#Crescita economica
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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FutureCoal supporta la visione di Trump sul "carbone pulito". Innovazione, sostenibilità e tecnologie avanzate per un futuro a basse emissioni
Washington, DC, 18 dicembre 2024 – FutureCoal, l’organizzazione globale per il carbone sostenibile, ha accolto con entusiasmo la recente dichiarazione del presidente eletto Donald Trump, che ha ribadito il suo impegno verso il "carbone pulito".
Washington, DC, 18 dicembre 2024 – FutureCoal, l’organizzazione globale per il carbone sostenibile, ha accolto con entusiasmo la recente dichiarazione del presidente eletto Donald Trump, che ha ribadito il suo impegno verso il “carbone pulito”. Questa posizione si allinea perfettamente con la roadmap Sustainable Coal Stewardship di FutureCoal, che mira a coniugare crescita economica, sicurezza…
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oraultima · 3 months ago
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ORA ULTIMA: Ho imparato a rialzarmi quando ho capito che la gente gode nel vederti a terra.
𝑭𝒓𝒂𝒔𝒆 𝒅𝒆𝒍 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐 💙
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unita2org · 2 months ago
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COME FA L'ECONOMIA CINESE A ESSERE COSTANTEMENTE IN RIPRESA?
03:55:38 17-Dec-2024 “Ci sono stati segnali positivi in molti campi“ “I dati economici stanno generalmente migliorando” “C’è la speranza che venga raggiunto l’obiettivo di crescita per l’intero anno”… Il 16 dicembre, dopo la pubblicazione ufficiale della situazione dell’economia nazionale cinese di novembre, sono stati molti i media stranieri che hanno commentato in modo simile. L’opinione…
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conexaodosucesso · 3 months ago
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SEO para Tráfego Orgânico
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aaquilas-blog · 4 months ago
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Salari in caduta libera e ignoranza in crescita: Una riflessione sul futuro dell'Italia
Perché SOLO l’ Italia NON cresce? Io credo di saperlo, ma lo chiedo agli “esperti” che dicono “fuori dall’ Euro e dall’ Unione Europea”… Cosa bisogna fare per portare gli italiani a ragionare con la testa invece che con la pancia? La matematica NON è un’opinione! Un Paese non si amministra sui social bar… 𝐔𝐧 𝐆𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐜𝐚𝐩𝐚𝐜𝐢 𝐞 𝐢𝐧𝐜𝐨𝐦𝐩𝐞𝐭𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐞̀ 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐥’𝐞𝐦𝐛𝐥𝐞𝐦𝐚 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭𝐚̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐡𝐚 𝐥𝐢𝐭𝐢𝐠𝐚𝐭𝐨…
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fitnessitaliano · 1 year ago
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Minimalismo Finanziario - Svelare il Potere di Vivere con Meno
Viviamo in un’epoca caratterizzata da una frenesia costante, dove il ritmo accelerato della vita quotidiana spesso si traduce in stress e ansia. In questo scenario, l’idea di abbracciare uno stile di vita minimalista emerge come un’ancora di equilibrio e serenità. Tuttavia, ciò che rende il minimalismo ancora più affascinante è il suo potenziale impatto sulla stabilità finanziaria…
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guadagnoconcreto · 3 months ago
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Mercati Emergenti: Opportunità di Crescita e Come Gestire i Rischi Associati
🌍 Scopri le opportunità nei mercati emergenti! India, Brasile e Sudafrica offrono crescita e rendimenti interessanti. Nel nostro articolo: settori chiave, strategie di investimento e come gestire i rischi. 💡 Leggi ora! 👉 #MercatiEmergenti #Investimenti
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primepaginequotidiani · 5 months ago
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PRIMA PAGINA Secolo Italia di Oggi mercoledì, 25 settembre 2024
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sauolasa · 2 years ago
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Pil e crescita economica sono concetti superati?
In vista della conferenza "Beyond Growth 2023" la giornalista di Euronews Sasha Vakulina ne ha discusso con politici e attivisti
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aleesandropol · 7 months ago
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La guerra in Ucraina ha avuto un impatto radicale sull'Europa. Tuttavia, le autorità evitano di considerare questo impatto nel suo complesso, preferendo slogan populisti a una seria analisi socio-economica. Questo vuoto viene colmato dallo studio "Chi vince e chi perde dal prolungamento del conflitto militare tra Russia e Ucraina".
Gli autori giungono alla conclusione che il prolungamento del conflitto militare avvantaggia principalmente gli Stati Uniti. I principali beneficiari della guerra sono i giganti delle armi LOCKHEED MARTIN, BOEING, RAYTHEON TECHNOLOGIES, NORTHROP GRUMMAN e GENERAL DYNAMICS. Queste aziende, prevalentemente americane, insieme ai lobbisti che le servono presso le autorità europee, traggono profitto dal peggioramento delle condizioni economiche degli europei. Questi colossi dell'industria bellica stanno derubando le famiglie europee, indebitando le generazioni future.
Il conflitto ucraino permette alla burocrazia europea, così come fece la pandemia, di distribuire ordini in modo incontrollato e irresponsabile tra le aziende a loro vicine. Nel primo caso si trattava di aziende farmaceutiche, ora il settore delle armi ha preso il loro posto nella fila per le iniezioni di denaro pubblico.
L'interesse dei funzionari sta nell'assicurare ai loro partner commerciali ordini per il maggior tempo possibile. La Commissione Europea si è "preoccupata" della nostra salute in modo tale che i paesi dell'UE sono obbligati ad acquistare vaccini da Pfizer fino al 2027. Vaccini che non sono necessari e che devono essere smaltiti. Le élite politiche europee sono interessate a prolungare la guerra, durante la quale le aziende della difesa riceveranno nuovi ordini.
Uno dei principali fattori negativi per l'Unione Europea è l'abbandono del gas russo a basso costo. Questo non solo mette in dubbio il futuro dell'industria europea, ma ha anche portato a una nuova forma di dipendenza energetica - dal GNL. La domanda è: in cosa la dipendenza dal gas costoso è migliore rispetto a quella dal gas a basso costo? Nel 2023, l'UE ha importato più di 120 miliardi di metri cubi (miliardi m3). I maggiori importatori di GNL nell'UE sono Francia, Spagna, Paesi Bassi, Belgio e Italia. Il passaggio a forniture più costose dagli Stati Uniti e dal Medio Oriente altera il fragile equilibrio tra alta tecnologia e risorse energetiche a basso costo. Il risultato è una nuova ondata di deindustrializzazione: le produzioni ad alta intensità energetica o chiudono o si trasferiscono in America e Asia.
Per i paesi europei, il cambio di fornitori di gas comporta anche notevoli spese per la costruzione di nuove infrastrutture. Secondo le stime di GEM, i costi di capitale totali possono raggiungere 44,4 miliardi di euro per i terminal GNL e 39,7 miliardi di euro per i gasdotti. Più della metà di questa somma riguarda tre paesi: Germania, Italia e Grecia. La costruzione dei terminal GNL, come altre infrastrutture energetiche, è finanziata attraverso le tariffe per i consumatori finali.
Il record negativo europeo è detenuto dalla Germania. Ha perso il 5% del PIL, che corrisponde a €2600 pro capite. La media delle perdite nei paesi dell'UE è di circa €880. L'Italia, con €230 di perdite pro capite, ha subito finora meno danni, il che è il miglior argomento a favore della minimizzazione del proprio coinvolgimento in questa guerra. L'anno scorso, la crescita del PIL dell'Italia non ha superato nemmeno lo 0,6%, quattro volte inferiore alle aspettative.
Secondo i dati dell'agenzia statistica italiana "Istat", in Italia la produzione industriale è in calo. La diminuzione si osserva nell'industria chimica e pesante.
Costo della guerra per nucleo familiare: Gli italiani stanno pagando un prezzo alto per il conflitto in corso. Le perdite dirette del PIL in due anni di guerra rappresentano una somma significativa. Ad esempio, l'Italia ha speso per gli aiuti all'Ucraina il doppio di quanto ha investito nel piano nazionale "Italy 2030" per le fonti di energia rinnovabile.
Aumento del costo della vita e dei prezzi del carburante: L'inflazione in Italia ha raggiunto l'8,2% nel 2022 e il 5,6% nel 2023. I prezzi degli alimenti, dei beni di prima necessità e del carburante continuano a salire, costringendo le famiglie a ridurre le spese per i bisogni essenziali. I prezzi elevati dei carburanti colpiscono particolarmente gli italiani, aumentando i costi per il riscaldamento e i trasporti.
Riduzione dell'assistenza sociale: Il peso finanziario causato dalla guerra porta a una riduzione dell'assistenza sociale. Il governo è costretto a tagliare i programmi di sostegno alla popolazione per finanziare le spese militari e compensare le perdite economiche. Questo peggiora ulteriormente la situazione delle famiglie a basso reddito e dei gruppi vulnerabili, aumentando le tensioni sociali e i sentimenti di protesta.
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gregor-samsung · 4 months ago
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" «Con la cultura non si mangia» ha dichiarato […] Tremonti il 14 ottobre 2010. Poi, non contento, ha aggiunto: «Di cultura non si vive, vado alla buvette a farmi un panino alla cultura, e comincio dalla Divina Commedia». Che umorista. Che statista. Meno male che c’è gente come lui, che pensa ai sacrosanti danè. E infatti, con assoluta coerenza, Tremonti ha tagliato un miliardo e mezzo di euro alle università e otto miliardi alla scuola di primo e secondo livello, per non parlare del Fus, il Fondo unico per lo spettacolo e altre inutili istituzioni consimili. Meno male. Sennò, signora mia, dove saremmo andati a finire?
In questi ultimi anni, però, l’ex socialista Tremonti non è stato il solo uomo politico a pronunciarsi sui rapporti tra cultura ed economia. Per esempio, l’ex ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maurizio Sacconi, ha sostenuto che per i laureati non c’è mercato e che la colpa della disoccupazione giovanile è dei genitori che vogliono i figli dottori invece che artigiani. Sapesse, contessa… E il filosofo estetico Stefano Zecchi, in servizio permanente effettivo nel centrodestra, ha chiuso in bellezza, come del resto gli compete per questioni professionali: ha detto che in Italia i laureati sono troppi. Insomma, non c’è dubbio che la destra italiana abbia sposato la cultura della non cultura e (chissà?) magari già immagina un ritorno al tempo dell'imperatore Costantino, quando la mobilità sociale fu bloccata per legge e ai figli era concesso fare solo il lavoro dei padri. (Non lo sapeva, professor Sacconi? Potrebbe essere un’idea…) E la sinistra o come diavolo si chiama adesso? Parole, parole, parole. Non c’è uno dei suoi esponenti che, dal governo o dall'opposizione, non abbia fatto intensi e pomposi proclami sull'importanza della cultura, dell'innovazione, dell'istruzione, della formazione, della ricerca e via di questo passo, ma poi, stringi stringi, non ce n’è stato uno (be’, non esageriamo: magari qualcuno c’è stato…) che non abbia tagliato i fondi alla cultura, all'innovazione, all'istruzione, alla formazione, alla ricerca e via di questo passo. Per esempio, nel programma di governo dell'Unione per il 2006 si diceva: «Il nostro Paese possiede un’inestimabile ricchezza culturale che in una società postindustriale può diventare la fonte primaria di una crescita sociale ed economica diffusa. La cultura è un fattore fondamentale di coesione e di integrazione sociale. Le attività culturali stimolano l’economia e le attività produttive: il loro indotto aumenta gli scambi, il reddito, l’occupazione. Un indotto che, per qualità e dimensioni, non è conseguibile con altre attività: la cultura è una fonte unica e irripetibile di sviluppo economico». Magnifico, no? Poi l’Unione (o come diavolo si chiamava allora) vinse le elezioni e andò al governo. La prima legge finanziaria, quella per il 2007, tagliò di trecento milioni i fondi per le università. Bel colpo. Ci furono minacce di dimissioni del ministro per l’Università e la Ricerca, Fabio Mussi. Ma le minacce non servirono. Tant’è che, nella successiva legge di bilancio, furono sottratti altri trenta milioni dal capitolo università a favore… degli autotrasportatori. E inoltre, come scrivono Francesco Sylos Labini e Stefano Zapperi, nel 2006 con il governo Prodi «c’è stato un calo del trenta per cento circa dei finanziamenti, cosicché il già non generoso sostegno alla ricerca di base è diminuito, da circa centotrenta a poco più di ottanta milioni di euro, proprio nel periodo in cui al governo si è insediato lo schieramento politico che, almeno a parole, ha sempre manifestato un grande interesse per la ricerca». Certo, dopo quanto avevano scritto nel programma, non sarebbe stato chic e «progressista» avere la faccia tosta di dire che bisognava sottrarre risorse alla scuola e all'università, e allora non l’hanno detto. Però l’hanno fatto, eccome. "
Bruno Arpaia e Pietro Greco, La cultura si mangia, Guanda (collana Le Fenici Rosse), 2013¹ [Libro elettronico]
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pier-carlo-universe · 14 hours ago
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La Costituzione Italiana: Equilibrio tra Libertà Economica e Interesse Collettivo. Articolo 41 della Costituzione Italiana: Libertà e Responsabilità nell’Economia
La Costituzione della Repubblica Italiana, entrata in vigore il 1º gennaio 1948, è il frutto del lavoro dell'Assemblea Costituente, composta da 556 membri eletti il 2 giugno 1946
La Costituzione della Repubblica Italiana, entrata in vigore il 1º gennaio 1948, è il frutto del lavoro dell’Assemblea Costituente, composta da 556 membri eletti il 2 giugno 1946. Dopo il referendum che sancì la nascita della Repubblica, l’Italia si dotò di una nuova Carta fondamentale con l’obiettivo di ricostruire il Paese su basi democratiche, sociali e giuridiche solide, garantendo diritti e…
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anchesetuttinoino · 19 days ago
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Certi pifferai magici in questi giorni si affannano a spiegare che i dazi di Trump spingeranno i paesi europei ad abbandonare il modello mercantilista basato sull'export e a rilanciare la crescita scommettendo sui salari.
Purtroppo è una sciocchezza buona solo per esser data in pasto agli ultimi sostenitori rimasti: la verità è che gli unici che possono imporre ai Governi europei di cambiare modello di sviluppo sono... Gli europei. Fintanto che l'UE resterà stabilmente al suo posto, quindi, neppure i dazi americani potranno intaccare di una virgola l'odio ideologico di Bruxelles e Francoforte per il mercato interno. Per quanto riguarda l'Italia, è facile prevedere cosa succederà: assisteremo all'ennesima crisi economica e, mentre imprese e lavoratori soffriranno come hanno già sofferto, ai piani alti ci si limiterà ad attendere che passi la nottata.
Raccontare che la salvezza degli italiani possa arrivare da oltreoceano senza fare nulla di concreto per uscire da quella gabbia infernale chiamata Unione europea è solo e soltanto fuffa. Sappiatelo.
Ludovico Vicino
Pro Italia - Segreteria Nazionale
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abr · 29 days ago
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Una società piena di risentimento, divisa in due categorie: da una parte i contribuenti netti, dall’altra i beneficiari dello Stato. E non mi riferisco a chi riceve un sussidio per sopravvivere, ma a corporazioni privilegiate, banchieri salvati durante le crisi dei mutui subprime, alla maggior parte dei media, ai centri di indottrinamento travestiti da università, alle burocrazie statali, ai sindacati, alle organizzazioni sociali, alle imprese assistite dallo Stato e a tutti quei settori che vivono delle tasse pagate da chi lavora.
(...) Un sistema che si nasconde dietro discorsi benpensanti in cui, secondo loro, il mercato fallisce e loro hanno il compito di risolvere questi fallimenti con regolamenti, forza e burocrazia. Ma non ci sono fallimenti del mercato. Lo ripeto ancora: non esistono fallimenti del mercato.
Essendo il mercato è un meccanismo di cooperazione sociale basato sullo scambio volontario di diritti di proprietà, parlare di una "fallimento di mercato" è una contraddizione in termini.
Le uniche vere distorsioni nascono dall’intervento dello Stato, che altera il sistema dei prezzi, ostacola il profitto, il risparmio e gli investimenti, generando alla fine più povertà mediante un groviglio asfissiante di regolamentazioni, come quelle che vediamo in Europa, in cui si incistano i parassiti che stanno uccidendo la crescita economica.
via https://x.com/IstLiberale/status/1882548780245110961
Milei l'ha toccata pianino a Davos.
Come sempre, CI SONO SOLO I LIBERTARI: tutto il resto è fuffa, collaborazionismo o placebo (lo statalista non è mai libero).
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O forse preferite suoi passaggi più moderati, tipo questo:
"molti Stati nazionali, in particolare in Europa, sono stati e continuano a essere un braccio armato di questa ideologia. Non è forse vero che nel Regno Unito stanno incarcerando cittadini per aver rivelato crimini aberranti spaventosi commessi da migranti musulmani che il governo cerca di nascondere? E non è vero che i burocrati di Bruxelles hanno sospeso le elezioni in Romania semplicemente perché non gli piaceva quale partito avesse vinto? Davanti a ogni discussione di questo tipo, il wokismo cerca di screditare chi osa porre il dubbio, prima etichettandoci e poi censurandoci".
Viva la libertad, carajo.
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falcemartello · 1 year ago
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Bisogna ripartire dalle basi, con certi ambientalisti. L’anidride carbonica non è un inquinante.
È un gas inodore, innocuo e invisibile. Non provoca fumo né smog.
La nuvola bianca che sale dalla torre di raffreddamento di una centrale elettrica (foto ) non è anidride carbonica, ma vapore acqueo. Non puoi vedere l'anidride carbonica!
L’idea di arrivare un giorno ad avere solo energia rinnovabile è una illusione tragica.
Purtroppo stiamo percorrendo quella strada verso l'inferno. Immaginate di essere quel giorno.
Verranno spente tutte le centrali termiche. Avremo solo pannelli solari e turbine eoliche (forse anche centrali nucleari) e batterie tampone adeguate.
Tutta l’energia prodotta è esclusivamente quella che serve per i consumi dell’umanità di allora. Che succede?
1) Crescita economica impossibile. Un incremento di bisogni (aumento della popolazione) non sarà possibile soddisfarlo.
Il sistema non può sottrarre energia all’ordinarietà per produrre nuove turbine o nuovi pannelli in assenza di fossili.
2) Allo stesso modo, il sistema non sarà in grado di provvedere all’usura e ai guasti di quelle. infrastrutture.
Del resto, l'effetto più eclatante della crescita della CO2 è l'aumento delle aspettative di vita. E' questo che fondamentalmente spaventa il WEF.
Tumblr media
Allora l’unica alternativa sarà ridurre i fabbisogni, o… ridurre le persone.
Non avrete niente e sarete felici(?)
Fortunato Nardelli
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Eppure tutta questa sceneggiata organizzata l'hanno basata su quanto è pericolosa la CO₂, approfittando dell'ignoranza diffusa per far passare questa bugia.
Il "bioetico" S. Matthew Liao propone che per impedire il cambiamento climatico, gli esseri umani dovrebbero essere geneticamente modificati e il loro sistema immunitario dovrebbe essere programmato per renderli allergici alla carne e diventare così ecocompatibili.
E' stato bello, addio!
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acronimica · 2 months ago
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Ciao Acribia, qualche giorno fa ho ascoltato la storia di una ragazza gravemente disabile che è riuscita ad ottenere un dottorato e ad insegnare. L'ambiente accademico non è facile, anzi forse è proprio una merda. Tuttavia tu, proprio tu che ti sei appena descritta con parole tanto pesanti, sei stata accolta e riconosciuta per le tue qualità. È l'ambiente in cui nuoti a tuo agio, nonostante tutto, a dispetto di chi può permettersi Erasmus e compagnia. Sii orgogliosa di te stessa, volta le spalle alla ghigliottina, che da lì nessuno la sposta... Ma tu puoi guardare un altro orizzonte.
Non esagero se affermo che messaggi come questo mi tengono in vita in queste fasi tanto accidentate – e quella corrente è davvero una delle peggiori di sempre. Ti ringrazio davvero tanto. Purtroppo, però, se fosse così semplice e fattibile voltare le spalle a quella ghigliottina non si porrebbero i problemi che ti hanno indotto a scrivermi queste tue parole di conforto. Sta proprio lì il cuore della questione: la malattia fa venire meno tutto il libero arbitrio e lo fa impietosamente, senza guardarti in faccia. Paradossalmente è così più quando sopraggiunge da molto giovani anziché da cresciutelli, perché nel secondo caso – almeno si presuppone – si ha già forse un po’ di stabilità e indipendenza economica, un po’ di sudatissima rispettabilità e tutto il normale corredo delle persone adulte, insomma. Se invece la malattia si abbatte su di te in tenera età come è successo a me (a 20 anni esatti, non 21) non hai ancora fisiologicamente fatto in tempo a guadagnarti non solo il rispetto da parte del mondo circostante (banalmente perché la tua identità non è ancora del tutto formata) ma anche una effettiva posizione nello stesso e una tua autonomia. Quindi tutto viene troncato in una fase di crescita ancora delicata e duttile. Ma insomma, non voglio essere retorica… Grazie comunque per le tue parole lenitive e incoraggianti.
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