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alephsblog · 8 hours ago
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alephsblog · 8 hours ago
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alephsblog · 8 hours ago
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alephsblog · 8 hours ago
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E ma la democrazia non si esporta, e poi è la loro cultura, non dobbiamo discriminare…
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alephsblog · 8 hours ago
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Un sussulto di dignità!
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alephsblog · 9 hours ago
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Marco Setaccioli
@marsetac
Diversi aerei dell’Amministrazione Presidenziale russi sono atterrati o sono in viaggio verso Anchorage in vista dell’incontro tra Trump e Putin previsto per le prossime ore. A bordo soprattutto giornalisti, membri della sicurezza e dello staff, in larghissima parte legati ai servizi e alle forze speciali.
Appena pochi giorni fa, tra il 22 ed il 23 luglio, l’aviazione statunitense e quella canadese avevano intercettato proprio nella Zona di Identificazione della Difesa Aerea (ADIZ) dell'Alaska due bombardieri TU-95 e due caccia SU-35 della Federazione Russa. In un’operazione durata circa tre ore e che ha reso necessario l’impiego di 10 velivoli, i quattro aerei sono stati identificati e scortati lontani dalle coste dello Stato americano.
Questo per dare l’idea della straordinaria vittoria ottenuta da Putin, che appena due settimane dopo quell’episodio ottiene invece un’accoglienza trionfale per lui e per un’intero esercito di “collaboratori”, nella base militare Elmendorf-Richardson, considerata un avamposto strategico per la sorveglianza aerea e di difesa missilistica sulle attività militari russe. Vista la composizione e le dimensioni della delegazione potrebbe essere la più grande operazione di intelligence su suolo americano di sempre. La seconda in un paese NATO, dopo quella autorizzata dal governo Conte in epoca COVID.
Altro elemento che merita di essere menzionato è che il primo dei voli atterrati nella base americana, l'Ilyushin Il-96, numero di coda RA-96023 non è sconosciuto alle cronache. Nel 2016 fu infatti coinvolto in un caso di traffico di droga, dopo che le autorità argentine scoprirono quasi 400 kg di cocaina nascoste in alcune valigie conservate nella scuola dell’ambasciata russa con tanto di sigilli diplomatici. La gendarmeria argentina pubblicò allora una foto dell'aereo di linea russo, che, presumibilmente, aveva consegnato la cocaina al Paese. Il carico di droga sarebbe tornato a Mosca, se la cocaina non fosse stata nel frattempo distrutta e sostituita con della farina. I funzionari russi sono poi stati arrestati mentre cercavano di recuperare le valigie.
Aggiungiamo a tutto questo che Putin sa bene come lusingare il suo omologo statunitense, ma anche assecondare il suo narcisismo patologico e la sua smaniosa ricerca di guadagni personali. Il risultato sarà che ancor prima dello scadere dei due minuti che Trump ritiene sufficienti a capire se lo zar lo sta fregando, si ritroverà invece a firmare accordi per conto di tutti, che l’Occidente intero pagherà per le prossime 2 o 3 generazioni.
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alephsblog · 9 hours ago
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Se siete deboli di stomaco vi consiglio di evitare di leggere l’editoriale di oggi di
@marcotravaglio
, che è una sorta di outing così pieno di menzogne ed ignominia da costringere persino propagandisti di mestiere come Solovyev e Simonyan a prendere appunti.
Se non bastasse l’atteggiamento schifosamente beffardo nei confronti del Presidente di un paese invaso, che sta subendo violenze e distruzioni indicibili, e verso l’Europa, che con tutti i suoi limiti sta cercando di tenere Trump legato alla necessità di far rispettare il diritto internazionale, il direttore della Pravda recita infatti ormai a memoria la preghiera del putiniano per convinzione.
Gli ucraini, che nel 2014 hanno subito annessione della Crimea ed una prima invasione del Donbass, dopo che i consiglieri di Putin avevano assoldato gruppi armati per destabilizzare (fallendo) tutto il sud-est del paese, vengono descritti come “spinti 11 anni fa ad avventurarsi nella guerra civile poi sfociata nella guerra aperta con la Russia”. Insomma nel mondo alla rovescia di Travaglio, smentito da ben due sentenze del 2022 (del tribunale distrettuale dell’Aja) e 2025 (della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, la stessa che bocciò il ricorso dello stesso Travaglio nel 2017, confermando che aveva, strano a dirsi, diffamato e mentito), quella fu una guerra interna (falso) provocata dagli ucraini (falso) e che ha a sua volta causato l’attuale conflitto “contro” (anziché “per difendersi da”) la Russia.
Proseguendo nella lettura si scoprono anche altre chicche, come quella per cui il popolo ucraino “rimpiange i bei tempi della neutralità”. Affermazione un tantino azzardata per uno che in Ucraina non ci ha mai messo piede e che è fattualmente una fesseria, dato che nel 2014 le operazioni russe, che il direttore spaccia appunto per “guerra civile” furono possibili proprio perché Kyiv ERA NEUTRALE, con tanto di voto della Rada del 2010.
E poi guai a dire che Zelensky “cede” o “regala” territori, perché quelli per il direttore del Fatto sono ormai russi e quel sant’uomo di Putin li sta persino già ricostruendo. Semmai il presidente ucraino si guardi le spalle da quei nazisti dell’Azov (nel discorso non c’entravano nulla, ma l’ordine del Cremlino è di menzionarli a caso almeno una volta al giorno).
Leggere pezzi da manuale della propaganda come questi desta quasi tenerezza, perché fa domandare come abbia fatto il Travaglio che solo qualche anno fa denunciava le trattative Stato-mafia a ridursi ad una macchietta idolo di no-vax e complottisti di varia fatta, che ormai celebra le trattative mondo-mafia, ribadendo ogni giorno quanto bello e giusto sia che tutti i paesi si calino le braghe davanti ai ricatti del prepotente assassino di turno. Così come ha del patologico che da manettaro convinto, si erga a censore di chi viola il diritto nazionale e plauda invece a chi calpesta quello internazionale.
Va detto che almeno ora ha il buon gusto di tralasciare i “purtroppo” e gli “ahimè”, che a inizio guerra ancora mascheravano l’incontenibile gioia per l’assalto lanciato dai russi agli equilibri dell’odiato Occidente con una finta rassegnazione davanti all’inevitabile svolgersi degli eventi.
Siamo invece finalmente approdati ad un ben più fiero e onesto, seppure ignobile “se no?”. Cioè la glorificazione della logica del bullo che, dopo aver picchiato il compagno di scuola, gli sbatte anche in faccia che non avrà mai giustizia per le angherie subite.
È l’outing che tutti noi sapevamo essere inevitabile da parte di uno che dal primo giorno attribuisce le colpe di un invasione all’invaso, ritiene la sovranità un diritto solo di alcuni paesi e concorda sull’uso della forza per modificare i confini. E che dal giorno prima definiva fake news le prove dell’imminente guerra più grande del secolo. Insomma un nemmeno troppo simpatico incrocio tra Goebbels e il mago Otelma.
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alephsblog · 9 hours ago
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alephsblog · 9 hours ago
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alephsblog · 9 hours ago
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Partendo dal presupposto che da soli non sanno produrre niente se non atrocità, si vede che gli piace l’abbigliamento sportivo americano, tanto glielo paga l’ONU.
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alephsblog · 9 hours ago
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Non sono sorpreso di scoprire che alcune persone possono sopravvivere e anche scrivere post su X senza alcun tipo di materia cerebrale.
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alephsblog · 9 hours ago
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Certo. Quelle coraniche dove si insegna che le donne sono schiave e gli infedeli nemici da sgozzare.
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alephsblog · 9 hours ago
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alephsblog · 9 hours ago
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E poi ci sono quelli che fino a ieri facevano propria la tesi di una Hamas sostanzialmente “creatura” del Mossad, finanziata dall’ “entità sionista” in nome del “divide et impera” e in funzione anti OLP, e oggi tifano per essa incensandola e considerandola una genuina espressione della Resistenza Palestinese in lotta contro l’occupazione dell’ “entità sionista”.
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alephsblog · 9 hours ago
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Quando si ha a che fare con un’opinione pubblica con la memoria di un pesce rosso e la cultura storica e politica di un criceto, facile vendere qualunque propaganda🤡
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alephsblog · 10 hours ago
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Corrotta e complice.
La difesa dell’indifendibile
Più ripenso a questa mentecatta, più mi arrabbio!Francesca Albanese riesce nell’impresa di difendere l’indifendibile: dire che pensando a Hamas “non si deve pensare necessariamente a tagliagole” è un insulto alla verità, alle vittime del 7 ottobre e a chiunque abbia visto con i propri occhi cosa Hamas è davvero. Parliamo di un’organizzazione che ha massacrato civili, bruciato famiglie vive,…
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alephsblog · 10 hours ago
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Farkhunda Malikzada
Farkhunda Malikzada, donna afghana di 27 anni, musulmana devota, insegnante di religione in una moschea di Kabul, in Afghanistan. Un giorno, nel marzo 2015, ha avuto una discussione con un custode della moschea Shah Do Shamshira, il Santuario del Re delle Due Spade, per la sua pratica di vendere ciondoli davanti alla moschea. Durante la discussione, l’ha accusata di aver bruciato il Corano e ha…
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