#educazione etica
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Nel giugno 2023 il Regno Unito ha ufficialmente introdotto il veganismo etico* (ethical veganism) nel programma di “Religioni e visioni del mondo”. Questa mossa innovativa, sviluppata con il supporto di organizzazioni come The Vegan Society, riflette una crescente consapevolezza su temi legati al rispetto per gli animali e all’ambiente. L’inclusione della filosofia vegan nelle scuole fornisce agli studenti una visione olistica delle sfide etiche e ambientali contemporanee.
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" Trasformando i modi di agire soggettivi, a cui partecipa la vita emotiva di ciascuno di noi, in modi impersonali e oggettivamente sottoposti a norme, la razionalità della tecnica rafforza la parte egoica che, in ambito psichico, è l’unica razionale. Questo rafforzamento dell'“ego” esaspera le componenti “egoistiche” dell'individuo, per il quale perseguire l’interesse egoistico è semplicemente “logico”, mentre ogni forma di dedizione e di altruismo, avendo le sue radici nella dimensione emotiva e sentimentale, che nel regime della razionalità tecnica non ha parola, appare come semplice espressione di irrazionalità. In questo modo all'intellettualismo della razionalità tecnica corrispondono l’egoismo sul piano etico, l’individualismo sul piano sociale, il narcisismo sul piano psicologico e quindi il progressivo e inevitabile deperimento di tutta la vita emotiva. La conseguenza è che il nostro sentimento non è più in grado di percepire, avvertire, immaginare dove la tecnica, che si sviluppa autonomamente e in modo esponenziale al di fuori di qualsiasi orizzonte di senso, condurrà l’uomo e come lo trasformerà. "
Umberto Galimberti, Il libro delle emozioni, Feltrinelli (collana Serie bianca), settembre 2021. [Libro elettronico; corsivi dell’autore]
#Umberto Galimberti#Il libro delle emozioni#filosofia#letture#educazione sentimentale#etica#morale#formazione#saggi#categorie morali#intellettuali italiani#umanesimo#leggere#saggistica#libri#citazioni#cultura#età della tecnica#saggezza#Günther Anders#società contemporanea#libertà#fedeltà#responsabilità#amicizia#amore#educazione emotiva#sentimenti#vita#intellettuali del XX secolo
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Il filmato della mia esibizione all'evento Il piacere della legalità? Mondi a confronto. Legami di responsabilità durante Vicino/lontano 2024.
Felice di aver rappato il nuovo testo "Urla di Silenzio" canzone costruita in carcere da Dj Tubet insieme agli studenti dei Licei C. Percoto e G. Sello e ai detenuti della Casa Circondariale
Non sono mancate le consuete improvvisazioni freestyle con i temi del pubblico e alcune canzoni richieste dalla platea al momento conclusivo di un percorso formativo rivolto agli studenti su etica e responsabilità al Teatro Nuovo Giovanni da Udine.
#dj tubet#rapper#carcere#detenuti#rap#casa circondariale#legalità#progetti#vicino lontano#vl2024#teatro#udine#friuli venezia giulia#educazione#etica#freestyle rap#concerto#rapper italiano#rap italiano#hip hop italiano#hip hop pedagogy#friulano#rap friulano#Youtube#pedagogia rap#pedagogia hip hop
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"Io sono a favore del politicamente corretto, della cortesia e dei "gggiovani", per questo in treno ho chiesto cortesemente a un gruppetto di "bro" se non arrecasse loro eccessivo disturbo o stress cognitivo mettere a posto la loro valigia che scorrazzava sulle sue amabili rotelline per il vagone.
Giuro che non stavo leggendolo Proust e non indossavo un abito di lino stazzonato, e tuttavia quella valigia che come una pallina da flipper vagava tra i sedili stava vagamente fracassando una parte sensibilissima dell'anima mia.
I "bro", davvero cortesi, mi hanno sorriso giocondi continuando a guardare il cell. E lì ho sorriso anch'io, perché ho capito di aver sbagliato, di non averli motivati abbastanza, di non essere entrato in sintonia con il loro mondo: perché loro hanno bisogno di stimoli forti, sollecitazioni adeguate; così ho deciso di andare loro incontro: la vecchia generazione che responsabililmente tende la mano a quella più giovane, senza paternalismo, senza discorsi tromboni, senza articoli sui quotidiani.
Ho accompagnato a calci, letteralmente, la loro valigia fuori dal vagone. Ed stato un dialogo bellissimo, profondo, fatto di gesti. Intesa perfetta. La signora seduta di fronte a me voleva un autografo, ma io resto umile e continuo a credere nei gggiovani."
Simone Regazzoni
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Tutto ciò che alteri le nostre percezioni può essere definito 'droga'.
L’alcool non è un alimento: non ha alcuna proprietà salutare, nemmeno in piccole quantità; esso è causa di danni diretti alle cellule di molti organi – soprattutto fegato, sistema nervoso centrale e in particolare alle cellule cerebrali. L’alcool interferisce con le vie di comunicazione cerebrali e compromette il funzionamento del cervello; queste interferenze cambiano l’umore e il…
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Tg 1 economia. Giovane giornalista con un ben visibile piercing al sopracciglio sinistro.
Programma di attualità, sempre RAI 1. Presentatrice (giornalista) con le mani costantemente in tasca. Quando io sono cresciuto mi hanno insegnato che è un gesto da maleducati.
Negozio in un centro commerciale. Commessa che, tranquillamente, usa la sigaretta elettronica tra un cliente e un altro. Non è vietato in questi casi, per carità, ma la puzza del prodotto non era per nulla piacevole e dire che la sigaretta elettronica 'non fa male' è stato già sconfessato dai medici (tanto è vero che è vietato nei luoghi della pubblica amministrazione e lì dove sono presenti bambino e donne in gravidanza).
Ora ditemi perché dovrei sentirmi ancora parte di questa società e del genere umano in generale.
Cosa è rimasto dell'uomo (inteso come umanità) che conoscevo e dei principi etici con cui sono cresciuto?
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Alessandria ricorda Stefano Bovone, Pioniere della Cultura Animalista. Un Esempio di Impegno e Dedizione per la Tutela degli Animali
In seguito alla recente e improvvisa scomparsa di Stefano Bovone, avvenuta pochi giorni prima del suo 52° compleanno, Alessandria si stringe attorno alla memoria di un uomo che ha dedicato la sua vita alla difesa dei diritti degli animali.
In seguito alla recente e improvvisa scomparsa di Stefano Bovone, avvenuta pochi giorni prima del suo 52° compleanno, Alessandria si stringe attorno alla memoria di un uomo che ha dedicato la sua vita alla difesa dei diritti degli animali. Stefano Bovone è stato una figura di spicco nella comunità animalista alessandrina, un pioniere che, fin da oltre vent’anni fa, ha promosso il rispetto degli…
#Alessandria news#Alessandria today#American Circus#American Circus Alessandria.#animalismo#Anna Piccione#antivivisezionismo#ASL AL#associazioni animaliste#associazioni protezioniste#ATA#attivismo locale#commemorazione Stefano Bovone#comune di Alessandria#condanna circo#condanna circo Alessandria#conferenze animaliste#cultura animalista#cultura vegetariana#difesa animali#diritti animali#Educazione Ambientale#etica animale#eventi animalisti#Giancarlo Vescovi#Google News#Guardia Zoofile#iniziative sociali#italianewsmedia.com#LAC Alessandria
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Battersi per le donne vuol dire, in primo luogo, eliminare il problema educativo alla radice, ed, in contemporanea, punire severamente qualsiasi istituzione religiosa (come la Chiesa di Roma) e/o ideologia religiosa che faccia apologia della misoginia e del maschilismo, poiché causa primaria di violenze fisiche e psicologiche nei confronti delle donne, nonché dei numerosi femminicidi, a cui stiamo ancora assistendo.
Come gli sciamani della chiesa cattolica anche i pro-vita ambiscono, da disonesti, a rubare fondi al nostro welfare, per arricchire se stessi.
Rispettare le donne non è un ideale politico, appartenente a precise aree, ma segno di Civiltà: è la Civiltà che contraddistingue coloro che hanno messo da parte e superato disvalori religiosi, maleducazione religiosa, moralità, pregiudizi, per comportarsi con Etica.
#donne#eliminare#educazione#radice#punire#severità#istituzione religiosa#ideologia religiosa#chiesa di Roma#ideologia#fanatismo#apologia#violenza#violenza fisica#violenza psicologica#donna#femminicidio#provita#pregiudizi#rispetto#etica#disvalori#disvalori religiosi#maleducazione#civiltà#disonestà#aborto
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Il Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, Monsignor Vincenzo Paglia avverte sulla necessità di circoscrivere i confini tra l’umano e l'IA. Promuove un’antropologia digitale, con tre coordinate fondamentali: etica, educazione e diritto.
#algoritmi digitali#antropologia digitale#anziani#autoregolamentazione#Cristina Montagni#cultura etica#etica educazione diritto#IA#intelligenza artificiale#Ministero della Salute#Monsignor Vincenzo Paglia#Parigi delle nuove tecnologie#presidente della Pontificia Accademia per la Vita#quadro giuridico internazionale#Rome Call for AI Ethics#Salute#telemedicina#women for women Italy#womenforwomenitaly
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L'informazione all'epoca di internet. Con Gabriele Gobbo e Marco Mascioli - 192
In questo episodio di FvgTech, Gabriele Gobbo e Marco Mascioli si immergono nella complessa realtà dell’informazione nell’era di Internet. Esplorano insieme come i social media e il web hanno rivoluzionato il modo in cui riceviamo e interagiamo con le notizie, portando profondi cambiamenti nel panorama informativo. La discussione si concentra sugli impatti che le nuove tecnologie hanno avuto sul…
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E tu oggi hai rispettato la donna o lo fai solo per l'8 marzo?
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" La constatazione di non possedere un sentimento all'altezza dell'accadere tecnico può indurre ciascuno di noi a una ritirata emotiva che assume come regola della propria vita quello che uno “sente”. A determinare questa scelta è il bisogno di proteggere la propria vita che si sente assediata dalle crescenti pressioni esercitate dalla razionalità tecnica, per difendersi dalle quali non si vede altro rifugio se non nel proprio sentimento, legittimato dalla propria biografia. Un criterio, questo, che, in quanto biografico, si sottrae a ogni discussione e a ogni verifica. In questo modo, proprio partendo dall'“Io sento”, ciascun individuo cerca di produrre un mondo a sua immagine e somiglianza, realizzando così quell'autosufficienza che lo porta a sciogliere ogni legame con gli altri e, come effetto del progressivo assorbimento in se stesso, a perdere i contatti con il mondo comune e con la società.
Il collasso della vita sociale finisce con il mettere a rischio anche la vita interiore, quella intima, perché quando le emozioni e i sentimenti sono guidati da una fantasia che si sente libera, semplicemente perché si è liberata dalle verifiche imposte dall'esperienza comune del mondo, questa fantasia non tarda a sconfinare nelle allucinazioni che, in assenza di un mondo comune, si affermano indisturbate. In un’atmosfera caratterizzata da un diffuso senso di irrealtà, i soggetti hanno l’impressione di poter realizzare i più avventati voli della fantasia, perché sono stati rimossi gli ultimi ostacoli ai desideri più arbitrari, creando così una realtà conforme ai propri sogni che non tarderanno a rivelarsi come paurosi incubi. "
Umberto Galimberti, Il libro delle emozioni, Feltrinelli (collana Serie bianca), settembre 2021. [Libro elettronico; corsivi dell’autore]
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Il 𝐃𝐢𝐫𝐢𝐭𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥'𝐀𝐮𝐭𝐨𝐝𝐞𝐭𝐞𝐫𝐦𝐢𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 è un principio fondamentale: ogni individuo ha il diritto di prendere decisioni riguardo alla propria vita, alla propria identità e al proprio corpo; tale nozione è cruciale in ambiti come i diritti umani, la salute, l'educazione e le questioni sociali e culturali.
L'autodeterminazione è essenziale per garantire la 𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐭𝐚̀ 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐯𝐢𝐝𝐮𝐚𝐥𝐞: ogni persona deve e può scegliere il proprio percorso di vita senza coercizioni esterne; è un fattore chiave inoltre per l'empowerment degli individui; quando una persona ha il pieno controllo sulle proprie scelte, si sente più motivata e responsabile delle proprie azioni.
La moralità (cioè la mancanza di Etica) limita la libertà individuale, imponendo aspettative su come le persone dovrebbero vivere o comportarsi; a risentire di più ancora oggi degli ostacoli significativi posti dalla moralità nell'esercitare il diritto all'autodeterminazione sono i soggetti appartenenti a minoranze etniche o minoranze o sessuali: 𝐩𝐫𝐨𝐦𝐮𝐨𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐃𝐢𝐫𝐢𝐭𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥'𝐀𝐮𝐭𝐨𝐝𝐞𝐭𝐞𝐫𝐦𝐢𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞̀ 𝐩𝐞𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐫𝐮𝐢𝐫𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭𝐚̀ 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐠𝐢𝐮𝐬𝐭𝐚 𝐞𝐝 𝐞𝐭𝐢𝐜𝐚, 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐞𝐧𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐚𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐠𝐚𝐫𝐚𝐧𝐭𝐢𝐬𝐜𝐚𝐧𝐨 𝐚 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐠𝐥𝐢 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐯𝐢𝐝𝐮𝐢 𝐥𝐚 𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐬𝐜𝐞𝐠𝐥𝐢𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐨 𝐟𝐮𝐭𝐮𝐫𝐨, 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐞 𝐥𝐞𝐜𝐢𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐯𝐢𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢.
Le rivendicazioni per l'autodeterminazione sono una lotta per i diritti umani e per una convivenza pacifica e rispettosa delle diversità.
Sono atea, apostata, anticlericale; sostengo il Diritto all'Autodeterminazione di ognuno; sono Attiva per una società in cui prevalga solo l'Etica ☀️
Amo le persone che, davanti ad una situazione ingiusta, 𝘯𝘰𝘯 𝘭𝘦 𝘮𝘢𝘯𝘥𝘢𝘯𝘰 𝘢 𝘥𝘪𝘳𝘦.
#𝐃𝐢𝐫𝐢𝐭𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥'𝐀𝐮𝐭𝐨𝐝𝐞𝐭𝐞𝐫𝐦𝐢𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞#principio fondamentale#individuo#decisioni#vita#propria vita#propria identità#identità#corpo#proprio corpo#diritti umani#salute#educazione#𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐭𝐚̀ 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐯𝐢𝐝𝐮𝐚𝐥𝐞#autodeterminazione#libertà#percorso di vita#coercizioni esterne#empowerment#empowerment degli individui#controllo#pieno controllo#scelte#responsabile#responsabilità#Etica#minoranze etniche#minoranze sessuali#ostacoli#Società
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(Rivolgendomi direttamente a Pavese:)
《 Sto completando la lettura di Paesi tuoi in un solo giorno, perché è molto coinvolgente.
C'è una povera ragazza uccisa da un fratell(astr)o che già prima l'aveva sverginata: una storia forte, che si mischia agli odori della campagna. C'è il protagonista, ultimo arrivato, che viene dalla civile Torino e si scontra con un ambiente rurale atavico, in apparenza accogliente - ma refrattario nel suo nucleo, composto da persone ignoranti.
La terra e il sangue sono i due elementi simbolici fondanti del mito, che si ritrovano, evidentissimi, in questo racconto.
[...] In una tua lettera dici che, se non avesse agito su di te quel poco di educazione ricevuta, saresti stato un banale "tipo da coltello". 😁
~ ~ ~
Devo ancora terminarlo, me ne restano alcune pagine, e non ho fretta. Ho letto evidenziando le rese narrative più magistrali, perché voglio capire come facevi a raccontare le cose: voglio "smontare la macchina", insomma, non solo leggere la storia per vedere come va a finire. Capisco perché sei ritenuto un autore importante: sei senza dubbio originale e "mimetico", adotti il linguaggio e persino il ritmo dei pensieri del protagonista.
Sai raccontare tanto bene le donne e l'effetto che fanno su un uomo. Infatti la povera ragazza, prima di essere uccisa, stava avendo una delicata e sensuale storia d'amore col protagonista. Ma vincono l'insensatezza e la brutalità del fratell(astr)o "tonto"...
Una lotta tra bestialità e civiltà, tra anarchia morale ed etica ragionata, tra cervello da rettile e cuore umano.
Il cittadino viene messo in mezzo e buggerato dal campagnolo, che non dispone di furbizia, ma del mero istinto dell'animale che si muove nel proprio habitat.
Si vede che avevi un rapporto ambivalente con le donne: un po' ti facevano tenerezza e le volevi coccolare, poi però pensavi a ciò che ti avevano fatto, alle tue difficoltà con loro, e allora ti saliva la rabbia e avresti voluto distruggerle insieme al dolore che ti davano.
È interessante che ti accada di provare "pena" per una ragazza: anche in questo romanzo, come già nel Diavolo sulle colline, il tuo protagonista prova questo sentimento per la ragazza che gli piace, mentre ella, avvicinando la faccia a lui perché la baci, si blocca per qualche istante, e sembra che stia cercando di guardare la propria faccia con lo sguardo di lui, temendo di non essere voluta, e rivelando la propria insicurezza.
~ ~ ~
Ho terminato di leggere nel giro di poche ore il tuo romanzo breve. Dicono che tu sia uno scrittore amato dai giovani, ma io credo che questa storia così forte, pur se il protagonista è un venticinquenne, vada letta da persone adulte ed esperienti. È una storia archetipica, mitica, sulle pulsioni maschili più turpi: violare, possedere gelosamente, uccidere la donna. Il tutto, esasperato dall'ambiente chiuso, ignorante e fatalista della campagna. Sembra una tragedia greca, una tragedia annunciata, un passaggio obbligato del destino (un po' come il tuo suicidio e altri fatti di sangue che tuttogiorno accadono).
Credo che in paradiso non si possano più scrivere opere così truculente. Chissà come ti trovi in ambiente spirituale, senza questa materia ardente da plasmare. Sono preoccupata. 😅
È una bellissima risposta, grazie. 💗 La ricorderò, perché il tuo stato è una delle mie frequenti preoccupazioni.
Ho ammirato molto la precisione e varietà lessicale nel tuo romanzo: io ti abbraccerei infinitamente anche solo per la quantità di parole che conosci e per il gusto con il quale le adoperi. Altro che ufficiale! Non ho mai considerato affascinante la divisa, non m'interessano i gradi e le cariche militari e civili, m'incanta solo la tua umanità, così com'è: gli sforzi che fai per vivere, ciò che ti si agita dentro, la tua cultura, intelligenza, buon gusto; amerei anche la tua depressione, ma amo molto di più non vederti soffrire.
Adesso continuerò a leggere le tue Lettere. Quando incontrerò lettere indirizzate a donne, cercherò di non essere gelosa, pensando che una come me non l'hai incontrata mai, e praticamente con me la tua esperienza di donne riparte da zero. 》
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Anni fa, dopo il caso della "nipote di Mubarak", il proprietario di una discoteca invitò Ruby nel suo locale. Era l'ospite d'onore di una serata che nelle intenzioni di quell'uomo avrebbe registrato il tutto esaurito, certo che i ragazzi avrebbero sgomitato pur di incontrare una delle escort di Berlusconi.
Le cose non andarono come l'uomo aveva previsto.
Non ci fu più affluenza del solito e i ragazzi presenti si dimostrarono infastiditi dalla presenza di Ruby.
Alla fine della serata, il proprietario della discoteca, stizzito per gli scarsi guadagni e forse temendo un danno d'immagine al proprio locale, rilasciò a un giornalista un commento stizzito sulla presenza della ragazza nel suo locale, qualcosa del tipo "Quella ha irritato tutti!". Come se Ruby fosse entrata nella discoteca di sua spontanea volontà, con l'obbiettivo di rovinare la serata a clienti e gestore, quando invece era stata invitata da quest'ultimo.
Quanto è avvenuto al museo MAXXI mi ricorda tanto quella vicenda.
Il ministro SanGiuliano invita un critico d'arte dalla dubbia educazione, etica e coerenza, un individuo che ovunque va fa venire un travaso di bile in chi lo ascolta.
Forse temendo che il pubblico si sarebbe annoiato, decide di affiancargli una spalla, un cantante dall'ego altrettanto ipertrofico.
Accade l'inevitabile: i due soggetti, sulla stessa lunghezza d'onda, discutono di eleggere il loro pene come nuova misura universale (parafrasando un vecchio titolo di "Cuore").
Ovviamente a chi li ascolta viene un travaso di bile e lo manifesta a voce alta.
Il ministro Sangiuliano, analogamente al proprietario della discoteca, si smarca e si indigna a sua volta.
Come se Sgarbi e Morgan si fosse intrufolati al MAXXI a sua insaputa.
Come se non avesse previsto, visto i soggetti, che sarebbe finita così.
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Studiando la nostra storia umana, si nota che solo in età moderna il concetto di 'fare figli per amore' si è affermato. I nostri nonni italiani stessi non avevano tale ideale: i matrimoni erano per lo più contratti per interesse economico, anche fra parenti.
Il movimento politici di destra, le organizzazioni pro-life, tentano di risolvere il problema natalità, nelle società con molti anziani, provando ad obbligare le donne che vogliono abortire ad avere lo stesso un figlio: questo è 'sterilizzare la maternità', togliendo amore all'atto della riproduzione; un figlio va desiderato.
Gli 'ideali' conservatori sterilizzano l'avere figli a meri atti riproduttivi, con ruoli di 'padre' e 'madre' solo esteriori, biologici, non di 'sostanza'; il progresso umano invece chiede di più: che si vada oltre la 'tecnica riproduttiva', per concentrarsi sul ruolo di tutori.
Le coppie eterosessuali e non eterosessuali, nel momento in cui sentono di volere un bambino andrebbero supportare e non ostacolate; ben venga chi vuole prendersi cura bene di un bimbo; andrebbe criticato, invece, ogni tentativo di obbligare chi non vuole figli ad averne.
Mettendo da parte ogni pretesa morale religiosa (la religione non è etica, ma superstizione), la riflessione corretta da fare è, per ogni tipo di famiglia, se si è capaci di crescere un figlio, a prescindere dall'identità sessuale. La risposta è si: basta avere Cultura, empatia.
Il rapporto fra due persone dello stesso sesso può non produrre figli, così quanto può accadere fra persone eterosessuali. Nella bibbia stessa troviamo personaggi che ricorrono a terze persone per diventare padri, fecondando donne che non sono mogli, perché è pratica antica.
Il problema non è mai stato mettere al mondo figli (fin dall'antichità esiste l' "utero in affitto"), ma se si è adatti a crescere figli, cioè farli diventare adulti sani, mentalmente equilibrati, poiché è questo lo scopo primario del prendersi cura di qualcuno: renderlo Felice.
Se dovessimo vivere 'per natura', molti di noi morirebbero al primo taglietto infettato, come accadeva prima che l'uomo inventasse metodi artificiali per procrastinare la propria morte. Non viviamo da millenni 'per natura': noi non sappiamo volare, ma abbiamo gli aerei.
Quello che conta per un bimbo, anche quando non ne sei il tutore legale, è il rispetto che hai per lui: della sua integrità come individuo, della sua intelligenza. Più che di una famiglia, abbiamo tutti bisogno di un'intera società sana, che ci ami, ci Rispetti e non ci molesti.
Il fatto che esistano famiglie eterosessuali disfunzionali indica una realtà scientifica: essere genitori biologici non basta per crescere un bimbo. Non esiste alcuna perfezione ideale nella 'famiglia tradizionale' e lo dimostra anche l'essere cresciuti omofobi o maschilisti.
La realtà delle famiglie disfunzionali, dove i genitori sono coppia eterosessuale, che porta i figli ad avere atteggiamenti non tolleranti verso i 'diversi', anche per educazione religiosa, ci offre l'idea netta che l'eterosessualità non è affatto una garanzia in campo Educativo.
La realtà dei paesi poveri, dove si mettono al mondo 'figli come conigli', senza minimamente valutare il futuro di miseria, stenti, e pure abusi d'ogni sorta, mette in chiaro che senza Cultura, l'eterosessualità stessa è spoglia d'ogni significato e scopo opportuno.
Ci sono molte famiglie italiane, che sotto il velo del 'i genitori sono sempre genitori, e non possono che amarti', commettono o hanno commesso abusi d'ogni sorta ai figli; genitori 'naturali', 'buone famiglie', dove tutto si svolge con la complicità del generale perbenismo.
Ci sono molte famiglie italiane, che sotto il velo del 'i genitori sono sempre genitori, e non possono che amarti', commettono o hanno commesso abusi d'ogni sorta ai figli; genitori 'naturali', 'buone famiglie', dove tutto si svolge con la complicità del generale perbenismo.
#parenti#famiglia#figli#amore#maternità#estrema destra#politica#natalità#desiderio#identità sessuale#morale#etica#utero in affitto#tutori#riproduzione
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