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Alessandria: trovato morto un uomo su una panchina davanti all’Istituto VoltaIndagini in corso per accertare le cause del decesso
Alessandria, 3 dicembre 2024 – Questa mattina, alle ore 8:30, un uomo è stato trovato senza vita su una panchina di fronte all’Istituto Tecnico Volta
Il ritrovamento Alessandria, 3 dicembre 2024 – Questa mattina, alle ore 8:30, un uomo è stato trovato senza vita su una panchina di fronte all’Istituto Tecnico Volta. La scoperta è stata fatta da alcuni passanti, che hanno prontamente avvisato una volante della Polizia Locale in transito nella zona. Gli agenti, resisi conto della gravità della situazione, hanno allertato il servizio di emergenza…
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LE SQUADRACCE FASCISTE DEL CAIRO. "Baltagiya" in arabo significa teppista. Negli ultimi anni il termine viene usato per indicare i componenti di una banda criminale dedita ad atti di violenza contro cose e persone I Baltagiya sono gruppi di individui reclutati dalla Polizia egiziana nelle carceri. Prostitute, ladri, violenti di ogni risma. Addestrati nelle stesse prigioni e poi lasciati liberi per esercitare il lavoro "sporco" fatto di violenza, con il consenso della Polizia. Il regime, l'altro giorno, ha liberato oltre 500 prigionieri. Molti di loro sono finiti nelle bande al soldo del Potere, sono diventati appunto baltagiya, protetti oltre misura per tutti i crimini che commetteranno. Squadracce fasciste che hanno creato in Egitto una rete di potere occulto, il cui fine é snidare ogni pensiero diverso, ogni parola sbagliata contro il regime e distruggerlo. Leila Seif e le due figlie, Mona e Sanaa, sono state aggredite davanti alla prigione di Tora, dove il figlio e fratello, Alaa Abdel Fattah, è recluso dal 29 settembre scorso per aver espresso il proprio dissenso. Un gruppo di baltagiya formato da donne, le ha circondate e picchiate sotto l'occhio indifferente dei soldati. Le hanno lasciate a terra, coperte di sangue e lividi. Sempre al Cairo, un ragazzo di 19 anni, ritenuto incline all'omosessualità, é stato rapito, violentato per ore da un gruppo di baltagiya e abbandonato in un campo. Ritrovato dai parenti, si trova ora in fin di vita all' ospedale. Nessuna inchiesta é stata aperta. I baltagiya ascoltano, riferiscono, accusano, eliminano per conto del dittatore. Sono pagati per questo. Tutti voi ricorderete che, pochi giorni dopo l'omicidio di Giulio Regeni, la Polizia fece irruzione in una casa e a colpi di mitra uccise 5 uomini, ritenuti responsabili del sequestro e dell'omicidio di Giulio. Erano baltagiya, criminali al soldo della stessa Polizia. Eliminati perché sapevano troppo oppure perché non sapevano nulla. In ogni caso, "capri espiatori" del crimine. Delinquenti pagati dai Servizi egiziani i cui capi sono tuttora introvabili e di cui la Magistratura italiana chiede invano l'arresto. Tre giorni fa, ad Alessandria d'Egitto, un uomo al mercato della frutta si lamentava del prezzo di mele e pomodori. Sosteneva che il Governo doveva fare qualcosa per aiutare il Popolo a sopravvivere perché perfino la verdura ha raggiunto costi che i poveri (la maggioranza) non si potevano permettere. Quattro uomini lo hanno circondato e trascinato via di peso. A casa aspettano ancora i pomodori. Claudio Khaled Ser
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Il 25 gennaio 2016 alle 19.41 Giulio Regeni inviò dall’Egitto il suo ultimo sms. Di lui non si seppe più nulla fino al 3 febbraio, quando il cadavere, torturato, fu trovato su una strada tra Il Cairo e Alessandria. A cinque anni da quel messaggio la verità sull’assassinio del ricercatore friulano è ancora lontana, nonostante il lavoro della magistratura italiana e l’impegno del governo. #regeni #verità #giulioregeni #amnestyinternational #pergiulioregeni #veritapergiulioregeni #egitto #italia #amnestyitalia #5annisenzagiulio #giuliofacose #dirittiumani #humanrights #giuliosiamonoi #alsatriogeiodiorgio #editorialcartoon #farnesina #giustizia #rispettoeprotezioneperognisingolavita❤ https://www.instagram.com/p/CKeoTINBVyE/?igshid=1hrbcnvq7i846
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#PresosMuertos #Italia •• • Suben a seis los presos muertos en un motín en Italia por temor al coronavirus --Seis presos de la cárcel de Módena (norte de Italia) han muerto en medio de una revuelta surgida como protesta por las restricciones por la crisis del coronavirus, mientras se extienden los motines en otras prisiones del país, como Milán. La magistratura investiga ya la causa de las muertes, aunque no se cree que estén vinculadas a la violencia del motín en sí, sino al abuso de estupefacientes durante el desconcierto de las protestas. Al menos tres de los reclusos murieron tras saquear la enfermería de la cárcel de Módena ayer domingo, mientras que de los otros tres aún debe esclarecerse la causa, explican a Efe fuentes del sindicato Coordinación Nacional de la Policía Penitenciaria (CNPP). Desde el ministerio de Justicia confirman también esta tesis, pues dos cadáveres no presentaban “señales de lesiones físicas” y el otro de cianosis, coloración negruzca de la piel por problemas circulatorios. La cárcel ha sido hoy vaciada para las pesquisas y los presos han sido trasladados a otras instalaciones. El motín en Módena comenzó contra las restricciones en el régimen de visitas impuestas por el Gobierno italiano para tratar de contener la propagación del coronavirus, que ya suma en Italia 366 muertos y 6.387 contagiados, sobre todo en el norte del país. Las protestas siguen actualmente activas en otras partes del país como en Milán (norte), donde algunos reclusos se han subido al tejado de la penitenciaría de San Vittore; pero también en Prato (Centro) y Foggia, Bari y Palermo (sur), indicaron las mismas fuentes. Una de las más importantes fue anoche en Pavia (norte), sofocada a última hora del domingo, donde los presos del centro de Torre del Gallo tomaron a dos policías como rehenes y liberaron a varios reos. También hubo ayer protestas en las penitenciarías de Nápoles, Salerno o Frosinone, en el sur, y en las de Alessandria y Vercelli, ambas ciudades en las nuevas zonas aisladas por el Ejecutivo, en la región norteña de Piamonte. Para el secretario general del Sindicato Autónomo de la Policía Penitenciaria (SEPPE), Donato Capece, se trata de “intentos https://www.instagram.com/p/B9ibd9PJPMZ/?igshid=hy3wnt0vtdgy
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Inchiesta Fondazione Open, perquisito e indagato anche Marco Carrai
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/inchiesta-fondazione-open-perquisito-e-indagato-anche-marco-carrai/
Inchiesta Fondazione Open, perquisito e indagato anche Marco Carrai
Inchiesta Fondazione Open, perquisito e indagato anche Marco Carrai
L’inchiesta sull’ex cassaforte di Matteo Renzi si amplia. E nel mirino ci finisce anche un amico personale dell’ex premier, Marco Carrai. Una “articolazione di un partito politico”. Secondo la procura di Firenze, che ha ordinato una serie di perquisizioni in undici città, era questo la Fondazione Open, istituita per sostenere le iniziative politiche di Matteo Renzi, tra cui la Leopolda, di cui era presidente l’avvocato Alberto Bianchi, indagato per traffico di influenze e finanziamento illecito ai partiti. Reati contestati dal 2012 al 2018. Il suo è stato il primo nome entrato nell’inchiesta. Il secondo è venuto fuori in serata, ed è uno nome che pesa. Marco Carrai, già membro del Cda della stessa Open, è stato perquisito ed è indagato. La Guardia di finanza ha perquisito il suo ufficio a cui è stato notificato anche avviso di garanzia. Sarebbe stato proprio l’imprenditore fiorentino, secondo l’accusa, il riferimento dentro la fondazione di parte dei finanziatori su cui si è diretta l’attenzione della procura di Firenze negli ultimi sviluppi dell’inchiesta e che sono stati perquisiti ieri.
Nei loro confronti vengono ipotizzati a vario titolo i reati di riciclaggio, autoriciclaggio, appropriazione indebita aggravata, false comunicazioni sociali. Le persone perquisite sarebbero state tra i finanziatori della Fondazione. Gli uomini delle Fiamme Gialle sono entrati in azione con una serie di perquisizioni a Firenze, Milano, Torino, Roma, Napoli, Parma, Bari, La Spezia, Pistoia, Alessandria e Modena. Gli uomini della Finanza, oltre ai documenti, hanno cercato carte di credito e bancomat che sarebbero stati messi a disposizione di parlamentari. Obiettivo delle perquisizioni anche ricevute relative a presunti rimborsi spese versati dalla Open a deputati e senatori.
Su questa scia, Luigi Di Maio ha attaccato subito. “C’è un problema serio su fondi e finanziamenti ai partiti: serve subito una commissione d’inchiesta, lo chiederemo nel contratto di governo che faremo partire a gennaio“, ha detto il capo politico del M5S prendendo l’inchiesta come un assist per ricompattare il Governo in funzione anti-Renzi. Il quale, in serata, ha commentato duro: “E’ un massacro mediatico, i fondi sono regolari. Chi ha finanziato la Open ha rispettato la normativa sulle fondazioni”, “se poi altri partiti utilizzano questa vicenda per chiedere commissioni di inchiesta sui partiti e sulle fondazioni io dico che ci sto”. “Anzi, rilancio – ha detto il leader di Italia Viva -: dovremmo allargare la commissione d’inchiesta alle società collegate a movimenti politici che ricevono collaborazioni e consulenze da società pubbliche. Italiane, certo. Ma non solo italiane”. I pm, ha continuato Renzi, “sono gli stessi che hanno firmato l’arresto dei miei genitori, Creazzo e Turco, provvedimento annullato pochi giorni dopo dal riesame”. Quindi il senatore, con amarezza, ha invitato le aziende a “non finanziare Italia Viva” per non passare “guai di immagine” e a usare il crowfunding.
Marco Carrai intanto si difende: “Ho fiducia che la magistratura chiarirà presto la mia posizione. So di non aver commesso reati e di aver sempre svolto i miei compiti rispettando la legge”.
L’inchiesta sull’ex cassaforte di Matteo Renzi si amplia. E nel mirino ci finisce anche un amico personale dell’ex premier, Marco Carrai. Una “articolazione di un partito politico”. Secondo la procura di Firenze, che ha ordinato una serie di perquisizioni in undici città, era questo la F…
Luisa Ginetti
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I curiosi sviluppi del caso Regeni
Difficile non notare come il caso Regeni abbia diffuso bel mondo la convinzione che l’Italia e la sia politica estera siano inconsistenti e facilmente pilotabili.
La morte del giovane ricercatore italiano resta un mistero ma addebitare le responsabilità solo all’Egitto del presidente Abdel Fatah al-Sisi fa parte delle strumentalizzazioni politiche che spesso hanno accompagnato l’uccisione di italiani all’estero, siano essi giornalisti, ricercatori o altro.
Cominciamo dalla fine, cioè dallo “scoop“ del New York Times. Un articolo “freddo”, tenuto nel cassetto chissà da quanto tempo e pronto per essere pubblicato al momento opportuno. E cioè, guarda caso, il giorno in cui l’Italia manda, dopo un anno, di nuovo un ambasciatore al Cairo in seguito all’invio di altri documenti sul caso da parte della magistratura egiziana.
Chiudere le relazioni diplomatiche con l’Egitto non ci ha dato la verità su Regeni ma ha svantaggiato l’Italia su tutti i fronti in cui i rapporti con al-Sisi hanno un valore strategico, dall’energia alla crisi libica. Meglio non dimenticare che l’Eni ha scoperto al largo di Alessandria un gigantesco giacimento di gas. Non a caso i nostri “alleati/competitor” europei hanno approfittato della crisi con l’Egitto per accaparrarsi un po’ di contratti. Incluso il settore delle armi per le forze egiziane dove l’Italia sembrava in pole position dopo gli incontri tra Renzi e al-Sisi, prima dell’omicidio Regeni e invece il business è andato a francesi e russi.
Vale la pena ricordare che anche cittadini di altri paesi europei sono tragicamente scomparsi in Egitto, il caso più importante è forse quello del francese Eric Lang morto all’interno di un commissariato di polizia egiziano. Parigi ha più volte protestato e chiesto giustizia ma senza mai interrompere i contatti col Cairo che dalla Francia ha comprato negli ultimi anni (solo nel settore militare) navi da guerra e cacciabombardieri per 6 miliardi di euro.
Non si tratta di accettare violenze, soprusi e omicidi di connazionali in cambio di affari ma di affrontare la questione con pragmatismo e sono in molti a non voler il ritorno di ottimi rapporti tra Roma e Il Cairo, specie a Parigi dive l’intesa con al-Sisi e il generale libico Khalifa Haftar punta a scalzare l’Italia dalla sa ex colonia.
Torniamo al NYT, ormai diventato un giornale militante nella “terza guerra civile americana” contro Donald Trump. Ci infirma che l’Amministrazione Obama ci aveva fornito tutte le informazioni sugli alti vertici egiziani responsabili dell’omicidio. Roma nega ma la notizia va presa con le molle. L’Amministrazione Obama ha avuto ampie responsabilità nello scatenarsi della primavera arabe e ha sempre sostenuto la Fratellanza Musulmana, movimento cui appartenevano alcuni consiglieri di Obama.
Oggi che Trump si sta avvicinando ad al-Sisi il giornale “militante” NYT ha tutto l’interesse a celebrare le scelte di Obama per attaccare l’attuale amministrazione.
Le sue rivelazioni non dicono molto di nuovo ma alcune cose sono di innegabile interesse. Ci dicono che anche i servizi segreti USA tenevano d’occhio Regeni, un po’ troppo “attenzionato” da tanti servizi di sicurezza e intelligence per essere un semplice ricercatore e un po’ troppo assiduo frequentatore degli ambienti dell’opposizione per apparire solo come uno studente.
Perché Roma non ha preteso spiegazioni dal Centro di ricerche dell’università di Cambridge che lo aveva invito al Cairo o dal governo britannico? Tra l’altro nessuno ha notato che il docente di riferimento di Regeni, la professoressa Maha Abdelrahman, è un’egiziana con passaporto britannico schierata con la Fratellanza musulmana, ostile ad al-Sisi e pur sempre n movimento jihadista che si pone come obiettivo l’imposizione della Sharia (quello che cercava di fare il presidente Mohammed Morsi prima di essere deposto da rivolte popolari e dall’intervento militare).
Nessuno ha fatto caso che, come ha notato anche il generale Maro Mori già capo dell’intelligence interna italiana (SISDE oggi AISI), quella di “ricercatore” è tra le coperture più diffuse per l’intelligence e che i servizi segreti britannici (MI6) utilizzano i centri di ricerca universitari come paravento per la raccolta di informazioni?
Il generale Mori disse nel gennaio scorso a Radio 24, come ha ricordato ieri Sussidiario.net, che Regeni “era inconsapevole, ma chi lo ha mandato nella bocca del leone, la professoressa, non poteva non saperlo. E’ stato venduto ed è stato fatto ritrovare per una lotta di fazioni all’interno del governo egiziano”.
Tenuto conto che anche se l’attività di Regeni fosse stata considerata pericolosa dal governo efgiziano sarebbe bastata una telefonata alla nostra ambasciata al Cairo per farlo rimpatriare (senza bisogno di ucciderlo) resta un’ultima domanda.
In un paese come l’Egitto dove la tortura è legale e centinaia di oppositori scompaiono nel nulla chi aveva interesse a far ritrovare il corpo di Regeni con addosso i segni inequivocabili della tortura nella rotonda più trafficata del Cairo? Solo chi avesse voluto creare un muro nei rapporti tra Italia ed Egitto.
Foto: Ansa e New York Times
da Nuova Bussola Quotidiana
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Un esito vergognoso per un processo di questa gravità. La magistratura dovrebbe fare ben più che scusarsi.
Il processo è infinito, dura 20 anni. E lo stupro è prescritto. Così cade l'accusa per l'uomo che abusò della figlia della convivente quando era ancora bambina. Nel 2007 era arrivata la condanna in primo grado, ma in Appello tutto si è arenato. Tanto che la giudice chiede scusa. La storia è riportata dal quotidiano la Repubblica.
"Questo è un caso in cui bisogna chiedere scusa al popolo italiano". Con queste parole, la giudice della Corte d'Appello Paola Dezani, ieri mattina, ha emesso la sentenza più difficile da pronunciare. Ha dovuto prosciogliere il violentatore di una bambina, condannato in primo grado a 12 anni di carcere dal tribunale di Alessandria, perché è trascorso troppo tempo dai fatti contestati: vent'anni. Tutto prescritto. La bambina di allora oggi ha 27 anni. All'epoca dei fatti ne aveva sette.
Dall'aula l'hanno chiamata per chiederle se volesse presentarsi al processo, iniziato nel 1997, in cui era parte offesa. Ma lei si è rifiutata: "Voglio solo dimenticare". Il procedimento è rimasto per nove anni appeso nelle maglie di una giustizia troppo lenta. Lo ammette senza mezzi termini il presidente della corte d'Appello Arturo Soprano: "Si deve avere il coraggio di elogiarsi, ma anche quello di ammettere gli errori (elogiarsi? N.d.A.). Questa è un'ingiustizia per tutti, in cui la vittima è stata violentata due volte, la prima dal suo orco, la seconda dal sistema (il “sistema” ha nomi e cognomi, però. N.d.A.)".
In aula, a sostenere l'accusa della procura generale, è sceso l'avvocato generale Giorgio Vitari. "Ha espresso lui per primo il rammarico della procura generale per i lunghi tempi trascorsi - spiega il procuratore generale, Francesco Saluzzo - Questo procedimento è ora oggetto della valutazione mia e del presidente della Corte d'Appello. È durato troppo in primo grado, dal 1997 al 2007. Poi ha atteso per nove anni di essere fissato in secondo".
La storia riguarda una bambina violentata ripetutamente dal convivente della madre. La piccola, trovata per strada in condizioni precarie, era stata portata in ospedale, dove le avevano riscontrato traumi da abusi e addirittura infezioni sessualmente trasmesse. La madre si allontanava da casa per andare a lavorare e l'affidava alle cure del compagno.
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Todde «decaduta» in Sardegna: Una crisi politica senza precedenti
L’inizio del 2025 porta con sé un terremoto politico in Sardegna. Alessandra Todde, governatrice M5S e presidente della Regione, è stata dichiarata decaduta dalla carica di consigliere regionale dal collegio regionale di garanzia elettorale, presso la Cor
L’inizio del 2025 porta con sé un terremoto politico in Sardegna. Alessandra Todde, governatrice M5S e presidente della Regione, è stata dichiarata decaduta dalla carica di consigliere regionale dal collegio regionale di garanzia elettorale, presso la Corte d’Appello di Cagliari. Il motivo? Presunte irregolarità nella rendicontazione delle spese della campagna elettorale. Questa decisione implica…
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Operazione DDA e ROS: Sgominate dai vertici della ‘Ndrangheta internazionale, la reazione del Presidente Domenico Rossi. PD. Torino
Un richiamo alla responsabilità collettiva per contrastare il radicamento mafioso in Piemonte.
Un richiamo alla responsabilità collettiva per contrastare il radicamento mafioso in Piemonte. Un’operazione contro il traffico internazionale di droga. L’operazione condotta dai Carabinieri del ROS e dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) ha portato a sgominare un’organizzazione internazionale dedita al traffico di stupefacenti, che aveva ai vertici figure tutte al femminile. Tra gli…
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Alessandria: Violenza di genere, un evento formativo per sensibilizzare e agire. Un incontro multidisciplinare per affrontare e contrastare la violenza di genere
L'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Alessandria (AOU AL) rinnova il suo impegno nella lotta contro la violenza di genere organizzando un evento formativo e di sensibilizzazione.
L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Alessandria (AOU AL) rinnova il suo impegno nella lotta contro la violenza di genere organizzando un evento formativo e di sensibilizzazione. Giovedì 5 dicembre, nel Salone di Rappresentanza di Via Venezia 16, dalle ore 9 alle 16.30, esperti del settore, professionisti sanitari e rappresentanti istituzionali si confronteranno per analizzare e condividere…
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(via La Direzione Investigativa Antimafia fa visita al cantiere del Terzo Valico di Arquata – No Tav – Terzo Valico)
Dopo i numerosissimi scandali che avevano travolto il consorzio Cociv avevano spergiurato che le infiltrazioni della criminalità organizzata all’interno dei cantieri del Terzo Valico non si sarebbero più verificate. Avevano promesso con la nomina del Commissario Rettighieri un cambio di passo e Iolanda Romano aveva affermato in più di una occasione che i cantieri erano ormai stati puliti dalla presenza delle ditte in odore di ‘ndarngheta e camorra.
Eppure, nonostante questa sequela di parole al vento, questa mattina abbiamo dovuto diffondere la notizia di quanto stava avvenendo a Moriassi.
E poco dopo ci è anche arrivata una bella foto che abbiamo sempre pubblicato in rete con un commento tanto sintetico quanto calzante.
La conferma a quanto da noi diffuso è arrivata direttamente dal Cociv che ha rilasciato un comunicato stampa davvero esilarante secondo cui la presenza della criminalità organizzata nei loro cantieri dimostrerebbe la discontinuità col passato. Qualcuno consigli alla Media Relations Cociv Carmen Cecchini uno specialista bravo, ma bravo per davvero.
Il comunicato del Cociv:
Arquata Scrivia, 13 luglio 2017 – Cociv, General Contractor per la progettazione e realizzazione del Terzo Valico, prosegue con attività che confermano la discontinuità con il passato: oggi le forze dell’ordine sono arrivate nel cantiere di Moriassi in un’azione volta a prevenire la presenza di infiltrazioni di organizzazioni malavitose. Il Consorzio collabora con la Prefettura di Alessandria per aiutare il territorio ad allontanare eventuali società o individui che possano presentare criticità con le Autorità competenti. Dopo le vicende dell’ottobre scorso, il Consorzio aveva provveduto immediatamente a nominare i nuovi vertici e a ridefinire i processi e le procedura interne, oltre come richiesto dal nuovo Codice degli Appalti, attribuire la Direzione Lavori direttamente alla società committente Rete Ferroviaria Italiana (RFI). Tutti i monitoraggi effettuati dalle autorità competenti e le ulteriori verifiche sulla qualità delle opere eseguite hanno confermato che i lavori stanno proseguendo con la massima tutela dei lavoratori e del territorio e in corrispondenza ai requisiti prestazionali di progetto e di legge. Infine la pubblicazione negli ultimi 3 mesi di bandi per un valore di oltre 730 milioni di euro sono ulteriore dimostrazione di garanzia della prosecuzione dei lavori a salvaguardia dei posti di lavoro delle maestranze, dei tecnici impegnati nei cantieri e dell’operatività delle società che direttamente e indirettamente stanno contribuendo alla realizzazione.
Per ulteriori informazioni: Media Relations COCIV Carmen Cecchini Tel. +39 346 3019009 e-mail: [email protected]
Per il momento non ne sappiamo molto di più e non mancheremo di approfondire la questione se ci sarà possibile farlo. Ci pare però di poter affermare con certezza che siamo davanti all’ennesimo episodio che dimostra inequivocabilmente come il Terzo Valico sia la solita cara vecchia montagna di merda per dirla con le parole a noi care di Peppino Impastato.
Per approfondire sulle ditte coinvolte nei lavori del Terzo Valico e sulle infiltrazioni della criminalità organizzata:
Colle di Tenda: “Gallerie fatte con lo sputo”. Son gli stessi del Terzo Valico 01/06/2017
Indagato anche Salini per il Terzo Valico. Sotto a chi tocca 22/03/2017
Così la corruzione uccide: parla il primo pentito delle grandi opere 17/03/2017
Il direttore lavori del Terzo Valico svuota il sacco coi magistrati. E sull’amianto… 16/03/2017
I porci del Cociv fanno affari sulla pelle dei cittadini 18/01/2017
E’ ufficiale: a casa le ditte indagate e cantieri fermi 21/12/2016
Saltano i subappalti e i sindacati si confermano i migliori amici del malaffare 14/12/2016
Tav: l’Anac vuole commissariare Cociv estremo tentativo di “salvare” il Terzo Valico 17/11/2016
Difendere l’indifendibile 14/11/2016
Incredibile: il Vice Prefetto informava il Cociv sull’inchiesta in corso 11/11/2016
Tutto il marcio del Terzo Valico ad Arquata (ordinanza allegata) 7/11/2016
Dal Cociv 1,7 milioni € di appalti alla ‘ndrangheta 4/11/2016
“Non vai a rubare a casa di un ladro” (ordinanza allegata) 31/10/2016
Alla farsa non vi é fine: l’indagato Gentile tranquillizza i Sindaci sugli appalti 31/10/2016
Cociv decapitato da scandali. E botte ai No Tav 30/10/2016
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Corruzione e concussione nei cantieri di grandi opere: nuove operazioni di polizia in tutt’Italia26/10/2016
Grandi Opere, decine di arresti per corruzione lavori A3, Tav Milano-Genova e People Mover Pisa 26/10/2016
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Terzo Valico e ‘ndrangheta: quei politici locali amici di Sofio (ordiananza allegata) 21/07/2016
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Lupi, Incalza e il Terzo Valico: oltre le apparenze 19/03/2015
Arrestato Incalza: gestione illecita grandi opere fra cui il Terzo Valico 16/03/2015
Al peggio non vi è fine: arriva a Novi anche il gruppo Marazzato 10/03/2015
Le cave del Cociv, tra mafie e silenzio delle istituzioni 04/03/2015
Cade la testa di Marcheselli, direttore del Terzo Valico: mancano requisiti antimafia02/03/2015
Cociv rescinde il contratto con le ditte impegnate a Radimero 26/02/2015
La magistratura sequestra cava del Terzo Valico a Tortona 24/02/2015
Il cantiere del Terzo Valico di Arquata da ieri è ufficialmente chiuso 20/02/2015
Arquata, dove sono finite le belle parole sui controlli? 09/02/2015
I sindaci tutti d’accordo: SLALA in mano ai tangentisti 03/02/2015
‘Ndrangheta, perquisita la casa del senatore Luigi Grillo 30/01/2015
Cenare con Renzi porta bene: il Tar dà ragione alla Lauro s.p.a. 30/12/2014
Lauro s.p.a., gli amici degli amici vanno a cena con Renzi 10/11/2014
La ‘Ndrangheta nella 35-Ter, chi l’avrebbe mai detto 06/11/2014
La cava Montemerla del Terzo Valico invasa da tre metri d’acqua 16/10/2014
Arquata fra ditte impresentabili, ponte di Vocemola e Terzo Valico 27/08/2014
Franzosi, il condannato che vende ghiaia al Cociv 06/08/2014
Loro col camion al sabato circolano e gli altri no 03/08/2014
Alta velocità:politica e interessi nell’affare Terzo Valico, come al solito 26/07/2014
Abbiamo scherzato, la Lauro rientra a Voltaggio 17/07/2014
Gavi, al lavoro due ditte sotto inchiesta. Una finanzia il PD 14/07/2014
Sono arrivati a lavorare altri amici della ‘ndrangheta 02/07/2014
Sul cantiere di Voltaggio e sui nostri politici 30/06/2014
Tav, fermo cantiere Genova-Milano: mancano requisiti antimafia a ditta 29/06/2014
Stop al cantiere del Terzo Valico “Non è in regola con l’antimafia” 29/06/2014
Bloccato il cantiere di Voltaggio. Per infiltrazioni mafiose? 27/06/2014
Bloccati cantieri Lauro. Fuori dalla nostra terra 24/06/2014
A Novi appalti del Terzo Valico agli amici del PD di Muliere 15/05/2014
Ecco il lavoro che porta il Terzo Valico (Speciale della redazione di notavterzovalico.info) 07/05/2014
Appalti Terzo Valico, ancora ditte da brividi 02/04/2014
Condannati gli uomini del Cociv per i reati ambientali nel Mugello 24/03/2014
Scoperto chi lavora nel cantiere di Radimero ad Arquata 25/02/2014
Nuovi intrecci con il malaffare per le ditte del Terzo Valico 18/02/2014
Abbiamo offeso l’onorabilità del Cociv 07/02/2014
Ci mancavano solo le mani della camorra sul Terzo Valico 24/01/2014
Le mani della ‘ndrangheta sul Terzo Valico 22/01/2014
Da Arquata a Tortona: siamo con voi! 02/10/2013
Contro le mafie, contro il Terzo Valico 30/09/2013
Lauro Spa: criminali che si aggirano per Voltaggio 26/09/2013
Arquata Scrivia: un bel posto dove seppellire rifiuti tossici? 09/08/2013
L’impresa delle mega-frodi fornirà il cemento del Terzo Valico 08/08/2013
Ruspe bruciate a Serravalle, puzza di ‘ndrangheta 31/07/2013
Ecco un’altra ditta dei soliti noti 03/06/2013
Un boss a Castelnuovo 23/04/2013
Terzo Valico, ancora ditte impresentabili 19/03/2013
Cosa loro – Sulla firma del “protocollo per la legalità” 21/12/2012
NdrangheTav 14/10/2012
La mafia non esiste! 11/10/2012
C’è da mangiare anche per Lunardi…quello per cui con la mafia bisogna convivere 12/09/2012
Nelle mani dei banditi 10/09/2012
Comune di Novi, ansia da prestazione 20/08/2012
Bpm, arrestato Massimo Ponzellini per i finanziamenti a Corallo 29/05/2012
1991 /2012 – con Ponzellini si aggiunge un ulteriore tassello 30/05/2012
Alessandria – Gli affari della ‘ndrangheta. Non ci siamo capiti! 19/09/2011
Alessandria – Gli affari della ‘ndrangheta 05/09/2011
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Il Csm valuta correttezza sostituzione giudice nell’inchiesta sulla tragedia del Mottarone
Il Consiglio Superiore della Magistratura valuterà la correttezza della decisione con la quale il presidente del tribunale di Verbania Luigi Montefusco ha sostituito la giudice Donatella Banci Buonamici che si stava occupando dell’inchiesta sul disastro alla funivia del Mottarone e aveva disposto la scarcerazione di due dei tre indagati. Il Comitato di presidenza, composto dal … Leggi... Per il contenuto completo visitate il sito https://ift.tt/1tIiUMZ
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Nota di CNH Industrial su accertamenti nelle sedi europee del Gruppo
In merito agli accertamenti effettuati questa mattina dalla Guardia di Finanza in alcune sedi del Gruppo, “CNH Industrial – si legge in una nota – conferma che in alcune sedi europee del Gruppo si sono svolti alcuni accertamenti da parte dell’autorità giudiziaria nell’ambito di una internazionale richiesta dalla magistratura tedesca. L’Azienda si è subito messa … Leggi... Per il contenuto completo visitate il sito https://ift.tt/1tIiUMZ
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Il 19 ottobre a Torino il processo a Salvini per Vilipendio alla magistratura
Comincerà il 19 ottobre a Torino il processo a Matteo Salvini, accusato di vilipendio dell’ordine giudiziario. Alle 15 la prima udienza. Il processo avrebbe dovuto celebrarsi a marzo ma l’emergenza Covid-19 aveva fatto saltare tutto. L’episodio di cui il leader della Lega dovrà rendere conto risale al 14 febbraio 2016, quando durante il congresso regionale … Leggi... Per il contenuto completo visitate il sito https://ift.tt/1tIiUMZ
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Positivo al Coronavirus lo “scrittore” condannato per omicidio della giovane nigeriana
E’ risultato positivo al Coronavirus il piemontese Ughetto Pianpaschet, 42 anni, aspirante scrittore detenuto nel carcere delle Vallette dopo una condanna definitiva per l’omicidio di una giovane nigeriana. La sua posizione è al vaglio della magistratura di sorveglianza, che deve decidere se concedere o meno un periodo di detenzione domiciliare. A Pianpaschet sono stati inflitti... Per il contenuto completo visitate il sito https://ift.tt/1tIiUMZ
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Esposto dei medici alla magistratura: mancano i dispositivi di protezione, è un questione penale
Anaao-Assomed, il maggiore sindacato dei medici ospedalieri, ha presentato in Piemonte un esposto alla magistratura e alla Direzione provinciale del lavoro relativo alla “perdurante mancanza di Dispositivi di protezione individuale Dpi per il personale medico-sanitario”. Il segretario nazionale del sindacato, Carlo Palermo denuncia che la “carenza di dispositivi di protezione... Per il contenuto completo visitate il sito https://ift.tt/1tIiUMZ
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