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#democrazia cristiana
gregor-samsung · 4 months
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“ Ricordo che andavo in giro per i paesi della Castellana, in tutta la provincia, prima di tutto per convincere le donne a votare e poi davo l’orientamento di voto a favore della Democrazia cristiana, che era diventato il mio partito. Peccato che io non potessi votare, all’epoca si diventava maggiorenni a ventuno anni, ma ciò non diminuì il mio entusiasmo, il mio impegno. E devo dire che, andando a parlare con le contadine al mattino presto, perché si alzavano alle cinque, cinque e mezza per governare gli animali nelle stalle e poi per accudire uomini, vecchi e bambini, io e le mie amiche non trovavamo difficoltà a convincerle a partecipare. Piuttosto, i dubbi erano sul come partecipare: «Che cosa dobbiamo fare? Come facciamo a non sbagliare? Ne saremo capaci?». Per noi militanti è stato gratificante vedere che comprendevano i nostri discorsi, li condividevano, si rendevano conto che il voto era il punto di partenza di una nuova partecipazione alla vita sociale e politica del paese: un diritto-dovere che ci proiettava, da protagoniste, nel futuro. E le italiane, fin dalle prime elezioni, parteciparono in numero maggiore degli uomini, spazzando via le tante paure di chi temeva che fosse rischioso dare a noi il diritto di voto perché non eravamo sufficientemente emancipate, non eravamo pronte. Il tempo delle donne è stato sempre un enigma per gli uomini.
E tuttora vedo con dispiacere che per noi gli esami non sono ancora finiti. Fortunatamente ci furono politici convinti non solo che il voto alle donne era giusto, ma che era utile per la democrazia; di più: sarebbe stato una garanzia di democrazia. E mi ricordo – oggi un tale comportamento sarebbe inconcepibile – che Palmiro Togliatti, riguardo alla decisione da prendere, disse: «Sentite prima quello che pensa De Gasperi». In quell’occasione – come poi si vide – i loro giudizi, i loro comportamenti concordarono. Al di là della valutazione squisitamente politica, sembrò giusto a entrambi affidarsi al nostro buon senso e accordarci fiducia. Purtroppo il buon senso femminile, che è uno dei nostri talenti, in troppe altre situazioni non è stato ascoltato. “
Tina Anselmi con Anna Vinci, Storia di una passione politica, prefazione di Dacia Maraini, Chiarelettere (Collana Reverse - Pamphlet, documenti, storie), 2023; pp. 38-39.
Nota: Testo originariamente pubblicato da Sperling & Kupfer nel 2006 e nel 2016.
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milanodabere · 2 months
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Giulio Andreotti
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magauda · 7 months
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La base elettorale di Gronchi è, quindi, molto eterogenea
Processed By eBay with ImageMagick, z1.1.0. ||B2 La spaccatura interna al partito si rende palese nel momento in cui si tratta di scegliere chi eleggere a Capo dello Stato. Il candidato di Fanfani, e del Presidente del Consiglio Scelba, è Cesare Merzagora. Merzagora è presidente del Senato, eletto nelle liste della Democrazia cristiana, ancorché appartenente agli indipendenti del partito, in…
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botallo · 7 months
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La base elettorale di Gronchi è, quindi, molto eterogenea
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sapergo · 7 months
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La base elettorale di Gronchi è, quindi, molto eterogenea
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bagnabraghe · 7 months
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La base elettorale di Gronchi è, quindi, molto eterogenea
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bigarella · 7 months
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La base elettorale di Gronchi è, quindi, molto eterogenea
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nicolacostanzo · 9 months
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adrianomaini · 9 months
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L’estate veneziana del 1946, seppur senza la Biennale d’arte, si presentava ricca di iniziative
Finita la Guerra nel 1945, a pochi giorni dalla firma dell’armistizio, a Venezia nelle sale delle Procuratie Nuove e nell’Ala Napoleonica (Museo Correr) si inaugura la grande mostra “Cinque secoli di pittura veneta”, curata dal direttore delle Belle Arti di Venezia, Rodolfo Pallucchini <202. L’incredibile esposizione si è potuta realizzare per una fortunata coincidenza dovuta al periodo bellico:…
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 An anti-communist propaganda election poster issued by the Christian Democratic Party of Italy featuring a man in torn clothes ripping up a red Soviet flag in front of a battle scene on the horizon showing Soviet tanks and people fighting each other, the text on side urges Italians to unite against Communist oppression in Germany. c. 1953
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gregor-samsung · 2 months
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“ È bene ricordare che i vecchi politici italiani avevano un certo senso dell'umorismo. L’aveva Giulio Andreotti, capace, lui sì, di sottile ironia. E per venire a una figura più recente, penso a Marco (Giacinto) Pannella, che sapeva, tra l’altro, usare bene il linguaggio per prospettare soluzioni nuove e inaspettate. La sua era un’ironia d’assalto, senza dubbio, ma assai stimolante. E fra i leader politici non italiani penso a Gerry Adams. Quando l’ho incontrato alcune volte nei pub di Belfast si dimostrava una persona piacevolissima che faceva ridere con le sue battute quelli con cui chiacchierava con grande socievolezza. L’ironia, qualche volta almeno, ha bisogno di questa amabilità. I politici italiani oggi più noti non ne sembrano provvisti. Il problema è che non sono ironici, e non sono nemmeno divertenti. Ma ce n’erano di divertenti? Forse sì. Gramsci? Secondo me, era uno che aveva un notevole senso dell'ironia. E se Gramsci non l’aveva, ce l’aveva Gobetti. E Lenin era un tipo ironico? Penso di sì. Era capace di un’ironia impregnata di sarcasmo, e quindi era una forma di ironia violenta e aggressiva; però, Lenin l’aveva. Stalin direi meno. Malgrado la battuta che fece all'autore de Il maestro e Margherita, Michail A. Bulgakov: «Ma avvocato, com’è che Lei non mi telefona mai?». Dunque, persino Stalin qualche battuta ironica la faceva… Io credo che un analogo atteggiamento si ritrovi anche in vari altri dirigenti dei paesi detti «a socialismo reale». Curioso modo di esprimersi, peraltro. Gli altri paesi socialisti, o meglio socialdemocratici, sono invece a socialismo irreale? Gli unici che forse posso pensare che fossero ironici in modo sofisticato sono alcuni politici della Cina popolare. Per esempio, Zhou Enlai, quando gli chiesero un parere sulla rivoluzione culturale promossa dall'amato presidente Mao Zedong, dichiarò: «Siete troppo frettolosi. Volete un giudizio su qualcosa che sta accadendo adesso? Be’, con molta fatica stiamo capendo ora quello che è successo durante la Rivoluzione francese». Una battuta di notevole classe. “
Giulio Giorello, La danza della parola. L'ironia come arma civile, Mondadori (collana Orizzonti), 2019¹. [Libro elettronico]  
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collasgarba · 10 months
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Alle armi tradizionali si affiancò lo sviluppo dei servizi segreti
Con gli Stati nazionali europei alle prese con la denazificazione e la ricostruzione, solo due soggetti nel panorama internazionale erano ancora in grado di definirsi potenze mondiali: gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica. Entrambe entità multietniche con risorse naturali e industriali immense, non potevano in realtà essere più diverse, in quanto portatrici di culture e messaggi diametralmente…
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anticattocomunismo · 2 months
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A Trieste la CEI "scomunica" la Dottrina sociale della Chiesa
Con la chiusura ieri delle settimane sociali dei cattolici, la Chiesa italiana ha abbandonato la Dottrina sociale: relatori targati PD, Mattarella e Zuppi all’unisono, il Vangelo puntella la Costituzione, la salvezza non viene da Cristo ma dalla partecipazione. A Trieste si è deciso di farsi dire dal mondo in cosa consista il bene comune. Continue reading A Trieste la CEI “scomunica” la Dottrina…
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nunziospano · 1 year
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Roma, prima riunione del consiglio nazionale della Democrazia Cristiana
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ultimaedizione · 1 year
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Piazza Nicosia 3 maggio 1979: l'attacco Br alla Dc romana
Oggi a Piazza Nicosia, a Roma, sarà ricordato l’assalto delle Br alla sede del Comitato regionale del Lazio della Dc e al Comitato romano il 3 maggio 1979. L’attacco portò alla morte immediata del Maresciallo di Ps Antonio Mea e a quella, avvenuta pochi giorni dopo in ospedale dell’Appuntato Pierino Ollanu. Gravemente ferito rimase un terzo agente Vincenzo Ammirata, come è stato ricordato ieri…
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ifattinews · 2 years
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Politica: "Confederazione Popolo d'Italia Liberi e Forti"
Le interviste de IFATTINEWS.IT Confederazione Popolo d’Italia Liberi e Forti Interviene il Dott. Antonino Magistro, presidente Antonino Magistro, presidente Confederazione Popolo d’Italia Liberi e Forti Uniti si vince! Questo il motto di una nuova compagine politica che sta crescendo e che sta sempre più raccogliendo consensi; sia per la sua determinazione, che per il grande lavoro che un buon…
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