#pregiudizi
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Mi piace il verbo «resistere». Resistere a ciò che ci imprigiona, ai pregiudizi, ai giudizi affrettati, alla voglia di giudicare, a tutta la cattiveria che è in ognuno di noi e che chiede solo di esprimersi, alla voglia di arrendersi, al vittimismo, al bisogno di parlare di sé.
Buona serata❤
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Non so chi sia, ma va condivisa.
#zombie#società#società malata#svegliatevi#aprite gli occhi#sistema#animali#relazioni#pregiudizi#cani#rincoglioniti#verità#schiavi#discernimento
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Una 50enne, che allatta i figli, con il seno di fuori, in mezzo al ristorante, pieno di persone, la si può definire solo: 𝘮𝘢𝘥𝘳𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘪 𝘱𝘳𝘦𝘯𝘥𝘦 𝘤𝘶𝘳𝘢, 𝘤𝘰𝘯 𝘢𝘮𝘰𝘳𝘦, 𝘥𝘦𝘪 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘳𝘪 𝘧𝘪𝘨𝘭����.
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“ A volte penso di appartenere a un’altra specie; questo pensiero che avanza in me assurdo come una mostruosità, contraddetto dall’apparenza ordinaria dei miei tratti e dalla mappa fantastica dei cromosomi, ha il potere di rasserenarmi. Nelle rare lezioni che ascoltai quando vagabondavo per le università, le uniche che ebbero il potere di incatenare la mia attenzione, richiamandomi alla coscienza strane e diverse emozioni, mostravano il mirabile codice della specie. Di esso rimanevo stupita come se la spirale della vita fosse un’altra possibile versione della chiave musicale del violino; una sorta di vibrazione sfuggita alla deflagrazione originaria da cui ogni cosa prese forma. Non volli imparare la catena di formule che, intrecciandosi in una magica danza, non ripeteva mai se stessa e con certezza assoluta custodiva l’identità unica di ogni nuova vita. Mi sembrò sempre che la riduzione di un simile prodigio all’apprendimento sterile del nome scientifico, la sua evocazione dotta e assurda nelle luce morta dei laboratori, avrebbero aperto, attirandola su noi, la catena infinita e ottusa del dolore. Bisogna essere molto ciechi per aggiungere nuove sofferenze all’eredità di dolore lasciata da chi è passato prima di noi!
Così, quando in un paese qualunque, forse nell’emisfero australe o nel silenzio dimenticato degli Incas, qualcuno ha trovato serbata la chiave della vita nel cuore indifferente di una pietra, come se questa fosse la cellula di un corpo o la memoria atomizzata dell’unica esplosione, io ho avuto la conferma di ciò che sempre pensai. Nello spartito della vita, risuoniamo tutti con un’unica nota le cui vibrazioni mutano impercettibilmente per la materia che ci accade di essere. Allo stesso modo, ho orrore dell’onnipotenza feroce, della dogmatica sordità, che traccia il confine fra ciò che è sano e il suo contrario. Tremo di fronte all’arroganza impietosa dei corpi sani, all’oscena prepotenza della loro forza; alla sicumera gloriosa con cui avanzano nell’universo pretendendo di esserne i padroni invulnerabili. Niente è più vano e folle di questa illusione: bisogna essere un po’ di pietra e d’albero; un po’ di mare e di tuono per ricordarsi la nota originaria; bisogna essere un po’ mostri per sentire risuonare la meraviglia e l’orrore di altri mondi lontani. In me vive il dubbio che l’errore genetico, da cui prendono vita creature mostruose e tenerissime; piccoli tartari con gli occhi all’insù, dalla memoria prodigiosa di Pico della Mirandola che suonano a volte come angeli, o vecchi-bambini destinati a vivere un quarto di secolo, nascosti come ragni nelle case per non offendere la proterva salute dei normali, incarni un’altra razza. O forse creature di altri spazi; abitanti di pianeti lontani, i cui frammenti vitali caddero errando, nel luogo sbagliato. Questo spiegherebbe la malinconia commovente di certi occhi fissati nel vuoto, che guardano mondi perduti e sorridono solo a essi, resistendo a tutte le seduzioni della nostra inutile umanità. La follia infine; non so se i suoi segni siano iscritti nell’abbraccio elicoidale della vita e neanche se appartenga al codice segreto di un’altra specie precipitata sulla terra. Credo piuttosto che essa sia un tramite; un sesto senso rimasto aperto per vocazione o per destino, dove le mostruosità svelano la propria origine autentica. In altri luoghi, lontani dagli orridi tavoli vivisettori che in nome della scienza profanano oscenamente i misteri della vita e della morte; in altri tempi da quelli in cui l’angoscia ci stringe a vivere, i folli furono celebrati come creature divine, nelle quali circolava libera la sapienza onnisciente. Erano tempi e luoghi dove la sadica struttura normativa che ci conculca non aveva ancora vinto, né aveva ancora sedotto l’intera umanità al peccato originario dell’invidia e alla pestilenza della sua vanità coattiva. Così essa non tollera che una creatura fugga al giogo delle rivalità fra uguali e, attraverso i mondi della follia, scelga l’identità eversiva a cui lo destinava l’unicità della sua nascita. Con un ukàse che non ammette eccezioni, l’alieno viene piegato all’annientamento dei suoi mondi e il veleno sottile dell’invidia raggiunge il suo centro creativo distruggendone le centraline. Ridotto a un’oscurità senza mostri e a un silenzio senza presagi, finalmente appartiene alla specie. “
Mariateresa Di Lascia, Passaggio in ombra, Feltrinelli (collana I Narratori), 1995¹; pp. 116-117.
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I social sono solo uno strumento: non hanno il potere di fare ciò che una persona non desideri fare
" I social sono il male del secolo punto! La realtà è un'altra, è quella quotidiana, quella vera, quella che tocchi con mano, vivere le emozioni con semplicità senza voler 'apparire' per forza, senza voler essere protagonisti per forza in questo schifo di società fatto di distrazioni virtuali che possono distruggere i rapporti, distrazioni che ti distolgono dalla realtà, torniamo a vivere le cose reali, non le illusioni, e saremo tutti più veri e piu' felici come lo eravamo una volta !! "
Un social è solo uno strumento passivo: dietro ad un account c'è una persona con il suo credo, con il suo "non credo", che sui social si comporta esattamente come è nella realtà: non sarà più intelligente di quello che non è, e non sarà meno intelligente di quello che è.
Sostenere da un social che i social siano 𝘪𝘭 𝘮𝘢𝘭𝘦, usando quindi un social, è incoerente: chi pensa che 𝘪 𝘴𝘰𝘤𝘪𝘢𝘭 𝘴𝘪𝘢𝘯𝘰 𝘪𝘭 𝘮𝘢𝘭𝘦 che si cancelli, invece di restare su un social, perché solo questo darebbe senso al suo straparlare.

#social#strumento passivo#account#credo#realtà#intelligente#social networks#incoerenza#straparlare#pregiudizi
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Dovrei accettare la disonestà materiale e intellettuale, e i pregiudizi, in nome dell' "Ognuno la vede a modo suo"?
Non ci penso proprio: i comportamenti ignoranti non sono un bene per nessuno e non rappresentano in alcun modo un valore da rispettare in nome della libertà di espressione.
#accettare#disonestà#intellettuale#disonestà intellettuale#pregiudizi#ognuno la vede a modo suo#pensare#comportamenti#ignoranza#valore#rispetto#libertà#libertà di espressione
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Nel tempo in cui l'Italia sonnolenta
si proclamava pura e tollerante,
a condizione che restasse distante
l'altrui gente non ricca ed opulenta,
sul treno una signora stinta, altera,
tutt'azzimata e vieppiù vociante,
vomitò odio su di un migrante,
ergendo a confine una bandiera.
"Son siriano," finsi, "e musulmano."
Il suo volto si tinse di vergogna,
E lo sguardo fuggì lesto lontano.
Ma quel disagio suo fu sogno breve:
l'Itaglia ridestata nella rogna
si fece scaltra, furba e ancor più greve.
Ispirato da una storia vera del 1984, all’alba della fondazione della Lega Lombarda di Umberto Bossi.
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#Non sono speciale ma "unica".
Unica perché mi stimo, unica perché sono semplice,
ribelle, ma soprattutto sono un'anima dannatamente
libera. Libera di essere, libera da pregiudizi...
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Un vino da due euro viene travasato in un'altra bottiglia e vince la medaglia d'oro al concorso Gilbert & Gaillard
La dimostrazione di quanto sia inesistente il discernimento. Di quanto l'etichetta venga prima del valore autentico, e di come la massa si lasci guidare da trucchetti, da marketing, da ruoli, da influencer e da tutto ciò che é famoso.
Questi casi eclatanti smascherano la prassi del quotidiano. Chi oggi sa andare al di là della superficie e scegliere con la propria coscienza è merce rara.
Stesso discorso accaduto col violinista Joshua Bell (ne ho scritto qui).
#discernimento#cervelli spenti#mondo marcio#zombie#società#società malata#svegliatevi#pregiudizi#incoscienza#aprite gli occhi#sistema#illusioni#manipolazioni#verità#schiavi#influenzer#social#rincoglioniti#vino#etichette#fasulli
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Se molti uomini pensano che "delle donne tutto è buono, tranne la mente", ciò dipende dal fatto che la maggioranza delle donne, nel corso dei millenni, non ha mai dimostrato il desiderio di desiderare un pensiero su di loro diverso da questo.
#pregiudizi sulle donne#donne#pregiudizi#uomini#delle donne tutto è buono tranne che la mente#maggioranza#millenni#nel corso dei millenni#desiderio#mostrare#dimostrare#desiderare#pensiero#diverso
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Uno degli stereotipi legati alla "comunità gay", è:
" I gay sono persone molto gentili, rispetto agli eterosessuali ": non è vero, perché quando accade qualcosa di grave ad un omosessuale o ad un trans (molestie, mobbing, aggressioni, suicidi indotti - come il caso Cloe Bianco, in Veneto), in Italia, gli altri omosessuali e trans se ne sbattono, altamente!, i coglioni: pensano solo a se stessi.
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C'é sempre un secondo fine...ed è per questo che dovreste fidarvi di piú di chi fa il maiale fin da subito. Chi fa lo splendido, cerca di conquistare la vostra fiducia per arrivare ad un "secondo fine".
Ma se uno fa il maiale fin dall'inizio...quale sarà il suo secondo fine?
Una maschera di solito copre la stigmate. Ma se usi la stigmate come maschera...cosa c'é sotto?
Sareste sorpresi di quante volte questa cosa sia tornata utile per conoscere chi mi stà davanti.
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se aprissi gli occhi un attimo, solo per un secondo, vedresti davanti a te il presente, fatto delle sue cose, fatto a suo modo, con i suoi colori, con le sue nuove regole. Se solo tu aprissi gli occhi, anche per un secondo andrebbe bene, capiresti che immaginare qualcosa che ti è proprio davanti, fa più paura ed è più pericoloso. Ti basterebbe solo aprire gli occhi e guardare: è proprio lì davanti a te ed è proprio come la vedi, non come la stai immaginando adesso. Ti sono proprio davanti ma tu continui a guardare altrove.
zoe
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" 𝑆𝑖 𝑒̀ 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑖 𝑢𝑚𝑎𝑛𝑖 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑑𝑎 𝑒𝑚𝑏𝑟𝑖𝑜𝑛𝑖 "
I 𝑃𝑟𝑜 𝑉𝑖𝑡𝑎 & 𝐹𝑎𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑎 quando sono andati a registrare i propri figli all'anagrafe? Allo stadio di embrione o hanno atteso che il feto uscisse dal grembo materno?
Registriamo i dati dei nostri figli alla nascita non per uso e costume, ma per un motivo scientifico preciso: inizi ad essere una persona dopo nato e non prima, perché non vi è certezza di sopravvivenza del feto non solo durante il periodo di gravidanza, ma pure nella fase del parto.
Gli 𝗮𝗯𝗼𝗿𝘁𝗶 𝘀𝗽𝗼𝗻𝘁𝗮𝗻𝗲𝗶 rappresentano 𝘂𝗻𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗮𝗻𝘇𝗲 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶 durante la 𝗴𝗿𝗮𝘃𝗶𝗱𝗮𝗻𝘇𝗮; le 𝑎𝑛𝑜𝑚𝑎𝑙𝑖𝑒 𝑐𝑟𝑜𝑚𝑜𝑠𝑜𝑚𝑖𝑐ℎ𝑒 (che possono derivare da problemi nell'ovocita o nello spermatozoo, rendendo impossibile lo sviluppo corretto dell'embrione) rappresentano la causa più frequente di aborti spontanei, contribuendo a circa il 50-70% dei casi, specialmente nel primo trimestre.
Anomalie strutturali dell'utero, come 𝑢𝑡𝑒𝑟𝑜 𝑠𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑜 𝑢𝑛𝑖𝑐𝑜𝑟𝑛𝑒, possono ostacolare la gravidanza; diabete non controllato, malattie autoimmuni e disturbi tiroidei possono aumentare il rischio di aborto; squilibri ormonali, come una carenza di progesterone, possono influenzare la capacità dell'utero di sostenere la gravidanza; obesità, esposizione a sostanze inquinanti possono anch'essi contribuire a un maggior rischio di aborto spontaneo.
L'𝑖𝑛𝑐𝑜𝑛𝑡𝑖𝑛𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑐𝑒𝑟𝑣𝑖𝑐𝑎𝑙𝑒 può causare dilatazione prematura del collo dell'utero, portando all'espulsione del feto; anche particolari condizioni psicologiche come stress elevato possono influenzare negativamente il decorso della gravidanza, portando ad un aborto spontaneo.
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“Pensare è difficile, ecco perché la maggior parte diventa giudice.” – C. G. Jung
#frase del giorno#citazioni famose#c.g. jung#giudicare#pregiudizi#pensare è difficile#pensiero del giorno blog#criticare#frasi tumblr
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Gabbie, ghetti, gates...
I mille sinonimi del pregiudizio

I recinti costruiti dalle dittature
si somigliano tutti.
Le prigioni mentali dentro cui prospera
chi predica le chiusure, i razzismi
il "noi e loro", si tramutano poi in regressione
arretramento civile, violenza, disparità
in recinti, e infine, nel peggiore dei casi,
in persecuzioni, discriminazioni, modelli
divisivi e aggressivi e ingiustizia diffusa.
Tutto è legato
Ma il Male, prima di tutto, nasce nelle idee
nella mente, nel pensiero.
Ogni volta che ci troviamo davanti
a una mente chiusa, egocentrica, vendicativa
sentiamo che quello è il terreno fertile,
perchè attecchisca l'odio, il rancore,
l'attacco ai valori di umanità e libertà.
Il fascismo accade ogni volta
che siamo indifferenti alla sorte dell'altro
del diverso da noi.
Ogni volta che ci permettiamo il
"IO ME NE FREGO ! "
Ogni volta che non riconosco la pari dignità,
che non so vedere la mia identica umanità
nell'altro... È allora che nasce il Male assoluto.







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#pensieri sparsi#riflessioni sulla Giornata della Memoria 2024#il terreno fertile delle dittature è la rigidità mentale#pregiudizi#recinti#ghetti
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