’Occidente, nessuna arma potrebbe fermarla. Se l’Occidente continuasse a provocare, nessuna bomba ci salverebbe da una reazione nucleare. 🔥 Non esiste deterrenza, esiste solo la diplomazia. 🔥
🔻 LA SCELTA GIUSTA? COSTRUIRE PONTI, NON BOMBE Dal dopoguerra fino a pochi anni fa, l’Europa aveva capito una cosa fondamentale: 🔹 I commerci e i rapporti economici sono la vera chiave della pace. 🔹 Scambiare materie prime, gas, tecnologia e cultura unisce i popoli, non li divide. 🔹 Creare dialogo e diplomazia evita i conflitti e garantisce sicurezza.
Oggi, invece, stanno smantellando tutto questo per alimentare un’economia basata sul terrore, sulle armi, sulla morte. Ma chi ne pagherà il prezzo? NOI.
📢 800 MILIARDI DI EURO DEVONO SERVIRE AI CITTADINI, NON ALLE ARMI! 📢 Dobbiamo scegliere la cooperazione, non la guerra! 📢 Dobbiamo dire NO a questa follia!
🔥 IL FUTURO È NELLA PACE, NON NELLA DISTRUZIONE. 🔥
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alephsblog · 16 days ago
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L’Italia si trova di fronte a una scelta che non può eludere: partecipare attivamente alla difesa dell’Ucraina contro l’aggressione russa o restare alla finestra, sperando che altri si facciano carico della sicurezza europea. La prima opzione è l’unica coerente con la nostra storia recente, con il nostro ruolo internazionale e con la nostra responsabilità morale.
Da decenni, il nostro paese invia truppe in missioni internazionali, in zone di guerra sotto l’egida della NATO, dell’ONU e dell’Unione Europea. Lo abbiamo fatto nei Balcani, in Afghanistan, in Iraq, in Libano, nel Mediterraneo, spesso senza un interesse diretto, ma per puro spirito di alleanza e per il mantenimento della stabilità globale. Oggi l’aggressione russa all’Ucraina rappresenta una minaccia diretta all’ordine europeo, un tentativo di riscrivere i confini con la forza e di imporre una nuova logica di potenza che, se non fermata, si estenderà oltre Kiev, mettendo in discussione la sicurezza dell’intero continente. L’Italia non può permettersi di ignorare questa realtà, non solo perché il nostro benessere economico e la nostra sicurezza dipendono dalla stabilità dell’Europa, ma perché abbiamo il dovere di dimostrarci un partner credibile e affidabile.
Essere una delle principali economie dell’Eurozona, un membro fondatore dell’UE e un pilastro della NATO non è solo un titolo onorifico, ma un impegno concreto. L’Italia non può più essere percepita come una nazione esitante, sempre pronta a cercare un compromesso di comodo per evitare responsabilità dirette. Il nostro passato pesa ancora sulla nostra reputazione: abbiamo pagato a caro prezzo l’errore di aver fiancheggiato la Germania nazista, e sebbene il paese abbia ricostruito la propria immagine, il suo atteggiamento spesso ondivago in politica estera ha alimentato dubbi sulla sua reale affidabilità. Oggi abbiamo l’opportunità di dimostrare che siamo una nazione matura, capace di scelte coraggiose, disposta a prendersi le proprie responsabilità nel nome della pace e della libertà.
La partecipazione italiana accanto a Germania, Francia, Regno Unito e Polonia sarebbe un segnale di unità senza precedenti, un passo concreto verso quella difesa comune europea che per troppo tempo è rimasta solo sulla carta. L’Unione non può continuare ad affidarsi unicamente alla protezione statunitense, soprattutto in un momento storico in cui Washington sta ridefinendo il proprio ruolo internazionale. Se vogliamo davvero che l’Europa sia un attore geopolitico credibile, l’impegno militare in Ucraina non è un’opzione, ma una necessità. È l’Italia deve esserne uno dei pilastri fondanti.
Ogni guerra è una tragedia, ma ci sono conflitti nei quali è impossibile rimanere neutrali senza diventare complici. L’Italia ha scelto da che parte stare nel 1945 e ha ribadito questa scelta con ogni trattato e alleanza che ha sottoscritto negli ultimi ottant’anni. Oggi non possiamo voltarci dall’altra parte
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roma-sera-giornale · 2 months ago
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Putin e le Guerre: 24 Anni di Conflitti
Da quando è al potere il Presidente russo ha usato i conflitti per regolare le relazioni internazionali con i paesi confinanti e con l’Occidente Ci si interroga molto sulle motivazioni che hanno spinto Vladimir Putin a invadere l’Ucraina. C’è chi lo prende per pazzo. Non ci sono risposte facili, può aiutare però a farsi un’idea ripercorrere i 24 anni che ha trascorso al potere: quel che…
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pier-carlo-universe · 5 months ago
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Rubrica Controcampo: “Le menzogne su Israele” – Analisi e Contesto del Conflitto con l'UNRWA. Un’analisi della posizione israeliana e delle critiche rivolte all'UNRWA, tra politiche internazionali e realtà sul campo
L’articolo “Le menzogne su Israele” di Andrea B. Nardi, pubblicato su italianewsmedia.com, presenta una visione critica e articolata sulla decisione di Israele di interrompere le relazioni con l’UNRWA, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palesti
L’articolo “Le menzogne su Israele” di Andrea B. Nardi, pubblicato su italianewsmedia.com, presenta una visione critica e articolata sulla decisione di Israele di interrompere le relazioni con l’UNRWA, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi. La questione è complessa e polarizzante, intrecciando aspetti politici, sociali e di sicurezza che coinvolgono Israele, i Paesi arabi e la…
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dominousworld · 4 months ago
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I paesi poveri finanziano i più ricchi
I paesi poveri finanziano i più ricchi
di Mario Lettieri e Paolo Raimondi I paesi Brics di Brasile, India e Sudafrica hanno restituito ai creditori esteri 49 miliardi di dollari più del ricevuto In un momento di grave crisi nei rapporti internazionali esplosa con i conflitti in Ucraina e in Palestina, la 79.ma Assemblea Generale delle Nazioni Unite si è concentrata sui crescenti rischi di una guerra globale. Nel contesto…
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studiolegalebagnardi · 4 months ago
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Orientarsi nel Sistema Giuridico Italiano: Consigli e Guide in Ambito Civile
Le questioni legali possono spesso sembrare complesse e opprimenti, soprattutto quando si tratta di ambiti civili che richiedono una comprensione chiara di diritti e procedure. In Italia richiedere una Consulenza Legale Civile è diventato fondamentale per chiunque abbia bisogno di orientarsi su questioni che spaziano dai conflitti di proprietà al diritto di famiglia. In questo articolo vedremo l’importanza di accedere a una consulenza legale affidabile in Italia e in che modo i servizi di consulenza professionale possono aiutare i clienti a gestire queste complessità in modo sicuro.
Comprendere la Consulenza Legale Civile in Italia
La Consulenza Legale Civile copre una vasta gamma di servizi finalizzati ad assistere individui e aziende nel comprendere i loro diritti e obblighi civili secondo il diritto italiano. Le procedure civili riguardano spesso problematiche come controversie contrattuali, questioni familiari, eredità e conflitti di proprietà. I servizi di consulenza civile servono per assicurare ai clienti una chiara comprensione dei dettagli dei propri casi e i possibili risultati, contribuendo a fare chiarezza sui processi legali italiani. Ottenere una consulenza civile da professionisti qualificati è essenziale se non si conosce il sistema giuridico italiano: può evitare “cari” errori e aumentare le probabilità di ottenere un esito positivo.
Il Ruolo della Consulenza Legale in Casi Complessi
La Consulenza Legale Professionale in Italia è pensata per semplificare e guidare i clienti attraverso procedure legali complesse. Un consulente esperto può fornire consigli su misura per un'ampia gamma di esigenze, sia personali che aziendali. Questi consulenti possiedono una conoscenza approfondita delle leggi italiane e sono in grado di interpretare normative che spesso risultano complesse per chi non è esperto. I servizi di consulenza legale comprendono l’assistenza nella presentazione di documenti, la negoziazione di accordi e la consulenza sul rispetto delle leggi italiane. Questo supporto diventa particolarmente prezioso per espatriati e imprese internazionali, poiché il sistema legale italiano può differire notevolmente da quello di altri Paesi.
Perché la Consulenza Legale in Italia è Preziosa per le Aziende
Le aziende che operano in Italia, o che intendono espandersi sul mercato italiano, affrontano sfide legali uniche che richiedono un supporto professionale a 360°. La consulenza legale per le imprese può aiutare in ambiti come la redazione di contratti, la gestione dei diritti dei dipendenti e la comprensione dei requisiti normativi. Le leggi italiane per le imprese possono essere complesse, con regolamenti specifici per vari settori, rendendo la consulenza legale offerta in Italia indispensabile per le aziende che desiderano operare senza intoppi. Con il supporto di consulenti esperti, le aziende possono garantire la conformità alle leggi locali, ridurre i rischi legali e concentrarsi sulla crescita piuttosto che su possibili ostacoli legali.
L’Importanza della Consulenza Legale Civile nelle Questioni Personali
Le questioni civili possono essere complesse, specialmente quelle che riguardano il diritto di famiglia, le eredità o le dispute di proprietà. Richiedere una Consulenza Legale Civile aiuta le persone a risolvere queste questioni in modo efficace, tutelando i propri diritti. Per esempio: chi si trova ad affrontare controversie di divorzio o di affidamento dei figli può trarre beneficio dai consigli sul diritto di famiglia italiano, che talvolta differisce da altri sistemi giuridici. Allo stesso modo, le questioni legate a eredità e diritti di proprietà richiedono una profonda comprensione dei codici civili italiani. Una consulenza professionale non solo chiarisce la situazione legale in base al singolo caso, ma offre anche un percorso da seguire per raggiungere una soluzione equa.
Conclusione
La consulenza legale professionale in Italia è necessaria sia in ambito aziendale che personale per affrontare con fiducia e chiarezza anche le problematiche più complesse. Grazie al confronto con professionisti legali esperti i clienti possono conoscere appieno le proprie opzioni, così da poter prendere decisioni ponderate. Che si tratti di affrontare questioni civili o di garantire la conformità aziendale, i consulenti legali italiani offrono un supporto fondamentale. Per chi cerca un’assistenza affidabile, studiolegalebagnardi.it offre una gamma di servizi su misura per le esigenze individuali e aziendali, fornendo competenze essenziali sia nella Consulenza Legale Civile che nella Consulenza Legale Professionale in Italia. Scegliendo una consulenza esperta i clienti possono gestire efficacemente le proprie sfide legali, assicurando la tutela dei propri diritti e il raggiungimento dei propri obiettivi nel rispetto della normativa vigente.
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notiziariofinanziario · 6 months ago
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Jimmy Carter compie 100 anni
L'ex presidente americano Jimmy Carter, coltivatore di arachidi del sud, che divenne premio Nobel per la pace, sarà festeggiato per i suoi 100 anni. Carter, 39mo presidente americano è nato il 1 ottobre 1924 in una piccola cittadina rurale della Georgia, di circa 600 abitanti. Lì ha coltivato noccioline per un certo periodo prima di dedicarsi alla politica, e dopo i fasti e le delusioni della Casa Bianca è tornato a stabilirsi in citt��. E' il più anziano presidente ancora in vita e il primo a superare il traguardo del centenario. Per il suo compleanno sono in programma una parata di aerei militari, una cerimonia di naturalizzazione di 100 persone e un concerto serale nell'ex liceo democratico. Dalla carriera politica fatta di grandi successi, come gli accordi di Camp David che portarono, nel 1979, alla firma del trattato di pace israelo-egiziano, o la crisi degli ostaggi americani in Irannel 1979-1980, che gli costò la presidenza. Il presidente Joe Biden ha definito l'ex presidente democratico una "forza morale", in una dichiarazione video rilasciata durante il fine settimana. "Il tuo impegno per un mondo migliore e la tua fede incrollabile nel potere della gentilezza umana continuano a guidarci", ha sottolineato il titolare della Casa Bianca. "Sappiamo che questo è il primo compleanno senza Rosalynn. E' agrodolce, ma sappiamo anche che lei è sempre con te. E' nel tuo cuore, non se ne andrà mai", ha detto Biden nel video. L'ex first lady, Rosalynn Carter, sua moglie per 77 anni, è morta nel novembre 2023 all'età di 96 anni. Jimmy Carter nel 1982 creò una fondazione per promuovere lo sviluppo, la salute e la risoluzione dei conflitti in tutto il mondo. Ricevette il Premio Nobel per la Pace nel 2002 per i suoi "instancabili sforzi volti a trovare soluzioni pacifiche ai conflitti internazionali. Nonostante l'età, e le cura di fine vita che gli sono somministrate dal 2023, non si è tirato indietro in questo momento delicato per i dem dando il suo appoggio alla vice di Biden: ha confidato di voler "resistere per poter votare per Kamala Harris" nelle elezioni di novembre. "Voterà per posta", ha confermato Jill Stuckey, responsabile di diversi siti storici legati all'ex presidente e amica di lunga data della famiglia Carter.   Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 8 months ago
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FAO: un terzo del mondo senza accesso a una dieta sana
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Un recente rapporto dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) ha dipinto un quadro allarmante: oltre un terzo della popolazione mondiale non ha accesso a una dieta sana. Un dato che mette in luce una crisi globale di portata enorme, con ripercussioni significative sulla salute pubblica e sullo sviluppo sostenibile. Le cause di un problema complesso Le ragioni alla base di questa carenza alimentare sono molteplici e interconnesse. Tra le principali cause si possono individuare: - Povertà e disuguaglianze: Un accesso limitato al cibo sano è spesso legato a condizioni economiche precarie. Le famiglie con redditi bassi sono costrette a scegliere alimenti meno costosi, ma meno nutrienti, per far fronte alle necessità quotidiane. - Cambiamenti climatici: Eventi meteorologici estremi, siccità e inondazioni minacciano le produzioni agricole, causando instabilità dei prezzi e riducendo la disponibilità di cibo. - Conflitti armati: Le guerre e le crisi umanitarie distruggono infrastrutture, provocano sfollamenti e limitano l'accesso ai mercati, aggravando l'insicurezza alimentare. - Sistemi alimentari inefficienti: Sprechi alimentari, produzione di alimenti ultra-processati e cattive pratiche agricole contribuiscono a un sistema alimentare insostenibile e iniquo. Le conseguenze sulla salute e sullo sviluppo senza una dieta sana Le conseguenze di una dieta povera di nutrienti sono molteplici e si ripercuotono su tutta la vita di una persona. Malnutrizione, obesità, malattie croniche come il diabete e le malattie cardiovascolari sono solo alcune delle patologie correlate a un'alimentazione scorretta. Inoltre, l'insicurezza alimentare ha un impatto negativo sullo sviluppo cognitivo dei bambini, riducendo le loro capacità di apprendimento e di raggiungere il loro pieno potenziale. A livello sociale, la malnutrizione può portare a instabilità e conflitti, in quanto le persone sono più vulnerabili e predisposte a manifestare comportamenti aggressivi. Verso un futuro più sostenibile Per affrontare questa sfida globale è necessario un approccio multidisciplinare che coinvolga governi, organizzazioni internazionali, settore privato e società civile. Alcune delle azioni che possono essere intraprese sono: - Investimenti in agricoltura sostenibile: Promuovere pratiche agricole che rispettino l'ambiente e aumentino la produttività, sostenendo al contempo la biodiversità. - Sostegno ai piccoli produttori: Fornire agli agricoltori di piccole dimensioni gli strumenti e le risorse necessarie per migliorare la loro produzione e accedere ai mercati. - Lotta allo spreco alimentare: Ridurre le perdite alimentari lungo tutta la filiera, dalla produzione alla distribuzione al consumo. - Educazione alimentare: Promuovere una cultura alimentare sana attraverso programmi educativi nelle scuole e nelle comunità. - Politiche sociali: Mettere in atto politiche che riducano la povertà e le disuguaglianze, garantendo a tutti l'accesso a un'alimentazione adeguata. Foto di Trang Pham da Pixabay Read the full article
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carmenvicinanza · 8 months ago
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Justine Triet
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Justine Triet, regista e sceneggiatrice, è tra le figure più interessanti e premiate del nuovo cinema francese.
Col suo film Anatomia di una caduta, ha vinto l’Oscar alla miglior sceneggiatura originale, la Palma d’oro al Festival di Cannes, due Golden Globe, un Critics Choice Award e un Premio BAFTA.
Le sue sono piccole storie che si agitano dentro la Storia. Nei suoi film cortocircuitano finzione e realtà, pubblico e privato, video arte e performance.
Nata a Fécamp, in Normansia, il 17 luglio 1978, si è laureata all’École nationale supérieure des beaux-arts di Parigi, nel 2003.
Dopo la laurea, si è fatta presto notare con le sue prime opere che hanno partecipato a diversi concorsi cinematografici. Il cortometraggio Trasverse (2004) è stato selezionato ai Rencontres Internationales Paris/Berlin e L’amour est un chien de l’enfer (2006) è stato proiettato alla Biennale d’arte contemporanea di Lione. Entrambi i film affrontano aspetti legati all’attualità sociale e politica, concentrandosi sulla “coreografia” delle manifestazioni politiche e degli assembramenti pubblici.
Sur Place, del 2007, che ha ricevuto la menzione speciale al Festival di Brive è stato inserito nelle collezioni del Centre Pompidou e del Museu Berardo di Lisbona. Girato da una finestra durante le proteste studentesche anti CPE a Parigi nel 2006, il suo sguardo è sul conflitto e sul ruolo dell’individuo all’interno di un gruppo, l’ambiguità e la visione stereotipata che i media rilanciano di questi eventi. La cittadinanza diventa protagonista pur restando una massa compatta e uniforme.
Nel 2009 ha diretto il cortometraggio-documentario Des ombres dans la maison, ambientato nella periferia di San Paolo, in Brasile, che racconta la storia del quindicenne Gustavo, della madre alcolista e dell’assistente sociale, pastore della chiesa evangelica, che deve deciderne o meno l’affidamento. Questo film rappresenta una svolta nel suo lavoro, perché pur confermando il suo interesse per i fenomeni di massa, come quelli che hanno al centro i predicatori, introduce una più marcata attenzione e un’intimità con i personaggi di cui narra la storia.
Vilaine fille, mauvais garçon, il suo primo cortometraggio di finzione ispirato nel titolo a una canzone di Serge Gainsbourg, è la storia di  due trentenni che la solitudine fa incontrare per caso a una festa, Thomas e Laetitia. Tra dramma e leggerezza, per loro è l’inizio di una notte “fuori orario” sulla strada della felicità. Il corto, nominato ai César nel 2012 ha vinto numerosi premi in vari festival francesi e internazionali, candidato all’Orso d’oro per il miglior cortometraggio, ha vinto il Prix UIP Berlin.
Il suo primo lungometraggio è stato La Bataille de Solférino del 2013, candidato ai César per la migliore opera prima, selezionato all’ACID di Cannes, Premio del Pubblico al Festival Paris Cinéma, considerato dai Cahiers du cinéma uno dei dieci film più belli dell’anno, è la storia di una giornalista che affronta la giornata delle elezioni vinte da François Hollande in Rue de Solferino, storica sede del Partito socialista francese. Girato in presa diretta tra i sostenitori che aspettano il risultato delle urne, il film si immerge nella realtà di un grande evento nazionale facendo rimbalzare la “guerra” politica con quella famigliare della protagonista che, per assicurare i servizi alla rete ha lasciato a casa le sue bambine, proprio il giorno in cui il padre separato vuole vederle. Un pezzo di metatelevisione e metacinema che fotografa angosce private e pubblici conflitti.
Anche Victoria, commedia sofisticata presentata in anteprima mondiale alla Settimana della Critica del Festival di Cannes 2016 è il ritratto di una donna complessa, contesa tra vita professionale e personale. Un film cinico e romantico sulla spirale emotiva di una donna che cade, sbaglia e si rialza, e sulle ossessioni della regista: le difficili relazioni tra i sessi, la solitudine, i figli, la giustizia, i soldi, il sesso.
Sempre a Cannes, in concorso, ha presentato Sibyl – Labirinti di donna nel 2019 a cui è seguito il pluripremiato Anatomia di una caduta del 2023, un legal drama che ha come protagonista una scrittrice sospettata della morte del marito in una remota località di montagna.
Un film appassionante, femminista, sfaccettato, intimista e pieno di colpi di scena. Un’opera di alto livello sull’ambiguità del reale. Un grande lavoro sull’infanzia rubata, violentata, sulla lotta estrema di un adolescente per riappropriarsi il più possibile di quanto stanno cercando di sottrargli. L’opera era stata anche candidata agli Oscar per la miglior regia.
Justine Triet non smette di sorprendere e di collezionare critiche positive per il suo sguardo che penetra nel profondo delle cose e delle persone, per la grandezza nel mostrare i diversi punti di vista. Un’artista che si dà tanto e che in ogni sua fatica riesce a sorprendere e incantare il pubblico.
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italiani-news · 19 hours ago
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"Lettere dalla Crimea" è un'opera straordinaria che raccoglie le testimonianze di un momento cruciale della storia europea e russa, portando il lettore dentro una realtà poco conosciuta e profondamente affascinante. Scritto da un autore che ha vissuto direttamente gli eventi, il libro si presenta come una serie di lettere che documentano gli avvenimenti sulla penisola di Crimea, dove la storia, la politica e la cultura si intrecciano in modo indissolubile.Il testo è un viaggio intimo e profondo nei pensieri e nelle emozioni di chi ha vissuto in prima persona le tensioni politiche e sociali che hanno segnato la Crimea nel corso degli anni, con un focus particolare sugli eventi recenti. Ogni lettera non è solo un documento storico, ma anche una riflessione sull'identità, sulla guerra e sul destino di un popolo diviso.Il punto di forza del libro è la capacità dell'autore di trasmettere l'umanità dietro gli eventi storici. Le lettere non si limitano a raccontare la cronaca di un conflitto, ma esplorano anche i sentimenti di speranza, paura, resistenza e adattamento delle persone che hanno dovuto fare i conti con la dura realtà della guerra e delle occupazioni. Le descrizioni vivide e le riflessioni emotive permettono al lettore di entrare in sintonia con i protagonisti delle lettere, che diventano portavoce di una realtà complessa e sfaccettata.Un altro aspetto fondamentale del libro è la dimensione politica. La Crimea, con il suo passato turbolento e la sua posizione strategica, è sempre stata un punto nevralgico di conflitti internazionali. In questo libro, le lettere non solo raccontano la vita quotidiana durante l'occupazione, ma pongono anche interrogativi profondi su temi come la sovranità, l'autodeterminazione e le conseguenze delle azioni geopolitiche.L'autore si fa portavoce di una generazione che ha vissuto momenti di grande incertezza, facendo in modo che la Crimea non fosse solo un territorio conteso, ma anche un simbolo delle lotte interne ed esterne di un popolo diviso tra diverse culture e influenze politiche. La scrittura è coinvolgente, precisa e al contempo lirica, creando un'atmosfera che trascende la mera cronaca per farsi testimonianza emozionale. "Lettere dalla Crimea" è una lettura imprescindibile per chi vuole comprendere più a fondo le sfumature di un conflitto che ha scosso la geopolitica contemporanea. L'autore, con la sua scrittura delicata e potente, ci offre uno spaccato intimo e allo stesso tempo universale, che parla di guerra, ma anche di speranza, di vita e di resistenza. Un libro che rimarrà impresso nella memoria del lettore, grazie alla sua capacità di raccontare una realtà che merita di essere conosciuta e compresa. Read the full article
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