#genitorialità
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madreorchessa · 2 months ago
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Terzo giorno di inserimento all'asilo e abbiamo costato che mio figlio non sa fare niente e non ascolta nessuno: purtroppo è chiaro sin da subito che diverrà un elemento emarginato della società, tipo uno spacciatore, finirà in galera dove una cosca lo affilierà e io dovrò dichiarare ai giornalisti, finta come solo le madri sanno essere, che è sempre stato un bravo ragazzo e non so proprio giustificarmi quella spaccata alla tabaccheria.
E ovviamente è tutta colpa di mio marito che gli fa vedere Curioso come George alla TV, malgrado non voglia che guardi la TV.
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gregor-samsung · 1 year ago
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“ Ahmad aveva la febbre. Strofinare preparati a base di erbe sul suo corpo in fiamme non sortiva alcun effetto. A quel punto, Salima era andata a chiedere aiuto a suo zio Shaykh Sa‘id. Era invecchiato, certo, ma non abbastanza da lasciare che il suo cuore si sciogliesse davanti alle suppliche della nipote. Lo aveva implorato, gli aveva ricordato che era la figlia di suo fratello Shaykh Mas‘ud, l’aveva pregato di avere compassione, di dimostrare la sua fede, la sua signorilità, la sua generosità, magnanimità e saggezza. Si era appellata a tutto quello cui si può appellare una madre con il figlio dilaniato dalla febbre. Ma la risposta dello shaykh non era cambiata: “La Range Rover non lascerà mai ‘Awafi senza di me.” Il giorno dopo, la febbre di Ahmad era aumentata, il bambino aveva cominciato a delirare. Salima era tornata dallo zio accompagnata dal marito. ‘Azzan si era trattenuto a lungo con il vecchio, gli aveva spiegato che suo figlio peggiorava e che l’unico ad avere una macchina con cui portarlo all’ospedale al-Sa‘ada di Maskade era lui, Shaykh Sa‘id. Se ci fossero andati a dorso d’asino, ci avrebbero messo quattro o cinque giorni e non sarebbero riusciti a salvare il bambino. Gli disse che avrebbe pagato qualsiasi cifra gli avesse chiesto, compreso il salario dell’autista. “Non ho altro da dire,” aveva replicato Shaykh Sa‘id. “La Range Rover non esce da ‘Awafi. Tuo figlio guarirà anche senza dottori. Che sarà mai, tutti i bambini hanno la febbre e poi guariscono.”
‘Azzan e Salima erano usciti da casa dello shaykh cercando di non guardare il fuoristrada verde parcheggiato vicino al portone. Quando Shaykh Sa‘id l’aveva comprato, due anni prima, e l’autista l’aveva portato in paese, erano tutti usciti in strada per vederlo. Persino l’anziana madre dello shaykh si era avventurata fuori facendosi sostenere dalle sue schiave ma poi, quando aveva sentito il rombo del motore e visto le ruote nere che giravano velocissime, si era spaventata e gli aveva tirato una pietra urlando ai quattro venti che quella era opera del diavolo. La pietra aveva rotto un finestrino e Shaykh Sa‘id aveva ordinato alle schiave di riportare dentro la madre minacciando di frustarle sotto il sole se solo l’avessero fatta uscire di nuovo. Da quel giorno la Range Rover si era mossa solo quando lo shaykh sedeva al posto del passeggero. E se con lui c’era una delle sue mogli, i finestrini venivano oscurati con delle lenzuola. Salima aveva pianto per tutta la strada fino a casa e, da quel momento, ‘Azzan aveva nutrito un unico sogno: possedere una macchina. Aveva giurato che avrebbe chiesto al Sultano il permesso di comprarne una, esattamente come aveva fatto Shaykh Sa‘id, e poco importava se avesse dovuto vendere i campi ereditati dal padre. Ma Ahmad non aveva aspettato che ‘Azzan mantenesse fede al suo giuramento, la febbre era stata più veloce e lo aveva ucciso. Gli avevano tolto vestiti e amuleti e predisposto la rituale pedana di rami di palma in mezzo al cortile. I vicini avevano portato secchi d’acqua dal canale per lavarlo, l’avevano cosparso di incenso e di olio di oud, lo avevano avvolto in un sudario candido e avevano portato il feretro al cimitero a ovest del paese. Il giudice Yusuf aveva detto ad ‘Azzan: “Tuo figlio adesso è in paradiso, e quando verrà la tua ora ti porterà dell’acqua fresca per spegnere la tua sete.” ‘Azzan era stato zitto, non aveva detto che lui aveva sperato che suo figlio l’acqua gliela portasse lì, sulla terra, negli anni della sua vecchiaia. Si era mostrato fermo e paziente come si conviene e aveva stretto la mano di chi gli porgeva le condoglianze. Le aveva strette tutte, persino quella di Shaykh Sa‘id. “
Jokha Alharthi, Corpi celesti, traduzione dall'arabo di Giacomo Longhi, Bompiani (collana Narratori Stranieri), 2022¹; pp. 122-124.
[Edizione originale: سيدات القمر (Sayyidat el-Qamar; Le signore della luna), editore Dār al-Ādāb, Beirut, Libano, 2010]
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softevral · 5 months ago
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Se vuoi rovinare un figlio irrimediabilmente, dagli la stessa verità confezionata per te, dai tuoi genitori, quando eri bambino.
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monicadeola · 1 year ago
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… ché l’adulto competente non censura.
L’adulto competente, solleva la questione.
Stefania Andreoli
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coloredcandles · 14 days ago
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nicocap · 18 days ago
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Il Re Nero e il Piccolo Stratega: una lezione inaspettata
Non voglio limitarmi a scrivere una banalità sul fatto che mio figlio di 10 anni mi abbia impartito, involontariamente, una sonora lezione. Preferisco concentrarmi sul cambiamento che ho osservato in lui: un passaggio repentino e inaspettato, un cambio totale di approccio al problema che lo ha condotto a una vittoria, frutto della mia eccessiva baldanza e sicurezza di avere già vinto. Da due…
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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Il posto del bambino nella famiglia
Riassunto: L'articolo parla dei vari conflitti familiari, delle loro cause, degli errori nel matrimonio e delle loro soluzioni.
Riassunto: L’articolo parla dei vari conflitti familiari, delle loro cause, degli errori nel matrimonio e delle loro soluzioni. Parole chiave: codice della famiglia, trauma infantile, diritto di famiglia, educazione fisica, educazione mentale, educazione morale. La famiglia è una fortezza. Non è creata da una persona sola. Quando diciamo famiglia, intendiamo sempre una famiglia con nonni,…
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seguilflusso · 1 month ago
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Rifiutare i consigli: un atto di coraggio
Il nuovo articolo parla dello sbaglio che molte persone fanno nel dare un consiglio. Sono consapevole che non venga fatto in cattiva fede, ma credo che vada evitato. Clicca sul link per continuare la lettura.
Quanti consigli vi sono stati dati nelle vostre vite? Li avete ascoltati? Se la risposta è sì, allora avete quasi sempre sbagliato. È un argomento molto delicato da affrontare, soprattutto per i genitori che credono di dare sempre ottimi consigli ai loro figli.Non credo nei consigli, sono fortemente contrario, una forzatura accettata dalla realtà.Addirittura si può passare per testardi perché…
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pettirosso1959 · 5 months ago
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MA IN CHE MONDO SIAMO ?
Arrivare al venerdì tutto contento e poi ricevere una telefonata di un'esaurita che dice di avere avuto un figlio da me e che mi devo assumere la mia responsabilità di genitore e formare una famiglia con lei.
L'ho mandata affanculo e le ho detto che se quello che vuole sono i soldi, si può attaccare al cazzo e posso fare la prova del DNA.
Poco dopo mi ha inviato la sua foto con il bambino fra le braccia... io, che comunque non sono stronzo, ci ho ragionato sopra: "Che colpe ha il bambino?"
"Io mi devo prendere le mie responsabilità e dare alla madre quello che le spetta."
"Anzi, il bambino è identico a me!"
Papá ti ama!
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aaquilas-blog · 1 year ago
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Educazione Parentale: Una Necessità Inevitabile per il Futuro della Nostra SocietàEducazione parentale
Nell’ambito della formazione per i futuri docenti uno dei tanti compiti che gli vengono assegnati è quello dell’importanza di sensibilizzare gli alunni a non smettere mai di leggere, studiare, una volta usciti dalle scuole dell’obbligo onde evitare quel fenomeno sempre più contingente dell’analfabetismo funzionale o analfabetismo di ritorno, come lo chiamiamo noi a scuola, per questo si parla…
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metissagesanguemisto · 1 year ago
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Si può diventare esperti di genitorialità?
Si può diventare esperti di genitorialità?
Che ci crediate o no, siete già degli esperti di genitorialità perché nessuno conosce vostro figlio meglio di voi. Essere un vero esperto richiede l’impegno di affinare le proprie capacità e di apprendere continuamente il panorama in continua evoluzione della #genitorialità, dello sviluppo infantile e della scienza del cervello. L’umiltà è un aspetto cruciale dell’essere un Mentor genitoriale,…
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madreorchessa · 2 months ago
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Oggi primo giorno all'asilo da solo del bambino
L'ho lasciato spaccato in due dalle lacrime - non una lagnetta da "voglio la mamma", bensì proprio un pianto furioso alla "ti chiuderò in una RSA gestita dalle SS, madre degenere" -. Stavo quindi ritornando a casa (da sola) e pensando a quale pacco di patatine comprarmi per riflettere (sempre da sola) su che pessima madre sono mentre mangio (finalmente da sola) degli snack insalubri, che in meno di cinque minuti la maestra mi invia una foto del bambino con la faccia incazzata, ma calmo, che gioca con le macchinine.
Un cuore di pietra, in pratica. Poteva disperarsi ancora qualche minuto per l'orgoglio della madre, e, invece, no, probabilmente non ricorda neanche più il mio volto.
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gregor-samsung · 2 years ago
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“ La camera era in penombra, anche se ormai Bonaria non pativa più né luce né buio. Il corpo ridotto alle sue funzioni elementari era così minuto che il letto sembrava pronto a inghiottirselo tra le coperte. Andrìa stette un istante sulla soglia, guardò Maria in cerca di un cenno e poi si accostò al capezzale di Bonaria. La ragazza non fece niente per impedirglielo, neppure quando lo vide piegarsi sul cadavere vivo. Andrìa non si sedette accanto al letto, si inginocchiò sul tappeto per farsi più vicino, come a vederla meglio. Maria avvertì l'impulso di lasciarlo solo e uscire, ma lui se ne accorse. – Resta, disse, e a nessuno dei due parve strano che a dare il permesso fosse stato lui. Maria non replicò, e rimase in piedi accanto alla porta, mentre Andrìa in silenzio guardava il volto emaciato dell'accabadora di Soreni. Gli vide chinare le spalle fino a posare il capo sulla coperta senza però abbandonarvelo, come temesse di schiacciare il corpo fragile che c'era sotto, in un gesto di tenerezza che rivelò a Maria la parte di lui che credeva persa. Rimasero così per un tempo necessario e impreciso, lei in piedi a guardare, lui in ginocchio a respirare. Poi Andrìa si alzò, e sfiorò appena la mano inerte della vecchia in coma. Maria aprì la porta, ed entrambi uscirono senza scambiarsi una parola fino alla soglia di casa. – Grazie, disse Andrìa. – Di nulla... si sorprese a dire Maria, disarmata dal tono mite che lui aveva usato. Se vuoi venire, qualche volta. Lui scosse la testa. – No, non serve, mi bastava vederla così. Ma se invece tu hai bisogno di uscire, di prendere aria. si interruppe, con un imbarazzo che gli stava addosso come un guanto. ... insomma, sai dove sono. Lei gli sorrise, e quando tornò in casa si sentiva il cuore molto meno pesante. Per una misteriosa associazione di senso con la visita di Andrìa, il pensiero che da settimane la divorava come un verme aveva bucato la soglia della sua potenzialità, ed era divenuto decisione chiara. Entrando in camera trovò il cuscino in attesa sulla poltrona accanto al letto e lo prese, poi si avvicinò con la certezza che stavolta nessun senso di colpa l'avrebbe fermata. Forse fu il gesto di tenerezza che aveva visto compiere ad Andrìa a spingerla a chinare il capo verso il volto di Bonaria prima di agire, sfiorandole la guancia con le labbra con una levità che non sentiva di aver mai avuto da quando era tornata a casa. Ci sono cose che si sanno e basta, e le prove sono solo conferma; fu con l'ombra netta di una intuizione che Maria Listru seppe con certezza che sua madre Bonaria Urrai era morta. “
Michela Murgia, Accabadora, Einaudi (collana Super ET), 2014; pp. 160-161.
[1ª Edizione originale: Einaudi (collana Supercoralli), 2009]
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scienza-magia · 1 year ago
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Sempre importante il divario retributivo fra uomini e donne
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La disuguaglianza di genere nel mondo del lavoro rimane un tema centrale all’interno delle più ampie politiche per la qualità della vita. Lo dimostrano alcuni dati rivelatori, emersi durante il seminario sulle Politiche di conciliazione, parte del progetto “Riequilibriamo”, che si è svolto stamattina a Roma. Secondo questi dati basati sulle rilevazioni Istat, le donne dedicano tre volte più tempo degli uomini all'accudimento di figli e anziani, con una media di oltre cinque ore al giorno. Questo impegno impatta significativamente sulle loro scelte professionali, spingendo molte a optare per lavori part-time o di minore responsabilità.
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Questa tendenza ha un risvolto economico preoccupante: in Italia, il divario salariale tra uomini e donne si aggira intorno al 5%, un dato che, sebbene positivo rispetto alla media Europea del 12%, rappresenta ancora una forma di discriminazione. L’impatto di queste dinamiche è evidente anche nella disoccupazione femminile, che raggiunge il 40% a livello nazionale e supera il 55% nel Mezzogiorno. Il seminario ha evidenziato iniziative innovative per affrontare queste sfide. Il progetto “Riequilibriamo”, finanziato dal Dipartimento per le politiche per la famiglia della Presidenza del Consiglio, punta a migliorare l'equilibrio lavoro-vita privata degli oltre tremila dipendenti di enti del terzo settore nelle regioni del Lazio, Sicilia, Veneto ed Emilia Romagna. Tra le misure proposte figurano lo smart-working, applicato soprattutto a chi opera in area amministrativa, la flessibilità oraria, il “turno familiare” per coppie che lavorano nello stesso luogo, e supporto per famiglie con figli piccoli, come il contributo babysitter e quello per attività ludico-sportive per i minori. Un ruolo importante è svolto dagli interventi legati all’assistenza ed alla cura in termini psicologici e psicoterapeutici, con interventi mirati che accompagnano tanto i lavoratori e le lavoratrici quanto i loro familiari in percorsi legati alla genitorialità, all’età evolutiva e adolescenziale, alla gestione delle crisi familiari. Un approccio quindi volto a far sentire lavoratori e lavoratrici al centro dell’attenzione dei datori di lavoro.
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Queste iniziative non sono solo un sostegno per le famiglie, ma si sono dimostrate efficaci anche in termini di produttività. Francesco Reposati, dell’ambulatorio sociale di psicoterapia, sottolinea come il progetto abbia migliorato sia il benessere dei lavoratori che la produttività complessiva delle organizzazioni coinvolte. Emanuela Proietti, ricercatrice del Dipartimento di scienze della formazione di Roma 3, enfatizza l'importanza di queste politiche per migliorare la qualità della vita dei lavoratori in generale “anche tenendo conto dell’invecchiamento generale della popolazione e dell’innalzamento dell’età dei lavoratori, che porta con sé nuove esigenze personali, nuove richieste di servizi e forme di sostegno.” “Questo richiede – ha concluso Proietti – un approccio meramente organizzativo in termini di organizzazione ed ottimizzazione del lavoro, ma anche la disponibilità di risorse, che chiama in causa tanto il pubblico quanto il privato e le più complessive politiche di wellfare. Risorse indispensabili per dare risposte concrete in termini di servizi ed opportunità che, come si è visto non sono dei meri benefit per i dipendenti ma si traducono in un migliore clima lavorativo e in una migliore produttività complessiva.” Servizio diffusione comunicati stampa ufficistampa.eu - Pietro Galluccio - 366.2385651 Read the full article
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monicadeola · 8 months ago
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Genitorialita' e sviluppo dei bambini, al nido Paperino si parla di letture in famiglia e del progetto 'Nati per leggere' Genitorialità e buone pratiche per lo sviluppo del bambino. È il tema della tavola rotonda che si svolgerà venerdì 10 novembre alle ore 16, presso la ...
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