#Magistrati
Explore tagged Tumblr posts
Text
“ I giornalisti di passaggio a Palermo hanno più volte cercato di scoprire come viveva, qual era l'intensità della sua paura quotidiana, se la vicinanza del pericolo gli procurava angoscia. Falcone ha sempre risposto con serenità: «Il pensiero della morte mi accompagna ovunque. Ma, come dice Montaigne, diventa presto una seconda natura. Certo, si sta sul chi vive, si calcola, si osserva, ci si organizza, si evitano le abitudini ripetitive, si sta lontano dagli assembramenti e da qualsiasi situazione che non possa essere tenuta sotto controllo. Ma si acquista anche una buona dose di fatalismo; in fondo si muore per tanti motivi, un incidente stradale, un aereo che esplode in volo, una overdose, il cancro e anche per nessuna ragione particolare». L'ironia sulla morte fa parte del retaggio culturale siciliano. Leonardo Sciascia ne era maestro. Falcone da parte sua racconta con un certo divertito compiacimento le battute del tempo del maxiprocesso. «Mi viene a trovare a casa il collega Paolo Borsellino. "Giovanni," mi dice devi darmi immediatamente la combinazione della cassaforte del tuo ufficio. E perché? Sennò quando ti ammazzano come l'apriamo?». “
Giovanni Falcone in collaborazione con Marcelle Padovani, Cose Di Cosa Nostra, Collana Saggi italiani, Milano, Rizzoli. Prima edizione: 13 novembre 1991.
#antimafia#mafia#letture#leggere#saggistica#magistrati#Giovanni Falcone#magistratura#anni '90#saggi#Palermo#Marcelle Padovani#pool antimafia#Paolo Borsellino#libertà#Cose di Cosa Nostra#maxiprocesso#Corleonesi#coraggio#criminalità organizzata#scritti saggistici#Siciliani#Montaigne#Storia d'Italia del '900#politica italiana#Sicilia#quotidianità#servitori dello Stato#abitudini#fatalismo
13 notes
·
View notes
Photo

Chi muore si salva - 2 (on Wattpad) https://www.wattpad.com/1362136052-chi-muore-si-salva-2?utm_source=web&utm_medium=tumblr&utm_content=share_reading&wp_uname=romanogreco&wp_originator=IMc0kAB%2BaW0ESoVCa8n2A9NpeNzVWMR%2Fq0xjYcIWiAkqCo8LK8oLT2IQAfVZ%2BKlZQ3Ni%2FvrYFz2DpIdKTc2gJxp9DNj%2B%2Bv7TUtlUkENr%2BdikuF44bFcsudIUhlminCxz Marianna, giovane magistrato alla prima esperienza in tribunale, si vede affidare un caso semplice: emettere una sentenza di colpevolezza a carico di un pensionato che, non avendo rispettato il semaforo rosso e malgrado non vi sia stata collisione, è imputato di aver provocato la morte di un motociclista. Nel visionare al rallentatore le immagini di una telecamera stradale, la giudice nota per�� che il centauro aveva abbandonato il manubrio e riversato indietro la testa in una maniera innaturale. Non sembra la reazione istintiva di chi cercava di evitare un ostacolo imprevisto, quanto la caduta incontrollata di una persona raggiunta da un colpo di fucile. Quando tenta di approfondire, scopre che il corpo della vittima è stato cremato e la motocicletta rottamata, come se una regia occulta si fosse preoccupata di eliminare qualsiasi possibilità di verifica postuma. Una serie di circostanze inquietanti che non può ignorare, tanto più che Marco, l'uomo deceduto, era stato un suo amore adolescenziale e lei sa che faceva parte del mondo della malavita. Sirio, il criminologo e vecchio amico al quale si è rivolta per fugare i propri dubbi, si dichiara pronto ad aiutarla nella ricerca della verità.
#agentisegreti#armi#assassinio#assassino#cecchino#criminale#criminologo#giallo#indagare#indagini#killer#magistrati#omicidio#polizia#poliziesco#ricerca#trama#mistero-thriller#books#wattpad#amreading
2 notes
·
View notes
Text
I prossimi giudici e magistrati in Chihuahua (I)
Mercoledì 5 marzo 2025, sarà registrato nella storia elettorale e legale di Chihuahua, come il giorno che era noto per la prima volta nella storia dello Stato, i nomi di coloro che per la prima volta saranno giudici per le elezioni popolari, pubblicate dal giugno 1, per la giugno per il giugno 1. Conosco molti di loro per aver coinciso nell'attività che un server ha svolto per molti anni inutile…
0 notes
Text
#decisioni#riforma#fragilità#equità#sistema#ascolto#protezione#legge#speranza#burocrazia#giustizia#umanità#magistrati#sofferenza#società#complessità#libertà#diritti#tribunale
0 notes
Text

Le toghe si alzano in piedi… per uscire di scena http://dlvr.it/THcnrv
0 notes
Text
Sardegna, falsi messaggi per screditare i procuratori del caso Solinas
La Procura di Roma indaga su una campagna diffamatoria contro i magistrati Vacca e Pilia.
La Procura di Roma indaga su una campagna diffamatoria contro i magistrati Vacca e Pilia, false chat per screditarli.’. Un attacco contro la giustizia in Sardegna.La Procura di Roma ha avviato un’indagine per far luce su un caso di diffamazione contro i procuratori Andrea Vacca e Guido Pilia, due figure chiave nelle inchieste riguardanti la mala politica in Sardegna, inclusi i procedimenti…
#Alessandria today#Andrea Vacca#attacchi mediatici#Christian Solinas#Corruzione#credibilità#Crimine Organizzato#Democrazia#diffamazione#Fake news#false chat#fiducia pubblica#Giustizia#Google News#Guido Pilia#inchieste giudiziarie#Indagini#integrità#Italia#italianewsmedia.com#Legalità#Magistrati#Magistratura#mala politica#manipolazione#Pier Carlo Lava#politica italiana#Procura di Roma#reati contro la giustizia.#responsabilità
0 notes
Photo

PRIMA PAGINA Libero di Oggi martedì, 20 agosto 2024
#PrimaPagina#libero quotidiano#giornale#primepagine#frontpage#nazionali#internazionali#news#inedicola#oggi reazione#premier#alle#voci#indagata#agita#magistrati#toghe#sbroccano#contro#sorelle#meloni#daniele#giovanni#pagina#amica#editoriale#manovre#dividere#maggioranza#mancava
0 notes
Text
Le Stragi degli Anni '90: L'Offensiva di Cosa Nostra contro i Magistrati
Gli anni ’90 furono segnati da stragi terribili in Italia. Queste furono opera della criminalità organizzata contro i magistrati antimafia. Cosa Nostra, la mafia siciliana, mirava a intimidire e fermare chi sfidava il suo potere. Le vittime includevano personaggi importanti come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Questi eventi hanno cambiato la storia d’Italia, mostrando legami tra potere…
#Attentati#Cosa Nostra#Criminalità organizzata#Magistrati#Offensiva mafiosa#Storia italiana#Stragi degli anni &039;90#Terrorismo
0 notes
Text

La nascita di due partiti: "l'uno, sulla sinistra (a cavallo fra PSI-PSDI-PRI-Liberali di sinistra e DC di sinistra), e l'altra sulla destra (a cavallo fra DC conservatori, liberali e democratici della Destra Nazionale)."
Un progetto di controllo o di lobbismo sui mass media. Il piano prevedeva il controllo - tramite acquisizione di quote e fondazione di nuove testate - di quotidiani e la liberalizzazione delle emittenti televisive (all'epoca permesse solo a livello regionale); nonché l'abolizione del monopolio della RAI e la sua privatizzazione. L'abolizione del monopolio RAI era avvenuto prima della scoperta della loggia, con la sentenza della Corte Costituzionale del luglio 1974 che liberalizzava le trasmissioni televisive via cavo.
Superamento del bicameralismo perfetto attraverso una "ripartizione di fatto di competenze fra le due Camere (funzione politica alla Camera dei deputati e funzione economica al Senato della Repubblica)".
Riforma della magistratura: separazione delle carriere di P.M. e magistrato giudicante, responsabilità del CSM nei confronti del parlamento, da operare mediante leggi costituzionali (punto I, IV e V degli obiettivi a medio e lungo termine - vedi infra).
Riduzione del numero dei parlamentari[11].
Abolizione delle province[11].
Abolizione del valore legale del titolo di studio[11].
Non rieleggibilità del Presidente della Repubblica Italiana
Immagine dal Quotidiano Nazionale.
Testo da wikipedia alla voce: Piano di rinascita democratica.
Dicono che il Governo Meloni non stia facendo niente, a me pare che sia persino troppo avanti col programma.
1 note
·
View note
Text

TEST & TESTICOLI
0 notes
Text
“ Il metodo Falcone
«Nemico numero uno della mafia», l'etichetta gli resterà attaccata per sempre. Circondato da un alone leggendario di combattente senza macchia e senza paura, il giudice Giovanni Falcone, cinquantadue anni, ne ha trascorsi undici nell'ufficio bunker del Palazzo di Giustizia di Palermo a far la guerra a Cosa Nostra. Queste pagine ne costituiscono la testimonianza. Non si tratta né di un testamento né di un tentativo di tenere la lezione e ancor meno di atteggiarsi a eroe. «Non sono Robin Hood,» commenta in tono scherzoso «né un kamikaze e tantomeno un trappista. Sono semplicemente un servitore dello Stato in terra infidelium». Si tratta dunque piuttosto di un momento di riflessione, del tentativo di fare un bilancio nell'intervallo tra vecchi e nuovi incarichi: il 13 marzo 1991 il giudice Giovanni Falcone è stato nominato direttore degli Affari penali del ministero di Grazia e Giustizia a Roma.
Lontano da Palermo.
La partenza dal capoluogo siciliano, il distacco da una vita che si alternava tra auto blindate, dall'atmosfera soffocante del Palazzo di Giustizia, dalle lunghe notti a leggere e rileggere le deposizioni dei pentiti dietro le pesanti tende di una stanza superprotetta, dai tragitti tortuosi con la scorta delle auto della polizia a sirene spiegate sono forse stati una specie di sollievo. Ma Falcone non si fa illusioni, non dimentica il mancato attentato del 21 giugno 1989. cinquanta candelotti di tritolo nascosti tra gli scogli a venti metri dalla casa dove trascorre le vacanze: «È vero, non mi hanno ancora fatto fuori… ma il mio conto con Cosa Nostra resta aperto. Lo salderò solo con la mia morte, naturale o meno». Tommaso Buscetta, il superpentito della mafia, lo aveva messo in guardia fin dall'inizio delle sue confessioni: «Prima cercheranno di uccidere me, ma poi verrà il suo turno. Fino a quando ci riusciranno!».
Roma è soltanto in apparenza una sede più tranquilla di Palermo; ormai da tempo i grandi boss mafiosi l'hanno eletta a loro domicilio. La feroce «famiglia» palermitana di Santa Maria di Gesù vi ha installato antenne potenti. Senza contare la rete creata dal cosiddetto «cassiere» Pippo Calò, con il suo contorno di mafiosi, gangster e uomini politici. Le ragioni per le quali Falcone ha scelto Roma come nuova sede di lavoro sono diverse: nella capitale di Cosa Nostra non poteva più disporre dei mezzi necessari alle sue inchieste e il frazionamento delle istruttorie aveva paralizzato i giudici del pool anti-mafia. Era diventato il simbolo o l'alibi di una battaglia disorganizzata. Conscio di non essere più in grado di inventare nuove strategie, l'uomo del maxiprocesso, che aveva trascinato in tribunale i grandi capimafia, non poteva rassegnarsi a rimanere inerte. Ha scelto di andarsene. Le informazioni da lui raccolte possono essere utilizzate con profitto anche lontano da Palermo. Certo, non dovrà più svolgere personalmente le indagini, dovrà invece creare condizioni tali per cui le indagini future possano essere portate a termine più rapidamente e in modo più incisivo, dando vita a stabili strutture di coordinamento tra i diversi magistrati. Il clima nel capoluogo siciliano è cambiato: è spenta l'euforia degli anni 1984-87, finita la fioritura dei pentiti, lontano il tempo del pool antimafia, dei processi contro la Cupola istruiti magistralmente. In questa città impenetrabile e misteriosa, dove il bene e il male si esprimono in modo ugualmente eccessivo, si respira un senso di stanchezza, il desiderio di ritornare alla normalità. Mafiosi regolarmente condannati sono tornati in libertà per questioni procedurali, alcune facce fin troppo note ricompaiono nei ristoranti più alla moda. Le forze dell'ordine non hanno più lo smalto di un tempo. I pool di magistrati sono ormai svuotati di potere, il fronte ha smobilitato. Cosa Nostra dal canto suo ha rinunciato all'apparente immobilità. La pax mafiosa seguita alle pesanti condanne del maxiprocesso, da un lato, e al dominio dittatoriale dei «Corleonesi» sull'organizzazione, dall'altro, non è più salda come prima. Si moltiplicano i segnali di un progetto di rivincita delle «famiglie» palermitane per riconquistare l'egemonia perduta nel 1982 a favore della «famiglia» di Corleone, i cui capi, latitanti, si chiamano Salvatore Riina, Bernardo Provenzano e Luciano Leggio, quest'ultimo in carcere. La mafia sta attraversando una fase critica: deve riacquistare credibilità interna e rifarsi una immagine di facciata, in quanto entrambe gravemente compromesse. «Abbiamo poco tempo per sfruttare le conoscenze acquisite,» ripete instancabilmente Falcone «poco tempo per riprendere il lavoro di gruppo e riaffermare la nostra professionalità. Dopodiché, tutto sarà dimenticato, di nuovo scenderà la nebbia. Perché le informazioni invecchiano e i metodi di lotta devono essere continuamente aggiornati.». “
Giovanni Falcone in collaborazione con Marcelle Padovani, Cose Di Cosa Nostra, Collana Saggi italiani, Milano, Rizzoli. Prima edizione: 13 novembre 1991.
#antimafia#mafia#letture#leggere#saggistica#magistrati#Giovanni Falcone#magistratura#anni '90#Palermo#saggi#Marcelle Padovani#pool antimafia#maxiprocesso#Corleonesi#Cose di Cosa Nostra#Salvatore Riina#Luciano Leggio#Sicilia#Bernardo Provenzano#Siciliani#giustizia#Tommaso Buscetta#criminalità organizzata#scritti saggistici#Pippo Calò#libertà#Storia d'Italia del '900#politica italiana#libri
13 notes
·
View notes
Text
la difesa d'ufficio
0 notes
Photo

Chi muore si salva - 1 (on Wattpad) https://www.wattpad.com/1359487587-chi-muore-si-salva-1?utm_source=web&utm_medium=tumblr&utm_content=share_reading&wp_uname=romanogreco&wp_originator=2QMe0PBfdTmBkV7hUBTdlzEqopo95Om2Zor9UDPUBDKvUCj4AXQA0YxsZrmJTV9sL1Ku0VuCByZFogU2K3QGo9zX29RCVf703EHF7KGFKCywFcVh93IE7un%2BBIXKo3ch Marianna, giovane magistrato alla prima esperienza in tribunale, si vede affidare un caso semplice: emettere una sentenza di colpevolezza a carico di un pensionato che, non avendo rispettato il semaforo rosso e malgrado non vi sia stata collisione, è imputato di aver provocato la morte di un motociclista. Nel visionare al rallentatore le immagini di una telecamera stradale, la giudice nota però che il centauro aveva abbandonato il manubrio e riversato indietro la testa in una maniera innaturale. Non sembra la reazione istintiva di chi cercava di evitare un ostacolo imprevisto, quanto la caduta incontrollata di una persona raggiunta da un colpo di fucile. Quando tenta di approfondire, scopre che il corpo della vittima è stato cremato e la motocicletta rottamata, come se una regia occulta si fosse preoccupata di eliminare qualsiasi possibilità di verifica postuma. Una serie di circostanze inquietanti che non può ignorare, tanto più che Marco, l'uomo deceduto, era stato un suo amore adolescenziale e lei sa che faceva parte del mondo della malavita. Sirio, il criminologo e vecchio amico al quale si è rivolta per fugare i propri dubbi, si dichiara pronto ad aiutarla nella ricerca della verità.
#agentisegreti#armi#assassinio#assassino#cecchino#criminale#criminologo#giallo#indagare#indagini#killer#magistrati#omicidio#polizia#poliziesco#ricerca#trama#mistero-thriller#books#wattpad#amreading
2 notes
·
View notes