#Concilio Vaticano II
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“ Un amico sacerdote mi domandò pochi giorni or sono le mie impressioni sul Concilio Ecumenico. Senza esitare gli dissi che ne avevo una: molto ferma. E cioè che i RR.PP. [Reverendi Padri] che s'eran radunati per decidere tante riforme mi parevano aver avuto poca fiducia nella loro Casa. Ora guardando storicamente le cose, la Chiesa cattolica ha passato momenti assai più brutti del presente, ed anzi mi pare che non sia stata tanto in cima alle speranze umane, alla stima degli avversari, al rispetto dei dissidenti, come oggi, e direi anzi come da quando perse il Potere Temporale; sicché non dispero che un giorno o l'altro verrà un Papa che raccomanderà preghiere di ringraziamento a Dio per quella fortunatissima data del XX Settembre. « Come, come?... », disse il mio amico e sacerdote. Proprio così, gli risposi; basta che si ricordi che cos'era la Chiesa verso il Mille, e che cos'era nel secolo XVI, e che cos'era poco prima e poco dopo la Rivoluzione francese. Nel Medio Evo spesso ridotta a feudo dei baroni che dominavano i colli intorno a Roma, nel Cinquecento corrotta nella Curia, nel Papato, e quasi prossima a diventare (se il sogno di Machiavelli si fosse trasformato in realtà) il dominio ereditario della Casa dei Borgia, e nel Settecento boccheggiante per mancanza di fede nel clero superiore ed in quello inferiore pronto a spergiurare (con venticinquemila preti apostati in Francia). Rilegga il Gregorovius (il mio amico è un uomo dotto) e guardi la descrizione dei costumi ecclesiastici nelle Memorie del Casanova. E si ricordi che soltanto da poco tempo è stato proibito dal Pontefice che un cardinale si faccia interprete in conclave dei desideri del suo principe e ponga quindi un veto alla elezione di un suo collega che a quel principe non piaccia... La Chiesa oggi è libera: ossia potente.
La Chiesa, continuai, oggi è più numerosa, più universale, più rispettata; il clero molto più onesto; la resistenza che ha offerto nei Paesi oltre cortina alle persecuzioni ed in Asia ed Africa è molto più notevole (anche se vi siano casi di disobbedienza o apostasia) di quella offerta durante la Riforma o la Rivoluzione francese. Lo so che c'è meno gente che va in chiesa di prima; ho letto molte inchieste di riviste o di giornali e del clero minore stesso che mostrano che nell'Italia del Nord non va alla Messa che il quindici o venti per cento della popolazione delle parrocchie, e nell'Italia del Sud si tocca appena il cinquanta o sessanta per cento, e per di più non sono giovani uomini, ma ragazzi, o donne, o vecchi; e che i parroci non posson esser troppo esigenti nella fede di chi fa battezzare i figli, o di chi si sposa, o di chi muore, se no dovrebbero escluderne molti dai sacramenti. È vero anche che le vocazioni diventano sempre più scarse. Però se più scarse, sono più serie, e nulla di male se si vedranno meno contadini nei seminari, che ci andavan principalmente per sottrarsi alla vita della vanga. E, le ondate di miscredenza sono meno pericolose delle raffiche di separazione, come al tempo della Riforma protestante. “
Giuseppe Prezzolini, Cristo e/o Machiavelli. Assaggi sopra il pessimismo cristiano di sant'Agostino e il pessimismo naturalistico di Machiavelli, introduzione di Quirino Principe, Rusconi Editore, 1971¹; pp. 132-134.
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Esistono ancora scismatici nella Chiesa?
Dopo che le riforme (post)conciliari avevano stabilito che nella Chiesa non si può più escludere nessuno, la possibilità di condannare e punire qualcuno per scisma era stata esclusa in quanto ritenuta una discriminazione da superare. Esistono ancora scismatici nella Chiesa?
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Esistono ancora scismatici nella Chiesa?
Riceviamo e pubblichiamo molto volentieri questo articolo del prof. Guido Vignelli riguardo la nuova ecclesiologia voluta del Concilio Vaticano II che purtroppo sta cambiando anche il concetto di scisma. Se vi può essere una comunione parziale o imperfetta con chi non appartiene alla Chiesa, allora che cosa separa dalla piena comunione? La disobbedienza alla Gerarchia che impone “pastoralmente”…
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«Una nuova intimità col mondo»: la rivoluzione della Gaudium et spes
Prolusione di mons. Perego per l’inizio della Scuola di teologia per laici: «nasce un nuovo umanesimo cristiano». Sono stati 140 i partecipanti al primo incontro C’è un numero che getta una luce positiva sul nuovo percorso della Scuola diocesana di teologia per laici: quello di 140, cioè i partecipanti al primo incontro dell’anno pastorale. Un dato significativo, che dice di un desiderio…
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#Casa Cini#Concilio Vaticano II#Gaudium et spes#Mons. Gian Carlo Perego#Scuola teologia Ferrara#Scuola teologia laici
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"Rapito": un film di propaganda anticristiana
Dal punto di vista storico il film di Bellocchio è di ogni evidenza intossicato e deviante e la pellicola invita ad una lettura chiaramente anticattolica. Continue reading Untitled
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#anticattolicesimo#beato pio ix#concilio vaticano ii#Edgardo Mortara#Marco Bellocchio#Pio IX#storia e controstoria
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El tiempo de los grandes catecismos y el giro antropológico
Episodio N° 4. El tiempo de los grandes catecismos y el giro antropológico Seguramente todos han oído hablar del catecismo de las preguntas y respuestas. Quienes se educaron en la fe en los años sesenta o antes, aprendieron las nociones fundamentales a partir de un pequeño “librito” que, ordenadamente, exponía en preguntas y respuestas las verdades a aprender. En cada encuentro, el catequista…
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#catecismos#catequesis#catequesis en podcast#catequesis renovada#Concilio de Trento#Concilio Vaticano II#doctrina#evangelio#evangelización#evangelización renovada#Fray Luis Bolaños#podcast#Santo Toribio de Mogrovejo
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Relíquia de S. Fidélis de Sigmaringa, OFMcap, Presbítero e Mártir; Padroeiro da Missão do Miranda, embrião da Cidade de Crato - CE.
#saofidelis#antes do concilio vaticano ii#diocese de crato#santos#vesperas#martiriológioromano#serafico#fransciscanos#capuchin
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Paolo VI, 60 anni fa un gigante della storia e della fede
di Ettore Malnati per Avvenire Il 21 giugno 1963 il cardinale Giovanni Battista Montini, arcivescovo di Milano, veniva eletto nuovo Pontefice nel Conclave convocato all’indomani della morte di papa Giovanni XXIII. In questo racconto monsignor Ettore Malnati vicario episcopale per il laicato e la cultura della diocesi di Trieste, ripercorre i giorni della vigilia dell’apertura del Conclave e le…
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DALLA COSTITUZIONE «SACROSANCTUM CONCILIUM» DEL CONCILIO ECUMENICO VATICANO II"L'OPERA DELLA SALVEZZA"
Dalla Costituzione «Sacrosanctum Concilium» del Concilio ecumenico Vaticano II sulla sacra Liturgia(Nn. 5-6)L’opera della salvezza Dio «vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità» (1 Tm 2, 4), perciò, egli «che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti» (Eb 1, 1), quando venne la pienezza dei tempi,…
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María Santísima es verdaderamente madre nuestra. Ella nos engendra continuamente a la vida sobrenatural. Ella como madre intercede continuamente por nosotros ante su Hijo. Ella siempre nos indica el camino a Cristo y nos concede las gracias necesarias para andar.
La Virgen María fue solemnemente proclamada como "Madre de la Iglesia" en el Concilio Vaticano II el 21 de nov. de 1964.
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Secolarizzazione e regalità sociale di Cristo prima e dopo il Vaticano II
Il Concilio Vaticano II ha rappresentato contemporaneamente una accettazione della secolarizzazione e una revisione radicale della regalità di Cristo. Secolarizzazione e regalità sociale di Cristo prima e dopo il Vaticano II
#Apostasia#Concilio Vaticano II#fumo di satana#libertà religiosa#secolarizzazione#spirito del concilio#Vaticano II
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"Dignitas infinita"? contenuto del documento ottimo, ma la motivazione va spiegata bene!
Presentiamo il Documento, ricevendolo con obbedienza filiale e ringraziando la Gerarchia per aver ribadito i “NO” della dottrina sulle questioni delicate del nostro tempo, offrendo alla nostra riflessione tre articoli: due del professor Roberto de Mattei (vedi qui – e vedi qui) ed uno del professor Silvio Brachetta pubblicato dall’Osservatorio cardinale VanThuan… Offriamo anche un video-catechesi…
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#Benedetto XVI#Concilio Vaticano II#Dignitas Infinita#dignità persona#dottrina#figliol prodigo#Giovanni Paolo II#Papa Francesco
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Nostalgia di Pio XII
Preferisco i papi ultraconservatori, almeno sai chi hai davanti, hanno ragione quelli che non riconoscono gli ultimi pontefici, è dal Concilio Vaticano II che si è diffusa questa moda dei papi moderni, i quali hanno sbiadito via via sempre più i loro connotati, come se si trattasse di una strategia di camouflage appositamente predisposta per disorientare i loro avversari. La figura del papa buono, aperto ai gay e agli esiti della modernità, è un'invenzione spudorata della stampa democratica che ci vuole pigliare per fessi, guardate invece i papi del passato, con quale santissimo piglio si congratulavano con Francisco Franco per il buon esito della controrivoluzione (fonte: radiomessaggio di Sua Santità Pio XII ai cattolici di Spagna, Domenica, 16 aprile 1939):
"paterna felicitazione per il dono della pace e della vittoria con il quale Dio si è degnato di coronare l'eroismo cristiano [...] I disegni della Provvidenza, amatissimi figli, si sono manifestati ancora una volta sopra l’eroica Spagna. La Nazione eletta da Dio come principale strumento di evangelizzazione del Nuovo Mondo e come baluardo inespugnabile della fede cattolica, ha testé dato ai proseliti dell’ateismo materialista del nostro secolo la più elevata prova che al di sopra di ogni cosa stanno i valori eterni della religione e dello spirito. [...] A Voi particolarmente, Venerabili Fratelli nell’Episcopato, spetta di consigliare gli uni e gli altri affinché nella loro politica di pacificazione tutti seguano i princípi inculcati dalla Chiesa, e proclamati con tanta nobilità dal Generalissimo, di giustizia, cioè, per il delitto, ma di generosa benevolenza verso coloro che hanno errato."
Altro che "quante volte vediamo gente tanto attaccata ai gatti, ai cani, e poi lasciano senza aiutare il vicino, la vicina che ha bisogno… così non va". È giunto il momento, insomma, che noi proseliti dell'ateismo materialista dobbiamo prenderci cura anche dei nostri cari rivali, perché ritornino quelli di una volta, in piena salute, così che la nostra affermazione acquisti maggior valore di questa patetica gherminella che è diventata la battaglia per i diritti civili (si veda per es. "Bertinotti: il movimento operaio è morto, in CL ho ritrovato un popolo", ecc. ecc.).
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In un libro il realismo profetico di Eugenio Corti
In un libro il realismo profetico di Eugenio Corti
Ne “Il fumo nel Tempio”, lo scrittore Eugenio Corti raccoglie numerosi interventi relativi ai fatti più significativi degli ultimi trent’anni del secolo scorso. Profeta del suo tempo, racconta i rischi per la fede cristiana allorquando il “fumo di Satana” comincia a dilagare perfino nella Chiesa. Continue reading Untitled
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Reliquias da Bem Aventurada Benigna Cardoso da Silva, Virgem e Mártir.
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Santos Joaquín y Ana, padres de la B. V. María
Los padres de María y los abuelos de Jesús, San Joaquín y Santa Ana son recordados juntos el 26 de julio dede 1969, después de la reforma litúrgica del Concilio Vaticano II. Aunque no se mencionan en las Sagradas Escrituras, sus nombres se conservan en una antigua tradición cristiana.
Santos Joaquín y Ana, padres de la B. V. María
26 julio
ss. Joaquín y Anass. Joaquín y Ana (©BAV, Vat. gr. 1613, f. 23)
Sobre Joaquín y Ana, padres de María, no hay referencias en la Biblia y no hay informaciones verídicas; las que nos han llegado hoy se derivan de textos apócrifos como el Protoevangelio de Santiago y el Evangelio del pseudo-Mateo, así como de la tradición.
El descendencia, signo del amor de Dios
Ana parece haber sido hija de Achar y hermana de Esmeria, quien fuera madre de Isabel y por lo tanto abuela de Juan el Bautista. Joaquín es descrito como un hombre virtuoso y muy rico del linaje de David, que solía ofrecer una parte de las ganancias de sus bienes al pueblo y una parte en sacrificio a Dios. Ambos viven en Jerusalén. Casados, Joaquín y Ana no tienen hijos por veinte años. No generar descendencia, para los judíos en aquel tiempo era una señal de la falta de bendición y favor de Dios; por lo tanto, un día, al llevar sus ofrendas al Templo, Joaquín es increpado por un tal Rubén (tal vez un sacerdote o un escriba): indigno por no haber procreado, de hecho, según él no tiene derecho a presentar sus ofrendas. Joaquín, humillado y escandalizado por esas palabras, decide retirarse al desierto y durante cuarenta días y cuarenta noches implora a Dios, entre lágrimas y ayunos, que le dé una descendencia. Ana también pasó días en oración pidiendo a Dios la gracia de la maternidad.
El anuncio del nacimiento de María
Las súplicas de Joaquín y Ana son escuchadas en el cielo; por lo que un ángel se les aparece por separado y les advierte que están a punto de convertirse en padres. El encuentro de los dos en la puerta de la casa de ambos, después del anuncio, se enriquece con detalles legendarios. El beso que la pareja de esposos intercambia fue dado ante la Puerta de Oro de Jerusalén, el lugar donde, según la tradición judía, se manifestó la presencia divina y el advenimiento del Mesías.
Se amplía aún la iconografía de este beso frente a la famosa puerta que los cristianos creen que es por la que Jesús hizo su entrada en la Ciudad Santa el Domingo de Ramos. Meses después del regreso de Joaquín, Ana da a luz a María. La niña es criada en el cuidado amoroso de su padre y de su madre, en la casa que estaba ubicada cerca de la Piscina de Bethesda. Allí, en el siglo XII, los cruzados construyeron una iglesia, todavía existente, dedicada a Ana, que educó a su hija en las artes domésticas.
El culto
Cuando María cumple 3 años, para dar gracias a Dios, Joaquín y Ana la presentan en el Templo para consagrarla al servicio del mismo Templo, como habían prometido en sus oraciones. Los apócrifos no informan nada más sobre Joaquín, mientras que sobre Ana dicen que vivió hasta los 80 años de edad. Sus reliquias fueron guardadas durante mucho tiempo en Tierra Santa, luego trasladadas a Francia y enterradas en una capilla excavada bajo la catedral de Apt. Su descubrimiento e identificación serían acompañados más tarde por algunos milagros. El culto a los abuelos de Jesús se desarrolló primero en Oriente, luego en Occidente y a lo largo de los siglos la Iglesia los ha recordado en diferentes fechas. En 1481, el Papa Sixto IV introdujo la fiesta de Santa Ana en el Breviario Romano, fijando la fecha de la memoria litúrgica en el 26 de julio, transmitida como día de la muerte. En 1584, Gregorio XIII introdujo la celebración litúrgica de Santa Ana en el Misal Romano, extendiéndola a toda la Iglesia. En 1510, sin embargo, fue Julio II quien introdujo la memoria de San Joaquín en el calendario litúrgico el 20 de marzo, que fue trasladado varias veces a lo largo de los siguientes siglos. Con la reforma litúrgica que siguió al Concilio Vaticano II en 1969, los padres de María fueron "reunidos" en una sola celebración el 26 de julio.
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