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notiziariofinanziario · 1 day ago
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Negli ultimi anni molti italiani hanno scoperto il noleggio a lungo termine, considerata una delle soluzioni migliori per prendere un’auto. Secondo ANASIA (l’associazione che si occupa dei servizi di mobilità in Italia) sono sempre di più le automobili a noleggio per le strade italiane, con numeri che vanno oltre il milione. Questa tendenza sembra crescere anno dopo anno, perciò non è raro trovarsi di fronte alla possibilità di noleggiare un’auto quando si decide di cambiarla. Ma cos’è nello specifico il noleggio a lungo termine? E come funziona? Ecco tutte le informazioni da sapere su questa soluzione, dai tempi fino ai costi medi. Cos’è il noleggio a lungo termine ? Il noleggio a lungo termine è un contratto di locazione di un veicolo ha valenza per un periodo prolungato, generalmente da 12 fino a 60 mesi, anche se il numero può cambiare a seconda delle circostanze. Paroloni a parte, si tratta di una soluzione sia per privati che per aziende, dove si decide di pagare una rata mensile per utilizzare un’automobile per un tempo prolungato, definendo in prima battuta il chilometraggio totale previsto per quel periodo. Le cifre, come vedremo successivamente, possono variare a seconda del tipo di automobile e del chilometraggio scelto. C’è una netta differenza tra noleggio a lungo termine e leasing di un’automobile, dato che la seconda soluzione ha come fine l’acquisto del veicolo. Nel caso del noleggio, invece, l’auto viene restituita alla fine del contratto. Come funziona il noleggio a lungo termine? Il noleggio a lungo termine si divide in fasi, a partire dalla scelta del veicolo fino alla restituzione. Scelta del veicolo La scelta del veicolo è parte cruciale della realizzazione del contratto. Il cliente può scegliere uno dei tanti modelli presenti, da valutare specialmente in base all’utilizzo futuro dell’automobile. Ad esempio, commercianti o aziende medio-piccole potrebbero noleggiare un veicolo commerciale, mentre un privato che vuole un’auto spaziosa per la propria famiglia potrebbe scegliere un’utilitaria o un SUV. Oltre al modello e alle sue caratteristiche, si valutano anche gli optional e gli accessori presenti. Contratto Una volta scelto il modello si procede con la stipulazione del contratto, principalmente in base a: ● Durata: Generalmente dai 12 ai 60 mesi (a seconda di chi rende l’auto disponibile per il noleggio) ● Chilometraggio: viene scelto un limite di chilometri percorribili con l’auto in questione (in base all’utilizzo futuro) ● Rate mensili: si decide l’importo delle rate mensili, tenendo conto anche dei servizi inclusi È buona norma per le aziende che offrono il servizio di noleggio eseguire uno studio di fattibilità. Verificando la situazione economica di chi chiede il noleggio, l’azienda può anche chiedere delle garanzie. Pagamento Dopo aver calcolato l’importo da versare per le rate mensili, si può anche procedere di comune accordo per il versamento di un anticipo, che può abbassare (a seconda della cifra) il costo delle rate mensili. A differenza del leasing, le aziende offrono, oltre al noleggio, anche un servizio di assicurazione e manutenzione inclusi nel prezzo. Gestione del veicolo Dopo la consegna, il cliente diventa responsabile della gestione quotidiana del veicolo. Sono incluse nel prezzo (solitamente) assicurazione e manutenzione straordinaria del veicolo. È importante non superare il chilometraggio prestabilito, oltre a controllare da cima a fondo il contratto di noleggio. Restituzione Una volta finito il periodo di noleggio si procede con la restituzione del veicolo. Al termine del noleggio si verificano le condizioni del mezzo, e si può anche decidere di rinnovare il contratto o procedere con l’acquisto ad un prezzo concordato tra azienda e cliente. I vantaggi del noleggio a lungo termine Per molte aziende, scegliere il noleggio a lungo termine per la prossima auto aziendale è una soluzione piuttosto conveniente e semplice da gestire. Tra i vantaggi più importanti troviamo: - Vantaggi economici: Le rate mensili, oltre a coprire il costo dell’utilizzo, coprono anche servizi fondamentali per l’automobile, come la manutenzione e l’assicurazione. Questo è sicuramente un elemento importante da tenere a mente, non presente nel contratto di leasing o in caso di acquisto del veicolo. In più, con il noleggio l’anticipo è basso o addirittura nullo, perciò non si deve far fronte a grandi cifre per utilizzare l’auto - Vantaggi fiscali: Le aziende e le partite IVA regolari possono dedurre il costo del canone mensile, riducendo quindi l’imponibile fiscale alla fine dell’anno. Si può anche ricorrere agli incentivi ecologici offerti dallo Stato, se presenti, per alleviare il costo mensile dell’auto - Scelta dei modelli: Al posto di affrontare un costo alto per acquistare un modello recente, chi sceglie il noleggio a lungo termine può accedervi con un metodo più conveniente. Provare un modello per diversi mesi può essere un ottimo modo per avere tra le mani modelli recenti ad un prezzo molto più basso - Comodità: Avere la manutenzione del veicolo inclusa nel canone mensile è un grande vantaggio per chi sceglie il noleggio a lungo termine. Il cliente ha tutto ciò che serve per utilizzare l’auto in tutta tranquillità. Spesso è inclusa anche l'assistenza stradale in caso di emergenza. Per chi cerca una soluzione temporanea, il noleggio a lungo termine è probabilmente la soluzione migliore. Considerazioni finali Per chi vuole prendere un’automobile moderna in tutta tranquillità, o per le aziende che hanno bisogno di una soluzione provvisoria, il noleggio a lungo termine è una delle opzioni migliori. Con un canone fisso mensile, chi noleggia l’automobile può approfittare di diversi vantaggi, non presenti nei contratti di proprietà o leasing. Probabilmente il numero di auto noleggiate in Italia aumenterà anche nei prossimi anni, e sempre più aziende potranno offrire questi servizi. I privati o le aziende che cercano flessibilità, comodità e convenienza possono noleggiare un’auto a lungo termine nel 2025. Read the full article
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notiziariofinanziario · 2 days ago
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La Tunisia ha fatto segnare una forte crescita tra le mete mondiali di espatrio. Solo negli ultimi due anni, 2mila pensionati italiani hanno spostato qui la loro residenza. In Portogallo fino al 2020 l'esenzione fiscale era totale e fino al 2024 vigeva un'imposta fissa al 10%: tutto ciò appartiene al passato, e quindi chi cerca un "buen retiro" per i suoi anni da pensionato ha dovuto rivolgersi altrove. Italiani compresi. Che in Tunisia sono, secondo l'Anagrafe degli italiani residenti all'Estero, circa 7.500.  Tasse e costo della vita  Tasse basse, clima mite, basso costo della vita sono i motivi di attrazione di un territorio sempre più preso d'assalto dai nostri pensionati. "Si vive bene e ci si sente sicuri", spiega Rita Salvati, 73 anni, che dal 2012 dirige ad Hammamet 'Orizzonte Tunisia', un'agenzia che si occupa di agevolare chi vuole trasferirsi nel Paese nordafricano. E precisa che il regime pensionistico per i pensionati non supera il 5% contro il 30% dell'Italia. La tassazione a scaglioni viene applicata solo sul 20% del lordo. Inoltre, i primi 1.500 euro sono esenti da tassazione, mentre tra i 5 e i 10mila euro si versa il 2,3%, poi si sale fino a un massimo del 5%.  Trasferirsi in Tunisia  Per avere il trasferimento in Tunisia bisogna dimostrare di avere un reddito congruo al mantenimento della casa in cui si andrà a vivere e soggiornare sul territorio per 183 giorni. Oggi gli "expat" italiani che vivono in Tunisia sono 7.500 e 6mila di loro sono ad Hammamet. Chi abita lì dice che non cambierebbe con nessun altro posto al mondo. "Con i miei 1.350 euro di pensione vivo benissimo", dice Giovanni Cimarossa, che risiede ad Hammamet da due anni. Ha una casa fronte mare, due camere da letto, giardino, che gli costa 450 euro al mese, e per andare al ristorante paga 10 euro. C'è però il servizio sanitario pubblico che, dice, "non è di qualità. Fortuna che quello privato ha medici ottimi e costa un terzo rispetto all'Italia. Una visita specialistica viene 60 dinari (poco più di 18 euro)".  Read the full article
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notiziariofinanziario · 2 days ago
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Il primo dei 14 treni, alimentati ad idrogeno, acquistati con i finanziamenti di Regione Lombardia è stato consegnato il 23 gennaio scorso e ha già iniziato i test propedeutici al collaudo. L’avvio del del servizio commerciale è previsto entro il primo semestre del 2026. Alla cerimonia di presentazione sono intervenuti il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, gli assessori Franco Lucente (Trasporti e Mobilità sostenibile) e Claudia Maria Terzi (Infrastrutture e Opere pubbliche), il sottogretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Alessandro Morelli, il presidente di Ferrovienord Milano Andrea Gibelli, il consigliere delegato di FNM Fulvio Caradonna, il presidente di FNM Pier Antonio Rossetti, il neo amministratore delegato di Trenord Andrea Severini, il presidente di Alstom Michele Viale e il presidente di Sapio Alberto Dossi. Il deposito di Rovato, realizzato da Ferrovienord, è il primo sul territorio nazionale progettato e realizzato per la manutenzione dei treni a idrogeno e anche il primo dotato di impianto per il rifornimento di idrogeno per i treni. Il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha sottolineato che la prima Hydrogen Valley per la messa in funzione dei primi treni alimentati interamente a idrogeno fa parte del percorso di modernizzazione nei trasporti e nelle infrastrutture all’insegna della sostenibilità. "Negli ultimi anni abbiamo investito 1,7 miliardi di euro per 214 nuovi treni sulla rete regionale della Lombardia, che potrà contare su una flotta totalmente rinnovata". L’assessore Lucente ha sottolineato che "il progetto rientra tra quelli che mirano alla graduale decarbonizzazione dei trasporti, per un TPL a emissioni zero", mentre l’assessore Terzi ha aggiunto che "la trasformazione della Brescia-Iseo-Edolo nella prima linea ad idrogeno d’Italia apre nuove prospettive per il settore ferroviario a livello nazionale".  L’impiego dei treni a idrogeno in Valcamonica, lungo la linea non elettrificata Brescia-Iseo-Edolo di Ferrovienord e gestita da Trenord, fa parte del progetto H2iseO. I 14 nuovi treni a idrogeno andranno a sostituire l’intera flotta diesel oggi circolante. Tre impianti di produzione di idrogeno rinnovabile, senza emissioni di CO2, saranno realizzati a Iseo (con impiego di tecnologia Steam Reforming del biometano, energia elettrica rinnovabile e cattura della CO2), ad Edolo e a Brescia (con tecnologia a elettrolisi partendo da energia elettrica da fonte rinnovabile). I 4 impianti di rifornimento di idrogeno sorgeranno a Rovato (utilizzato per l’entrata in esercizio dei convogli e successivamente dedicato alle attività di manutenzione dei treni) e a Iseo, Edolo e Brescia (per lo stoccaggio e il rifornimento). I nuovi treni Coradia Stream H, basati sulla piattaforma dei treni regionali Coradia Stream, sono prodotti da Alstom e utilizzano l’idrogeno per generare elettricità, evitando l’emissione diretta di CO2 e mantenendo il comfort della variante elettrica. I treni, hanno una capacità di 240 posti a sedere e un’autonomia di oltre 600 km. L’investimento per il sito di Rovato è pari a 30 milioni, di cui 1 milione (relativo all’impianto di rifornimento di idrogeno) finanziato dal PNRR. Read the full article
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notiziariofinanziario · 2 days ago
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Tutto pronto per il prolungamento del capolinea della metropolitana M5 fino a Monza. Nell’attesa di recuperare le risorse per coprire gli extracosti, la Regione Lombardia ha approvato il cronoprogramma dei lavori del Comune di Milano: l’estensione del tracciato della linea lilla si farà. Approfondiamo il progetto di mobilità pubblica (il calendario delle attività, i finanziamenti stanziati, le nuove fermate, l’avvio dei lavori e la data della prima corsa), analizzando i punti di forza del progetto per il futuro dei servizi di traporto pubblico locale e regionale. Prolungamento della linea lilla della M5: il progetto TPL La dotazione complessiva per la realizzazione del progetto ammonta a circa 1,3 miliardi di euro, di cui 931 milioni di euro di finanziamenti statali – a seguito dell’incremento aggiuntivo di 15 milioni, deliberato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) nel 2023, su iniziativa del ministro Matteo Salvini -, a cui si sommano le risorse degli enti locali. Il piano prevede l’estensione della linea lilla, che attraversa la città da nord (capolinea Bignami) a nord-ovest (capolinea di San Siro Stadio). Il nuovo tracciato arriverà fino a Monza: si tratta di un’opera infrastrutturale strategica per l’ottimizzazione dell’intera rete di mobilità pubblica milanese e monzese. Il prolungamento del capolinea da Bignami a Monza consentirà infatti di migliorare le connessioni tra i due centri, Milano e Monza (che rappresenta la terza città lombarda per popolazione), agevolando al contempo i collegamenti tpl, anche quelli di superficie, realizzando importanti nodi d’interscambio modale, nello specifico: - con la M1 (linea rossa) – che collega la città di Milano da nord-est a ovest – al futuro capolinea di Cinisello-Monza; - con la rete ferroviaria presso la stazione di Monza FS; - con il trasporto pubblico locale al capolinea M5 del Polo istituzionale di Monza. Le nuove fermate della metro M5 da Milano a Monza Il nuovo percorso lilla si estenderà per 13 chilometri e in meno di un’ora attraverserà i comuni di Milano, Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni e Monza grazie alle 11 nuove fermate. Le prime 4 stazioni previste sono: Testi-Gorky, Rondinella-Crocetta, Lincoln e Bettola. Da quest’ultima se ne aggiungeranno altre 7: Campania, Marsala, Stazione Monza Fs, piazza Trento e Trieste, Villa Reale, ospedale San Gerardo e Polo istituzionale Monza Brianza. Nel capoluogo brianzolo è inoltre prevista la realizzazione di un deposito (ricordiamo che la M5 al momento è l’unica linea metropolitana a esserne priva). Con riferimento alla frequenza delle corse, si parla di un treno ogni 3 minuti circa nelle ore di punta; ogni 6 minuti, invece, nelle restanti ore della giornata. Prolungamento della M5: la prima corsa nel 2033 Stando alle dichiarazioni dell’assessora regionale alle Infrastrutture e Opere pubbliche Claudia Maria Terzi, l’inizio dei lavori per il prolungamento della linea lilla è previsto per settembre 2027; il completamento dei collaudi a marzo 2033 e l’entrata in servizio dei primi treni a dicembre 2033. “L’investimento è ingente e ha davvero pochi precedenti a livello di investimenti infrastrutturali.” – ha puntualizzato Terzi – “Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha autorizzato lo spostamento dell’obbligazione giuridicamente vincolante al 31 dicembre 2026, ricalendarizzando le attività”. Per lo sblocco definitivo dei lavori, ha ricordato l’assessora, bisognerà attendere la presentazione della documentazione relativa agli extra-costi da parte dell’ente locale. Questi ultimi sono stati principalmente causati dall’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia, ma anche dalla nuova progettazione delle fermate, che è stata revisionata rispetto ai disegni del 2017, e dal conseguente adattamento tecnologico. Read the full article
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notiziariofinanziario · 2 days ago
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Ieri sera un drone d'attacco russo dotato di una testata ad alto potenziale esplosivo ha colpito il sarcofago che protegge il mondo dalle radiazioni presso la quarta unità nucleare distrutta della centrale nucleare di Chernobyl. Lo fa sapere su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, spiegando che il «riparo antiradiazioni è stato costruito dall'Ucraina insieme ad altri Paesi d'Europa e del mondo, insieme all'America, tutti coloro che sono impegnati per la vera sicurezza dell'umanità. L'unico Paese al mondo che attacca tali siti, occupa centrali nucleari e fa la guerra senza alcun riguardo per le conseguenze è la Russia di oggi. Questa è una minaccia terroristica per il mondo intero. Il rifugio presso la centrale nucleare di Chernobyl è stato danneggiato da questo drone. L'incendio è stato spento. Al momento, i livelli di radiazione non sono aumentati e vengono costantemente monitorati. Secondo le prime valutazioni, il danno al sarcofago è significativo». Zelensky ha poi aggiunto: «Ogni notte, la Russia porta avanti attacchi simili alle infrastrutture e alle città dell'Ucraina. La Russia continua ad espandere il suo esercito e non mostra alcun cambiamento nella sua folle retorica statale anti-umana. Ciò significa che Putin non si sta sicuramente preparando per i negoziati, si sta preparando a continuare a ingannare il mondo. Ecco perché ci deve essere una pressione unitaria da parte di tutti coloro che hanno a cuore la vita, una pressione sull'aggressore. La Russia deve essere ritenuta responsabile delle sue azioni». La struttura danneggiata, nota come New Safe Confinement, è stata costruita tramite la cooperazione internazionale per contenere i resti del disastro di Chernobyl del 1986. È stata progettata per prevenire perdite di radiazioni e salvaguardare il sito dai pericoli ambientali. L'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA), su X, ha confermato l'incidente: «Nella notte tra il 13 e il 14 febbraio, verso l'1.50, il team dell'AIEA nel sito di Chernobyl ha sentito un'esplosione proveniente dal rifugio antiradiazioni, deputato a proteggere i resti del reattore 4 dell'ex centrale nucleare, che ha causato un incendio». I dipendenti dell'AIEA, si legge sempre nel post, «sono stati informati che un drone aveva colpito il tetto del New Safe Confinement». Anche Andriy Yermak, il capo dell'ufficio del presidente ucraino, ha condiviso foto del danneggiamento, promettendo di fornire agli Stati Uniti «un sacco di informazioni sull'attacco della Russia alla centrale nucleare di Chernobyl e su come la Russia stia costantemente lanciando droni attraverso la zona di esclusione di Chernobyl» durante la Conferenza sulla sicurezza di Monaco, che si apre oggi.   Il New Safe Confinement, completato nel 2016 e progettato per durare cento anni, in sostanza è un gigantesco hangar pesante 36 mila tonnellate, costruito in prossimità dell’impianto nucleare e successivamente fatto scorrere sopra il vecchio involucro di cemento del reattore. Il sarcofago, che ha sostituito una precedente installazione, è costato circa 2 miliardi di euro, donati da 40 Paesi e organizzazioni, e ha richiesto quasi 16 anni di lavoro per essere progettato e costruito, con alcuni ritardi causati dalla difficile situazione politica in Ucraina. L’area intorno al reattore è ampia quasi 2.600 chilometri quadrati. Da trent’anni, complice il livello delle radiazioni, è disabitata. Lo sarà anche nei prossimi decenni, perché il livello di contaminazione è ancora alto. Intanto le autorità filorusse nella regione di Zaporizhzhia, nell'Ucraina sudorientale, stando a quanto riporta l'agenzia di stampa ufficiale russa Tass, hanno fatto sapere che ieri notte la centrale termoelettrica di Zaporizhzhia (TPP) è stata gravemente danneggiata da un attacco delle forze ucraine, lasciando più di 50 mila persone senza elettricità. «Le forze armate ucraine hanno lanciato un attacco di artiglieria contro la centrale termoelettrica di Zaporizhzhia. Non ci sono vittime o feriti tra il personale o tra i civili», si legge in un comunicato del ministero regionale dell'energia. «In seguito al bombardamento, le apparecchiature elettriche hanno subito danni critici e c'è stata un'interruzione di corrente per più di 50 mila utenti nella città di Energodar e nei distretti di Kamensko-Dneprovsky e Veselovsky». La TPP si trova a pochi chilometri dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia, la quale funzionerebbe regolarmente secondo la Tass, ed è occupata dalle forze russe dal maggio del 2022. Read the full article
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notiziariofinanziario · 2 days ago
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BTP Più è il primo titolo dedicato ai piccoli risparmiatori con opzione di rimborso anticipato del capitale per chi abbia acquistato il titolo in collocamento. La presenza di questa possibilità è stata introdotta dal Tesoro in alternativa al tradizionale premio di fedeltà previsto per chi comprava i titoli destinati al retail in fase di emissioni e li manteneva in portafoglio fino a scadenza (nella misura dello 0,8% aggiuntivo in occasione dell’ultima emissione del Btp Valore da sei anni di durata). Rendimenti garantiti Una possibilità che denota un cambio di strategia del Tesoro. Il Btp Più, con ogni probabilità, sarà il primo titolo dedicato ai piccoli risparmiatori che non punta ad attirare il pubblico grazie a un rendimento extra (come un premio fedeltà), ma offrendo la sicurezza di poter disinvestire in anticipo senza il rischio di perdere una parte del capitale investito. Gli extrarendimenti D’altra parte, gli extra rendimenti riconosciuti sulle emissioni dedicate alle famiglie, ha calcolato l’Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica, sono costati complessivamente 15,8 miliardi per le 27 emissioni retail effettuate dal 2012 al 2024. Il rimborso anticipato Nella logica dello Stato, questo “regalo” ha avuto l’obiettivo di ridurre la volatilità dei rendimenti del debito italiano, contenendo i costi di finanziamento nelle fasi macroeconomiche avverse. E anziché pagare interessi aggiuntivi per convincere le famiglie italiane a comprare, un impegno che, storicamente, ha avuto un costo importante per le casse dello Stato, si evoca il fascino della flessibilità. La possibilità di vendere in anticipo senza rischi(salvo improbabili default). Le ipotesi sui rendimenti L’appuntamento è molto atteso, soprattutto dopo che era saltato il “turno” autunnale del BTp retail nel fittissimo calendario di fine anno. E arriva in una fase di tassi al rialzo, che insieme alla durata relativamente lunga all’interno della forchetta abituale dei titoli retail promette cedole di un certo peso. Si potrebbe immaginare che il Tesoro offra, ma sono solo rumors, il 2,5% nei primi quattro anni del Btp Più, per poi salire al 4% nei quattro anni successivi. La durata Il BTP Più avrà una durata di otto anni, con cedole fisse pagate ogni tre mesi sulla base di un meccanismo “step up” in due fasi di quattro anni ciascuna e tasso cedolare più elevato nella seconda fase. La novità di questa emissione è la facoltà per gli investitori di richiedere il rimborso anticipato del capitale alla fine del quarto anno, recuperando interamente l’ammontare investito o la quota parte che si desidera svincolare sempre per lotti minimi di 1.000 euro, dando una comunicazione alla banca o all’ufficio postale nel corso della apposita finestra temporale che sarà resa nota dal Ministero dell’Economia e delle Finanze a gennaio 2029 e già indicata nella scheda informativa del Titolo di prossima pubblicazione. Ma attenzione perché la facoltà di rimborso anticipato è prevista soltanto per chi acquisterà il titolo nel periodo iniziale di collocamento mantenendolo ininterrottamente fino alla data di esercizio della facoltà del rimborso anticipato. Il capitale sottoscritto è comunque garantito alla scadenza finale degli otto anni per gli investitori che non avranno esercitato tale facoltà. In ogni caso, il titolo potrà essere sempre ceduto interamente o in parte prima della sua scadenza, senza vincoli, alle condizioni di mercato. L’investimento minimo L’investimento potrà partire da un minimo di 1.000 euro, avendo sempre la certezza di veder sottoscritto l’ammontare richiesto. Il titolo viene acquistato alla pari e senza commissioni durante i giorni di collocamento, fermi restando i costi di gestione del conto titoli o del trading online richiesti e concordati con la propria banca laddove presenti. Come detto i tassi minimi garantiti nei primi quattro anni e nei successivi quattro anni, congiuntamente al codice ISIN che identifica il titolo, verranno comunicati venerdì 14 febbraio. Come acquistarli Il BTP Più potrà essere acquistato esclusivamente dai piccoli risparmiatori attraverso il proprio home banking, se abilitato alle funzioni di trading online, o rivolgendosi al proprio referente in banca o all’ufficio postale presso cui si possiede un conto corrente con il conto deposito titoli. Anche per questo BTP la tassazione è agevolata al 12,5%. È esente dalle imposte di successione, e, come previsto dalla legge di bilancio 2024, concorre all’esclusione dal calcolo ISEE fino a 50.000 euro investiti in titoli di Stato. Il collocamento avrà luogo sulla piattaforma MOT (il mercato telematico delle obbligazioni e titoli di Stato di Borsa Italiana) per il tramite di tre banche dealers: Banca Monte dei Paschi di Siena, Intesa Sanpaolo e UniCredit. Le comunicazioni ufficiali sulla nuova emissione del BTP Più, le FAQ, la scheda informativa e la Nota tecnica per gli operatori saranno resi disponibili sul sito del MEFe sul sito del Dipartimento del Tesoro alla sezione Debito Pubblico. Read the full article
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notiziariofinanziario · 2 days ago
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Si preannuncia una giornata complicata oggi per pendolari e cittadini a Milano e in altre città lombarde. Il sindacato AL Cobas ha proclamato uno sciopero di 24 ore che coinvolgerà l'intera rete ATM, mettendo a rischio la circolazione di metro, tram e autobus. Disagi previsti anche a Pavia, dove il personale di Autoguidovie incrocerà le braccia per l'intera giornata. Sciopero dei trasporti a Milano il 14 febbraio 2025 ATM ha confermato le tradizionali fasce di garanzia, durante le quali il servizio sarà regolare: - Dall'inizio del servizio fino alle 8:45 - Dalle 15:00 alle 18:00 Al di fuori di queste fasce, i mezzi pubblici potrebbero fermarsi completamente: - Stop dalle 8:45 alle 15:00 - Stop dalle 18:00 fino al termine del servizio Lo sciopero interesserà solo il trasporto locale di ATM, mentre i treni di Trenord opereranno senza variazioni. Uno dei momenti più critici sarà la sera, quando il blocco della metropolitana e dei mezzi di superficie potrebbe creare notevoli difficoltà negli spostamenti. Durante lo sciopero il traffico potrebbe aumentare in modo significativo. Perchè si sciopera il 14 febbraio 2025 Lo sciopero nasce da una serie di rivendicazioni del sindacato AL Cobas. La principale riguarda la richiesta di un aumento salariale netto di 150 euro per i lavoratori ATM, considerato un adeguamento necessario a compensare il mancato potere d'acquisto dovuto all'inflazione. Altri punti critici riguardano: - L'opposizione alla privatizzazione e alla liberalizzazione dei servizi ATM, con la richiesta di una reinternalizzazione delle attività date in appalto. - Il contrasto al progetto "Milano Next", che prevede la trasformazione di ATM in un'Azienda Speciale del Comune di Milano con affidamento diretto dei servizi. - Maggiore sicurezza per gli operatori, con protezioni contro le aggressioni e misure per ridurre i rischi durante il servizio. - Migliori condizioni di lavoro, incluse ferie garantite e turni meno gravosi. Secondo il sindacato, l'accordo sottoscritto dalle principali sigle sindacali non offre soluzioni concrete alle richieste economiche dei lavoratori e non risolve il problema del progressivo peggioramento delle condizioni lavorative nel settore. Lo sciopero dei trasporti del 14 febbraio a Pavia Anche i trasporti extraurbani subiranno disagi. A Pavia, le segreterie territoriali di FIT CISL e UGL FNA hanno proclamato uno sciopero di 24 ore per il personale di Autoguidovie. Le fasce di garanzia, in cui le corse saranno regolari, sono: - Dalle 5:30 alle 8:30 - Dalle 15:00 alle 18:00 Fuori da questi orari, il servizio potrebbe essere interrotto. Un San Valentino difficile per i pendolari La giornata di venerdì 14 febbraio rischia di essere particolarmente complicata per lavoratori, studenti e turisti. ATM ha invitato gli utenti a monitorare i canali ufficiali per eventuali aggiornamenti sulle corse e sulle interruzioni del servizio. L'aumento del traffico cittadino sarà una conseguenza inevitabile, con la possibilità di lunghe code e difficoltà nel trovare parcheggio. Chi dovrà spostarsi in città potrebbe valutare alternative come il bike sharing, il car sharing o i monopattini elettrici per evitare disagi. Per evitare inconvenienti, è opportuno organizzare i propri spostamenti in anticipo, dato che la giornata si preannuncia critica per la mobilità cittadina. Read the full article
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notiziariofinanziario · 4 days ago
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Anche quest’anno Eni è protagonista al Festival di Sanremo con una campagna che racconta l’evoluzione della sua energia. La campagna è stata pensata per far conoscere al grande pubblico del Festival il ruolo di Eni, Enilive e Plenitude, e racconta come energie diverse possano essere tra loro complementari e creare un'unica energia: quella della famiglia Eni. Un'unicità che affonda le radici in oltre 70 anni di evoluzione, innovazioni e competenze. In tutte le serate del Festival, Eni sarà presente con Enilive e Plenitude con un racconto istituzionale, previsto nello spazio di 60” dedicato, attraverso la voce di Virginia Raffaele, volto e testimonial della famiglia Eni per il secondo anno consecutivo a Sanremo, che guiderà i telespettatori attraverso un viaggio dagli anni ’50 al presente. La campagna istituzionale è visibile durante le serate del Festival, con ogni puntata caratterizzata da una sigla iniziale e un focus specifico sulle soluzioni energetiche di Plenitude e i prodotti e servizi per la mobilità di Enilive, con in più un formato teaser e uno di celebrazione finale.  È inoltre previsto un piano pubblicitario ad hoc, on air in tv, su stampa, radio e web, che comprende anche la nuova promo commerciale “Sempre Più Special”, con due spot da 15’’ che evidenziano i vantaggi concreti per i clienti Eni, Enilive e Plenitude. Ma non è tutto: il concept è stato amplificato con un’attivazione speciale curata da EY+M&C Saatchi, in collaborazione con la sound designer e compositrice Chiara Luzzana che ha creato una melodia inedita, “Energia Unica”. I suoni delle energie quotidiane, catturati a Sanremo e in tutta Italia, sono stati trasformati in un brano che racconta delle persone e delle loro storie, insieme a Eni, Enilive e Plenitude.Durante la settimana del Festival di Sanremo, la melodia prenderà vita tra le vie della città dove influencer e content creator la trasformeranno in un’esperienza collettiva attraverso format social. Il brano e il videoclip saranno valorizzati sui touchpoint social e digital di Eni, amplificando il concept di campagna. Per TBWAItalia hanno lavorato al progetto Eleonora Dini, Copywriter insieme a Linda Pugnetti, Art Director, con Manuel Bonardi, Senior Copywriter, e Tommaso Espinosa, Creative Supervisor&Art Director. Gina Ridenti, Group Executive Creative Director. CCO, Mirco Pagano. Executive producer e talent management, Cristina Mazzocca. Produce The Box con la regia di Matteo Mosterts. ENI A SANREMO CON ENLIVE E PLENITUDE: I CREDITI Agenzia: TBWAItalia - Chief Creative Officer: Mirco Pagano - Group Executive Creative Director: Gina Ridenti - Creative Supervisor&Art Director: Tommaso Espinosa - Senior Copywriter: Manuel Bonardi - Copywriter: Eleonora Dini - Art Director: Linda Pugnetti - Chief Strategy Officer: Michael Arpini - Planning Director: Letizia Fabbri - Head of Business: Cinzia Franchi - Business Lead: Francesco Sciacchitano - Senior Project Manager: Matteo Latini - Project Manager: Erika Bernabè - Responsabile produzione stampa: Luca Mestrone  - Coordinamento traffico controllo produzione stampa e digital: Loredana Zavaglia - Produzione stampa: Massimiliano Pignani - Creative Executive Producer & Project Manager: Cristina Mazzocca Cdp: The Box - Director: Matteo Mosterts - Dop: Andrea Gavazzi - Executive producer: Antonio Cappuzzello - Producer: Nadia Macri + Andreea Bafani + Giulia Lazzaroni - Head of Production: Renato Marchianò - Post Producer: Matteo De Giacomo - Art dep: Laura Pozzaglio - Stylist: Giuseppina Maurizi / Susanna Ausoni per Virginia Raffaele - Back Stage: Arianna Del Grosso - Editor: Marco Perez / Stuart Greenwald - Colorist: Daniel Pallucca - Post Produzione audio: Top Digital - Post Produzione video: EDI Effetti Digitali Italiani - Music Licensing and Production: The Log Centro media: Dentsu Agenzia: EY+McSaatchi - Creative Director: Olivia Nervi e Chicco Meomartini - Senior Art Director: Lorenzo Moretto - Senior Copywriter: Barbara Sechi - Chief Strategy Officer: Massimo Capucci - Senior Digital Media Strategist: Carlotta Pedrazzini - Strategist: Martina Passarella - Head of Brand & Director: Silvia Fiorin - Business Lead: Camilla Serafino - Account Director: Lea Gorgone - Senior Project Manager: Anna Battaini - Social Media Manager: Paola Pulcini - Digital PR Leader: Chiara Melotto - Digital PR: Flavia Bazzano - Producer & Project Manager: Daniela Capobianco e Ginevra Mancinelli - Cdp: Utopia - Content Production Director: Vincenzo Gasbarro - Co-directors: Alessio Garlaschelli & Gabriele Maggio - Dop: Gabriele Sossella - Executive producer: Giulia Gallo - Producer: Valentina Antolini Read the full article
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notiziariofinanziario · 4 days ago
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Unicredit presenta i conti 2024 agli analisti finanziari. "Siamo stati chiari dal primo giorno - ha proseguito Orcel -, abbiamo fatto un'offerta a un prezzo che per noi è un premio del 15% sul prezzo undisturbed, perché l'operazione con Anima non è completata e dobbiamo vedere se viene completata". Inoltre c'è stato, spiega, "l'impatto sul prezzo delle speculazioni M&A quando abbiamo fatto l'offerta”. Orcel nella stessa intervista ha anche precisato il senso dell’acquisto del 4% di Generali. Quello di UniCredit in Generali è "un investimento finanziario” effettuato “nel corso di mesi”, ha detto Orcel, e nella call con gli analisti ha aggiunto che la partecipazione ha ormai superato il 5% includendo la quota per conto dei clienti. Generali “è una buona società italiana, sono nostri partner in molti Paesi nell'Europa centrale e orientale e abbiamo pensato fosse la cosa giusta da fare. Ma voglio assicurare che non abbiamo ambizioni di comprare Generali”, ha concluso. Orcel ha poi voluto replicare alle indiscrezioni di stampa su una eventuale uscita di Delfin, la finanziaria della famiglia Del Vecchio, dal capitale di Unicredit dove è presente con il 2,7%. “Delfin e Leonardo Del Vecchio sono stati un eccellente azionista di UniCredit per molto tempo nella buona e nella cattiva sorte”, ha detto il banchiere romano. “Rispetto le loro decisioni - ha aggiunto -. Il mio lavoro è far sì che sia la decisione sbagliata se davvero stanno considerando di vendere. Perche' finora non l'hanno fatto”, ha concluso. I risultati del 2024 hanno registrato un record per Unicredit, in crescita per sedici trimestri consecutivi. L’utile netto contabile della banca milanese si è attestato a 9,7 miliardi, in crescita del 2,2% rispetto al 2023 e a fronte dei 9,4 miliardi previsti da un consensus tra gli analisti pubblicato sul sito della società. Se si escludono le Dta (cioé le imposte differite su perdite pregresse) l’utile e' aumentato dell'8% a 9,3 miliardi. I risultati includono 1,3 miliardi di oneri straordinari, relativi a “costi di integrazione (800 milioni) a garanzia della redditività futura e alla copertura completa del caso Rca”. Nel solo quarto trimestre l'utile e' sceso del 30% annuo a 1,9 miliardi (1,6 la stima del consensus). Tornando all'intero 2024, i ricavi sono saliti del 4,3% a 24,8 miliardi, con margine di interesse a 14,3 miliardi (+2,5%) e commissioni a 8,1 miliardi (+7,6%). In riduzione dello 0,6% a 9,4 miliardi i costi operativi, per un rapporto cost/income sceso al 37,9%.Quanto alla solidità patrimoniale, il coefficiente Cet 1 è al 15,9%, “invariato rispetto allo scorso anno nonostante gli investimenti strategici e le maggiori distribuzioni, a dimostrazione della continua elevata generazione organica di capitale pari a 12,6 miliardi”. La distribuzione di capitale ai soci sul 2024 è pari a 9 miliardi, di cui 3,7 di dividendi cash (1,44 miliardi già pagati come acconto e 2,29 miliardi proposti come saldo), per un dividendo per azione totale di 2,4 euro, in rialzo del 33%. La banca sottolinea che nel 2024 ha registrato “risultati e distribuzione record”. Unicredit nelle slide predisposte per la call con gli analisti sottolinea che le potenziali fusioni e acquisizioni con Banco Bpm e Commerzbank verrebbero effettuate da team locali, con entità legali distinte e senza sovrapposizioni temporali tra le due transazioni. Il piano stand-alone rimane un'ipotesi di base convincente, evidenza la banca nel ribadire che l'M&A è un potenziale acceleratore, solo a condizioni rigorose, in grado di generare un valore sostanziale. Quanto alle due operazioni, secondo Unicredit, Banco Bpm accelera ulteriormente la crescita della qualità in un'area geografica centrale, in segmenti e prodotti mirati. L'investimento in Commerzbank consente di creare valore in Germania e di rientrare in Polonia. "Il contesto macroeonomico e geopolitico rimane complicato e imprevedibile. Noi siamo in ogni caso estremamente ben posizionati per assorbire una normalizzazione dei tassi di interesse, del costo del rischio e dell'inflazione dei costi", ha detto Orcel commentando i conti. "La nostra diversificazione, insieme alle iniziative del management, ai costi di integrazione e agli overlays (cuscinetti ndr) già accantonati ci dà un vantaggio significativo. Questo - conclude Orcel – ci permetterà di mantenere una solida redditività e distribuzione". Read the full article
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notiziariofinanziario · 4 days ago
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Il Prezzo Unico Nazionale definisce il prezzo all’ingrosso della materia energia elettrica scambiata tra produttori e fornitori, mentre il Punto di Scambio Virtuale fa riferimento al costo della materia prima gas derivante dall’incontro tra la domanda e l’offerta. IndiceOggi 12/02/2025Ieri 11/02/2025VariazionePUN Luce0,17188 €/kWh0,16601 €/kWh+3,5%PSV Gas0,65405 €/Smc0,64785 €/Smc+1% Osservare l’andamento del PUN può aiutare nella scelta di una tariffa luce a prezzo indicizzato o bloccato, mentre l’ andamento del PSV consente di monitorare il prezzo del gas e di confrontare le offerte del mercato. Read the full article
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notiziariofinanziario · 4 days ago
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Il Gruppo Gls ha annunciato il completamento dell'integrazione dei servizi della filiale statunitense con la sua rete europea, permettendo la spedizione diretta dei pacchi tra gli Stati Uniti e l'Europa. Questa integrazione vuole rendere più efficiente la gestione delle spedizioni internazionali, rispondendo alla crescente domanda di consegne rapide e affidabili tra i due continenti. Gls afferma che la nuova configurazione consentirà ai clienti di ottenere un servizio più fluido, con tempi di transito ridotti e maggiori possibilità di tracciamento. In Italia, la società britannica ha cambiato il vertice di Gls Italy, nominando amministratore delegato Guido Pietro Bortolone, che ha lasciato l’incarico di amministratore delegato del Gruppo Arcese. Egli deve condurre la filiale italiana in una fase delicata, a causa della multa di otto milioni di euro comminata dall’Autorità per la Concorrenza a causa di dichiarazioni ambientali ingannevoli e oneri impropri a carico dei clienti per il programma Climate Protect. Read the full article
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notiziariofinanziario · 4 days ago
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Un asteriode passerà molto vicino al nostro pianeta nel dicembre 2032, con una possibilità di collisione stimata al 2% circa dalle principali agenzie spaziali. Nonostante il rischio esiguo e non imminente, sono già state identificate le zone che potrebbero essere colpite nell'eventualità di uno schianto. I paesi a rischio in caso di impatto di 2024 YR4 Il potenziale distruttivo di 2024 YR4 dipende dalla composizione, velocità e massa, tutte caratteristiche che però non possono essere determinate con chiarezza alla distanza attuale. Gli astronomi che monitorano il corpo possono quindi solo ipotizzare le potenziali conseguenze sulla base delle poche informazioni disponibili. Al momento, concordano sul fatto che un'esplosione causata dall'impatto dell'asteroide interesserebbe un'area di 50 chilometri e sarebbe equivalente a quasi otto megatoni di tnt, ovvero 500 volte la potenza della bomba atomica sganciata su Hiroshimadurante la seconda guerra mondiale. Per quanto riguarda il luogo della collisione, alcuni esperti – tra cui David Rankin, ingegnere del Catalina Sky Survey Project della Nasa – hanno sottolineato l'esistenza di un "corridoio di rischio". In base alla traiettoria attuale, nel caso di uno schianto sul nostro pianeta l'asteroide dovrebbe cadere all'interno di un'ampia fascia che parte dal Sud America settentrionale e attraversa l'Oceano Pacifico, l'Africa e il Mar Arabico per arrivare fino all'Asia meridionale. Paesi come l'India, il Pakistan, il Bangladesh, l'Etiopia, il Sudan, la Nigeria, il Venezuela, la Colombia e l'Ecuador rientrerebbero nell'elenco delle aree in pericolo. Rischio reale e contromisure Al momento 2024 YR4 è al terzo livello della scala Torino, un sistema di classificazione che comprende in totale 11 fasce e misura il rischio di impatto e il potenziale distruttivo di un corpo spaziale. La categoria in cui rientra l'asteroide indica dice che è abbastanza grande e passerà troppo vicino al nostro pianeta per essere ignorato. Tuttavia la maggior parte degli organismi internazionali ritiene che il rischio diminuirà fino a raggiungere un valore pari a 0. Inizialmente gli esperti avevano calcolato la probabilità di impatto all'1,2%, per poi rivederla al 2,3% e all'attuale 2%. Non è la prima volta che ci troviamo di fronte a uno scenario simile. L'asteroide Apophis aveva per esempio superato 2024 YR4 sia sulla scala Torino che in termini di probabilità di collisione (che in questo caso aveva raggiunto il 4%). Ma dopo alcuni mesi e grazie a osservazioni più accurate, gli scienziati hanno successivamente aggiustato i loro calcoli: ora, anche se Apophis passerà molto vicino alla Terra nel 2029, le probabilità di impatto sono nulle. In risposta alla scoperta di 2024 YR4, è stato messo in campo anche il più potente telescopio spaziale di sempre, il James Webb Space Telescope, mentre le Nazioni Unite hanno attivato un protocollo di emergenza per la protezione del pianeta (che per il momento si limita a un monitoraggio continuo). In generale, sono in fase di sperimentazione diverse misure per contenere eventuali minacce in arrivo dallo spazio: è il caso dei cosiddetti impattatori cinetici, meccanismi che consistono nel "colpire" un asteroide con un altro oggetto per deviarne il percorso o rallentarlo. Read the full article
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notiziariofinanziario · 4 days ago
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Un nuovo BTp a 15 anni è stato emesso dal Tesoro. Il nuovo BTp ha scadenza il 01/10/2040, la cui emissione è regolata al prossimo 18 febbraio 2025, garantisce un tasso annuo del 3,85%, pagato in due cedole semestrali. Il nuovo BTp benchmark a 15 anni ha raccolto ordini per oltre 133 miliardi di euro. Il titolo è stato collocato con uno spread di 7 punti base sul rendimento del BTp scadenza 01/10/2039 a fronte dei 9 punti base di scarto in avvio di collocamento. A gestire l'emissione sindacata è stato un pool di banche composto da Barclays, Deutsche Bank, Intesa Sanpaolo, Morgan Stanley e Nomura. Read the full article
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notiziariofinanziario · 5 days ago
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Stop a metro, tram e bus nella giornata di San Valentino. Scopriamo gli orari dello stop, le fasce di orario garantite e i motivi della protesta. Sciopero mezzi a San Valentino: 14 febbraio stop al trasporto pubblico a Milano A Milano è stato annunciato per venerdì 14 febbraio 2025, giorno di San Valentino, uno sciopero dei trasporti dal sindacato Al Cobas, sindacato italiano fondato nel 2010 e attivo soprattutto nel settore della logistica. Ad incrociare le braccia sono i lavoratori e i dipendenti del trasporto pubblico locale di Milano nella giornata che festeggia gli innamorati.  A Milano comporta l'annuncio di uno stop per la rete di trasporto Atm, per la circolazione di metro, bus e tram. La durata dello sciopero è di 24 ore. Gli orari garantiti da parte dell'azienda che gestisce il servizio di trasporto pubblico sono generalmente sempre quelli dall'inizio del servizio fino alle 8.45 e dalle 15 alle 18. Sciopero 14 febbraio 2025 di 24 ore anche a Firenze Non solo Milano: uno sciopero dei mezzi di trasporto interesserà anche la città di Firenze. A proclamare la protesta è stato il sindacato Cobas Lavoro Privato. Disagi. Sono possibili cancellazioni e ritardi nei servizi di trasporto pubblico della città visto che lo sciopero avrà una durata di 24h e coinvolgerà il personale viaggiante e gli impiegati, compresi i dipendenti delle biglietterie. Con uno stop dei mezzi di trasporto pubblico locale a Firenze, ma anche dei bus di Autolinee Toscane il cui servizio sarà garantito ai cittadini dalle 4:15 alle 8:14 e dalle 12:30 alle 14:29. Read the full article
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notiziariofinanziario · 5 days ago
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Un consorzio di investitori guidato da Elon Musk ha presentato una proposta per acquisire il controllo di OpenAI. Un’offerta che rappresenta un nuovo capitolo della contrapposizione frontale tra Musk e Altman, ceo della celebre società dietro il ChatGPT. Un’offerta che scuote la Silicon Valley L’offerta, confermata dall’avvocato di Musk, Mark Toberoff, è stata recapitata al consiglio di amministrazione di OpenAI senza una richiesta preliminare da parte della società. L’iniziativa rischia di complicare il piano di Altman, che punta a trasformare OpenAI in una società a scopo di lucro e a raccogliere investimenti per l’ambizioso progetto infrastrutturale Stargate, dal valore di 500 miliardi di dollari, citato recentemente anche dall'ex presidente Donald Trump. Le accuse di Musk ad Altman Musk, da sempre critico nei confronti della gestione attuale di OpenAI, ha più volte accusato Altman di aver tradito la missione originale dell’azienda, che nel 2015 era stata fondata come una no-profit per promuovere lo sviluppo etico e open source dell’intelligenza artificiale. L’uscita di Musk dal progetto nel 2018 e il successivo ingresso di Microsoft come partner finanziario hanno esacerbato le tensioni tra i due imprenditori.  La risposta di Altman: compriamo X Lo scontro tra Musk e Altman si è intensificato anche sui social. Dopo la pubblicazione della notizia dell’offerta, Altman ha risposto con sarcasmo su X (ex Twitter), scrivendo: «No, grazie, ma compreremo Twitter per 9,74 miliardi di dollari, se vuoi». Un chiaro riferimento all'acquisizione da 44 miliardi di Twitter da parte di Musk nel 2022. La replica di Musk non si è fatta attendere. Ha definito Altman un «truffatore» e il proprietario di Tesla ha poi ribadito la necessità che OpenAI torni ad adottare un modello realmente open source, consentendo la libera accessibilità ai codici dell’intelligenza artificiale sviluppata dalla compagnia. Lo scontro si gioca anche su Washington Oltre alla battaglia finanziaria e tecnologica, la sfida tra Musk e Altman ha assunto anche una connotazione politica. L’ultimo periodo ha visto un avvicinamento tra Altman e Donald Trump, con il ceo di OpenAI che è apparso in diverse occasioni vicino al tycoon repubblicano. Tuttavia, come è noto, anche Musk ha consolidato la propria posizione all’interno della galassia trumpiana, rendendo il confronto tra i due imprenditori ancora più acceso. L’ultima mossa di Musk, con l’offerta per OpenAI, potrebbe essere solo il primo vero atto di una guerra per il controllo dell’intelligenza artificiale. OpenAI rappresenta oggi una delle aziende più ambite della Silicon Valley.  Read the full article
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notiziariofinanziario · 5 days ago
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Apertura nettamente negativa per le azioni Unicredit. La banca milanese ha chiuso l’anno con ricavi pari a 24,84 miliardi di euro, in aumento dai 23,83 miliardi del 2023. Bene anche il risultato netto di gestione a 14,8 miliardi (+7,2%) e lo stesso utile netto di 9,31 miliardi è stato superiore sia all’esercizio precedente (8,61 miliardi) che alle stime (9,23 miliardi). Al 2027 l’utile netto è atteso a 10 miliardi, mentre per il triennio 2025-2027 è stato promesso un dividendo in aumento al 50% dell’utile netto dal 40% fissato dalla politica attuale. Verso rilancio offerta su Banco BPM Per il 2024 Piazza Gae Aulenti ha fissato un dividendo di 2,4025 euro per ciascuna delle azioni Unicredit, di cui già 0,9261 euro sono stati pagati a novembre a titolo di acconto. Il saldo sarà corrisposto pari a 1,4764 euro. Il consensus degli analisti era di 2,41 euro. Sta di fatto che il titolo poco dopo l’avvio della seduta perdeva circa il 3,6%, ripiegando in area 45,55 euro dai 47,23 euro della chiusura di ieri. Una perdita di circa 3 miliardi in termini di capitalizzazione in borsa. Cosa sta succedendo? Commentando i dati, il CEO Andrea Orcel si è detto disponibile a rivedere al rialzo l’Offerta di Scambio Volontaria su Banco BPM. Ad oggi, essa prevede di fatto il pagamento di 6,657 euro per ogni azione portata in adesione, valorizzando l’intero istituto poco più di 10 miliardi. Il fatto è che il titolo è salito a 8,76 euro, per cui Piazza Meda capitalizza complessivamente circa 13,3 miliardi. Solo adeguandosi a tale valore, in caso di adesione totale, Unicredit dovrebbe versare oltre 3 miliardi in più. Che sono guarda caso quelli che sta perdendo in borsa in questa mattinata. Azioni Unicredit giù anche per trend negativo Bisogna ammettere, però, che il rilancio fosse grosso modo scontato da settimane. A segnalarlo era stato proprio il boom del titolo Banco BPM sopra il prezzo di offerta. Pertanto, il crollo di questa mattina va iscritto almeno in minima parte al trend negativo che si respira a Piazza Affari, il cui indice FTSE MIB a mezz’ora dall’apertura della seduta ripiegava dello 0,16%. Ci sono sempre i dazi dell’amministrazione Trump a tenere banco e a creare un clima di nervosismo sui mercati. Le azioni Unicredit quest’anno guadagnano già il 19%, malgrado il calo odierno, salendo ai massimi dal 2011. Read the full article
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notiziariofinanziario · 5 days ago
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Un consorzio di investitori guidato da Elon Musk ha lanciato un'importante offerta per acquistare l'organizzazione che controlla OpenAI. aumentando la posta in gioco nella sua battaglia contro Sam Altman a capo della società che sta dietro ChatGPT, rivela il Wall Street Journal, spiegando che l'avvocato di Musk, Marc Toberoff, ha affermato di aver presentato oggi l'offerta al consiglio di amministrazione di OpenAI. Immediata la tagliente risposta del rivale di Musk: "No grazie, ma compreremo Twitter per 9,74 miliardi di dollari se vuoi", che contiene anche un beffardo riferimento al valore stimato di X, acquisito da Musk per la cifra di ben 44 miliardi di dollari. Vedremo come andrà a finire, ma intanto l'offerta spontanea di Musk sembra aggiungere una complicazione importante ai piani attentamente elaborati dal suo rivale per il futuro di OpenAI, tra cui la conversione in una società a scopo di lucro e la spesa fino a 500 miliardi di dollari in infrastrutture di intelligenza artificiale tramite una joint venture chiamata Stargate. Altman e Musk stanno già combattendo in tribunale sulla direzione di OpenAI. "È tempo che OpenAI torni alla forza open source e incentrata sulla sicurezza per sempre che era una volta", ha affermato Musk in una dichiarazione fornita da Toberoff. "Faremo in modo che ciò accada". I rappresentanti di OpenAI per ora non hanno risposto a una richiesta di commento. Altman e Musk hanno co-fondato OpenAI nel 2015 come ente di beneficenza. Nel 2019, dopo che Musk ha lasciato l'azienda e Altman è diventato amministratore delegato, OpenAI ha creato una sussidiaria a scopo di lucro che è servita come mezzo per raccogliere denaro da Microsoft e altri investitori, accelerando lo sviluppo in senso commerciale di ChatGPT. Read the full article
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