#Controriforma
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Stupri e femminicidi: come i governi autoritari usano i crimini contro le donne
Le bimbe della foto sintetizzano l’ironia con cui leggo il modo in cui la violenza di genere diventa ad un tratto fondamentale per politiche autoritarie, quand’esse vogliono gettare fumo negli occhi del “popolo” e giustificare la realizzazione di azioni oppressive e fasciste. Continue reading Untitled
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#Controllo#Controriforma Maschilista#Corpi#Cultura Patriarcale#Diritti#Fascismi#Femminicidio#Marketing Istituzionale#Sessismo#Stereotipi#Stupro#Violenza di Genere#Violenza Istituzionale
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A metà 1500, all'inizio della Controriforma, i vertici del Cattolicesimo presero la decisione programmatica infausta di reagire al Puritanesimo Protestante .... COPIANDOLO: per non esser da meno in termini di apparenza retriva pubblica (nel privato il Puritano si fa inkulare) e andare incontro al popolazzo.
Tra gli altri provvedimenti reazionari e repressivi, vengono incaricati i cd. "braghettoni" a metter mano ai dipinti di santi e altre figure nude di artisti del Rinascimento, disegnandogli sopra pudichi drappi e mutande.
Oggi, Disney e altri produttori Allineati rifanno le opere "scorrette" del cinema e della letteratura, mettendoci Thor neri ma biondi e donne a cazo. Che differenza c'è coi braghettoni del XVI Secolo? Spoiler: NESSUNA.
Non nell'approccio: pruderie reazionaria impaurita e ignobilmente ignorante, repressa e repressiva; né nell'attitudine manipolatoria delle élite cul-turali dei rispettivi tempi.
Funziona? Spoiler due: NO, annoia e basta, allora come ora. E i "braghettoni" vengono dimenticati (chi se lo ricorda tal Daniele da Volterra?), mentre i Michelangelo diventano immortali.
Mai nulla di nuovo sotto il sole.
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La doppia morale del ministro Valditara, sospende un professore per quel che ha detto fuori dalle mura scolastiche ma rivendica il proprio diritto di manifestare davanti ad un tribunale come un “semplice cittadino” La sanzione inflitta dall’Ufficio scolastico regionale del Lazio, diretto da Anna Paola Sabatini, una rampante democristiana prima in quota Pd poi passata a Forza Italia, contro Christian Raimo (tre mesi di sospensione dall’insegnamento con dimezzamento dello stipendio), professore di filosofia in un liceo romano, vivace animatore culturale, già assessore alla cultura del III municipio del comune di Roma, candidato per Avs alle ultime elezioni europee, per aver espresso critiche molte aspre contro la politica dell’istruzione condotta dall’attuale ministro Giuseppe Valditara, non è solo un segnale ulteriore dell’autoritarismo di questo governo, composto da un ceto politico insofferente alle critiche e vigliaccamente vendicativo, ma la conferma della torsione disciplinare introdotta con la controriforma del voto in condotta che va di pari passo con regolamenti interni presenti in diversi istituti, ingiustificatamente repressivi, persino lesivi di alcuni diritti costituzionali degli stessi studenti. Ciò che più bisogna sottolineare in questa vicenda sono le modalità con sui è stata esercitata la rappresaglia del potere contro la parola critica. Il ministro, infatti, poteva ricorrere alla magistratura per far valere - se davvero queste erano fondate - le ragioni di un eventuale danno alla sua immagine. Quando si è espresso, infatti, Raimo non era in cattedra, non stava tenendo lezione ai suoi studenti ma parlava in uno spazio pubblico, all’interno di un dibattito sulla scuola durante la festa di Avs, lo scorso settembre. Era in qualità di cittadino e non di docente che Raimo interveniva esercitando un diritto costituzionale che forse a questo governo dispiace. Eppure la punizione comminata a Raimo non è quella di un giudice che avrebbe individuato contenuti diffamatori nelle sue dichiarazioni ma una sanzione inflitta per via gerarchica dal suo datore di lavoro, il ministero del Pubblica istruzione e – quanto mai – del (De)merito. E’ come se un chirurgo fosse stato sanzionato dal ministro della Sanità per quel che ha detto in una pubblica piazza. La classe docente non porta l’uniforme, non è armata, non esercita la forza legittima dello Stato per cui è legata dalla costituzione a stretti vincoli di fedeltà, condotta e riserbo. La classe docente non giura fedeltà ad alcun regime, è composta da liberi cittadini che all’interno della scuola devono rispettare un codice regolamentare e i doveri contrattuali e quando escono hanno la piena libertà di esprimersi e criticare nello spazio pubblico. Diritto che per altro il ministro Valditara rivendica per sé, senza riconoscerlo agli altri, quando come «semplice cittadino» - a suo dire - nonostante sia membro del governo, si è recato al presidio davanti al tribunale di Palermo per sostenere il suo segretario di partito Matteo Salvini accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio al processo Open Arms. Se questa sanzione non viene ricacciata indietro non si dovrà aspettare molto perché un qualunque ufficio scolastico si sentirà libero di sindacare anche i gusti sessuali e religiosi, oltre che politici, dei docenti fuori dalla scuola, perché questi possono «ledere l’immagine dell’istituzione scolastica». Non basta dunque la semplice solidarietà, serve anche reagire e mobilitarsi dentro e fuori le scuole e bene farà Raimo a presentare ricorso in sede amministrativa, perché ha ragione da vendere. Paolo Persichetti, Facebook
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solo il mio prof di storia al terzo anno di liceo ha finto l’esistenza per UN MESE di un certo “Prete Gianni”, raccontandoci per UN MESE vicende mai accadute, solo per provarci quanto la controriforma ha potuto facilmente modificare la storia e come le fake news sono facili da creare?
#sto prete Gianni era diventato un idolo#IL SILENZIO quando disse “comunque carissimi prete Gianni non è mai esisto 😄”#top 10 momenti del liceo#sì nessuno era andato a cercare il prete in Internet GIÀ🧍♀️#my blog stuff
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Da: SGUARDI SULL'ARTE LIBRO TERZO - di Gianpiero Menniti
LA REAZIONE ALLA "MANIERA"
Amare le opere di Caravaggio implica una scelta di campo.
Si tratta di accettare la crisi dell'arte del '500, il rovello di una figurazione esaltata, idealizzata, estenuata.
Immemore dell'invisibile, travisato nella figura.
Si tratta di accettare il richiamo alla cristianità francescana, al vissuto della rivelazione, non più "inventio" retorica ma prassi della condizione divina incarnata.
"Verbum caro factum est".
Il reale è vero.
Vero il travaglio.
Vero il parto.
Vera la nascita.
Era già stato compreso dall'arte sacra nel '400.
Ma la crisi del secolo successivo ne aveva appannato i fondamenti.
Nel solco della controriforma, lo sguardo si volge al passato.
Ma lo stile iconico di Piero della Francesca non è sufficiente.
L'approccio emotivo dell'immagine fa già segno al mutamento.
I corpi gravano sulla scena.
Diventano storia.
Eppure, sono lampi di luce nel buio: memoria ritrovata dell'origine.
L'essente è il vero.
Sì, perché partecipa all'essere in ombra.
Nel reale, si rinnova la certezza dell'invisibile.
- Michelangelo Merisi da Caravaggio (1571-1610): "Adorazione dei pastori", 1609, Museo Regionale, Messina
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Enrica Morlicchio: «Una controriforma crudele e punitiva del reddito di cittadinanza» | il manifesto
#La riforma del Rdc
Da leggere....una misura ideologica di colpevolizzazione totalizzante verso chi si trova in condizioni di povertà e disagio.
Se l'articolo non si legge da qui , cercare autrice e argomento su Google !
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Andrea Pozzo - Roma Sant’Ignazio di Loyola - Apoteosi di Sant’Ignazio - 1694
I conflitti religiosi che nel Cinquecento avevano visto una composizione con la Pace di Augusta in cui Carlo V aveva accettato il principio del “cuius regio eius religio” sfociano nel Seicento in due tendenze contrapposte:
- le meraviglie del Barocco e le opere della Controriforma cattolica;
- l’ampio scenario della Guerra dei Trent’Anni.
La Guerra dei Trent’Anni può essere riassunta lungo queste tappe:
- 1594 - Enrico IV Borbone, convertendosi al Cattolicesimo, Re di Francia
- 1598 - Morte di Filippo II
- 1603 - Morte di Elisabetta I
- 1618 - i rappresentanti dell’imperatore cattolico Ferdinando II d’Asburgo, che cerca di creare uno stato moderno, vengono defenestrati dai protestanti boemi
- 1620 - Sacro Macello dei protestanti in Valtellina
- 1624 - Richelieu Primo Ministro
- 1628 - il generale boemo Wallenstein, al servizio degli Asburgo, sconfigge l’esercito danese
- 1631 - il candidato francese al Ducato di Mantova e del Monferrato Carlo I Gonzaga - Nevers prevale, anche grazie all’abilità diplomatica di Mazzarino, sul candidato sostenuto dagli Asburgo di Spagna e dai Savoia dopo la guerra del Monferrato in cui dilaga la peste raccontata nei Promessi Sposi. Nello stesso anno l’Impero saccheggia Magdeburgo, città alleata degli Svedesi
- 1642 - Mazzarino succede a Richelieu
- 1643 - i Francesi, guidate dal Duca d’Enghien (poi Principe di Condè) sconfiggono gli Spagnoli a Rocroi. Luigi XIV Borbone Re di Francia
- 1648 - Pace di Westfalia. Fine del conflitto in cui si profila la leadership francese sull’Europa: gli Asburgo si concentrano sui possedimenti propri (Austria e Ungheria) anziché sull’Impero;
- 1649 - Carlo I Stuart decapitato in Inghilterra
Il Seicento, secolo in Italia di decadenza politica ed economica, è però anche il secolo di Carlo e Federico Borromeo e del Barocco ispirato dalla Controriforma i cui eventi principali sono:
- 1534 - Alessandro Farnese, fratello di Giulia, amante di Alessandro VI Borgia, eletto Papa Paolo III. Approvazione della Compagnia di Gesù
- 1542 - Paolo III istituisce l’Inquisizione
- 1545 - Concilio di Trento: accentramento del potere papale, importanza delle opere e non solo della grazia, formazione del clero, impegno pastorale
- 1566 - Michele Ghislieri eletto Papa Pio V, il Papa che raccoglie la Lega che vince a Lepanto nel 1571
- 1572 - Il bolognese Ugo Boncompagni eletto Papa Gregorio XIII, promotore non solo del calendario gregoriano, ma anche di importanti iniziative religiose, pastorali e culturali. Nel 1580 viene inaugurato il Quirinale
- 1589 - Fontana del Mosè sotto il pontificato di Sisto V che fa erigere obelischi e migliorare il tessuto urbanistico dell’Urbe: è il modello della “Ecclesia triumphans” dopo il contrasto alle eresie dei decenni precedenti
- 1592 - Clemente VIII Aldobrandini Papa
- 1600 - Cappella Contarelli a San Luigi dei Francesi (Caravaggio). Giordano Bruno al rogo a Campo dei Fiori, decapitata Beatrice Cenci
- 1605 - Camillo Borghese eletto Papa Paolo V. Cappella Cerasi in Santa Maria del Popolo (Caravaggio)
- 1612 - Carlo Maderno inaugura la nuova facciata di San Pietro
- 1623 - Maffeo Barberini eletto Papa Urbano VIII
- 1626 - Baldacchino di San Pietro (Bernini)
- 1633 - Abiura di Galileo
- 1651 - grazie alla mediazione di Olimpia Maidalchini, Innocenzo X Pamphili affida al Bernini la Fontana dei Fiumi che completa Piazza Navona
- 1652 - Estasi di Santa Teresa a Santa Maria della Vittoria (Bernini)
- 1655 - Fabio Chigi eletto Papa Alessandro VII
- 1657 - Colonnato di San Pietro (Bernini)
- 1660 - Sant’Ivo alla Sapienza (Borromini)
- 1667 - Oratorio dei Filippini (Borromini), Santa Maria della Pace (Pietro da Cortona)
Terminato lo slancio mecenatistico dei pontefici, l’Apoteosi di Sant’Ignazio con la finta cupola commissionata ad Andrea Pozzo dai Gesuiti segna nel 1694 la fine del Barocco a Roma.
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Giordano Bruno
Bruno era soltanto un anticlericale. E a metterlo in contrasto con la Chiesa non fu una diversa concezione religiosa, ma uno smisurato egocentrismo, ribelle a qualsiasi autorità per protervia, non per impegno di coscienza. Tuttavia seppe morire. E se il martirio non basta a conferire alla vittima le dimensioni del titano, basta però ad attribuire i connotati dell'aguzzino a chi lo inflisse. Quel rogo che chiude il Cinquecento e apre il Seicento illumina della luce più pertinente lo squallido paesaggio dell'Italia della Controriforma: un prete e un gendarme intenti ad arrostire un ribelle privo anche del conforto di una causa s cui intestare il proprio sacrificio.
-Indro Montanelli
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Una mostra su Alessandria preziosa
Il 21 marzo Palazzo del Monferrato ad Alessandria ci sarà l’inaugurazione della mostra Alessandria preziosa. Un laboratorio internazionale al tramonto del Cinquecento. Aperta fino al 6 ottobre, l’esposizione racconta la civiltà tra Cinque e primo Seicento, focalizzandosi sulle arti suntuarie, con l’avvento del Manierismo internazionale negli anni della Controriforma cattolica. Continue reading…
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LA RIFORMA PROTESTANTE E LA CONTRORIFORMA CATTOLICA
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IL "QUARTO REICH"
di Redazione Prosegue la “normalizzazione” degli Stati nazionali – cioè una riduzione a gusci vuoti degli Stati e delle volontà popolari tutti ricondotti a governi sovranazionali (meglio se formati da non eletti) – con un’importante controriforma della Ue per trasformarla sempre più in un comitato d’affari eterodiretto. Come “raccomandava” il gigante finanziario statunitense Jp Morgan, nel…
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The theme of breastfeeding subject to censorship because of the Counter-Reformation. But El Greco continues to portray it. Wonderful El Greco.
Il tema dell'allattamento oggetto di censura a causa della Controriforma. Ma El Greco continua a rappresentarlo. Meraviglioso El Greco.
El tema de la lactancia fue censurado a causa de la Contrarreforma. Pero El Greco sigue representándolo. Maravilloso El Greco.
#writing#margininversi#media#books and art#art#Kunst#El Greco#linkedin#Claudia Ciardi#museum#motherhood#baby
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Giuseppe Bertini - Varese - Villa Ponti - Galileo mostra l’uso del cannocchiale al Doge di Venezia - 1858
Galileo, che insegnava a Padova, nel 1609 mostra il telescopio al Doge Leonardo Donato realizzato grazie all’esperienza delle vetrerie di Murano e valorizzato per scopi militari. È il simbolo di un periodo che cambia il mondo con fenomeni tra loro collegati:
- il diffondersi degli archibugi che determinano la fine della cavalleria medievale;
- sospinte dagli alisei (“trade winds”) e da uno spirito tardo-crociato, favorite dalle innovazioni navali, le scoperte geografiche (Cristoforo Colombo scopre l’America nel 1492, Vasco de Gama doppia il Capo di Buona Speranza nel 1497, Magellano nel 1519 parte per circumnavigare il mondo);
- le iniziative coloniali che, dopo la Spagna (Cortes in Messico e Pizarro in Perù) e il Portogallo, sono condotte dqll’Olanda, dall’Inghilterra e dalla Francia;
- la crisi climatica, agraria (eccessiva cerealizzazione), demografica e sociale (i picari) del Seicento;
- il declino della centralità del Mediterraneo a vantaggio dell��Atlantico e, più in generale, dell’”economia mondo” con la nascita del capitalismo (es. Lombard Street a Londra) e il successo di città quali Bruges, Anversa e la Lega Anseatica;
- l’invenzione della stampa (1455);
- la Riforma e la Controriforma con i conflitti creati in Francia e nell’Europa dell’Est;
- la rivoluzione tecnico - scientifica che distanzia l’Europa dall’Impero ottomano;
- l’imporsi degli Stati nazionali sulle città stato e sul Sacro Romano Impero di Carlo V dopo il declino della Spagna per via della politica della “limpieza de sangre” che allontana i ceti produttivi (o li combatte, come in Olanda) e impedisce all’economia di svilupparsi con la conseguente inflazione per via dell’afflusso dell’oro e dell’argento americani.
Qualche evento in particolare:
1494 - Trattato di Tordesillas: Portogallo e Brasile si spartiscono le Indie orientali e occidentali
1500 - i Portoghesi scoprono il Brasile
1516 - dopo il fenomeno dei “marrani” spagnoli, viene fondato il primo ghetto italiano, quello di Venezia
1517 - Lutero affigge le sue tesi a Wittenberg
1522 - Battaglia della Bicocca (presso il villino degli Arcimboldi) in cui Carlo V sconfigge il re di Francia Francesco I e consolida il proprio dominio sul Ducato di Milano: “c’est un bicoque” significa “è un gioco da ragazzi”
1525 - Assedio di Pavia. Francesco I viene condotto prigioniero a Madrid
1527 - Sacco di Roma: per comporre il conflitto fra Clemente VII Medici e Carlo V, la figlia di quest’ultimo Margherita d’Austria (la “Madama”) sposa prima (1536) Alessandro Medici - ed i Medici tornano a Firenze - e poi (1538) Ottavio Farnese, nipote di Paolo III
1542 - Concilio di Trento
1555 - Pace di Augusta: Carlo V costretto ad accettare il luteranesimo dei principi tedeschi;
1558 - Alla morte di Carlo V, gli Asburgo si separano: Filippo II in Spagna, Margherita d’Austria in Olanda, Ferdinando I in Austria
1570 - Pio V scomunica Elisabetta I
1571 - Battaglia di Lepanto
1572 - Notte di San Bartolomeo
1574 - i Gonzaga, vassalli spagnoli, estendono il proprio potere sul Monferrato
1588 - L’Invencible Armada sconfitta dagli Inglesi
1598 - Enrico IV, convertendosi al cattolicesimo, termina le guerre di religione
1608 - I francesi fondano Quebec, poi conquistata nel 1775 dagli Inglesi
1609 - Le provincie olandesi si costituiscono in repubblica indipendente dalla Spagna: inizia il secolo d’oro dei Paesi Bassi
1621 - Fondazione della Compagnia olandese delle Indie Occidentali
1624 - Fondazione di New Amsterdam
1640 - Indipendenza portoghese
1652 - Gli olandesi fondano Cape Town
1664 - New Amsterdam ribattezzata New York
Al termine di questo lungo periodo di cambiamento e di instabilità (es. inflazione, epidemie), ne emergerà la società dell’Assolutismo e poi dell’Illuminismo del XVIII secolo, il “secolo delle rivoluzioni”.
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Contrattacco maschilista: conseguenze e complicità femminili
Continuando a tracciare le storie che hanno caratterizzato gli ultimi trent’anni, successivi alle lotte femministe e poi alla controriforma maschilista, ecco alcune delle conseguenze che ho scovato guardando e leggendo interviste – in USA – a mogli di uomini accusati di vari reati, incluso stupro e femminicidio ai danni di altre. Se tra la fine degli anni settanta e negli anni ottanta le mogli…
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#Complicità#Contrattacco Maschilista#Controllo#Cultura Patriarcale#Dipendenza Economica#Omertà#Reddito#Sessismo
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La filosofia occulta di Tommaso Campanella
Tommaso Campanella è una delle figure tra le più complesse e contradditorie della propria epoca legata al movimento religioso della Controriforma in contrasto con l’indirizzo che in quel periodo la scienza stava assumendo soprattutto grazie a Galilei. Campanella era convinto della necessità di un contatto diretto con le cose l’unico a poterci offrire conoscenze attendibili. Non per nulla egli si dimostrò critico nei confronti di Pico della Mirandola che ai suoi occhi era troppo occupato a leggere libri e troppo poco attento a imparare dalle meraviglie della natura. Inoltre Campanella era profondamente interessato al mondo magico e misterioso. Egli fu un grande rappresentante della prospettiva magica come appare dalla sua opera intitolata “Il Senso delle cose e la magia”. Tuttavia dobbiamo mettere in evidenza che egli non tenne nel corso degli anni un identico atteggiamento nei confronti dell’approccio magico. Da giovane infatti egli era contrario alla magia non meno che all’astrologia e solo in un secondo tempo cambiò atteggiamento nei riguardi della magia soprattutto in seguito alla frequentazione dei fratelli Della Porta. È infatti dalle discussioni con Giovanbattista Della Porta nasce il libro “Il Senso delle cose della magia”, l’opera che soprattutto ci interessa in tale articolo. La filosofia di Campanella può essere senza nessun dubbio definita filosofia occulta essendo fondata sulla convinzione che nessun ente può dare agli altri quello che non abbia già in sé. Per fare un esempio per Campanella mai il caldo potrà produrre il freddo e viceversa. Per il nostro autore tutto nell’universo “sente “e soltanto questo rapporto intimo sensibile tra ogni cosa e tutte le altre rende possibile la comunicazione tra gli enti. Senza tale “sentire” universale non vi sarebbe vita né generazione e corruzione. In ultima analisi la filosofia occulta di Campanella è quindi un sensismo radicale che gli fa giudicare assoluta falsità l’idea che il senso possa portare errori grossolani. Per Campanella pensare ciò equivale a giudicare imperfetta l’opera di Dio che ci ha fatto tutti sensienti. Su questa base va affrontata la prospettiva di Campanella in rapporto al concetto di magia. Egli sa bene che la magia ha una tradizione antichissima ma sa anche che ai suoi tempi se ne era ormai diffusa un’idea poco attendibile. Nel nostro autore ritroviamo dunque la preoccupazione comune a molti studiosi rinascimentali di distinguere tra falsa e vera magia. La vera magia ai suoi occhi è una cosa molto seria e va intesa come sapienza speculativa e pratica insieme. Per Campanella esisteva una magia divina che l’uomo senza grazia di Dio non intende ne opera ma esisteva anche una magia naturale ed infine una magia diabolica praticata da quelle persone che utilizzando i poteri demoniaci facevano cose sorprendenti. La prima forma di magia (magia divina) dipendeva per Campanella da una sorta di amicizia col creatore e non dal mago in senso proprio dal momento che in tale magia era Dio stesso a entrare in gioco, quasi per una sorta di conformità tra il volere divino e quello dell’uomo. La seconda magia invece non produceva miracoli poiché era puramente naturale e poteva apparire miracolosa solo agli ignoranti. Nella magia naturale l’uomo giocava un ruolo importante e specifico. Il mago naturale secondo Campanella agiva imitando la natura ed aiutandola con l’arte magica arte ignota non solo alla plebe ma alla grande maggioranza degli esseri umani. Per il nostro autore tutte le scienze servivano dunque alla magia, tuttavia anche nella magia naturale tanto cara a Campanella vi era senza nessun dubbio chi poteva essere definito vero mago. Per il filosofo italiano il vero mago naturale era chi sapeva creare nell’uomo effetti come dolore e voluttà amore e odio speranza e timore fiducia e diffidenza. Per creare tali effetti il mago naturale utilizzava erbe riti magici e altre cose opportune. Per il nostro autore la magia naturale non faceva miracoli violando le leggi della natura ma anzi agiva utilizzando le leggi della natura. Tra le altre cose per il filosofo italiano conoscere la magia naturale consentiva di vivere dunque a lungo. Ma secondo Campanella la magia naturale aveva un lungo elenco di indicazione pratiche anche di carattere medico. Forse che dal mago filosofo e rinnovatore del mondo di Giordano Bruno si passa con Campanella a un diverso concetto di mago naturale che poteva esercitare le funzioni di medico erborista e dietologo. Non è precisamente così. Accanto a queste conoscenze pratiche e scarsamente occulte il mago di Campanella crede anche che nei corpi morti rimanda operante una specie di attività sensiente. Per il nostro autore la magia riceve un grande aiuto da quella particolare caratteristica della natura che permette a ogni cosa di con-sentire con il simile anche a distanza. Per dirla in altro modo secondo Campanella la magia trova la sua ragion d’essere nella simpatia universale. Per Campanella il vero mago deve essere consapevole delle consonanze nascoste che esistono nella natura. Proprio la simpatia universale costituisce la prova di quel sentire universale che si basa sulle simpatie e antipatie che costituiscono le relazioni infinite che caratterizzano la natura dell’universo. Non tutte le relazioni occulte che esistono nell’universo possono essere perfettamente conosciute. Tale fatto spiega perché tutta una serie di fenomeni rimanga misteriosa. Ma proprio il mago deve essere sempre consapevole di tali occulte relazioni ed inoltre il mago dovrà prestare molta attenzione a non cadere vittima degli inganni dei demoni dal momento che tali inganni fanno vedere le cose in maniera diversa da quello che sono. Tuttavia Campanella non sa spiegarsi in che modo i demoni possono far vedere le cose diverse da quelle che sono dal momento che i demoni sono incorporei. Campanella ammette che gli uomini possono conoscere ben poco della natura dei demoni che in ogni caso posseggono un non trascurabile potere nell’universo. In ogni caso il mago dovrà in tutti i modi tenersi lontano dai demoni e dai loro incomprensibili inganni e soprattutto il mago non dovrà mai praticare la magia demoniaca che trova la sua ragion d’essere nei poteri dei demoni. Inoltre il mago dovrà essere ben consapevole della forza magica dei suoni che rivestono un ruolo importante nella magia. E non meno dei suoni anche le voci appaiono a Campanella dotate di una vera e propria forza magica. Un concetto che Campanella non si stanca mai di mettere in evidenza è che l’uomo è l’epilogo del mondo intero mentre il cosmo intero è statua vale a dire immagine di Dio. Il nostro autore sostiene che conoscere con sempre maggior precisione e sapienza i legami oscuri che connettono ogni cosa a tutte le altre è il modo migliore e più corretto per procedere verso Dio. Ma in ultima analisi a che cosa deve tendere il mago secondo Campanella? Per il filosofo italiano il mago deve tendere in tutti i modi a imparare da Dio e dal suo immenso potere. Concludiamo tale articolo mettendo in evidenza che la prospettiva di Campanella si rivela in realtà assai complessa, poiché tiene insieme istanze molto diverse, ovvero quella religiosa quella scientifica quella filosofica e quella magica. Prof. Giovanni Pellegrino Read the full article
#filosofiaocculta#magiadiabolica#magiadivina#magianaturale#sentireuniversale#TommasoCampanella#veramagia
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