#maschilismo
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scogito · 5 months ago
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Ottima lettura del patriarcato dove prima di tutto si parla di neutralità come condizione sociale auto distruttiva. Sono quelli che chiamo inetti e falsi spirituali. Coloro che non prendono posizione o la sottovalutano in momenti di profondi cambiamenti collettivi.
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libero-de-mente · 28 days ago
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Ho due figli maschi. Stanno per diventare uomini, l’età è pressappoco quella.
Credo che le parole siano importanti, ecco perché con loro uso spesso "rispetto", "preziose", "magia", "luce" e "forza" quando si parla di ragazze. Le donne non sono solo un riflesso della nostra esistenza: sono la radice, il cielo, il battito che dà senso al tempo. Sono loro a portare la vita, a tessere con fili invisibili il destino di ognuno di noi, a illuminare con un sorriso anche le ombre più oscure.
Eppure, le notizie di cronaca sembrano sempre portare indietro, nel tempo dell’oblio, le lancette. Un altro femminicidio, un altro nome, un altro grido soffocato. E io mi chiedo dove abbiamo fallito? Sta a loro, ai miei ragazzi, far sì che queste lancette corrano avanti, senza fermarsi mai, verso un tempo in cui l’intelligenza artificiale può avanzare, ma quella umana non si eclissi, non si perda nel buio di un’indifferenza che uccide più di qualsiasi arma.
Ho letto i commenti di molti maschi, non uomini, sotto l’ultimo caso di cronaca. Parole che pesano come macigni, che feriscono più di quanto si possa immaginare. In quei momenti, vorrei che sparissimo come genere, che ci dissolvessimo per lasciare spazio a un mondo più giusto. Ma poi penso a chi, da vero uomo, ha dato la propria vita per una donna. Che l'ha rispettata fino all'ultimo respiro e che ha reso degna di essere vissuta un'esistenza. Penso a chi ha saputo vedere in lei non un oggetto, non una proprietà, ma un universo intero, fatto di sogni, di forza, di bellezza indomabile. E allora ci ripenso.
Le donne sono la poesia che il mondo non sa ancora leggere. Sono il coraggio che si alza ogni mattina, anche quando tutto intorno crolla. Sono la voce che canta nonostante il silenzio, la mano che accarezza anche dopo aver ricevuto schiaffi. Sono la luce che non si spegne, nemmeno quando il buio sembra vincere.
Ai miei figli insegno questo una donna non si tocca, non si ferisce, non si spegne. Una donna si ama, si protegge, si onora. Perché senza di loro, noi non siamo nulla. E se un giorno il mondo sarà migliore, sarà perché loro, le donne, avranno trovato accanto uomini veri, capaci di camminare al loro fianco, non davanti, non dietro, ma insieme.
Che le lancette del tempo corrano, figli miei. E che voi siate il vento che le spinge avanti. Per loro. Per noi. Per un futuro che non debba più piangere. Credo che se dovessi rinascere, tornando a nuova vita, rinascerei donna. Credo.
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thegretchenimages · 16 days ago
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Sono incazzata. Sono furiosa con il maschio medio bianco statunitense di merda che ha dei modi di parlare alla gente da padrone e signore.
Ma come cazzo ti permetti se vedi che ho cuffie e sono al telefono di battere sul tavolo od alzare la voce per avere la mia attenzione, come cazzo ti permetti di ridermi in faccia con presunzione su cose che non sai. A prescindere come cazzo ti permetti di parlarmi.
Io ve lo giuro se avessi il potere lo userei per veder ardere uomini del genere e ne godrei con tutta me stessa.
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shadyqueeneagle · 5 months ago
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Come donne, viviamo in una società basata e costruita nei millenni attorno ad un solo fattore: come permettere al meglio ad un uomo di poter "svuotare il suo liquido seminale su una donna".
Dalla religione, al vestiario, al trucco, dai giochi alle storie per bambine, all'acconciatura, all'educazione familiare, scolastica, parrocchiale, alle norme costituzionali... esiste una continua manipolazione maschile che dice "Tu, donna, sei solo un oggetto per un uomo e questo solo devi essere".
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almosthauntedobservation · 7 months ago
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Le faccende domestiche, possono farle anche gli uomini: non gli casca il pisello! " ✔️
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luminousundertowmist · 5 days ago
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Patriarcato.
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È profondamente frustrante e doloroso vivere in una società che ancora tratta le donne come oggetti, negando la complessità della loro umanità. Questa dinamica tossica è un sintomo del patriarcato, non un difetto individuale.
Sono innumerevoli le microaggressioni quotidiane: dai commenti volgari al mansplaining, queste azioni mirano a svilire l’autonomia femminile.
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sweetbearfan · 5 months ago
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Omofobia, xenofobia, misoginia, maschilismo, razzismo, non rientrano nella libertà di espressione, ma sono fenomeni di odio irrazionale fomentato dalla religione.
La religione è solo ignoranza: un'ignoranza grassa che fomenta l'odio sociale non tollerabile.
L'ateismo è una dichiarazione di amore per la vita, ma non nel senso stretto utilitaristico che intende la Onlus Pro-Vita per fare cassa: se ci piacesse come atei vegetare insieme agli altri, ci trovereste fra i banchi della messa o dentro una moschea o in qualche santuario dove promettono a dei malati disperati che l'acqua di una fonte su cui vigila una statua della madonna potrà rimetterli in piedi.
Cosa c'è di più patriarcale, di più maschilista, di più misogino di una religione nella quale solo gli uomini possono celebrare l'eucaristia? O diventare Papa? Stare lontanissime, come donne, da questi luoghi marci (soprattutto richiedendo di essere sbattezzate) è un passo importante non solo per noi stesse (per togliere dalla mente convinzioni errate su ruoli maschili e ruoli femminili), ma tutela anche le altre donne nell'idea di raggiungere un Paese anche per donne e non solo per uomini.
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pinktastemakerruins · 4 months ago
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In Italia, la realtà patriarcale è radicata e si manifesta attraverso vari aspetti della società, inclusi i legami tra la chiesa cattolica e lo Stato: questa connessione contribuisce storicamente a mantenere norme e valori che favoriscono solo una visione maschilista della società; le donne vengono lasciate a dover proteggere se stesse da abusi e discriminazioni, in un contesto in cui le istituzioni non offrono il supporto necessario.
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kipaxy · 20 days ago
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Caterina da Siena, patrona ancora oggi d'Italia, è una figura femminista di grande importanza: pur di non soccombere al maschilismo che la voleva sposata e piena di figli fino ai capelli, si è inventata un sacco di cazzate di natura religiosa che all'epoca erano credibili per i più.
Le sue invettive contro la chiesa a colpi di "che affoghiate nel sangue di cristo" (voi uomini di merda) sono favolose 😂
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scogito · 26 days ago
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Per ciò che riguarda i comportamenti di genere in questa società, ormai non condivido con gli uomini alcun tipo di dialogo, tuttavia visto che recentemente una donna si è alterata con me perché senza dialogo allora la società che fine fa? Ho colto l’occasione per rispondere a uno dei tanti e chiarire che con l’ottusità puoi spenderci una vita intera, ma la sola cosa che raggiungi è lo spreco della stessa. Ognuno si senta libero di impiegare il suo cammino come crede, io ho scelto una strada verticale, anziché dimorare in un letamaio che non ha alcuna percezione di se stesso, né vuole schiodarsi da lì (sia chiaro che non è una valutazione fatta dopo una sola analisi).
Premessa doverosa perché in questo post cancellerò tutti i commenti di scontro o che dimostrano analfabetismo funzionale.
L’uomo in questione esordisce sotto un video esplicativo, per niente offensivo e molto lineare sulla condizione attuale delle donne e sul perché ormai sono così arrabbiate, intolleranti o schierate.
Il dialogo che segue fa capire che il video non l’ha ascoltato, o come la prassi, crede che “ascolto” significa avere le orecchie pulite, non capire cosa si sente; sembrandomi la solita bella mascherina ho proseguito per avere più risposte da riportare nel blog.
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Riassumo le fasi tipiche con cui queste persone fanno di tutto per rifiutare e difendere soltanto il loro ego fasullo insieme al letamaio descritto sopra.
Confronto, a patto che fate come piace a me
Ricevo risposte, le ignoro e insisto nel fingere apertura
Pongo altri quesiti per mostrare che voglio ragionare sull'argomento
Continuo a ignorare tutte le risposte
Rispondo all'unica cosa che mi tira fuori da tutto il resto
Torno al punto di partenza perché siete voi il problema.
Risultato: dimostra di suo pugno (solo che nemmeno se ne rende conto) che ciò che viene espresso nel video e nel primo commento è vero.
Traduzione: sono falsamente preoccupato di odio e di separazione, in realtà non mi frega un cazzo, voglio solo dirvi che siete esagerate e a me dà fastidio.
Tutto schematico e prevedibile, come fanno sempre i fasulli.
Come lui tantissimi. Per questo non si deve più ragionare coi muri, semmai con le menti in grado di mettere in dubbio le proprie convinzioni. Salvo che tu non sia in questa vita per azione di martire, l’unico tuo comportamento deve essere volto a staccarti dagli inetti e sostenere un cambio di società sano (non parlo di femminismo).
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madreorchessa · 3 months ago
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Ieri a lavoro ho visto uno dei capo reparto contendersi uno scaffalista con chi dirige le casse: a entrambi serviva la disponibilità del giovanissimo neoassunto, a l'uno per caricare della merce, all'altro per supportare le cassiere con controlli prezzi, reso merce e tutto il bailame del servizio al cliente. Può capitare una simile dinamica, ma l'eccezionalità era l'aggressività e le motivazioni con il quale il primo sosteneva un diritto di prelazione sul giovane: in particolare sosteneva che il ragazzo non avrebbe dovuto entrare in cassa "perché uomo e l'uomo deve caricare."
Ecco, dovete sapere che nella grande distribuzione la maggioranza della forza lavoro è femminile: ciò, ovviamente a causa del fatto che solitamente la manodopera femminile accede a lavori meno qualificati con più facilità. All'alta percentuale di donne assunte, però, non corrisponde una medesima proporzione di donne in posizioni di responsabilità; in più, la nostra è una azienda notoriamente maschilista e uno dei modi per costatarlo con più facilità è proprio osservare la divisione dei carichi di lavoro così come è progettata da responsabili assunti venti anni fa: l'uomo deve caricare, la donna stare in cassa. Questo comporta notevoli privilegi per i primi, seppur privilegi da schiavo: lavorare in una posizione meno stressante e con fasce orarie più favorevoli.
Eh, ma l'uomo è più portato per i lavori faticosi...
Non è vero: nei discount, dove ho lavorato per anni, le donne e gli uomini svolgono le medesime mansioni, lavorano la medesima merce. Come è possibile, allora, che nei grandi ipermercati diventi automaticamente impossibile conciliare un lavoro da magazziniere con il possesso di una vagina?
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ninocom5786 · 9 months ago
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Imane Khelif ha vinto l'oro olimpico e ha rinfacciato tutto l'odio dei fascisti, misogini, bulli e omofobi.
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spikyspiritzombie · 3 days ago
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Che tipo di laurea serve ad un insegnante, ad un dirigente scolastico, per capire che se autorizzi che in mensa i bambini musulmani non possano mangiare carne di maiale, che le ragazze entrino con il velo in testa, tu stai autorizzando l'ignoranza (la superstizione e il maschilismo) a farla da padrona a scuola?
Possibile che in Italia ci siano soltanto insegnanti laureati con i punti della Coop, porcoddio?!
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katefianchi · 6 days ago
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Prima ancora che si formasse il governo Meloni, la coalizione di destra avanzò tre proposte per limitare il riconoscimento del diritto di autodeterminazione delle donne, mettendo in evidenza che la Repressione è considerata dall'ideologia di destra quale arma vincente per tenere in pugno un Paese intero.
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shadyqueeneagle · 5 months ago
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- Come ti sei trovato da italiano cattolico, in Iran? - Benissimo: per me non è cambiato nulla; anche in Italia posso uccidere una donna e trasformarmi in vittima, in un "caso singolare", grazie alla grande penna di Massimo Gramellini sul Corriere della Sera. Se mi uccidono una figlia, invece, vendo libri e apro una Onlus fingendomi femminista... Ah, no, scusami, una cosa è cambiata: non serve che compri vestiti a mia moglie, perché usa direttamente le lenzuola del letto
- Accidenti: un vero angelo del focolare! Che bel Paese l'Iran! - No, al focolare non posso farla avvicinare, tranne se va via la luce e mi serve una torcia a portata di mano
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emz26 · 3 months ago
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Era un bel posto (seconda crepa)
link al primo episodio
Ero in macchina con un collega, alcune volte anche il mio solitario lavoro necessita di una mano in più, quindi 3 mani, -coglione non fa ridere- disse la mia percezione.
Girovagando tra un controllo e un altro ci trovammo vicino al “bel posto”, era giusto il momento di prendersi un caffè ristoratore, una piccola pausa per riprendere fiato.
Entrammo, la percezione di aver commesso un errore mi prese per mano e mi sussurrò ad un orecchio, -hai fatto una cazzata ata ata ta ta-, la mia percezione ama essere plateale.
Mi ero dimenticato che il mio “accettabile” collega in presenza di una barista si trasformava in un rompicoglioni porco bavoso, ma dentro di me speravo di essere in errore. Speravo che questa volta avesse la decenza di non fare o dire nulla, il disagio mi premeva sullo sterno.
Ordiniamo due caffè, il collega è ancora silente...”cosa stara rimuginando”, “ magari questa volta non avrà intenzione di dire nulla”. Ancora silenzio, non so se esserne preoccupato o sollevato.
La barista posa le tazzine sul bancone, ancora silenzio.
Cominciamo a sorseggiare il caffè, il silenzio diventa materico.
Il collega posa la tazzina sul bancone ed esclama “che buon caffè”
(siamo ancora nell’ambito della decenza e poi qui il caffè è veramente buono)
“e poi gustarlo in un così bel posto”
- allarme rosso, Emz pensa qualcosa Emz pensa qualcosa -
“e poi anche queste tazzine sono molto particolari”
- Emz, ci siamo, fingi uno svenimento-
(coscienza cosa è che dovrei fare?)
- svieni! Coglione! -
“è piacevole fermarsi in un posto così bello”
- defcon 1, defcon1, emz fa’ qualcosa -
“e poi dovo dire che la barista è la cosa più bella qua dentro”
- ormai è tardi...coglione -
(cosce’ ma io non sapevo che fa’, come lo fermo uno così?)
E lì, lì, la barista esplose. Qualcosa dentro di lei si ruppe, afferro la bottiglia azzurra del gin e la fece sbattere contro quella del rum, “anche questa bottiglia è bella”, ne afferro un altra e facendola scivolare sul bancone degli alcolici la schianto contro un’altra” guarda quanto è bella quest’altra”. Le bottiglie cozzavano in maniera pericolosa mentre la sua mano tremava, la voce era diventata stridula, il volto sembrava stravolto. Quel coglione del mio collega continuava a fare degli apprezzamenti e io continuavo a non sapere cosa fare. Mi era chiaro che lei volesse spaccare una bottiglia, voleva ferirsi, meglio una mano squarciata e disinfettata dal whishy che continuare a subire quella violenza.
Uscii e misi in moto la macchina, il collega non automunito dovette seguirmi.
Mi vergognavo ed ero incazzato con me per non aver saputo evitare lo scempio, non sapevo come poter porre rimedio, non sapevo come evitarlo in futuro, sapevo solamente una cosa, sapevo che quella era la seconda crepa.
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