jiyu-ares

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Un dialogo incessante tra vita e morte.

Brutto pensare alla morte, ma è un pensiero che mi accompagna da quando sono piccola e ho imparato ad accettarlo. Ho imparato a reagire, ad aspettare "giorni migliori" ma sappiate che non esiste un giorno in cui non abbia il pensiero di andarmene e non dover più stressare nessuno. Perché in questo mondo sono tutti fottutamente egoisti e io troppo emotiva per essere costantemente alla ricerca del menefreghismo verso gli altri.

Mi dispiace. Per cose che dovrei solo ringraziare siano andate così e non diversamente. Ho tanta voglia di scrivere ma adesso mi sembra così tempo perso farlo.

[jiyu-ares]

Amicizia

Uno dei valori per me più sacri.

Difficile accettare il dolore di un'amicizia che finisce.

Un'amicizia che reputavi essenziale nella tua esistenza, eppure se non ci sei tu, quella persona diventa inesistente.

Se non ci sei nei miei momenti peggiori, non sarai con me nei miei momenti migliori.

Hasta la vista.

[jiyu-ares]

Metteresti fine al mio dolore?

Prenderesti la mia vita?

Mi faresti dissanguare?

Mi abbandoneresti quando ne ho bisogno?

Prenderesti la mia anima nella pioggia di mezzanotte?

Mentre sto cadendo a pezzi

Mentre sto uscendo pazzo.

Broken lund

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Voglio una svolta.

[jiyu-ares]

M= mille cose a cui pensare;

M=mille motivi per odiarvi;

M= mille paranoie al secondo;

M= mille motivi per andare avanti;

[jiyu-ares]

"Cambia itinerario"

Perché non credi in me?

Perché mi demolisci ancor prima di poter costruire una base?

Ti odio, perché mi fai sentire come se la mia vita fosse un susseguirsi di tempo sprecato e questo mi fa male.

Ti vorrei rispondere "senti arrivo direttamente al finale della mia vita che dici?" Dato che non mi dai IL TEMPO DI FARE NIENTE.

Al primo errore, allora non fa per me.

Ti chiedo allora, cosa pensi sia per me? Tempo perso.

[jiyu-ares]

Ciao moon.

Da un po sei senza sun.

Come stai?

Sono terribilmente immersa nella rabbia che mi rende fredda e indifferente.

Vuoi vedermi sun?

Per dire "addio moon?"

Sai sun, è impossibile e sai perché?

Perché io rifletto anche di giorno.

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Il mio più grande potere?

La scrittura, li non puoi fermarmi, li sono oltre, li sono quello che voglio, li sono me stessa, ogni mio pensiero, emozione, sensazione, tutto trascritto con una semplice penna.

Ma è lo scrittore che da vita a quella che potrebbe essere una qualsiasi penna e nelle mie mani, quasi, la scrittura potrebbe fuoriuscire come un qualcosa di reale e concreto.

[jiyu-ares]

Carpe diem.

[jiyu-ares]

Noi proiettiamo la nostra parte inconscia sugli altri, emerge negli altri, e così conosciamo noi stessi.

Ma c'è qualcosa di inconscio che esce al di fuori negli altri, che però non rendiamo cosciente in noi, non riconoscendolo.

Come si riconosce? Come si riconosce ciò che ci appartiene ma non appunto riconosciamo?

[jiyu-ares]

Ho concluso la partita buttando l'8 nero.

Per fortuna non sono in squid game.

[jiyu-ares]

https://www.tumblr.com/communities/jiyu-keji

Emozioni incasinate? Esprimile qui, magari ne esci con un buon consiglio da parte mia♡

Tralasciando il cesso dietro.

Non sono mai stata ferma più di tanto, il fermarmi lo vedo come "l'essere niente" il non fare niente, non mi gratifica.

Ma quando le motivazioni del tuo essere ferma sono esterne ed è il momento in cui la vita sta decidendo per te, e fermarsi diventa inevitabile.

E così, purtroppo, si deve attendere. E come ho già accennato, ormai un milione di volte, l'attesa mi lacera dentro.

Ma faccio un respiro e vado avanti, augurandomi il meglio che possa desiderare.

[jiyu-ares]

Parole sagge.

Paura di non essere all'altezza, bravo a fingere sicurezza.

-Cesare Cremonini

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Il mio più grande difetto?

Sentire troppo.

Il sentire troppo mi porta a volere troppo, a voler sentire il fuoco al solo sfiorarsi.

Spoiler non funziona così.

E io vivo incessantemente una battaglia con me stessa in cui cerco di sentire meno.

Amo sentire troppo, ma il non riceverlo mi brucia internamente, il non sentire la reciprocità o non averla come si vorrebbe.

Sono io il problema?

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Rammentiamo.

"Il suicidio è sempre stato spiegato come sintomo di un disturbo mentale, in realtà è un fenomeno molto più complesso. Prima si pensava banalmente che chi voleva suicidarsi fosse depresso, e che quindi andasse curato con un antidepressivo. Ma non è cosi: molti depressi non arrivano a pensieri di morte, invece chi ci pensa è vittima di un dolore mentale costante, di un senso di fallimento, di angoscia, di sofferenza anche fisica, di un dialogo incessante con sé stesso... e il suicidio si presenta come la migliore soluzione per uscire da quello stato. Più che il desiderio di avvicinarsi alla morte, è il tentativo estremo di allontanarsi da un dolore psicologico divenuto insopportabile. Se questo dolore potesse essere alleviato, o eliminato, si ritroverebbe la voglia di vivere."

La vita di chi resta - Matteo B. Bianchi

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"Come ogni storia infuocata finisce in cenere."

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Lasciare andare il dolore.

Si dice sempre di dover lasciare andare il passato, di dover pensare al presente. Non è facile in realtà lasciare il dolore o la felicità legata al passato, sono più le emozioni che ci tengono ancorate e cazzo, solo con l'accettazione possiamo ricordare senza aggrapparci con estrema forza a ciò che ricordiamo, contorcendoci lo stomaco di dolore.

Comprendere è difficile, accettare è difficile, e le persone intorno, a volte seppure le amiamo non comprendono i nostri processi.

~benvenuto 2025~