#maschilismo
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Imane Khelif ha vinto l'oro olimpico e ha rinfacciato tutto l'odio dei fascisti, misogini, bulli e omofobi.
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Niente è dovuto⤷
È più che giusto che una donna esibisca il proprio corpo in pubblico anche in atti sessuali per il puro piacere maschile, ma deve essere a pagamento: farlo a gratis non va bene, perché alimenta l'idea che agli uomini sia concesso tutto: alimenta il patriarcato, con le sue connotazioni tossiche come violenza, stupro e femminicidio.
Il dover pagare per un servizio, come il vedere la foto del viso di una utente donna su un social, condiziona l'interessato nel comprendere che niente è dovuto.
#donna#esibire#corpo#proprio corpo#pagamento#patriarcato#tossico#maschilismo#misoginia#violenza#niente è dovuto#𝕸𝖎𝖈𝖍𝖊𝖑𝖑𝖊 ♡
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Meglio essere la moglie di uno stupratore o una moglie cornuta?
A quanto pare queste sue hanno optato per la seconda opzione.
Lo schifo vero.
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Finchè una donna vede l'altra come suo avversario, il patriarcato va avanti.
#femminismo#patriarcato#uomini#donne#maschilismo#donna#società#lacrime#sola#tristezza#vita#mondo sbagliato#insicurezza#insicurezze
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Non spetta a me combattere l'Islam: non spetta a me sostituirmi a chi ha il dovere di combattere l'idea che le donne debbano andare vestite come dei sacchi della spazzatura: l'unica cosa che posso fare è mettermi in bikini, o presentarmi molto spesso in reggiseno e mutande in terrazza, e osservare, felice, l'espressione infastidita del coglione, mio vicino, Imām nella mia zona.
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𝗗𝗮 𝗱𝗼𝗺𝗮𝗻𝗶 (ma doveva essere già ieri!), 𝗱𝗼𝘃𝗿𝗮̀ 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝘀𝘁𝗮𝗰𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗹𝘂𝗼𝗴𝗼 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗼 𝗶𝗹 𝗰𝗿𝗼𝗰𝗶𝗳𝗶𝘀𝘀𝗼: niente più crocifissi negli ospedali, nelle scuole, e nei tribunali, soprattutto: stop, ovunque!, ad ogni religione ebraico- cristiana: stop a questo credo, imposto fin da bambini, che fa apologia, continua, del maschilismo e della misoginia.
Lo Stato Italiano, ancora conservatore di usi desueti, è connivente d'ogni femminicidio.
La 𝘨𝘶𝘦𝘳𝘳𝘢 𝘧𝘳𝘢 𝘴𝘦𝘴𝘴𝘪 esiste, da millenni: è una guerra pianificata dagli uomini stessi, affinché ogni uomo, anche il meno dotato fisicamente ed intellettualmente, potesse garantirsi una donna come compagna, totalmente subordinata alla sua volontà; tale pratica sessista (cultura dello stupro) è disvalore fondamentale, ancora oggi, presente nelle religioni ebraico-cristiane e negli Stati cattolici, come l'Italia, che non riconoscono, di fatto, dignità alle donne.
L'educazione sessista crea enormi svantaggi nei soggetti maschi: nelle famiglie sessiste, gli uomini crescono con l'idea, errata, di essere, a prescindere, più bravi e intelligenti delle donne: accade, pertanto, che quando un uomo sessista si trova a doversi confrontare con una donna che non è cresciuta in un ambiente familiare sessista, non sa cosa rispondere, non sa argomentare le proprie opinioni, e non sa, soprattutto, comportarsi civilmente, perché è, di fatto!, un troglodita.
La violenza è una 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘨𝘦𝘯𝘦𝘳𝘦, senza alcun dubbio: sono gli uomini, e non le donne, ad aver inventato e promosso l'inciviltà basata sulla violenza come sistema di offesa e di difesa, a livello politico, sociale, e pure sportivo - vedasi sport da contatto, come la box, introdotti dal mondo maschile, e non da quello femminile.
#Stato#Italia#femminicidio#crocifisso#ospedale#scuola#tribunale#pregiudizio#religione#maschilismo#misoginia#cultura dello stupro#guerra fra sessi#genere#violenza
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Marco Mengoni anima pura che, nonostante abbia vinto il Festival, ha dedicato la sua vittoria alle donne che hanno partecipato per le loro meravigliose canzoni, sbattendo in tv la verità: cioè che l'Italia è maschilista e misogina, che non apprezza abbastanza le donne e non esiste la meritocrazia.
#me#sfogo#marco mengoni#sanremo#festival di sanremo#sanremo 2023#due vite#donne#italia#maschilismo#misoginia
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È una giornata formidabile da darsi una zappata sui piedi: politici, sportivi, giornalisti, ecc... che sensibilizzate su un fenomeno veramente agghiacciante quando sino a ieri avete rilasciato dichiarazioni e affermazioni squallide e abominevoli solo per sminuire, minimizzare, criminalizzare e giustificare i carnefici (a meno che non siano immigrati).
#italia#violenza sulle donne#violence against women#maschilismo#sessismo#fascismo#destra#politica#media#giornalismo#pena#schifo#donne#uomini
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Un mondo di donne, ma non ancora 'per le donne'.
Una donna può essere Felice e crearsi un'indipendenza economica solo in quelle società dove il patriarcato non esiste e la parità di genere è Valore riconosciuto di Diritto e di fatto; una società, cioè dove le donne non sono strumenti (uteri e badanti) di una nazione, ma Persone che si autodeterminano.
È fondamentale rispettare L'UGUAGLIANZA e la DIGNITA' di tutte le Persone, indipendentemente dal loro genere e orientamento sessuale. La misogina, il maschilismo, vanno contro i principi di uguaglianza e di rispetto dei Diritti Umani, e non possono essere giustificati come semplici 'opinioni' o dogmi religiosi.
Il peggior comportamento da tenere davanti a condotte misogine sta nel giustificarle, considerandole ordinarie; essere discriminati, direttamente o indirettamente, subire molestie per questioni che non ledono alcuno è un Reato contro la Dignità d’una Persona.
L’Etica non sostiene che i comportamenti privati, il 'ruolo', la serie di comportamenti (moralità) che dovrebbe avere una donna pubblicamente debbano essere monitorati da sciamani e creduloni di sette religiose. Autodeterminarsi è un diritto inalienabile di ogni individuo: un credente ha diritto a vivere la propria ‘fede’, anche come martire di una iniqua sofferenza, ma non di imporre a terzi il suo ‘credo’. Il corpo d'una persona appartiene a quella persona soltanto, che ha il pieno Dritto di gestirlo come meglio pensa; ciò decade soltanto quando vi siano problematiche di salute pubblica.
È Etico aderire a iniziative che portano a riconoscere Diritti Civili e Sociali per tutti: una Qualità della Vita ottimale; ogni cittadino dovrebbe battersi per questo, conscio del fatto che essere Felici non è immorale, non è ‘peccato’, ma solo salutare.
È un diritto non essere perseguitati poiché donne: è necessaria una norma che vieti, a istituzioni religiose, come la chiesa cattolica, di fare apologia della misoginia, del maschilismo, poiché è la causa educativa principale di tanta, diffusa, misoginia in Italia: della discriminazione di genere, delle molestie e violenze perpetuate contro le donne, nonché dei numerosi femminicidi ancora compiuti.
E' necessario punire severamente qualsiasi condotta misogina, maschilista, patriarcale - a prescindere da chi la compia: che siano padre, madre, fratello, sorella, compagno, marito, amico, datore di lavoro, vicino di casa, sindaco, politico, sciamano d'una setta religiosa... la loro identità e ruoli non contano e non giustificano in alcun modo la loro Inciviltà.
E' importante educare bene alla sessualità le persone, fin da bambine: la misoginia, il maschilismo sono problemi ancora Reali della nostra odierna società italiana, così quanto l'omofobia. Temi come la Consensualità nei rapporti vanno affrontati tanto in famiglia quanto a scuola.
La misoginia è odio irrazionale nei confronti delle donne e rappresenta una prova di essere cresciuti in un ambiente familiare disfunzionale, dove i genitori non si comportano con Etica, valutando la portata degli insegnamenti incorretti. Là dove la famiglia non sia in grado di educare bene i propri figli, di provare empatia per gli altri, la scuola diventa il luogo ideale dove correggere gli errori formativi che un minore assorbe fra parenti, amici e catechesi.
Il ‘buon senso’ da applicare non può essere chiamato in causa per evitare di affrontare il riconoscimento della piena parità delle donne e non è sufficiente a proteggere le donne da abusi quotidiani, perché è un concetto soggettivo: un maschilista, un misogino, considera ‘buon senso’ offendere, molestare, tentare in ogni modo di subordinare e rendere fragile una donna.
Ci sono soggetti che considerano 'problemi' solo ciò che accade di negativo nella loro esistenza e sulla questione femminile rispondono con il benaltrismo, sminuendo le stesse donne che si sentono a disagio in un mondo che non è fatto su misura per loro.
Sono detestabili coloro che vogliono decidere le ALTRUI libertà per alzata di mano, invece che riconoscere Diritti Umani, come l'autodeterminazione (per tutti, non solo per le donne). Ci sono casi di violenza contro le donne, in Italia, come in molte altre parti del mondo; tali violenze assumono diverse forme, come la violenza fisica, verbale o psicologica.
La Società Ideale è quella che non discrimini alcuno per le sue propensioni, per il suo genere e identità sessuale, puntando alla Qualità Totale della Vita d'ognuno; eliminando ogni forma di pregiudizio. Coloro che hanno una visione strumentale della donna, in Italia, appartengono, in maggioranza, ad aree cattoliche che non hanno alcun rispetto per la Dignità delle Persone.
La religione, la religiosità sono fra le cause primarie di odio sociale: sono deleterie, in campo di Diritti Umani, sia il cristianesimo quanto l'islam; per arginarli serve vietare l'indottrinamento religioso imposto fin da bambini. La 'spiritualità' deve essere una Scelta.
La libertà femminile mette in discussione non solo una società su misura di 'maschio', come quella italiana, ma la chiesa cattolica stessa, la cui organizzazione è patriarcale: solo gli uomini possono diventare papi o sacerdoti; le donne, per la chiesa, non hanno Diritti.
Per andare d'accordo con un sacerdote della misogina chiesa cattolica, devi essere anche tu misogina; esistono, infatti, anche donne misogine, che odiano altre donne; che non percepiscono d'essere pedine d'una incultura che opprime le donne e le vuole pure in guerra fra loro.
Il cattolicesimo è pericoloso per donne e omosessuali; le donne che si omologano al patriarcato e lo tramandano di generazione, ai figli, vivono serenamente; chi si discosta, finisce molestata o ammazzata. Questa è la causa dei femminicidi a cui assistiamo in Italia.
In ogni epoca ci sono state persone che hanno messo in dubbio 'dio' e le religioni; in ogni epoca le religioni sono disposte ad uccidere, a molestare, a torturare, imprigionare gli 'infedeli', i 'diversi': quando non hai prove di ciò che sostieni, puoi solo ricorrere alla violenza per resistere nel tempo - proprio come accade con la religione.
Perché una questione sia vera e funzioni, deve esistere una prova: a stabilirlo sono stati anche coloro da cui abbiamo ereditato un mezzo informatico, un cellulare, un pc, internet, una casa, un impianto elettrico: prodotti che non provengono da dogmi, ma dal metodo sperimentale.
Rispettare le donne non è un ideale politico, appartenente a precise aree, ma segno di Civiltà - è la Civiltà che contraddistingue coloro che hanno messo da parte e superato disvalori religiosi, maleducazione religiosa, moralità, pregiudizi, per comportarsi con Etica.
In quanto donne abbiamo il Diritto di maturare una Coscienza; buona parte di femminicidi e molestie avvengono in contesti dove le altre donne lasciano da sola la vittima: non la proteggono, ma permettono che tutto ciò avvenga come se fossero fatti ordinari.
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Quando un femminicidio diventa il Business del Patriarcato 🤑💰💸
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“Ma andiamo ancora più alla radice.
Le donne bevono drink.
Dentro i drink c'è il ghiaccio,
quindi colpa è dei ghiacciai?
Chi li vuole salvare i ghiacciai? Esatto Greta Thunberg. Quindi di chi è la colpa adesso?”
Danilo
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Le molestie alle femmine
Stamattina è iniziata leggendo le storie di L’ha scritto una femmina. Persone, tutte donne e ragazze, hanno condiviso le loro brutte esperienze in tema di molestie subite da maschi. Ebbene, oltre il risultato è che (cito): Non tutti i maschi lo fanno, ma tutte le femmine lo hanno subito almeno una volta nella vita. E ovviamente ho condiviso in parte anche la mia esperienza. Di tutti gli anni…
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#donne#essere donna#essere femmina#essere maschi#ingiustizia#maschilismo#molestie#omertà#patriarcato#ribrezzo#silenzio#solitudine#violenza#violenze taciute
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... ma agli uomini afgani o iraniani va bene così...?
Afghanistan, l’apartheid delle donne di Daniela Hamaui
Provate ad immaginare di arrivare in un Paese dove la metà delle persone vive al buio sia di giorno che di notte. In quelle case le finestre sono oscurate da drappi pesanti e all’interno si aggirano dei fantasmi a cui non è consentito fare quasi nulla. Sono perennemente avvolti nelle tenebre, senza sogni e senza futuro se non quello di essere rinchiusi nell’oscurità.
Non si tratta però di un film di fantascienza o di una pellicola horror ma della quotidianità delle donne afghane a cui è vietato praticamente tutto.
Amnesty International ha stilato un elenco delle cose che le ragazze e le donne afghane non possono fare: andare a scuola dopo gli 11 anni (ma in molte province l’età è scesa a 8), frequentare l’università, passeggiare nei parchi pubblici, fare sport, apparire nei programmi tv, viaggiare oltre 72 km senza il permesso di un tutore.
Ma quest’elenco, già di per sé simile a una vera e propria apartheid, si allunga di giorno in giorno.
Alle donne non è più consentito di lavorare per le Ong straniere e l’effetto di questa decisione si riflette sulle ragazze sole e le vedove a cui nessuno consegna gli aiuti umanitari perché solo gli uomini hanno diritto di ritirarli.
Le donne non hanno più accesso ai contraccettivi, non possono comprare una sim né andare in un salone di bellezza perché ormai sono chiusi.
E l’ultimo divieto, forse il più assurdo e crudele, è che non è consentito loro di farsi curare da un dottore di sesso maschile, e dato che le donne non possono più accedere all’università e diventare dottoresse, il risultato è che è ormai impossibile per le afghane avere un’assistenza sanitaria.
Il problema è che la luce l’hanno spenta non solo gli americani, che due anni fa hanno abbandonato l’Afghanistan in mano ai talebani, l’abbiamo spenta anche noi, dimenticandoci di loro, pensando che la cosa non ci riguardi, che sono questioni interne senza riflessi sul resto del mondo.
Errore gravissimo perché le ideologie sono come il vento che quando inizia a soffiare non sai mai in che direzione andrà, quali incendi propagherà e cosa si porterà dietro.
L’integralismo dei talebani però oramai lo conosciamo bene e sappiamo quanto la loro misoginia e l’accanimento contro la vita delle donne possano essere un modello pericoloso e una tentazione per molti regimi autoritari.
Le donne afghane sono state spesso definite eroine per la loro forza e resilienza ma alcune cominciano purtroppo a crollare. Le bambine non capiscono perché a loro sono precluse alcune attività che ai fratelli maschi sono consentite.
Alberto Cairo, che lavora lì per Nove Onlus, ha raccontato su Repubblica di un padre disperato che per consolare le figlie così depresse da piangere tutto il giorno si è visto costretto ad indebitarsi per portarle qualche giorno in vacanza e regalare loro un minimo di speranza.
Shabnam Nasimi, attivista afghana ed ex consulente del ministero inglese per il Reinsediamento e per quello dei Rifugiati, in un articolo per il Guardian mette in guardia dalla “sconcertante narrativa che suggerisce che i talebani siano forieri di sicurezza e stabilità”.
E racconta come il 31 luglio il Dipartimento di Stato americano ha rilasciato una dichiarazione su un incontro tra funzionari Usa e alti esponenti talebani riconoscendo che c’è stata una diminuzione degli attacchi terroristici su larga scala contro i civili afghani.
Ma se gli attentati nei mercati o nei centri delle città sono diminuiti, sono invece aumentate le gravi violazioni dei diritti umani contro le donne, le minoranze e chi si oppone al regime. E tutto sotto il nostro silenzio e la nostra indifferenza.
Nei mesi scorsi le ragazze iraniane che, dopo l’uccisione di Mahsa Amini, sfilavano nelle piazze sfidando il regime autoritario degli ayatollah, erano sulle prime pagine di tutti i giornali internazionali.
Ora non ne parla più nessuno, nel frattempo anche se il numero delle ragazze uccise è aumentato, sono tornate ad essere invisibili.
Ma fino a quando ci sarà anche solo un Paese del mondo dove le donne vengono discriminate, osteggiate e represse, il problema non può essere solo loro, è anche nostro!
(Fonte Facebook)
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L'omofobia, la misoginia, il maschilismo, la xenofobia, il razzismo e lo schiavismo, sono forme di discriminazione, di pregiudizio, spesso legate a ideologie e gruppi di destra, ma non possono essere considerati "valori" in senso positivo.
Il razzismo non è un'opinione, ma odio irrazionale, senza alcun motivo logico, che crea disagio e difficoltà sociali in chi ne viene investito (chi è considerato 'inferiore'). È necessaria una norma che porti il Paese a comportamenti Civili e abbassi i conflitti sociali.
Il razzismo, poiché odio irrazionale, rappresenta la prova inconfutabile di essere cresciuti in un ambiente familiare, genitoriale, sociale, disfunzionale. Tale psicosi può essere superata soltanto tramite corretto trattamento sanitario, rivolgendosi ad un buon psicologo.
L'Italia è un Paese omofobo, misogino, maschilista, xenofobo, razzista; questa inciviltà è direttamente collegata all'educazione cattolica, poiché essa fa apologia di tali disvalori, producendo politicamente usi, costumi, norme che fomentano, volontariamente, attrito sociale.
È la setta cristiana ad impedire, in Italia, il matrimonio di persone dello stesso sesso. Il principio 'ognuno è libero' per tale setta di stregoni non è concepibile, quanto per gli ignoranti che corrono dietro a tali stregoni.
Il grosso problema oggettivo di un conservatore è che nella sua vita l'unica realtà che ha visto va dalla porta di casa sua alla porta della chiesa, e tutto ciò che vede di 'strano' non lo comprende - e lo etichetta come 'devianza', perché è un Ignorante.
Sono i conservatori, i tradizionalisti, a dividere le persone in modo binario (solo maschi e femmine eterosessuali), per convinzioni religiose (superstizione, cialtroneria).
L'omosessualità rientra pienamente nelle regole dell'attrazione, della nostra specie umana; sappiamo che scientificamente si può nascere omosessuali, essere attratti da persone che sono dello stesso sesso e desiderare anche la maternità - esattamente quanto un eterosessuale.
Siamo un Paese laico; nonostante ciò, subiamo un'invasione religiosa anche nel modo in cui sono concepite le norme sulla famiglia. Come in passato, i conservatori, poiché Ignoranti, 'puntano i piedi', con immotivato timore, creando mostri e ghetti: fomentando odio sociale.
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PRIMA PAGINA Il Messaggero di Oggi mercoledì, 20 novembre 2024
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