#esplorazione esistenziale.
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pier-carlo-universe · 3 days ago
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"Albino" di Luigi Antonio Manfreda: Un viaggio tra avventura e introspezione
Il primo romanzo pubblicato di Luigi Antonio Manfreda, un'opera che esplora la condizione umana attraverso il viaggio, il mistero e la riflessione esistenziale.
Il primo romanzo pubblicato di Luigi Antonio Manfreda, un’opera che esplora la condizione umana attraverso il viaggio, il mistero e la riflessione esistenziale. Un’opera tra avventura e formazione “Albino” (Palombi Editori, 2024) è il nuovo libro dello scrittore e docente universitario Luigi Antonio Manfreda, professore di Filosofia teoretica presso l’Università di Roma Tor Vergata. Il romanzo…
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londranotizie24 · 9 months ago
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Le Altered Vision di Paolo Pedroni in mostra a Londra
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Di Pietro Nigro Arte visionaria in mostra alla DCG di Connaught Street di Londra, grazie all'esposizione di Altered Vision dell'artista italiano Paolo Pedroni. Dorothy Circus Gallery London presenta la mostra "Alltered Vision" dell'artista italiano Paolo Pedroni La Dorothy Circus Gallery di Londra ha aperto le sue porte e le sue sale al numero 24 di Connaught Street per accogliere la straordinaria mostra "Altered Vision" dell'artista italiano Paolo Pedroni. La mostra, inaugurata venerdì 12 aprile e aperta dal 16 aprile al 4 maggio, offre ai visitatori l'opportunità unica di immergersi nell'arte visionaria di Pedroni, che fa il suo debutto nel Regno Unito dopo due partecipazioni di successo ad Art Taipei che gli hanno permesso di conquistare il mercato asiatico e ottenere continui sold out. La nuova collezione di Pedroni è composta da undici dipinti su tela (visibili qui in preview), intitolata "Visioni alterate", che utilizzano la metafora cromatica della saturazione per evocare il concetto di accumulo e superfluo. Visioni alterate: sfumature di Rosa Barbie e continui rimandi al consumismo contemporaneo Attraverso una palette di colori zuccherina e un immaginario pop dolce, ogni tela presenta uno spettro cromatico completo, con sfumature predominanti di rosa Barbie che si alternano a colori desaturati, creando un contesto denso di oggetti e rimandi all'infanzia e al consumismo contemporaneo. "L’occhio, il simbolo che torna nell’arte di tutti i tempi, diventa in questo racconto pittorico, lo specchio di una debolezza e di quell’anima confusa che non è più in grado di navigare il suo volere e che perde la rotta nell’eccesso di stimoli che riceve", affermano i curatori della mostra. In questa esplorazione dei desideri e dell'eccesso, Pedroni pone l'accento sul contrasto sottile tra ciò che vibra e ciò che sembra infiltrarsi abusivamente, cercando di confondere lo sguardo dello spettatore. L'artista invita il pubblico a riflettere sulle contraddizioni della società contemporanea e a fare un passo indietro per cercare il distillato di vita che ci appartiene. Attraverso l'iperrealismo morbido caratteristico della sua pittura, Pedroni mette in scena il paradosso del presente, evidenziando il vuoto del troppo e l'apice di un benessere diventato malessere esistenziale. Tuttavia, in mezzo a questa critica sociale, emerge anche una visione di speranza e nostalgia, con un focus su ciò che è veramente importante nella vita. La mostra "Altered Vision" rappresenta un'opportunità straordinaria per il pubblico di Londra di immergersi nel mondo affascinante e visionario di Paolo Pedroni, presente al vernissage per incontrare i visitatori e condividere la sua visione unica e provocatoria dell'arte contemporanea. ... Continua a leggere su Read the full article
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lamilanomagazine · 1 year ago
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'Botanica Partecipata' uno dei progetti di Pesaro 2024 per le scuole
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'Botanica Partecipata' uno dei progetti di Pesaro 2024 per le scuole Venerdì 26 gennaio a Palazzo Gradari, per Pesaro 2024 parte il progetto di educazione alla cittadinanza ecologica per le scuole, attuato dall’Università di Urbino. In programma per tutto l’anno più di 80 attività tra seminari, laboratori ed escursioni per esplorare la storia botanica del territorio. Per Vimini, un progetto perfettamente in linea con il dossier per la valorizzazione della rete e della comunità. BOTANICA PARTECIPATA Dopo Oceano Adriatico, Pesaro 2024 presenta il secondo progetto di dossier che prende il via nell’anno da Capitale: venerdì 26 gennaio (ore 16.30) a Palazzo Gradari parte ‘Botanica partecipata’, nella sezione della ‘natura vivente’ della cultura. Si tratta di un progetto di partecipazione attiva e di educazione alla cittadinanza ecologica e sostenibile per le scuole - dove vengono narrate, anche vivendole, storie di scienze naturali, arte, ecastinzioni, diversità e migrazioni - che ha come prodotto finale la raccolta dati che riguardano le esperienze più significative. L’obiettivo è di promuovere la sensibilizzazione ambientale e l'approfondimento scientifico, con un focus sull'intersezione tra arte, natura e tecnologia nella vegetazione locale di Pesaro. Il progetto è attuato dal Gruppo di Ricerca per la Didattica e l’Ambiente (GRDA) dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo con la partecipazione delle scuole del territorio e delle agenzie educative. Di fatto si tratta di un’occasione preziosa per esplorare la storia botanica cittadina attraverso una serie di iniziative diverse - seminari con esperti di vari settori per indagare il territorio e le sue peculiarità storico-ambientali, laboratori, escursioni e prove sul campo - volte a sensibilizzare la collettività alla biodiversità (anche esistenziale) e alla conoscenza degli ecosistemi. Dunque, grande spazio alle attività in collaborazione con le scuole secondo il metodo della cocreazione mettendo insieme risorse e capacità per ottenere nuove forme di interazione e servizi. E poi proposte per diverse utenze che prevedono percorsi di Citizen Science con il riconoscimento del percorso svolto certificato da una patente ecologico-botanica. Il programma di ‘Botanica Partecipata’ è davvero ricco, con più di 80 proposte in sedi diverse che coinvolgono anche la provincia. L’avvio venerdì 26 gennaio alle 16.30 con un incontro a Palazzo Gradari dal titolo ‘Botanica Partecipata: nuove prospettive per una pedagogia con la Natura e nella Natura. ‘Botanica Partecipata’ in realtà è già iniziato con la formazione di un gruppo di ragazzi disabili dell’Associazione Onlus Gulliver come ciceroni del nostro territorio. L’iniziativa ‘ANEMO TOUR’ prevede un percorso dentro e fuori dai musei (tour breve) e percorsi dentro e fuori dai musei + pranzo nella sede Utopia; gli itinerari accompagnati sono prenotabili allo 0721 387541. Alla conferenza stampa erano presenti: Daniele Vimini vicesindaco e assessore alla Bellezza del Comune di Pesaro, Riccardo Santolini referente del progetto per l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, Michela Gaudenzi referente progetti educativi Pesaro 2024, Agostino Riitano direttore artistico Pesaro 2024. Ha aperto Agostino Riitano: siamo ancora con l’emozione della nostra cerimonia, abbiamo già avviato Oceano Adriatico e ormai le macchine sono rodate e pronte. ‘Botanica Partecipata’ è uno dei progetti che forse per noi meglio esplicita la partecipazione attiva dei cittadini anche nella produzione di contenuti. L’obiettivo è duplice: da un lato mettere insieme la dimensione della natura in una esplorazione collettiva e dall’altro, attraverso la partecipazione, dimostrare come la componente scientifica può dare benefici alla cittadinanza. Una doppia anima che ci consente di esplorare con una forte partecipazione attiva, tema per cui Botanica Partecipata farà da pioniere. Il progetto avrà dimensione larghe perché coinvolge le scuole, anzi questo è il primo dei progetti – ce ne sono altri - che coinvolgono le scuole, della città e della provincia. Perché facciamo i nostri progetti con i ragazzi e non per i ragazzi. Dunque, La Capitale della cultura come occasione per i ragazzi di trovare uno spazio franco dove sperimentare elaborazioni culturali. Ha continuato Riccardo Santolini: è un progetto in cui l’Università crede molto. Abbiamo sviluppato il progetto con un obiettivo duplice: l’Università entra in contatto con le persone offrendo una serie di opportunità di approccio con il mondo naturale in questo momento in crisi ma fondamentale per l’umanità perché da lì noi prendiamo le nostre risorse vitali; dall’altra parte l’organizzazione del rapporto con le scuole per interagire ed entrare in coprogettazione e disegnare buone pratiche e processi di conoscenza.. Credo che il progetto sia un’ottima occasione affinché i temi della conservazione della natura e della conoscenza degli ecosistemi del territorio siano esplorati al meglio e con consapevolezza. Insomma, per aumentare il peso del nostro ruolo di cittadini nella società. Una chicca da naturalista è la patente da mettere in campo attraverso la partecipazione graduale del pubblico, dal principiante al livello esperto con un coinvolgimento quasi sportivo e ludico. Mi piace far notare l’intensità delle iniziative che si susseguono ma anche la coerenza, ad esempio il programma di Vallefoglia propone occasioni di scoperta del paesaggio: così Daniele Vimini. Dopo Oceano Adriatico che indaga i vari ambiti della musica contemporanea per cui Pesaro è un faro anche a livello internazionale, Botanica Partecipata è in linea con lo spirito del dossier che tra le sue linee guida indica la valorizzazione degli elementi di rete e comunità. Fra l’altro un progetto che può contare su un background importante come l’Istituto Cecchi, il Centro Ricerche Floristiche Marche Aldo J.B. Brilli-Cattarini e l’Università di Urbino protagonista in tanti assi di ricerca con il Comune. Le 80 proposte di Botanica Partecipata insieme costituiranno un vero e proprio sistema con l’obiettivo non solo di dar vita a momenti unici ma di creare formule scientifiche e lavorative replicabili di qui in avanti. Michela Gaudenzi ha precisato come ‘Botanica Partecipata’ è uno dei 5 progetti del dossier di Pesaro 2024 dedicato alle scuole e coprogettato con le scuole con una ricaduta su un pubblico 0-100 anni, un progetto multidimensionale con momenti esperienziali ai seminari scientifici, con il focus su due aspetti: l’ambiente e l’educazione, dunque la pedagogia. C’è un range molto ampio che disegna nuove traiettorie geografiche che vanno oltre la provincia. Il palinsesto lungo un anno coinvolge oltre 2.000 studenti di ogni ordine e grado della provincia. Si dialogherà con l’ambiente e il territorio. Pesaro Musei e l’Istituto Cecchi saranno protagonisti. Programma di venerdì 26 gennaio Palazzo Gradari - Ore 16.30 Saluti delle autorità - Ore 17 Riccardo Santolini/ Università degli Studi di Urbino Carlo Bo-Dipartimento di Studi Umanistici presentazione del Gruppo di Ricerca per la Didattica e l’Ambiente e del palinsesto di Botanica Partecipata - Ore 17.20 Maria Chiara Michelini/ Università degli Studi di Urbino Carlo Bo-Dipartimento di Studi Umanistici Educare nuove identità e nuove armonie - Ore 17.40 Silvia Fioretti/ Università degli Studi di Urbino Carlo Bo-Dipartimento di Studi Umanistici Per un'idea di educazione sostenibile - Ore 18 Marcella Terrusi/ Università di Bologna -Dipartimento di Scienze per la Qualità della vita Per un'educazione botanica: di letteratura per l'infanzia, immaginario, contemplazione, meraviglia, tenerezza e appartenenza cosmica. - Ore 18.20 Giuseppe Barbiero/Università della Valle d'Aosta-Dipartimento di Scienze Umane e Sociali Biofilia ed ecologia affettiva - Ore 18.40 Conclusioni con Maria Chiara Michelini e Riccardo Santolini Il soggetto attuatore di Botanica Partecipata è il Gruppo di Ricerca per la Didattica e l’Ambiente (GRDA) del Dipartimento di Studi Umanistici (DISTUM) dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. Pesaro 2024 - Capitale italiana della cultura è possibile grazie a: - Partner istituzionali: Comune di Pesaro, UNESCO, Ministero della cultura, Regione Marche. - Con il sostegno di: Camera di Commercio delle Marche, Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, CTE Square - Casa delle Tecnologie Emergenti. - Main partner: Gruppo Hera, Scavolini, Intesa Sanpaolo; - Gold partner: TeamSystem, Enel, Amplia, Freetox; - Partner: Lindbergh Hotels & Resorts, Fox Petroli, Renco, Alpitour World, Si con te, Lancia Impresa Edile. - Sostenitori : Benelli Moto, Ratti, Coop Alleanza 3.0 - Food partner : Food Brand Marche. - ‘50x50 Capitali al quadrato’ Special Partner ‘’: Banca di Pesaro – Credito Cooperativo - Technical partner: Maggioli Cultura e Turismo, Fondazione Wanda di Ferdinando, APA Hotels. - Con il contributo di: Confartigianato Imprese Ancona - Pesaro e Urbino, Confcommercio Marche Nord, Confindustria Pesaro Urbino, CNA. - Official airport: Ancona International Airport. - Media partner: Ansa, QN - Quotidiano Nazionale – Il Resto del Carlino, RAI. BOTANICA PARTECIPATA Il progetto è iniziato in sordina, prima della sua inaugurazione, con la formazione di un gruppo di ragazzi disabili dell’Associazione Onlus Gulliver come ciceroni del nostro territorio. L’iniziativa ‘ANEMO TOUR’ prevede un percorso dentro e fuori dai musei (tour breve) e percorsi dentro e fuori dai musei + pranzo nella sede Utopia; gli Itinerari accompagnati sono prenotabili allo 0721 387541. 26 gennaio ore 16.30 Palazzo Gradari - ‘Botanica partecipata: nuove prospettive per una pedagogia con la Natura e nella Natura’ In occasione della Giornata internazionale dell’Educazione (24 gennaio), incontro inaugurale del progetto a cura del Gruppo di Ricerca per la Didattica e l’Ambiente dell’Università di Urbino 27 gennaio ore 17.30 - Fondazione Carifano, sala di Rappresentanza, Fano Salute e cambiamento climatico conferenza di Pierluigi Viale (Infettivologo) Direttore Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali/Università di Bologna 18 febbraio ore 16:30 Palazzo Mosca - Musei Civici - Disegno fuori controllo. LABotanica diVERDEnte - laboratori ai musei c/o Pesaro Musei, prenotazione 0721 387541, ingresso gratuito 23 febbraio ore 17-19, Pesaro (sede in definizione) - GRDA “ Energie e sinergie a colloquio” con Maurizio Fermeglia UNITS in occasione della Giornata dell'Energia. 25 febbraio orario in definizione. Escursione Sui Crinali del Vento GRDA, Guida AIGAE A. Ghirardi 12 Marzo orario in definizione, Palazzo Mosca – Musei Civici - Fiore, riproduzione e biodiversità. Morfologia fiorale, incontro laboratorio. GRDA - Tecnico Area Scientifica, PhD - Università di Urbino, DISB, Centro Orto Botanico Anahi' Bucchini e Laura Giamperi - Plant a Flower Day 16 marzo ore 17,30, Fano Fondazione Carifano - Incontro con Giovanni Battista Girolomoni "agroalimentare e sostenibilità” “ Conferenza terra e clima” 17 Marzo ore 16:30 Palazzo Mosca – Musei Civici - Pasta e serpenti. LABotanica diVERDEnte – laboratorio, su prenotazione 0721 387541, ingresso gratuito 18-24 marzo: GRDA: “ Il nostro primo eco-festival biodiverso”. 18 Marzo orario in definizione Palazzo Mosca – Musei Civic - Il recupero degli scarti provenienti dalla raccolta agricola e dalle filiere agroalimentari: una opportunita' da cogliere, incontro. GRDA - Tecnico Area Scientifica, PhD - Università di Urbino, DISB, Centro Orto Botanico Anahi' Bucchini e Laura Giamperi. Giornata mondiale del riciclo. 20 marzo - ore 16:30 Palazzo Mosca – Musei Civici. Pesaro Musei/GRDA – Presentazione del libro Il bambino verde di Michela Gaudenzi con la professoressa Rossella D’Ugo in dialogo con l’autrice - ore 17:30 Palazzo Mosca – Musei Civici. GRDA - Tecnico Area Scientifica, PhD - Università di Urbino, DISB, Centro Orto Botanico Anahi' Bucchini e Laura Giamperi. Incontro/laboratorio: “ La fenologia: il ritmo delle stagioni” - benessere, salute, alimentazione 21 marzo - 9.30-13:00 Parco Miralfiore. Uniurb-Unimi “Giornata Mondiale delle Foreste e dei Boschi” - Incontro scuole, rappresentazione teatrale all'aperto, seminario e dimostrazione di tree climbing: biodiversità nascosta - 17.30 - 19.00 Istituto A. Cecchi. UNIURB-Pesaro Musei - Presentazione libro di Nicola Messina Le intoccabili (phasar edizioni) 23 marzo - tutto il giorno Palazzo Mosca – Musei Civici. GRDA - in occasione della giornata dell'acqua il 22 marzo: “ Riusciremo sempre a bere? La gestione della risorsa idrica tra fiumi e foreste per la giornata delle foreste e dell'acqua” - orario in definizione Istituto Comprensivo Statale "E. Fermi" di Mondolfo (PU) Presentazione del progetto “Il parco si racconta” 24 marzo orario in definizione - GRDA - guida AIGAE A, Ghirardi “ Il valore del bosco, il valore dell'acqua”. Escursione - parco interregionale Sasso Simone e Simoncello 6 aprile orario in definizione Palazzo Mosca – Musei Civici - Cea Urbania - Spettacolo teatrale di cea urbania e Rosanna Riminucci "Flùtura e motanèl, i custodi delle acque" 10-13 aprile orario in definizione Istituto A. Cecchi - GRDA - Seminario - Competenze trasversali per trasmettere il pensiero ecologico: consapevolezza e transdisciplinarità 10 aprile (4 ore) La complessità del sistema ambientale. - Riccardo Santolini: ecosistema, un concetto transdisciplinare e transcalare. Anahì Bucchini e Laura Giamperi: dal fiore alla vegetazione, un tassello della complessità 11 aprile (4 ore) educazione e natura - Rossella D’ugo e Marta Salvucci: educare in natura per educare alla natura 12 aprile (4 ore) biofilia - Giuseppe Barbiero “ Biofilia e gaia: due ipotesi, per una ecologia affettiva” 13 aprile (6 ore) Esperienze in natura: uscita didattica attraverso la natura - escursione eco-pedagogica. 13 aprile ore 17,30 Fano, Sala di Rappresentanza della Fondazione Carifano: Incontro con Rosi Braidotti “ Relazione uomo e cambiamento climatico” “ Conferenza terra e clima” 19 aprile 16-19, sede in definizione - Giornata mondiale della terra (earth day) GRDA : Laura Valentini/ Marco Menichetti “ Incontro trasmissioni dei saperi ecologici: geologia dell'acqua” 20 aprile orario in definizione Istituto Istruzione Superiore Polo 3, Fano - Scuola Polo 3 - Inaugurazione aula verde 21 aprile - orario in definizione Riserva Naturale Gola del Furlo. GRDA - Guida AIGAE A. Ghirardi - Escursione “Festeggiamo la giornata mondiale delle terra” - - ore 18:00 Palazzo Mosca – Musei Civici Il giardino dei fossili LABotanica diVERDEnte - laboratori ai musei, su prenotazione 0721 387541, ingresso gratuito 30 aprile orario in definizione Urbania - Cea Urbania “ Il sentiero dei nomi” - Bosco dei Folletti 4 - 11 maggio Colbordolo - Mostra del libro - Ecoletteratura: 45° Mostra del Libro per ragazzi, in occasione della partecipazione a Pesaro 2024, avrà come linee tematiche anche l’ambiente, l’ecologia e la valorizzazione del territorio. La mattina si terranno incontri riservati alle classi delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie dove con le letture ed i vari laboratori i ragazzi saranno i protagonisti con la loro fantasia e manualità; i pomeriggi la Mostra sarà aperta al pubblico con laboratori coadiuvati da illustratori, artisti e associazioni - 11 maggio - orario in definizione Scuola d’infanzia Cappuccetto Rosso, via Trebbiantico, 72 - Pesaro Scuola infanzia Cappuccetto Rosso - Laboratorio di “asp’orto”: lettura di racconti sulle specie arboree e realizzazione di piccoli oggetti o erbari personali. Decorazione di vasi in terracotta realizzati dai bambini dove trapiantare una piantina da portare a casa. Mostra documentativa. - orario in definizione Girotondo coordinamento pedagogico, via Lambro 4 Pesaro Esploriamo il mondo vegetale”: Laboratori di manipolazione di pasta modellabile, di pittura collettiva e di sgranatura e semina piselli 14 maggio orario in definizione Orti Giuli Pesaro - Grda-uniurb formazione DNA - Pedagogia al parco 17 maggio 17:00 - 19:00 Palazzo Mosca – Musei Civici - Grda - Uniunrb. Antonella Penna e Riccardo Santolini: “ Incontro sul mare. la costa e il mare per la giornata europea del mare” - Pesaro Musei 18 Maggio orario in definizione Palazzo Mosca – Musei Civici - Notte verde dei musei in occasione della Giornata Internazionale dei Musei - Esperienze green al museo 19 Maggio - orario in definizione Parco Regionale Monte San Bartolo Grda - Guida AIGAE A. Ghirardi: Escursione “ Tra terra e mare”: il Parco Regionale del Monte San Bartolo - ore 18:00: Palazzo Mosca – Musei Civici Mappatura sensoriale LABotanica diVERDEnte - laboratori ai musei, su prenotazione 0721 387541, ingresso gratuito 21 maggio orario in definizione Scuola Leopardi Pesaro - Progetto: inaugurazione de “ il giardino rifiorito” 22 maggio orario in definizione Palazzo Mosca – Musei Civici - GRDA - Giornata Internazionale per la biodiversità ( ONU) - Incontro: coltivare la biodiversità” 23 - 26 maggio: Villa Caprile - Agrishow 24 maggio 17:30 - 19:00 Istituto Cecchi - GRDA - Uniurb in occasione della Giornata Europea dei Parchi: Presentazione del libro Meravigliose Creature (il mulino) - Stefano Mazzotti 29 Maggio orario in definizione Scuola Giansanti Pesaro - presentazione del lavoro finale nel palinsesto " Botanica Partecipata e CAP pesaro 2024" della scuola primaria, classi seconde dell’Ist. Giansanti 7 giugno Istituto comprensivo Statale “ E. Fermi” ( Mondolfo) - Evento “ il Parco si racconta”: inaugurazione del Parco di Mondolfo 8 giugno-8 settembre Visite a Villa Caprile - Visite in villa per la cittadinanza, senza prenotazione per singoli o piccoli gruppi, saranno possibili tutti i pomeriggi dalle 15.00 alle 19.00. Nel periodo estivo, in orario mattutino dalle 8h00 alle 13.00, i grandi gruppi o le scolaresche devono prenotare la visita per tempo inviando mail a [email protected], oppure telefonando allo 0721 21440. 8 Giugno - orario in definizione scuola Cucciolo, via del novecento 67 Pesaro Apertura del giardino al pubblico: laboratori ed esperienze senso motorie da vivere nel giardino del nido - orario in definizione Scuola Grande Quercia, Via Leoncavallo, 24 Pesaro Viaggio sensoriale tra le erbe aromatiche: proposta di un “viaggio” nel quale si utilizzeranno i 5 sensi attraverso la lettura, la degustazione di tisane, la semina di piante aromatiche, lo yoga e la creazione di sacchettini aromatici - orario in definizione Millestorie, via Vincolungo, Colombarone Pesaro Il giardino sensoriale: percorso con angoli allestiti per vivere esperienze sensoriali e con zona relax. Preparazione di vasetti con semini da piantare e portare a casa. 14 Giugno orario in definizione Scuola "Don Italo Mancini" di Schieti - Scuola "Don Italo Mancini" di Schieti: “ Il piccolo seme”: un percorso nel borgo di schieti fra laboratori di giardinaggio e passeggiate alla scoperta dei beni naturalistici e culturali. 14 Giugno orario in definizione Parco Miralfiore - scuola “ La Giostra” . Alida Zambernardi - inaugurazione del percorso sensoriale segnalato all'interno del parco Miralfiore. 15 giugno ore 10-12.30 Scuola dell’infanzia di Fossombrone via Gramsci 8 - presso il giardino di ingresso ala ovest della scuola dell’infanzia di Fossombrone capoluogo evento “ Dove nasce un fiore…” 16 Giugno ore 18 Palazzo Mosca – Musei Civici - Erbario della fantasia LABotanica diVERDEnte - laboratori ai musei, su prenotazione 0721 387541, ingresso gratuito 18 Giugno orario in definizione Palazzo Mosca – Musei Civici - GRDA - Uniurb. Incontro in occasione della Giornata della gastronomia sostenibile (ONU):... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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crescere-mediando-blog · 6 years ago
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Ascolto e pensiero apprezzativo
Nel panorama della mediazione comunitaria, l’ascolto ed il pensiero apprezzativo sono elementi imprescindibili da considerare. Se con l’ascolto si da la possibilità alle parti coinvolte di essere accolte in un imparziale e neutrale spazio di confronto, con il Pensiero Apprezzativo si forniscono gli strumenti necessari in grado di costituire una trasformazione ed evoluzione di se, partendo dall’apprezzamento di ciò che il sistema già possiede.
 L’intuizione originale, relativa all’Appreciative Inquiry, che, in lingua italiana, potrebbe essere tradotta con «indagine che apprezza» (Pensiero Apprezzativo), si può far risalire al professore David L. Cooperrider. Il Pensiero apprezzativo si può definire come una forma di ricerca-azione, che si fonda su una concezione positiva e volutamente ottimista delle società, delle organizzazioni e degli esseri umani. Consiste nella ricerca e nell’indagine di ciò che di più positivo è presente in una collettività, orientando l’interesse e la riflessione su tutte le possibili opzioni possibili positive di proiezione nel futuro. Pertanto è un approccio che affronta le possibilità di cambiamento con la certezza che qualunque essere umano, soltanto perché essere umano, in qualunque condizione si trovi, possieda caratteristiche proprie positive.
 Il cuore pulsante del Pensiero apprezzativo è quello di trasmettere fiducia, energia e consapevolezza agli individui coinvolti partendo dalle esperienze positive. Secondo la definizione dello stesso Cooperrider, l’Appreciative Inquiry è “la ricerca,svolta cooperativamente e nella coevoluzione, di ciò che vi è di meglio nelle persone, nelle loro organizzazioni e nel mondo intorno a loro.” 1 
Tutti gli esseri umani hanno in sé capacità positive e queste costituiscono punti di forza per il cambiamento positivo delle situazioni. Il modello di attuazione più diffuso dell’Appreciative Inquiry, denominato «4-D Cicle» è costituito da un ciclo, di quattro fasi nelle quali si alternano ‘Scoperta-Discovery, Sogno-Dream, Progetto-Design e Realizzazione-Destiny, da cui le quattro D in lingua inglese, che si susseguono in una spirale continua in cui l’ultima fase rilancia la prima e così via. In questo modo viene messo a disposizione uno schema che dà origine ad un processo che continua incessantemente ad adeguarsi alle nuove conoscenze individuate sulla situazione nella quale si opera.’
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DISCOVERY : La funzione principale nella fase di scoperta è quella di identificare e apprezzare il meglio di "ciò che è” e fattore distintivo di essa è l’elaborazione attenta di domande sulla scelta dell'argomento in maniera positiva.
 DREAM: Una volta scoperto il proprio nucleo positivo, la fase successiva, il sogno, è volta alla immaginazione e all’iniziale esplorazione e creazione del proprio futuro. Nella fase Dream del ciclo, le immagini del futuro emergono da esempi fondanti dal proprio passato positivo, è un invito ad amplificare il nucleo positivo immaginando le svariate possibilità per il futuro che sono state generate attraverso la fase di scoperta.
 DESIGN: Nella fase della progettazione, l'attenzione si focalizza alla messa in pratica della creazione del sogno. Le storie di buone notizie vengono utilizzate per creare proposizioni ed il nucleo positivo identificato ed esposto nelle prime due fasi inizia a prendere forma.
 DESTINY: La fase del destino rappresenta sia la conclusione delle fasi proposte, sia l'inizio di una continua creazione di una "cultura dell'apprendimento positivo". Attraverso questa fase si offrono nuove immagini del futuro. Lo slancio e il potenziale per l’evoluzione sono estremamente alti, dove tutti gli attori sociali coinvolti sono invitati ad allineare le proprie interazioni nel co-creare il proprio futuro.
 Tale sistema non ha interesse a negare l’esistenza dei problemi, ma li accetta per quello che sono, focalizzando la sua attenzione sulle realtà che sono sorgente di attitudini efficaci e affrontando le situazioni problematiche in una prospettiva costruttiva. In questo modo le definizioni dei problemi vengono riformulate, mettendo in luce punti di forza e successi. L’Appreciative Inquiry, infatti, si fonda sull’invitare le parti a dialogare e condividere le storie dei loro successi.
 Partendo da questa premessa, si può osservare come tale tecnica aspiri a trasformare le consuete abitudini di risoluzione dei problemi ponendo attenzione e riflessione sulle possibilità positive di proiezione nel futuro.
Pertanto, si può osservare il modello teorico dell’Appreciative Inquiry come opportunità di rinnovamento dell’integrazione degli alunni, insegnanti e personale scolastico. L’esperienza scolastica può essere osservata come una delle più fruttuose possibilità di integrazione sociale.  
L’attitudine apprezzativa, riteniamo possa essere una proposta utile sia a migliorare la risposta alle esigenze dell’integrazione sia a costituire un terreno fertile di crescita e confronto per il settore educativo e formativo.
Bibliografia: 
D. Cooperrider website: http://www.davidcooperrider.com/ai-process/
 D.L. Cooperrider - D.Whitney - J.M. Stavros, Appreciative Inquiry Handbook. For leaders of change,second edition,Crown Custom Publishing Inc.,Brunswick,OH & Berrett-Koehler Publisher Inc., San Francisco,CA 2007, p.XXVI
 D.Whitney - A.Troster-Bloom, The power of appreciative inquiry, San Francisco, Berrett-Koehler 2003,
 V.E.Frankl,Logoterapia e analisi esistenziale (1946-1982),Morcelliana,Brescia 2005
 G.T. Henry - J.C. Greene - H. Preskill - A.T. Coghlan, American Evaluation Association, Using Appreciative Inquiry in Evaluation,Jossey-Bass 2003, p. 6 Madrid, 2008
 Varona Madrid Federico, La intervención apreciativa. Ediciones Uninorte, Barranquilla, Colombia.2009
 H.Anderson - D. Cooperrider - K.Gergen - M.Gergen - S. Mcnamee - D.Whitney, The appreciative organization,Ohio:Taos Institute Publications 2008.
 F. Barrett - R. Fry, Appreciative inquiry: A positive approach to building cooperative capacity, Chagrin Falls,OH,Taos Institute Publications 2005.
 D.L.Cooperrider- P.F.Sorensen -D.Whitney -T.F.Yaeger,Appreciative inquiry:Rethinking human organization toward a positive theory of change,Champaign, IL, Stipes Publishing LLC 2000.
  D.L.Cooperrider- S.Srivastva,Appreciative Inquiry inOrganisational Life.Research inOrganisational Change andDevelopment,1987.
  D.L.Cooperrider - D.Whitney, Collaborating for change: Appreciative inquiry, San Francisco,CA Berrett-Koehler 1999.
 D.L.Cooperrider - D.Whitney, A positive revolution in change: Appreciative Inquiry, Stipes Publishing 2000.
M.Garrison - J.Moore,Appreciative inquiry and organization transformation,Westport,CT,Quorum Books 2001.
 H. Preskill - T.Tzavaras Catsambas, Reframing evaluation through appreciative inquiry, San Francisco.Thousand Oaks, CA, LondonNew Delhi, Sage Publications 2006.
  J.Reed, Appreciative inquiry: Research for change,Thousand Oaks,CA, Sage Publications 2006
 J.M. Stavros - C.B.Torres,Dynamic relationship:Unleashing the power of appreciative inquiry in daily living,Chagrin Falls,OH,Taos Institute Publications 2005
 J.M.Watkins - B.J. Mohr, Appreciative inquiry: Change at the speed of imagination, San Francisco,Jossey- Bass 2001.
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pangeanews · 5 years ago
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“Tutta la razza dei letterati è porca, specialmente di questi tempi”. In Messico con Antonin Artaud
L’indigenza è necessaria per indignare, per gratificare il foro del precipizio – esigenza di cappio. Nel 1936, quando Antonin Artaud sbarca in Messico, il professor Guido Valeriano Callegari, esperto in civiltà precolombiane, redige la succinta voce “Tarahumara” per l’Enciclopedia Italiana Treccani. Ammiccando verso le sorti umane e progressive, il prof scrisse: “I Tarahumara furono visitati e studiati, per primo, dal gesuita Juan de la Fuente nel 1614, che li trovò allo stato semiselvaggio; presto s’incivilirono relativamente e sono oggi buoni operai e soldati disciplinati”. Artaud, laggiù, Al paese dei Tarahumara, andò – o non andò – per scoprire l’incivile e il selvaggio. Ciò che albeggiava in sé, soprattutto.
*
Antonin Artaud sembra l’anagramma di Arthur Rimbaud. Per lo meno, Antonin è la sbilenca custodia grammaticale di Arthur. Rimbaud, in Africa, ha decapitato il linguaggio; Artaud, in Messico, pretende un nuovo linguaggio.
*
In troppi si mimetizzano dietro la nudità flagrante di Artaud, compiendo una sorta di rettoscopia letteraria, ostentando ciò che non hanno: la carne nel verbo e la sua carie. Così, la ‘sregolatezza di tutti i sensi’ diventa evasione, irresponsabilità estetica, gioco al massacro – e non, al contrario, il massacro di tutti i giochi.
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In Le Pèse-nerfs (1925) Artaud ha già soppesato l’impossibilità del linguaggio, l’esplicito demonio della lingua che attesta, preserva, conserva. Che ha perso la virilità magica, il vigore rituale – il vizio. “Tutta la scrittura è porcheria. Le persone che escono dal vago per cercar di precisare una qualsiasi cosa di quel che succede nel loro pensiero, sono porci. Tutta la razza dei letterati è porca, specialmente di questi tempi”. Quindi, dieci anni dopo, il Messico. Artaud ha attraversato ogni lingua e decapitazione del nervo verbale: ha letto Rimbaud e divinizzato Poe, ha subito la balbuzie, è stato ricoverato in sanatorio; ha sondato i Surrealisti, ha fatto cinema, ha teorizzato il “teatro della crudeltà”. Si dona il Messico, come espiazione ed esperimento. Non come esplorazione antropologica (Segalen in Cina), come avventura esistenziale (Malraux in Indocina), né come fuga dal mondo (Gauguin a Tahiti) o dal tempo (l’inafferrabile Michaux). In verità, non è Artaud che va in Messico – è il Messico che precipita dentro di lui. Il Messico come gorgo, come tuffo. “Ho scelto il dominio del dolore e dell’ombra… Opero nell’unica durata”, scrive nei Frammenti d’un diario d’inferno. Di ogni cosa svela il cristallino; in contrasto con la cristallizzazione in oggetto ‘culturale’, il culto.
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Nella giungla delle poesie di Artaud, nel 1924, Jacques Rivière vede “goffaggini e soprattutto stranezze sconcertanti”; eppure “mi mandi tutto quello che farà”. Rivière vuole intrattenersi con il mostro che gli è precluso, vuole attingere all’estraneo – tuttavia, senza renderlo pubblico. “Ha il diritto di avermi dimenticato”, fa Artaud – che per quel diritto scrive. Ci si affanna a dimenticare l’indimenticabile.
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Il Messico, in verità, non è esperienza lisergica – Il rito del Peyotl presso i Tarahumara, testo del 1943, scritto quando è internato a Rodez – ma linguistica. Artaud non è affascinato dal ‘paesaggio’ ma dalla grammatica della foresta. “Il paese dei Tarahumara è pieno di segni, di forme, d’effigi naturali, che non sembrano affatto nati dal caso, come se gli dèi, che qui si sentono ovunque, avessero voluto significare i loro poteri con queste strane forme in cui è la figura dell’uomo a venir perseguita da ogni parte… Della montagna o di me non posso dire che cosa fosse stregato, ma un simile miracolo ottico, in quel periplo attraverso la montagna, l’ho visto presentarsi almeno una volta al giorno”. A Jean Paulhan, nel 1937, Artaud cerca di spiegare il vocabolario della natura, i segni che ha scovato: e trova congiunzioni cubiche tra la “montagna Tarahumara” e ciò che “racconta Platone degli atlantidi”. Già sarchiato, dal 1919, dalle droghe, Artaud non cerca l’estasi ma la rivelazione. “Un europeo non accetterebbe mai di pensare che quel che ha sentito e percepito nel proprio corpo, l’emozione da cui è stato scosso, la strana idea che ha appena avuto e che lo ha entusiasmato per la bellezza, non sia sua, e che un altro abbia sentito e vissuto tutto questo proprio nel suo corpo, o allora penserebbe di essere pazzo e di lui si sarebbe tentati di dire che è diventato un alienato”.
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Comunicare è coercizione, esclude l’esclusivo del linguaggio. La letteratura, mercato di codici, castra, gratifica nell’abominio della convenzione – che sia lieta bevanda borghese o esegesi del ‘maledettismo’ è sempre la stessa posa. Si va in Messico come si legge Lautréamont. “Insisto sul punto che Isidore Ducasse non era né un allucinato né un visionario, ma un genio, che non smise per tutta la vita di vedere chiaro quando guardava e attizzava nel maggese dell’inconscio ancora inutilizzato. Il suo e nient’altro”. Qui, l’alterazione del senso in favore del consenso: “la strategia non consiste nel sacrificare il proprio io di poeta e, in quel momento, d’alienato a tutti, ma di lasciarsi penetrare e violentare dalla coscienza di tutti, in modo tale da essere nel proprio corpo solo il servo delle idee e reazioni di tutti”. Il poeta deve sgattaiolare da ogni tentativo di essere compreso, perché lui, compreso in tutto, non esiste, è incomparabile. “Se soltanto si potesse assaporare il proprio nulla, assopirsi nel proprio nulla”.
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Di ritorno dal Messico, il precipizio è ovvio, preparato. Artaud si lega a Cécile Schramme, belga, ricca. A Bruxelles tiene alcune flagranti conferenze sul viaggio messicano. In una di queste urla, “Chi vi dice che sia ancora vivo?”. In un’altra: “Perdonate, ho perso gli appunti che mi ero preparato, vi parlerò dunque degli effetti della masturbazione sui gesuiti”. In seguito ai banali scandali, la famiglia di Cécile – il padre aveva preso a cuore Antonin: lo portava a visitare i capannoni dei tram, appartenenti alla società di trasporti pubblici di cui era il responsabile, perché egli sognasse rotaie volanti e carrozze sottomarine – ordinò alla ragazza di rompere i rapporti con il poeta. Lui, nell’agosto del 1937, partì per le Isole Aran, Irlanda. Il viaggio dura poco: Artaud non ha soldi, dorme dove capita, si crede l’erede di San Colombano. Lo arrestano il 23 settembre a Dublino per vagabondaggio e disturbo della quiete pubblica: cinque giorni dopo è imbarcato per Le Havre. In Francia, lo vediamo nel bozzolo della camicia di forza, comincia il requiem nelle cliniche di cura, fino a Rodez, nel 1943.
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Il Messico resta un’ossessione. “Non sono andato al Messico per fare un viaggio d’iniziazione o di piacere da raccontare poi in un libro che si può leggere accanto al fuoco; ci sono andato per ritrovare una razza che potesse seguirmi nelle mie idee”, scrive nel 1945, da Rodez. “Ero sul Golgota duemila anni fa e come sempre mi chiamavo Artaud e detestavo i preti e dio, perciò fui messo in croce dai preti di Geova in quanto poeta illuminato, e gettato poi in un mucchio di letame”. Malcolm Lowry, lo scrittore di Sotto il vulcano, è a Cuernavaca dal novembre del 1936: mi piace pensare che abbia conosciuto Artaud, e che il poeta gli abbia concesso lucidi consigli di scrittura tra un consesso alcolico e l’altro. Come sempre, la strategia non è scappare, ma scavare, gettare qualche parola nella terra, attendere che cresca l’albero con i corvi al posto dei rami. Dalla lingua cavare il ritmo, perché tutto è liturgia. (d.b.)
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persinsala · 8 years ago
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Al Teatro Studio Uno di Torpignattara, Barbara Caridi dirige Claudia Salvatore in Run, uno spettacolo dai due volti.
Inscenato in una stravolta Sala Specchi, con il pubblico seduto ai lati e la dinamica dell’attrice nel mezzo, Run è un allestimento ibrido. Ben radicato nella tradizione metateatrale, che alla rottura dell’illusione scenica accompagna l’analisi della realtà concreta, lo spettacolo di Barbara Caridi e Claudia Salvatore palesa esplicitamente i propri debiti nei confronti del linguaggio performativo, ossia di una grammatica in cui a costituire l’opera è l’azione stessa, l’interpretazione formale risulta assente e il muro che separa arte e vita, di fatto, abbattuto.
Ribaltando l’idea che la corsa sia una manifestazione neutrale dell’esistenza perché associata a meri istinti primordiali (dalla reazione alla paura alla ricerca del cibo e a quella della felicità), Run ha come protagonista un «imperativo categorico» (corri) che si evolve fino ad «assomigliare a una fuga» durante la quale «accade di incontrare se stessi».
Infatti, provando a raccontarsi per contrarietà rispetto al proprio oggetto in una performance semistrutturata e volontariamente caotica ed emotiva, Run rappresenta il «senso di una ricerca, che passa per urgenze, campanelli d’allarme, start, finish line, desideri, visioni, delusioni, ma soprattutto Desideri»; una ricerca in cui «la posta in gioco è alta» perché «in questo correre verso la latteria a prendere il latte, può accadere che il latte non sia più il vero oggetto del desiderio» e che ci sia «qualcos’altro per cui valga la pena di correre oltre», che «quello che cerchi sia TU […] corri per incontrarti, corri per dimenticarti, corri per restare a galla».
Con i suoi significativi rimandi alla contemporaneità e la continua esplorazione interrotta dello spazio scenico, Run sembra ammonire lo spettatore come il correre non sia da considerare un momento individuale tout court, ma personale nel senso di inscritto nella collettività e nel tempo di appartenenza. L’affanno di un’estenuante autoimposizione alla corsa, l’asfissiante riscoperta di ulteriori motivazioni per andare continuamente avanti e, last but not least, la banalità della morte cui giunge ogni per-corso di vita, in particolare di chi migrante vede drammaticamente infrangere ambizioni e speranze nel Mare nostrum, sono pulsioni storico-culturali che lasciano affiorare nella e dalla protagonista non solo la percezione di un privato disagio interiore, ma anche, se non soprattutto (almeno nelle intenzioni), l’affermazione di una volontà determinata a non soccombere di fronte allo scontro impersonale che l’epoca contemporanea presenta quale  inevitabile prezzo da pagare per i ritmi (dis)umani che coinvolgono e travolgono l’io con il noi. Visto da questa prospettiva, in Run si assiste dunque all’ambizioso tentativo di oltrepassare l’intepretazione culturale del corpo nelle sue categorie valutative e competitive per arrivare a delinearne addirittura la valenza fenomenologica e disciplinare.
L’introduzione del pubblico nel finale e gli stralci di musica dal vivo; la realizzazione figurativa di quanto possa essere straziante ogni vagare esistenziale e il simbolismo altrettanto dilaniante delle scarpe come rimando al ricordo di chi non è più; infine, l’impossibile approccio narrativo e la mancata definizione dei caratteri sono spunti che, nel tentativo di veicolare l’empatia del pubblico al proprio interno, appaiono tuttavia funzionali solo a tratti perché in parte stucchevoli nel cercare di restituire una sensazione di articolata omogeneità a quadri purtroppo scolasticamente presentati senza soluzione di continuità
Facendo della radicalità della prospettiva la propria principale virtù, il lavoro di Barbara Caridi e Claudia Salvatore paga allora, almeno allo stato dell’arte, un dialettica ancora autoreferenziale tra gestualità (confusa) ed esposizione verbale (criptica), nonché l’incertezza di fondo (decidere se collocarsi o scegliere tra performing e performance art), così inficiando la possibilità di far esperire con efficacia quella dimensione di solitudine e perdita che pure sembrerebbe essere nelle corde di Run e da cui nessuno potrebbe realmente sentirsi risparmiato.
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Lo spettacolo è andato in scena Teatro Studio Uno via Carlo della Rocca 6, Roma dal 6 al 9 aprile 2017
Run di Barbara Caridi e Claudia Salvatore regia Barbara Caridi con Claudia Salvatore paint & grafic Roberto Ciangola (Rob Funkyfrog) e Guido D’angelo live music Flavio Rambotti fotografie Fabio Trisorio
Run Al Teatro Studio Uno di Torpignattara, Barbara Caridi dirige Claudia Salvatore in Run, uno spettacolo dai due volti.
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pier-carlo-universe · 4 days ago
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Un viaggio nei territori dell’anima. La poesia "Sgranellando sogni" di Silvia De Angelis rappresenta un’esplorazione intima e visionaria del mondo interiore, dove l'autrice si muove tra l'empatia, la memoria e il sogno.
Un viaggio nei territori dell’anima. La poesia “Sgranellando sogni” di Silvia De Angelis rappresenta un’esplorazione intima e visionaria del mondo interiore, dove l’autrice si muove tra l’empatia, la memoria e il sogno. Con un linguaggio ricco di immagini evocative e suggestive, la poetessa ci guida in un’esperienza onirica che fonde introspezione e riflessione universale. Biografia…
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pier-carlo-universe · 7 days ago
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“Avere la pazienza del pane” di Benedetta Sanna (Eretica Edizioni, 2024. Recensione a cura di Rita Bompadre
“Avere la pazienza del pane” di Benedetta Sanna (Eretica Edizioni, 2024 pp. 68 € 15.00) 
“Avere la pazienza del pane” di Benedetta Sanna (Eretica Edizioni, 2024 pp. 68 € 15.00)  discioglie l’origine del fermento esistenziale mescolando gli ingredienti con un espediente indispensabile per far maturare l’amalgama emotivo attraverso la fragranza dei versi e il profumo della memoria. Benedetta Sanna concede il suo tempo interiore nella preparazione di una riflessione umana, lungo il…
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pier-carlo-universe · 10 days ago
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Un Viaggio Poetico tra Emozioni Contrastanti e la Ricerca di Equilibrio.
Un Viaggio Poetico tra Emozioni Contrastanti e la Ricerca di Equilibrio. Biografia dell’autrice.Mirella Ester Pennone Masi è una poetessa di rara sensibilità, capace di trasformare in versi emozioni profonde e complesse. Nata e cresciuta con una forte passione per la scrittura, Mirella Ester ha dedicato la sua vita a esplorare le sfumature dell’animo umano attraverso le parole. Le sue opere,…
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pier-carlo-universe · 29 days ago
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L’orizzonte del dubbio è un’opera poetica che si ispira alla profondità filosofica e narrativa di José Saramago, Premio Nobel per la Letteratura nel 1998.
L’orizzonte del dubbio è un’opera poetica che si ispira alla profondità filosofica e narrativa di José Saramago, Premio Nobel per la Letteratura nel 1998. Questa composizione riflette il tema centrale dell’autore portoghese: l’esplorazione dei confini del reale e dell’immaginazione, e il valore del dubbio come motore della conoscenza. La poesia invita il lettore a riflettere sull’incertezza come…
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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Con “Itinerari in cerca di senso”, il poeta, editore e formatore Giuseppe Aletti prosegue il suo percorso esistenziale e letterario, offrendo una riflessione profonda sull’essenza della vita e sulle aspirazioni che la rendono significativa. Pubblicato dalla Aletti Editore, questo volume rappresenta la seconda opera della trilogia dedicata al viaggio e al tempo, dopo il successo di “Feritoia”. Un…
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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