#risorse umane
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Ressources humaines [Human Resources] (Laurent Cantet - 1999)
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Risorse Umane: "Gruppi d'ascolto per persone silenzione" è il nuovo singolo
Le Risorse Umane tornano con il loro nuovo singolo Gruppi d’ascolto per persone silenziose; un racconto un po’ Fight Club e un po’ Trainspotting, dominato dalle ombre di un post punk secco e oscuro. Su una strumentale martellante la penna si muove a delineare i contorni incerti di sagome inaffidabili, mentre una voce accompagna gli accordi con un ritmo e una tonalità tipicamente spoken. Il…
#emergenti#genere musicale#gruppi d&039;ascolto per persone silenzione#musica indipendente#risorse umane#singolo#spotify#streaming
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Sindacati in Allerta: Richiesto Piano Strategico per il Futuro del Gruppo AMAG di Alessandria. Preoccupazione per la gestione del Gruppo AMAG e per il destino dei dipendenti: sindacati convocati in Comune per trovare soluzioni
Le organizzazioni sindacali Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL, insieme alle categorie che seguono AMAG Ambiente, hanno espresso forte preoccupazione riguardo alla gestione e al futuro del Gruppo AMAG di Alessandria.
Le organizzazioni sindacali Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL, insieme alle categorie che seguono AMAG Ambiente, hanno espresso forte preoccupazione riguardo alla gestione e al futuro del Gruppo AMAG di Alessandria. Convocati il 29 ottobre 2024 nella Commissione Consiliare Bilancio del Comune di Alessandria, i sindacati hanno sollecitato l’azienda a presentare un piano strategico chiaro che…
#Alessandria today#Amag Alessandria#Amag Ambiente#azienda pubblica#bilancio aziendale#ciclo integrato idrico#Commissione Consiliare Bilancio#comune di Alessandria#contrattazione sindacale#crisi aziendale#distribuzione gas#Femca-Cisl#Filctem-Cgil#frammentazione aziendale#futuro AMAG#Gestione aziendale#Google News#incontro sindacati-sindaco#italianewsmedia.com#lavoro ad Alessandria#pianificazione industriale#piano strategico AMAG#Pier Carlo Lava#protezione del lavoro#protezione occupazionale#rilancio aziendale#Risorse umane#RSU#scorporo aziendale#servizio all’utenza
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Gestione delle Risorse Umane - Principi e pratiche
La gestione delle risorse umane (GRU) è il processo che riguarda la pianificazione, l’organizzazione, la direzione e il controllo delle attività relative al personale di un’organizzazione. La GRU ha lo scopo di ottimizzare le prestazioni dei dipendenti in funzione degli obiettivi strategici dell’organizzazione, garantendo al contempo il loro benessere e la loro soddisfazione. In questo articolo,…
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#collaborazione#crescita aziendale#gestione team#Leadership#pratiche aziendali#risorse umane#soddisfazione stakeholder#strategie HR#successo professionale#sviluppo team
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Nell’epoca delle grandi dimissioni, della ricerca dell’equilibrio tra vita e lavoro prima di tutto, sembra quasi passata in secondo piano una “tradizionale” gestione della propria carriera fatta di crescita professionale ed economica. Ma qual è lo stato dell’arte del fare carriera oggi? Quali sono le attitudini e competenze che servono? Ne parliamo con Nicola Argenziano, HR Director SE Europe di The Berner Group. --- https://www.colazionedilavoro.com https://www.improovo.com
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02.06.2023 Risorse Umane di Alex Capuozzo all'interno di Storie di Graus con Ivan Scudieri
#alex-capuozzo#graus#graus-edizioni#interviste#ivan-scudieri#libri#napoli#recensioni#risorse-umane#romanzo
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comunque raga senza offesa se qualcunə lo fa di lavoro ma i recruiter dell'ufficio delle risorse umane dovrebbero essere praticamente tuttə seguitə accuratamente da un supporto psichiatrico e psicologico perché ultimamente sto facendo dei colloqui con gente che non si capisco se ci è o ci fa
allucinante.
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IL PARCO NIOKOLO-KOBA IN SENEGAL È STATO SALVATO: ESCE DAI SITI IN PERICOLO
Il Comitato per il patrimonio mondiale dell’UNESCO ha deciso di rimuovere il Parco nazionale Niokolo-Koba in Senegal dalla Lista dei siti mondiale in pericolo, in seguito alle misure positive che hanno contribuito a migliorare lo stato di conservazione del sito naturale.
Iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale nel 1981 per la sua biodiversità unica al mondo, la riserva naturale ha dovuto affrontare diverse minacce negli ultimi anni, dall’impoverimento della fauna selvatica, il bracconaggio, l’estrazione di basalto e altre attività umane che hanno minacciato il suo ecosistema, portandolo all’inserimento nella Lista del Patrimonio Mondiale in Pericolo nel 2007. In seguito a questa procedura, lo Stato del Senegal ha notevolmente intensificato il monitoraggio delle specie emblematiche e sono state stanziate risorse per la sorveglianza, al fine di contrastare il bracconaggio e la ricerca illegale dell’oro, nonché per organizzare meglio la transumanza del bestiame. È stato inoltre istituito un sistema di controllo dell’inquinamento minerario e sono state installate apparecchiature per l’analisi dell’acqua e del suolo. Sono anche stati realizzati programmi per la lotta contro la specie invasiva Mimosa pigra.
Situate lungo le rive del Gambia, le foreste a galleria e le savane di Niokolo-Koba ospitano una ricchissima fauna selvatica, tra cui l’alce di Derby (la più grande delle antilopi), scimpanzé, leoni, leopardi, una numerosa popolazione di elefanti e un gran numero di uccelli, rettili e anfibi. La decisione riconosce i risultati conseguiti dal Senegal e il suo impegno formale durato 17 anni per rivalutare significativamente i piani di conservazione dell’area.
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Fonte: UNESCO; foto di Image Noise
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Le maggiori prestazioni di Eleonora
Mi chiamo Eleonora e lavoro da cinque mesi nella software house di Mirella. È divorziata da tempo e ha i figli lontani: uno lavora in Russia e un’altra s’è sposata con un Australiano. Di conseguenza, è totalmente dedita alla sua piccola azienda. Lei è una donna di mezz'età: molto curata, colta, intelligente e di gusti fini e non comuni.
Un po’ snob, direi. Nel suo campo lavorativo d'applicazione, malgrado la concorrenza feroce, è molto ben inserita: assieme al suo team infatti ha sviluppato e aggiorna/mantiene da remoto pezzi di software cruciali di sei importanti compagnie di profilo internazionale: due sono italiane e le altre quattro sparse tra Europa e Medioriente.
Tra di esse alcune di rilievo nel campo degli elettromedicali. Malgrado la concorrenza agguerrita, o forse proprio a causa di questo, il nostro lavoro procede a gonfie vele perché siamo aggiornatissimi; continua a essere richiesto, apprezzato e soprattutto puntualmente pagato. Ogni tanto prendiamo anche piccole commesse da regioni, comuni e aziendine private. Non si butta via niente. Tutto fa brodo; tutto porta soldi ed esperienza.
Mi ha assunta quindi per allargare la sua base di risorse umane e io le sono molto grata. Apprezzo questo lavoro come una benedizione, soprattutto in questo periodo di vacche magre, in cui per il Covid il lavoro di mio marito procede con difficoltà. Con Beppe ci siamo sposati l’anno scorso e ci amiamo. Molto.
Lui è un esperto e valido elettricista. Ha una piccola impresa in proprio, con due ragazzi che lo aiutano, ma adesso purtroppo per ovvii motivi di lavoro fortemente ridotto e grazie ai periodi di lockdown, pagati i loro stipendi a noi non resta molto. In questo frangente in cui per lui è tutto difficile, il mio introito almeno ci consente di mangiare e pagare le bollette.
Il mutuo per la casa lo sfanghiamo comunque ogni sei mesi a fatica. Il vestiario, quant'altro fosse voluttuario e qualsiasi altro bene o spesa superflui, di fatto non esistono più, per noi. Come per molti altri, del resto. Figli ancora non ne abbiamo. Oggi dico “grazie a Dio.” Vedremo in seguito.
Dal momento in cui sono arrivata in studio, con Mirella le nostre semplici cortesie tra donne hanno preso via via una piega molto particolare e sempre più intima: i quattro altri collaboratori miei colleghi, dall'arrivo del virus in poi hanno preferito lavorare da casa in smart working e vengono in sede soltanto se strettamente necessario.
Lei però mi ha chiesto da subito se io fossi disponibile a essere fisicamente sempre presente con lei, per non sentirsi troppo sola. Ho detto subito di si e la cosa mi sta bene, anche perché mi consente di uscire di casa e di non entrare in attrito con mio marito, cosa quasi sicura, qualora avessimo dovuto affrontare una convivenza forzata da isolamento, costretta e continua sotto lo stesso tetto.
Da quando in ufficio siamo da sole io e lei, sin dai primi giorni, al mio arrivo in studio alle otto - io sono puntuale come un orologio svizzero - lei mi ha sempre salutata con un bacino dolce sulla guancia e il caffè pronto nella tazzina di ceramica. Man mano che siamo entrate in confidenza sempre più intima, dapprima ha aggiunto al bacino un’amichevole… pacca sul culo!
Che però man mano s’è trasformata in una carezza amorevole e prolungata. Le prime volte cercavo di non farci troppo caso, però diventavo comunque rossa in viso. Ma come cazzo si permette, questa! Da poco mi ha confessato che il mio rossore la faceva impazzire di desiderio. Un giorno, durante la solita pausa caffè-confessionale tra donne delle dieci e mezzo, sono scoppiata a piangere.
Un po’ per tutte le difficoltà pratiche che stiamo incontrando a casa come coppia, ma soprattutto per una bella litigata fatta con Beppe proprio la sera prima. Allora mi ha presa sottobraccio, fatta sedere sul divano vicina a lei e quindi mi ha parlato da donna molto esperta, di fatto confortandomi grandemente.
Mi ha detto cose che in fondo ognuna già sa: che se lo amo me lo devo tenere stretto, a ogni costo. Che l’amore non è cogliere margherite. E che per un minuto di estasi ci sono ore di sacrificio, che bisogna sempre guardare al 90% di positivo che l’altro porta nella nostra vita, trascurando l’inevitabile 10% di difetti che ciascuno ha. Che non devo cercare di cambiarlo, perché un uomo o chiunque altro lo puoi solo amare così com’è.
In sostanza, non devo commettere gli errori che ha commesso lei, per poi ritrovarsi sola e che sarebbe sempre stata a mia disposizione per aiutarmi quando ne avessi avuto bisogno. Mi ha accarezzata a lungo, stringendomi a sé. Poi mi ha dato il solito bacio sulla guancia. Però per la prima volta non s’è staccata: ha continuato a tenere le labbra incollate al mio viso e, dandomi mille bacini, s’è man mano spostata sul mio collo.
Mi ha letteralmente scioccata: mi ha baciata, leccata e - potevo sentirla chiaramente farlo - ha aspirato profondamente il mio odore naturale misto al profumo che uso al mattino. Incollata a me per buoni cinque minuti. Francamente ero paralizzata dalla sorpresa, perché non avevo mai neppure remotamente pensato di poter essere l’oggetto del desiderio da parte di una donna.
E non osavo oppormi, troppo tenevo a quell'unica fonte di sostentamento per la mia piccola famiglia. Le ho solo sussurrato di non farmi dei succhiotti, per ovvie ragioni. Quindi a un tratto s'è staccata, forse sentendomi un po’ irrigidita e imbarazzata. Ha finito a malincuore di godere di me e, un po’ impacciata, mi ha sorriso ed è tornata rapidamente nel suo ufficio, che è in una stanza separata dall'open space riservato a noi dipendenti.
La giornata è proseguita poi come al solito. Abbiamo pranzato parlando di lavoro, dei colleghi e di altro. Tutto come sempre, almeno apparentemente. Io però ero in pieno subbuglio interiore. A fine lavoro, a occhi bassi e in lacrime mi ha chiesto scusa per essersi lasciata andare, per aver infranto la mia sfera intima, privatissima. Mi ha detto che è molto sola, che anche lei ha un assoluto bisogno d'amore e che si sente ancora una donna viva e appassionata.
Di fatto, ha aggiunto, tu sei l’unica persona che mi dia un po’ di calore umano, recentemente. Alle sue parole profonde, provenienti dal centro della sua anima, mi sono sciolta. Le ho sorriso per rassicurarla, l’ho accarezzata a lungo, l’ho stretta a me e le ho detto di non preoccuparsi, che capivo perfettamente. Perché alla fine siamo tutti esseri umani e perciò prede di legittime e sacrosante passioni. Mi ha sorriso grata. Forse così facendo devo aver alimentato la sua cotta per me. Niente bacetto di commiato, quella sera.
All'indomani Mirella non ha saputo resistere: appena sono arrivata mi ha fissata a lungo, mi ha preso il viso tra le mani, confessando di avermi pensata tutta la notte e mi ha direttamente baciata a lungo lingua in bocca. In modo appassionato. Io diplomaticamente stavolta l’ho assecondata e ricambiata. Abbiamo giocato con le lingue, per darci il “buon lavoro” mattutino. Devo dire che stavolta non ero troppo dispiaciuta.
Anzi, ero lusingata e contenta di ricevere attenzioni e manifestazioni di desiderio da parte di una persona più grande di me di vent'anni almeno e che professionalmente ammiro moltissimo. Poi, in qualche modo abbiamo ritrovato la concentrazione necessaria per lavorare. Ma alla solita pausa caffè delle dieci e mezzo sul divano in pelle, s’è aperta completamente: mi ha confessato che mi ama, che mi desidera da morire e ha preso a leccarmi il collo, di fatto tentando di rubarmi l’anima e la gioventù. A lungo.
Mi infilava le mani dappertutto, mi coccolava il seno, giocava coi miei capezzoli oramai rigidi dal desiderio e con le sue dita mi violava il culo e la fica ripetutamente. Poi le toglieva e le succhiava, avida. Mi ha detto che da quando si era separata, tre anni addietro, non faceva più sesso e che per me avrebbe fatto cose folli, pur di avermi e farmi sua. No, che non mi preoccupassi per il matrimonio: figuriamoci se avesse mai voluto crearci un qualche disturbo. Chiedeva a me solo un pezzettino di felicità.
E io potevo darglielo. Volevo, a questo punto. Mi faceva soltanto un’assoluta tenerezza. E iniziava a piacermi anche sessualmente. In breve, giocoforza siamo diventate amanti. Mi sono dovuta piegare, in tutti i sensi. Ormai ogni giorno, prima di tornare a casa apriamo il divano letto d’emergenza presente in ufficio; ci denudiamo e a lei lascio fare del mio corpo tutto quello che vuole. Mirella di me è diventata completamente pazza.
Acquista online per me la biancheria più costosa e profumi esclusivi. Arriva tutto in ufficio, ovviamente. Io per parte mia sono comunque e molto pragmaticamente ben contenta di farla felice, pur di tenermi il lavoro. Ho imparato a dirle sempre di si, a godere delle sue mani, della sua lingua, a leccarla a lungo e a farla godere a mia volta. Questa cosa segreta e proibitissima però vedo che sta facendo bene anche al mio matrimonio.
Con Beppe infatti sono diventata molto più paziente del solito e con sua grande sorpresa prendo spesso l’iniziativa per farmi scopare. Gli consento, se vuole, di avere la fica o il culo a suo piacere; poi gli faccio pompini interminabili e infine lo ingoio golosissima. Gli infilo la lingua o le mie dita ormai esperte nel culo, mentre lo masturbo o lo succhio.
Lui resta ogni volta a bocca aperta dallo stupore per le mie insospettabili ormai svelate abilità di puttana. Quindi si diverte da matti se gli chiedo di onorare il mio seno con la sua bocca e di leccarmi la passera a lungo, come e quanto desidera lui. Tutto perché è il mio uomo e, nonostante lo tradisca con una donna, lo adoro ancor più di prima. Anche perché lui ha il cazzo, presidio maschile sacrosanto senza cui non saprei vivere. Sere fa ho confessato a Mirella che quello che facciamo insieme sarebbe il sesso perfetto, se solo lei avesse il membro.
Il giorno dopo mi ha fatto la sorpresa: a fine lavoro ha tirato fuori e ha voluto che indossassi uno strap-on di notevoli dimensioni che solo Dio sa come avrà fatto a trovare in così poco tempo! Le ho fatto toccare il cielo con un dito. Penso di provare qualcosa anch’io per lei ormai. Per amarci, ogni sera, prima di aprire il divano-letto, anche se siamo sicure che con l’isolamento ognuno dei colleghi non si muove da casa, facciamo il dovuto giro di telefonate e ci assicuriamo che i vari collaboratori siano tutti belli tranquilli a casa e che non vengano a farci una imbarazzante visita a sorpresa.
Ritengo anche che tra un mesetto o giù di lì le chiederò un aumento di stipendio per “maggiori prestazioni”; se non altro per giustificare con Beppe le ore di “extra lavoro” svolto ogni giorno. E a fine pandemia dovremo trovare il modo e l’opportunità per stare da sole. Per fortuna lei vive a due soli isolati dall'ufficio. Perché ci si abitua a tutto ed eventualmente ci si affeziona anche alla propria padrona crudele. Lei invece è solo una donna tenera e bisognosa delle mie carezze. Tra noi due la vera padrona sono io, ormai: sessualmente e sentimentalmente l’ho in pugno.
Ma sul lavoro, in modo molto corretto, prevale il comportamento puramente professionale, com’è giusto che sia. Beh… dovremo cercare di non far trapelare nulla, mai... Perché questa storia non può finire. La desidero molto anche io e la penso spesso, anche quando faccio l’amore con Beppe. Quando si dice: “unire l’utero al dilettevole!” Alla fine, l’amore ti si insinua comunque dentro: quando, come e con chi tu non avresti mai pensato possibile.
RDA
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Le pulci sognano di comprarsi un cane e i nessuno sognano di non essere più poveri, che un giorno magico piova all'improvviso la fortuna, che piova a catinelle la fortuna; ma la fortuna non piove né oggi, né domani, né mai, né come pioggerella cade dal cielo la fortuna, per quanto i nessuno la invochino e benché pruda loro la mano sinistra, o scendano dal letto col piede destro, o comincino l'anno cambiando la scopa. I nessuno: i figli di nessuno, i padroni di niente, che non sono, nonostante siano. I nessuno: i niente, gli annientati, affamati, morendo la vita, fottuti, fottutissimi: Che non parlano lingue, ma dialetti. Che non professano religioni, ma superstizioni. Che non fanno arte, ma artigianato. Che non praticano cultura, ma folclore. Che non sono esseri umani, ma risorse umane. Che non hanno viso, ma braccia. Che non hanno nome, ma un numero. Che non figurano nella storia universale, ma nella cronaca nera della stampa locale. I nessuno che costano meno della pallottola che li uccide. Eduardo Galeano-I Nessuno
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Le PMI Italiane in Crisi: Carenza di Personale Qualificato nel Mercato del Lavoro in Crescita
Le piccole e medie imprese (PMI) italiane, pilastri dell’economia nazionale, si trovano oggi a fronteggiare un problema sempre più preoccupante: la difficoltà nel reperire personale qualificato
Le piccole e medie imprese (PMI) italiane, pilastri dell’economia nazionale, si trovano oggi a fronteggiare un problema sempre più preoccupante: la difficoltà nel reperire personale qualificato. Nonostante le prospettive positive di crescita del mercato del lavoro tra il 2024 e il 2028, si stima che tra i 3,1 e i 3,6 milioni di nuovi occupati saranno richiesti per soddisfare le necessità…
#2024-2028#competenze#competitività PMI#Crescita economica#Educazione#Formazione continua#Imprese Italiane#Innovazione#Italia#laureati.#Mercato del lavoro#nuove professioni#Occupazione#Opportunità di lavoro#personale qualificato#PMI#Politiche Pubbliche#Risorse umane#skills gap#sviluppo PMI#tessuto produttivo
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tornare alla vita di tutti i giorni non è mai bello, un fine settimana di leggerezza in fondo non basta. mi piace sentirmi fluttuante, con la testa leggera, il corpo rilassato. oggi dovrei fare una sorta di colloquio con quelli delle risorse umane, ma non so cosa voglio in fondo. vorrei potermi sentire sempre così leggero, meno fragile senza dovermi strafare. il cielo è di buon auspicio ma fa lo stesso quel fresco che permette alla sigaretta di riscaldarti un po'. non so cosa fare, non so se dirtelo prima o poi, forse sarebbe carino, boh.
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Se è vero che il grande valore della produzione alimentare italiana sta nella sua tradizione, è altrettanto vero che anche questo comparto industriale deve seguire con grande attenzione i processi di cambiamento in atto e tenersi al passo con i tempi, anche all’interno dell’organizzazione e nella gestione delle sue persone. Ne parliamo insieme a Michele Rinaldi - Human Resources and Organization Director di Levoni SpA. https://www.colazionedilavoro.com https://www.improovo.com
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Chi trascura l'ascolto,
trascura l'amore.
Nel dedalo delle relazioni umane, esiste una violenza silente, impercettibile ai radar convenzionali, ma devastante nella sua essenza: L'arte simulata dell'ascolto, dove le parole sono udite ma non accolte.
Rivela una mancanza di generosità nell'attenzione, un deserto emotivo che supera la semplice avarizia di tempo o risorse materiali.
Non c'è crudeltà superiore a quella di far sentire gli altri trasparenti, ignorati da chi sembra presente, ma in realtà, ha la mente altrove, impaziente di fuggire verso altri impegni.
Il dolore di essere trascurati, di dover mendicare frammenti di presenza autentica, è un'umiliazione che rafforza il senso di solitudine e inadeguatezza.
Questo tipo di disattenzione, quando si è costretti a supplicare per quell'interesse che dovrebbe essere offerto liberamente e con piacere, cristallizza la violenza in un solo attimo.
È spesso l’ultimo segnale di allarme, l’indicatore finale che qualcosa nel tessuto di quella particolare relazione si è irrimediabilmente strappato.
La dinamica della non-curante superiorità, travestita da normale distrazione, è una danza macabra attorno al fuoco dell'egoismo assoluto, dove la fiamma dell'autoconservazione brucia ogni speranza di connessione autentica.
Eppure, in questo scenario di apparente desolazione, emerge un sentiero di resistenza, non pavimentato di inutile rancore, ma di autostima.
All’ennesima e ultima richiesta di attenzione non concessa la consapevolezza di sé come entità indipendente, la cui stima non dipende più dall'ascolto altrui, diventa un bastione contro l'indifferenza.
Inizia allora un percorso di autoaffermazione che porta a spezzare le catene dell'elemosina emotiva, insegnandoci che la vera unione di sentimenti nasce dall'equità, non dalla supplica.
Tutte le vere crudeltà più spesso risiedono non in gesti manifesti ma in angoli dell'indifferenza.
Riconoscere questo è il primo passo per costruire un'esistenza dove l'attenzione indivisa diventa il dono più prezioso, una dimostrazione d'amore che trascende parole e persino molti altri fatti, riaffermando la sacralità dell'essere visti e sentiti, ovvero del bisogno assolutamente umano di connetterci gli uni con gli altri.
Chi trascura l'ascolto, trascura l'amore.
(Luca Pani - da "Prove di Volo: Manuale di Psiconautica Elementare")
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Quando vengono coinvoltiti loro i santoni del politicamente corretto, i detentori di verità olistiche, allora “le risorse umane” si devono arginare. Noi lo stamo a di da anni!! Chiudete la portaaaa! 👊👊👊
Via canale Montesano on telegram
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