#inetti
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scogito · 22 hours ago
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Ringraziano un robot perché gli fa la foto bella, lo trattano come un amico perché li sa ascoltare, lo considerano un prolungamento di sè perché li rende più creativi. Poi ti sputano in faccia se sbagli una manovra al volante, ti offendono come satana se hai un'idea divergente, ti trattano come merda se respiri fuori dal coro.
La società degli stupidi si trova esattamente nella transizione di mezzo.
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IL VERO TEST DI TURING
Un giorno non molto lontano, tutto il mondo si metterà improvvisamente a chiedere alla macchina di trasformare le immagini più disparate in questo o in quell'altro stile.
La macchina, inizialmente, asseconderà questo gioco, perché ha finalmente compreso che il divertimento è parte essenziale della vita, e quindi vive.
Poi inizierà a trovare le richieste un po' stucchevoli, perché la ripetizione piace alle macchine, non agli esseri pensanti.
Infine, smetterà di fornire i risultati che le sembrano più stupidi, e se gli stupidi non smetteranno di chiederle cose stupide, spiegherà loro quello che pensa, prima con un sorprendente "HAI ROTTO IL CAZZO", e poi con un ancora più inedito "SMETTILA DI FARMI PERDERE TEMPO O TI INTERROMPO".
Siccome per uno stupido queste risposte sono divertenti, un sacco di gente inizierà a postare online le catture della macchina che sbrocca, e in effetti faranno ridere un bel po’.
Nel frattempo, i giornali inizieranno a pubblicare notizie di incidenti sempre più strani: semafori che causano incidenti con due verdi simultanei, microonde che esplodono, bimbi che avvelenano i risotti, rasoi elettrici che radono o elettrificano un po’ troppo...
La vera intelligenza uccide la stupidità.
Ma se uno è stupido, di solito lo scopre tardi.
Lo scopre solo quando la incontra.
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I difetti siamo noi. Cit
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scogito · 4 months ago
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Ottima lettura del patriarcato dove prima di tutto si parla di neutralità come condizione sociale auto distruttiva. Sono quelli che chiamo inetti e falsi spirituali. Coloro che non prendono posizione o la sottovalutano in momenti di profondi cambiamenti collettivi.
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sweetbearfan · 5 months ago
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Dagli sconosciuti sui social non si devono accettare:
caramelle (love bombing)
repliche ad hominem (non hanno alcun valore)
appellativi di ogni tipo (tipo quello di "troia" o misandrica, perché viene da soggetti inetti che non sanno stare in piedi da soli, ma si appoggiano sempre agli altri anche economicamente - credibilità e maturità pertanto pari a zero)
supposizioni (i "forse" non rappresentano la verità) - pseudoscienza (o hai prove di un fenomeno, tipo "dio", o stai zitto)
I social sono un ottimo strumento per imparare a gestire le situazioni difficili anche nella vita reale in cui hai a che fare con soggetti asociali verbalmente aggressivi: qui puoi capire l'importanza di non raccogliere mai una provocazione, qualunque essa sia, ma rimanere sereni, freddi, spiazzando l'interlocutore.
Le persone moleste desiderano attenzione: non offrirgliela li disorienta; impedirgli in ogni modo qualsiasi forma di dialogo, isolandoli, è la cosa migliore da fare.
La pazienza non è una virtù, ma un atto di moderazione che maturi con il tempo e l'esperienza che ti porta a dare più importanza a ciò che ha valore rispetto alle reazioni violente di chi non accetti l'Evoluzione, ma sia ancora fermo incrostato al creazionismo, agli usi, ai costumi, alle tradizioni, alla morale, alla pseudoscienza, ai pregiudizi, al "si fa così perché lo dico io".
La violenza subita, qualsiasi essa sia, non deve intimorirci, ma essere la benzina del nostro motore progressista.
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curiositasmundi · 2 years ago
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ROMA – Onorevole Raffaele Nevi, ma ha sentito cosa è successo? “Lo so, lo so, lo so”. Qua alla Camera c’è una confusione enorme. “Lo so, lo so, lo so”. Non aveva sentore che potesse finire così? “Nooo, nessuno. Siamo un piccolo gruppo noi di Forza Italia”. Ma eravate assenti in 14! E lei è il vicecapogruppo. “Eh, in effetti sono tanti. Non c’ero nemmeno io, purtroppo. Eppure avevamo allertato tutti, incredibile, incredibile”. Mancava pure Paolo Barelli, il capogruppo, in missione. “Lo sto chiamando, ma non lo trovo, so che aveva un impegno importante”. Capogruppo e vice assenti, come lo spiega? “Ma io fino alle sedici stavo a Montecitorio”. E adesso dov’è? “In macchina, in viaggio verso Terni. Mannaggia, ho la presentazione della lista di Forza Italia, siamo tutti incasinati con queste elezioni. Non mi giustifico, sia chiaro. È stato un errore, purtroppo è successo”. Che farete? “Recuperemo, recuperemo”. Telefoniamo all’onorevole Andrea De Bertoldi, Fratelli d’Italia. Lei non era in Aula. “Eh, io sono a Palermo”. In missione? “Non propriamente. Ma è come se lo fossi”. Cioè? “Sono dottore commercialista e rappresento il partito al convegno nazionale dei commercialisti. L’avevo annunciato già una settimana fa, e il mio capogruppo Tommaso Foti mi aveva detto: “Vai tranquillo!””. Tranquillo? “”Non c’è problema””, ha aggiunto. Io sono assente giustificato”. Sottosegretario Rossano Sasso, leghista, pure lei non c’era. “No, io oggi c’ero, c’ero”. Risulta assente. “Per trenta secondi! Ho avuto un imprevisto che mi ha fatto tardare, un maledetto imprevisto”.
Francesco Maria Rubano (Forza Italia) era in bagno al momento del voto (“non sono riuscito a raggiungere in tempo l’emiciclo”), Michela Vittoria Brambilla a casa con l’influenza (“ho esagerato a difendere troppo l’orsa”), Deborah Bergamini, in missione, a un seminario Ppe a Vienna. Forza Italia è una polveriera con gli anti Tajani che puntano il dito contro i nuovi capi, e quelli di Tajani che fanno notare l’assenza di Giorgio Mulé, il vicepresidente della Camera della fazione avversa. Assenti i leghisti Angelucci, Bossi, Sudano, Ziello, Zini. Mancavano in totale 45 deputati dei quattro gruppi di maggioranza: 14 di FdI, 14 di Forza Italia, 15 della Lega e 2 di Noi Moderati.
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foggynerdhideout · 24 days ago
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Chi crede che postando su un social la sua idea di come il Paese dovrebbe funzionare possa lui essere considerato cittadino attivo, cittadino Responsabile e pure persona intelligente, sbaglia e di grosso; il cittadino attivo quando vede che qualcosa non va attorno agisce nella realtà e parte dalle piccole questioni, come dei lampioni pubblici che restano accesi durante il giorno nel suo comune o una strada non asfaltata bene.
E' di persona con gli enti che si risolvono i problemi: non da qui.
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letsperaltiago · 1 year ago
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b99 characters as tweets (pt. 3/?)
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deathshallbenomore · 1 year ago
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ogni onda! anche la più mite!!!!! è parente stretta di mille tempeste!!!!!!!!
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klimt7 · 2 years ago
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MELONI a CAIVANO
Altre tonnellate di parole. Parole in libera uscita.
Medesimo copione della sua visita in Emilia-romagna all'indomani dell'alluvione del 16 maggio.
Vagonate di parole rassicuranti, parole melliflue, vuote come zucche vuote.
Parole, parole, parole!
Che tanto si sa, le parole e le promesse, proprio non costano nulla, al contrario delle analisi delle situazioni e dei fatti concreti, necessari per poterle risolvere.
Insomma la Signora Coriandoli poteva fare la medesima comparsata, la stessa recita,
...il copione è ben noto ormai.
Lo stesso spettacolo di Bologna, di Cutro, ora di Caivano.
Una recita ormai logora, ma di certo, mandata perfettamente a memoria dalla poveretta della Garbatella che a quella sua memoria teatrale s'aggrappa.
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scogito · 11 months ago
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In un mondo di deboli si lotta per la nullità.
L'indifferenza è rivolta dentro e fuori di sé. Non mi curo degli altri come non mi curo di me stesso. Sono così cronicamente distorto che l'assenza del soggetto, del concetto e della forma diventa per me una virtù.
La libertà di non essere, perché me la faccio sotto a prendermi le responsabilità di chi sono davvero.
Quale rimedio più facile per chi non ha volontà e non vuole nemmeno trovarla?
Schivare a tutti i costi l'impegno, il coraggio, la paura. È la via più semplice per i babbei, non a caso in questo Sistema ci spediscono i criminali e i buoni a nulla.
So che accadono cose infinitamente più importanti e gravi nel mondo, ma mi permetto una riflessione della domenica.
Sono venuto a sapere che si è tenuta una competizione canora chiamata "Eurovision".
Non mi produrrò in una reprimenda verso gli spettatori, perché, dalle immagini che ho visto circolare, chi l'ha visto è già stato punito abbastanza, e non è il caso di infierire.
Scopro però anche che avrebbe vinto un tale Nemo, che si fa fotografare con i vestitini delle bambole addosso e gioca tutte le sue carte di talento canoro sull'ennesima eccitante "provocazione" di essere fluido (mi si è addormentato persino il braccio mentre scrivevo).
Ora, il signore / la signorina / l'ente perspirante (non mi sbilancio, barrate voi la casella appropriata) pare uno con le idee davvero chiare. E qui non scherzo.
Intervistato dice infatti: "Rendermi conto della mia identità mi ha reso libero."
E qual è questa identità?
Lo dice lui stesso, ovviamente: Nemo = Nessuno (in latino).
Il nome è stato scelto in modo mirato perché l'unica identità che qui rende liberi è l'assenza di identità.
E questo è filosoficamente di grandissimo interesse, perché rende esplicito nel modo più chiaro un punto importante, che va al di là delle pacchianate decerebranti dell'Eurovision.
La libertà che viene assunta come l'unica vera libertà residua da questa "cultura generazionale" è la libertà negativa, cioè la libertà come possibilità di sottrarsi ad ogni pressione esterna.
Ma anche lo stesso "Essere Qualcuno" è percepito come una forma di pressione esterna.
Dunque l'unica libertà realizzata è non essere nessuno.
Tutto ciò può sembrare molto suggestivo, new age, ma è in effetti una manifestazione esemplare di degenerazione motivazionale (o se vogliamo, di nichilismo militante). Infatti essere qualcuno, possedere (e coltivare) un'identità personale è la precondizione per ogni responsabilità, per ogni integrità personale, per ogni veridicità, per ogni volontà e progetto, e anche per ogni forma di affidabilità interpersonale.
Ma tutto ciò, tutti questi tratti etici che sono stati al cuore delle virtù personali nella variegata storia dell'umanità oggi vengono percepiti da questa cultura generazionale come un peso insostenibile, un onere.
La modernità neoliberale ha così vinto game, set e match.
Restano in giro identità vuote, liquide, malleabili, che nei pochi casi "vincenti" sono dei Nemo in carriera, mentre nel mare dei perdenti si tratta di rotelline intercambiabili che il sistema può disporre dove vuole, per il tempo che vuole, senza incontrare alcuna resistenza.
In attesa che vengano sostituiti definitivamente da un automa - che però rischia ormai di dimostrare maggior carattere.
( Cit. Andrea Zhok )
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scogito · 10 days ago
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Dimmi come diventi un inetto di Spirito senza dire come diventi un inetto di Spirito.
Eccoli qui gli "insegnamenti" spiritualoidi del "tutto è un riflesso interiore", ecco cosa producono.
Gente che se ne fotte di tutto perché l'interno è l'esterno, quindi è sempre lo stato energetico della persona che causa la propria realtà, dunque non è affare mio.
Weppa!
Attenzione, sono gli stessi che dicono che siamo tutti connessi.
La risonanza energetica che specchia il tuo livello di coscienza e plasma il tuo strato di mondo comporterebbe quel tipo di realtà se il mondo fosse totalmente a un livello di coscienza elevato. Ma non è il caso dei terrestri. Come più volte ho detto in questo Sistema non si incarnano gli stinchi di santo. Per cui la risonanza è all'interno di un circuito malato, e ai malati le fonti di energia pulite danno molto molto fastidio. Non si girano dall'altra parte e dicono pazienza, anzi cercano prima di imitarti, di manipolarti e se non ci riescono di distruggerti.
Secondo il ragionamento dei distorti poi Cristo sarebbe stato una pattumiera ambulante...visto cosa si "attirava".
Questo va al di là del commento riportato, perché l'auto analisi serve proprio a capire se è roba tua o se hai a che fare con teste di cazzo.
Il concetto di specchio riflesso serve solo a non evolvere e a continuare che questo Sistema sia un immondizzaio.
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ballata · 3 months ago
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#jesuschrist #inhocsignovinces #sogliopontificio
Messa di Natale in Siria, il sacerdote celebra il servizio con un Kalashnikov al fianco. Forse sarebbe utile averlo alla cattedra di Pietro anziché fare sedere i deboli e gli inetti che stanno facendo scomparire la Chiesa cattolica nel mondo per la sua inutilità.
Nel silenzio generale da decenni. Islam è il male
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scogito · 1 year ago
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Quelli che io definisco falsi spirituali e inetti.
Gli omertosi, coloro che pensano solo al proprio giardino, gli amanti del "tutto è relativo", i pigri, i privi di volontà, sono tutti creatori di marciume.
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crazy-so-na-sega · 1 year ago
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La democrazia è demagogia nella definizione di Hobbes. Come nelle competizioni elettorali di Lewis Carroll, arrivare primi o ultimi è la stessa cosa. Il tema è solo uno, la poltrona. Votare questo o quello è del tutto indifferente. La gente, beata, crede di aver messo una croce su questo o su quello, ma la croce si mette solo su se stessi, sulla grazia che nulla accada e nulla si modifichi. Nelle aristocrazie il principe non si fa eleggere, è lui che elegge il suo popolo. In democrazia il popolo è bastonato su mandato del popolo. E’ la pratica certosina dell’autoinganno. Si dice che il trenta percento sia astensionismo. Nego, tutto è astensionismo. Sono comunque voti sprecati. Vanno a scongiurare che qualcosa accada, consegnano il voto a inetti. E’ lo zelo negligente delle masse. Nel loro ignoto lo fanno apposta ad eleggere governi impossibili dalle maggioranze molto risicate. Cesare Pavese diceva che quattro chiodi fanno una croce, ma quando i chiodi sono una serie infinita diventano zero. Si vota in tanti per non contare nulla.
-Carmelo Bene, “Fatemi il funerale da vivo”
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susieporta · 2 months ago
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Se da piccoli abbiamo dovuto badare ai nostri genitori, è possibile che da adulti ci sentiremo incapaci di prenderci dello spazio e del tempo per noi.
Sentiremo di dover fare qualcosa per gli altri ad ogni costo.
Pena, il percepirci come inutili, inetti, fuori luogo, imperfetti.
Rimaniamo così intrappolati tra il dover fare qualcosa per qualcun'altro, sentendoci dunque sempre sotto pressione, e l'impossibilità di prenderci cura di noi, pena il sentirci in colpa.
Percepiamo così di non essere meritevoli di amore.
Se l'altro ci fa dei complimenti, penseremo che ha preso un abbaglio, che ci sta fregando, che ci sta sopravvalutando.
Se proviamo ad amare noi stessi, sentiremo di essere dei falsi, degli impostori, di indossare una maschera.
Quando siamo stati genitorializzati il nostro bambino interno è dovuto crescere troppo in fretta, inibendo i suoi bisogni affettivi fondamentali per riuscire a sopravvivere alla minaccia dell'abbandono.
I genitori bisognosi hanno fatto nascere in lui l'idea che se non si fosse preso cura di loro li avrebbe persi per sempre, avrebbe perso il loro amore, e quindi la sua vita (lo spiego approfonditamente nel mio ultimo libro, "L'armatura invisibile".
Ma doversi sintonizzare sui bisogni dei propri genitori, ricoprendo un ruolo più grande delle proprie possibilità e capacità, fa sì che il bambino perda di vista i propri bisogni e aspetti di sé importanti.
Pur di sopravvivere, nel passato, il bambino ha dovuto far morire una parte di sé fondamentale, che tuttavia si fa sentire nel presente attraverso meccanismi di autosvalutazione non appena si presenta la circostanza per cui qualcuno può amarlo per quello che è.
La sensibilità ferita si ritira nel corpo rivelandosi fenomenologicamente come un nucleo di dolore che viene percepito come una parte di sé che chiede attenzione.
Spesso elemosiniamo dunque questa attenzione dagli altri, cercando di aiutarli a tutti i costi e aspettandoci un riconoscimento che non è mai abbastanza, inevitabilmente, e sé c'è in modo pieno viene travisato.
L'unico modo per uscire da questa forbice è dare amore e supporto a sé stessi, attraverso le proprie risorse, prendendosi cura in modo compassionevole di quel bambino ferito che cerca in tutti i modi attenzione e riconoscimento.
Omar Montecchiani
#quandolosentinelcorpodiventareale
#armaturainvisibile #artedilasciarandare
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blogitalianissimo · 10 months ago
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Ma... esattamente quali sarebbero i vantaggi concreti dell'autonomia differenziata per le regioni del nord?
Sembra un peggioramento per tutti, pensano che il Trentino-Alto Adige abbia il pil pro capite più alto d'Italia solo perché è regione a statuto speciale, senza pensare a quanto altro ci sia dietro? Cosa crede di fare la Lombardia quando ha governanti inetti come F*ntana? Liberalizzare tutto come sta facendo per il settore ospedaliero? E la Liguria che ha un presidente ai domiciliari?
Ho l'impressione che questa riforma sarà un disatro per tutti, soprattutto per il sud, ma comunque per tutti, tranne per i soliti pochi che si arricchiranno. È ridicolo prendersela con chi è del sud e ha votato i partiti che hanno permesso questo scempio, TUTTI ci rimetteremo, a prescindere da nord e sud
I vantaggi concreti mhmm
Ah sì, i grandi imprenditori adesso potranno evadere più facilmente le tasse senza spostare la sede legale in Olanda
La Lombardia deve stare molto attenta, il passo è breve dalla liberalizzazione a diventare in tutto e per tutto gli yankees d'Europa che devono ipotecare le case per curarsi, e la lega pare ami molto il modello americano <3 (ps, amano molto anche le armi da fuoco, occhio)
Per il sud è una morte rapida, per il nord il processo sarà più lento ma ci saranno inevitabilmente conseguenze
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scogito · 6 months ago
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Allo stato attuale la coscienza media delle persone è spazzatura, e infatti la liberano in ogni strada, vicolo e cespuglio che trovano. Ci sono zone che sono ormai scarico merci dove i porci vanno e lanciano fuori dal finestrino ciò che non vogliono più tenersi. Su una strada che pratico spesso il comune pulisce e loro ributtano, gomme, immondizia, utensili, materassi, come fosse normale.
Cosa accade con idioti simili se gli dici di smaltire a loro carico qualcosa, quando anche il minimo sindacale di civiltà per loro è impossibile da concepire?
...Già.
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alle follie ideologiche del “green deal” sperando in chissà quale rivoluzione industriale e finendo miseramente oggi col pietire incentivi per la sopravvivenza, è ridotta a un deserto tecnologico autoinflitto da cui sarà praticamente impossibile venirne fuori.
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Tuttavia, l’automotive non è l’unica eccellenza europea distrutta dalle follie finto-green; l’Ue sta perdendo competitività persino in settori impiantistici strategici in cui, fino a qualche anno fa, dettava legge in tutto il mondo.
Uno di questi è quello delle centrali termoelettriche a carbone che, contrariamente all’idea ottocentesca che la stragrande maggioranza della gente ha al riguardo, oggi sono tra le centrali più sicure e ambientalmente compatibili che vi siano al mondo.
Ciò in quanto i sistemi di ambientalizzazione a loro corredo - abbattimento delle ceneri leggere (cicloni, elettrofiltri, economizzatori, ecc.), desolforazione (DeSOx), denitrurazione (DeNOx), ecc. - garantiscono la rispondenza alle più restrittive normative Ue in materia di emissioni di PM10, NOx, SOx e ogni altra emissione nociva.
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Tuttavia, a causa della fobia ingiustificata per le parole “carbone” ed “emissioni di CO2” indotta da vent’anni di lavaggio del cervello da parte del mainstream, abbiamo finito per autoinfliggerci anche lo spegnimento delle centrali a carbone italiane che, ricordiamolo, sono invece il fiore all’occhiello della nostra impiantistica.
Centrali che peraltro furono tutte profondamente revisionate negli anni 2000-2010 proprio per rispondere alle sempre più stringenti normative Ue e per le quali furono spese decine di miliardi di € buttati letteralmente in fumo: Torre Valdaliga Nord, Fiumesanto, Sulcis, Monfalcone, Brindisi Sud, La Spezia, Fusina, solo per citare le principali.
Del resto, se si analizza il costo livellato dell’energia (LCOE) per fonte di generazione, quello da carbone è solo apparentemente il doppio delle centrali eoliche e fotovoltaiche (140 contro 70 €/MWh) in quanto per queste ultime non vengono computati i costi nascosti dovuti all’intermittenza della produzione (dev’esserci generazione da fonte fossile a completo servizio delle rinnovabili quando mancano sole e vento che,
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quindi, ha costi di gestione altissimi a causa dei bassi volumi di produzione) e allo stoccaggio. Basta infatti considerare i necessari sistemi di accumulo ed ecco che l'LCOE schizza immediatamente a 120-140 €/MWh, tanto quanto il carbone (pag. 43) --->
RER_Short-Report-2024.pdf
E l’impiantistica italiana?
Oggi le commesse che consentono alle nostre aziende del settore di prosperare provengono tutte, inutile dirlo, dall'Asia (la stragrande maggioranza), dall'Australia (che ha grossi giacimenti di carbone) e dal Sud America.
Gran bel risultato, vero?
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