#favolose
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mikimeiko · 1 year ago
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lady--vixen · 27 days ago
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Le suocere vanno fortissimo, allora racconterò della mia. Mi suocera mi ha fatto godere tantissimo. Faceva delle pappardelle al sugo di lepre favolose. La lepre gliela portavano una volta l’anno il gruppo di cacciatori amici di suo marito (mancato presto purtroppo). Lei la faceva frollare nel vino, spezie, ecc ecc e poi faceva le pappardelle in casa.
Meglio di qualsiasi scopata con qualsiasi suocera.
😆
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noneun · 3 months ago
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Immense.
Cambi, Orro, Antropova, Enogu, Bosetti, Giovannini, Omoruyi, Sylla, Danesi, Fahr, Lubian, De Gennaro, Spirito. E la maglietta della sfortunata Degradi.
Quasi mi spiace dover sottolineare che in panchina c’erano Julio Velasco e Lorenzo Bernardi, eletto giocatore più forte del XX secolo. Guarda caso, a pari merito con Karch Kiraly, allenatore delle statunitensi.
Dopo la vittoria della Francia maschile allenata da Andrea Giani, si rompe in maniera spettacolare il trentennale tabù olimpico della Generazione di Fenomeni.
Che però da giocatori non sono mai riuscito a realizzare quello che hanno fatto oggi questa favolose ragazze.
Fenomene.
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abr · 2 months ago
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Auto elettriche -44%. Un prodotto sbagliato càpita, e quando càpita ci pensa il mercato. Spiaze.
Alla fine la realtà come la gravità riporta tutto al suo posto a terra, a volte mediante atterraggi un po' ruvidi, diciamo. Il mercato riprende il sopravvento prima o poi, anche se si tenta di influenzarlo DROGANDOLO con incentivi e ideologia terrorista: effetti DISTORSIVI sparsi dai media globali ufficiali e non, allo scopo di far fare business ai cinesi (batterie, celle solari, materie prime, elettronica). E' come il banco al casinò, vince sempre perché i giocatori, siano anche stati, superpotenze o entità globali, giocano con risorse non infinite: basta aspettare.
Gli effetti collaterali di questo saranno potenti: altre forme di motricità non le stanno più sviluppando (l'idrogeno è pur sempre elettrico e pure peggio per i costi). Rivelando btw come il vero obiettivo degli ideologi non sia rimpiazzare i mezzi sporchi con mezzi puliti ma APPIEDARE la massa, tenendola segregata nelle favolose città in 15 minuti. Vai di monopattino.
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apatiap0rtamivia · 1 year ago
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comunque Mia Martini con minuetto ci ha insegnato che si può essere sia sottone che favolose
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diceriadelluntore · 8 months ago
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Storia Di Musica #319 - Black Country Communion, Black Country Communion, 2010
Il mese delle storia degli album delle band con "black" nel nome si conclude oggi. Vorrei ringraziare i suggerimenti, alcuni davvero interessanti, come Federica che mi ha suggerito i Beast Of Black (un gruppo heavy metal scandinavo che ama inserire le tastiere stile anni '80 nelle loro canzoni, e fa cover di qualsiasi cosa, persino di Michael Jackson e non solo dei Manowar), ma ho scelto per chiudere questa carrellata, necessariamente parziale e soprattutto cercando di andare oltre le scelte più ovvie (i Black Sabbath, già protagonisti di questa rubrica, o i Black Keys) un gruppo che ritengo estremamente interessante. L'ultima storia riguarda un supergruppo, che i più attenti hanno già percepito essere un'altra di quelle piccole passioni musicali personali. Questo è uno dei più recenti, e soprattutto uno tra i meglio amalgamati e capace di cose, a mio avviso, davvero notevoli. Tutto nasce quando, per una serie di concerti, Glen Hughes e Joe Bonamassa iniziano a suonare insieme nel 2009. Sono due personaggi grandiosi: Hughes, bassista, è stata una delle voci più belle degli anni '70. Iniziò con i Trapeze, prima un quintetto, poi un trio, che pubblicò nel 1970 due dischi bellissimi, Trapeze e Medusa, quest'ultimo uno dei dischi "tesoro nascosto" di quel periodo, poi nel 1973 viene chiamato a sostituire Roger Glover e Ian Gillian nei Deep Purple: è la seconda voce con David Coverdale in Burn, grandioso disco della band inglese, sebbene non venga accreditato tra gli autori per problemi legali. Continuerà nei Deep Purple fino al 1976, poi deciderà a lungo di andare a suonare un po' a piacere (i suoi anni da zingaro li ha sempre definiti), dischi solisti, cantante anche dei Black Sabbath al posto di Ozzy Osbourne e tante altre cose tra cui ricoveri, dipendenze, collaborazioni. Joe Bonamassa è uno dei più grandi chitarristi rock\blues di questa generazione, collezionista di strumenti vintage, amante del suono puro della chitarra con pochissimi effetti, fondatore e presidente della Keeping The Blues Alive Records, etichetta che permette ai giovani di avvicinarsi al genere e produce i più talentuosi giovani performer. Insieme a loro c'è il grande produttore Kevin Shirley (conosciuto come The Caveman, produttore e ingegnere del suono tra gli altri di Aerosmith, Iron Maiden, Journey, Rush, gli ultimi dischi dei Led Zeppelin) che è incaricato di trovare altri musicisti per un progetto di supergruppo. Shirley chiama due suoni amici: Derek Sherinian, tastierista ex Dream Theater, che furono prodotti da Kevin, e Jason Bonham, figlio del leggendario John "Bonzo", batterista come il padre. Scelgono come nome, in questa sorta di unione anglo americana (Hughes e Bohnam sono inglese, Bonamassa e Sherinian americani) Black Country Communion, dal nome della contea delle West Midlands che si chiamana così per l'effetto dello smog provocato sia dalle miniere che dalle fabbriche che usavano il carbone per l'energia.
L'idea della band è di riprendere il suono vintage del rock anni '70 e di catapultarlo in una atmosfera contemporanea. Non sempre le individualità favolose dei singoli nei supergruppi funzionano come le aspettative vorrebbero, ma stavolta l'amalgama e la musica non lasciano dubbi: sebbene non sia un disco innovativo, Black Country Communion, che esce nel Settembre del 2010 è un disco di grande rock "classico", registrato in poco tempo, con pochi aggiustamenti, sincero, fiero e suonato alla grande. Basta l'intro di Black Country e la sua evoluzione hard rock, per capire che questo non è solo un omaggio ad uno dei periodi storici del rock, ma è la voglia di mostrarsi ancora capaci: sono tre minuti e quindici da antologia. One Last Soul, che fu il singolo di promozione, è più leggera ma prepara il terreno per una prima parte di disco stupenda: The Great Divide, Down Again, Beggarman con assolo favoloso di Bonamassa, ma soprattutto la stupenda Song Of Yesterday, che parte come uno slow blues, sale fino in cima e negli ultimi minuti sfodera una cavalcata che sa di ore passate a suonare insieme. Nella second parte, la bella No Time, la ripresa di uno dei brani che Hughes scrisse con i Trapeze, Medusa, che perde l'atmosfera folk prog della sua versione originale, diviene più muscolare e potente ma si mantiene convincente. Il disco si chiude con due brani molto particolari: Stand, che fa della complessità dei ritmi e della stratificazione degli stili (è il brano più progressive in repertorio) il suo fascino, Sista Jane è un brano in stile AC\DC e gli 11 minuti di Too Late For The Sun sono il commiato jam rock di questo disco, tra acrobazie strumentali da pelle d'oca. In tutto il disco, la voce di Hughes giganteggia, a ricordare che negli anni '70 era soprannominato The Voice of Rock, con la solidità tecnica di Bonamassa, di Bonham e di Sherinian a creare un suono che rimane convincente. Il progetto continuerà con un Black Country Communion II nel 2011, un tour in Europa, racchiuso in parte nello splendido Live Over Europe (con alcune gemme, tipo Burn dei Deep Purple, The Ballad Of John Henry di Mississippi John Hurt suonata dal solo Bonamassa, l'intro di Won't Get Fooled Again degli Who prima di Sista Jane) ma dopo Afterglow del 2012 Bonamassa si chiama fuori. Durerà poco, perchè il piacere è così tanto che già nel 2016 ritornano insieme, e proprio di questi giorni è l'uscita del loro ultimo lavoro, V, a 7 anni da BCCIV.
Questi sono i miei auguri di Pasqua. Decisamente rock.
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vecchiorovere · 1 month ago
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Mitici anni '70/ '80. Chi li ha vissuti, sa di cosa parlo: le favolose feste private. Una radio, due musicassette e tanta voglia di vivere. Poi, i lenti. Noi maschi non vedevamo l'ora che arrivasse questo momento. Nell'attesa, mentre si ballava musica disco, si cercava di individuare la "preda", la ragazza più carina da invitare al momento fatidico. Però, c'erano delle difficoltà oggettive. La prima, anticipare la concorrenza e fiondarsi sulla tipa prima degli altri. La seconda, la possibilità di ricevere un "no" all'invito di ballare il lento. Sia nel primo che nel secondo caso, l'insuccesso faceva automaticamente partire qualche maledizione mentre si cercava disperatamente di individuare la "preda" di ripiego. A volte andava male anche al terzo, quarto tentativo per cui ci si ritrovava buttati su una sedia o divano, oppure si andava fuori dal locale (casa) a cercare di far passare la grossa delusione (tale era) pensando di rifarsi alla successiva festa privata. E se invece andava bene? Beh, questo non è facile da spiegare. Emozioni d'altri tempi...
-Web
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ma-pi-ma · 1 year ago
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Un solo giorno dei  fatemi marino
Sulle soglie degli inferi già  Ulisse i fiori delle sabbie delle rocce
il vento s 'abbatteva sulle galee seppelliva otri nei fondali
ma le mimose gialle ostinate anche nelle foschie dei piovaschi e selve luminose di margherite giganti negli anfratti e nelle cale
un solo giorno dei fatemi marino per i verdi smaltati dei fondali
Io nato di terra su colline pacate dove natura è  anche il mattone chiaro delle pievi
sono qui un giorno stato viandante ho trafficato panni e forse anche sulle alte pendici anacoreta
hanno carni d 'avorio sulle rade vengono dalle grotte e dai coralli le creature favolose dei bestiari
chi ne penetra il ventre e stringe il seno fermo nella salsedine rimane sempre in giovani membra il sesso gonfio
un solo giorno dei fatemi marino
(24 aprile 1978)
Umberto Piersanti, da Nascere nel '40,  Shakespeare & Company, 1981
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lanimaneradiunafarfalla · 2 years ago
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"Tutti conosciamo la versione
delle favole scritte dall’uomo,
ma nessuno conosce quella del lupo.
Forse perché,
questa meravigliosa
creatura ci parlerebbe
di solitudine e di orgoglio,
di lune favolose
e di boschi cancellati dagli uomini."
Web
Buongiorno!
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alonewolfr · 1 month ago
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Tutti conosciamo la versione di Cappuccetto Rosso e nessuno conosce quella del lupo. Forse ci parlerebbe di solitudine e di orgoglio, di lune favolose e di boschi cancellati dagli uomini.
|| Fabrizio Caramagna
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schizografia · 9 months ago
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[…] Sì, come un’intuizione, come una capacità divenuta folle di intuizione del fuori, ma che passa comunque attraverso l’intasamento dell’ombra interna, che annega, che muore di fronte alla memoria luminosa e che poi, un giorno, sorge davanti a noi quasi irriconoscibile e riempie le pagine bianche. Un giorno vediamo un fiore – una rosa – la dimentichiamo, passa attraverso la morte e la rivediamo dopo, la riconosciamo, si chiama Anne–Marie Stretter: il percorso della rosa, dalla sua scoperta fino a quel nome, è il dolore, è la scrittura. Ciò che è doloroso, il dolore – il pericolo – è la creazione dell’opera, la messa sulla pagina di quel dolore, è uccidere quell’ombra nera perché si espanda sul bianco della pagina, perché porti fuori ciò che è natura interiore. I folli, l’ho già detto, scrivono in modo totale, la loro memoria è il fuori: le favolose passeggiate attraverso i venti e le maree, le fortezze, gli oceani di vita e poi la fine della pagina. È forse un’assenza, un’assenza da sé, l’assenza da un dolore elementare con cui si ha confidenza, di questo sono convinta. Noi scrittori abbiamo una vita personale molto povera, parlo ovviamente di chi scrive veramente. Questa dilapidazione di sé è totale. Gli scrittori vivono in un’assenza totale di vita personale, non conosco nessun altro che abbia una vita personale minore della mia. Mi viene detto: ma tu fai tante cose, fai dei film, fai questo, quello. Ma questo non rimpiazza mai la vita personale. Eppure questa assenza, o piuttosto questo relegare la vita personale è a sua volta una passione. Anche quando ero imbarcata nelle storie precedenti, per violente che fossero, raramente hanno rimpiazzato questa passione di non essere altro che una sorta di messa a disposizione totale verso il fuori. È difficile a volte. Ciò che meglio rimpiazza la scrittura è l’occupazione materiale. Quando non scrivo mi precipito nella mia casa di campagna, a Neauphle, e lavoro come una schiava (ride).
Marguerite Duras
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druzya · 1 year ago
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Dal mio libro "Combattere il caldo con la salsa piccante e altre favolose idee del cazzo"
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apatiap0rtamivia · 3 months ago
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grazie per avermi fatto piangere, oggi ho delle ciglia favolose 💅🏻
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stringilamiamano · 8 months ago
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hai visto the suits e lucifer? cosa ne pensi?
favolose, ma entrambe non le ho finite, suits perché la stavo vedendo con i miei genitori e praticamente hanno iniziato a guardarsi le puntate senza di me (!!!!!) e mi scocciavo di recuperarle ma un giorno la riprenderò da capo sicuro, Lucifer invece è stata una delle mie serie prefe del mondo però non ricordo perché l'ho appesa a dir la verità, sicuramente c'era qualcosa che non mi piaceva più
comunque guardale entrambe
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fashionbooksmilano · 8 months ago
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Torte nuziali d'autore
Mich Turner della Little Venice Cake Company, Fotografie di Richard Jung, traduzione di G.Peraldini
Biblioteca Culinaria, Lodi 2009, 159 pagine, 24x28,5cm, ISBN 978 88 95056319
euro 29,90
email if you want to buy [email protected]
Il giorno del matrimonio è una data da ricordare per tutta la vita, e dunque tutto deve essere perfetto. Se l'abito, i fiori e la chiesa hanno un loro preciso ruolo, parlando di ricevimento, la torta è, senza alcun dubbio, la protagonista. L'obbligo della tradizionale torta con la glassa bianca a tre piani è ormai un ricordo. Oggi la torta può essere spettacolare, emozionante e sorprendente. Dai lussuosi motivi in stile barocco alle più raffinate creazioni minimaliste, le torte nuziali della collezione di Mich Turner saranno senz'altro d'ispirazione sia per la futura sposa, sia per i pasticcieri. Infatti, «Torte nuziali d'autore» fornisce tutte le necessarie informazioni per poter preparare queste torte da favola. I suoi otto capitoli sono così suddivisi: Allestire la scena: Dove e come presentare la torta, l'uso di tovaglie, candele e fiori per creare un effetto scenografico ed un vero senso di evento; Affascinanti: Favolose torte dal fascino hollywoodiano, assieme alle torte sofisticate, eleganti, monocromatiche e imponenti per le quali Mich è conosciuta; Rosa di campagna: Torte belle e delicate, ornate a mano e decorate con rose di zucchero e fiori freschi, tra cui gigli e orchidee; Creative: Torte che vi permettono di dar sfogo alla vostra creatività, tra cui motivi dipinti a mano che possono variare in modo da adattarsi al vostro tema cromatico preferito; Divertenti e spiritose: Una moderna rassegna di torte nuziali con dolci dai colori accesi e sgargianti, assieme a torte al cioccolato dallo stile sontuoso; Stagionali: Una collezione di torte che hanno come tema le stagioni dell'anno, addobbate con fiori primaverili ed estivi, frutti autunnali e foglie invernali; Souvenir: Biscotti da usare come decorazioni, torte mono-porzione in scatola e bomboniere da portare a casa o da regalare in occasione di party organizzati per la sposa; Tecniche: Tutto quello che occorre sapere per ricoprire, glassare, decorare e presentare le torte qui illustrate.
14/03/24
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mucillo · 1 year ago
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Guarda "Leo Ferrè - gli Anarchici - Un genio al servizio della Libertà - les Anarchistes.mpg" su YouTube
youtube
Poesie di Leo Ferré
Gli anarchici 
Non son l'uno per cento ma credetemi esistono
In gran parte spagnoli chi lo sa mai perché
Penseresti che in Spagna proprio non li capiscano
Sono gli anarchici 
Han raccolto già tutto
Di insulti e battute
E più hanno gridato
Più hanno ancora fiato
Hanno chiuso nel petto
Un sogno disperato
E le anime corrose
Da idee favolose 
Non son l'uno per cento ma
credetemi esistono
Figli di troppo poco o di origine oscura
Non li si vede mai che quando fan paura
Sono gli anarchici 
Mille volte son morti
Come è indifferente
Con l'amore nel pugno
Per troppo o per niente
Han gettato testardi
La vita alla malora
Ma hanno tanto colpito
Che colpiranno ancora 
Non son l'uno per cento ma
credetemi esistono
e se dai calci in culo c'è da
incominciare
Chi è che scende per strada non lo dimenticare
Sono gli anarchici 
Hanno bandiere nere
Sulla loro Speranza
E la malinconia
Per compagna di danza
Coltelli per tagliare
Il pane dell'Amicizia
E del sangue pulito
Per lavar la sporcizia 
Non son l'uno per cento ma
credetemi esistono
Stretti l'uno con l'altro e se in loro
non credi
Li puoi sbattere in terra ma sono
sempre in piedi
Sono gli anarchici.
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