#black country communion
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Storia Di Musica #319 - Black Country Communion, Black Country Communion, 2010
Il mese delle storia degli album delle band con "black" nel nome si conclude oggi. Vorrei ringraziare i suggerimenti, alcuni davvero interessanti, come Federica che mi ha suggerito i Beast Of Black (un gruppo heavy metal scandinavo che ama inserire le tastiere stile anni '80 nelle loro canzoni, e fa cover di qualsiasi cosa, persino di Michael Jackson e non solo dei Manowar), ma ho scelto per chiudere questa carrellata, necessariamente parziale e soprattutto cercando di andare oltre le scelte più ovvie (i Black Sabbath, già protagonisti di questa rubrica, o i Black Keys) un gruppo che ritengo estremamente interessante. L'ultima storia riguarda un supergruppo, che i più attenti hanno già percepito essere un'altra di quelle piccole passioni musicali personali. Questo è uno dei più recenti, e soprattutto uno tra i meglio amalgamati e capace di cose, a mio avviso, davvero notevoli. Tutto nasce quando, per una serie di concerti, Glen Hughes e Joe Bonamassa iniziano a suonare insieme nel 2009. Sono due personaggi grandiosi: Hughes, bassista, è stata una delle voci più belle degli anni '70. Iniziò con i Trapeze, prima un quintetto, poi un trio, che pubblicò nel 1970 due dischi bellissimi, Trapeze e Medusa, quest'ultimo uno dei dischi "tesoro nascosto" di quel periodo, poi nel 1973 viene chiamato a sostituire Roger Glover e Ian Gillian nei Deep Purple: è la seconda voce con David Coverdale in Burn, grandioso disco della band inglese, sebbene non venga accreditato tra gli autori per problemi legali. Continuerà nei Deep Purple fino al 1976, poi deciderà a lungo di andare a suonare un po' a piacere (i suoi anni da zingaro li ha sempre definiti), dischi solisti, cantante anche dei Black Sabbath al posto di Ozzy Osbourne e tante altre cose tra cui ricoveri, dipendenze, collaborazioni. Joe Bonamassa è uno dei più grandi chitarristi rock\blues di questa generazione, collezionista di strumenti vintage, amante del suono puro della chitarra con pochissimi effetti, fondatore e presidente della Keeping The Blues Alive Records, etichetta che permette ai giovani di avvicinarsi al genere e produce i più talentuosi giovani performer. Insieme a loro c'è il grande produttore Kevin Shirley (conosciuto come The Caveman, produttore e ingegnere del suono tra gli altri di Aerosmith, Iron Maiden, Journey, Rush, gli ultimi dischi dei Led Zeppelin) che è incaricato di trovare altri musicisti per un progetto di supergruppo. Shirley chiama due suoni amici: Derek Sherinian, tastierista ex Dream Theater, che furono prodotti da Kevin, e Jason Bonham, figlio del leggendario John "Bonzo", batterista come il padre. Scelgono come nome, in questa sorta di unione anglo americana (Hughes e Bohnam sono inglese, Bonamassa e Sherinian americani) Black Country Communion, dal nome della contea delle West Midlands che si chiamana così per l'effetto dello smog provocato sia dalle miniere che dalle fabbriche che usavano il carbone per l'energia.
L'idea della band è di riprendere il suono vintage del rock anni '70 e di catapultarlo in una atmosfera contemporanea. Non sempre le individualità favolose dei singoli nei supergruppi funzionano come le aspettative vorrebbero, ma stavolta l'amalgama e la musica non lasciano dubbi: sebbene non sia un disco innovativo, Black Country Communion, che esce nel Settembre del 2010 è un disco di grande rock "classico", registrato in poco tempo, con pochi aggiustamenti, sincero, fiero e suonato alla grande. Basta l'intro di Black Country e la sua evoluzione hard rock, per capire che questo non è solo un omaggio ad uno dei periodi storici del rock, ma è la voglia di mostrarsi ancora capaci: sono tre minuti e quindici da antologia. One Last Soul, che fu il singolo di promozione, è più leggera ma prepara il terreno per una prima parte di disco stupenda: The Great Divide, Down Again, Beggarman con assolo favoloso di Bonamassa, ma soprattutto la stupenda Song Of Yesterday, che parte come uno slow blues, sale fino in cima e negli ultimi minuti sfodera una cavalcata che sa di ore passate a suonare insieme. Nella second parte, la bella No Time, la ripresa di uno dei brani che Hughes scrisse con i Trapeze, Medusa, che perde l'atmosfera folk prog della sua versione originale, diviene più muscolare e potente ma si mantiene convincente. Il disco si chiude con due brani molto particolari: Stand, che fa della complessità dei ritmi e della stratificazione degli stili (è il brano più progressive in repertorio) il suo fascino, Sista Jane è un brano in stile AC\DC e gli 11 minuti di Too Late For The Sun sono il commiato jam rock di questo disco, tra acrobazie strumentali da pelle d'oca. In tutto il disco, la voce di Hughes giganteggia, a ricordare che negli anni '70 era soprannominato The Voice of Rock, con la solidità tecnica di Bonamassa, di Bonham e di Sherinian a creare un suono che rimane convincente. Il progetto continuerà con un Black Country Communion II nel 2011, un tour in Europa, racchiuso in parte nello splendido Live Over Europe (con alcune gemme, tipo Burn dei Deep Purple, The Ballad Of John Henry di Mississippi John Hurt suonata dal solo Bonamassa, l'intro di Won't Get Fooled Again degli Who prima di Sista Jane) ma dopo Afterglow del 2012 Bonamassa si chiama fuori. Durerà poco, perchè il piacere è così tanto che già nel 2016 ritornano insieme, e proprio di questi giorni è l'uscita del loro ultimo lavoro, V, a 7 anni da BCCIV.
Questi sono i miei auguri di Pasqua. Decisamente rock.
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Glenn Hughes - The Coach House; San Juan Capistrano, CA (2-3-24). @glenn_hughes
Photo: Jeff Bliss
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Glenn Hughes 21/08/1951
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Stay Free
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Black Country Communion - Sway
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Black Country Communion - "Stay Free" - Official Lyric Video
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Black Country Communion - "Stay Free" - Official Lyric Video
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Thursday, December 14: Black Country Communion, "Dandelion"
Afterglow probably came too quickly, and played less like Black Country Communion was still striking while the iron was hot and more like the guys were scrambling to make one more record before Joe Bonamassa fully recommitted himself to his thriving solo career. The guitarist was already not totally committed to the supergroup by that point, leaving Glenn Hughes (who surely felt like he finally found his gig after nearly 25 years adrift) to write most of the band’s third album by himself and try to hold it all together. But even if Bonamassa had one eye on the exits, BCC always sounded like a fully locked-in quartet, and “Dandelion” ripped forward with a specific chemistry that had become seemingly innate to these players. Although Hughes claimed he was aiming to differentiate Afterglow from BCC’s two previous records, this track was fully rooted in the same aesthetic, offering a Zeppelin-esque rumbler powered by Jason Bonham’s instinctive but also quite thoughtful drumming and Hughes’ seemingly ageless wailing. It was all precisely what made Black Country Communion appealing, and the synchronicity of the playing (aided in no small part by Kevin Shirley’s crisp production) along with Hughes’ undeniable enthusiasm kept it from feeling rote. Indeed, that BCC was still able to sound this powerful while on the verge of breaking up pointed to why they ended up reuniting a few years later- they just sounded too good together to let it all go to waste.
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I love his music btw
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JEUDI 11 JUILLET 2024
BLACK COUNTRY COMMUNION - V
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Give this album a listen: V
Album Of The Month: June 2024
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Glenn Hughes of Deep Purple, Black Sabbath, The Dead Daisies - Coach House Concert Hall; San Juan Capistrano, CA (8-30-24). @glenn_hughes
Photo: Jeff Bliss
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BLACK COUNTRY COMMUNION Release Highly Anticipated Album 'V' with New Single 'Letting Go'
Photography by Rob Bondurant Black Country Communion, the iconic rock supergroup featuring Glenn Hughes, Joe Bonamassa, Jason Bonham, and Derek Sherinian, proudly announces the release of their fifth studio album, V. Available now on CD and Double LP (180 gram) Cosmic Blue Vinyl at BCC’s official store and all major streaming platforms, the album marks a pivotal moment in the band’s history,…
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Black Country Communion - "Red Sun" - Official Lyric Video
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Black Country Communion - V
Release Date: 14 Jun 2024
The iconic rock supergroup Black Country Communion, releases its highly anticipated fifth studio album, 'V' this Friday. The band brings together the talents of Glenn Hughes (Deep Purple, Dead Daisies), Joe Bonamassa, Jason Bonham (Led Zeppelin), and Derek Sherinian (Dream Theater, Sons of Apollo).
Produced by longtime collaborator Kevin Shirley, 'V' marks a monumental chapter in the band's storied career, embodying a renewed spirit and an evolution of their unmistakable sound. Kevin says, "For a band that started out as a collection of the best practitioners of their instruments, they very quickly found a unique sound. This time around, it has more purpose, the riffs are tougher, and there are hooks. Yes, hooks! It’s the most cohesive record, full of soul and grit, and I think this is the one that’s going to be the benchmark for Black Country Communion."
Glenn Hughes agrees, “In my opinion, we had the best time recording this record at Sunset Sound in Hollywood, tons of fun and a magical recording.”
Since their debut in 2010, Black Country Communion has delivered a series of critically acclaimed albums, each showcasing the group's ability to fuse British blues-rock with American soul in a way that captivates audiences worldwide. Their return with 'V' reaffirms their status as rock royalty and showcases their growth as musicians and storytellers.
Kevin Shirley's insight into the recording process highlights the unique chemistry and camaraderie within the band. "When we convened in 2023 to start recording the album V, it really was like picking up the day after the most recent gig, The camaraderie is immediately evident. Once they start playing, everyone is deadly serious, and the music sounds like this band, and nothing else sounds like it."
'V' is a milestone that celebrates the journey, talent, and vision of Black Country Communion.
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