#beni confiscati Piemonte
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Operazione DDA e ROS: Sgominate dai vertici della ‘Ndrangheta internazionale, la reazione del Presidente Domenico Rossi. PD. Torino
Un richiamo alla responsabilità collettiva per contrastare il radicamento mafioso in Piemonte.
Un richiamo alla responsabilità collettiva per contrastare il radicamento mafioso in Piemonte. Un’operazione contro il traffico internazionale di droga. L’operazione condotta dai Carabinieri del ROS e dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) ha portato a sgominare un’organizzazione internazionale dedita al traffico di stupefacenti, che aveva ai vertici figure tutte al femminile. Tra gli…
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Funerali e sepoltura a Superga per Vittorio Emanuele di Savoia
Funerali e sepoltura a Superga per Vittorio Emanuele di Savoia. “Vittorio Emanuele voleva essere sepolto a Superga, come mi ha detto stamani il figlio Emanuele Filiberto. Il funerale, ci è stato detto, si celebrerà sabato 10 alle 15 a Superga dove verrà sepolto”. Lo ha detto il presidente dell'Istituto Nazionale per la Guardia d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon, Ugo D’Atri. I funerali si svolgeranno a Torino, sabato 10 febbraio, alle ore 15, nella Basilica di Superga. Morto a Ginevra, Vittorio Emanuele di Savoia avrebbe compiuto 87 anni il 12 febbraio. Era il figlio di Umberto II, l'ultimo re d'Italia, e di Maria José. L'annuncio del decesso è stato dato con una nota della Casa di Savoia: “Alle ore 7.05 di questa mattina, 3 febbraio 2024, Sua Altezza Reale Vittorio Emanuele, Duca di Savoia e Principe di Napoli, circondato dalla Sua famiglia, si è serenamente spento in Ginevra. Luogo e data delle esequie saranno comunicati appena possibile”. Era nato a Napoli il 12 febbraio 1937. Alla nascita era stato acclamato come principe dell’Impero. E, come tradizione dei Savoia, ottenne il titolo di principe di Napoli. Durante la Seconda guerra mondiale, nel 1943, lasciò Roma con la madre e le sorelle spostandosi in Piemonte, per tutelarlo da possibili catture da parte dei nazisti. Al termine del conflitto, dopo un breve periodo in Svizzera, tornò a Roma. Prima del referendum istituzionale, il re ordinò alla famiglia di lasciare l’Italia, cosa che fece anche lui. La nuova Costituzione che ha sancito il passaggio dalla monarchia alla repubblica, stabiliva l’esilio per gli ex-sovrani, i consorti e i discendenti maschi di casa Savoia. Da allora gli fu imposto il divieto di ingresso e di soggiorno nel territorio nazionale. Ha vissuto a Ginevra, fino al 2002, quando è stata abolita la norma costituzionale che obbligava gli eredi maschi di casa Savoia a restare in esilio. Quello stesso anno, per la prima volta nella storia del casato, ha preso le distanze dalle leggi razziali fasciste e con alcune dichiarazioni ha accettato ufficialmente la fine della monarchia in Italia. Nel 2007, però, ha chiesto all’Italia un risarcimento di 260 milioni di euro per l’esilio, oltre che la restituzione dei beni privati confiscati dallo Stato nel 1948. Nel 2022, ha deciso insieme alle sorelle e al figlio di chiamare in causa lo Stato italiano per la restituzione dei gioielli di famiglia Savoia custoditi dalla Banca d’Italia. Negli anni Vittorio Emanuele è stato più volte al centro di scandali e vicende giudiziarie.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Bando della Regione Piemonte per riutilizzare a fini sociali i beni confiscati alla mafia
I Comuni piemontesi assegnatari di beni immobili confiscati alla criminalità organizzata hanno tempo fino alle ore 12 del 28 settembre 2018 per aderire al bando emanato dalla Regione Piemonte per favorirne il riutilizzo a scopi sociali. Gli enti interessati sono 43, così suddivisi su base provinciale: 23 Torino, 1 Alessandria, 4 Asti, 1 Biella, 4 … L'articolo Bando della Regione Piemonte... Per il contenuto completo visitate il sito https://ift.tt/1tIiUMZ
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Il sindaco di Moncalvo,Aldo Fara, paese in provincia di Asti,ha spiegato che la realizzazione di un centro di accoglienza per le donne vittime di violenza non è più un sogno:”L’inaugurazione di Cascina Graziella, non è più un sogno, importanti sostegni in dirittura d’arrivo”.
La buona notizia è giunta con la sfida che le organizzazioni come Libera e Rinascita Donne hanno lanciato alla mafia nella trasformazione della cascina sequestrata al braccio destro di Bernardo Provenzano.
La Ragione Piemonte destinerà 150 mila euro per la riutilizzazione a Moncalvo di alcuni beni confiscati alla mafia e che consentirà di ufficializzare la notizia della nuova destinazione del cascinale a Libera,che si occuperà della ristrutturazione, e a Rinascita di Asti, che assiste 14 donne con problemi di dipendenza o di violenze subite.
I 150 mila euro provenienti dal bando della giunta regionale dello scorso settembre verranno rateizzati in tre versamenti da 50 mila euro,a fine anno o a inizio gennaio la prima parte del contributo.
Altri contributi sono in arrivo da CrTo, 30 mila euro,e Banca Asti con 20 mila euro per l’impianto elettrico che andranno sommati ai precedenti 60 mila euro della Fondazione CrAt.
Unaltro contributo sicuramente arriverà dalla Compagnia di San Paolo,dopo l’esito del sopralluogo al cantiere di frazione Santa Maria.
Le operazione del progetto della nuova struttura sono finalizzate al progetto pilota di reinserimento di una donna con figli che abbia già completato il primo ciclo di recupero. L’ingegnere William Carucci dello studio Aidue di Asti,che da anni è impegnato con il fratello Omar e l’architetto Ivan Schiavetto nella realizzazione del progetto,spiega:”Si tratta di un alloggio di 94 metri quadrati separato dal resto delle camere disposte su 560 metri quadrati, ubicato nella manica corta della cascina dove c’era il fienile”.
Il progetto di recupero del Cascinale sta particolarmente a cuore a don Ciotti.
Il ricordo della figura della ragazzina,Graziella Campagna, barbaramente eliminata dalla mafia nel 1985 all’età di 17 enne. La storia emblematica di Graziella e di come “cosa nostra” non lascia testimoni,colpevoli o incolpevoli, sulla sua strada: Graziella era una lavorante della lavanderia di Villafranca Tirrena, nel Messinese,quando rinvenne in un paio di pantaloni una carta d’identità che non corrispondeva all’uomo che li aveva consegnati per la pulitura e che la ragazzina conosceva bene.
La mafia vide nella sorella del carabiniere un pericolo e non volendo correre il rischio che questa confidasse il fatto al fratello decisero di eliminarla. Fu eliminata a colpi di lupara da due killer,ma le due storie,del sequestro della cascina nel 1996 a Francesco P.(braccio destro di “zio binnu” e che il tribunale di Trapani nel 2001 assegnò al comune di Moncalvo) e l’uccisione della ragazzina non hanno punti in comune,sono due storie diverse accomunate dal caso mentre i due assassini stanno scontando la pena dell’ergastolo.
ASTI. NASCE A MONCALVO IL CENTRO DI ACCOGLIENZA PER LE DONNE VITTIME DI VIOLENZA. Il sindaco di Moncalvo,Aldo Fara, paese in provincia di Asti,ha spiegato che la realizzazione di un centro di accoglienza per le donne vittime di violenza non è più un sogno:"L’inaugurazione di Cascina Graziella, non è più un sogno, importanti sostegni in dirittura d’arrivo".
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Beni Confiscati in Piemonte: Sostenere i Piccoli Comuni per Facilitare i Percorsi di Riutilizzo Sociale
La Regione Piemonte e il Consiglio Regionale si impegnano per migliorare il riutilizzo sociale dei beni confiscati, puntando sul sostegno ai piccoli comuni
La Regione Piemonte e il Consiglio Regionale si impegnano per migliorare il riutilizzo sociale dei beni confiscati, puntando sul sostegno ai piccoli comuni. Il riutilizzo sociale dei beni confiscati in Piemonte rappresenta una sfida significativa, soprattutto nei piccoli comuni, dove le risorse limitate e la complessità burocratica ostacolano spesso l’attuazione di progetti di recupero e…
#Alessandria today#associazioni locali#beni confiscati#beni confiscati riutilizzo#co-finanziamento#coesione territoriale#collaborazione istituzionale#Comunità#Consiglio Regionale Piemonte#contrasto alla mafia#contrasto criminalità#Cultura della Legalità#Domenico Rossi#Enti locali#finanziamenti regionali#fondi pubblici#giustizia sociale#Google News#Inclusione sociale#investimenti sociali#italianewsmedia.com#Legalità#legalità e sicurezza#legislazione antimafia#Libera#Mafia#modelli di sostenibilità#organizzazioni no-profit#piccoli comuni#Piemonte
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Il Piemonte approva la delibera per il riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata assegnati ai Comuni
Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato a larga maggioranza la proposta di deliberazione “Criteri di riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata e assegnati ai Comuni”, che coinvolge 63 Comuni della regione e 145 immobili già destinati. Entro la fine dell’estate il Piemonte si doterà di un bando che prevederà un fondo di 200 […] Per il contenuto completo visitate il sito http://ift.tt/1tIiUMZ
da Quotidiano Piemontese - Home Page http://ift.tt/2vYbuZc via Adriano Montanaro - Alessandria
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Finto vigile urbano, confiscati beni
Finto vigile urbano, confiscati beni
Oltre 600ml euro tra gioielli, auto, conti correnti, polizze
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