#Costituzione
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Nel nome dei Padri
Il Presidente De Nicola firma la Costituzione. Alla sinistra dell'immagine: De Gasperi, alla destra: Terracini.
Qui sotto l'elenco dei membri della Commissione per la Costituzione (o Commissione dei 75).
Gruppo democristiano (26 membri)
Gaspare Ambrosini
Giuseppe Maria Bettiol (sostituisce dal 10 aprile 1947 Giacinto Froggio, dimissionario, che il 6 febbraio 1947 aveva sostituito Ezio Vanoni, divenuto ministro)
Pietro Bulloni
Giuseppe Cappi
Giuseppe Caronia (sostituisce dal 22 febbraio 1947 Giuseppe Togni, divenuto sottosegretario di stato)
Giuseppe Codacci Pisanelli
Camillo Corsanego
Luigi De Michele
Francesco Dominedò
Giuseppe Dossetti
Maria Federici
Giacinto Froggio (sostituisce dal 2 luglio 1947 Umberto Tupini, divenuto ministro)
Giuseppe Fuschini
Angela Gotelli (sostituisce dal 6 febbraio 1947 Carmelo Caristia, dimissionario)
Giorgio La Pira
Giovanni Leone
Salvatore Mannironi
Giuseppe Micheli (sostituisce dal 22 febbraio 1947 Umberto Merlin, divenuto sottosegretario di stato)
Aldo Moro
Costantino Mortati
Attilio Piccioni
Giuseppe Rapelli
Ferdinando Storchi (sostituisce dal 2 luglio 1947 Amintore Fanfani, divenuto ministro)
Emilio Paolo Taviani
Egidio Tosato
Giovanni Uberti (sostituisce dal 24 luglio 1946 Giovanni Ponti, dimissionario)
Gruppo comunista (13 membri)
Giuseppe Di Vittorio (sostituisce dal 10 dicembre 1946 Mario Assennato, dimissionario, che il 24 settembre 1946 aveva sostituito lo stesso Di Vittorio, dimissionario)
Edoardo D'Onofrio (sostituisce dal 27 febbraio 1947 Umberto Terracini)
Antonio Giolitti (sostituisce dal 29 maggio 1947 Riccardo Ravagnan, dimissionario)
Ruggero Grieco (Vice Presidente)
Nilde Iotti
Vincenzo La Rocca
Renzo Laconi (sostituisce dal 19 settembre 1946 Fabrizio Maffi, dimissionario)
Concetto Marchesi
Guido Molinelli (sostituisce dal 30 maggio 1947 Carlo Farini, dimissionario, che il 19 settembre aveva sostituito Giorgio Amendola, dimissionario)
Umberto Nobile
Teresa Noce
Antonio Pesenti (sostituisce dal 10 dicembre 1946 Bruno Corbi, dimissionario, che il 24 settembre 1946 aveva sostituito lo stesso Pesenti, dimissionario)
Palmiro Togliatti
Partito Socialista Italiano (7 membri)
Leonetto Amadei (sostituisce dal 10 dicembre 1946 Giovanni Lombardi, deceduto, che il 25 luglio 1946 aveva sostituito Alessandro Pertini, dimissionario)
Lelio Basso
Michele Giua
Ivan Matteo Lombardo
Pietro Mancini
Angelina Merlin
Ferdinando Targetti
Partito Socialista Lavoratori Italiani (6 membri)
Alessandro Bocconi
Emilio Canevari
Eduardo Di Giovanni (sostituisce dall'11 settembre 1946 Alberto Simonini, dimissionario)
Gustavo Ghidini (Vice Presidente)
Edgardo Lami Starnuti
Paolo Rossi
Gruppo Repubblicano (4 membri)
Giovanni Conti
Francesco De Vita (decaduto perché sottosegretario dal 22 dicembre 1947)
Tomaso Perassi (Segretario)
Oliviero Zuccarini
Unione Democratica Nazionale (4 membri)
Aldo Bozzi
Giuseppe Paratore
Giovanni Porzio
Vito Reale (sostituisce dal 16 giugno 1947 Giuseppe Grassi, divenuto ministro)
Gruppo Autonomista (3 membri)
Giulio Bordon
Piero Calamandrei
Emilio Lussu
Fronte liberale democratico dell'Uomo Qualunque (3 membri)
Francesco Colitto
Francesco Marinaro (Segretario)
Ottavio Mastrojanni
Gruppo Liberale (3 membri)
Bartolomeo Cannizzo (sostituisce dal 14 dicembre 1946 Gennaro Patricolo, dimissionario, che il 24 luglio 1946 aveva sostituito Ottavia Penna Buscemi, dimissionaria)
Orazio Condorelli (sostituisce dal 17 ottobre 1947 Roberto Lucifero d'Aprigliano, dimissionario)
Guido Cortese (sostituisce dal 27 giugno 1947 Luigi Einaudi, divenuto ministro)
Gruppo Misto (3 membri)
Gustavo Fabbri
Andrea Finocchiaro Aprile
Meuccio Ruini (Presidente)
Democrazia del Lavoro (2 membri)
Mario Cevolotto
Enrico Molé
Unione Nazionale (1 membro)
Pietro Castiglia
Fonte: Wikipedia.
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La sovranità appartiene al popolo
me ne frego
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Se gli uomini potessero partorire, il diritto all'aborto sarebbe in tutte le Costituzioni del mondo; gli assorbenti sarebbero gratuiti e consegnati via Amazon, a domicilio; i contraccettivi sarebbero offerti al bar, nel piattino della tazzina di caffè; e, in caso di gravidanza, il congedo da lavoro, pagato dal datore di lavoro, durerebbe 60 anni.
Sono gli uomini a causare il problema "incinta", non le donne: quindi sono gli uomini a doversi fare, tutti!, la vasectomia!
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#diritto#politica#costituzione#vaccino#zombie#società#società malata#svegliatevi#sistema#aprite gli occhi#manipolazioni#schiavi#controllo#legge#buonsenso#discernimento#covid#verità#catene
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" Abbiamo sempre saputo e sappiamo che l’avanzata delle classi lavoratrici e della democrazia sarà contrastata con tutti i mezzi possibili dai gruppi sociali dominanti e dai loro apparati di potere. E sappiamo, come mostra ancora una volta la tragica esperienza cilena, che questa reazione antidemocratica tende a farsi più violenta e feroce quando le forze popolari cominciano a conquistare le leve fondamentali del potere nello Stato e nella società. Ma quale conclusione dobbiamo trarre da questa consapevolezza? Forse quella, proposta da certi sciagurati, di abbandonare il terreno democratico e unitario per scegliere un’altra strategia fatta di fumisteria, ma della quale è comunque chiarissimo l’esito rapido e inevitabile di un isolamento dell’avanguardia e della sua sconfitta? Noi pensiamo, al contrario, che, se i gruppi sociali dominanti puntano a rompere il quadro democratico, a spaccare in due il paese e a scatenare la violenza reazionaria, questo deve spingerci ancora più a tenere saldamente nelle nostre mani la causa della difesa delle libertà e del progresso democratico, a evitare la divisione verticale del paese e a impegnarci con ancora maggiore decisione, intelligenza e pazienza a isolare i gruppi reazionari e a ricercare ogni possibile intesa e convergenza fra tutte le forze popolari. È vero che neppure l’attuazione coerente di questa linea da parte dell’avanguardia rivoluzionaria esclude l’attacco reazionario aperto. Ma chi può contestare che essa lo rende più difficile e crea comunque le condizioni più favorevoli per respingerlo e stroncarlo sul nascere? "
Brano tratto da Via democratica e violenza reazionaria, articolo di Enrico Berlinguer pubblicato il 5 ottobre 1973 su Rinascita, periodico politico-culturale del Partito Comunista Italiano.
#Enrico Berlinguer#antifascismo#citazioni#politica italiana#compromesso storico#politici italiani#Costituzione#Italia#Storia d'Italia del '900#Prima Repubblica#destra e sinistra#via democratica al socialismo#democrazia#consenso#forza#legalità costituzionale#rivoluzione#Resistenza#opposizione#diritti democratici#libertà#borghesia#liberazione nazionale#Partito Comunista Italiano#Rinascita#democrazia cristiana#Storia della politica italiana#PCI#DC#società italiana
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Chi sogna arriva prima di chi pensa.
[Roberto Benigni]
#sanremo #raiuno #RobertoBenigni
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Risvegliamo la mente con il diritto, siccome ne ho studiato poco in questi anni :')
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#fotografia#foto#scatto fotografico#me#sveglia#studio#studiare#ripasso#ripassare#diritto#costituzione#articoli#norme#ricci#io#pensieri#concorso pubblico#giuridico
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Certamente la sicurezza e l’incolumità dello Stato và garantita, ma nel farlo non è consentito ai pubblici poteri calpestare i diritti fondamentali della persona
Nel 1927 nacque il primo nucleo istituzionalizzato: “l’ispettorato speciale di polizia”, costituito presso la Divisione Affari Generali e Riservati del Ministero dell’Interno, che nel 1930 prenderà la denominazione di OVRA <16.Lo studioso De Lutiis, riprendendo quanto affermato da Guido Leto <17 (capo storico dell’OVRA), riporta come la struttura dell’organizzazione fosse articolata in circa…
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#1927#1930#1940#1943#1944#1948#1966#1974#arresto#Carlo Maria Basile#Costituzione#CSMSS#deviazioni#Esercito#fascismo#generale#Giovanni Carlo Re#indagini#Italia#magistratura#OVRA#polizia#repubblica#segreti#servizi#SID#SIFAR#SIM#Sis#Vito Miceli
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La Russa "L'antifascismo non è nella costituzione".
Come se lui l'avesse letta
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Diritto Costituzionale la domenica mattina
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Ammetto di aver sfruttato il discorso di Benigni e l’inizio di Sanremo noiosissimo per fare degli ordini online Però il minuto di silenzio l’ho fatto Anna Oxa te prego fammi rivivere
#sanremo#sanremo 2023#roberto benigni#discorso#costituzione#anna oxa#amadeus#gianni morandi#morandi#benigni
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SANREMO E I 75 ANNI DELLA COSTITUZIONE
Il vero ospite a sorpresa al festival di Sanremo è stato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L’applauso che ha ricevuto è stato emblematico. L’apprezzamento alla guida illuminata, razionale, ragionevole, e al di sopra delle parti. Il riconoscimento che si tratta dell’unico punto di riferimento per chi crede in un genuino sentimento di unità nazionale. Così alto da apparire del…
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PRIMA PAGINA La Discussione di Oggi sabato, 26 ottobre 2024
#PrimaPagina#ladiscussione quotidiano#giornale#primepagine#frontpage#nazionali#internazionali#news#inedicola#oggi discussione#fondato#alcide#studio#anno#costituzione#antifascista#autonomista#ieri#soluto#centralita#della#promuovere#auto#ribadendo#tenere#hanno#liberta#rimangano#vita#cooperazione
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Mi ci pulisco il culo, da donna, con una Costituzione che prevede tolleranza religiosa, permettendo che islamici e cattolici possano obbligare donne ad andare in giro vestite come sacchi della spazzatura.
I Costituzionalisti italiani sapevano che il cattolicesimo aveva, felicemente!, collaborato con nazisti e fascisti - eppure, i Patti Lateranenzi sono rimasti, continuando, tramite l'imposizione religiosa, l'ideologia fascista: fascismo e cattolicesimo sono la stessa cosa: dittature!
Io, vivo nel mondo di merda cristiano (Italia), dove la madonna è raffigurata con addosso un sacco della spazzatura colorato; vivo in un'Italia dove il cattolico, pretendendo tolleranza per sé stessi, autorizza i musulmani a trattare le donne come capre.
Se non te nei sei accorto, è perché sei un ritardato (come tutti i cattolici).
#pulirsi il culo#Costituzione#prevedere#tolleranza#tolleranza religiosa#sacchi della spazzatura#spazzatura#nazisti#fasciti#cattolicesimo#Patti Lateranenzi#atea#apostata#anticlericale#dio#dio non esiste#divertita#verità
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LA COSTRUZIONE DI UN LEGGIFICIO POPOLARE
Di fronte allo svuotamento della nostra democrazia, ridotta a un rituale meramente formale, incapace di realizzare la volontà popolare,
si rende necessaria l'ideazione di nuove forme di protesta e di nuovi strumenti per riuscire a riportare la voce dei cittadini nelle istituzioni governate dai vincoli esterni.
La recente novità costituita dalla implementazione della Piattaforma Nazionale gratuita dei referendum e delle iniziative popolari può forse rappresentare uno strumento che apre a nuove possibilità di azione politica dal basso.
Come ben sappiamo le raccolte firme, in special modo quelle referendarie, sono sempre state soggette ad altissimo rischio di fallimento, perché di fronte al complice silenzio del sistema mediatico, vi è un' enorme difficoltà nel portare i cittadini a conoscenza delle iniziative.
Come dimostra la raccolta firme contro l'autonomia differenziata delle regioni, l'unico modo per una raccolta firme di raggiungere le 500.000 sottoscrizioni necessarie è quello di avere potenti associazioni a sostegno dell'iniziativa.
Anche in caso di successo le proposte referendarie necessitano di superare un ulteriore ostacolo costituito dall'esame, tutt'altro che imparziale, della Corte
Costituzionale, che come tutti gli altri organi dello Stato è lottizzata e governata dai vincoli esterni.
Quale potrebbe dunque essere un utilizzo politico utile e percorribile dello strumento online messo a disposizione dei cittadini?
La possibilità di poter firmare gratuitamente sia leggi popolari che referendum apre a una possibilità inedita, una crepa, uno spiraglio temporaneo, che probabilmente sarà possibile utilizzare solamente una volta.
Questa possibilità consiste nel poter predisporre in anticipo un grande numero di L.I.P. e di proposte referendarie, e di presentarle pubblicamente SOLO E SOLTANTO quando saranno stati coinvolti i firmatari necessari a farle firmare in blocco sulla piattaforma.
Questo implica che prima di promuovere le iniziative debbono essere "raccolti" i firmatari. Essi possono essere raccolti, in attesa di raggiungere il numero necessario, all'interno di mailing list e canali social appositamente preparati.
Come raccogliere i firmatari per sottoscrivere in blocco molteplici iniziative e creare uno tsunami di proposte popolari?
A questo scopo sono necessari due elementi fondamentali:
1) l'adesione da parte dei firmatari raccolti a una linea politica, anche molto generale, sintetizzata in un manifesto, avente al suo centro il welfare: l'istruzione, la sanità, la manutenzione del territorio, i beni comuni, i settori di interesse strategico, in una parola, una linea di ri-attivazione del dettato costituzionale.
2) il coinvolgimento della controinformazione, di personalità indipendenti che godano di seguito sui social, e delle associazioni a difesa della Costituzione.
Solo attraverso il coinvolgimento di comitati e associazioni, che già contano online centinaia di migliaia di followers, sarà possibile raggiungere gradualmente i 500.000 sottoscrittori necessari.
In particolare è necessario puntare sul coinvolgimento dei canali dell'informazione alternativa, che oggi hanno la capacità di raggiungere numericamente lo stesso pubblico della carta stampata.
Canali Youtube come Ottolina Tv, La Fionda, Il Vaso di Pandora, La Casa del Sole, l'Antidiplomatico, l'Indipendente, VisioneTV e molte altre testate giornalistiche online.
Una ulteriore difficoltà è costituita dal fatto che la capacità di redigere leggi di iniziativa popolare e proposte referendarie non è cosa banale e alla portata di tutti.
Sarà necessario pertanto riuscire a coinvolgere associazioni di giuristi che siano costituzionalmente orientati e che sottoscrivano l'idea alla base del progetto.
Senza dubbio i primi gruppi di giuristi da contattare dovrebbero essere il CDC (Coordinamento Democrazia Costituzionale), Attuare la Costituzione, Magistratura Democratica, 1000 Avvocati per la Costituzione..
L'idea è quella di accumulare contemporaneamente, da una parte i firmatari e dall'altra le iniziative e una volta raggiunti i numeri stabiliti organizzare una sorta di "Bombardamento" sulle istituzioni.
Le L.I.P. e i Referendum dovrebbero essere in numero tale da portare all'evidenza, persino dei media mainstream, l'esistenza di un vero e proprio programma di governo popolare dal basso.
Un evento che verosimilmente potrà avvenire soltanto una volta, perchè successivamente il sistema correrà ai ripari per evitare che si ripeta, e che avrà un grandissimo impatto se verrà ben organizzato.
Un altro requisito perché l'idea possa realizzarsi è che l'insieme degli aderenti non ceda alla tentazione di volersi mettere alla testa del progetto. Il progetto avrà tanto più successo nel raccogliere firmatari, quanto più si porrà in modo non connotato politicamente, neutro, inclusivo, trasversale.
A questo scopo sarà utile cercare di avere dei volti mediatici che possano mettersi al servizio di questa idea, cercare di coinvolgere dei promotori appartenenti a tutte le aree, meglio se non direttamente coinvolti nelle attività parlamentari, che possano parlare a diversi spicchi di elettorato.
#costituzione#elezioni politiche#partiti antisistema#partiti#elezioni europee#referendum#politica#costume#economic
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“ Tra l’invenzione del governo Monti e quella del governo Draghi, circa alla metà del decennio, si colloca la crisi greca del 2015. Ricordiamo la violenza, non solo verbale, e il capovolgimento della verità che caratterizzarono, nella stampa europea e nei luoghi decisionali dell'Unione, la repressione anti-greca. La decisione del governo Tsipras di procedere, nel proprio paese, ad un referendum fu definita «schiaffo all'Europa» («Corriere della Sera», 6 luglio 2015, p. 2). E tutto il seguito fu in questo stile. Soltanto tre anni più tardi ci fu l’inutile palinodia di Juncker (2 giugno 2018): «Abbiamo calpestato la dignità del popolo greco!». Era vero, ma dirlo tre anni dopo lo schiacciamento della Grecia e l’instaurazione di un governo pronto ad obbedire era offensivo. Il caso italiano è ben più complicato. L’Italia è pur sempre uno dei paesi fondatori dell'UE (tutto partì con i Trattati di Roma del 1957), ed è quindi un pezzo al venir meno del quale crolla tutto il ‘domino’. Perciò non si poteva che far ricorso ad un autorevole intervento dall'interno e da molto in alto. Sia nel 2011 che nel 2021 si è capito che l’ingranaggio su cui fare leva per cambiare il governo dell'Italia era la Presidenza della Repubblica. Chi ha messo in moto l’operazione ha ben studiato gli spazi di manovra offerti dal nostro ordinamento, pervenendo alla conclusione che una interpretazione estensiva dei poteri e del ruolo del presidente consentiva di procedere al ‘cambio’ e alla nascita di governi ‘consentanei’. La premessa era, ovviamente, che ci fossero, nell'ingranaggio decisivo, figure disposte ad assecondare una siffatta procedura. E non furono delusi. “
Luciano Canfora, La democrazia dei signori, Laterza, gennaio 2022. [Libro elettronico]
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