#libertà di espressione
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gregor-samsung · 1 month ago
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“ Marta lo guardò e sorrise. So che lei è stato un grande appoggio per Monteiro Rossi e suo cugino, disse Marta, dottor Pereira lei è stato veramente magnifico, dovrebbe essere dei nostri. Pereira sentì una lieve irritazione, sostiene, e si tolse la giacca. Senta signorina, replicò, io non sono né dei vostri né dei loro, preferisco fare per conto mio, del resto non so chi sono i vostri e non voglio saperlo, io sono un giornalista e mi occupo di cultura, ho appena finito di tradurre un racconto di Balzac, delle vostre storie preferisco non essere al corrente, non sono un cronista. Marta bevve un sorso di Porto e disse: noi non facciamo la cronaca, dottor Pereira, e questo che mi piacerebbe che lei capisse, noi viviamo la Storia. Pereira bevve a sua volta il suo bicchiere di Porto e replicò: senta signorina, Storia è una parola grossa, anch'io ho letto Vico e Hegel, a suo tempo, non è una bestia che si può addomesticare. Ma forse lei non ha letto Marx, obiettò Marta. Non l'ho letto, disse Pereira, e non mi interessa, di scuole hegeliane sono stufo, e poi senta, lasci che le ripeta una cosa che le ho già detto prima, io penso a me soltanto e alla cultura, è questo il mio mondo. Anarchico individualista?, chiese Marta, è questo che mi piacerebbe sapere. Cosa vuole intendere con ciò?, chiese Pereira. Oh, disse Marta, non mi dica che non sa cosa vuoi dire anarchico individualista, la Spagna ne è piena, gli anarchici individualisti fanno molto parlare di sé in questi tempi e si sono anche comportati eroicamente, anche se forse un po' più di disciplina ci vorrebbe, questo almeno è quello che penso. “
Antonio Tabucchi, Sostiene Pereira, Feltrinelli, 1994 [Libro elettronico]
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gocciadentroalmare · 6 months ago
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La consapevolezza arriva quasi sempre all'improvviso, e fa male, barcolli, vacilli, ti si apre una voragine sotto ai piedi.
Ma, immediatamente dopo, ti permette di ridare la giusta posizione alle cose, ti dona una prospettiva altra rispetto a quella delle aspettative narcisistiche, del bisogno egocentrico sentito come un diritto.
E il passo successivo è la libertà.
Quella vera.
Che ti obbliga all'onestà, alla trasparenza, alla presenza.
Ed è l'antidoto più efficace contro la paura.
- Melanie Klein -
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lastanzadeisogni · 2 years ago
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rideretremando · 29 days ago
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"TRA CENSURA, REPRESSIONE E IMPRUDENZA: LA DIFFICILE RELAZIONE CON LA LIBERTA'.
Chi ha incarichi pubblici ha una relazione strabica con le libertà civili. Non si fida dei cittadini comuni. Li teme. Per ragioni ideologiche o per imprudenza, per una pulsione all’arbitrio o per decisioni poco sagge, chi amministra ha il ‘grilletto’ facile con la denuncia penale, la sospensione di stipendio, la cancellazione di decisioni prese. In tutti i casi, alza un polverone che confonde, non ci fa sentire sicuri. Non possiamo sentirci padroni delle nostre opinioni, quali che esse siano, se con coercizione o censorio paternalismo veniamo indotti a non fidarci del nostro giudizio. Reprimere, denunciare, depennare sono decisioni diverse, ma tutte con il sapore della diffidenza nei confronti dei cittadini e delle loro libertà civili.
Il caso piú noto di quest anno è quello di Christian Raimo, insegnante e scrittore, sospeso per alcuni mesi dall'insegnamento e in parte dallo stipendio per aver criticato il Ministro all'Istruzione e al Merito, Giuseppe Valditara (dal palco di una manifestazione politica, ha paragonato l’impatto del ministro sulla scuola pubblica alla “Morte nera di Star Wars"). Il commento dall'Ufficio Scolastico Regionale del Lazio è stato questo: le parole di Raimo non aiutano a fare una “critica costruttiva” e inoltre sono state “proferite da un docente” che dovrebbe “rappresentare un esempio di comportamento etico e civile per gli studenti”. Che cosa significa “critica costruttiva?” Chi la definisce? Il ruolo di un insegnante si estende al di fuori dell’insegnamento e dura 24 ore al giorno come quello di un poliziotto? La posizione di un insegnante di fronte allo Stato dipende da un giuramento di fedeltà e di obbedienza? Nella vaghezza si annida l’istigazione all’arbitrio.
Il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (riformato nel 2023) all’articolo 2 dice che “il dipendente si astiene da dichiarazioni pubbliche offensive nei confronti dell’amministrazione o che possano nuocere al prestigio, al decoro o all’immagine dell’amministrazione di appartenenza o della pubblica amministrazione in generale.” Si intuisce come questa lista di termini aulici, “prestigio”, “decoro”, “immagine” (per giunta riferiti non solo all’amministrazione di appartenenza, ma a quella pubblica in generale) lasci largo spazio alla discrezionalità interpretativa.
La libertà di opinione è in bilico con una normativa pensata per ottenere piú facili interventi coercitivi. Nel nome della norma! Per cambiare la mentalità e il comportamento; per abituare ad associare la critica con l’opposizione; per fare di alcuni singoli un modello che veicoli timore e ci induca a starsene zitti e buoni; per educarci al conformismo; e per indurci a pensare che se lo dice la norma... Scriveva J.S. Mill nel 1859 che “legalizzando” le società pensano di aver finalmente vinto “il pericolo e l’onta delle persecuzioni”. Il liberticidio vellulato viaggia con i regolamenti.
L’incerta relazione con la libertà segue anche vie meno repressive ma sempre censorie, come la cancellazione del rapper Tony Effe dal programma del concerto di fine anno promosso dal Comune di Roma a causa della misogenia dei suoi testi. I responsabili dell’amministrazione capitolina si sono affidati ad agenzie per creare il programma del concertone. Ma spettava a loro vagliare i testi e decidere. E quel che han fatto dopo avrebbero dovuto farlo prima: non invitare, invece di cancellare. Mancanza di prudenza che tra l’altro ha dato ancor piú visibilità al rapper. Il moralismo non è un buon investimento, soprattutto se usato come toppa. E’ vero che il pubblico del concerno sarà composto di famiglie e quindi bambini, per cui quei testi sono poco adatti. Ha senso usare il paternalismo con i minori. Ma lo si adotti ex ante! Ci mettiamo il casco prima di salire in moto, non dopo un incidente. Poca professionalità e poca prudenza.
Alla fine, sarebbe stato preferibile sentire il rapper e poterlo fisciare; fare quel che Marco Capanna e i suoi amici fecero all’inaugurazione della stagione lirica alla Scala di Milano nel dicembre 1968: tirare uova marce. La libertà non deve fare paura. Lasciate che siamo noi a gestirla, a fare censura orizzontale con la nostra opinione, che è autorevole e molto temuta!"
Nadia Urbinati
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jollijeff · 6 months ago
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Molte persone non vogliono aiutare, vogliono essere protagoniste, farsi le fighe, sentirsi importanti, farsi superiori, perché son degli sfigati di merda. Altre non vogliono essere aiutate, ma vogliono Comandare. Occhio a queste persone. Riconoscerle.
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aitan · 11 months ago
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"Ci stiamo abituando a troppe cose.
Non vorrei che ora ci abituassimo anche ai manganelli."
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jiyu-ares · 2 years ago
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Mettiamo una X sugli errori
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pierciccarese · 2 years ago
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È uscito ieri 28 Febbraio in italiano il libro dello storico americano Benjamin Abelow " Come l’Occidente ha provocato la guerra in Ucraina". Secondo i media occidentali la guerra è stata voluta e architettata dal brutto e cattivo Putin ma come si dice nel mio paese " devono essere ascoltate tutte le campane prima di dare un giudizio" e così ho fatto! Purtroppo i media occidentali seguono tutti un'unica linea propagandistica e chi dice il contrario viene etichettato con i peggiori appellativi da "proputin a filorusso" fino ad arrivare a essere denigrato e deriso, insomma la solita ideologia politica del politically correct tutto occidentale.
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pier-carlo-universe · 11 days ago
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Il Rito: un’opera di Ingmar Bergman tra censura e arte al Teatro Vascello. Roma. Un viaggio tra potenza artistica e dinamiche sociali nella rappresentazione teatrale diretta da Alfonso Postiglione
Dal 21 al 26 gennaio, il Teatro Vascello di Roma ospiterà Il Rito, adattamento teatrale dell’omonimo film di Ingmar Bergman del 1969.
Dal 21 al 26 gennaio, il Teatro Vascello di Roma ospiterà Il Rito, adattamento teatrale dell’omonimo film di Ingmar Bergman del 1969. La pièce, diretta da Alfonso Postiglione, porta in scena una riflessione profonda sul rapporto tra arte e censura, esplorando le tensioni tra autorità e libertà creativa. Un’opera ispirata al genio di Bergman.Il Rito è un’opera straordinaria tratta dal film…
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gregor-samsung · 1 year ago
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“ Quando il cameriere arrivò con la limonata Pereira gli chiese: che notizie ci sono, Manuel? Notizie contrastanti, rispose il cameriere, pare che ora in Spagna ci sia un certo equilibrio, i nazionalisti hanno conquistato il Nord, ma i repubblicani la vincono al centro, pare che la quindicesima brigata internazionale si sia comportata valorosamente a Saragozza, il centro è in mano alla repubblica e gli italiani che appoggiano Franco si stanno comportando in maniera ignobile. Pereira sorrise e chiese: lei per chi tiene, Manuel? A volte per l'uno a volte per l'altro, rispose il cameriere, perché sono forti tutti e due, ma questa storia dei nostri ragazzi della Viriate che sono andati a combattere contro i repubblicani non mi piace, in fondo anche noi siamo una repubblica, abbiamo cacciato il re nel millenovecentodieci, non vedo quale sia il motivo di combattere contro una repubblica. Giusto, approvò Pereira. “
Antonio Tabucchi, Sostiene Pereira, Feltrinelli, 1994 [Libro elettronico]
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personal-reporter · 27 days ago
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Il Politicamente Corretto: tra lingua di cotone e sincerità
Il termine “politicamente corretto” è ormai entrato stabilmente nel nostro lessico quotidiano. Ma cosa significa davvero? E perché suscita così tante passioni, tra chi lo difende a spada tratta e chi lo considera una forma di censura? Continue reading Il Politicamente Corretto: tra lingua di cotone e sincerità
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pensierodelgiornoblog · 1 month ago
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rideretremando · 11 months ago
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Zagrebelsky
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jollijeff · 8 months ago
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Arrampicarsi sopra una pianta d'appartamento
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shadyqueeneagle · 2 months ago
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- Il fatto che io, donna comune e non medico, non abbia un utero, mentre tu, uomo abbia invece un utero, non vuol dire che non possa esprimere sui social la mia opinione sull'aborto: tutti possiamo avere un opinione su tutto, anche se non proviamo sulla nostra pelle tale esperienza: si chiama "libertà di espressione!", perché siamo in democrazia, mica in una dittatura, eh! Anche voi uomini, quando vi gira, ci dite come dobbiamo tagliare la barba noi donne! Questa è la parità!
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aitan · 1 year ago
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Tutti hanno il diritto di esprimere la propria opinione, ma, cribbio, non tutte le opinioni sono rispettabili.
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