#conflitti
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nicolacostanzo · 1 year ago
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tizianacerralovetrainer · 2 years ago
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Leggetela se vi va, è bellissima ❤
È quell’uomo che a volte non ha un posto dove stare a casa, perché torna sempre per ultimo, e solo da vecchio lo trovi sempre sulla poltrona con un giornale e ti farà finalmente tenerezza: perché tuo padre è quell’uomo che ti ha insegnato ad andare in bicicletta tenendoti il sellino da dietro per non farti cadere.
È quell’uomo del quale ti ricordi solo all’ultimo momento di farti una foto con lui ai tuoi compleanni e se invece al suo ti scordi di fargli gli auguri non ci rimarrà male perché lui lo sa che non l’hai fatto apposta.
Sappi che quell’uomo, quando uscirai per la prima volta con un ragazzo, non dormirà tutta la notte aspettando il tuo ritorno, e il giorno dopo non ti chiederà come è andata non perché non gli interessa ma perché ha paura che tu ti sia trovata bene con un ragazzo che con te non c’entra niente.
È quell’uomo che quando trovi una sua foto da giovane, ti sembra sempre fichissimo e ti dispiace di non averlo conosciuto allora quando faceva lo scemo con tua madre.
È un uomo che ogni volta che esce con la macchina spera che piova per incontrarti e darti un passaggio.
Tuo padre è quell’uomo che quando tornavi troppo tardi ti sgridava ma dentro ti voleva solo abbracciare.
È quell’uomo che può litigare con chiunque per tutta la vita ma con te vorrà sempre fare pace in un attimo perché è quell’uomo che ti amerà come non ha mai amato niente nella sua vita.
Tuo padre è quell’uomo che quando ti sposerai compierà l’ultimo sacrificio che la vita gli chiede: portarti all’altare e guardarti da dietro mentre ti lascia la mano…
“E ricordati, cara figlia mia, che se una volta, quando sarai una donna, dovessi attraversare un momento difficile in cui ti sentirai sola come mai ti è successo e non troverai nessuno accanto, dovrai girare la testa per guardare dietro di te. E troverai un uomo solo. Tuo padre.”
[Dal Web]
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scogito · 8 months ago
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Le emozioni che una donna sente in una giornata molti uomini le vivono nell'arco di una settimana.
È una questione di struttura naturale di qualità femminile (con ovvie eccezioni); e prima che salti il nervo a qualcuno, non significa che gli uomini sono incapaci di provare emozioni, né che le donne sono più sensibili, l'uno non è migliore dell'altra. Bisogna piuttosto capire che entrambi devono imparare qualcosa, perché hanno modi diversi di relazionarsi ...e di fare danni!
Tentando un riassunto si può dire che gli uomini possiedono la tendenza alla razionalità perché hanno un ragionamento pratico, sono portati al dialogo esplicito, all'immediatezza, all'analisi di fatti e di conseguenze concrete e tangibili.
Le donne tendono ad arzigogolare la realtà perché custodiscono l'attenzione per i dettagli, l'ascolto del non detto, l'implicito in ogni sua forma e una vasta astrazione interna.
Corpo mentale e corpo emotivo parlano lingue diverse. Dovrebbe essere chiaro senza troppe spiegazioni che ognuno arricchisce la sua parte in carenza anche tramite l'altro, e soprattutto si dovrebbe osservare dentro sé stessi quella parte in carenza, che probabilmente c'è e non va colmata costantemente dagli altri.
Inoltre quando si sta dentro eccessi significa che si sta dentro qualche disfunzione; e le disfunzioni interiori hanno la bella abitudine di generare conflitti e involuzioni.
L'uomo settorialmente logico deve impegnarsi a considerare che le emozioni hanno una funzione e se le ignora viene ignorato pure lui. La donna che tanto vorrebbe essere capita nel suo mutismo, deve imparare a parlare chiaramente, perché nessuno legge ancora il pensiero.
Come tutto in Natura c'è una doppia e reciproca via che deve incontrarsi per creare l'equilibrio migliore.
In linea generale comunque è colui o colei che comprende il problema che può compiere anche il primo passo per risolverlo. Ragazze belle, tiratevela sull'aspetto fisico se proprio volete, ma non nella comunicazione. Cari uomini, prima di alzare gli occhi al cielo (0.34'') sforzatevi di capire che dentro le donne ci sono anche emozioni che vi riguardano, e vorrebbero tanto che voi ne faceste parte.
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gregor-samsung · 1 year ago
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“ Era il 1973, c'era la guerra, la gente faceva capannello attorno alla radio. Ascoltavano Radio Cairo, ancora increduli che l'esercito egiziano potesse attraversare il canale di Suez, che gli arabi potessero vincere contro Israele. Stava in piedi assieme ad altre persone, Zayn 'Alúl, davanti alla bottega di Abu Khalíl, sorseggiando tè e facendo quattro chiacchiére. A un certo punto le chiacchiere avevano preso un'altra piega, si erano trasformate in una discussione a proposito dei fatti della Bank of America. Era successo che alcuni elementi della polizia libanese avevano fatto irruzione nella banca, ucciso due degli uomini che l'avevano occupata, arrestato gli altri due e liberato gli ostaggi. Con il risultato che la banca non aveva scucito un petacchino per lo sforzo bellico arabo, scopo ultimo dell'operazione, stando alle condizioni dettate dal capo del commando, poi abbattuto. - È stato un errore, - diceva Abu Khalíl, - la guerra è in Israele, a che pro occupare una banca qui? - La banca è americana, gli americani sono Israele. Sí insomma, lí e qui è la stessa identica guerra, - aveva ribattuto uno dei ragazzi che facevano ressa attorno alla bottega.
Abu Khalíl aveva preso in mano il giornale e si era avvicinato alla luce che usciva da dentro il negozio. - Date retta a me, ragazzi, è stato un errore. 'Ali Shu'ayb ha preso in ostaggio e poi ammazzato un americano che non c'entrava niente. Leggeva, Abu Khalíl: - «L'americano John Conrad Maxwell è stato assassinato da 'Ali Shu'ayb. Quest'ultimo, ricorrendo a uno degli ostaggi perché non in grado di esprimersi in inglese, ha comunicato a Maxwell di aver deciso di ucciderlo poiché la dilazione concessa alle autorità era scaduta. L'americano ha implorato per la propria vita, ma 'Ali Shu'ayb gli ha sparato alla schiena. L'americano, supino al suolo, ha urlato e supplicato, ma 'Ali Shu'ayb, coadiuvato da un altro componente del commando, presumibilmente Jihàd As'ad, lo ha preso a calci e ha nuovamente fatto fuoco, colpendolo al ventre e togliendogli la vita». - Ma vi sembra possibile, ragazzi? Non son cose che si fanno, - aveva concluso Abu Khalíl: - E poi il problema è con Israele, la guerra è li. È stato un errore. - Tutte balle, - aveva esclamato Zayn 'Alúl, - sono tutte balle. “
Elias Khuri, Facce bianche, traduzione dall'arabo di Elisabetta Bartuli, Einaudi (collana L'Arcipelago n° 126), 2007¹; pp. 133-134.
[1ª Edizione originale: الوجوه البيضاء, (Wujuh al-bayda), editore Dar Al Adab, Beirut, 1981]
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aitan · 10 months ago
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Odio chiama odio.
Vendetta risponde a vendetta.
Sangue cerca sangue.
Le risposte violente alimentano un ciclo di crudeltà e di rappresaglie che perpetuano il terrorismo anziché risolverlo.
Occhio per occhio.
Dente perdente.
Vittima per vittima.
Massacro per massacro.
Genocidio per genocidio.
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Da aitanblog.wordpress.com/2024/03/01/le-risposte-violente/
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saniesalvi · 2 years ago
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io i genitori tossici non me li meritavo
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lospalatoredinuvole · 2 years ago
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Creano problemi per la gioia di vederti soffrire.
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la-misto · 1 year ago
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La vera guerra non è tra nazioni, ma è la lotta interiore che ciascuno di noi deve affrontare per trovare la pace e la serenità.
In un mondo afflitto da conflitti, scontri e divisioni, spesso ci dimentichiamo della battaglia più intima e personale che si combatte dentro di noi. La vita moderna ci presenta un quadro di tensioni globali, ma la verità è che la lotta più significativa non è tra nazioni o gruppi, bensì all'interno dei confini della nostra stessa anima. È un'osservazione profonda e universale: la guerra interiore che ognuno di noi affronta. La lotta contro i demoni interiori, le paure nascoste, i dubbi e le incertezze. Non è una guerra fisica, ma una battaglia emotiva e spirituale che si manifesta in ogni decisione che prendiamo, in ogni passo che compiamo. Forse, nel cercare di risolvere i conflitti esterni, dovremmo porre maggiore attenzione all'importanza di trovare la pace interiore. La comprensione di sé stessi, la gestione delle emozioni e la ricerca di equilibrio interiore possono essere la chiave per costruire un mondo più pacifico. La pace inizia nel cuore di ogni individuo, e solo quando siamo in grado di raggiungere l'armonia interna possiamo contribuire alla creazione di una società più giusta e compassionevole. Ognuno di noi ha il potere di influenzare il proprio mondo interiore. Possiamo scegliere di coltivare la gentilezza, la compassione e la comprensione, anziché alimentare la rabbia e l'odio. Dobbiamo riconoscere che, nonostante le sfide esterne, la vera vittoria si ottiene quando conquistiamo la pace dentro di noi. In un'epoca in cui il clamore della guerra risuona in ogni angolo del mondo, possiamo fare la differenza concentrando la nostra attenzione sulla trasformazione interiore. Solo allora saremo in grado di costruire ponti anziché muri, di promuovere la comprensione anziché la divisione. La vera guerra non è tra nazioni, ma è la lotta interiore che ciascuno di noi deve affrontare per trovare la pace e la serenità. Facciamo un passo indietro, riflettiamo sul nostro mondo interiore e chiediamoci: come possiamo contribuire a costruire una pace duratura dentro di noi e, di conseguenza, nel mondo che ci circonda? Forse, in questo processo di introspezione e crescita personale, troveremo la via per porre fine alle guerre esterne, realizzando che la vera trasformazione inizia nel cuore e nella mente di ognuno di noi.
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Non è un bel giorno stamattina, ho avuto la brillante idea di pesarmi... Se mi facevo i fatti miei era meglio!!!
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serenamatroia · 1 year ago
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victorianrob · 2 years ago
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Battaglie epiche!
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megachirottera · 2 years ago
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Gli Stati Uniti hanno costruito armi biologiche in Ucraina?
Con il pretesto dell’umanitarismo, hanno rubato i dollari delle tue tasse per rendere l’Ucraina un laboratorio di prova per una società al 100% digitale, senza carta e senza contanti…
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tizianacerralovetrainer · 2 years ago
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La vita ti manda persone conflittuali affinché tu guarisca e smetta di proiettare fuori ciò che hai dentro.
La vita lascia che tu cada una e un'altra volta fino a che ti decidi ad imparare la lezione.
La vita ti porta fuori strada e ti presenta incroci fino a che non smetti di voler controllare e fluisci come un fiume.
La vita ti pone nemici sul cammino fino a che non smetti di "reagire".
La vita ti spaventa tutte le volte necessarie a perdere la paura e riacquistare la fede.
La vita ti toglie il vero amore, non te lo concede né te lo permette,
fino a che non smetti di volerlo comprare con fronzoli.
La vita ti allontana dalle persone che ami fino a che non comprendi che non siamo questo corpo ma l'anima che lo contiene.
La vita ride di te molte volte,
fino a che non smetti di prenderti tanto sul serio e impari a ridere di te stesso.
La vita ti frantuma in tanti pezzi quanti sono necessari affinché da lì penetri la luce.
La vita ti ripete lo stesso messaggio con schiaffi e urla finché non ascolti.
La vita ti invia fulmini e tempeste affinché tu possa svegliarti.
La vita ti umilia e sconfigge fino a che non decidi di far morire il tuo ego.
B. Hellinger
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pier-carlo-universe · 7 days ago
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Il Palazzo degli Incontri di John Boyne: Un amore proibito sullo sfondo della Storia. Recensione di Alessandria today
John Boyne, autore del celebre "Il bambino con il pigiama a righe", ci trasporta in un romanzo intenso e appassionante con "Il Palazzo degli Incontri", pubblicato da Rizzoli.
John Boyne, autore del celebre “Il bambino con il pigiama a righe”, ci trasporta in un romanzo intenso e appassionante con “Il Palazzo degli Incontri”, pubblicato da Rizzoli. Ambientato in un’epoca turbolenta, il libro intreccia amore, guerra e mistero, regalando ai lettori un viaggio indimenticabile nel cuore di un paese in fiamme. La trama. Il romanzo si sviluppa durante un periodo storico…
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nicolacostanzo · 10 days ago
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aitan · 11 months ago
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Le risposte violente alimentano il terrorismo. Ovunque.
Una riflessione che ho provato ad approfondire qui, questa mattina:
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