#fondi pubblici
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pier-carlo-universe · 20 days ago
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Il nuovo Ponte Bormida ad Alessandria: Protopapa risponde alle polemiche e sottolinea l’impegno della Lega
20 milioni di euro garantiti per il ponte, grazie al lavoro di Riccardo Molinari. Protopapa replica al 5 Stelle Coluccio: “Informarsi prima di criticare.”
20 milioni di euro garantiti per il ponte, grazie al lavoro di Riccardo Molinari. Protopapa replica al 5 Stelle Coluccio: “Informarsi prima di criticare.” Marco Protopapa, consigliere regionale della Lega, ha voluto fare chiarezza sulle polemiche sollevate dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Coluccio, in merito ai 20 milioni di euro destinati al nuovo Ponte Bormida ad Alessandria.…
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lollyhabits · 8 months ago
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LA PRIMA FORMA DI RISPETTO E' CHIEDERE E NON IMPORRE.
E' importante partecipare ad un dibattito, quando i messaggi lanciati non si esplicano negli spazi privati domestici, ma pubblici, con i soldi di tutti i cittadini: soldi che nessuno ci ha mai chiesto di versare alle associazioni Pro-Vita. La prima forma di Rispetto è chiedere: chiedere il permesso, quando qualcosa non ti appartiene.
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ilfascinodelvago · 6 months ago
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L’Italia è quel paese dove i parlamentari si prestano a eventi benefici per raccogliere soldi dai privati per donarli a un ospedale a cui gli stessi parlamentari hanno tagliato i fondi (come a tutti gli altri ospedali pubblici) per comprare nuove armi.
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anchesetuttinoino · 2 months ago
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E niente, l’Anpi cerca pure il fascismo nei profili montani.
D’altronde, grazie ai fondi pubblici erogati dal ministero della Difesa come “associazione combattentistica”, i partigiani hanno molto tempo da perdere.
Via francesca totolo
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crazy-so-na-sega · 1 month ago
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Se vi dicessi che l’isteria climatica ha avuto inizio con la Thatcher, ci credereste?
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Al culmine del raffreddamento degli anni ’70 l’idea del riscaldamento globale provocato dall’uomo, sembravano assurde. Ma poi le temperature cominciarono a salire. E, soprattutto, i minatori inglesi entrarono in sciopero. Per Margareth Thatcher l’energia era un problema politico.
La crisi dei primi anni ’70 aveva gettato il mondo in una recessione, e i minatori avevano fatto cadere il governo conservatore Ted Heat. La Thatcher era determinata a far sì che ciò non le accadesse dicendo: “In questo paese è nata una minoranza rivoluzionaria organizzata, pronta a sfruttare questioni industriali ma con il vero scopo di abbattere l’ordine legale e il governo democraticamente eletto.” La politicizzazione della questione energetica iniziò in questo modo.
La Lady era molto intenzionata a promuovere l’energia nucleare prima che si ponesse la questione del riscaldamento globale, perché era preoccupata della sicurezza energetica e non si fidava del Medio Oriente e dei sindacati dei minatori. Quindi non si fidava del petrolio né del carbone. Quando uscì fuori il tema del riscaldamento globale, disse: “Bene, ecco un altro motivo per investire sul nucleare, che non ha emissioni di CO2” Poi andò alla Royal Society e disse agli scienziati: “noi vi diamo i soldi e voi dovete dimostrare questa roba” E le cose andarono in quel modo.
Nel momento in cui i politici mettono il proprio peso su qualcosa e vi legano il loro nome, cominciano ad arrivare i soldi. Così fu. E così ricerca, sviluppo, istituzioni cominciarono a spuntare fuori per studiare il clima ma, con particolare enfasi sul rapporto tra CO2 e temperatura. Su richiesta della Thatcher l’ufficio meteorologico inglese mise un’unità che studiava il clima per modelli che fornì le basi per un nuovo comitato internazionale, l’IPCC. Questo uscì con un primo rapporto che prevedeva disastri climatici a seguito del riscaldamento globale.
Il documento colpiva per due aspetti: 1) la semplicità e l’eloquenza del messaggio 2) il totale disprezzo di tutta la scienza climatica fino ad allora. Il Sole, che era stato oggetto di un grande incontro pochi mesi prima alla Royal Society, veniva completamente trascurato. Ma l’enfasi sulla CO2 prodotta dall’uomo come possibile problema ambientale non piaceva solo alla Thatcher. Era qualcosa che attraeva molto gli ambientalisti di allora, quello che predicava il ritorno a un mondo passato senza auto e macchinari.
Costoro se ne innamorarono perché per loro la CO2 era il simbolo dell’industrializzazione e della crescita economica. E nel movimento ambientalista ci sono forze che sono semplicemente contro la crescita economica. Lo spostamento come tema centrale verso il clima, del movimento ambientalista, avvenne per due motivi diversi: verso la metà degli anni ’80 la maggioranza delle persone era ormai d’accordo con tutte le cose che il movimento proponeva. In questo modo era difficile essere ancora provocatori.
L’unico modo per rimanere anti-establishment era quello di adottare posizioni sempre più estreme. L’altra ragione per cui emerse l’estremismo ambientalista, fu a causa del crollo del muro di Berlino, e molti pacifisti e attivisti politici si spostarono nel movimento ambientalista portando con sé le ideo neo-marxiste. Impararono ad usare il linguaggio verde in modo molto intelligente per portare avanti la loro agenda che, in effetti, aveva più a che fare con l’anticapitalismo piuttosto che con l’ecologia e la scienza.
La sinistra fu piuttosto disorientata dal fallimento del comunismo reale ma rimase anti-capitalista e dovette cercare nuove guide. All’inizio degli anni ’90 il riscaldamenti globale causato dall’uomo, era diventato una campagna politica a tutto spiano, che attraeva l’attenzione dei media e, di conseguenza fondi pubblici. Fu una alleanza stupefacente tra la Thatcher a destra e gli ambientalisti anti-capitalisti a sinistra.
Ma è così che si realizzò questa incredibile spinta verso la follia dell’allarmismo climatico.
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Il thread è tratto da una seri di interviste a scienziati e giornalisti tra cui: Richard Lindzen John Christie Phillip Stott Nigel Calder Patrick Moore
-Critica Climatica Alias Fortunato Nardelli
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blogitalianissimo · 10 months ago
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Riguardo l'ask sul Ponte sullo Stretto e i turisti, hai ragionissima però visto che si è citato il Veneto voglio fare una precisazione: che il turismo porti automaticamente allo sviluppo del territorio è una grossa stronz*ta.
vengo da Belluno e lì turisti in effetti sì, portano soldi, ma la regione investe quasi solo in infrastrutture turistiche di massa, mica per i locali. Perché sistemare scuole o ampliare l'offerta di trasporti pubblici quando invece si può investire in piste da bob, skilift e neve finta? Il treno ha un percorso limitatissimo ormai da anni, il sistema bus è al collasso, se sei pendolare da altri stati o regioni è un'incubo tornare a casa con i mezzi. Abiti in un paesino e ti serve il bus per andare al liceo? Tanti auguri. Però le seconde case e strutture di lusso aumentano. Turismo sostenibile non ne parliamo, non porta guadagni immediati per cui fondi praticamente zero.
Quindi no, non sanno gestire le risorse turistiche in un'area in mano alla Lega da anni, figuriamoci cosa vogliono fare del Mezzogiorno.
Insomma in poche parole mi stai dicendo che il turismo così di massa ti aiuta solo a diventare disneyland ma non fa assolutamente niente per i cittadini? Bella merda
E se il Veneto è messo così, una delle regione più avanzate da questo punto di vista, ciao proprio
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abr · 11 months ago
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Questi risultati - sostengono gli analisti - sono legati ai forti tagli alla spesa pubblica attuati da quando Milei è entrato in carica lo scorso 10 dicembre, con un piano fiscale shock che ieri si è concretizzato nell’eliminazione per decreto dei fondi fiduciari pubblici.
Il risultato fiscale di gennaio è stato celebrato sui social dal capo dello Stato con lo slogan “Deficit zero non si negozia”.
Tipo buon padre di famiglia che dica, non si spende più di quanto si guadagni.
Surplus finanziario senza alzare le entrate pubbliche (=tasse e distorsione di mercato)ma solo tagliando le spese statali ?! Omioddio ma allora ...
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b0ringasfuck · 11 days ago
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percival895 · 3 months ago
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«l'aggiornamento degli archivi catastali che dovrà includere le proprietà ad oggi non censite e valori catastali rivisti per quegli immobili che hanno conseguito un miglioramento strutturale, a seguito di interventi di riqualificazione finanziati in tutto o in parte da fondi pubblici».
Se non fossi ideologicamente contrario a tutti gli aumenti di tasse sarei al 100% d'accordo perchè:
Il bonus 110% ha tolto soldi ai poveri per darli ai ricchi, già fare il contrario è inaccettabile figuratevi questo.
Chi si è fidato dello Stato giustamente deve prendersela nel cuculo, così impara. In questo senso una maxi-patrimoniale mirata, sempre al cuculo, sarebbe ancora meglio.
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ilpianistasultetto · 2 years ago
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Da diversi anni nella politica dei paesi europei succede questo: governano le dx e ci troviamo politiche di abbassamento delle tasse per chi ha di piu', piu' liberta' per le imprese, piu' fondi pubblici per le imprese per sostenere aperture di nuovi siti produttivi, assunzioni sempre piu' precarie e meno servizi pubblici. Dopo un periodo di tempo, quelle politiche iniziano a mostrare la corda perche' gli incassi delle tasse si dimezzano, i debiti pubblici aumentano e cresce il malessere dei ceti medio-bassi che si ritrovano senza aver beneficiato di grandi vantaggi economici e con servizi pubblici dimezzati. Che fare? Fare riforme dove quel Paese viene chiamato a uno sforzo economico per salvarlo dal fallimento. Le dx non ne avrebbero la forza perche' avrebbero manifestazioni e rivolte sociali che metterebbero quei Paesi in ginocchio. Cosi si va ad elezioni e vince la sx . E che succede da qualche anno a questa parte? Si chiamano quelli privilegiati dal precedente governo di dx a ripianare i debiti, riducendo i loro guadagni con regole diverse e aumento di tasse per dare piu servizi pubblici a chi non se li puo' pagare facendo una seria politica ridistributiva? Ma no! Macche'! Si schierano i sindacati per placare i possibili malumori dei lavoratori, si da voce a parole d'ordine che non esistono piu' da anni e si evoca lo spauracchio del fascismo. Poi, opla'... si aumenta di qualche annetto l'eta' per andare in pensione, si limitano i rinnovi contrattuali dei lavoratori ( tenuti a freno dai sindacati) e si tagliano ancor di piu' i servizi pubblici chiamandoli "riordino" o "razionalizzazione". Insomma, i ricchi, sia che governi la dx o la sx non hanno mai problemi di nessun genere mentre i ceti medio-bassi sono chiamati sempre a pagare il conto. Vedasi la Francia di Macron , l'Italia di Gentiloni, Letta o Draghi, la Grecia di Sipras o la Spagna di Sancez o la Germania di Scholz. I ricchi sempre piu' ricchi e tutti gli altri sempre a "sopravvivere o precipitare nella poverta'". Poi uno si chiede perche' la gente non va piu' a votare..che vadano tutti a quel paese!
@ilpianistasultetto
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softevral · 3 months ago
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Sono passata da essere "figlia di ricchi" all'altra sponda, per Etica: a difendere, legalmente, il lavoro subordinato, vivendolo.
Posso dire, con cognizione di causa, che, in un Paese come il nostro, dove negli ultimi decenni politiche sbagliate - sia di destra che di finta sinistra - hanno permesso e continuano a permettere lo sfruttamento di manovalanza di ogni genere, dal cittadino italiano a quello immigrato: no: nascere ricchi non è una competenza e no: fare impresa non è una competenza.
Di tutte le imprese che ho gestito, io, altrui, non c'era mai nulla "al suo posto": dagli incassi in nero, ai pagamenti dipendenti in parte in nero; dagli appalti pubblici truccati, dalle mazzette...persino sui rimborsi chilometrici dei mezzi aziendali o sui pasti c'è ampio spazio per evadere e gonfiare i conti; il tutto, senza contare, i tipi di contratti infami, a chiamata, o la mancata Sicurezza dei Lavoratori applicata, nonostante le aziende incassino fondi europei.
Truffe, ovunque.
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pier-carlo-universe · 20 days ago
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Molinari (Lega): 20 milioni di euro per il nuovo ponte Bormida, un passo decisivo per Alessandria
Approvato un importante finanziamento nella legge di Bilancio: la Lega e l’on. Molinari puntano su un’infrastruttura strategica per il futuro della città.
Approvato un importante finanziamento nella legge di Bilancio: la Lega e l’on. Molinari puntano su un’infrastruttura strategica per il futuro della città. 20 milioni di euro per il nuovo ponte Bormida: una svolta per Alessandria Venerdì pomeriggio la Camera dei Deputati ha approvato un ordine del giorno che stanzia 20 milioni di euro per la realizzazione del nuovo ponte sul fiume Bormida ad…
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lollyhabits · 8 months ago
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𝐔𝐧 𝐮𝐧𝐢𝐜𝐨 𝐦𝐨𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐟𝐚𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚 (𝐜𝐨𝐧𝐬𝐞𝐫𝐯𝐚𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞), 𝐞 𝐩𝐮𝐫𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐦𝐞𝐧𝐨 𝐢𝐝𝐨𝐧𝐞𝐨 𝐚 𝐜𝐫𝐞𝐬𝐜𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐟𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨 ✓
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E' talmente un modello di felicità la famiglia conservatrice, che il tasso di separazioni e divorzi è aumentato in numero esponenziale; pure gli stessi politici conservatori - conservatori solo a parole! - sono separati, divorziati, o, come Meloni, non scelgono nemmeno di sposarsi - ma, nonostante l'insuccesso conclamato del modello familiare conservatore, sono state costituite associazioni, come i Pro-Vita, per imporre agli altri, qualcosa che è decaduto da decenni.
Perché? Mera speculazione sulla moralità arcaica (vigente solo nei più anziani, ancorati al passato, per strappare voti), business sulla carità (chiedono donazioni), distrazione di fondi pubblici (senza chiedere il parere dei cittadini lavoratori e pensionati, i Pro-Vita ricevono finanziamenti pubblici in qualità di Onlus - niente, di fatto, di onesto, pertanto.
Sottolineo la definizione "famiglia conservatrice", e non eterosessuale, perché famiglia conservatrice non è sinonimo di famiglia eterosessuale: esistono, infatti, famiglie dove i genitori, seppur eterosessuali, sono progressisti - tipo coloro che non battezzano i figli.
Ampliare i diritti, riconoscendo anche le famiglie non eterosessuali, permette comunque a chi è conservatore di formarsi la sua famiglia disfunzionale, dove i figli non sono persone, ma oggetti di arredamento familiare, messi al mondo non per amore, ma per motivi morali.
Non siamo ancora arrivati ad una società civile, dove prima di fare un figlio devi essere sottoposto - come accade a chi adotta - ad un controllo psicologico, atto a verificare se sei davvero un adulto risolto, pronto a fare da tutore ad un minore; solo quel tipo di sana evoluzione sociale metterebbe a rischio la lobby conservatrice.
Pertanto, purtroppo, l'estensione dei diritti anche a chi oggi viene diffamato e molestato dai conservatori, non avrà dirette conseguenze sui conservatori: ci saranno ancora figli che verranno cresciuti da famiglie conservatrici con la stessa empatia di una statua di gesso; si formeranno ancora, comunque, famiglie conservatrici, perché alcuni conservatori non sono in grado di realizzare quelle che sono le attuali conseguenze della loro ottusità: l'essere allontanati dai figli stessi, una volta divenuti genitori anziani; l'essere lasciati a vivere da soli, anche se malati, o rinchiusi in ospizi, seppur ancora autosufficienti: questi sono i "grandi successi" delle famiglie conservatrici, i cui disvalori e incoerenze sono oramai sotto gli occhi di tutti.
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mezzopieno-news · 1 year ago
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L’AUSTRALIA NON SOSTERRÀ PIÙ I COMBUSTIBILI FOSSILI
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Durante i negoziati sul clima COP28, l’Australia ha annunciato l’adesione al Patto di Glasgow e la contestuale decisione di non finanziare più progetti internazionali su petrolio, gas e carbone.
L’accordo tra governi e agenzie finanziarie pubbliche, come le banche di sviluppo e le agenzie di credito all’esportazione, è stato uno dei traguardi raggiunti dalla COP26 del 2021 per porre fine a tutti i nuovi finanziamenti pubblici per progetti continuativi legati ai combustibili fossili ed è il più grande patto mondiale sul sostengo pubblico internazionale alla transizione energetica pulita. Con questa adesione, l’Australia cessa i finanziamenti per progetti di combustibili fossili che producono emissioni e renderà più semplice finanziare progetti di energia rinnovabile che riducono l’impatto sul clima. Alcuni tra i principali Paesi industrializzati al mondo e tra i primi inquinatori, come Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Francia, Italia (in totale 34 nazioni e cinque banche pubbliche internazionali), hanno assunto questo impegno dal 2021.
Nell’ambito del piano net zero 2050 dell’Agenzia internazionale per l’energia, non ci sono oggi nuovi progetti su petrolio, gas naturale o carbone oltre a quelli già approvati prima del 2021. Il Patto di Glasgow per limitare l’aumento della temperatura media globale, rende effettivo il coinvolgimento delle istituzioni finanziarie, in modo da permettere il finanziamento delle ingenti cifre necessarie per costruire infrastrutture a basse emissioni di carbonio e resilienti al clima, soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito che più ne hanno bisogno. Togliere finanziamenti ai combustibili fossili permetterà che i fondi possano essere reimpiegati nell’energia pulita.
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Fonte: Minister for Climate change and Energy; UN Climate change conference UK 2021; foto di Cindy Shebley
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anchesetuttinoino · 2 months ago
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🇺🇦 “Salvare l'Ucraina”
In Ucraina hanno iniziato a raccogliere soldi per uccidere Donald Trump.
I residenti di Poltava hanno deciso di fare un passo disperato posizionando barattoli per la raccolta fondi nei luoghi pubblici.
OVVERO (1): se Trump non gli manda altri soldi ed armi, VA UCCISO.
OVVERO (2): noi tiriamo la cinghia ed inviamo soldi ed armi a questi figli di puttana fuori de coccia.
OVVERO (3): non lo posso dire perchè mi arrestano. (omissis, ma c'entrano la Meloni, Crosetto, Draghi, Mattarella....)
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fashionbooksmilano · 8 months ago
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Walter Albini
Il talento, lo stilista
Daniela Degl'Innocenti, Enrica Morini
Skira, Milano 2024, 288 pagine, 22x28cm
euro 45,00
Mostra Prato Museo Tessuto 23 marzo - 22 settembre 2024
Audace, geniale e rivoluzionario, Walter Albini è colui che ha creato il total look e ha intuito la forza (anche economica) dell’unire la creatività all’industria tessile. Walter Albini. Il talento, lo stilista è frutto di un intenso lavoro di studio e ricerca condotto dal Museo del Tessuto di Prato sull’intera vicenda professionale di Albini, assoluto protagonista della moda italiana tra la fine degli anni sessanta e i primi ottanta del Novecento. L’attività di ricerca che sta alla base del progetto nasce in seguito a una cospicua donazione che il Museo ha ricevuto a più riprese tra il 2014 e il 2016: un ricco fondo di bijou, bozzetti, disegni, fotografie, documenti, libri, appartenuti proprio a Walter Albini, che documentano la grande capacità creativa e progettuale di questo straordinario creatore di moda, dal periodo giovanile (1959) fino alla sua scomparsa (1983).
Questo fondo archivistico, finora del tutto inedito, testimonia puntualmente il percorso professionale di Albini: la prima attività come illustratore di riviste di moda, i lavori per Krizia, Baldini e per i brand che hanno sfilato in Sala Bianca a Firenze, fino alla creazione del proprio marchio e oltre. Alla ricognizione complessiva dei materiali confluiti nelle collezioni del Museo si è affiancata la ricerca presso altri corposi fondi e archivi, sia pubblici che privati, tra i quali spicca quello del Centro Studi e Archivio della Comunicazione di Parma e l’Archivio storico Camera Nazionale della Moda Italiana conservato presso l’Università Bocconi. Questo puntuale lavoro di studio ha portato a una rilettura complessiva dell’intero percorso professionale di Albini e ha delineato un ritratto molto più preciso e in molti casi sconosciuto dello stilista.
04/05/24
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