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Provvedimenti Viabili ad Alessandria: Modifiche alla Viabilità per Eventi e Lavori Pubblici
Aggiornamenti sulla viabilità dal 18 al 31 ottobre 2024, con modifiche per eventi musicali, manutenzioni e lavori infrastrutturali.
Aggiornamenti sulla viabilità dal 18 al 31 ottobre 2024, con modifiche per eventi musicali, manutenzioni e lavori infrastrutturali. Alessandria si prepara ad una serie di modifiche viabilistiche per garantire la sicurezza e il corretto svolgimento di eventi e lavori pubblici programmati. Di seguito, i principali provvedimenti che interesseranno diverse zone della città. 18 ottobre 2024: Evento…
#aggiornamenti viabilità#Alessandria#Cantiere#Circolazione stradale#comune di Alessandria#divieto di sosta#Evento musicale#Fibra ottica#gestione cantiere.#Infrastrutture#interventi manutenzione#Lavori infrastrutturali#lavori programmati#Lavori pubblici#Lavori stradali#manutenzione illuminazione#miglioramento urbano#Modifiche alla viabilità#Organizzazione eventi#Piazza della Libertà#posa cavo elettrico#Provvedimenti viabili#Rachele Bastreghi#rassegna Ottobre Alessandrino#restrizioni traffico#rimozione forzata#Scavi#senso unico alternato#Sicurezza stradale#Traffico
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Vomero: più panchine e cestini e meno tavolini e sedie
Nelle isole pedonali di via Scarlatti e di via Luca Giordano si fanno i turni per sedersi Via Scarlatti: panchina sparita Lanciato un nuovo appello all’amministrazione comunale per il miglioramento dell’arredo urbano del quartiere Vomero, in particolare nelle isole pedonali di via Scarlatti e di via Luca Giordano. Mancano le panchine, insufficienti anche i cestini portarifiuti,…
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Modena: messi a dimora oltre 1300 alberi per i nuovi nati
Modena: messi a dimora oltre 1300 alberi per i nuovi nati. Sono 1.369 i nuovi alberi messi a dimora nell'area verde tra le vie Orazio e Catullo (nella zona antistante il parcheggio del Grandemilia) che, crescendo, costituiranno un bosco urbano. Gli alberi, scelti tra le essenze autoctone che possono raggiungere e oltrepassare il secolo di vita, sono querce, frassini, ciliegi, aceri campestri, carpini, gelsi e tigli, sono per i bambini nati o adottati a Modena nel 2022, una "tradizione", quella di piantare un albero per ogni nuovo nato, che dura da quasi trent'anni, in applicazione della cosiddetta legge Rutelli per garantire alle nuove generazioni città sempre più verdi. I lavori nell'area boscata sono iniziati a dicembre 2023 con la realizzazione dell'impianto di irrigazione e sono in fase di completamento con le finiture. E, per individuare in maniera efficiente le zone della città nelle quali piantare nuovi alberi e creare anche boschi urbani, è stata completata dal servizio Ambiente dell'amministrazione comunale una Carta delle aree pubbliche comunali disponibili per interventi di forestazione attraverso la realizzazione di una banca dati georeferenziata. La Carta, prevista dalle linee di indirizzo per il Piano del verde comunale (al pari del Censimento e del Regolamento del verde già realizzati), è uno strumento tecnico di riferimento per la creazione di nuove zone alberate sul territorio finalizzate al miglioramento della qualità urbana e della sostenibilità ambientale.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Cinque panchine contro il razzismo in viale Colombo a Quartu
Cinque panchine contro il razzismo a Quartu, in viale Colombo. Sono state decorate con i colori dell’arcobaleno, simbolo di pace e unità. Un’iniziativa dalla duplice valenza: da una parte il miglioramento del decoro urbano, dall’altra il sostegno alla lotta contro ogni tipo di discriminazione e violenza, sia fisica che verbale proprio nella Giornata mondiale contro ogni forma di razzismo. Le…
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Energia elettrica, a Collebaldo intervento di interramento delle linee di media tensione “Un intervento che migliorerà la qualità del servizio e il decoro urbano nella frazione di Collebaldo”. Così il sindaco di Piegaro Roberto Ferricelli ...
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Il 70% dei sinistri mortali avviene in città. Responsabile del 90% degli incidenti è l’uomo. La tecnologia al servizio della mobilità potrà ridurre significativamente il numero delle vittime. Il Rapporto DEKRA sulla sicurezza stradale 2023, “Tecnologia e Persone”, presentato alla Camera dei Deputati, ha evidenziato quanto la tecnologia e le persone siano interconnesse nel traffico stradale e come il ruolo dell’uomo e le sue scelte siano fondamentali nel contesto urbano e cittadino. Il report ha individuato nello sviluppo della guida automatizzata una soluzione ai principali problemi stradali e, se implementata, potrà ridurre gli incidenti mortali che nel 70% dei casi avviene in città e vede fra le vittime principalmente coinvolte gli over 65. Nel nostro Paese, secondo gli ultimi dati Istat relativi al periodo gennaio-giugno 2023, rispetto al 2022, sono in calo le vittime sulle autostrade (-9,7%), seguono quelle sulle strade extraurbane (-3,3%) e sulle strade urbane (-0,1%). Se da un lato, però, gli incidenti mortali sono in diminuzione, dall’altro si registra un calo molto limitato del numero degli incidenti stradali con lesioni a persone (79.124; -1%) e dei feriti (106.493; -0,9%). Inoltre, dalla recente Indagine sulla qualità della vita del 2023 dell’Università Sapienza di Roma, emerge che nel 2022 le città più sicure sono: Prato, Gorizia e Genova con rispettivamente 118, 120 e 120 tra morti e feriti per 100 incidenti stradali. Fanalino di coda sono: Foggia, Cosenza e Crotone dove i numeri salgono, nell’ordine a 176, 170 e 169. OMS: 1,3 milioni di morti ogni anno A livello internazionale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che attualmente ci siano circa 1,3 milioni di morti per incidenti stradali ogni anno. Stando ai dati pubblicati nel Rapporto DEKRA, nel 2020 nell’UE si è raggiunto il numero più basso di incidenti stradali, un valore che però nel 2022 è tornato a crescere. Il calo percentuale rispetto al 2001 si attesta, quindi, al 56%. I progetti europei, che prevedono il dimezzamento del numero di vittime sulle strade nell’UE entro il 2030 e la possibilità di eliminare completamente i decessi entro il 2050, sono finalità ancora lontane dall’essere raggiunte. Uomo responsabile del 90% degli incidenti Secondo il Rapporto DEKRA, l’uomo è responsabile di oltre il 90% degli incidenti e per questo l’industria automobilistica sta puntando, ormai da anni, su sistemi di assistenza alla guida in grado di riconoscere tempestivamente situazioni critiche del traffico o modalità di guida non sicure. Il continuo miglioramento della tecnologia (sensori, automazione, digitalizzazione) rappresenta una valida opportunità per ridurre significativamente il numero di incidenti tra veicoli a motore e utenti stradali vulnerabili. Ciò nonostante, così come evidenzia il report, rimane l’essere umano con i suoi comportamenti al volante e la sua condotta l’attore principale di una sana sicurezza stradale. Obiettivo “Vision Zero” È necessario prestare particolare attenzione alle zone urbane e alle persone di età superiore ai 65 anni. Il 70% circa di tutti gli incidenti mortali di pedoni, ad esempio, si verifica nei centri urbani. Quasi la metà di tutte le vittime di incidenti stradali nell’UE rientra nella fascia di età superiore ai 65 anni, anche se la loro percentuale sulla popolazione totale nel 2021 era del 21% circa. Nel 99% di tutti gli incidenti stradali, che hanno interessato pedoni con lesioni mortali registrati nell’UE, erano coinvolte autovetture. Nell’ottica della “Vision Zero”, perseguita anche a livello internazionale, si chiede di sfruttare al meglio il potenziale a disposizione per migliorare ulteriormente la sicurezza stradale. Il rapporto fra uomo e tecnologia, in questo caso, può essere una componente essenziale per il raggiungimento di tali obiettivi. Assistenza alla guida e sistemi automatizzati La tecnologia e, in particolare, i sistemi di guida automatizzati e connessi svolgono un ruolo importante.
Dotando i veicoli di sistemi di assistenza specifici e rendendoli in grado di comunicare reciprocamente, è possibile individuare tempestivamente le situazioni di pericolo ed evitare gli incidenti o almeno limitarne le conseguenze. Tuttavia, i sistemi di assistenza non esonerano i conducenti dalle loro responsabilità. In fondo, scegliere di adottare una condotta responsabile o meno fa sempre parte delle determinazioni della persona. Sebbene la tecnologia sia molto utile, il Rapporto DEKRA sottolinea come sia necessario accertarsi che essa non finisca per distrarre o stressare eccessivamente chi è alla guida. Il prerequisito fondamentale per l’utilizzo dei sistemi di assistenza è, quindi, che essi siano facilmente fruibili da parte di tutti gli utenti. Investire sul cambiamento Le misure dell’UE per la sicurezza stradale 2020-2030 evidenziano come le politiche sulla mobilità devono adeguarsi ai cambiamenti in atto, per affrontare le sfide e le nuove opportunità come la trasformazione dei modelli di mobilità, la connettività e l’automazione. Anche se i progressi sono troppo lenti, l’Europa non intende rallentare, ma garantire che sulle strade viaggino solo tecnologie sicure. L’obiettivo è quello di assicurare il massimo livello di sicurezza e un processo normativo uniforme. La creazione di un assetto di regole dell’UE per i veicoli automatizzati rafforzerebbe la competitività globale delle case automobilistiche europee. La guida connessa e automatizzata ha un grande potenziale e la volontà nell’Unione Europea è quella di lavorare velocemente per creare le giuste condizioni per il suo sviluppo. Per Lorenzo Fontana, Presidente della Camera dei Deputati: «Quello della sicurezza stradale è un tema di prioritaria importanza, in relazione al quale l'attenzione del Parlamento è particolarmente alta. Lo dimostra il recente avvio, nella IX Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, dell'esame della proposta governativa di riforma del Codice della Strada. In base agli ultimi dati presenti nella Relazione illustrativa al disegno di legge si evidenzia come nel 2022 i livelli d'incidentalità nel nostro Paese siano rimasti elevati. Credo che molto possa e debba essere fatto per aumentare la sicurezza e prevenire gli incidenti, anche attraverso il ricorso alle nuove tecnologie. Occorre, inoltre, promuovere e diffondere la cultura della responsabilità, per accrescere la consapevolezza circa i rischi alla guida». Secondo Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti: «Il tema della sicurezza stradale è tra le priorità del mio dicastero. In questi giorni è in discussione alla Camera il Disegno di Legge per la modifica del Codice della Strada e conto che entro la fine dell’anno almeno un ramo del Parlamento lo approverà. Dalle ultime indagini è stato confermato che la distrazione al telefono è tra le principali cause di incidentalità. In questo senso, ho deciso di intervenire con strumenti deterrenti più che con sanzioni. Per quanto riguarda la mobilità a due ruote, nello specifico per i monopattini, prevediamo a tutela di tutti, l’utilizzo del casco, della targa e dell’assicurazione. Nei prossimi anni, vorremmo inoltre destinare fondi del MIT per la manutenzione delle strade provinciali e comunali e per la sostituzione di guardrail innovativi. La sicurezza stradale è una questione complessa che va affrontata anche con l’aiuto di realtà private importanti come DEKRA Italia così da raggiungere l’obiettivo di rendere le strade più sicure». Galeazzo Bignami, Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha osservato che: «Nell’evoluzione dei Rapporti DEKRA registriamo questa significativa attenzione verso le nuove frontiere della sicurezza e quest’anno, in particolare, sul tema della sinergia fra uomo e tecnologia. I dati che si evincono dal Rapporto fotografano una certa diffidenza verso l’utilizzo della guida assistita e degli altri sistemi tecnologici. È altrettanto interessante il fatto che circa due intervistati su tre dichiarino che la provenienza di questi strumenti sia per loro indicativa.
L'esigenza di una performance da parte dei Paesi produttori e la ricerca della qualità è un aspetto che l'Europa deve continuare a salvaguardare. Il Rapporto, inoltre pone anche il tema della formazione, soprattutto con riferimento agli anziani, molti dei quali restano refrattari all’utilizzo di tali strumenti». Francesco Paolo Sisto, Viceministro della Giustizia, ha sottolineato che: «Il Rapporto ci mette di fronte a fenomeni che richiamano la coscienza di tutti. Il diritto tuttavia non basta, incrementare le pene neanche. Le tecnologie aiutano il conducente a essere attento e a rispettare le regole, al contempo, si richiede un percorso formativo partendo dalla più tenera età. Qualsiasi forma di cultura si trasforma in una maggiore probabilità di legalità. Il sistema deve quindi mettere insieme diversi fattori: l’educazione, anche familiare, e infine la prevenzione che non è una vacua applicazione di regole ma richiede l’attenzione di ciascuno. Senza questo, non c’è norma, investimento o sanzione che possa bastare». Toni Purcaro, Executive Vice President di DEKRA Group e Presidente di DEKRA Italia, ha dichiarato che: «Il Rapporto DEKRA 2023 evidenzia la profonda interconnessione fra l’uomo e la tecnologia, oggi essenziale nella sicurezza stradale. Come sottolinea la ricerca, il 90% degli incidenti, purtroppo, è causato dall’errore umano e, pertanto, è necessario implementare sistemi di assistenza alla guida in grado di riconoscere tempestivamente situazioni critiche. Pur essendo l’uomo con la sua condotta determinante nella sicurezza stradale, appare imprescindibile puntare sull’innovazione tecnologica in grado di supportare in modo efficace i soggetti coinvolti nella circolazione stradale e raggiungere così l’ambizioso obiettivo ‘Vision Zero’ di eliminare del tutto le vittime della strada entro il 2050». Filiberto Mastrapasqua, Direttore del Servizio Polizia Stradale delegato dal Capo della Polizia Prefetto Vittorio Pisani, ha rilevato che: «La sicurezza stradale è una delle voci più rilevanti delle agende istituzionali degli Stati membri dell’Unione europea. Molti passi in avanti sono stati fatti ma siamo ancora molto lontani dall’obiettivo del Piano nazionale sulla sicurezza stradale, cioè da una riduzione delle vittime del 50% entro il 2030 a zero morti sulle strade nel 2050. Occorre un cambiamento culturale che consideri la guida un’attività complessa. I tempi dettati dall’agenda internazionale non sembrano compatibili con l’applicazione della guida autonoma, in grado sulla carta di abbattere gli indici di incidentalità. La cultura della guida sicura deve diventare un valore comune e la sicurezza stradale un impegno corale, in un’ottica di sicurezza partecipata. L’attività della Polizia Stradale non si ferma all’azione di prevenzione e repressione delle condotte, ma si sviluppa anche nell’area della comunicazione e formazione, in particolare per sensibilizzare le giovani generazioni». Eugenio Patanè, Assessore alla Mobilità delegato dal Sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri, ha dichiarato che: «I dati del Rapporto riguardanti gli incidenti stradali non fotografano soltanto numeri ma persone che devono restare al centro dei nostri interventi. Ragionare e discutere di soluzioni sulla base di dati oggettivi che vengono portati alla nostra attenzione è il modo più adeguato per tentare di fare dei passi in avanti in questo settore molto complesso e drammaticamente all’attenzione dell’opinione pubblica quotidianamente. Il nostro compito come amministratori è quello di comprendere i fenomeni, rilevare dove si verificano gli incidenti e qual è il costo sociale, isolando i cosiddetti Blackpoint. Il tema sicurezza deve essere sempre più legato alle politiche sulla mobilità, incentivando la riduzione dei veicoli in circolazione, investendo sulle infrastrutture e sull’informazione, sull’educazione e sulla formazione nelle scuole». Per Marco Granelli, Assessore alla Sicurezza delegato dal Sindaco di Milano Giuseppe
Sala: «Stiamo lavorando per intervenire sulle regole, sulle infrastrutture e sui comportamenti dei guidatori, per prevenire gli incidenti e rafforzare la sicurezza stradale. La distrazione alla guida resta una delle maggiori cause di incidenti, pertanto abbiamo incentivato l'installazione di telecamere per monitorare le infrazioni e indurre un cambiamento dei comportamenti dei cittadini attraverso l'attività sanzionatoria. Urgono, al contempo, modifiche strutturali anche attraverso l'innovazione nel campo della segnaletica stradale e l'introduzione degli autovelox per incentivare l'automobilista a ridurre la velocità nelle zone abitate. Stiamo intervenendo, infine, nelle scuole promuovendo il dialogo con gli adolescenti per implementare la formazione». Angelo Sticchi Damiani, Presidente ACI invece ha dichiarato che: «È necessario, in primo luogo, individuare percorsi formativi adeguati per rafforzare la sicurezza stradale. Nel nostro Paese, inoltre, circolano auto troppo vecchie, con più di dieci anni di immatricolazione. Si tratta di un problema economico, sociale e ambientale che aumenta il rischio di incidenti e che, pertanto, deve essere affrontato con misure strutturali». Hanno preso parte all’evento: Elisabetta Oliveri, Presidente Autostrade per l’Italia; Antonio Ragonesi, Responsabile dell’Area Sicurezza e legalità di ANCI; Roberto Mastrangelo, Responsabile Gestione Rete Anas. La presentazione del Rapporto DEKRA si è svoltanell’ambito degli eventi organizzati in occasione della Giornata mondiale in memoria delle Vittime della Strada,istituita dall’ONU,volta a promuovere una campagna per la prevenzione degli incidenti mortali e con lesioni gravi e rendere omaggio alle squadre di emergenza, alle forze dell’ordine e agli operatori sanitari. L’ufficio stampa dell’evento è stato curato da Ital Communications di Attilio Lombardi.
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E-Bike: pro e contro
Le e-bike, o biciclette a pedalata assistita, sono un mezzo di trasporto sempre più popolare in Italia e nel mondo. Si tratta di biciclette dotate di un motore elettrico che fornisce assistenza al ciclista durante la pedalata. Il motore elettrico viene attivato quando il ciclista inizia a pedalare e fornisce una spinta aggiuntiva, che può essere regolata in base alle esigenze del ciclista. Vantaggi delle e-bike Le e-bike offrono una serie di vantaggi rispetto alle biciclette tradizionali, tra cui: Facili da guidare: le e-bike sono più facili da guidare rispetto alle biciclette tradizionali, in quanto il motore elettrico fornisce assistenza al ciclista durante la pedalata. Questo le rende una soluzione ideale per chi ha problemi di mobilità o per chi non è abituato a pedalare. Più efficienti: le e-bike possono percorrere distanze maggiori con meno fatica. Questo le rende una soluzione ideale per chi deve percorrere lunghe distanze o per chi vuole evitare di sudare troppo. Più divertenti: le e-bike consentono di affrontare salite e percorsi più impegnativi. Questo le rende una soluzione ideale per chi ama andare in bicicletta in montagna o su terreni accidentati. Inoltre, le e-bike presentano i seguenti vantaggi: Riduzione dell'inquinamento atmosferico: le e-bike non producono emissioni di gas serra, quindi contribuiscono a ridurre l'inquinamento atmosferico. Miglioramento della mobilità urbana: le e-bike possono aiutare a ridurre il traffico e migliorare la mobilità urbana. Promozione dell'attività fisica: le e-bike possono incoraggiare le persone a fare attività fisica, anche se non sono abituate a pedalare. Svantaggi delle e-bike Le e-bike presentano anche alcuni svantaggi, tra cui: Costo: le e-bike sono generalmente più costose delle biciclette tradizionali. Peso: le e-bike sono più pesanti delle biciclette tradizionali, in quanto sono dotate di un motore elettrico e di una batteria. Autonomia: l'autonomia di una e-bike dipende dalla capacità della batteria. Inoltre, le e-bike presentano i seguenti svantaggi: Rischio di incidenti: le e-bike possono raggiungere velocità elevate, quindi è importante prestare attenzione alla sicurezza stradale. Effetti sulla salute: le e-bike possono ridurre lo sforzo necessario per pedalare, quindi possono essere meno efficaci per l'allenamento. Dati ufficiali sulle e-bike In Italia, nel 2022, le vendite di e-bike hanno raggiunto le 400.000 unità, con un incremento del 30% rispetto all'anno precedente. Secondo l'Agenzia Europea dell'Ambiente, le e-bike contribuiscono a ridurre le emissioni di gas serra del trasporto urbano di circa il 70%. Uno studio dell'Università di Bologna ha dimostrato che le e-bike possono incoraggiare le persone a fare attività fisica, anche se non sono abituate a pedalare. Nel 2022, le vendite di e-bike a livello mondiale hanno raggiunto i 13,2 milioni di unità, con un incremento del 36% rispetto all'anno precedente. La Cina è il mercato leader mondiale delle e-bike, con una quota del 57%. L'Europa è il secondo mercato mondiale delle e-bike, con una quota del 22%. Foto di Oliver Mann Read the full article
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Danilo Larini condivide i 7 migliori mercati immobiliari emergenti in cui investire
Scopri promettenti opportunità di investimento immobiliare con gli approfondimenti di Danilo Andrea Roberto Larini. Questo post informativo sul blog approfondisce i 7 principali mercati immobiliari emergenti che Danilo Larini ha meticolosamente ricercato e curato per investitori esperti
Introduction
Nel mondo in continua evoluzione degli investimenti immobiliari, stare al passo con i tempi è essenziale per il successo. I mercati immobiliari in tutto il mondo sono in continuo cambiamento e identificare le opportunità emergenti è la chiave per massimizzare i tuoi investimenti. Il rinomato esperto immobiliare Danilo Larini ha condotto ricerche e analisi approfondite per fornirti le sue opinioni sui 10 principali mercati immobiliari emergenti in cui investire. In questo post del blog esploreremo questi mercati promettenti e perché meritano la tua attenzione.
1. Il fiorente panorama immobiliare di Ho Chi Minh City, Vietnam
Il Vietnam sta vivendo una rapida crescita economica e Ho Chi Minh City è in prima linea in questo sviluppo. La classe media in espansione e i robusti progetti infrastrutturali della città ne fanno un focolaio di investimenti immobiliari, in particolare nei settori residenziale e commerciale.
2. Istanbul, Turchia: collegare i continenti per opportunità immobiliari
La posizione geografica unica di Istanbul, che si estende su due continenti, la posiziona come un hub globale per gli investimenti immobiliari. Con particolare attenzione allo sviluppo urbano e ad un settore turistico in crescita, Istanbul offre diverse opportunità per gli investitori.
3. La rinascita di Lagos, Nigeria
Lagos si sta ridefinendo come centro commerciale e culturale in Africa. Con una popolazione giovane e dinamica, Lagos presenta un mercato emergente maturo per gli investimenti, in particolare in immobili residenziali e commerciali.
4. Medellin, Colombia: una gemma sudamericana
La trasformazione di Medellin da una città un tempo famigerata a un polo di innovazione e tecnologia sta attirando investitori sia locali che internazionali. L'accessibilità economica della città e il miglioramento della sicurezza ne fanno un mercato emergente che vale la pena esplorare.
5. Il fascino di Lisbona, Portogallo
Il fascino di Lisbona, la sua ricca storia e la crescente popolarità come destinazione turistica hanno stimolato la domanda immobiliare. Il programma Golden Visa del Portogallo e gli incentivi fiscali favorevoli lo rendono un mercato promettente per gli investitori internazionali.
6. La vivacità di Austin, Texas, Stati Uniti
Austin ha registrato una crescita demografica esplosiva grazie al fiorente settore tecnologico e alla qualità della vita. Le opportunità immobiliari abbondano sia nel segmento residenziale che in quello commerciale poiché sempre più aziende e privati si riversano in città.
7. La rivitalizzazione di Belgrado, Serbia
Belgrado sta attraversando una fase di trasformazione, con aggiornamenti delle infrastrutture, sforzi di adesione all’UE e una fiorente scena di startup. Questi fattori rendono la capitale serba un promettente mercato immobiliare nell'Europa sudorientale.
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"Crescere" aria pulita in città è possibile?
Il verde tecnico per il miglioramento della qualità atmosferica. Le polveri sottili: una pandemia silenziosa Salute e qualità dell'aria in città costituiscono sempre più un binomio inscindibile nel contesto urbano, specialmente se si considera che l'inquinamento atmosferico rappresenta una delle principali cause di mortalità al mondo (1), tanto da definire questo fenomeno come "pandemia silenziosa". Le fonti principali in città sono rappresentate dal traffico veicolare, dal riscaldamento e dall'attività industriale (2) che hanno come risultato la formazione di "nebbie" inquinanti (Figura 1). A questo contesto si aggiunge l'effetto del cambiamento climatico che, aumentando le temperature e diminuendo le precipitazioni su larga scala, può influenzare in particolare la concentrazione delle polveri sottili (3), troppo spesso oltre i limiti normativi (4).
Le Nature-based Solution nel contesto urbano per il miglioramento della qualità dell'aria Nell'ambito del piano d'azione del Green Deal europeo, la Commissione Europea ha prefissato l'obiettivo di diminuire del 55% il numero di morti premature causate dal particolato fine (PM2,5) entro il 2030 (5). Di conseguenza, è obbligatorio sia ridurre le emissioni sia mitigare l'inquinamento atmosferico per migliorare la qualità della vita nelle aree urbane. Tuttavia, lo spazio al suolo nel contesto urbano risulta spesso limitato. Come fare? Un aiuto può arrivare da alcuni tipi di Nature-based Solution (NbS, Figura 2) (6),
e in particolare dal verde tecnico come, per esempio, i tetti verdi e le facciate verdi aie possono contribuire in modo significativo al miglioramento della qualità dell'aria. Infatti, se l'uso di aree verdi ad alta densità arborea è da preferire nel contesto urbano, tuttavia, il verde tecnico può fornire un contributo significativo al miglioramento della qualità di vita dei cittadini (7). Questo grazie all'azione delle piante, in grado di fornire numerosi servizi ecosistemici, tra cui il miglioramento della qualità dell'aria, attraverso la cattura di inquinanti atmosferici come le polveri sottili sulla propria superficie fogliare (8). Tali NbS, oltre ad avere un elevatissimo impatto estetico e psico-fisico sulla popolazione, rappresentano anche un'applicazione tecnologica del verde impiegabile su vasta scala, in particolare dove lo spazio al suolo risulta ridotto a causa dell'alta densità del costruito (Figura 3).
Quanto è efficace il verde tecnico? Diversi parametri determinano le prestazioni del verde tecnico e, in particolare, di quello verticale nel miglioramento della qualità dell'aria, quali per esempio la vitalità (uso di specie coerenti con il contesto bioclimatico di riferimento) e il portamento della pianta (che determina l'angolo di incidenza rispetto al flusso d'aria), il fogliame deciduo o sempreverde (con diversa captazione durante l'anno), la densità fogliare (più efficace se elevata) e morfologia e micromorfologia della superficie fogliare (presenza di peli o cere fogliari) (9,10) (Figura 4).
L'uso di facciate verdi non costituisce un ostacolo rispetto alle masse d'aria contenenti inquinanti, poiché consente la libera circolazione dei flussi d'aria all'interno dei canyon urbani (8). Inoltre, la localizzazione spaziale delle facciate verdi, ovvero la vicinanza alla strada e alle sorgenti di emissioni veicolari, e la scelta di specie vegetali idonee possono consentire una buona capacità di assorbimento delle polveri sottili (10-12). Quanto possono assorbire le piante? Diversi modelli di deposizione degli inquinanti, tra cui quello sui tetti verdi di Chicago (13) hanno dimostrato che 20 ettari di tetto verde rimuovono 1675 chili di inquinanti atmosferici in un anno e in particolare ozono (52%), ossidi di azoto (27%), polveri sottili come il PM10 (14%) e anidride solforosa (7%), mentre altri studi hanno documentato che un aumento delle coperture a verde tecnico del 10-20% nella città di Toronto aumenterebbe in maniera economicamente apprezzabile la qualità di vita dei cittadini con minore impatto sul sistema sanitario (14). Se pensate che ci vogliano grandi estensioni per ottenere questi benefici è utile sapere che un metro quadro di tetto a semplice copertura a prativa può rimuovere fino a 0,5 chili di PM2,5 all'anno (15)! Quanto costa e perché farlo? Diversi studi hanno già dimostrato che le attuali facciate verdi sul mercato presentano diversi aspetti che ne limitano la diffusione in ambito urbano, quali costi e manutenzione elevati (16). In generale, un tetto verde ha un costo di installazione che varia tra i 100 e i 250 euro al metro quadro (17), mentre per una facciata verde i costi possono essere ancora più variabili a seconda della tipologia, della scelta di specie, del sistema di irrigazione, oscillando da un minimo di 80 a un massimo di 450 euro al metro quadro (www.ambienteitalia.it). Va però considerato che questo tipo di installazioni comporta una molteplicità di benefici, oltre a quelli già citati sulla salute umana. Un involucro verde può infatti aumentare la longevità di un tetto anche dai 20 ai 40 anni (18). Da notare che l'installazione di un involucro verde, come anche la presenza di aree verde circostanti, può aumentare il valore dell'immobile dal 6 al 15% (19). Quali potrebbero essere le applicazioni su vasta scala? Molteplici superfici, ben oltre quelle degli edifici pubblici e privati, si prestano alle applicazioni di verde tecnico; basti pensare all'inverdimento di superfici verticali, di differenti tipologie, che fiancheggiano strade carrabili, con la finalità di assorbimento di polveri sottili e di mitigazione del fenomeno isola di calore. Da notare però che gli incentivi fiscali giocano un ruolo importante per la sostenibilità economica dei sistemi di inverdimento tecnico, impattando in modo significativo sui risultati economici globali e risultando pertanto essenziali alla promozione di queste soluzioni (16). Per rendere i costi più concorrenziali, occorre dunque lavorare per la progettazione di sistemi leggeri e a ridotto spessore, per facilitare l'applicazione su vasta scala nel tessuto urbano anche su costruzioni preesistenti e su superfici che vadano oltre quelle degli edifici. Oltre a ridurre le emissioni alla fonte, occorre dunque cambiare il modo in cui concepiamo il verde a scala urbana, andando ben oltre il concetto di arredo, pensando che le piante possano essere integrate e co-crescere con la città, e contribuire alla qualità della nostra vita, rappresentando un modo efficace di rendere le nostre città più adattive, salubri, vivibili. E. ROCCOTIELLO - Dipartimento di Scienze della Terra dell'Ambiente e della Vita, Università degli Studi di Genova [email protected] BIBLIOGRAFIA - Egerstrom N, Rojas-Rueda D, Martuzzi M et al. Health and economic benefits of WHO air quality guidelines. 2022 Western Pacific Region Bulletin of the World Health Organization; BLT.22.288938 - Karagulian F, Belis CA, Dora CFC et al. Contributions to cities' ambient particulate matter (PM): a systematic review of local source contributions at global level. Atm. Environ. 2015;120:475-83. - Doherty RM, Heal MR, O'Connor FM. Climate change impacts on human health over Europe through its effect on air quality. Environ. Health. 2017;16(1):118. - European Environment Agency. Air Quality in Europe 2019 — European Environment Agency. 2019; https://www.eea.europa.eu/publications/air-quality-in-europe-2019. - European Commission. 2021; Register of Commission Documents - COM(2021)400'. 12 May 2021. https://ec.europa.eu/transparency/ documents-register/detail?ref=COM(2021)400&lang=en. - Cohen-Shacham E, Janzen WG, Maginnis S. (eds.) Nature-based Solutions to address global societal challenges. Gland, Switzerland: xiii + 97pp; 2016. - Perini K, Ottelé M, Giulini S et al. Quantification of fine dust deposition on different plant species in a vertical greening system. Ecol. Engin. 2017;100:268-76. - Ysebaert T, Koch K, Samson R et al. Green walls for mitigating urban particulate matter pollution—a review' Urban Forestry & Urban Greening 2021;59:127014. - Janhall S. 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Greenbacks from green roofs: forging a new industry in Canada; status report on benefits, barriers and opportunities for green roof and vertical garden technology diffusion; Environmental Adaptation Research Group: Toronto, ON, Canada, 1999. Read the full article
#ariapulita#attivitàindustriale#inquinamentoatmosferico#Nature-basedSolution#polverisottili#qualitàdell'aria#riscaldamento#sistemasanitario#trafficoveicolare#verdetecnico
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Come utilizzare un generatore di ozono
I giardinieri al coperto possono utilizzare i generatori di ozono per disinfettare e deodorare le loro grow room. Prima di intraprendere questa strada, dovresti essere consapevole dei pro e dei contro poiché la maggior parte delle persone considera l'uso dell'ozono come ultima risorsa. Generatore di ozono
I generatori di ozono possono ridurre notevolmente l'uso di sostanze chimiche nella piscina. Sono alimentati a gas. Può essere efficace quanto un sistema di cloro sia ossidante che igienizzante ed è considerata un'alternativa ecologica. Alcuni nuotatori scoprono che sono sensibili alle sostanze chimiche e ottengono irritazioni cutanee dal nuoto in piscine trattate chimicamente, e un sistema di ozono significa meno sostanze chimiche nella piscina. A volte, è necessaria una piccola quantità di sostanza chimica oltre al generatore di ozono, ma ridurre la quantità è un miglioramento. È necessario consultare un professionista della manutenzione della piscina per conoscere il giusto equilibrio necessario per la piscina.
Sebbene i generatori di ozono siano disponibili da molto tempo, sono stati progettati per uso industriale ed erano troppo grandi e costosi per il giardiniere urbano occasionale. Funzionano alterando in sicurezza la struttura molecolare dei microrganismi offensivi. Il risultato è l'eliminazione di cattivi odori e la morte di muffe, batteri e funghi.
I generatori di ozono sono sicuri. Tuttavia, alcune persone esposte a elevate quantità di ozono anche per un breve periodo possono riscontrare problemi. I livelli di ozono che si trovano comunemente nelle grow room possono causare dolore toracico, gola irritata, tosse e respiro corto. Questi problemi sono generalmente temporanei. Ozonizzatore
Allo stesso tempo, ci sono cose che puoi fare per evitare una sovraesposizione di ozono. Ad esempio, molti dei generatori disponibili nei negozi idroponici sono progettati per funzionare con il sistema di ventilazione in linea. Impostandolo correttamente, puoi fare in modo che l'ozono pulisca l'aria mentre lascia la grow room. Questo è un buon modo per evitare concentrazioni di ozono nel tuo giardino interno.
Quando si utilizza un generatore che non funziona con una ventola in linea, i giardinieri cercano di ridurre i livelli di ozono posizionando il generatore all'esterno della grow room. Tuttavia, per essere più efficace, dovrebbe essere posizionato vicino alla fonte degli odori.
Uno dei modi migliori per evitare la sovraesposizione è mettere il generatore su un timer. Puoi accenderlo per cinque minuti ogni 20 minuti circa. L'ozono è un affare serio. Di conseguenza, non è necessario che sia sempre in esecuzione per essere efficace. Generatori di ozono professionali
Non essere impazzito! Puoi tranquillamente utilizzare un generatore di ozono, ma devi essere consapevole dei rischi. Finché limiterai l'esposizione e avrai un buon sistema di ventilazione, starai bene.
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Iniziative per la Cura della Città di Alessandria: Un Impegno Comune per il Decoro Urbano
Progetti di partecipazione civica e collaborazione per migliorare l'ambiente e promuovere l'integrazione sociale.
Progetti di partecipazione civica e collaborazione per migliorare l’ambiente e promuovere l’integrazione sociale. Il Comune di Alessandria ha annunciato una serie di iniziative volte a promuovere la cura della città e il rispetto degli spazi pubblici, con l’obiettivo di sensibilizzare la comunità sull’importanza del decoro urbano e della sostenibilità. L’Amministrazione intende favorire la…
#accoglienza profughi#Alessandria#Amag Ambiente#cittadinanza attiva#comitato della valle#comunità locale#Consorzio ABC#cooperativa Orizzonti#cura della città#Decoro Urbano#educazione al paesaggio#formazione lavorativa#gestione risorse#Inclusione sociale#iniziative pubbliche#Integrazione#lavori socialmente utili#miglioramento qualità della vita#parchi pubblici#Parco Carrà#Parco Deportati Ebrei#partecipazione civica#Plastic Free#pratiche virtuose#prevenzione disagio sociale#responsabilità ambientale#Riqualificazione Urbana#risorse sostenibili#Sensibilizzazione#Sostenibilità
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Nuovo post su https://is.gd/mwO0sD
Il 24 febbraio 1869, a Melissano, il miracolo della Madonna
di Fernando Scozzi
“Era un giorno tranquillo e ridente”, così inizia l’inno alla Madonna del Miracolo, unica fonte scritta di quell’avvenimento straordinario di cui furono testimoni i nostri avi 151 anni fa. Una comunità, quella melissanese, costituita nel 1869 da poco più di 1.000 persone che si dedicavano ad un’agricoltura di sussistenza. Un tessuto urbano che esprimeva chiaramente la povertà della frazione: poche casupole affacciate sulla campagna, la parrocchiale di Sant’Antonio ed una casa a due piani, di proprietà dell’ex-feudatario, che agli occhi dei melissanesi sembrava un castello.
Assenti i proprietari terrieri che preferivano abitare nei più confortevoli paesi limitrofi. Né l’eversione della feudalità prima e l’unificazione nazionale poi avevano portato alcun miglioramento sociale ed economico; anzi, la politica accentratrice perseguita dallo Stato unitario comportò la chiusura della farmacia, dell’ufficio di conciliazione e perfino dell’ufficio dello stato civile della Frazione. Un paese, quindi, che non era ancora uscito dalle nebbie del Medioevo e nel quale il solo punto di riferimento era la Fede cristiana, l’unica istituzione la parrocchia.
La devozione per il Santi, come negli altri paesi del Mezzogiorno, permeava la vita di tutti i giorni e si manifestava non solo in chiesa, ma anche fra le mura domestiche dove le famiglie si raccoglievano in preghiera dinanzi a piccole statue commissionate da alcuni devoti “per grazia ricevuta” ed accolte di casa in casa. Tra queste, c’era un’immagine lignea della Madonna Immacolata che il 24 febbraio 1869 si trovava presso l’abitazione di Vito Fasano. L’ultracentenaria Luisa Margari, ultima testimone oculare, così raccontava l’avvenimento: ”Quella mattina, nulla lasciava presagire l’imminente, furioso scatenarsi degli elementi. Più tardi, all’improvviso, incominciarono ad addensarsi su Melissano delle nubi sempre più nere, pregne d’acqua e di grandine, foriere di una spaventosa catastrofe. In pochi minuti, nell’immensa nube nera a forma di cono si produsse un vortice turbinoso. Tutto divenne buio, mentre nei paesi limitrofi splendeva il sole. Dai campi la gente osservava sconvolta volare per aria turbinosamente, come pagliuzze, pesanti fascine. Un vento violentissimo, inizio del ciclone, rovesciò i muri degli orti quasi fossero canne, i guizzi di una luce sinistra ed il pauroso rombo del tuono si alternavano al crescendo delle raffiche del vento, mentre grida di terrore si sentivano qua e là. La furia degli elementi pareva stesse per risucchiare il piccolo paese quando, all’improvviso, il vento si placò, le nubi si diradarono ed il sole tornò a splendere in cielo. Un grido di letizia per il ritorno della vita si diffuse in un baleno da un capo all’altro dell’abitato dopo un’ora di furia infernale. Miracolo! Le campane suonarono a festa. Melissano, infatti, era scampata ad un cataclisma, in un istante, per un prodigio, vecchi, donne, bambini ed uomini ritornati subito dai campi corsero in casa dei Fasano dov’era la piccola statua della Madonna. Lì videro attoniti e sbigottiti che il volto della Vergine, madido di sudore, veniva asciugato con un fazzoletto.” Da quel giorno, l’immagine miracolosa divenne patrimonio della Comunità melissanese e fu custodita nella chiesa della confraternita. La parrocchia istituì una festa ed il Consiglio Comunale di Taviano deliberò l’istituzione di una fiera nella ricorrenza della solennità della Vergine del Miracolo.
Melissano, 24 febbraio 1979 – L’uscita della processione della Madonna del Miracolo
Ma, avvenimenti del genere non erano una novità. A Casarano, nel 1842, San Giovanni Elemosiniere salvò il paese dalle piogge torrenziali che minacciavano i raccolti e la stessa popolazione. Anche in quel caso, il sudore che bagnava il viso della statua del Santo fu asciugato con un fazzoletto, mentre le nubi si diradavano ed il sole ritornava a splendere. Nel 1866 la Madonna Addolorata liberò i tavianesi da un’epidemia di colera e l’anno successivo, San Giorgio Martire e Santa Cristina salvarono dalla peste, rispettivamente, Matino e Gallipoli.
Il 24 febbraio 1869, dunque, un miracolo anche a Melissano, un evento prodigioso che contribuì ad affermare l’esistenza di una Comunità dimenticata da tutti, ma non da Dio ed impegnata proprio in quel periodo a gettare le basi per il suo sviluppo. Alcuni anni dopo, infatti, la distruzione dei vigneti francesi (causata dalla fillossera) indusse gli industriali d’oltralpe a chiedere grandi quantità di vini pugliesi e quindi anche a Melissano si verificò una rivoluzione colturale di notevole portata. Il trionfo della viticoltura consentì la formazione di una classe agraria interessata allo sviluppo socio-economico ed all’autonomia amministrativa del paese. Melissano divenne polo di attrazione per numerosi braccianti ed artigiani dei paesi limitrofi, mentre con le risorse finanziarie provenienti dalla commercializzazione del vino fu edificata la nuova chiesa parrocchiale, simbolo della Fede operosa dei melissanesi che erano riusciti a superare la situazione di oggettivo svantaggio rispetto ai paesi limitrofi.
Melissano, chiesa della Confraternita dell’Immacolata. La statuetta della Madonna del Miracolo (XIX sec.)
Oggi, invece, i vigneti e gli uliveti sono fagocitati dal deserto che avanza tra l’indifferenza dei più e la sofferenza dei pochi che ricordano ancora il paesaggio materno e di tanto in tanto si avventurano, come fantasmi, per quella campagna dalla quale i loro avi hanno tratto le risorse per lo sviluppo di Melissano. Il cordone ombelicale che univa il territorio al paese è stato tagliato. Ormai non bastano nemmeno i miracoli.
#Fernando Scozzi#Melissano#miracoli nel Salento#Paesi di Terra d’Otranto#Spigolature Salentine#Tradizioni Popolari di Terra d’Otranto
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LUBIANA E LE POLITICHE DEL "MUOVERSI"
Prosegue il "reportage" di "EETT" riguardo alla città di Lubiana, la capitale slovena di recente visitata dall'amministratore di questo blog.
Si continua con le analisi e con le informative che all'incirca 10 anni fa hanno fatto di questa piccola metropoli della ex Jugoslavia, una delle città maggiormente evolute per quel che riguarda il medio-est Europa.
Nell'ambito della ristrutturazione e in linea con la politica dei trasporti, la città di Lubiana si è impegnata a migliorare l'infrastruttura ciclabile esistente e a costruirne una nuova. Lo scopo del rinnovamento delle singole strade è quello di promuovere il traffico non motorizzato nell'area della città di Lubiana.
Obiettivi di ristrutturazione
Gli obiettivi della ristrutturazione sono:
-maggiore quota di ciclisti nel traffico all'interno dell'intero comune,
-maggiore quota di pedoni nel traffico all'interno dell'intero comune;
- diminuendo il numero di incidenti stradali, promuovere la mobilità sostenibile, migliorare la qualità dell'aria nelle città, migliore la connettività funzionale tra le diverse parti della città.
Considerando gli obiettivi sopra elencati, l'elemento chiave dell'investimento è principalmente la fornitura di superfici ciclabili e pedonali adeguate e adeguate che contribuiscano allo sviluppo di una mobilità sostenibile e, con essa, al miglioramento della qualità dell'aria e a una migliore connettività funzionale tra le diverse parti della città;
-miglioramento della qualità degli spazi abitativi nell'ambiente urbano aumentando la sicurezza del traffico e di conseguenza l'attrattiva dello spazio sia per i cittadini che per i visitatori.
(foto dal sito di "ljubljana.sl")
Documenti chiave sulla mobilità sostenibile
Con la visione “Lubiana 2025”, adottata nel 2007, abbiamo elaborato un approccio globale allo sviluppo sostenibile della città. Nel Programma di Tutela Ambientale per il periodo dal 2007 al 2013 abbiamo definito un obiettivo strategico di implementazione di un sistema di mobilità sostenibile. Nel 2010, per la prima volta in 25 anni, abbiamo redatto un Piano territoriale comunale (PSM) – Parte attuativa (IP) e Parte strategica (SP) per il periodo 2011–2027, che rappresenta un documento chiave per lo sviluppo della città.
Nel 2010, abbiamo redatto le Linee guida degli esperti per la regolamentazione del trasporto pubblico in LUR in collaborazione con l'Agenzia di sviluppo regionale della regione urbana di Lubiana (RDA LUR).
Nel 2012 abbiamo adottato il Piano di mobilità urbana sostenibile della città di Lubiana, il cui accento è posto sulla limitazione del traffico automobilistico personale e sul cambiamento delle abitudini di viaggio delle persone verso modalità più sostenibili – a piedi, in bicicletta o con il trasporto pubblico di passeggeri – e la distribuzione della mobilità in modo tale che un terzo degli spostamenti sia effettuato con i mezzi pubblici, un terzo a piedi o in bicicletta e un terzo con un veicolo privato.
Strategia per l'elettromobilità nella città di Lubiana (2013) discute la parte della mobilità sostenibile relativa alla scelta di modalità di trasporto rispettose dell'ambiente, come l'elettricità. La Strategia Urbana Sostenibile, sia la parte strategica (2016) che il piano di attuazione (2017), contiene misure per la promozione della mobilità sostenibile.
Nel 2017 abbiamo aggiornato il Piano di mobilità urbana sostenibile del 2012. Abbiamo ridefinito l'obiettivo per una qualità della vita ancora migliore a Lubiana in collaborazione con diversi stakeholder e in base ai nostri risultati finora. Ci siamo impegnati affinché entro il 2027 due terzi dei viaggi vengano completati in modo sostenibile: a piedi, in bicicletta e con il trasporto pubblico passeggeri.
(FINE)
E con ciò si chiude la parentesi (momentaneamente, riprenderemo in modalità "soft" il discorso legato alla mobilità) dedicata alle problematiche della circolazione nella città di Lubiana. Nel prossimo "episodio" si aprirà la parentesi dedicata ai luoghi della capitale slovena, non tanto sul piano attrattivo, quanto per ciò che è stato fatto per renderli attraenti.
(nella foto: il Castello di Lubiana)
NB: la maggior parte degli articoli, qui tradotti, sono stati ripresi dal sito:
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La Regione Sicilia dona 90 mila euro ai comuni per la cura e la valorizzazione degli alberi monumentali
La Regione Sicilia dona 90 mila euro ai comuni per la cura e la valorizzazione degli alberi monumentali Nuove risorse ai Comuni siciliani per la cura, la salvaguardia e la valorizzazione degli alberi monumentali. L'assessorato Territorio e Ambiente ha pubblicato il bando con il quale vengono stanziati 90 mila euro per la tutela degli esemplari iscritti nell'Elenco degli alberi monumentali di Sicilia, ricadenti in ambito urbano o comunque fruibili. Ciascun Ente locale può presentare una sola istanza di finanziamento, relativa anche a più alberi monumentali, inviando entro il prossimo 30 giugno un'email all'indirizzo pec [email protected]. Le proposte d'intervento devono attenersi a quanto previsto dalle linee guida del ministero dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (circolare 461 del 2020) e saranno acquisite e valutate dal Comando del Corpo forestale della Regione Siciliana. Sulla base dei criteri previsti dal bando sarà assegnato un punteggio a ogni singolo progetto e redatta una graduatoria regionale. Priorità sarà data alle azioni più urgenti, comprovate da valutazioni fitopatologiche e di stabilità presenti nella domanda di finanziamento. Gli interventi sono finanziabili al 100 per cento fino a un importo massimo di 10 mila euro per ciascun albero monumentale e comunque fino a esaurimento delle risorse disponibili. Dal momento dell'assegnazione delle risorse i sindaci avranno tempo fino al 31 dicembre 2024 per completare gli interventi, pena la decadenza del finanziamento. Nello specifico, per essere ammessi i progetti devono prevedere azioni di mantenimento delle condizioni di salute dell'albero, della funzionalità fisiologica e di tutela della pubblica incolumità attraverso, per esempio, la potatura della chioma, trattamenti per il miglioramento delle condizioni del suolo, azioni di consolidamento o ancoraggio, introduzione di steccati, recinzioni, cartelli segnaletici e, più in generale, ogni altro tipo d'intervento finalizzato alla valorizzazione dell'albero monumentale o alla sicurezza dei fruitori. Non sono ammessi, invece, interventi che prevedano l'abbattimento degli alberi tutelati. L'Elenco regionale degli alberi monumentali di Sicilia comprende 323 esemplari, distribuiti su 71 Comuni, di cui 76 ricadono in ambito urbano. La provincia con il maggior numero di alberi censiti è quella di Palermo, con 133 alberi monumentali, seguono Catania con 54 e Agrigento con 37. È possibile prendere visione del bando sul sito web del Corpo forestale della Regione Siciliana.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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SS 51 Alemagna: limitazioni circolazione tra Longarone e Castellavazzo
SS 51 Alemagna: limitazioni circolazione tra Longarone e Castellavazzo
LONGARONE – Proseguono i lavori di Anas per il miglioramento prestazionale e funzionale della strada statale 51 “di Alemagna” nel tratto urbano di Longarone, in provincia di Belluno, facenti parte del Piano straordinario di potenziamento della viabilità per Cortina. Per consentire l’avanzamento dei lavori di rettifica plano altimetrica del tracciato e di allargamento della sede stradale del…
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