#inchiesta giudiziaria
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Lo Scandalo di Tangentopoli: Il Caso che Sconvolse l’Italia e Spazzò Via la Prima Repubblica
Un sistema di corruzione radicato, inchieste senza precedenti e il crollo della politica tradizionale Lo scandalo di Tangentopoli rappresenta uno dei momenti più bui della storia italiana contemporanea. Un intreccio di corruzione politica, appalti truccati e finanziamenti illeciti ai partiti, portato alla luce dall’inchiesta Mani Pulite, che travolse l’intero sistema politico della Prima…
#Alessandria today#anni &039;90 in Italia#Antonio Di Pietro#appalti pubblici#arresti politici#Bettino Craxi#collasso della Prima Repubblica#Corruzione politica#Democrazia Cristiana#Evasione fiscale#finanziamento illecito ai partiti#fine della Prima Repubblica#fuggitivi eccellenti#Gherardo Colombo#giustizia italiana#Google News#Hotel Raphael#inchiesta giudiziaria#Italia anni &039;90#Italia corrotta#italianewsmedia.com#magistrati italiani#magistratura italiana#Mani pulite#mazzette#partiti politici#Partito Socialista Italiano#Pier Carlo Lava#Piercamillo Davigo#politica italiana
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Mentre continuano le ricerche della quinta vittima nel cantiere Esselunga, Dario Salvetti spiega a cosa servono gli appalti: «a disumanizzare, renderci irriconoscibili tra di noi»
Nel cantiere nell’ex Panificio Militare, a Firenze, si mettono in sicurezza le travi di cemento crollate, dal peso di tonnellate, e si cerca ancora il quinto cadavere dentro il cantiere di via Mariti a Firenze, il marocchino Bouzekri Rachimi, 56 anni, l’ultimo disperso, giorno e notte, oltre 48 ore dopo il cedimento strutturale nella costruzione del supermercato Esselunga in un’area già demaniale che gli abitanti avrebbero desiderato adibita a tutt’altro. I vigili del fuoco agiscono con le gru – ne è arrivata una terza- fanno alzare un drone, operano con le Usar (dalla definizione inglese Urban Search and Rescue traducibile in “ricerca e soccorso in ambiente urbano” e definisce l’insieme delle pratiche utilizzate per le operazioni di ricerca e soccorso di persone sepolte da macerie in caso di crolli di edifici e strutture, esplosioni o di eventi sismici), rimuovono il cemento crollato, avanti così finché sarà necessario.
L’Ansa parla di inchiesta per omicidio plurimo colposo, ne magnifica l’approccio multidisciplinare, dagli aspetti tecnici alle condizioni dei lavoratori. In queste ore l’inchiesta starebbe prendendo forma con la distribuzione delle deleghe alla polizia giudiziaria. Viene fatto il censimento delle decine di ditte nel groviglio di subappalti che riportano al vertice della Aep di Pavia, l’impresa capofila, la stessa responsabile di un cantiere gemello, a Genova, nel quartiere di San Benigno teatro di incidenti avvenuti lo scorso anno. Aep, Attività Edilizie Pavesi, lavora per conto di La Villata Spa, immobiliare partecipata al 100% da Esselunga, presieduta – grazie ai buoni rapporti con Marina Sylvia Caprotti, la figlia del fondatore di Esselunga – dall’ex ministro Angelino Alfano. Esselunga ha acquisito l’intera società pochi mesi fa acquistando il 32,5% che era posseduto da Unicredit al prezzo di 435 milioni. Ex delfino di Silvio Berlusconi, Alfano è stato ministro della Giustizia nel governo Berlusconi IV e ministro dell’Interno dei governi Letta e Renzi.
Ma è davvero colposo un delitto che avviene nell’intrico di subappalti, contratti e lavoro nero? Ne scrive Dario Salvetti, del collettivo di fabbrica dei lavoratori ex Gkn, che è anche Rsu della Fiom:
Gli appalti sono una montagna di merda
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E’ stato l’imprenditore assisano Giovanni Buini a far scattare l’inchiesta che fa tremare i palazzi romani. In ballo milioni di mascherine
E’ stato l’ imprenditore umbro Giovanni Buini, 35 anni, a fare scattare l’inchiesta della Procura di Roma sulle forniture di mascherine nel pieno dell’emergenza Covid. Inchiesta che vede coinvolti due legali importanti e altri undici indagati. Ma è soprattutto l’avvocato romano Luca Di Donna al centro delle indagini degli inquirenti romani, ex socio di Giuseppe Conte. L’ipotesi accusatoria riguarda presunte irregolarità nell’assegnazione di appalti e forniture da parte della Struttura commissariale per l’emergenza Covid, del Ministero dello Sviluppo economico e di Invitalia, l’agenzia nazionale per gli investimenti guidata dall’ex commissario Domenico Arcuri. Pochi giorni fa la polizia giudiziaria ha perquisito gli studi e le abitazioni degli indagati sequestrando diversi documenti. Di Donna sarebbe stato collega di studio dell’ex premieri Giuseppe Conte anche se poi gli studi si sono separati, diventando due entità indipendenti. Buini che con la sua denuncia ha fatto scattare l’ indagine – che potrebbe avere sviluppi anche clamorosi e di cui in queste ore si parla in tutto il Paese – è un giovane imprenditore dell’Umbria che ha raccontato ai magistrati gli incontri avuti proprio con Di Donna e un secondo legale romano, Gianluca Esposito. ” Non avrei mai immaginato che mi avrebbero chiesto dei soldi per l’intermediazione, quando è successo mi sono spaventato”, ha raccontato al Corriere della Sera Giovanni Buini. L’imprenditore cercava contatti con la struttura commissariale dell’emergenza Covid per poter entrare nelle forniture di mascherine. Buini fu poi invitato ad un secondo incontro , nello studio legale di Guido Alpa che è stato il maestro sia di Di Donna che di Conte. Quella volta c’era anche un generale della Guardia di Finanza, Enrico Tedeschi, capo di gabinetto dell’Aise, il servizio segreto per la sicurezza esterna. ” E’ una cosa che mi ha rattristato”, dirà poi l’imprenditore umbro, tanto che successivamente ha disdetto ogni accordo con Di Donna e il suo collega Esposito. Se oggi c’è l’ inchiesta è – come scrive La Repubblica – grazie a Buini, il quale si è presentato spontaneamente dai pm romani. Giovanni Buini, 35 anni, nato ad Assisi, è il legale rappresentante di un’azienda di prodotti petroliferi che si chiama Carbo-Nafta ed è socio della Ares Safety, che produce dispositivi di protezione individuale. Fu un amico – racconta Buini a La Repubblica – che mi consigliò di incontrare Di Donna ed Esposito ” perché potevano essermi in qualche modo utili. Li vedo entrambi il 30 aprile (2020), nello studio di Esposito. Gli spiego cosa c’è in ballo ed Esposito afferma di potermi garantire affidamenti diretti dalla Struttura perché Di Donna è il braccio destro di Conte”. L’imprenditore assisano ricorda un particolare: ” Mi ha fatto vedere un articolo di giornale in cui Di Donna era descritto come fedelissimo del presidente del Consiglio. E Di Donna annuiva”. Sempre a “La Repubblica” Giovanni Buini racconta che fu convinto ” a firmare una scrittura privata con cui io mi impegnavo a dare loro l’ 8% dell’importo degli affidamenti che avrei ottenuto dal Commissario. La loro attività sarebbe figurata come consulenza legale”. Ora naturalmente saranno gli investigatori a lavorare sui riscontri necessari anche se l’inchiesta sta facendo molto rumore e – a parere di alcuni – potrebbe riservare sviluppi clamorosi.
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Siracusa. Affari milionari, sotto indagine il marchese Di Gresy: a giudizio per truffa e appropriazione indebita
Sull’onda di una tempesta giudiziaria. Il marchese Di Gresy è finito al centro di un’indagine che lo vede accusato di truffa, rinviato a giudizio in Svizzera, e appropriazione indebita.
Al vertice delle società lussemburghesi The Pearl Sarl prima e Virtus Estates poi, avrebbe raggirato dei facoltosi investitori convincendoli a investire su alcuni bond. Come riportato da un noto giornale nazionale, “La Stampa”, prometteva interessi a svariati zeri. Ma i soldi, almeno secondo gli investigatori, sarebbero stati dirottati su altre imprese satellite e utilizzati per interessi personali. Ad esempio alla società Elemanata Maddalena per costruire una cinquantina di ville in Sicilia, ristrutturarne un’altra. E per realizzare un resort di lusso nell’area della Pillirina, sulla costa ionica. «I terreni li ho ricevuti in eredità da mia madre», spiega Emanuele Di Gresy durante l’interrogatorio. «C’è stato un primo progetto di sviluppo nel 2014 che non ha dato frutti per questioni di leggi ambientali. Ho quindi cercato altri investitori nel periodo post pandemia».
Le indagini e gli affari sotto inchiesta
Sotto il faro degli inquirenti, sempre secondo “La Stampa” con un articolo di Irene Famà, sono finiti affari dal 2014 al 2016 intorno ai sei milioni di euro. E svariati progetti. Uno che riguarda un immobile londinese, un altro alle Mauritius.
Indagato, questa volta a Vercelli, in Piemonte, in un’inchiesta della guardia di finanza per truffa e associazione a delinquere finalizzata alla truffa c’è anche il promotore finanziario. Una sorta di intermediario, così sostiene la procura piemontese. E grazie a una sua consulenza in diversi avrebbero affidato a Di Gresy ingenti capitali da investire in operazioni nel Principiato di Monaco e a Londra. A Montecarlo, si legge nel capo d’accusa, Di Gresy, tramite la sua società, avrebbe sottoscritto il preliminare di acquisto di un immobile di prestigio, Villa Hortensia, per poi dirottare il ricavato milionario alla sua società e ai suoi conti.
Le dichiarazioni di Di Gresy
Il marchese Di Gresy, però, riferisce attraverso una nota del suo avvocato Paolo Coppola di aver “ricevuto dal Tribunale di Lugano la notifica di un atto di accusa dove gli viene contestata l’amministrazione infedele a seguito di una vertenza in corso tra una società (della quale di Gresy è stato nel Consiglio di amministrazione in un periodo successivo ai fatti oggetto di contestazione) e alcuni privati che avevano sottoscritto obbligazioni emesse da detta società. La vertenza è oggetto di vibrante contestazione da parte di Emanuele di Gresy e lo stesso riferisce di attendere la fissazione della relativa udienza alla quale sottoporre al Tribunale di Lugano le proprie difese”.
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Principi di diritto penale - Lezione 1, Parte 1
ATTENTI GIORNALISTI:
FINITELA DI RICATTARE ME E DI CONTINUARE A TORTURARMI PERCHE' SIETE VOI A COMMETTERE REATI E FARE DEL MALE A ME E MAMMA CHE SIAMOI 2 PERSONE PERBENE.
LA VOSTRA FALSA INCHIESTA PER ROVINARE ME E PROTEGGERE LUCA DIPRIMA,MARIA CIMINIO E EMILIO ANZALONE DEVE FINIRE ADESSO
580 c.p ISTIGAZIONE AL SUICIDIO 493 C.P. falso in atto pubblico 476 Codice Penale FALSITA' MATERIALE 613-bis REATO DI TORTURA 318 CP CORRUZIONE ( DI MEDICI E ALTRI OPERATORI AL FINE DI VARIARE L' ESITO DI UNA DIAGNOSI) Art. 379 c.p FAVOREGGIAMENTO REALE IN REATI DI PEDOFILIA E ALTRI CRIMINI Art. 629 codice penale ESTORSIONE E RICATTI art. 368 cod. pen CALUNNIA
Articolo 374 bis Codice Penale
False dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all'autorità giudiziaria o alla Corte penale internazionale
Art. 595 codice penale DIFFAMAZIONE A MEZZO STAMPA
Articolo 167 Codice della privacy
Trattamento illecito di dati E VIOLAZIONE DELLA PRIVACY
ATTENTION JOURNALISTS:
STOP BLACKMAILING ME AND CONTINUING TO TORTURE ME BECAUSE YOU ARE THE ONES WHO COMMIT CRIMES AND HURTING ME AND MOTHER WHO ARE 2 GOOD PEOPLE.
YOUR FALSE INVESTIGATION TO RUIN ME AND PROTECT LUCA DIPRIMA, MARIA CIMINIO AND EMILIO ANZALONE MUST END NOW
580 c.p. INSTIGATION TO SUICIDE 493 c.p. forgery in public document 476 Criminal Code MATERIAL FORGERY 613-bis TORTURE CRIME 318 Criminal Code CORRUPTION (OF DOCTORS AND OTHER OPERATORS IN ORDER TO VARY THE OUTCOME OF A DIAGNOSIS) Art. 379 Criminal Code REAL FAVOURANCE IN PEDOPHILIA AND OTHER CRIMES Art. 629 Criminal Code EXTORTION AND BLACKMAIL art. 368 Criminal Code CALUMNY
Article 374 bis Criminal Code
False declarations or attestations in documents intended for the judicial authority or the International Criminal Court
Art. 595 Criminal Code DEFAMATION IN THE PRESS
Article 167 Privacy Code
Illicit processing of data AND BREACH OF PRIVACY
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E’ stato l’imprenditore assisano Giovanni Buini a far scattare l’inchiesta che fa tremare i palazzi romani. In ballo milioni di mascherine
E’ stato l’ imprenditore umbro Giovanni Buini, 35 anni, a fare scattare l’inchiesta della Procura di Roma sulle forniture di mascherine nel pieno dell’emergenza Covid. Inchiesta che vede coinvolti due legali importanti e altri undici indagati. Ma è soprattutto l’avvocato romano Luca Di Donna al centro delle indagini degli inquirenti romani, ex socio di Giuseppe Conte. L’ipotesi accusatoria riguarda presunte irregolarità nell’assegnazione di appalti e forniture da parte della Struttura commissariale per l’emergenza Covid, del Ministero dello Sviluppo economico e di Invitalia, l’agenzia nazionale per gli investimenti guidata dall’ex commissario Domenico Arcuri. Pochi giorni fa la polizia giudiziaria ha perquisito gli studi e le abitazioni degli indagati sequestrando diversi documenti. Di Donna sarebbe stato collega di studio dell’ex premieri Giuseppe Conte anche se poi gli studi si sono separati, diventando due entità indipendenti. Buini che con la sua denuncia ha fatto scattare l’ indagine – che potrebbe avere sviluppi anche clamorosi e di cui in queste ore si parla in tutto il Paese – è un giovane imprenditore dell’Umbria che ha raccontato ai magistrati gli incontri avuti proprio con Di Donna e un secondo legale romano, Gianluca Esposito. ” Non avrei mai immaginato che mi avrebbero chiesto dei soldi per l’intermediazione, quando è successo mi sono spaventato”, ha raccontato al Corriere della Sera Giovanni Buini. L’imprenditore cercava contatti con la struttura commissariale dell’emergenza Covid per poter entrare nelle forniture di mascherine. Buini fu poi invitato ad un secondo incontro , nello studio legale di Guido Alpa che è stato il maestro sia di Di Donna che di Conte. Quella volta c’era anche un generale della Guardia di Finanza, Enrico Tedeschi, capo di gabinetto dell’Aise, il servizio segreto per la sicurezza esterna. ” E’ una cosa che mi ha rattristato”, dirà poi l’imprenditore umbro, tanto che successivamente ha disdetto ogni accordo con Di Donna e il suo collega Esposito.
Se oggi c’è l’ inchiesta è – come scrive La Repubblica – grazie a Buini, il quale si è presentato spontaneamente dai pm romani. Giovanni Buini, 35 anni, nato ad Assisi, è il legale rappresentante di un’azienda di prodotti petroliferi che si chiama Carbo-Nafta ed è socio della Ares Safety, che produce dispositivi di protezione individuale. Fu un amico – racconta Buini a La Repubblica – che mi consigliò di incontrare Di Donna ed Esposito ” perché potevano essermi in qualche modo utili. Li vedo entrambi il 30 aprile (2020), nello studio di Esposito. Gli spiego cosa c’è in ballo ed Esposito afferma di potermi garantire affidamenti diretti dalla Struttura perché Di Donna è il braccio destro di Conte”. L’imprenditore assisano ricorda un particolare: ” Mi ha fatto vedere un articolo di giornale in cui Di Donna era descritto come fedelissimo del presidente del Consiglio. E Di Donna annuiva”. Sempre a “La Repubblica” Giovanni Buini racconta che fu convinto ” a firmare una scrittura privata con cui io mi impegnavo a dare loro l’ 8% dell’importo degli affidamenti che avrei ottenuto dal Commissario. La loro attività sarebbe figurata come consulenza legale”. Ora naturalmente saranno gli investigatori a lavorare sui riscontri necessari anche se l’inchiesta sta facendo molto rumore e – a parere di alcuni – potrebbe riservare sviluppi clamorosi.
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FREE BEACH, PROCURA CHIUDE INCHIESTA: ECCO CHI SONO I 32 INDAGATI
Il Procuratore Aggiunto di Latina Carlo Lasperanza, con i sostituti Giuseppe Bontempo e Antonio Sgarrella, hanno inviato, nell’ambito dell’inchiesta “Free Beach”, 32 avvisi di garanzia, vale a dire la conclusione delle indagini a carico di altrettante persone insagate. Che, ora, chiaramente, avranno i 20 giorni di tempo “canonici” per presentare memoria o chiedere di essere interrogati dall’autorità giudiziaria, in subordine dalla polizia giudiziaria.
Tra i 32 destinatari dell’avviso di conclusione indagine, c’è anche l’ex Sindaco di Terracina, Roberta Tintari, che pare orami fuori dalla politica e non sembra essere della partita per le amministrative che si terranno il 14 e il 15 maggio. Tra gli altri indagati altri nomi emersi nell’inchiesta Free Beach che, a luglio 2022, portò a una serie di arresti e alla caduta dell’amministrazione Tintari, con il commissariamento disposto dal Prefetto.
Ad essere destinatari dell’avviso di garanzia, quindi, anche l’ex assessore ed ex consigliere comunale Davide Di Leo, l’ex presidente del consiglio comunale nella consiliatura Tintari, Gianni Percoco, e l’ex assessore di Fratelli d’Italia, Luca Caringi.
Diversi i capi di imputazione: abuso edilizio, turbativa d’asta, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, frode in pubbliche forniture, induzione indebita e rivelazione di segreto d’ufficio. Tra gli indagati anche funzionari comunali, dirigenti, tecnici e imprenditori. Si trovano i nomi dell’ex dirigente dei Lavori Pubblici del Comune di Terracina, Corrado Costantino, il noto imprenditore di Gaeta, Marco Crocco, l’altro imprenditore di Terracina, Raffaele Graziani (gestore del lido White Beach), l’avvocato Giuseppe Mosa.
Ecco di seguito, tutti gli altri indagati che rischiano la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Latina: Giuseppe Zappone (imputato anche nel processo Pro Infantia), William Zanchelli, Carlo Sinapi, Margaret e Luigi Sarno, Mario Rossi, Mattia Quinti, Marco Porcelli, Ivano Perroni, Giovanna Nardone, Patrizia Menarini, Alfredo Morganti, Alberto Leone, Massimiliano Lauretti, Rosa Esposito, Ivo Di Sauro, Gaspare Di Micco, Carmela Delle Curti, Federico e Martina Corrado, Giacomo Corrado, Filippo Cirrincione, Fabio Cavallini e Pasquale Angelo.
Le indagini su Terracina, nonostante l’archiviazione dell’europarlamentare Nicola Procaccini e i colpi ricevuti dall’accusa da parte di giudici del Riesame e Cassazione, continuano. E rimarrebbe sempre in piedi l’approfondimento investigativo iniziato dalla DDA, oltreché ai sequestri di stabilimenti che ancora avvengono copiosi sul litorale che da Terracina arriva al Circeo. Da ultimo il nuovo sequestro del Sombrero a Terracina i cui proprietari, ad ogni modo, hanno vinto con il Comune una battaglia amministrativa: il Tar ha sospeso la revoca del titolo concessorio stabilita dal Comune e ha fissato l’udienza di merito tra un anno, a marzo 2024. Concessione balneare salva, sebbene la struttura abbia i sigilli della Procura e della Guardia Costiera.
Nell’avviso di conclusione indagini vengono contestate diversi episodi emersi nella maxi indagine denominata “Free Beach”, condotta da Carabinieri e Guardia Costiera di Terracina, come, ad esempio, la rivelazione di segreto d’ufficio contestata a Costantino, Percoco e Porcelli per agevolare Di Sauro rispetto al nuovo piano di utilizzazione degli arenili.
Accuse rilevanti anche verso Graziani per quanto riguarda l’occupazione del demanio marittimo in qualità di amministratore della White srl. Sempre in riferimento allo stabilimento balneare Whitebeach, al geometra Zappone viene contestato il falso per aver attestato non correttamente che l’attività si sarebbe svolta in zona non vincolata. Per la vicenda Whitebeach è coinvolto anche l’ex dirigente Costantino per aver rivelato, secondo l’accusa, i provvedimenti di sospensione della licenza da parte dell’ufficio comunale Suap di Terracia, dopo i controlli dei Nas.
Accusati di turbativa d’asta per un tratto d’arenile, aggiudicato alla Invest Group srl, i Di Sarno, Delle Curti e Costantino.
Per quanto riguarda l’ex sindaco Roberta Tintari, rimane in piedi l’occultamento del verbale della riunione di Giunta Comunale, in relazione all’abusivismo accertato dalla Capitaneria di Porto all’interno dell’Arena del Molo.
E ancora: contestata l’occupazione abusiva al Presidente di “Terracina Vela Club”, Alfredo Morganti; turbativa d’asta anche per Sinapi (ex capo settore demanio marittimo), Costantino, Zanchelli e Menarini in merito a una concessione balneare; abusivismo per il titolare dello stabilimento “Il Sombrero”, Ivano Perrone, come detto recentemente sequestrato per la seconda volta; l’occupazione abusiva del camping Romantico (i Corrado e Cirrincione).
L’ex sindaco Tintari, inoltre, viene accusata con Caringi e Percoco (all’epoca de fatti, ossia nel 2017, assessori della Giunta Procaccini), di falso per la vicenda del ponte e della pista ciclopedonale. Vicenda in cui rientrano anche Crocco e Di Micco. E non manca per l’ex sindaco anche l’accusa rispetto alla vicenda dell’Ice Park A.S.D. che ha toccato anche Nicola Procaccini, l’europarlamentare la cui posizione è stata archiviata. Coinvolto anche Di Leo.
Tomoko Ishikawa
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FREE BEACH, PROCURA CHIUDE INCHIESTA: ECCO CHI SONO I 32 INDAGATI
Concessioni balneari e appalti a Terracina, la Procura ha emesso 32 avvisi di garanzia: tra gli indagati anche l’ex Sindaco
Il Procuratore Aggiunto di Latina Carlo Lasperanza, con i sostituti Giuseppe Bontempo e Antonio Sgarrella, hanno inviato, nell’ambito dell’inchiesta “Free Beach”, 32 avvisi di garanzia, vale a dire la conclusione delle indagini a carico di altrettante persone insagate. Che, ora, chiaramente, avranno i 20 giorni di tempo “canonici” per presentare memoria o chiedere di essere interrogati dall’autorità giudiziaria, in subordine dalla polizia giudiziaria.
Tra i 32 destinatari dell’avviso di conclusione indagine, c’è anche l’ex Sindaco di Terracina, Roberta Tintari, che pare orami fuori dalla politica e non sembra essere della partita per le amministrative che si terranno il 14 e il 15 maggio. Tra gli altri indagati altri nomi emersi nell’inchiesta Free Beach che, a luglio 2022, portò a una serie di arresti e alla caduta dell’amministrazione Tintari, con il commissariamento disposto dal Prefetto.
Ad essere destinatari dell’avviso di garanzia, quindi, anche l’ex assessore ed ex consigliere comunale Davide Di Leo, l’ex presidente del consiglio comunale nella consiliatura Tintari, Gianni Percoco, e l’ex assessore di Fratelli d’Italia, Luca Caringi.
Diversi i capi di imputazione: abuso edilizio, turbativa d’asta, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, frode in pubbliche forniture, induzione indebita e rivelazione di segreto d’ufficio. Tra gli indagati anche funzionari comunali, dirigenti, tecnici e imprenditori. Si trovano i nomi dell’ex dirigente dei Lavori Pubblici del Comune di Terracina, Corrado Costantino, il noto imprenditore di Gaeta, Marco Crocco, l’altro imprenditore di Terracina, Raffaele Graziani (gestore del lido White Beach), l’avvocato Giuseppe Mosa.
Ecco di seguito, tutti gli altri indagati che rischiano la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Latina: Giuseppe Zappone (imputato anche nel processo Pro Infantia), William Zanchelli, Carlo Sinapi, Margaret e Luigi Sarno, Mario Rossi, Mattia Quinti, Marco Porcelli, Ivano Perroni, Giovanna Nardone, Patrizia Menarini, Alfredo Morganti, Alberto Leone, Massimiliano Lauretti, Rosa Esposito, Ivo Di Sauro, Gaspare Di Micco, Carmela Delle Curti, Federico e Martina Corrado, Giacomo Corrado, Filippo Cirrincione, Fabio Cavallini e Pasquale Angelo.
Le indagini su Terracina, nonostante l’archiviazione dell’europarlamentare Nicola Procaccini e i colpi ricevuti dall’accusa da parte di giudici del Riesame e Cassazione, continuano. E rimarrebbe sempre in piedi l’approfondimento investigativo iniziato dalla DDA, oltreché ai sequestri di stabilimenti che ancora avvengono copiosi sul litorale che da Terracina arriva al Circeo. Da ultimo il nuovo sequestro del Sombrero a Terracina i cui proprietari, ad ogni modo, hanno vinto con il Comune una battaglia amministrativa: il Tar ha sospeso la revoca del titolo concessorio stabilita dal Comune e ha fissato l’udienza di merito tra un anno, a marzo 2024. Concessione balneare salva, sebbene la struttura abbia i sigilli della Procura e della Guardia Costiera.
Nell’avviso di conclusione indagini vengono contestate diversi episodi emersi nella maxi indagine denominata “Free Beach”, condotta da Carabinieri e Guardia Costiera di Terracina, come, ad esempio, la rivelazione di segreto d’ufficio contestata a Costantino, Percoco e Porcelli per agevolare Di Sauro rispetto al nuovo piano di utilizzazione degli arenili.
Accuse rilevanti anche verso Graziani per quanto riguarda l’occupazione del demanio marittimo in qualità di amministratore della White srl. Sempre in riferimento allo stabilimento balneare Whitebeach, al geometra Zappone viene contestato il falso per aver attestato non correttamente che l’attività si sarebbe svolta in zona non vincolata. Per la vicenda Whitebeach è coinvolto anche l’ex dirigente Costantino per aver rivelato, secondo l’accusa, i provvedimenti di sospensione della licenza da parte dell’ufficio comunale Suap di Terracia, dopo i controlli dei Nas.
Accusati di turbativa d’asta per un tratto d’arenile, aggiudicato alla Invest Group srl, i Di Sarno, Delle Curti e Costantino.
Per quanto riguarda l’ex sindaco Roberta Tintari, rimane in piedi l’occultamento del verbale della riunione di Giunta Comunale, in relazione all’abusivismo accertato dalla Capitaneria di Porto all’interno dell’Arena del Molo.
E ancora: contestata l’occupazione abusiva al Presidente di “Terracina Vela Club”, Alfredo Morganti; turbativa d’asta anche per Sinapi (ex capo settore demanio marittimo), Costantino, Zanchelli e Menarini in merito a una concessione balneare; abusivismo per il titolare dello stabilimento “Il Sombrero”, Ivano Perrone, come detto recentemente sequestrato per la seconda volta; l’occupazione abusiva del camping Romantico (i Corrado e Cirrincione).
L’ex sindaco Tintari, inoltre, viene accusata con Caringi e Percoco (all’epoca de fatti, ossia nel 2017, assessori della Giunta Procaccini), di falso per la vicenda del ponte e della pista ciclopedonale. Vicenda in cui rientrano anche Crocco e Di Micco. E non manca per l’ex sindaco anche l’accusa rispetto alla vicenda dell’Ice Park A.S.D. che ha toccato anche Nicola Procaccini, l’europarlamentare la cui posizione è stata archiviata. Coinvolto anche Di Leo.
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FREE BEACH, PROCURA CHIUDE INCHIESTA: ECCO CHI SONO I 32 INDAGATI
Concessioni balneari e appalti a Terracina, la Procura ha emesso 32 avvisi di garanzia: tra gli indagati anche l’ex Sindaco
Il Procuratore Aggiunto di Latina Carlo Lasperanza, con i sostituti Giuseppe Bontempo e Antonio Sgarrella, hanno inviato, nell’ambito dell’inchiesta “Free Beach”, 32 avvisi di garanzia, vale a dire la conclusione delle indagini a carico di altrettante persone insagate. Che, ora, chiaramente, avranno i 20 giorni di tempo “canonici” per presentare memoria o chiedere di essere interrogati dall’autorità giudiziaria, in subordine dalla polizia giudiziaria.
Tra i 32 destinatari dell’avviso di conclusione indagine, c’è anche l’ex Sindaco di Terracina, Roberta Tintari, che pare orami fuori dalla politica e non sembra essere della partita per le amministrative che si terranno il 14 e il 15 maggio. Tra gli altri indagati altri nomi emersi nell’inchiesta Free Beach che, a luglio 2022, portò a una serie di arresti e alla caduta dell’amministrazione Tintari, con il commissariamento disposto dal Prefetto.
Ad essere destinatari dell’avviso di garanzia, quindi, anche l’ex assessore ed ex consigliere comunale Davide Di Leo, l’ex presidente del consiglio comunale nella consiliatura Tintari, Gianni Percoco, e l’ex assessore di Fratelli d’Italia, Luca Caringi.
Diversi i capi di imputazione: abuso edilizio, turbativa d’asta, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, frode in pubbliche forniture, induzione indebita e rivelazione di segreto d’ufficio. Tra gli indagati anche funzionari comunali, dirigenti, tecnici e imprenditori. Si trovano i nomi dell’ex dirigente dei Lavori Pubblici del Comune di Terracina, Corrado Costantino, il noto imprenditore di Gaeta, Marco Crocco, l’altro imprenditore di Terracina, Raffaele Graziani (gestore del lido White Beach), l’avvocato Giuseppe Mosa.
Ecco di seguito, tutti gli altri indagati che rischiano la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Latina: Giuseppe Zappone (imputato anche nel processo Pro Infantia), William Zanchelli, Carlo Sinapi, Margaret e Luigi Sarno, Mario Rossi, Mattia Quinti, Marco Porcelli, Ivano Perroni, Giovanna Nardone, Patrizia Menarini, Alfredo Morganti, Alberto Leone, Massimiliano Lauretti, Rosa Esposito, Ivo Di Sauro, Gaspare Di Micco, Carmela Delle Curti, Federico e Martina Corrado, Giacomo Corrado, Filippo Cirrincione, Fabio Cavallini e Pasquale Angelo.
Le indagini su Terracina, nonostante l’archiviazione dell’europarlamentare Nicola Procaccini e i colpi ricevuti dall’accusa da parte di giudici del Riesame e Cassazione, continuano. E rimarrebbe sempre in piedi l’approfondimento investigativo iniziato dalla DDA, oltreché ai sequestri di stabilimenti che ancora avvengono copiosi sul litorale che da Terracina arriva al Circeo. Da ultimo il nuovo sequestro del Sombrero a Terracina i cui proprietari, ad ogni modo, hanno vinto con il Comune una battaglia amministrativa: il Tar ha sospeso la revoca del titolo concessorio stabilita dal Comune e ha fissato l’udienza di merito tra un anno, a marzo 2024. Concessione balneare salva, sebbene la struttura abbia i sigilli della Procura e della Guardia Costiera.
Nell’avviso di conclusione indagini vengono contestate diversi episodi emersi nella maxi indagine denominata “Free Beach”, condotta da Carabinieri e Guardia Costiera di Terracina, come, ad esempio, la rivelazione di segreto d’ufficio contestata a Costantino, Percoco e Porcelli per agevolare Di Sauro rispetto al nuovo piano di utilizzazione degli arenili.
Accuse rilevanti anche verso Graziani per quanto riguarda l’occupazione del demanio marittimo in qualità di amministratore della White srl. Sempre in riferimento allo stabilimento balneare Whitebeach, al geometra Zappone viene contestato il falso per aver attestato non correttamente che l’attività si sarebbe svolta in zona non vincolata. Per la vicenda Whitebeach è coinvolto anche l’ex dirigente Costantino per aver rivelato, secondo l’accusa, i provvedimenti di sospensione della licenza da parte dell’ufficio comunale Suap di Terracia, dopo i controlli dei Nas.
Accusati di turbativa d’asta per un tratto d’arenile, aggiudicato alla Invest Group srl, i Di Sarno, Delle Curti e Costantino.
Per quanto riguarda l’ex sindaco Roberta Tintari, rimane in piedi l’occultamento del verbale della riunione di Giunta Comunale, in relazione all’abusivismo accertato dalla Capitaneria di Porto all’interno dell’Arena del Molo.
E ancora: contestata l’occupazione abusiva al Presidente di “Terracina Vela Club”, Alfredo Morganti; turbativa d’asta anche per Sinapi (ex capo settore demanio marittimo), Costantino, Zanchelli e Menarini in merito a una concessione balneare; abusivismo per il titolare dello stabilimento “Il Sombrero”, Ivano Perrone, come detto recentemente sequestrato per la seconda volta; l’occupazione abusiva del camping Romantico (i Corrado e Cirrincione).
L’ex sindaco Tintari, inoltre, viene accusata con Caringi e Percoco (all’epoca de fatti, ossia nel 2017, assessori della Giunta Procaccini), di falso per la vicenda del ponte e della pista ciclopedonale. Vicenda in cui rientrano anche Crocco e Di Micco. E non manca per l’ex sindaco anche l’accusa rispetto alla vicenda dell’Ice Park A.S.D. che ha toccato anche Nicola Procaccini, l’europarlamentare la cui posizione è stata archiviata. Coinvolto anche Di Leo.
Aaron Sansoni
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FREE BEACH, PROCURA CHIUDE INCHIESTA: ECCO CHI SONO I 32 INDAGATI
Concessioni balneari e appalti a Terracina, la Procura ha emesso 32 avvisi di garanzia: tra gli indagati anche l’ex Sindaco
Il Procuratore Aggiunto di Latina Carlo Lasperanza, con i sostituti Giuseppe Bontempo e Antonio Sgarrella, hanno inviato, nell’ambito dell’inchiesta “Free Beach”, 32 avvisi di garanzia, vale a dire la conclusione delle indagini a carico di altrettante persone insagate. Che, ora, chiaramente, avranno i 20 giorni di tempo “canonici” per presentare memoria o chiedere di essere interrogati dall’autorità giudiziaria, in subordine dalla polizia giudiziaria.
Tra i 32 destinatari dell’avviso di conclusione indagine, c’è anche l’ex Sindaco di Terracina, Roberta Tintari, che pare orami fuori dalla politica e non sembra essere della partita per le amministrative che si terranno il 14 e il 15 maggio. Tra gli altri indagati altri nomi emersi nell’inchiesta Free Beach che, a luglio 2022, portò a una serie di arresti e alla caduta dell’amministrazione Tintari, con il commissariamento disposto dal Prefetto.
Ad essere destinatari dell’avviso di garanzia, quindi, anche l’ex assessore ed ex consigliere comunale Davide Di Leo, l’ex presidente del consiglio comunale nella consiliatura Tintari, Gianni Percoco, e l’ex assessore di Fratelli d’Italia, Luca Caringi.
Diversi i capi di imputazione: abuso edilizio, turbativa d’asta, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, frode in pubbliche forniture, induzione indebita e rivelazione di segreto d’ufficio. Tra gli indagati anche funzionari comunali, dirigenti, tecnici e imprenditori. Si trovano i nomi dell’ex dirigente dei Lavori Pubblici del Comune di Terracina, Corrado Costantino, il noto imprenditore di Gaeta, Marco Crocco, l’altro imprenditore di Terracina, Raffaele Graziani (gestore del lido White Beach), l’avvocato Giuseppe Mosa.
Ecco di seguito, tutti gli altri indagati che rischiano la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Latina: Giuseppe Zappone (imputato anche nel processo Pro Infantia), William Zanchelli, Carlo Sinapi, Margaret e Luigi Sarno, Mario Rossi, Mattia Quinti, Marco Porcelli, Ivano Perroni, Giovanna Nardone, Patrizia Menarini, Alfredo Morganti, Alberto Leone, Massimiliano Lauretti, Rosa Esposito, Ivo Di Sauro, Gaspare Di Micco, Carmela Delle Curti, Federico e Martina Corrado, Giacomo Corrado, Filippo Cirrincione, Fabio Cavallini e Pasquale Angelo.
Le indagini su Terracina, nonostante l’archiviazione dell’europarlamentare Nicola Procaccini e i colpi ricevuti dall’accusa da parte di giudici del Riesame e Cassazione, continuano. E rimarrebbe sempre in piedi l’approfondimento investigativo iniziato dalla DDA, oltreché ai sequestri di stabilimenti che ancora avvengono copiosi sul litorale che da Terracina arriva al Circeo. Da ultimo il nuovo sequestro del Sombrero a Terracina i cui proprietari, ad ogni modo, hanno vinto con il Comune una battaglia amministrativa: il Tar ha sospeso la revoca del titolo concessorio stabilita dal Comune e ha fissato l’udienza di merito tra un anno, a marzo 2024. Concessione balneare salva, sebbene la struttura abbia i sigilli della Procura e della Guardia Costiera.
Nell’avviso di conclusione indagini vengono contestate diversi episodi emersi nella maxi indagine denominata “Free Beach”, condotta da Carabinieri e Guardia Costiera di Terracina, come, ad esempio, la rivelazione di segreto d’ufficio contestata a Costantino, Percoco e Porcelli per agevolare Di Sauro rispetto al nuovo piano di utilizzazione degli arenili.
Accuse rilevanti anche verso Graziani per quanto riguarda l’occupazione del demanio marittimo in qualità di amministratore della White srl. Sempre in riferimento allo stabilimento balneare Whitebeach, al geometra Zappone viene contestato il falso per aver attestato non correttamente che l’attività si sarebbe svolta in zona non vincolata. Per la vicenda Whitebeach è coinvolto anche l’ex dirigente Costantino per aver rivelato, secondo l’accusa, i provvedimenti di sospensione della licenza da parte dell’ufficio comunale Suap di Terracia, dopo i controlli dei Nas.
Accusati di turbativa d’asta per un tratto d’arenile, aggiudicato alla Invest Group srl, i Di Sarno, Delle Curti e Costantino.
Per quanto riguarda l’ex sindaco Roberta Tintari, rimane in piedi l’occultamento del verbale della riunione di Giunta Comunale, in relazione all’abusivismo accertato dalla Capitaneria di Porto all’interno dell’Arena del Molo.
E ancora: contestata l’occupazione abusiva al Presidente di “Terracina Vela Club”, Alfredo Morganti; turbativa d’asta anche per Sinapi (ex capo settore demanio marittimo), Costantino, Zanchelli e Menarini in merito a una concessione balneare; abusivismo per il titolare dello stabilimento “Il Sombrero”, Ivano Perrone, come detto recentemente sequestrato per la seconda volta; l’occupazione abusiva del camping Romantico (i Corrado e Cirrincione).
L’ex sindaco Tintari, inoltre, viene accusata con Caringi e Percoco (all’epoca de fatti, ossia nel 2017, assessori della Giunta Procaccini), di falso per la vicenda del ponte e della pista ciclopedonale. Vicenda in cui rientrano anche Crocco e Di Micco. E non manca per l’ex sindaco anche l’accusa rispetto alla vicenda dell’Ice Park A.S.D. che ha toccato anche Nicola Procaccini, l’europarlamentare la cui posizione è stata archiviata. Coinvolto anche Di Leo.
Lucile Waites
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La Polizia di Stato di Alessandria scopre una truffa assicurativa: simulato il furto di gioielli per un valore di decine di migliaia di euro.
Negli scorsi giorni personale della Squadra Mobile della Questura di Alessandria, all’esito di un’attività di indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha denunciato due donne per truffa e favoreggiamento.
Negli scorsi giorni personale della Squadra Mobile della Questura di Alessandria, all’esito di un’attività di indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha denunciato due donne per truffa e favoreggiamento. Gli operatori di polizia, infatti, hanno effettuato una perquisizione nei confronti di una donna che nell’anno 2023 aveva denunciato di aver subito in casa un furto di gioielli…
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Mafia Capitale: Il Caso che Sconvolse Roma
Il caso Mafia Capitale ha scosso Roma, rivelando una rete di corruzione e appalti truccati. Ha mostrato i legami tra la politica e la malavita. Funzionari e amministratori locali erano coinvolti in un sistema di potere illecito. L’inchiesta ha portato a numerose conseguenze giudiziarie, mediatiche e sociali. Ha sollevato dubbi su come prevenire la corruzione e garantire trasparenza nelle…
#Corruzione a Roma#Criminalità organizzata#Giustizia e politica#Inchiesta giudiziaria#Mafia Capitale#Mafia romana#Politici corrotti#Racket e estorsioni#Scandalo della Mafia Capitale#Tangenti e malaffare
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FREE BEACH, PROCURA CHIUDE INCHIESTA: ECCO CHI SONO I 32 INDAGATI
Concessioni balneari e appalti a Terracina, la Procura ha emesso 32 avvisi di garanzia: tra gli indagati anche l’ex Sindaco
Il Procuratore Aggiunto di Latina Carlo Lasperanza, con i sostituti Giuseppe Bontempo e Antonio Sgarrella, hanno inviato, nell’ambito dell’inchiesta “Free Beach”, 32 avvisi di garanzia, vale a dire la conclusione delle indagini a carico di altrettante persone insagate. Che, ora, chiaramente, avranno i 20 giorni di tempo “canonici” per presentare memoria o chiedere di essere interrogati dall’autorità giudiziaria, in subordine dalla polizia giudiziaria.
Tra i 32 destinatari dell’avviso di conclusione indagine, c’è anche l’ex Sindaco di Terracina, Roberta Tintari, che pare orami fuori dalla politica e non sembra essere della partita per le amministrative che si terranno il 14 e il 15 maggio. Tra gli altri indagati altri nomi emersi nell’inchiesta Free Beach che, a luglio 2022, portò a una serie di arresti e alla caduta dell’amministrazione Tintari, con il commissariamento disposto dal Prefetto.
Ad essere destinatari dell’avviso di garanzia, quindi, anche l’ex assessore ed ex consigliere comunale Davide Di Leo, l’ex presidente del consiglio comunale nella consiliatura Tintari, Gianni Percoco, e l’ex assessore di Fratelli d’Italia, Luca Caringi.
Diversi i capi di imputazione: abuso edilizio, turbativa d’asta, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, frode in pubbliche forniture, induzione indebita e rivelazione di segreto d’ufficio. Tra gli indagati anche funzionari comunali, dirigenti, tecnici e imprenditori. Si trovano i nomi dell’ex dirigente dei Lavori Pubblici del Comune di Terracina, Corrado Costantino, il noto imprenditore di Gaeta, Marco Crocco, l’altro imprenditore di Terracina, Raffaele Graziani (gestore del lido White Beach), l’avvocato Giuseppe Mosa.
Ecco di seguito, tutti gli altri indagati che rischiano la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Latina: Giuseppe Zappone (imputato anche nel processo Pro Infantia), William Zanchelli, Carlo Sinapi, Margaret e Luigi Sarno, Mario Rossi, Mattia Quinti, Marco Porcelli, Ivano Perroni, Giovanna Nardone, Patrizia Menarini, Alfredo Morganti, Alberto Leone, Massimiliano Lauretti, Rosa Esposito, Ivo Di Sauro, Gaspare Di Micco, Carmela Delle Curti, Federico e Martina Corrado, Giacomo Corrado, Filippo Cirrincione, Fabio Cavallini e Pasquale Angelo.
Le indagini su Terracina, nonostante l’archiviazione dell’europarlamentare Nicola Procaccini e i colpi ricevuti dall’accusa da parte di giudici del Riesame e Cassazione, continuano. E rimarrebbe sempre in piedi l’approfondimento investigativo iniziato dalla DDA, oltreché ai sequestri di stabilimenti che ancora avvengono copiosi sul litorale che da Terracina arriva al Circeo. Da ultimo il nuovo sequestro del Sombrero a Terracina i cui proprietari, ad ogni modo, hanno vinto con il Comune una battaglia amministrativa: il Tar ha sospeso la revoca del titolo concessorio stabilita dal Comune e ha fissato l’udienza di merito tra un anno, a marzo 2024. Concessione balneare salva, sebbene la struttura abbia i sigilli della Procura e della Guardia Costiera.
Nell’avviso di conclusione indagini vengono contestate diversi episodi emersi nella maxi indagine denominata “Free Beach”, condotta da Carabinieri e Guardia Costiera di Terracina, come, ad esempio, la rivelazione di segreto d’ufficio contestata a Costantino, Percoco e Porcelli per agevolare Di Sauro rispetto al nuovo piano di utilizzazione degli arenili.
Accuse rilevanti anche verso Graziani per quanto riguarda l’occupazione del demanio marittimo in qualità di amministratore della White srl. Sempre in riferimento allo stabilimento balneare Whitebeach, al geometra Zappone viene contestato il falso per aver attestato non correttamente che l’attività si sarebbe svolta in zona non vincolata. Per la vicenda Whitebeach è coinvolto anche l’ex dirigente Costantino per aver rivelato, secondo l’accusa, i provvedimenti di sospensione della licenza da parte dell’ufficio comunale Suap di Terracia, dopo i controlli dei Nas.
Accusati di turbativa d’asta per un tratto d’arenile, aggiudicato alla Invest Group srl, i Di Sarno, Delle Curti e Costantino.
Per quanto riguarda l’ex sindaco Roberta Tintari, rimane in piedi l’occultamento del verbale della riunione di Giunta Comunale, in relazione all’abusivismo accertato dalla Capitaneria di Porto all’interno dell’Arena del Molo.
E ancora: contestata l’occupazione abusiva al Presidente di “Terracina Vela Club”, Alfredo Morganti; turbativa d’asta anche per Sinapi (ex capo settore demanio marittimo), Costantino, Zanchelli e Menarini in merito a una concessione balneare; abusivismo per il titolare dello stabilimento “Il Sombrero”, Ivano Perrone, come detto recentemente sequestrato per la seconda volta; l’occupazione abusiva del camping Romantico (i Corrado e Cirrincione).
L’ex sindaco Tintari, inoltre, viene accusata con Caringi e Percoco (all’epoca de fatti, ossia nel 2017, assessori della Giunta Procaccini), di falso per la vicenda del ponte e della pista ciclopedonale. Vicenda in cui rientrano anche Crocco e Di Micco. E non manca per l’ex sindaco anche l’accusa rispetto alla vicenda dell’Ice Park A.S.D. che ha toccato anche Nicola Procaccini, l’europarlamentare la cui posizione è stata archiviata. Coinvolto anche Di Leo.
William Casey
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FREE BEACH, PROCURA CHIUDE INCHIESTA: ECCO CHI SONO I 32 INDAGATI
Concessioni balneari e appalti a Terracina, la Procura ha emesso 32 avvisi di garanzia: tra gli indagati anche l’ex Sindaco
Il Procuratore Aggiunto di Latina Carlo Lasperanza, con i sostituti Giuseppe Bontempo e Antonio Sgarrella, hanno inviato, nell’ambito dell’inchiesta “Free Beach”, 32 avvisi di garanzia, vale a dire la conclusione delle indagini a carico di altrettante persone insagate. Che, ora, chiaramente, avranno i 20 giorni di tempo “canonici” per presentare memoria o chiedere di essere interrogati dall’autorità giudiziaria, in subordine dalla polizia giudiziaria.
Tra i 32 destinatari dell’avviso di conclusione indagine, c’è anche l’ex Sindaco di Terracina, Roberta Tintari, che pare orami fuori dalla politica e non sembra essere della partita per le amministrative che si terranno il 14 e il 15 maggio. Tra gli altri indagati altri nomi emersi nell’inchiesta Free Beach che, a luglio 2022, portò a una serie di arresti e alla caduta dell’amministrazione Tintari, con il commissariamento disposto dal Prefetto.
Ad essere destinatari dell’avviso di garanzia, quindi, anche l’ex assessore ed ex consigliere comunale Davide Di Leo, l’ex presidente del consiglio comunale nella consiliatura Tintari, Gianni Percoco, e l’ex assessore di Fratelli d’Italia, Luca Caringi.
Diversi i capi di imputazione: abuso edilizio, turbativa d’asta, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, frode in pubbliche forniture, induzione indebita e rivelazione di segreto d’ufficio. Tra gli indagati anche funzionari comunali, dirigenti, tecnici e imprenditori. Si trovano i nomi dell’ex dirigente dei Lavori Pubblici del Comune di Terracina, Corrado Costantino, il noto imprenditore di Gaeta, Marco Crocco, l’altro imprenditore di Terracina, Raffaele Graziani (gestore del lido White Beach), l’avvocato Giuseppe Mosa.
Ecco di seguito, tutti gli altri indagati che rischiano la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Latina: Giuseppe Zappone (imputato anche nel processo Pro Infantia), William Zanchelli, Carlo Sinapi, Margaret e Luigi Sarno, Mario Rossi, Mattia Quinti, Marco Porcelli, Ivano Perroni, Giovanna Nardone, Patrizia Menarini, Alfredo Morganti, Alberto Leone, Massimiliano Lauretti, Rosa Esposito, Ivo Di Sauro, Gaspare Di Micco, Carmela Delle Curti, Federico e Martina Corrado, Giacomo Corrado, Filippo Cirrincione, Fabio Cavallini e Pasquale Angelo.
Le indagini su Terracina, nonostante l’archiviazione dell’europarlamentare Nicola Procaccini e i colpi ricevuti dall’accusa da parte di giudici del Riesame e Cassazione, continuano. E rimarrebbe sempre in piedi l’approfondimento investigativo iniziato dalla DDA, oltreché ai sequestri di stabilimenti che ancora avvengono copiosi sul litorale che da Terracina arriva al Circeo. Da ultimo il nuovo sequestro del Sombrero a Terracina i cui proprietari, ad ogni modo, hanno vinto con il Comune una battaglia amministrativa: il Tar ha sospeso la revoca del titolo concessorio stabilita dal Comune e ha fissato l’udienza di merito tra un anno, a marzo 2024. Concessione balneare salva, sebbene la struttura abbia i sigilli della Procura e della Guardia Costiera.
Nell’avviso di conclusione indagini vengono contestate diversi episodi emersi nella maxi indagine denominata “Free Beach”, condotta da Carabinieri e Guardia Costiera di Terracina, come, ad esempio, la rivelazione di segreto d’ufficio contestata a Costantino, Percoco e Porcelli per agevolare Di Sauro rispetto al nuovo piano di utilizzazione degli arenili.
Accuse rilevanti anche verso Graziani per quanto riguarda l’occupazione del demanio marittimo in qualità di amministratore della White srl. Sempre in riferimento allo stabilimento balneare Whitebeach, al geometra Zappone viene contestato il falso per aver attestato non correttamente che l’attività si sarebbe svolta in zona non vincolata. Per la vicenda Whitebeach è coinvolto anche l’ex dirigente Costantino per aver rivelato, secondo l’accusa, i provvedimenti di sospensione della licenza da parte dell’ufficio comunale Suap di Terracia, dopo i controlli dei Nas.
Accusati di turbativa d’asta per un tratto d’arenile, aggiudicato alla Invest Group srl, i Di Sarno, Delle Curti e Costantino.
Per quanto riguarda l’ex sindaco Roberta Tintari, rimane in piedi l’occultamento del verbale della riunione di Giunta Comunale, in relazione all’abusivismo accertato dalla Capitaneria di Porto all’interno dell’Arena del Molo.
E ancora: contestata l’occupazione abusiva al Presidente di “Terracina Vela Club”, Alfredo Morganti; turbativa d’asta anche per Sinapi (ex capo settore demanio marittimo), Costantino, Zanchelli e Menarini in merito a una concessione balneare; abusivismo per il titolare dello stabilimento “Il Sombrero”, Ivano Perrone, come detto recentemente sequestrato per la seconda volta; l’occupazione abusiva del camping Romantico (i Corrado e Cirrincione).
L’ex sindaco Tintari, inoltre, viene accusata con Caringi e Percoco (all’epoca de fatti, ossia nel 2017, assessori della Giunta Procaccini), di falso per la vicenda del ponte e della pista ciclopedonale. Vicenda in cui rientrano anche Crocco e Di Micco. E non manca per l’ex sindaco anche l’accusa rispetto alla vicenda dell’Ice Park A.S.D. che ha toccato anche Nicola Procaccini, l’europarlamentare la cui posizione è stata archiviata. Coinvolto anche Di Leo.
Alfred Smothers
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FREE BEACH, PROCURA CHIUDE INCHIESTA: ECCO CHI SONO I 32 INDAGATI
Concessioni balneari e appalti a Terracina, la Procura ha emesso 32 avvisi di garanzia: tra gli indagati anche l’ex Sindaco
Il Procuratore Aggiunto di Latina Carlo Lasperanza, con i sostituti Giuseppe Bontempo e Antonio Sgarrella, hanno inviato, nell’ambito dell’inchiesta “Free Beach”, 32 avvisi di garanzia, vale a dire la conclusione delle indagini a carico di altrettante persone insagate. Che, ora, chiaramente, avranno i 20 giorni di tempo “canonici” per presentare memoria o chiedere di essere interrogati dall’autorità giudiziaria, in subordine dalla polizia giudiziaria.
Tra i 32 destinatari dell’avviso di conclusione indagine, c’è anche l’ex Sindaco di Terracina, Roberta Tintari, che pare orami fuori dalla politica e non sembra essere della partita per le amministrative che si terranno il 14 e il 15 maggio. Tra gli altri indagati altri nomi emersi nell’inchiesta Free Beach che, a luglio 2022, portò a una serie di arresti e alla caduta dell’amministrazione Tintari, con il commissariamento disposto dal Prefetto.
Ad essere destinatari dell’avviso di garanzia, quindi, anche l’ex assessore ed ex consigliere comunale Davide Di Leo, l’ex presidente del consiglio comunale nella consiliatura Tintari, Gianni Percoco, e l’ex assessore di Fratelli d’Italia, Luca Caringi.
Diversi i capi di imputazione: abuso edilizio, turbativa d’asta, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, frode in pubbliche forniture, induzione indebita e rivelazione di segreto d’ufficio. Tra gli indagati anche funzionari comunali, dirigenti, tecnici e imprenditori. Si trovano i nomi dell’ex dirigente dei Lavori Pubblici del Comune di Terracina, Corrado Costantino, il noto imprenditore di Gaeta, Marco Crocco, l’altro imprenditore di Terracina, Raffaele Graziani (gestore del lido White Beach), l’avvocato Giuseppe Mosa.
Ecco di seguito, tutti gli altri indagati che rischiano la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Latina: Giuseppe Zappone (imputato anche nel processo Pro Infantia), William Zanchelli, Carlo Sinapi, Margaret e Luigi Sarno, Mario Rossi, Mattia Quinti, Marco Porcelli, Ivano Perroni, Giovanna Nardone, Patrizia Menarini, Alfredo Morganti, Alberto Leone, Massimiliano Lauretti, Rosa Esposito, Ivo Di Sauro, Gaspare Di Micco, Carmela Delle Curti, Federico e Martina Corrado, Giacomo Corrado, Filippo Cirrincione, Fabio Cavallini e Pasquale Angelo.
Le indagini su Terracina, nonostante l’archiviazione dell’europarlamentare Nicola Procaccini e i colpi ricevuti dall’accusa da parte di giudici del Riesame e Cassazione, continuano. E rimarrebbe sempre in piedi l’approfondimento investigativo iniziato dalla DDA, oltreché ai sequestri di stabilimenti che ancora avvengono copiosi sul litorale che da Terracina arriva al Circeo. Da ultimo il nuovo sequestro del Sombrero a Terracina i cui proprietari, ad ogni modo, hanno vinto con il Comune una battaglia amministrativa: il Tar ha sospeso la revoca del titolo concessorio stabilita dal Comune e ha fissato l’udienza di merito tra un anno, a marzo 2024. Concessione balneare salva, sebbene la struttura abbia i sigilli della Procura e della Guardia Costiera.
Nell’avviso di conclusione indagini vengono contestate diversi episodi emersi nella maxi indagine denominata “Free Beach”, condotta da Carabinieri e Guardia Costiera di Terracina, come, ad esempio, la rivelazione di segreto d’ufficio contestata a Costantino, Percoco e Porcelli per agevolare Di Sauro rispetto al nuovo piano di utilizzazione degli arenili.
Accuse rilevanti anche verso Graziani per quanto riguarda l’occupazione del demanio marittimo in qualità di amministratore della White srl. Sempre in riferimento allo stabilimento balneare Whitebeach, al geometra Zappone viene contestato il falso per aver attestato non correttamente che l’attività si sarebbe svolta in zona non vincolata. Per la vicenda Whitebeach è coinvolto anche l’ex dirigente Costantino per aver rivelato, secondo l’accusa, i provvedimenti di sospensione della licenza da parte dell’ufficio comunale Suap di Terracia, dopo i controlli dei Nas.
Accusati di turbativa d’asta per un tratto d’arenile, aggiudicato alla Invest Group srl, i Di Sarno, Delle Curti e Costantino.
Per quanto riguarda l’ex sindaco Roberta Tintari, rimane in piedi l’occultamento del verbale della riunione di Giunta Comunale, in relazione all’abusivismo accertato dalla Capitaneria di Porto all’interno dell’Arena del Molo.
E ancora: contestata l’occupazione abusiva al Presidente di “Terracina Vela Club”, Alfredo Morganti; turbativa d’asta anche per Sinapi (ex capo settore demanio marittimo), Costantino, Zanchelli e Menarini in merito a una concessione balneare; abusivismo per il titolare dello stabilimento “Il Sombrero”, Ivano Perrone, come detto recentemente sequestrato per la seconda volta; l’occupazione abusiva del camping Romantico (i Corrado e Cirrincione).
L’ex sindaco Tintari, inoltre, viene accusata con Caringi e Percoco (all’epoca de fatti, ossia nel 2017, assessori della Giunta Procaccini), di falso per la vicenda del ponte e della pista ciclopedonale. Vicenda in cui rientrano anche Crocco e Di Micco. E non manca per l’ex sindaco anche l’accusa rispetto alla vicenda dell’Ice Park A.S.D. che ha toccato anche Nicola Procaccini, l’europarlamentare la cui posizione è stata archiviata. Coinvolto anche Di Leo.
Paul Stinson
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FREE BEACH, PROCURA CHIUDE INCHIESTA: ECCO CHI SONO I 32 INDAGATI
concessioni balneari e appalti a Terracina, la Procura ha emesso 32 avvisi di garanzia: tra gli indagati anche l’ex Sindaco
Il Procuratore Aggiunto di Latina Carlo Lasperanza, con i sostituti Giuseppe Bontempo e Antonio Sgarrella, hanno inviato, nell’ambito dell’inchiesta “Free Beach”, 32 avvisi di garanzia, vale a dire la conclusione delle indagini a carico di altrettante persone insagate. Che, ora, chiaramente, avranno i 20 giorni di tempo “canonici” per presentare memoria o chiedere di essere interrogati dall’autorità giudiziaria, in subordine dalla polizia giudiziaria.
Tra i 32 destinatari dell’avviso di conclusione indagine, c’è anche l’ex Sindaco di Terracina, Roberta Tintari, che pare orami fuori dalla politica e non sembra essere della partita per le amministrative che si terranno il 14 e il 15 maggio. Tra gli altri indagati altri nomi emersi nell’inchiesta Free Beach che, a luglio 2022, portò a una serie di arresti e alla caduta dell’amministrazione Tintari, con il commissariamento disposto dal Prefetto.
Ad essere destinatari dell’avviso di garanzia, quindi, anche l’ex assessore ed ex consigliere comunale Davide Di Leo, l’ex presidente del consiglio comunale nella consiliatura Tintari, Gianni Percoco, e l’ex assessore di Fratelli d’Italia, Luca Caringi.
Diversi i capi di imputazione: abuso edilizio, turbativa d’asta, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, frode in pubbliche forniture, induzione indebita e rivelazione di segreto d’ufficio. Tra gli indagati anche funzionari comunali, dirigenti, tecnici e imprenditori. Si trovano i nomi dell’ex dirigente dei Lavori Pubblici del Comune di Terracina, Corrado Costantino, il noto imprenditore di Gaeta, Marco Crocco, l’altro imprenditore di Terracina, Raffaele Graziani (gestore del lido White Beach), l’avvocato Giuseppe Mosa.
Ecco di seguito, tutti gli altri indagati che rischiano la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Latina: Giuseppe Zappone (imputato anche nel processo Pro Infantia), William Zanchelli, Carlo Sinapi, Margaret e Luigi Sarno, Mario Rossi, Mattia Quinti, Marco Porcelli, Ivano Perroni, Giovanna Nardone, Patrizia Menarini, Alfredo Morganti, Alberto Leone, Massimiliano Lauretti, Rosa Esposito, Ivo Di Sauro, Gaspare Di Micco, Carmela Delle Curti, Federico e Martina Corrado, Giacomo Corrado, Filippo Cirrincione, Fabio Cavallini e Pasquale Angelo.
Le indagini su Terracina, nonostante l’archiviazione dell’europarlamentare Nicola Procaccini e i colpi ricevuti dall’accusa da parte di giudici del Riesame e Cassazione, continuano. E rimarrebbe sempre in piedi l’approfondimento investigativo iniziato dalla DDA, oltreché ai sequestri di stabilimenti che ancora avvengono copiosi sul litorale che da Terracina arriva al Circeo. Da ultimo il nuovo sequestro del Sombrero a Terracina i cui proprietari, ad ogni modo, hanno vinto con il Comune una battaglia amministrativa: il Tar ha sospeso la revoca del titolo concessorio stabilita dal Comune e ha fissato l’udienza di merito tra un anno, a marzo 2024. Concessione balneare salva, sebbene la struttura abbia i sigilli della Procura e della Guardia Costiera.
Nell’avviso di conclusione indagini vengono contestate diversi episodi emersi nella maxi indagine denominata “Free Beach”, condotta da Carabinieri e Guardia Costiera di Terracina, come, ad esempio, la rivelazione di segreto d’ufficio contestata a Costantino, Percoco e Porcelli per agevolare Di Sauro rispetto al nuovo piano di utilizzazione degli arenili.
Accuse rilevanti anche verso Graziani per quanto riguarda l’occupazione del demanio marittimo in qualità di amministratore della White srl. Sempre in riferimento allo stabilimento balneare Whitebeach, al geometra Zappone viene contestato il falso per aver attestato non correttamente che l’attività si sarebbe svolta in zona non vincolata. Per la vicenda Whitebeach è coinvolto anche l’ex dirigente Costantino per aver rivelato, secondo l’accusa, i provvedimenti di sospensione della licenza da parte dell’ufficio comunale Suap di Terracia, dopo i controlli dei Nas.
Accusati di turbativa d’asta per un tratto d’arenile, aggiudicato alla Invest Group srl, i Di Sarno, Delle Curti e Costantino.
Per quanto riguarda l’ex sindaco Roberta Tintari, rimane in piedi l’occultamento del verbale della riunione di Giunta Comunale, in relazione all’abusivismo accertato dalla Capitaneria di Porto all’interno dell’Arena del Molo.
E ancora: contestata l’occupazione abusiva al Presidente di “Terracina Vela Club”, Alfredo Morganti; turbativa d’asta anche per Sinapi (ex capo settore demanio marittimo), Costantino, Zanchelli e Menarini in merito a una concessione balneare; abusivismo per il titolare dello stabilimento “Il Sombrero”, Ivano Perrone, come detto recentemente sequestrato per la seconda volta; l’occupazione abusiva del camping Romantico (i Corrado e Cirrincione).
L’ex sindaco Tintari, inoltre, viene accusata con Caringi e Percoco (all’epoca de fatti, ossia nel 2017, assessori della Giunta Procaccini), di falso per la vicenda del ponte e della pista ciclopedonale. Vicenda in cui rientrano anche Crocco e Di Micco. E non manca per l’ex sindaco anche l’accusa rispetto alla vicenda dell’Ice Park A.S.D. che ha toccato anche Nicola Procaccini, l’europarlamentare la cui posizione è stata archiviata. Coinvolto anche Di Leo.
Leggi anche: INCHIESTA A TERRACINA, IL PONTE CON I SOLDI EUROPEI: COINVOLTO IL NOTO IMPRENDITORE DI GAETA
Infine, tra le accuse che secondo la Procura meritano l’avviso conclusione indagini, quella che ha a che fare con i lavori della caldaia al Fiorini.
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