#incoscienza
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scogito · 29 days ago
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Se inveisci ripetutamente guardando un programma tv, o peggio ancora ti incazzi e continui a guardarlo, sappi che sei completamente integrato (e disintegrato) nel Sistema.
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ilguardianodelfaro · 3 months ago
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Prima di giudicare capriccioso
l’atteggiamento di un adolescente,
cerco di ricordare in quale modo
sono sopravvissuto in quel frangente.
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silviaaquilini · 1 year ago
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ardes30 · 4 days ago
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…Primavera in anticipo☀️🌺🌷🌼🌻
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dievve · 4 months ago
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Il ritorno della P38: pericolo sottovalutato http://dlvr.it/TGHCdr
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scogito · 1 month ago
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Il vittimismo è probabilmente il principale ostacolo dell'evoluzione umana.
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scogito · 4 months ago
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Quello che io chiamo il mondo degli emotivi, ossia la maggioranza attuale della società, che si muove sulla terra assetata di emozioni e completamente distaccata dalla verità.
Tutto è creato per amplificare questo scollamento e creare una massa di zombi, che peraltro si sentono vivi perché non sanno distinguere l'assuefazione dall'immaturità emotiva.
Il risultato è palese: superficialità, ego distorto, incapacità di instaurare legami, scarsissima volontà, ricerca di figure genitoriali sostitutive, impostazione mentale vittimistica, irresponsabilità, invidia, inettitudine.
Vari post sul tema: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8.
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my Linktr.ee
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queerographies · 3 months ago
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[L'antimaschio][Stefano Segre]
L'Antimaschio: un libro che ancora oggi scuote le coscienze. Esplora le radici della violenza maschile, gli stereotipi di genere e la necessità di un cambiamento radicale.
L’Antimaschio: una rivoluzione maschile contro il patriarcato e la violenza di genere Titolo: L’antimaschio. Critica dell’incoscienza maschileA cura di: Stefano SegreEdito da: OdoyaAnno: 2024Pagine: 283ISBN: 9788862889001 La sinossi di L’antimaschio a cura di Stefano Segre Oppressione delle donne, violenza maschile, sessismo e capitalismo, stereotipi di genere, crisi degli uomini, fine del…
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scogito · 4 months ago
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Allo stato attuale la coscienza media delle persone è spazzatura, e infatti la liberano in ogni strada, vicolo e cespuglio che trovano. Ci sono zone che sono ormai scarico merci dove i porci vanno e lanciano fuori dal finestrino ciò che non vogliono più tenersi. Su una strada che pratico spesso il comune pulisce e loro ributtano, gomme, immondizia, utensili, materassi, come fosse normale.
Cosa accade con idioti simili se gli dici di smaltire a loro carico qualcosa, quando anche il minimo sindacale di civiltà per loro è impossibile da concepire?
...Già.
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alle follie ideologiche del “green deal” sperando in chissà quale rivoluzione industriale e finendo miseramente oggi col pietire incentivi per la sopravvivenza, è ridotta a un deserto tecnologico autoinflitto da cui sarà praticamente impossibile venirne fuori.
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Tuttavia, l’automotive non è l’unica eccellenza europea distrutta dalle follie finto-green; l’Ue sta perdendo competitività persino in settori impiantistici strategici in cui, fino a qualche anno fa, dettava legge in tutto il mondo.
Uno di questi è quello delle centrali termoelettriche a carbone che, contrariamente all’idea ottocentesca che la stragrande maggioranza della gente ha al riguardo, oggi sono tra le centrali più sicure e ambientalmente compatibili che vi siano al mondo.
Ciò in quanto i sistemi di ambientalizzazione a loro corredo - abbattimento delle ceneri leggere (cicloni, elettrofiltri, economizzatori, ecc.), desolforazione (DeSOx), denitrurazione (DeNOx), ecc. - garantiscono la rispondenza alle più restrittive normative Ue in materia di emissioni di PM10, NOx, SOx e ogni altra emissione nociva.
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Tuttavia, a causa della fobia ingiustificata per le parole “carbone” ed “emissioni di CO2” indotta da vent’anni di lavaggio del cervello da parte del mainstream, abbiamo finito per autoinfliggerci anche lo spegnimento delle centrali a carbone italiane che, ricordiamolo, sono invece il fiore all’occhiello della nostra impiantistica.
Centrali che peraltro furono tutte profondamente revisionate negli anni 2000-2010 proprio per rispondere alle sempre più stringenti normative Ue e per le quali furono spese decine di miliardi di € buttati letteralmente in fumo: Torre Valdaliga Nord, Fiumesanto, Sulcis, Monfalcone, Brindisi Sud, La Spezia, Fusina, solo per citare le principali.
Del resto, se si analizza il costo livellato dell’energia (LCOE) per fonte di generazione, quello da carbone è solo apparentemente il doppio delle centrali eoliche e fotovoltaiche (140 contro 70 €/MWh) in quanto per queste ultime non vengono computati i costi nascosti dovuti all’intermittenza della produzione (dev’esserci generazione da fonte fossile a completo servizio delle rinnovabili quando mancano sole e vento che,
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quindi, ha costi di gestione altissimi a causa dei bassi volumi di produzione) e allo stoccaggio. Basta infatti considerare i necessari sistemi di accumulo ed ecco che l'LCOE schizza immediatamente a 120-140 €/MWh, tanto quanto il carbone (pag. 43) --->
RER_Short-Report-2024.pdf
E l’impiantistica italiana?
Oggi le commesse che consentono alle nostre aziende del settore di prosperare provengono tutte, inutile dirlo, dall'Asia (la stragrande maggioranza), dall'Australia (che ha grossi giacimenti di carbone) e dal Sud America.
Gran bel risultato, vero?
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raccontidialiantis · 2 months ago
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Nemesi d’amore
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Era inevitabile, che succedesse. Lavati la coscienza, oltre che il culo e la fica, puttana. Sono venuta a spiarti di nascosto nel bagno delle donne qui vicino agli uffici. Per osservare il tuo intimo, per cercare di capire cos'è quello che cercano tutti, da te. Sgualdrina da postribolo: faresti certamente dei bei soldi, se scegliessi quella via. Da quando sei arrivata nella nostra piccola azienda a conduzione poco più che familiare, ho potuto percepire chiaramente e immediatamente l’interesse di mio marito per te. T’ha assunta direttamente e senza esitazioni. Dopo solo pochi giorni di prova. No: non soltanto perché sei oggettivamente molto brava con i clienti, i colleghi e i fornitori, ma anche perché sei oggettivamente una gran bella gnocca.
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E poi profumi di sesso a un chilometro: chiunque abbia a che fare con te subisce la tua forte influenza erotica. Uomini o donne. Era matematico che me l’avresti scopato: sono sicura che il destino tiene per ciascuno la contabilità delle gioie e delle sofferenze per amore. E nel tempo ri-bilancia di conseguenza. Ero sicura che prima o poi mi sarebbe successo. Perché da ragazza anche io, per puro sfizio, vanità e assoluta incoscienza, ho fatto cadere un uomo sposato. Ho sfasciato una famiglia. Con figli piccoli. Lo volevo: era proprio bono. Mi piaceva e alle conseguenze francamente non pensavo minimamente. Ci misi solo tre giorni, a farlo crollare. Nell’intimo, dopo che capitolò ero assolutamente fiera: avevo scoperto che il potere della mia fica giovane, stretta e sofisticata era enorme.
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Gongolavo. Quella è una storia che comunque è finita dopo poche settimane e che io ho dimenticato presto, anche se le conseguenze sono state tragiche: avvelenamento da barbiturici di sua moglie dopo la scoperta. Salvata per un pelo. E poi separazione, soldi, avvocati, indigenza. Ma non mi fregava molto, francamente. Ero egoista e stupida. Come si può essere egoisti, stupidi e sicuri dell’invincibilità solo a vent’anni o poco più. M’è solo rimasto ben impresso in mente il viso della moglie, quando è venuta nel mio appartamento di universitaria appena dopo averci scoperti. All'improvviso me la sono trovata davanti. Voleva assolutamente vedermi: le ho aperto la porta, l’ho vista e l’ho fatta entrare. Mi dicevo: “uffa, sentiamo questa che cacchio vuole, adesso…”
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Però lei invece stava immobile e non riusciva neppure a parlare. A ripensarci con l’esperienza di oggi, devo dire che in quel frangente appariva proprio disperata. Le lacrime le scendevano dagli occhi assieme al rimmel, che colava impietoso e le insozzava il viso. “Declino di una donna; poverina” pensai. Mi fissò a lungo e mi disse solo: “si, sei bellissima, devo riconoscertelo. Ma vedrai, quando capiterà a te. Perché ti succederà, io lo so.” Praticamente mi lanciò una fatwa. Girò i tacchi e andò via. Di loro non ho poi saputo più nulla. E adesso eccomi qui a pagare; a soffrire come una preda ferita. Per lo stesso, medesimo motivo. Stavolta nella parte della cornuta ci sono io. Mea culpa, lo so: me lo sento nell’anima. Ancora fingo di non sapere, ma muoio dentro ogni giorno un po’ di più.
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Eppure t’ho trattata come una figlia. Porca miseria: sono stata una moglie perfetta, fedele, impegnata e ho lavorato assieme a lui come una bestia. Abbiamo sofferto e gioito insieme a lungo. Sessualmente c’è sempre stata un’intesa ottima. Gli ho fatto e fatto fare di tutto, col mio corpo. Ma adesso ti vedo: nuda nella doccia femminile qui in azienda, mentre ti lavi dopo essere stata con lui in un cantiere difficile, sporco e fangoso. Hai sudato e vi siete insozzati nel fare l’ispezione necessaria, per poter così fare un preventivo corretto e dettagliato. Nessuno può resisterti, ora mi è ancor più evidente. Per dirla tutta, ti vorrei anche io. Mi piacerebbe succhiarti la lingua, la fica e farti vibrare di piacere tutta. Lo confesso: mi piaci da morire, puttana che hai portato l’inferno nella mia famiglia. 
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Si: soffro molto e mi sento umiliata, ferita, degradata. Anche se ancora non riesco a trovare la forza di far esplodere la cosa. Lui rientra in ufficio o a casa fischiettando, bello allegro. Io fingo una normalità che ormai non esiste più. Ma no: tranquilla, non verrò a casa tua. Perché so esattamente che cosa dovrei dirti e capisco anche che dentro di te al momento non c’è neppure l’ombra di uno scrupolo, di un senso di colpa nei miei confronti: pensi solo a godere con lui di nascosto e a farti pagare bene a fine mese. Forse mio marito fuori busta ti allunga anche qualche centinaio di euro in più; per farsi grande ai tuoi occhi, o forse per gli… straordinari particolari.
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Tanto, il grand’uomo non sa quello che io invece so per vie traverse: che hai inviato già domanda in varie aziende concorrenti più grandi della nostra.Ti devi sistemare per bene, grandissima troia. Io per parte mia farò probabilmente finta di nulla, perché è matematico che troverai presto una nuova, migliore collocazione lavorativa e che ben difficilmente continuerai a vedere il mio uomo. Perché lui è mio e nonostante tutto lo amo. Si: lo amo ancora di più. Per amore si gode. E si soffre. Tanto. Tutta la vita. Che è una ruota.
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RDA
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neversoulless · 27 days ago
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Amare è una splendida incoscienza
Buon sabato ❤️
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viaggiatoreantico2021 · 6 months ago
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Eggia'
Che adorabile incoscienza...
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ilblogdellestorie · 10 months ago
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“L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio ma incoscienza.”
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scogito · 18 days ago
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Subito dopo l'etichetta di "narcisista" usata senza criterio per descrivere coloro che semplicemente sono teste di c., è arrivata l' ADHD per auto giustificarsi di non essere in grado di gestire le proprie emozioni.
Tutto ...pur di non crescere.
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armandoandrea2 · 5 months ago
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Ti lascio passeggiare un po’ tra i miei pensieri
non farti spaventare dal disordine
fa parte dell’arredamento.
Troverai qualche soldatino di guardia
fanno tanto i duri, ma in fondo vogliono solo una carezza.
Ti lasceranno entrare.
Paura e ansia non le guardare
sono due prime donne
non aspettano altro che farsi belle agli occhi delle novità
prosegui pure avanti, hanno poco da raccontarti.
Appena superata la curva della speranza
diciamo tra incoscienza e (s)ragione
lì potrai affacciarti ai miei desideri.
Vedi quelli in corsivo ?
Ecco, per loro ho scelto un vestito elegante.
Di quelli proibiti ho perso la chiave.
Ma non sono in prigione.
Già che ci sei, liberami un po’ di follia.
La notte urla e straparla
non mi lascia riposare.
La malinconia è sempre a leggere in disparte
un po’ per scelta un po’ per arte.
Sì, insomma, non cercare di fare ordine
l’ultima volta mi ci sono voluti due anni di analisi
per risistemare.
Puoi fermarti quanto vuoi, o restare a dormire
ma ricordati di baciarmi gli occhi
se deciderai di uscire.
Andrew Faber
Dipinto di Monika Luniak
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stregh · 2 months ago
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Dati inquietanti dal Medioevo
Tra il 1600 e il 1700, visitando il Palazzo di Versailles a Parigi, si può notare che, nonostante la sua sfarzosità, il palazzo non disponeva di bagni.
Nel Medioevo non esistevano spazzolini da denti, deodoranti, profumi e, tantomeno, carta igienica. Gli escrementi umani venivano gettati direttamente dalle finestre del palazzo.
Durante le festività, le cucine di Versailles preparavano banchetti per 1500 persone senza il minimo standard di igiene.
Nelle rappresentazioni moderne vediamo spesso personaggi dell'epoca sventolarsi con ventagli, ma il motivo non era il caldo: sotto le gonne delle dame si diffondeva un forte odore, poiché non esisteva una vera igiene intima. Le docce erano rare a causa del freddo e della quasi totale assenza di acqua corrente.
Solo i nobili potevano contare su servi che li sventolassero, sia per disperdere il cattivo odore del corpo e dell'alito, sia per allontanare gli insetti.
Chi visita oggi Versailles ammira i magnifici giardini, ma al tempo della monarchia erano usati anche come toilette durante le famose feste di corte, poiché non c’erano bagni disponibili.
Nel Medioevo, la maggior parte dei matrimoni si celebrava a giugno, l’inizio dell’estate. Il motivo? Il primo bagno dell’anno veniva fatto a maggio, quindi a giugno l’odore era ancora sopportabile. Tuttavia, per coprire eventuali cattivi odori, le spose portavano bouquet di fiori vicino al corpo, da cui nasce la tradizione del bouquet da sposa.
I bagni venivano fatti in una grande vasca riempita con acqua calda. Il capofamiglia aveva il privilegio di immergersi per primo, seguito dagli altri membri della famiglia in ordine di età. I neonati erano gli ultimi, e l’acqua era così sporca che poteva diventare letale per loro.
I tetti delle case erano spesso privi di soffitto interno, con travi in legno che offrivano rifugio ad animali come cani, gatti, ratti e scarafaggi. Quando pioveva e il tetto perdeva, questi animali saltavano sul pavimento.
Chi poteva permetterselo usava piatti in stagno, ma alcuni cibi, come i pomodori, ne ossidavano il materiale, causando avvelenamenti letali. Per anni i pomodori furono considerati velenosi.
Per bere birra o whiskey, si usavano tazze di latta, e la combinazione tra bevande alcoliche e ossido di stagno poteva provocare stati di incoscienza simili alla narcolessia. Chi passava per strada poteva pensare che l’individuo fosse morto, e il corpo veniva portato via e preparato per il funerale.
Il defunto veniva posto sulla tavola della cucina, dove parenti e amici vegliavano, mangiavano e bevevano aspettando di vedere se si sarebbe svegliato. Da qui nasce la tradizione della veglia funebre.
In Inghilterra, per mancanza di spazio nei cimiteri, le tombe venivano riutilizzate. I resti venivano rimossi e posti negli ossari. Aprendo i vecchi feretri, si trovavano spesso graffi sul lato interno del coperchio, segno che il defunto era stato sepolto vivo.
Da qui nacque l’idea di legare una cordicella al polso del morto, facendola passare attraverso un foro nel coperchio fino a una campanella posta fuori dalla tomba. Una persona restava di guardia per qualche giorno e, se il “defunto” si risvegliava, muovendo il braccio faceva suonare la campana.
“Salvato dalla campana”, un’espressione che usiamo ancora oggi, deriva proprio da questa pratica.
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