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Giusto per ricordare cosa hanno e stanno passando molti nostri anziani in ospedale...
Alla memoria di Franco :
,"Storia che non so se riesco a raccontare bene ma che forse servirà a qualcuno.
Mio suocero, Franco – 87 anni arzilli a parte un po' di perdita di memoria a breve termine – è entrato in ospedale per una cosa da nulla e non lo abbiamo rivisto più.
Domani ce lo riportano sigillato in una bara, per il funerale, dopo un mese e mezzo di follia in cui non abbiamo visto né angeli né madonne né eroi né eccellenza sanitaria né nessuna delle belle cose che si sentono in TV.
Tre o quattro infermieri molto carini e disponibili, come lo sono alcuni esseri umani random, e per il resto solo tanta, tanta brutta distopia.
In ospedale Franco ha preso il covid. E quindi non è uscito dopo due giorni come previsto.
Asintomatico al 100%, gli è stato somministrato uno psicofarmaco così, tanto per gradire, in modo che non rompesse i coglioni al personale sanitario. Pare sia la prassi, somministrare psicofarmaci a chi non ne ha bisogno, senza avvisare, in modo che non rompa i coglioni a quelle persone che le sue tasse stipendiano.
Nessuno però ha mai sentito parlare di effetto paradosso, forse all'università a punti non lo insegnano, eppure Franco comincia a comportarsi in modo strano, aggressivo, delirante. Usiamo quindi la nostra Laurea della Vita - avendo casi in famiglia di persone soggette all'effetto paradosso - e suggeriamo al personale sanitario da noi stipendiato che forse si tratta di quello. Interrotto il trattamento non necessario, Franco torna se stesso, arzillo e gentile come sempre, in attesa di negativizzarsi e tornare a casa.
Ma la notte di Natale, viene trasferito in tutta fretta a centocinquanta chilometri di distanza, senza che si avvisino i familiari, senza le sue cose, senza telefonino, come un pacco regalo che nessuno vuole. Motivazione ufficiale: nessuna. Motivazione ufficiosa: probabilmente il posto che occupava lui, vicino a casa, serviva a qualcun altro e noi non siamo nessuno, non abbiamo parenti politici, medici, camorristi, prelati. Il nostro posto è sul tram a cui ci possiamo attaccare.
Nell'ospedale lontano, Franco viene messo insieme ai malati gravi, attaccati al respiratore. Non ha nessun sintomo, ma il tampone continua a essere positivo.
Nell'ospedale lontano, il personale sanitario non entra nella stanza di Franco se non per lo stretto necessario, nessuno gli parla, NESSUNO acconsente ad aiutarlo a usare il tablet per fare le indispensabili videochiamate alla famiglia, come faceva nell'ospedale vicino. È impossibile sentirlo, vederlo, perdiamo ogni contatto, ci dobbiamo affidare solo alle telefonate con medici che sono puntualmente vaghi.
Franco intanto ricomincia a delirare. Ops, hanno sbagliato, hanno letto la cartella clinica vecchia in cui c'era lo psicofarmaco inutile, e quindi scusate adesso glielo togliamo di nuovo, tanto che vuoi che sia per una persona di 87 anni.
Dopo un breve miglioramento, lo scombussolamento di Franco però continua. Riusciamo a fargli una telefonata (UNA in dieci giorni) e lo sentiamo molto strano. Manda affanculo tutti, lui che è tipo maestro Shifu nella vita, smette di mangiare anche quando davanti gli viene messo lo sciù al cioccolato, che per lui è droga.
Visto che nessuno se ne frega di questo suo comportamento e nessuno sembra turbato dal fatto che non mangi e beva da due giorni ("eh non sappiamo che fare, sapete, che dite, lo leghiamo?"), usiamo la nostra Laurea della Rete e facciamo ricerche. Sul sito della fondazione Veronesi leggiamo che la dose di cortisone per gli asintomatici secondo il protocollo Covid è di massimo 6mg. All'ospedale vicino gliene davano 4mg. Chiediamo a quelli dell'ospedale lontano, risposta: 20mg. Come mai? Il medico: ah boh così. Nessuno ha mai sentito parlare dei possibili effetti negativi del cortisone ma noi sì: abbiamo casi in famiglia. Sotto nostro suggerimento, diminuiscono la dose di cortisone e noi valutiamo di farci assumere a tempo pieno, a sto punto.
Franco migliora un po' ma non mangia più e dice che è stato abbandonato. Nessuno del personale sanitario stipendiato dalle nostre tasse acconsente a una videochiamata. Li preghiamo in ginocchio, se ne sbattono altamente le palle, in gergo tecnico. Una dottoressa dice al figlio di Franco al telefono: deve accettare che suo padre ha fatto la sua vita. Gli americani le avrebbero risposto: come no, bitch.
Ultimo atto. Ore 11 di sabato 9 gennaio. Decidiamo di andarci a riprendere Franco perché è nostro. Positivo o non positivo, è passato un mese e mezzo, è ora che torni a casa, avrà la carica virale di un lillipuziano e comunque sticazzissimi. Dottoressa del primo turno: oh si, ottima idea, si può organizzare, adesso chiamo, adesso vedo, vostro padre sta benino, in ripresa. Ore 15:00 dello stesso giorno, di persona all'ospedale lontano, dopo un'ora di macchina. Dottore del secondo turno: se spostate vostro padre, muore per strada. È in condizioni gravi.
Gravi in che senso? Stava bene tre ore fa. È covid? No non è covid, è un'infezione virale, no, batterica, no, sistemica, no, non lo sappiamo dobbiamo vedere adesso andate via che sono due ore che siamo appresso a voi. Oh, scusa se ti abbiamo disturbato, persona a cui le nostre tasse pagano lo stipendio.
Non resta che attendere, ci dicono. Attendiamo. Alle 23:30 ci chiamano: Franco non ce l'ha fatta. Torna a casa in una bara sigillata, nel pigiama in cui è uscito un mese e mezzo fa.
Non ce l'ha fatta, caro dottore, in che senso?
A sopravvivere al sistema anticovid, che isola gli anziani sapendo di condannarli a morte? A sopravvivere a un trasferimento non necessario che noi familiari non abbiamo autorizzato? A sopravvivere a un bombardamento di farmaci inutili, di indifferenza umana, di medici e infermieri incapaci? A sopravvivere a un virus asintomatico preso in ospedale?
Cioè, di cosa è morto, esattamente, Franco Lombardi?
Diranno, beh, di vecchiaia. Certo, se spingi un anziano giù per le scale e muore, puoi sempre dire che non ha retto l'urto a causa dell'età. E chi lo nega. Il problema della spinta, e delle scale, a chi vuoi che interessi?
Siamo molto addolorati, incazzati, amareggiati e basiti per questa storia che probabilmente ci accomuna a tante persone. Soprattutto ci pentiamo per quella sera di Natale, quando Franco è stato portato via senza motivo e senza consenso - io avevo detto, chiamiamo i carabinieri. Eeeeh ma dai, i dottori ne sanno più di te, che fai, non ti affidi al nostro meraviglioso sistema sanitario con gli occhi chiusi e il cuore impavido?
Ci siamo affidati, abbiamo sbagliato. Non commettete lo stesso errore. Controllate tutto e riportatevi a casa gli asintomatici a qualunque costo. Franco ci mancherà tantissimo e non meritava una fine così, nessuno la merita."
Manuela Salvi
Brutta, brutta distopia.
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Nel privè di un ospedale spezziamo dei cuori sento l'eco delle urla dei miei genitori vincitori o vinti, resteremo soli se fossimo dipinti, non avremmo colori…Scopiamo senza amore prendo pills, sembra il metodo migliore per non spezzare il mio cuore a metà quella merda prima prende e poi da. Voglio stare da solo Baby ti pare che muoio?So che ne ho preso troppo, ma resto vivo purtroppo mi è cascata una pasticca dentro quello sciroppo sono un figlio di puttana ma tu mi chiami sciocco… una vita di droga, so che non vale la pena sto con chi vuole uscirne quindi prega… fanculo tutti quelli che mi vogliono diverso non voglio vivere in questo inferno e sento che non ho più tempo fingo di stare bene ma non sono me stesso tu mi giudichi solo per come mi vesto, parli male di me ma scusa non ti sento fanculo quelli che mi vogliono diverso vorrei soltanto essere me stesso mi sento come se fossi morto dentro.
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Fin dal 9 ottobre le strutture ospedaliere di Gaza sono senza elettricità a causa della mancanza di carburante per i generatori dovuta all’assedio totale proclamato da Israele.
Il 13 ottobre, 23 ospedali hanno ricevuto ordini di evacuazione forzata.
Dai primi di novembre sono finiti sotto le bombe anche le ambulanze, mentre ormai gli ospedali di tutta la striscia sono sotto assedio in quanto l’esercito israeliano sostiene che vengono usati da Hamas per scopi militari.
Leggendo queste notizie mi vengono in mente tutta una sequela di film e aneddoti che raccontavano di perseguitati nascosti in ospedali, come quando, nel 1943, al Fatebenefratelli di Roma fu inventata un’epidemia per salvare un gruppo di ebrei rifugiati tra le corsie.
[...]
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La Revue Dessinée Italia:
Anche questa settimana vi regaliamo un fumetto in lettura gratuita sul nostro sito. È la volta di "Da che mondo è mondo", un'inchiesta a fumetti di Irene Caselli e Rita Petruccioli sulla Violenza Ostetrica. Lo potete leggere qui
https://www.larevuedessineeitalia.it/2023/01/10/da-che-mondo-e-mondo
[Questo fumetto è in consultazione libera dal 10 al 17 Gennaio 2023.]
#comic#comics#fumetto#fumetti#fumetto italiano#fumetti italiani#artists on tumblr#Irene Caselli#Rita Petruccioli#Violenza Ostetrica#gravidanza#parto#neonati#neonato#ospedale#ospedali#Da che mondo è mondo#La Revue Dessinée Italia
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Giappone abbandonato
Jordy Meow
Edizioni Jonglez, Assago 2022, 224 pagine, 30,5 x 21,5 cm, ISBN 978-2361956028
euro 35,00
email if you want to buy :[email protected]
Il Giappone è spesso considerato un luogo in cui il mondo moderno e le antiche tradizioni si incontrano in modi sorprendenti e affascinanti. Il rapido ritmo del cambiamento tecnologico, sociale e culturale del XX secolo ha dato al paese una forte spinta in avanti, ma ha lasciato deserti innumerevoli stabilimenti, industrie e intere città. Con le sue fotografie Jordy Meow esplora questi luoghi dimenticati e fa luce su un mondo perduto che solo pochi decenni fa prosperava. Abandoned Japan documenta rovine famose (haikyo in giapponese) come Gunkanjima, l'isola che appare nel film di James Bond "Skyfall", un tempo abitata da oltre 5.000 persone ma che ora è completamente abbandonata, e il parco a tema Nara Dreamland, ispirato a Disneyland. Oltre a questi siti famosi, Jordy Meow ci porta anche in un viaggio attraverso ogni aspetto di un passato in rapida scomparsa: dalle scuole agli ospedali, ai siti industriali e alla vita notturna, compresi gli strip club e i love hotel. Le rovine catturate vanno dal pittoresco e sereno al buio e al terrificante. Alcune hanno un'atmosfera che ricorda i film di animazione dello Studio Ghibli mentre altre sembrano quasi distopiche. Questi luoghi dimostrano che le persone possono lasciare un segno indelebile nel loro ambiente, ma la natura, appena ne ha la possibilità, ritrova la sua strada.
23/12/22
orders to: [email protected]
ordini a: [email protected]
twitter: @fashionbooksmi
instagram: fashionbooksmilano, designbooksmilano tumblr: fashionbooksmilano, designbooksmilano
#Giappone#Jordy Meow#photography books#rovine#scuole#ospedali#siti industriali#vita notturna#strip club#love hotel#passato scomparso#designbooksmilano#fashionbooksmilano
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Vorrei altresì ricordare oltre alla sproporzione di attenzione tra l'ospedale bombardato in Ucraina e TUTTI gli ospedali palestinesi rasi al suolo quando noi davamo dei barbari ai talebani per aver distrutto i budda di Bamiyan (salvo qualche anno dopo assistere al saccheggio da parte degli americani del patrimonio culturale dell'Iraq).
Insomma, per essere credibili in fatto a tolleranza nei confronti delle minoranze, democrazia, giustizia... bisognerebbe prima dare il buon esempio.
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[sulla stupidità della medicina che lavora affiancata dalla religione]
I medici italiani lavorano in ospedali dove ci sono costose cappelle per la messa all'interno, preti e suore in corsia, crocifissi appesi alle pareti (tutto pagato con risorse pubbliche): E GLI VA BENE COSÌ.
Quindi che stiano zitti, lavorino e non rompino il cazzo con stupidi scioperi.
#medici#italiani#ospedali#Italia#scienza#cappella#messa#prete#suora#corsia#corsia d'ospedale#crocifisso#appeso#parete#pagare#risorsa#risorse pubbliche#connivenza#zitto#lavorare#rompere il cazzo#stupido#sciopero#stupidi scioperi
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Stella: Su aggressioni in ospedali Pd ignora azione governo
Il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana e segretario regionale Marco Stella: "Su aggressioni in ospedali Pd ignora azione del governo. Dov'è polizia regionale promessa da Giani?" "Mi sarei aspettato che al primo punto di questo atto vi fosse la solidarietà nei confronti del personale sanitario che è stato aggredito, delle famiglie che hanno subito una violenza psicologica, di tutti coloro che hanno subito una violenza all'interno delle strutture ospedaliere. Se non si parte da questo presupposto, per quanto ci riguarda l'atto diventa invotabile. Come si può pensare di votare un atto che al primo punto, dove si parla di violenza contro il personale sanitario, non esprime solidarietà alle vittime? E rispetto a tutta l'azione del governo nazionale per contrastare il fenomeno, non c'è una parola". Lo ha detto in aula il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, in merito alla proposta di risoluzione presentata dalla maggioranza di sinistra sulle "Azioni di contrasto al fenomeno delle aggressioni nei confronti del personale sanitario". "Non c'è una parola - ha proseguito Stella - neanche riguardo alla polizia regionale, che il governatore Giani ci aveva detto avrebbe messo in campo. Dove sta l'atto di indirizzo del Presidente Giani, che con forza alla riunione al Meyer aveva detto che si sarebbe fatto portavoce di questa lotta contro il fenomeno delle aggressioni al personale sanitario? Dov'è l'atto di indirizzo della Giunta per istituire la polizia regionale? E perché non avete usato una parte dei 270 milioni di euro, frutto dell'aumento delle aliquote Irpef più clamoroso della storia, per destinarlo a reprimere e combattere le aggressioni negli ospedali? Queste sono le risposte che i toscani vorrebbero avere". Coordinamento regionale Forza Italia Toscana Follow @FI_ToscanaTweet to @FI_Toscana
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Quench Pilotato all'Ospedale di Alessandria: Operazione di Modernizzazione per le Apparecchiature Mediche
L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Alessandria rinnova TAC e Risonanze Magnetiche con il PNRR: ecco cosa aspettarsi.
L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Alessandria rinnova TAC e Risonanze Magnetiche con il PNRR: ecco cosa aspettarsi. L’8 novembre 2024 è stata una giornata significativa per l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Alessandria, con l’esecuzione di un secondo Quench pilotato, parte del progetto di ammodernamento delle apparecchiature sanitarie, finanziato dai fondi del Piano Nazionale di…
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Questo reel è una macedonia 🍓🍌🍑🍍🍎🥝 di pensieri. Ho seguito il mio flusso di coscienza.
Finalmente sto per tornare alla vita di tutti i giorni, alla normalità.
La routine e la quotidianità che ci fanno così tanto sentire al sicuro.
La mia amata comfort zone 💖.
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Il Paracetamolo è strettamente connesso all'inibizione del Glutatione. Il Glutatione è colui che orchestra il sistema immunitario.
In pratica la Tachipirina distrugge ciò che ti può salvare.
E questo non vale solo per il Cosocovid.
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ancora sul genocidio in palestina, e sulle complicità occidentali
nonostante qualche rara buona notizia, come il fatto che l’Università di Milano sospende tutti i contatti con le università israeliane, le notizie che arrivano dalla Palestina e dal Libano sono se possibile persino peggiori di quelle di quest’ultimo anno. invito tutti a seguire l’incontro con Ameera Kawash oggi alla JCU:…
#apartheid#bombardamento di ospedali#coloni#colonialismo#distruzione di civili#genocide#genocidio#izrahell#mass murderss#massacri di massa#ospedali#Palestina#Palestine#pulizia etnica#razzismo#settlers#sionismo#sionisti#video
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OLTRE L'ORRORE: STRAGE A GAZA, CISGIORDANIA RUBATA E SPIATE SOSPETTE
Stati Uniti-Medio Oriente 22 Ottobre 2024 rem https://www.remocontro.it/2024/10/22/oltre-lorrore-strage-a-gaza-cirgiordania-rubata-e-spiate-sospette/ La strage più vicina, non l’ultima, temiamo. Un ennesimo raid aereo israeliano ha ucciso almeno 87 palestinesi, tra cui donne e bambini, a Beit Lahiya, nel nord della Striscia di Gaza. L’attacco ha intrappolato sotto le macerie decine di persone.…
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Covid, torna l'obbligo di mascherina in alcuni ospedali: la circolare del incarico in vista della stagione influenzale
Da Nord a Sud, i direttori di alcune strutture sanitarie hanno reintrodotto l’obbligo di dispositivi di protezione per visitatori e caregiver Negli ospedali italiani torna la mascherina. L’ultima circolare Covid del incarico della Salute prevede che i direttori delle strutture sanitarie possano decidere di reintrodurre l’obbligo di indossare dispositivi di protezione all’ingresso o in alcuni…
#Alcuni#circolare#Coronavirus#Covid#del#della#governo meloni#incarico#influenzale#lobbligo#mascherina#ospedali#sanità#stagione#Torna#vista
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UN LEGAME TRA LA SINDROME DELL’ INTESTINO IRRITABILE E IL SISTEMA CARDIOVASCOLARE Alcuni dei meccanismi biologici alla base della sindrome dell’intestino irritabile (IBS) potrebbero essere in comune con le malattie cardiovascolari. Lo rivela lo studio di un gruppo di ricerca internazionale, comprendente scienziati dell’Università LUM, CNR, CEINGE e Università di Napoli Federico II, Monash University (Australia), CIC bioGUNE (Spagna) e dell'Università di Groningen (Paesi Bassi). La sindrome del colon irritabile è uno dei disturbi gastrointestinali più comuni in tutto il mondo e colpisce fino al 10% delle persone (donne più degli uomini) con una complessa varietà di sintomi che includono dolore addominale, gonfiore, diarrea e stitichezza, riducendo così significativamente la qualità della vita dei pazienti. Le cause dell’IBS non sono ben note, la familiarità e la predisposizione genetica sono conosciute. I ricercatori hanno studiato dati provenienti da UK Biobank e Lifelines, due importanti biobanche del Regno Unito e dei Paesi Bassi, e hanno confrontato i profili di DNA di 24.735 persone con IBS e 77.149 individui sani. Hanno identificato 4 regioni del genoma, di cui 2 non segnalate in precedenza, dove alcune varianti del DNA sono più comuni nelle persone con IBS. I risultati, pubblicati sulla rivista “Cellular and Molecular Gastroenterology and Hepatology”, implicano complessivamente geni coinvolti in importanti processi fisiologici come il controllo della motilità gastrointestinale, l’integrità della mucosa intestinale e il ritmo circadiano. Il team ha anche analizzato le somiglianze tra la genetica che predispone all’IBS e quella di altre malattie comuni: oltre alla nota sovrapposizione con disturbi dell’umore e d’ansia come rivelato negli studi precedenti, hanno identificato un nuovo legame con varie condizioni e malattie del sistema cardiovascolare, inclusa l’ipertensione, cardiopatia ischemica e angina pectoris. SCENDE LA SPERANZA DI VITA IN BUONA SALUTE IN ITALIA L’Istat ha presentato l’undicesima edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes). Attraverso l’analisi di un ampio set di indicatori statistici, integrata da approfondimenti tematici, il Rapporto offre una lettura approfondita dei livelli, delle tendenze e delle disuguaglianze di benessere, che si possono osservare nei 12 domini in cui si articola il framework Bes. Nel 2023 la speranza di vita è pari a 83,1 anni e risulta in aumento rispetto al 2022 (82,3), recuperando quasi del tutto il livello del 2019 (83,2 anni). Gli uomini con 81,1 anni di vita media attesa tornano allo stesso livello del 2019, mentre per le donne (85,2 anni) mancano ancora 0,2 anni (85,4 nel 2019). La speranza di vita in buona salute nel 2023 è pari a 59,2 anni e si riduce rispetto ai 60,1 anni del 2022. Tale riduzione ha riportato l’indicatore quasi al livello del 2019 (58,6 anni), ridimensionando l’incremento anomalo verificatosi tra il 2020 e il 2022 dovuto alla componente soggettiva, per effetto della più diffusa percezione di condizioni di buona salute in tempi di pandemia. Infine è pari a 10,6 anni la vita media attesa senza limitazioni a 65 anni, in aumento rispetto ai 10 anni registrati sia nel 2022 sia nel 2019. IN 2 ANNI (2020-22) -32.500 POSTI LETTO, TROPPI I MEDICI IN FUGA. A RISCHIO LE CURE Il Servizio sanitario italiano deve continuare a essere definito universalistico. Liste d’attesa, mancanza di medici, di ospedali e di posti letto, concorsi deserti, specializzazioni senza iscritti, progressivo definanziamento mettono a rischio il rispetto dell’articolo 32 della Costituzione e dei principi fondanti del modello di cura italiano. In appena 2 anni, durante l’emergenza Covid, addirittura il numero dei posti letto è diminuito, e ne sono stati tagliati 32.508: nel 2020 erano 257.977, ridotti a 225.469 nel 2022. Si stima che, negli ospedali italiani, manchino almeno 100mila posti letto di degenza ordinaria e 12mila di terapia intensiva. L’età media dei medici è sempre più elevata, con ben il 56% che ha più di 55 anni rispetto al 14% della Gran Bretagna e percentuali anche più basse in altri Paesi. Entro il 2025, andranno in pensione 29.000 camici bianchi e 21mila infermieri senza un sufficiente inserimento di nuovi professionisti. Circa 11.000 clinici ospedalieri (non in età da pensione) hanno già scelto di lasciare le strutture pubbliche fra il 2019 e il 2022. E sempre più giovani, formati a spese dello Stato (circa 150mila euro ognuno), vanno all’estero, dove ricevono stipendi anche tre volte superiori rispetto all’Italia e con condizioni di lavoro nettamente migliori. Diminuisce anche il numero dei nosocomi: in 10 anni ne sono stati chiusi 95, il 9%. Nel 2012 erano 1.091, nel 2022 sono calati fino a 996, con una riduzione più consistente per quelli pubblici (67 in meno, da 578 a 511). Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni
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