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Alessandria: trovato morto un uomo su una panchina davanti all’Istituto VoltaIndagini in corso per accertare le cause del decesso
Alessandria, 3 dicembre 2024 – Questa mattina, alle ore 8:30, un uomo è stato trovato senza vita su una panchina di fronte all’Istituto Tecnico Volta
Il ritrovamento Alessandria, 3 dicembre 2024 – Questa mattina, alle ore 8:30, un uomo è stato trovato senza vita su una panchina di fronte all’Istituto Tecnico Volta. La scoperta è stata fatta da alcuni passanti, che hanno prontamente avvisato una volante della Polizia Locale in transito nella zona. Gli agenti, resisi conto della gravità della situazione, hanno allertato il servizio di emergenza…
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Discorso tenuto da Daniele Leppe davanti al papa nella Basilica San Giovanni in Laterano, in data 25 ottobre 2024.
Ringrazio Sua Santità e ringrazio il Vicariato di Roma per questa opportunità unica. Nel ringraziarLa Le rappresento una realtà invisibile, quella di una trincea dove anche Dio ha abbandonato tutti.
Credo di essere la persona meno adatta a raccontare il disagio che vivono le nostre periferie.
Nella vita di tutti i giorni faccio l’avvocato. Sono nato in un quartiere popolare di Roma, figlio di un impiegato e di una casalinga, una famiglia semplice che mi ha dato la possibilità, con molto sacrificio, di studiare. Per questo ho deciso di restituire ai quartieri dove sono nato e cresciuto un po’ della fortuna che ho avuto. Ho messo a disposizione la mia professionalità per aiutare le persone più semplici, gli ultimi quei dannati che non sanno di esserlo, gli abitanti dei quartieri popolari di questa città, troppo spesso dimenticati, che troppo spesso tornano ad essere cittadini come gli altri solo in occasione delle campagne elettorali.
Al di fuori della mia attività lavorativa, esercito il mio volontariato professionale in due quartieri difficili di Roma: Tor bella monaca e il Quarticciolo.
Il primo, nato nei primi anni ‘80, rappresenta l’ultimo intervento di edilizia pubblica fatto nella capitale, che doveva essere un quartiere modello e che, invece, è diventato il terzo carcere a cielo aperto della capitale: ci vivono ben 800 persone agli arresti domiciliari.
Il secondo, il Quarticciolo, anch’esso ultimo quartiere popolare edificato, ma questa volta durante il fascismo, negli anni 40, che è rimasto tale e quale a 80 anni fa.
A Tor bella monaca collaboro con l’associazione Tor Più Bella di Tiziana Ronzio; una donna che da sola combatte una lotta senza sconti, e per questo paga lo scotto dell’isolamento umano, contro gli spacciatori, che dispensano la vita e la morte in quel quartiere. Tiziana è riuscita, da sola, a liberare dal controllo della criminalità organizzata il suo palazzo, in via santa Rita da Cascia, con un effetto domino su tutto il comprensorio di case che costeggiano la via.
Ha lottato per i suoi figli e per le persone che vivono nel suo palazzo, e per questo paga un prezzo altissimo.
Vive sotto scorta ogni ora della sua giornata perché la sua vita è in pericolo. Non può uscire da sola nel quartiere. Riceve continue minacce da parte della criminalità organizzata mentre le Istituzioni non riescono ad andare al di là di una solidarietà formale.
Non sappiamo nemmeno quante persone abitino in quel quartiere.
Le statistiche parlano di 28000 persone, ma poiché molti degli immobili pubblici sono occupati, i dati non corrispondono alla situazione reale. Nel quartiere ci sono 14 piazze di spaccio. Gli spacciatori, il primo datore di lavoro del quartiere, pagano le vedette, i pusher; le famiglie che nascondono la droga nel proprio appartamento, corrompono l’anima dei giovani e privano le persone di un futuro dignitoso.
C’è una presenza altissima di ragazze madri con figli nati da relazioni diverse, con mariti ristretti in carcere. Di anziani disabili. Di povertà, educativa e alimentare. Accanto a un tessuto sociale straordinario colpisce, nell’anno giubilare, l’assenza delle Istituzioni, che intervengono nel quartiere solo come forza repressiva e per questo sono viste come nemiche, incapaci di comprendere il disagio e le difficoltà di chi vive nella povertà.
Sembra di assistere ad una sorta di tacito patto sociale in questa città.
Nei quartieri poveri della capitale viene lasciata vita facile alla criminalità organizzata più invadente, per consentire agli abitanti della Roma bene di vivere in tranquillità.
La mia attività, in realtà, non è tanto giuridica: il più delle volte mi occupo di collegare i fili immaginari fra i poveri diseredati e le Istituzioni, per risolvere problemi che altrove sarebbero semplici, ma che in condizioni di povertà diventano insormontabili.
Le condizioni di degrado umano, abiezione, povertà, sono indicibili.
Donne che vendono il proprio corpo per comprare la droga, genitori in mano ad usurai per pagare i debiti contratti dai figli, bambini che crescono con i nonni, famiglie distrutte dalla droga e dalla povertà.
Quattro mesi fa ho partecipato ad una messa tenutasi in ricordo di un bimbo morto nel quartiere a causa dei ritardi nei soccorsi provocati dalla rottura di un ascensore e di una ragazza morta investita lungo via di Torbellamonaca.
La messa si teneva di domenica mattina, dietro la famigerata R5, un complesso popolare situato in via dell’Archeologia attualmente in ristrutturazione. Per entrare nel complesso ho contato 4 ingressi. Ognuno di questi ingressi era presidiato da spacciatori che, come in una sorta di confine immaginario, segnano l’ingresso fra il dentro e il fuori. Questo accadeva in pieno giorno, senza alcun imbarazzo, a pochi chilometri da qui.
Quando iniziai a lavorare nel quartiere ho conosciuto una donna che viveva prigioniera degli spacciatori. Il figlio aveva contratto un debito con uno di essi. Non riuscendo a pagarlo, è fuggito. Alla madre hanno bruciato l’attività imprenditoriale per vendetta. Non sa dove è andato a vivere il figlio e non vuole saperlo. Lo fa per proteggerlo. Lo sente solo con telefoni usa e getta. Lei continua a vivere nello stesso quartiere dove è cresciuto il figlio e dove riceve le minacce dei criminali per il debito contratto del figlio. Sembra un altro mondo. Siamo a 10 km da San Giovanni. Non sembra di essere in un paese ricco, in una democrazia liberale.
Il Quarticciolo, invece, è l’esempio dell’abbandono pubblico - né più né meno come Tor bella monaca - e della capacità delle persone di reagire, costruendo una speranza concreta per i più poveri.
Li collaboro con un’associazione; Quarticciolo ribelle, composta da ragazzi e ragazze che, finita l’università, hanno deciso di andare a vivere in quel quartiere, cui si dedicano giorno e notte.
Anche il Quarticciolo è una nota piazza di spaccio di Roma.
Come tutti i quartieri di edilizia popolare, la povertà economica e sociale e l’abbandono del patrimonio pubblico da parte delle Istituzioni costituiscono l’humus ideale per la proliferazione della criminalità.
In quel quartiere gli spacciatori smerciano la loro roba seduti su comode sedie agli angoli delle strade, in particolare vendono crack, che trasforma i ragazzi che ne fanno uso, in zombie che girano come morti per il quartiere. È un quartiere dove la polizia di Roma capitale ha paura ad entrare e ha bisogno di un parcheggio privato per i propri poliziotti per evitare che le macchine siano vandalizzate, dove gli spacciatori minacciano gli operai delle ditte dell’Ater in occasione dei interventi per la manutenzione degli stabili, e tanto altro ancora.
I ragazzi di Quarticciolo Ribelle costruiscono, invece, giorno per giorno, un’alternativa possibile, con il loro esempio e con le loro attività.
Nel quartiere hanno realizzato una palestra popolare dove i bambini e le bambine sono seguiti, direi accuditi, e tenuti fuori da ambienti malsani.
I familiari i che non possono permetterselo, non pagano rette. Questi ragazzi, che come detto si sono soprannominati Quarticciolo Ribelle, hanno organizzato il doposcuola per i bambini.
Hanno creato, nel deserto, un ambulatorio sociale che interviene laddove lo Stato arretra.
Cercano di creare lavori, fornendo un’alternativa concreta, con un birrificio, una stamperia.
Come dicono loro, dove tutto chiude, noi apriamo.
Supportano le famiglie nei colloqui con i servizi sociali e nei colloqui scolastici.
Collaborano con l’università nell’immaginare un possibile alternativa.
Coprono buchi.
Danno ovviamente fastidio. Innanzitutto alla criminalità, che prospera laddove è maggiore il bisogno. Ma anche alle Istituzioni. Sono sentinelle attive che denunciano, senza sconti, le loro mancanze, le loro lacune.
Raccontano di come i prezzi delle case, sempre più insostenibili, allontano i poveri dalla loro città, trasformata in una Disneyland per ricchi e turisti.
Collaboro con associazioni scomode con problematiche insostenibili.
Perché la povertà e l’abbandono sono scomode.
È più facile costruire una cancellata, un recinto, un ghetto, per occultare la realtà che dare risposte concrete ai bisogni dei poveri.
Con tristezza infinita sono costretto a constatare che gran parte degli interventi pubblici delle Istituzioni per onorare il giubileo, nato anche per la promozione della dignità di ogni persona e per il rispetto del creato, non siano stati investiti e utilizzati per dare dignità agli abitanti più sfortunati della nostra città ma per rendere più comodi, belli e sicuri i quartieri bene della Città Santa che santa non può essere se non apre gli occhi sulle povertà diffuse che la popolano.
#roma
#giubileo
#periferie
#realtà_vs_belleparole
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Oltre la salute mentale - Il Tascabile
Nel suo articolo La meditazione che fa bene al capitale, Ronald Purser spiega come la tecnica buddista della Mindfulness sia diventata la ricetta perfetta da vendere sul mercato perché ci rende pacifici, cioè “vuole convincerci che le cause della nostra sofferenza vanno ricercate soprattutto dentro noi stessi, e non nel contesto politico ed economico che determina il modo in cui viviamo”. In questo caso si tratta di una forma mercificata della mindfulness, che di per sé può invece essere un utile strumento per gestire lo stress, l’ansia e modificare alcuni automatismi mentali che ci fanno soffrire. Il problema si presenta quando viene ridotta a una ricetta per il successo e si trasforma nella panacea di tutti mali, o addirittura come una filosofia rivoluzionaria necessaria per cambiare il mondo.
Qualcosa di simile potrebbe succedere con le terapie psicologiche quando si paventa la possibilità di risolvere qualsiasi problema semplicemente iniziando una terapia. Quando problemi strutturali come la povertà, la violenza domestica, lo sfruttamento, la disoccupazione o la distruzione dell’ecosistema diventano questioni personali, allora il campo d’azione si riduce alla depressione, al self empowerment, allo stress da lavoro correlato, all’abuso di sostanze o all’ansia. Il contesto sociale rimane sospeso, lasciando spazio esclusivamente all’interpretazione e gestione dei sintomi della paziente. Il processo clinico della terapia è un’ottima risorsa che aiuta le persone a conoscersi e curarsi ma non può essere la bacchetta magica per risolvere i conflitti che riguardano la collettività. Per esempio, una campagna di sensibilizzazione sul burnout lavorativo lanciata su Instagram propone come unica soluzione rivolgersi a un servizio di psicoterapia online a prezzi calmierati. Organizzarsi per migliorare le condizioni di salubrità, i ritmi di lavoro, la cultura aziendale, ridurre i turni e la competizione sfrenata rimangono invece rimossi dai possibili scenari d’azione.
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Calo delle nascite in Italia: uno specchio delle difficoltà economiche
L’Italia ha registrato solo 379.000 nascite nel 2023, il numero più basso dall’unificazione del paese nel 1861. Questo dato, più che un semplice indicatore demografico, riflette profonde problematiche socio-economiche che affliggono la penisola da decenni.
Le cause di questo drastico calo delle nascite sono molteplici, ma una delle più evidenti è la difficoltà crescente di sostenere una famiglia in un’economia caratterizzata da stipendi stagnanti e costi della vita in aumento. Tra il 1991 e il 2022, gli stipendi in Italia hanno mostrato una crescita quasi inesistente, attestandosi su un misero incremento dell’1%, secondo il Rapporto Inapp (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche). Questo stallo retributivo è tanto più allarmante in un contesto di bassa produttività del lavoro, che, nonostante abbia registrato una crescita maggiore rispetto agli stipendi, non ha impedito il deterioramento delle condizioni economiche dei lavoratori italiani.
Negli ultimi anni, la situazione è ulteriormente peggiorata. A differenza di altri paesi europei, dove dopo il 2020 si è assistito a un incremento delle retribuzioni, in Italia si è verificata una diminuzione. L’inflazione gioca un ruolo chiave in questo contesto, erodendo ulteriormente il potere d’acquisto delle famiglie italiane. In parallelo, si osserva una preoccupante redistribuzione del reddito, con una quota crescente di profitti a discapito dei salari, stabilizzatisi rispettivamente intorno al 40% e al 60% del PIL.
In un tale scenario, come può una coppia, in cui spesso lavora un solo membro, sopravvivere con uno stipendio medio di 1300 euro, quando l’affitto di un appartamento non scende mai sotto i 600 euro? A questi costi si aggiungono le spese per assicurazioni, utenze domestiche come luce e gas, e internet, rendendo la prospettiva di crescere una famiglia non solo difficile ma quasi proibitiva.
La diminuzione delle nascite in Italia non è quindi soltanto un fenomeno demografico, ma il sintomo di un disagio economico profondo, che vede famiglie sempre più strette nella morsa di costi crescenti e salari che non tengono il passo. La difficoltà di garantire un tenore di vita accettabile, unita alla mancanza di supporti adeguati per le famiglie, spiega perché molte coppie decidano di rimandare o rinunciare del tutto alla genitorialità.
Per invertire questa tendenza, sarebbe necessario un impegno concreto da parte delle istituzioni, attraverso politiche mirate all’aumento dei salari, al sostegno delle famiglie giovani e alla riduzione dei costi della vita. Solo così l’Italia potrà sperare di superare questa crisi demografica e sociale, garantendo un futuro più luminoso alle nuove generazioni.
#italia#scopri24#riflessione#scopri24.it#consapevolezza#vita#demographics#nascita#futuro#social media#bambini
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Prime visite nel Centro Oculistico dell’Unione Italiana Ciechi di Sassari
Sassari. L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, alla presenza dell’arcivescovo Gian Franco Saba, delle autorità politiche e militari, ha avviato ufficialmente il progetto Centro Oculistico Sociale nella sede cittadina di via Quarto. Si tratta di un intervento promosso dalla presidenza nazionale dell’associazione e che dal 25 settembre offrirà un servizio medico a persone in condizioni di disagio…
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Auma Obama
Rita Auma Obama è l’attivista e scrittrice considerata la voce del Kenya.
Recentemente è assurta alle cronache internazionali per essere stata protagonista della manifestazione di protesta contro l’aumento delle tasse che ha contato 23 persone morte negli scontri.
Presidente della Sauti Kuu Foundation, anche detta Auma Obama Foundation, organizzazione che sostiene progetti per infanzia e gioventù in Kenya, fa parte del consiglio d’amministrazione del World Future Council, che promuove responsabilità e sostenibilità in favore delle generazioni future.
Per il suo impegno ha vinto numerosi premi, tra cui il Prix Courage assegnato dall’emittente tedesca ZDF, il B.A.U.M., il World Human Rights Award della rivista Look, il Premio Kiwanis e il Deutscher Rednerpreis.
Nata in Kenya nel 1960, è figlia di Barack Obama Sr. e della sua prima moglie, Kezia Aoko. È la sorellastra maggiore dell’ex presidente degli Stati Uniti, Barack Obama.Laureata in tedesco all’Università di Heidelberg, in Germania, ha conseguito un dottorato in filosofia presso l’Università di Bayreuth ecompletato il corso di laurea presso l’Accademia tedesca di cinema e televisione di Berlino.
Il suo ultimo progetto alla Film Academy è stato il film All That Glitters (1993), che fonde le convenzioni di genere nel descrivere la vulnerabilità delle vite nere nella Germania post-unificazione.
Dopo gli studi, ha vissuto nel Regno Unito e nel 2007 è ritornata in patria, dove ha lavorato per l’organizzazione umanitaria CARE International per la quale ha creato il coordinamento della rete Sport for Social Change. Iniziativa che ha riunito organizzazioni provenienti da diversi paesi dell’Africa orientale, dell’Egitto e del Bangladesh, con l’obiettivo di rendere lo sport più familiare alle giovani come mezzo per migliorare la loro situazione sociale.
Nel 2010 è entrata a far parte del consiglio di amministrazione della Jacobs Foundation, la più importante organizzazione di beneficenza svizzera che fornisce finanziamenti e sostegno in tutto il mondo per progetti a beneficio delle giovani generazioni.
Nel 2011 è stata protagonista del film documentario tedesco The Education of Auma Obama.
Fa parte del consiglio di amministrazione della Germany Reading Foundation e del comitato consultivo dell’Accademia di studi africani avanzati dell’Università di Bayreuth.
Dal 2014 patrocina il festival internazionale Storymoja in Kenya, che funge da piattaforma per scoprire e ispirare nuovi talenti creativi e, in particolare, per promuovere le capacità di lettura e scrittura nell’infanzia e adolescenza.
È anche nel Consiglio direttivo della Kilimanjaro Initiative che, ogni anno, offre l’opportunità, a giovani che vivono in condizioni di disagio economico, di scalare il Kilimanjaro, per rafforzare la fiducia in se stessi/e e metterla a frutto nella comunità.
Dal 2015 è promotrice dei Sauti Kuu Act Now Awards, che premiano giovani tra i 12 e i 25 anni che si dedicano a progetti sociali, umanitari e ambientali.
Il suo libro And Then Life Happens: A Memoir, pubblicato in tedesco nel 2010 e successivamente tradotto in inglese, ha riscosso un buon successo a livello internazionale.
Protagonista di podcast e programmi di approfondimento, gira il mondo per tenere conferenze in cui parla di temi di sviluppo socio-economico.
Una vita al servizio dei diritti umani soprattutto delle nuove generazioni.
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“La misantropia nasce quando si è riposta eccessiva fiducia in qualcuno, senza conoscerlo bene, ritenendolo amico leale, sincero, fedele, mentre poi, a poco a poco, si scopre che è malvagio e infido, un essere del tutto diverso. Quando questa esperienza si ripete più volte, specie con quelli che stimavamo più fidati e più amici, si finisce, dopo tante delusioni, con l’odiare tutti e col credere che in nessun uomo vi sia qualcosa di buono.” – Platone, ‘Fedone’
Perché si è misantropi? Si odia l’umanità dopo ripetute delusioni.
Misantropia è un termine che descrive una persona che odia o diffida del genere umano. Questo concetto è stato profondamente studiato da Platone, il quale riteneva che i misantropi fossero idealisti delusi.
Secondo Platone, gli idealisti credono che le persone dovrebbero essere moralmente buone e, quando non lo sono, finiscono per odiarle. Platone collegava questa visione a esperienze traumatiche durante l’infanzia, come il bullismo o l’abuso, che portano a una reazione di chiusura verso nuove relazioni.
Misantropia cause psicologiche
La misantropia (che ha origine etimologica dalle parole greche “misos” che significa “odio” e “Anthropos” che significa “umano”) è stata oggetto di ampie analisi nel corso dei secoli e oggi si considera un fenomeno multifattoriale. Alcuni vedono la misantropia come un tratto della personalità, mentre altri, tra cui psicologi, suggeriscono che potrebbe essere un “sistema immunitario psicologico cablato” evolutosi come protezione contro i germi, simile agli istinti di sopravvivenza.
Negli ultimi anni, il concetto di misantropo ha guadagnato popolarità, con molte persone che si identificano come tali, spesso confondendo la misantropia con il disagio sociale. Tuttavia, essere misantropi non è benefico e potrebbe derivare da depressione e traumi irrisolti.
Non tutti i misantropi sono timidi o a disagio; alcuni possono essere carismatici e fiduciosi, ma comunque provano avversione per le persone, spesso perché le considerano indegne o una perdita di tempo.
- Cause più comuni della misantropia.
Come si è detto, la misantropia può derivare da vari fattori: esperienze personali, disillusione sociale o senso di superiorità morale.
Alcune esperienze traumatiche, come tradimenti, abusi subiti o l’essere stati testimoni di atti di crudeltà, possono contribuire alla visione misantropica del mondo. L’esposizione prolungata alle ingiustizie sociali, ai conflitti e agli aspetti più oscuri del comportamento umano possono corrodere la fiducia nell’umanità e favorire le tendenze misantropiche.
In sostanze, la misantropia può essere vista come un meccanismo di risposta a sentimenti di delusione, disillusione o tradimento. E’ un atteggiamento di difesa per proteggersi da ulteriori danni o delusioni mettendo una distanza dagli altri.
In alcuni casi, la misantropia può essere anche un sintomo che nasconde condizioni di salute mentale come depressione, ansia o disturbi della personalità.
Come si comporta un misantropo?
I misantropi spesso mostrano comportamenti che riflettono la loro visione negativa dell’umanità. Potrebbero preferire la solitudine e l’isolamento, trovando conforto nella propria compagnia piuttosto che con quella degli altri, che svalutano e disprezzano.
Questo disagio psicologico può manifestarsi con il ritrarsi dalle interazioni sociali, poiché i misantropi possono trovare difficile relazionarsi o fidarsi degli altri. Inoltre, la persona con atteggiamento misantropo, è molto scettica verso le norme e le convenzioni sociali, che percepisce come ipocrite e non affidabili.
Differenza fra misantropia e introversione
Non va confusa la misantropia con l’introversione o la timidezza, infatti la misantropia è spesso accompagnata da un senso di arroganza. E’ essenziale distinguerla anche dal mero cinismo o scetticismo. Infatti, i misantropi mettono solo in discussione la natura umana e dunque non si può parlare semplicemente di “sano scetticismo”; piuttosto, essi nutrono un profondo disprezzo per gli esseri umani. Identificano nell’umanità la causa principale dei problemi e delle sofferenze sociali.
Alla base della misantropia vi è una profonda disillusione nei confronti del potenziale umano e la convinzione che l’umanità sia fondamentalmente sbagliata e imperfetta.
Altri approfondimenti nell’articolo.
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Ravenna, sottoscritto il Protocollo operativo per lo sviluppo occupazionale delle persone fragili e a rischio di esclusione
Ravenna, sottoscritto il Protocollo operativo per lo sviluppo occupazionale delle persone fragili e a rischio di esclusione. È stato sottoscritto il Protocollo operativo per lo sviluppo di azioni volte ad integrare politiche di orientamento e politiche attive del lavoro in modo mirato alle persone fragili e a rischio di esclusione. Il Protocollo è stato promosso dalla Provincia di Ravenna insieme a tutti i Comuni, coinvolgendo tutte le associazioni di categoria, i sindacati, l'Ausl, la Camera di Commercio e l'Agenzia Regionale per il Lavoro, all'interno del Tavolo "Azioni per lo sviluppo occupazionale" costituito nell'ambito dell'accordo Re.Ri.Ra. (Rete territoriale per lo sviluppo e per una Ripartenza inclusiva e sostenibile della provincia di Ravenna), attivato dopo la pandemia. Le azioni previste nel protocollo hanno come obiettivo quello di garantire una dimensione istituzionale e formale agli interventi di inclusione lavorativa di soggetti affetti da disabilità, persone che sono in situazione di disagio psichico o intellettivo, nonché persone in situazione di dipendenza patologica, persone fragili e a rischio di marginalità, giovani e donne con bassi livelli di scolarizzazione e in presenza di limitate opportunità economiche e/o sociali, realizzando interventi integrati utili al contatto e alla partecipazione al mondo del lavoro di tali soggetti sino all'insediamento lavorativo. Tra gli obiettivi che i firmatari si pongono ci sono quelli di realizzare un collegamento tra soggetti istituzionali e non, perseguendo una maggiore efficacia degli interventi a favore dei soggetti fragili; offrire una fattiva collaborazione tra aziende, enti e quanti siano disponibili ad avviare percorsi di integrazione lavorativa, con lo scopo di implementare il numero degli stessi; formulare progetti di formazione propedeutica ai tirocini e progetti di integrazione lavorativa a favore di persone svantaggiate; realizzare in concreto percorsi che rendano possibile il passaggio tra gli inserimenti socio lavorativi, attuati dai Comuni, e una reale inclusione lavorativa; garantire alle aziende o agli enti presso cui si realizzano gli inserimenti, adeguati interventi tecnici di supporto per l'intera durata del percorso; e infine promuovere progetti per incrementare le opportunità lavorative dei giovani che vivono una condizione di svantaggio rafforzando il collegamento tra l'istituzione scolastica e il mondo del lavoro. "Un Protocollo importante che coinvolge tutti i soggetti che a vario titolo possono contribuire a concretizzare questi percorsi di inserimento lavorativo - dichiara Luca Piovaccari, sindaco di Cotignola e coordinatore del Tavolo provinciale 'Azioni per lo sviluppo occupazionale'. Lo scopo principale è quello di creare un tavolo permanente di coordinamento di queste politiche, in cui ogni attore possa mettere in campo le azioni necessarie per tenere insieme percorsi di orientamento/formazione con le politiche attive del lavoro. Attraverso questo Protocollo vogliamo quindi creare le migliori condizioni possibili per garantire una buona e duratura occupazione per le persone più fragili, elemento fondamentale per rafforzare la coesione sociale delle nostre comunità, messa a dura prova dalle tante emergenze affrontate in questi ultimi anni". ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Come è purtroppo prevedibile le persone disabili ed LGBTI subiscono maggiormente i seguenti maltrattamenti ed abusi:
1) verbali
2) fisici
3) sessuali
https://journals.sagepub.com/doi/full/10.1177/08862605231216690?rfr_dat=cr_pub++0pubmed&url_ver=Z39.88-2003&rfr_id=ori%3Arid%3Acrossref.org
Questi possono avvenire a scuola o in famiglia e colpiscono in modo diverso, negli USA, le varie comunità LGBTI ed i vari tipi di disabilità.
Le condizioni di disagio sociale sono predittori di questi abusi e maltrattamenti mentre gli esiti sono spesso di riduzione della Salute Mentale, fino al maggiore rischio suicidario.
L'effetto più frequente è stato però il mancato accesso alle strutture sanitarie anche per espliciti maltrattamenti del personale sanitario USA:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC10413745/
Già da studi del 2015 è noto che negli USA le persone LGBTI disabili sono 1/3 anche di più quando transgender, mentre è al massimo di 1/4 nella popolazione generale.
https://disabilityrightsflorida.org/blog/entry/Centering_LGBTQ_People_with_Disabilities_During_Pride
#disabili #LGBTI #amigay #maltrattamenti #abuso
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Solbiate Olona Soccorso
"Riconosciuta la proficua collaborazione con l’associazione Solbiate Olona Soccorsodi Solbiate Olona che si rinnova con apposita convenzione, che allegata al presente atto ne forma parte integrale e sostanziale, al fine di promuovere e sensibilizzare sul territorio le attività sociali ed in modo particolare la gestione di:
a) Trasporti straordinari di cittadini segnalati dall’ufficio Servizi Sociali;
b) Trasporti per trattamenti terapeutici ed accertamenti medico sanitari a favore di cittadini che versano in condizioni di disagio socio economico;
c) Trasporti giornalieri a favore di pazienti disabili presso centri diurni; ...
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE
N. 6 Registro Deliberazioni
OGGETTO: Approvazione schema di convenzione per il biennio 2024/2025 tra il Comune di Solbiate Olona e l'Associazione volontaria "SOS" di Solbiate Olona per la gestione dei servizi di trasporto socio-sanitario a favore dei cittadini solbiatesi in carico al Servizio sociale comunale
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«Un piano di “intelligence” per rilanciare borgo Aurora»
Un piano di “intelligence” per rilanciare borgo Aurora e ristabilire condizioni di legalità. È il progetto su cui punta la Circoscrizione 7 che dopo l’avvio dell’operazione “Strade Sicure” ha deciso di mettere mano all’acceleratore, chiedendo di potenziare i controlli sul territorio attraverso la videosorveglianza. Porta il nome “Situazione di disagio sociale e illegalità in alcune aree del…
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Apatia: cos'è, cause e rimedi
Nuovo post pubblicato su https://wdonna.it/apatia-cose-cause-e-rimedi/117203?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=117203
Apatia: cos'è, cause e rimedi
L’apatia è un tipo di disagio emotivo e psicologico piuttosto comune al giorno d’oggi.
Essa si caratterizza per la totale mancanza di interesse, entusiasmo o emozioni di fronte a situazioni o attività che solitamente evocano risposte emotive. Individui apatici manifestano spesso un atteggiamento di indifferenza, disinteresse o una notevole mancanza di motivazione nei confronti delle responsabilità quotidiane, delle relazioni interpersonali o delle attività che in passato suscitavano piacere.
Le molteplici cause dell’apatia abbracciano sia fattori psicologici, come lo stress e la depressione, che condizioni mediche, tra cui alcune malattie neurologiche. L’assenza di vigore e motivazione può impattare in maniera piuttosto profonda sulla qualità della vita di un individuo.
L’apatia si manifesta in diversi contesti, quali l’apatia politica, evidenziata dalla mancanza di interesse o partecipazione attiva nella sfera politica, o l’apatia sociale, che indica una disconnessione emotiva e indifferenza verso le questioni sociali.
Il trattamento dell’apatia varia a seconda dei fattori scatenanti. Può includere interventi psicologici come la terapia cognitivo-comportamentale e in rari casi terapie farmacologiche attraverso l’uso di antidepressivi.
Apatia cause
Come vi abbiamo accennato poco fa, l’apatia può subentrare a seguito di varie cause. Vediamole nel dettaglio:
Spesso, l’apatia sorge per via di un persistere prolungato di uno stress cronico può prosciugare le risorse mentali ed emotive di un individuo, conducendo all’insorgere dell’apatia. La costante pressione a cui si è sottoposti può rendere arduo mantenere vivo l’interesse o l’entusiasmo per le normali attività quotidiane.
Alcuni, invece, percepiscono delle problematiche che interessano le relazioni interpersonali. Di conseguenza, la carenza di sostegno sociale o l’assenza di una rete relazionale appagante possono avere un impatto avverso sull’umore e sulla spinta motivazionale.
Oppure, è probabile che stiano conducendo abitudini di vita poco salutari, come ad esempio una dieta scorretta, la mancanza di attività fisica e così via, che vanno ad agire come contribuenti all’apatia. Infatti, uno stile di vita non salutare può esercitare un impatto negativo sulla salute mentale ed emotiva, amplificando la presenza di uno stato di indifferenza.
Talvolta, possono esserci dei disturbi psicologici, come depressione e ansia, sono spesso collegati all’apatia. Nel contesto della depressione, per esempio, un individuo potrebbe percepire una generale perdita di interesse e piacere nelle attività quotidiane, accompagnata da una diffusa sensazione di affaticamento.
A volte, i traumi emotivi rappresentano un’altra possibile causa dell’apatia. Eventi traumatici, come la perdita di una persona cara, un insuccesso significativo o un evento scioccante, possono innescare questa condizione. In risposta al dolore, le persone potrebbero sviluppare una forma di “anestesia emotiva” come meccanismo di difesa.
Tra le cause scatenanti bisogna mettere in conto anche il possibile utilizzo di farmaci, specialmente quelli destinati al trattamento di disturbi neurologici o psichiatrici. In questo caso, si consiglia di discutere con il medico eventuali mutamenti nell’umore o nell’interesse durante l’assunzione di farmaci, in modo da affrontare prontamente eventuali effetti collaterali e regolare il piano terapeutico in modo appropriato.
L’apatia acquisita, in alcuni scenari, può manifestarsi come esito di danni cerebrali o lesioni, soprattutto nelle regioni del cervello che sovrintendono al controllo delle emozioni e della motivazione. Questo fenomeno può emergere come una conseguenza diretta di alterazioni neurologiche.
Approcciandoci ad uno scenario un po’ più ampio, l’apatia può scaturire dall’assenza di prospettive positive riguardo al futuro. Il motivo risiede nel fatto che la sensazione di impotenza dinanzi a complesse questioni sociali può condurre all’insorgere di un atteggiamento indifferente nei confronti di tali tematiche.
Apatia rimedi
A questo punto ci si chiede: in che modo è possibile porre rimedio all’apatia?
La gestione dell’apatia richiede chiaramente l’impiego di una varietà di metodologie che comprendono approcci psicologici, comportamentali e, in rari casi, farmacologici.
Il trattamento di questo stato di indifferenza richiede di un approccio su misura, tenendo conto delle specifiche circostanze e caratteristiche di ogni persona. Vediamo insieme una serie di strategie che possono essere prese in considerazione per eliminare l’apatia:
Per prima cosa, risulta fondamentale riconoscere e affrontare le ragioni sottostanti dell’apatia. Se dovesse essere legata disturbi psicologici, traumi o stress prolungato, affrontare direttamente tali problemi può alleviare i sintomi di indifferenza.
Attuare modifiche nel proprio stile di vita: Scegliere di condurre stile di vita salutare può produrre impatti positivi sull’apatia. Ad esempio, una dieta equilibrata, la regolare attività fisica e un riposo notturno di qualità possono contribuire a migliorare il benessere complessivo, sconfiggendo così la mancanza di motivazione.
Ampliare la propria rete sociale: Possedere una robusta rete di supporto può assumere un ruolo cruciale nel superare l’apatia. Ciò significa che condividere delle emozioni, prendere parte ad attività sociali e ricevere sostegno da amici e familiari si rivelano degli elementi che possono contribuire a frantumare il ciclo dell’indifferenza.
Porsi degli obiettivi: Stabilire traguardi realistici e suddividerli in passi più gestibili può risultare efficace nel mantenere un senso di realizzazione e nel contrastare l’apatia.
Assistenza psicologica: Varie modalità di terapia, basti pensare alla psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT) o la terapia di supporto, dimostrano spesso efficacia nel trattamento dell’apatia. Queste metodologie terapeutiche possono svolgere un ruolo cruciale nell’individuare e gestire pensieri negativi, stimolare la motivazione e sviluppare strategie per affrontare le sfide emotive.
Farmacologia: In rari scenari, specialmente quando l’apatia è connessa a disturbi come la depressione, l’utilizzo di farmaci può essere prescritto. Antidepressivi e altri psicofarmaci possono rivelarsi utili nel migliorare l’umore e la motivazione.
Praticare la meditazione: Adottare pratiche come la meditazione può risultare benefico nel ristabilire il contatto con le proprie emozioni e nel promuovere una maggiore consapevolezza del presente. Questi approcci si rivelano utili nel migliorare la gestione dello stress e nell’ampliare la consapevolezza emotiva.
Prendere parte a delle attività stimolanti: Tornare a fare tutto ciò che un tempo suscitava piacere o interesse può rivelarsi efficace nel ravvivare la passione e nel superare l’apatia. Allo stesso tempo, anche sperimentare nuove attività, si configura come un approccio benefico per risvegliare l’interesse.
Tuttavia, bisogna tenere a mente che l’apatia costituisce un sintomo intricato e complesso, con il percorso terapeutico che presenta variazioni significative da individuo a individuo. La consulenza da parte di esperti nel campo della salute mentale (ovvero psicologi e psichiatri) si rivela molto efficace nelle situazioni di grave apatia.
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Quanti italiani ricevono un aiuto economico?
Un nuovo studio dell'Osservatorio Findomestic rivela un dato preoccupante: quasi il 30% degli italiani (29%) ha ricevuto un aiuto economico dai familiari negli ultimi mesi. La cifra, in crescita rispetto al 2023, evidenzia una situazione di difficoltà economica diffusa che colpisce una fascia ampia della popolazione. Le cause del problema - Aumento del costo della vita: L'inflazione galoppante e il caro bollette hanno reso la vita più costosa per tutti, in particolar modo per le famiglie con redditi bassi o medi. - Precarietà del lavoro: Il mercato del lavoro italiano è caratterizzato da un alto tasso di precarietà, con molti lavoratori che si trovano a dover affrontare contratti atipici, bassi salari e periodi di disoccupazione. - Povertà dilagante: La povertà in Italia è in aumento, con oltre 5 milioni di persone che vivono in condizioni di indigenza. Le conseguenze - Dipendenza economica: La necessità di ricevere aiuti dai familiari può creare una situazione di dipendenza economica e psicologica. - Riduzione della mobilità sociale: La difficoltà di far fronte alle spese quotidiane limita le possibilità di migliorare la propria condizione sociale. - Stress e disagio sociale: La precarietà economica può causare stress, ansia e depressione, con un impatto negativo sulla salute mentale e fisica degli individui. Le possibili soluzioni - Interventi strutturali: Il governo dovrebbe attuare politiche volte a ridurre la precarietà del lavoro, aumentare i salari minimi e rafforzare il sistema di welfare. - Sostegno alle famiglie: È necessario ampliare le misure di sostegno alle famiglie in difficoltà, come ad esempio il Reddito di Cittadinanza e gli assegni familiari. - Promozione della cultura del risparmio: Iniziative volte ad educare le persone a gestire al meglio le proprie finanze possono aiutare a prevenire situazioni di difficoltà economica. Un problema da non sottovalutare La crescente dipendenza degli italiani dagli aiuti economici familiari è un campanello d'allarme che non può essere ignorato. È necessario un impegno collettivo per contrastare la povertà, la precarietà del lavoro e l'aumento del costo della vita. Solo attraverso interventi strutturali e misure di sostegno adeguate si potrà dare risposta a questa problematica che affligge un'ampia fascia della popolazione italiana. Oltre alle soluzioni sopra elencate, è importante - Incoraggiare la solidarietà: Promuovere la cultura della solidarietà e del mutuo soccorso può aiutare a creare una rete di sostegno per le persone in difficoltà. - Combattere la stigmatizzazione: La povertà e la precarietà economica non devono essere stigmatizzate. È necessario sensibilizzare la società su queste tematiche e promuovere l'inclusione sociale. Aiuto economico, necessario ma da risolvere L'aiuto economico dai familiari rappresenta un importante sostegno per molte famiglie italiane, ma non può essere una soluzione a lungo termine. È necessario un impegno collettivo per contrastare le cause profonde della povertà e della precarietà economica e costruire una società più giusta e inclusiva. Foto di Mohamed Hassan da Pixabay Read the full article
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"25 novembre 2023" di Riccardo Rescio
"Viva le Donne capaci di fare, viva gli uomini capaci di capire"
Complimenti a tutte le Donne che hanno avuto, hanno e avranno il coraggio di palesare il disagio della discriminazione, l’inaccettabilita dell’esclusione, l’assurdità della emarginazione, in tutti i campi e in tutti i settori, del lavoro, del divertimento e dello sport.
I proclami, tantomeno gli slogan, non raggiungono l'obiettivo desiderato, il rispetto, la considerazione, non sono vestiti da indossare o oggetti da ostentare, sono invece consapevolezze da acquisire.
Bisogna agire, compiere azioni atte a sradicare ataviche convinzioni di cui tutti noi, pur conoscendone la genesi, restiamo inerti incapaci di compiere quelle scelte necessarie a cambiare lo stato dei fatti e purtroppo convinti della enettabilita di un possibile cambiamento, accettiamo passivamente il reiterarsi di comportamenti inaccettabili.
La prevaricazione, l'ostracismo, la violenza, sono effettivamente già insite in alcune parole che fanno male, che appesantiscono un bagaglio da cui bisogna liberarsi, un retaggio assolutamente da sradicare.
È vero le parole sono importanti, a loro è affidato il difficile compito di esplicitate il pensiero.
Bisognerebbe riflettere e considerare quanto sia effettivamente straordinario il pensiero e come a volte possa essere travisato o perversamente utilizzato proprio dalle parole.
In alcuni casi le parole non riescono a esplicitare completamente il pensiero nella sua essenza, in altri casi invece possono divenire strumento per imbonire, far ritenere vero, giusto, perseguibile, ciò che invece sarebbe assolutamente inaccettabile per il vivere civile.
Parole, parole, parole, miliardi di parole che a volte pesano come macigni che ci appesantiscono tanto da non permetterci più di restare a galla, spingendoci giù negli abissi più profondi del nostro io pensante, quello dei mille perché, a cui molto spesso non riusciamo a trovare risposte.
A volte invece le parole possono essere più leggere dell’aria che si respira spingendoci in alto sempre più alto, la dove tutto è diverso.
Le parole sono importanti, hanno sempre una valenza, un peso e causano comunque effetti, sta a noi, solo a noi, avere la capacità di poterle e saperle ponderare nel dire e oculatamente valutarle nell’ascoltare.
Non basta cambiare le desinenze alle cariche, alle mansioni, ai ruoli, che paradossalmente marcando maggiormente le differenze di genere, possono anche determinare l'effetto contrario a quello auspicato.
Pur nel massimo rispetto di tali differenze di genere tutte le persone devono avere pari dignità sociale, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali per divenire nei fatti e non nelle parole detentori di pari dignità, rispetto e considerazione.
Per rendere concreto e non solo enunciato tutto ciò dobbiamo cambiare modo di pensare e di agire, dobbiamo acquisire quella capacità prospettica necessaria a progredire e non a regredire.
Un lungo cammino che deve iniziare dal momento del concepimento per continuare senza soluzione di continuità tutta la vita di generazione in generazione.
Viva le Donne capaci di fare, viva gli uomini capaci di capire.
Riccardo Rescio Firenze 25 novembre 2025
Ministero della Cultura
La Regione Puglia celebra la "Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne" con il "rumore" delle parole che più offendono e fanno male.
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=714483210713617&id=100064558337034
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Circa 40 anni fa con la “Legge Basaglia” chiudevano i manicomi.
Un lungo percorso verso l’inclusione sociale per ridare dignità alle persone che soffrono di disagio psichico.
Alda Merini beneficiò, come tanti altri pazienti che versavano nelle sue stesse condizioni, della rivoluzione culturale apportata dalla legge Basaglia, e ciò generò in lei un senso di tenera e profonda gratitudine tramandato dalla poesia dedicata proprio al professore veneto..
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Benefici per la salute dello svapo al CBD
Negli ultimi anni, il CBD (cannabidiolo) è emerso come un promettente rimedio naturale con un’ampia gamma di potenziali benefici per la salute. Tra i vari metodi di consumo, lo svapo del CBD ha guadagnato popolarità grazie alla rapida insorgenza degli effetti e all'elevata biodisponibilità. In questo blog approfondiremo l'intrigante mondo dello svapo del CBD ed esploreremo i suoi potenziali benefici per la salute. Dal sollievo dal dolore al suo impatto sulla salute mentale, sui sintomi legati al cancro e persino sulla salute del cuore, lo svapo del CBD si sta facendo strada come un'opzione di benessere olistico che vale la pena considerare. Esploriamo la scienza dietro questo composto e il suo potenziale per migliorare il nostro benessere generale.
Può alleviare il dolore
Uno dei potenziali benefici più significativi e ben documentati derivanti dall’uso del CBD vaporizzato è la sua capacità di alleviare il dolore. La gestione del dolore è un aspetto critico dell’assistenza sanitaria e molte persone cercano soluzioni alternative ai farmaci tradizionali, che spesso possono comportare effetti collaterali indesiderati o il rischio di dipendenza.
Il CBD, un composto non psicoattivo presente nella pianta di cannabis, interagisce con il sistema endocannabinoide del corpo, che svolge un ruolo cruciale nella regolazione di varie funzioni corporee, inclusa la percezione del dolore. Quando il CBD viene inalato tramite svapo, entra rapidamente nel flusso sanguigno, permettendogli di interagire con i recettori responsabili della percezione del dolore.
La ricerca e le prove aneddotiche suggeriscono che il CBD può essere efficace nel ridurre il dolore cronico causato da condizioni come l’artrite, la sclerosi multipla o lesioni. Può anche fornire sollievo dal dolore acuto, rendendolo una potenziale opzione per coloro che affrontano il disagio post-operatorio o il dolore correlato a lesioni. Sebbene siano necessari ulteriori studi clinici per comprendere appieno la portata delle proprietà antidolorifiche del CBD, le prove esistenti indicano il suo potenziale come alternativa naturale, che non crea dipendenza e ben tollerata per la gestione del dolore.
Potrebbe ridurre i sintomi legati ad alcuni disturbi di salute mentale
La vaporizzazione del CBD ha attirato l'attenzione per il suo potenziale nell'alleviare i sintomi legati a vari disturbi di salute mentale. La salute mentale è un aspetto critico del benessere generale e trovare trattamenti efficaci e a basso rischio è di fondamentale importanza. Sebbene il CBD non sia una cura, la ricerca e le prove aneddotiche suggeriscono che potrebbe offrire un certo sollievo.
L'impatto del CBD sulla salute mentale è legato alle sue interazioni con il sistema endocannabinoide, che svolge un ruolo nella regolazione dell'umore, delle risposte allo stress e delle emozioni. Alcuni studi hanno indicato che il CBD può avere effetti ansiolitici (riduttori dell'ansia) e antidepressivi, rendendolo potenzialmente utile per individui con disturbi d'ansia, come disturbo d'ansia generalizzato, disturbo d'ansia sociale o disturbo da stress post-traumatico (PTSD).
Inoltre, le proprietà calmanti del CBD possono aiutare con i disturbi del sonno e l'insonnia, che sono spesso collegati a vari problemi di salute mentale. È importante notare che, sebbene il CBD sia promettente, non dovrebbe sostituire il trattamento professionale della salute mentale. Chiunque stia pensando di utilizzareProblema di salute mentale del CBD Dovrebbeconsultare un operatore sanitario per determinare l’approccio più appropriato e il CBD dovrebbe essere visto come un’opzione complementare piuttosto che una soluzione autonoma per i problemi di salute.
Può alleviare alcuni sintomi legati al cancro
Lo svapo del CBD è emerso come una potenziale terapia aggiuntiva per le persone sottoposte a cure contro il cancro. Anche se non è una cura per il cancro, c’è un crescente interesse per la sua capacità di alleviare alcuni sintomi legati al cancro e gli effetti collaterali del trattamento. Il cancro e i suoi trattamenti spesso causano sintomi dolorosi come dolore, nausea, vomito e perdita di appetito.
Le proprietà antinfiammatorie e analgesiche del CBD lo rendono un candidato per la gestione del dolore nei pazienti affetti da cancro. Può aiutare a ridurre il dolore correlato al cancro e migliorare il comfort generale. Inoltre, le proprietà antiemetiche del CBD potrebbero alleviare la nausea e il vomito indotti dalla chemioterapia, che sono effetti collaterali comuni e debilitanti.
Inoltre, il CBD può stimolare l’appetito, offrendo potenziale sollievo a coloro che soffrono di una grave perdita di peso a causa del cancro o dei suoi trattamenti. Sebbene la ricerca sia ancora nelle sue fasi iniziali e il CBD non dovrebbe essere considerato un trattamento autonomo per il cancro, è promettente come terapia complementare per la gestione di alcuni sintomi correlati al cancro e per migliorare la qualità generale della vita dei pazienti affetti da cancro. Le persone che considerano il CBD per alleviare i sintomi del cancro dovrebbero consultare il proprio team sanitario per avere indicazioni sul suo uso appropriato insieme al loro piano di trattamento.
Può avere proprietà neuroprotettive
La vaporizzazione del CBD sta guadagnando attenzione per le sue potenziali proprietà neuroprotettive. Mentre la ricerca è in corso, ci sono prove crescenti che suggeriscono che il CBD può offrire benefici per la salute del cervello. Uno dei modi in cui lo fa è interagendo con il sistema endocannabinoide, che svolge un ruolo cruciale nel mantenimento dell'equilibrio e dell'omeostasi nel corpo, compreso il cervello.
Si ritiene che le proprietà antinfiammatorie e antiossidanti del CBD contribuiscano ai suoi effetti neuroprotettivi. Riducendo l'infiammazione e lo stress ossidativo, il CBD può aiutare a proteggere i neuroni dai danni causati da fattori come malattie neurodegenerative, lesioni cerebrali traumatiche e altre condizioni neurologiche. Alcuni studi hanno dimostrato che il CBD può favorire la crescita e lo sviluppo di nuovi neuroni, un processo noto come neurogenesi, che potrebbe essere particolarmente rilevante nel contesto di condizioni come il morbo di Alzheimer.
Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno la portata del potenziale neuroprotettivo del CBD, questi risultati preliminari sono incoraggianti. È importante notare che il CBD non deve essere utilizzato in sostituzione dei trattamenti medici per patologie neurologiche, ma può essere considerato come un approccio complementare previa consultazione di un operatore sanitario.
Può giovare alla salute del cuore
Ricerche emergenti suggeriscono che lo svapo del CBD potrebbe avere un impatto positivo sulla salute del cuore. Sebbene siano necessari ulteriori studi per stabilire prove conclusive, i risultati iniziali sono promettenti. Si ritiene che il CBD abbia diversi meccanismi che potrebbero contribuire ai suoi potenziali benefici cardiovascolari.
In primo luogo, il CBD può aiutare a ridurre la pressione alta, un fattore di rischio significativo per le malattie cardiache. Gli studi hanno indicato che può rilassare e dilatare i vasi sanguigni, portando potenzialmente ad abbassare i livelli di pressione sanguigna. Inoltre, le proprietà antinfiammatorie e antiossidanti del CBD possono aiutare a proteggere il cuore e i vasi sanguigni dai danni causati dallo stress ossidativo e dall'infiammazione.
Inoltre, alcune ricerche suggeriscono che il CBD potrebbe avere effetti ansiolitici (riduzione dell’ansia), che potrebbero essere utili per le persone che soffrono di patologie cardiache legate allo stress. Lo stress cronico può portare a vari problemi cardiovascolari e, promuovendo il rilassamento e riducendo l’ansia, il CBD potrebbe supportare indirettamente la salute del cuore.
Sebbene questi risultati siano promettenti, è essenziale consultare un operatore sanitario prima di incorporare il CBD in qualsiasi regime di salute del cuore, soprattutto se si soffre di una patologia cardiaca esistente o si stanno assumendo farmaci. Sono necessarie ricerche più complete per comprendere appieno il ruolo del CBD nel promuovere il benessere cardiovascolare.
Conclusione
In conclusione, lo svapo di CBD non è solo una tendenza; è un rimedio naturale straordinario che offre una vasta gamma di benefici per la salute, incluso il potenzialeCBD vaporizzatore per energia e vitalità. Oltre ai suoi effetti energizzanti, la vaporizzazione del CBD si è dimostrata promettente nell’alleviare il dolore, alleviare i sintomi dei disturbi di salute mentale, gestire i disagi legati al cancro e forse anche contribuire alla neuroprotezione e alla salute del cuore. Questo composto versatile, derivato dalla pianta di canapa, ha il potenziale per migliorare il benessere generale.
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