#oppressione
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gregor-samsung · 4 months ago
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Dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre, ho ricevuto un messaggio dagli organizzatori [di una conferenza sulla lingua francese che si sarebbe tenuta a Innsbruck], in cui mi si chiedeva di rendere noto il titolo del mio discorso, di « astener[mi] dal fare riferimento alla situazione attuale e di lasciare la dimensione politica fuori dal [mio] discorso per evitare qualunque scompiglio». Ho risposto che a queste condizioni non avrei potuto partecipare, poiché tutto il mio lavoro e la mia vita sono sono costantemente messi in discussione da quanto sta accadendo nel mio paese. L'organizzatrice ha insistito nel volermi chiamare per spiegarmi che «la situazione attuale» - un eufemismo - le sembrava molto confusionaria e complicata, una sorta di campo minato, e per questo voleva solo assicurarsi che quello che avrei detto sarebbe stato appropriato.
«Mi rendo conto », ha aggiunto, « che non diresti nulla di orribile. Voglio solo accertarmene ». Nelle settimane successive ho ripensato a questa conversazione e a quanto ci racconti del modo in cui noi palestinesi siamo trattati come esseri viventi, che respirano, che scrivono, che agiscono politicamente. Che io non abbia partecipato a un evento letterario è una conseguenza minima, ridicola, di quanto sta accadendo. Ma può indicare una cornice, una forma, per ciò che ancora fatico a nominare per paura che si avveri, e che in effetti sta accadendo ora a Gaza e in Cisgiordania. «Cerchiamo di trovare una risoluzione positiva», mi ha suggerito l'organizzatrice al telefono.
[…] La voce al telefono, come tanta parte del mondo che ci circonda, chiedeva la stessa cosa: per favore, cerchiamo di trovare una risoluzione positiva. Se solo voi poteste svanire, o - ancora meglio - se solo non foste proprio mai esistiti, e se solo poteste risparmiarci l'orrore, le espulsioni, i bombardamenti, le uccisioni, la fame di un popolo che ci costringete a scatenare su di voi. Il mondo intero risuonava in questa voce al telefono che mi diceva: c'è una soluzione, se solo tu non fossi così ostinato, c'è una soluzione, che è dissolverti nelle contraddizioni che ti sono state cucite addosso; se solo tu potessi disinvitarti dal mondo, se solo tu non complicassi il mondo con la tua esistenza, se solo non dovessi parlare con te, se solo non dovessi ascoltarti, se solo.
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Brano tratto dall'articolo dello scrittore palestinese Karim Kattam pubblicato sul sito The Baffler il 31 ottobre 2023 , quindi tradotto e pubblicato in:
ARABPOP - Rivista di arti e letterature arabe contemporanee, N. 6 / Palestina - Primavera 2024, Tamu Edizioni, Napoli.
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ragazzoarcano · 11 months ago
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“A coloro che si sentono oppressi dalla solitudine è opportuno ricordare
che i momenti più importanti della vita vengono affrontati da soli.”
— P. Coelho
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viviween · 3 months ago
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Mattanza di gente di destra ❥
Alle volte, ho davvero il desiderio di uscire con una spranga e fare mattanza di gente di destra: sento lo stomaco accendersi di rabbia incontenibile quando li vedo sputare sulle persone fragili.
Ciò che mi frena è solo la consapevolezza che non è così che puoi risolvere un problema di umanità schiacciata: devi fare in modo che siano le persone oppresse a darsi un colpo di reni: a rivendicare, a voce alta, i propri Diritti.
Non puoi sostituire alcuno, nelle rivendicazioni che spettano ad ognuno.
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aitan · 1 year ago
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"La memoria è un progetto per il futuro, non è volgersi nostalgicamente al passato. Il passato si onora solo se edifichiamo un futuro fondato su quei principi calpestati e denigrati per i quali innocenti sono caduti e uomini giusti hanno combattuto e sono morti. Purtroppo in questa nostra Europa ci sono segnali di pesanti regressioni [...]. Un'Europa pavida, vile che tace, che accetta tutto. [...] L'antifascismo si pensa, si pratica, lo si esercita avendo memoria e opponendosi a ogni forma di sopruso. Primo Levi ci ha lasciato un'eredità definitiva sulla questione: ciò che è stato può avvenire di nuovo perché appartiene al lato oscuro dell'umanità. [...] Dobbiamo combattere con tutte le nostre forze, la logica del privilegio, del sopruso, della disuguaglianza e la più grande pestilenza che può ammorbare una società: l'indifferenza.
Sono parole di Moni Ovadia. Risalgono al 2016.
Una delle funzioni degli intellettuali è subodorare la puzza di gas, di fogna, di bruciato o di sterco prima ancora che si diffonda lentamente nell'aria; tanto lentamente che finiamo per abituarcene. E tutto ci sembrerà NORMALE.
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lospalatoredinuvole · 2 years ago
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Giorno dopo giorno, mi sento consumato dall'opprimente solitudine che mi circonda, senza uno sbocco per sfuggirne.
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diarioquasiribelle · 7 months ago
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Ci sentiamo oppressi, bloccati, incatenati.
Senza renderci conto che siamo noi che non ci diamo il permesso di vivere.
Siamo carcerieri di noi stessi.
Dovremmo imparare a permetterci di urlare, rispondere. Permetterci di pensare, opporci. Permetterci di non piacere a tutti.
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yourtrashcollector · 2 years ago
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Non so cosa mi spaventa di più, il potere che ci schiaccia o la nostra infinita capacità di sopportarlo.
Gregory David Roberts, Shantaram
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pier-carlo-universe · 3 days ago
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“Angina pectoris” di Nazim Hikmet: il cuore di un poeta tra oppressione e libertà. Recensione di Alessandria today
Un inno alla sofferenza universale e alla speranza senza confini
Un inno alla sofferenza universale e alla speranza senza confini Biografia dell’autore.Nazim Hikmet (1902-1963) è universalmente riconosciuto come uno dei maggiori poeti turchi del XX secolo. Nato a Salonicco, allora parte dell’Impero Ottomano, Hikmet ha vissuto una vita segnata dall’impegno politico e dalle lotte per la libertà. Le sue idee comuniste lo portarono spesso in conflitto con il…
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aaquilas-blog · 3 days ago
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Storia di oppressione: dai popoli nativi alle tragedie attuali
Dietro le quinte, 𝐉𝐨𝐡𝐧 𝐖𝐚𝐲𝐧𝐞, 𝐢𝐧𝐜𝐚𝐫𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐢𝐭𝐨 𝐰𝐞𝐬𝐭𝐞𝐫𝐧 𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐬𝐮𝐨𝐢 𝐬𝐭𝐞𝐫𝐞𝐨𝐭𝐢𝐩𝐢, 𝐝𝐨𝐯𝐞𝐭𝐭𝐞 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐮𝐭𝐨 𝐝𝐚 𝐬𝐞𝐢 𝐮𝐨𝐦𝐢𝐧𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐞𝐯𝐢𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐠𝐠𝐫𝐞𝐝𝐢𝐬𝐬𝐞 𝐒𝐚𝐜𝐡𝐞𝐞𝐧. Hollywood non perdonò quella sfida: Littlefeather fu inserita in una lista nera, e la sua carriera d’attrice si spense prima ancora di iniziare. Ma il suo impegno come attivista continuò, alimentato dalla consapevolezza che il prezzo della…
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nicolacostanzo · 1 month ago
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darktimemachinechaos · 2 months ago
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È una buona cosa far sentire che come donne ci ribelliamo al maschilismo dopo millenni di oppressione.
È giusto che finalmente gli uomini provino paura all'idea di ritrovarsi morti nel toccare una donna senza consensualità! ❤️
Perché è LEGITTIMA DIFESA.
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gregor-samsung · 1 year ago
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«Voglio sperare che tu abbia imparato a odiare. Altrimenti questa esperienza non sarà servita a niente. Ti ho rinchiuso qua dentro perché tu assaporassi l'odio e la voglia di praticarlo. Non ti ho umiliato tanto per fare. Non mi piace umiliare. Lo sono stato, e so cosa vuol dire. Le peggiori tragedie diventano possibili quando l'amor proprio viene deriso. Soprattutto quando ci si accorge che non si hanno i mezzi della propria dignità, che si è impotenti. Credo che la migliore scuola di odio si trovi in questo punto preciso. S'impara davvero a odiare nel momento in cui si prende coscienza della propria impotenza. È un momento tragico, il più atroce e abominevole di tutti.» Mi scuote rabbiosamente per le spalle. «Ho voluto che capissi perché abbiamo preso le armi, dottor Jaafari, perché dei bambini si gettano sui carri armati quasi fossero bomboniere, perché i nostri cimiteri traboccano, perché voglio morire con le armi in pugno... perché tua moglie è andata a farsi esplodere dentro un ristorante. Non c'è cataclisma peggiore dell'umiliazione. È una disgrazia incommensurabile, dottore. Ti toglie la voglia di vivere. Finché non hai reso l'anima a Dio, hai una sola idea per la testa: come morire degnamente dopo aver vissuto "disperato, cieco e nudo"?»
Yasmina Khadra (pseudonimo di Mohammed Moulessehoul), L'attentatrice (traduzione di Marco Bellini), Mondadori (collana Piccola Biblioteca Oscar), 2007; pp. 198-199.
[ Edizione originale: L'Attentat, Éditions Julliard, Paris, 2005 ]
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glipterodattilivolano · 8 months ago
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Da guardare fino in fondo.
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marcogiovenale · 10 months ago
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la solita miseria italiana: censura & inquisizione per chi affronta la questione palestinese a scuola
https://www.monitor-italia.it/roma-censura-per-chi-parla-di-palestina-a-scuola/ la situazione è a dir poco inquietante: https://www.monitor-italia.it/roma-censura-per-chi-parla-di-palestina-a-scuola/ una scuola a misura di colonialismo?
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lorenzospurio · 10 months ago
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"Federico García Lorca: dal "Llanto por Ignacio Sánchez Mejías" a "Poeta en Nueva York"". Saggio di Pietro Civitareale
A Federico García Lorca (1898-1936), come uomo e come artista, è toccato di diventare un mito del nostro tempo, per cui a tutti i problemi posti dalla sua opera letteraria (colta, oscura e innovatrice nello stesso tempo) si aggiunge quello di capire perché una poesia, come la sua, abbia infranto tutte le barriere della impopolarità della poesia moderna, provocando entusiasmi, creando mode e…
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aitan · 10 months ago
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[...]
La politica dei favoritismi
dei nepotismi
e delle scarpe spaiate
La politica degli arrivismi
dei tatticismi
e delle arrampicate
La politica dei calcoli
dei vincoli e degli interessi
personali
La politica dei pascoli
dei muscoli e dei porci
senza ali
La politica
La politica dello scambio
che lascia noi sudditi
e loro sovrani
e feudatari
La politica
La politica
La politica
che non vorremo mai fare
e ci tiene lontani dal mare
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