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#Crescita economica
fitnessitaliano · 9 months
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Minimalismo Finanziario - Svelare il Potere di Vivere con Meno
Viviamo in un’epoca caratterizzata da una frenesia costante, dove il ritmo accelerato della vita quotidiana spesso si traduce in stress e ansia. In questo scenario, l’idea di abbracciare uno stile di vita minimalista emerge come un’ancora di equilibrio e serenità. Tuttavia, ciò che rende il minimalismo ancora più affascinante è il suo potenziale impatto sulla stabilità finanziaria…
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PRIMA PAGINA La Discussione di Oggi sabato, 14 settembre 2024
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sauolasa · 1 year
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Pil e crescita economica sono concetti superati?
In vista della conferenza "Beyond Growth 2023" la giornalista di Euronews Sasha Vakulina ne ha discusso con politici e attivisti
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aleesandropol · 2 months
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La guerra in Ucraina ha avuto un impatto radicale sull'Europa. Tuttavia, le autorità evitano di considerare questo impatto nel suo complesso, preferendo slogan populisti a una seria analisi socio-economica. Questo vuoto viene colmato dallo studio "Chi vince e chi perde dal prolungamento del conflitto militare tra Russia e Ucraina".
Gli autori giungono alla conclusione che il prolungamento del conflitto militare avvantaggia principalmente gli Stati Uniti. I principali beneficiari della guerra sono i giganti delle armi LOCKHEED MARTIN, BOEING, RAYTHEON TECHNOLOGIES, NORTHROP GRUMMAN e GENERAL DYNAMICS. Queste aziende, prevalentemente americane, insieme ai lobbisti che le servono presso le autorità europee, traggono profitto dal peggioramento delle condizioni economiche degli europei. Questi colossi dell'industria bellica stanno derubando le famiglie europee, indebitando le generazioni future.
Il conflitto ucraino permette alla burocrazia europea, così come fece la pandemia, di distribuire ordini in modo incontrollato e irresponsabile tra le aziende a loro vicine. Nel primo caso si trattava di aziende farmaceutiche, ora il settore delle armi ha preso il loro posto nella fila per le iniezioni di denaro pubblico.
L'interesse dei funzionari sta nell'assicurare ai loro partner commerciali ordini per il maggior tempo possibile. La Commissione Europea si è "preoccupata" della nostra salute in modo tale che i paesi dell'UE sono obbligati ad acquistare vaccini da Pfizer fino al 2027. Vaccini che non sono necessari e che devono essere smaltiti. Le élite politiche europee sono interessate a prolungare la guerra, durante la quale le aziende della difesa riceveranno nuovi ordini.
Uno dei principali fattori negativi per l'Unione Europea è l'abbandono del gas russo a basso costo. Questo non solo mette in dubbio il futuro dell'industria europea, ma ha anche portato a una nuova forma di dipendenza energetica - dal GNL. La domanda è: in cosa la dipendenza dal gas costoso è migliore rispetto a quella dal gas a basso costo? Nel 2023, l'UE ha importato più di 120 miliardi di metri cubi (miliardi m3). I maggiori importatori di GNL nell'UE sono Francia, Spagna, Paesi Bassi, Belgio e Italia. Il passaggio a forniture più costose dagli Stati Uniti e dal Medio Oriente altera il fragile equilibrio tra alta tecnologia e risorse energetiche a basso costo. Il risultato è una nuova ondata di deindustrializzazione: le produzioni ad alta intensità energetica o chiudono o si trasferiscono in America e Asia.
Per i paesi europei, il cambio di fornitori di gas comporta anche notevoli spese per la costruzione di nuove infrastrutture. Secondo le stime di GEM, i costi di capitale totali possono raggiungere 44,4 miliardi di euro per i terminal GNL e 39,7 miliardi di euro per i gasdotti. Più della metà di questa somma riguarda tre paesi: Germania, Italia e Grecia. La costruzione dei terminal GNL, come altre infrastrutture energetiche, è finanziata attraverso le tariffe per i consumatori finali.
Il record negativo europeo è detenuto dalla Germania. Ha perso il 5% del PIL, che corrisponde a €2600 pro capite. La media delle perdite nei paesi dell'UE è di circa €880. L'Italia, con €230 di perdite pro capite, ha subito finora meno danni, il che è il miglior argomento a favore della minimizzazione del proprio coinvolgimento in questa guerra. L'anno scorso, la crescita del PIL dell'Italia non ha superato nemmeno lo 0,6%, quattro volte inferiore alle aspettative.
Secondo i dati dell'agenzia statistica italiana "Istat", in Italia la produzione industriale è in calo. La diminuzione si osserva nell'industria chimica e pesante.
Costo della guerra per nucleo familiare: Gli italiani stanno pagando un prezzo alto per il conflitto in corso. Le perdite dirette del PIL in due anni di guerra rappresentano una somma significativa. Ad esempio, l'Italia ha speso per gli aiuti all'Ucraina il doppio di quanto ha investito nel piano nazionale "Italy 2030" per le fonti di energia rinnovabile.
Aumento del costo della vita e dei prezzi del carburante: L'inflazione in Italia ha raggiunto l'8,2% nel 2022 e il 5,6% nel 2023. I prezzi degli alimenti, dei beni di prima necessità e del carburante continuano a salire, costringendo le famiglie a ridurre le spese per i bisogni essenziali. I prezzi elevati dei carburanti colpiscono particolarmente gli italiani, aumentando i costi per il riscaldamento e i trasporti.
Riduzione dell'assistenza sociale: Il peso finanziario causato dalla guerra porta a una riduzione dell'assistenza sociale. Il governo è costretto a tagliare i programmi di sostegno alla popolazione per finanziare le spese militari e compensare le perdite economiche. Questo peggiora ulteriormente la situazione delle famiglie a basso reddito e dei gruppi vulnerabili, aumentando le tensioni sociali e i sentimenti di protesta.
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anchesetuttinoino · 3 months
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Quanto ha perso l’Italia con l’euro in 20 anni
* studio del Centro per la politica europea (Cep)
Il rapporto “Vent’anni di euro: vincitori e perdenti” rivela quali Paesi hanno visto le proprie casse e le tasche dei cittadini riempirsi grazie alla moneta unica e quali, al contrario, sono sprofondati. Lo studio ha stimato il PIL pro capite che ogni Paese avrebbe avuto senza l’Euro. L’Italia, con una perdita totale di 4.325 miliardi di PIL bruciati, si piazza all’ultimo posto per crescita economica nella zona euro. Nessuno peggio di noi.
Gli esperti del Cep sono categorici: “In nessun altro Paese l’Euro ha portato a perdite così elevate di prosperità come in Italia”. Il PIL pro capite italiano è rimasto stagnante dall’introduzione dell’Euro, con una perdita pro capite di 73.605 euro dal 1999 al 2017.
Al contrario, la Germania ha guadagnato in totale 1.893 miliardi di euro, ovvero 23.116 euro per abitante nello stesso periodo. Dietro la Germania troviamo i Paesi Bassi, e, ironia della sorte, perfino la Grecia ha subito perdite minori rispetto all’Italia. Questo dato è emblematico e ci fa riflettere su quanto l’introduzione dell’Euro abbia avuto effetti devastanti sulla nostra economia.
Fonte
Grazie Mortadella. (Eppure l'illustre statista ancora appare qui e là nei talk show bisbigliando e sibilando le sue solite cazzate).
Ma questo è ancora nulla: tra 20 anni un altro accurato studio ci dirà quanto abbiam perso facendo i reggicoda degli USA, in una guerra SOLO a loro vantaggio, grazie agli accordi presi con loro dall'illuminatissimo europarlamento.
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falcemartello · 1 year
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Bisogna ripartire dalle basi, con certi ambientalisti. L’anidride carbonica non è un inquinante.
È un gas inodore, innocuo e invisibile. Non provoca fumo né smog.
La nuvola bianca che sale dalla torre di raffreddamento di una centrale elettrica (foto ) non è anidride carbonica, ma vapore acqueo. Non puoi vedere l'anidride carbonica!
L’idea di arrivare un giorno ad avere solo energia rinnovabile è una illusione tragica.
Purtroppo stiamo percorrendo quella strada verso l'inferno. Immaginate di essere quel giorno.
Verranno spente tutte le centrali termiche. Avremo solo pannelli solari e turbine eoliche (forse anche centrali nucleari) e batterie tampone adeguate.
Tutta l’energia prodotta è esclusivamente quella che serve per i consumi dell’umanità di allora. Che succede?
1) Crescita economica impossibile. Un incremento di bisogni (aumento della popolazione) non sarà possibile soddisfarlo.
Il sistema non può sottrarre energia all’ordinarietà per produrre nuove turbine o nuovi pannelli in assenza di fossili.
2) Allo stesso modo, il sistema non sarà in grado di provvedere all’usura e ai guasti di quelle. infrastrutture.
Del resto, l'effetto più eclatante della crescita della CO2 è l'aumento delle aspettative di vita. E' questo che fondamentalmente spaventa il WEF.
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Allora l’unica alternativa sarà ridurre i fabbisogni, o… ridurre le persone.
Non avrete niente e sarete felici(?)
Fortunato Nardelli
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Eppure tutta questa sceneggiata organizzata l'hanno basata su quanto è pericolosa la CO₂, approfittando dell'ignoranza diffusa per far passare questa bugia.
Il "bioetico" S. Matthew Liao propone che per impedire il cambiamento climatico, gli esseri umani dovrebbero essere geneticamente modificati e il loro sistema immunitario dovrebbe essere programmato per renderli allergici alla carne e diventare così ecocompatibili.
E' stato bello, addio!
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ma-come-mai · 7 months
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Sanzioni flop, mosca cresce 6 volte l’europa
DUE ANNI DI PROPAGANDA E DATI IGNORATI - Crescita, Pil, Borse e banche (non il gas): i numeri sull’economia russa indicano che è ancora lontano l’obiettivo perseguito dall’Unione. Si va verso il 14° pacchetto
DI MARCO MARONI
Con il 13° pacchetto di sanzioni approvato dall’Unione europea ed entrato in vigore ieri, con misure restrittive su altre 1056 persone e 88 entità, il volume delle iniziative messe in campo per frenare l’economia russa e la sua capacità di finanziare la guerra in Ucraina ha raggiunto lo straordinario volume di oltre 19 mila. I bandi all’importazione e all’esportazione, il price cap sui prezzi energetici, la stretta su sistemi di pagamento e intermediari finanziari, il congelamento di beni pubblici (300 miliardi di dollari di riserve valutarie) e privati all’estero, fanno della Russia il Paese più sanzionato al mondo e il più sanzionato della storia. Ma dopo due anni di guerra economica scatenata dai Paesi ai due lati dell’Atlantico, e mentre il presidente Usa Biden studia un ulteriore pacchetto da 500 nuove sanzioni, sembra essere senza precedenti anche lo scostamento tra l’obiettivo che si voleva raggiungere e la realtà dei fatti.
Partiamo dalle macro cifre. Il Fondo monetario internazionale (Fmi) che nel settembre 2022 stimava un’economia russa in contrazione del 6% per quell’anno e del 3,5% nel 2023, ha dovuto fare un notevole lavoro di revisione: gli ultimi dati pubblicati indicano che nel 2023 il Prodotto interno lordo (Pil) russo è cresciuto del 3%, e la previsione per il 2024 è del +2,6%. La crescita è la migliore di tutti i Paesi dell’area dell’euro, quasi in stagnazione: più 0,5% nel 2023 e una previsione dello 0,9% per quest’anno. Peggio di tutti la Germania; l’economia della cosiddetta locomotiva europea, prima vittima del caro energia e dei cali nell’export, l’anno scorso è entrata in recessione, con un Pil a meno 0,3% che quest’anno potrebbe risalire allo 0,5%. Peggio di Mosca hanno fatto anche gli Stati Uniti, più al riparo dagli effetti delle sanzioni: più 2,5% l’anno scorso e una previsione del 2,1% quest’anno. Riguardo ai mercati finanziari, la Borsa di Mosca ha guadagnato il 27% rispetto a due anni fa, il cambio del rublo ha recuperato le perdite subite, tornando ai livelli del 2021. A sperimentare una crescita da record è il sistema bancario. Grazie alla corsa ai nuovi mutui sussidiati dallo stato e ai finanziamenti per acquistare le attività delle imprese occidentali che lasciano il Paese, le banche russe l’anno scorso hanno fatto profitti per 37 miliardi di dollari, 16 volte quelli dell’anno precedente. I buoni dati economici, insieme a una propaganda che è riuscita a descrivere la guerra come una necessità esistenziale, contribuiscono peraltro al consenso, con la popolarità di Putin ai massimi da sette anni, è all’85% di gradimento.
Ciò che analisti e politici cercano di capire è come mai le sanzioni non sortiscano l’effetto sperato. I motivi sembrano risiedere in una notevole capacità della Russia e dei suoi partner commerciali di aggirare le sanzioni, e in una riconversione nell’economia e nei rapporti finanziari internazionali. Mosca ha spinto su nuovi mercati, alleato cinese innanzitutto. L’anno scorso l’interscambio commerciale tra Cina e Russia è stato di 240 miliardi di dollari, in aumento del 26,3 % sull’anno precedente. A seguire gli scambi in valuta, con la yuan cinese che sta sostituendo il dollaro.
Capitolo importazioni, ambito sensibile per i partner Nato in quanto funzionali anche all’industria degli armamenti. Dopo il brusco arresto nei primi mesi dell’invasione, con le consegne dall’Europa calate del 52%, ora si è tornati ai livelli pre-guerra. È aumentato l’import dai fornitori esistenti, sono stati sostituiti prodotti, fatti accordi con nuovo fornitori e, soprattutto si è seguita la strada delle importazioni parallele. Crescite dell’export si sono registrate dalla Turchia e da una serie di Paesi dell’ex blocco sovietico, come Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Kirgizistan.
In molti casi questi Paesi fanno da tramite, riesportando in Russia prodotti importati da altri che adottano la politica sanzionatoria. Per avere un’idea di come funziona, basti pensare al boom dei cellulari (i cui chip possono essere usati anche per gli armamenti) in Armenia, dove le importazioni sono decuplicate in valore.
Qualche effetto positivo sembrano invece aver avuto le misure su gas e petrolio, prima voce dell’export russo. Se nell’estate del 2022 i prezzi del gas erano arrivati a 340 euro per Megawattora, una manna per le casse russe impegnate a finanziare la guerra, la quotazione ora è a 23 euro. Mentre il petrolio è sceso dai 120 dollari al barile dell’estate 2022 a 76 dollari. Ma anche qui, Mosca non è stata messa fuori gioco. Prima del price cap, che ha proibito agli importatori occidentali di trattare petrolio russo a più di 60 dollari al barile, il 60% dell’export russo era trasportato da petroliere europee. Oggi gran parte di quel petrolio è trasportato da compagnie con sedi in Paesi non sanzionatori.
Le prossime misure, secondo quanto annunciato da Biden, dovrebbero colpire di più le banche e i loro affari, spesso poco rintracciabili con le imprese che riforniscono la Russia. Ma secondo gli analisti, il rischio qui è di mettere in pericolo la stabilità del sistema finanziario internazionale.
Chi dubita sulla reale ripresa del sistema produttivo russo argomenta che la crescita è dovuta soprattutto alla riconversione di parte della sua economia in un’economia di guerra, non sostenibile sul lungo periodo. Un ragionamento che sembra non considerare che, nella storia, la guerra è ciò che ha fatto fare un balzo in avanti produttivo alle economie in crisi.
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colonna-durruti · 3 months
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Un’altra economia - Il Tascabile
l’idea che la crescita sia positiva, che sia un fine in sé, è ancora molto presente. E per sostenerla ci inventiamo fallacie come la crescita green. L’idea di crescita green si basa sull’ipotesi che si possa scindere la crescita economica dalla pressione sulle risorse ambientali. Ad oggi, questa teoria non è supportata da alcuna letteratura. Al massimo possono esserci momenti di separazione relativa, in cui la crescita diventa meno intensiva. […] Ma una separazione assoluta in cui la crescita economica prende una direzione, e la pressione sulle risorse un’altra, non è documentabile, non è reale.
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moonyvali · 1 year
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"La catastrofe climatica potrebbe essere vera, falsa, o parzialmente vera.
Ma l'oggetto della disputa non verte tanto sulla effettività, bensì sulla paternità del fenomeno.
Assetato di protagonismo, l'uomo vuole assicurarsi di essere all'altezza del proprio peggio, intestandosi disastri di cui non è certo di essere l'autore.
Non lo è? Metterà la sua firma sull'ineluttabile.
Lo è? Potrà vantarsi di avere appagato le sue aberrazioni ponendo fine insieme ad esse e al timore che non siano state degne di controbilanciare l'involontarietà della sua apparizione nel mondo.
Vi fu un giorno fatale a cui gli storici non assegnano alcun significato particolare e invece dovrebbero: quando l'uomo, per mezzo della magnifica Scienza, scoprì che la Terra non è eterna e, - a meno che non sia presente altrove o non vi traslochi- nemmeno la presenza della vita lo è.
In questo Memento Mori a lunga gittata emerso nell'intelligenza organica per mezzo delle nostre peripezie, l' uscita di scena è finita col significare tutto. Il gusto della fine del mondo è quella che il drogato ha per l'overdose, la teme e la progetta a un tempo, per morire nell'estasi del proprio disfacimento e al tempo stesso liberarsi del suo giogo.
Lo spettacolo desolante però non è l'autolesionismo dell'uomo o le pretese di proprietà intellettuale sul suo proprio epilogo, ma l'avvilente baloccaggine di quelli che si rivolgono ai responsabili del disastro ambientale per ottenerne il salvataggio. Avendo rimpiazzato le divinità con le autorità, credono che, come le prime, anche il dare e togliere delle seconde possa essere influenzato tramite qualche supplica o offerta sacrificale, mostrando particolare asservimento, o cedendo a qualche complicità compromettente la cui perversità iscrivere ai misteri divini ("Chi sono io per mettere in dubbio quanto dicono?")
Oltre 80 anni di incentivo al consumo più sfrenato e devastazione della natura in nome della crescita economica, poi gli stessi promotori di questa forma mentis diventano improvvisamente i Pastori della salvezza climatica.
Se non altro per questo tonfo imbarazzante nella sceneggiatura l'uomo dovrebbe rivedere al ribasso le proprie ambizioni di apocalisse, sempre che, irritato dallo scoprire di non avere più chance per patrocinare la sua rovina conservando una traccia di innocenza sfruttando la tonalità naturale del clima come scenario, non decida di risollevare la resa del suo psicofilm, -la storia- sganciando una volta per tutta quella Bomba che tanto lo alletta."
Alex Tattoli
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mezzopieno-news · 8 months
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LE EMISSIONI DI CO2 AI MINIMI DA 60 ANNI NELL’UE
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Le emissioni di CO2 prodotte da combustibili fossili nell’UE nel 2023 hanno toccato il livello più basso degli ultimi 60 anni.
L’Unione Europea ha emesso l’8% in meno di anidride carbonica rispetto al 2022, spingendo i progressi nella riduzione delle emissioni climalteranti e registrando un’accelerazione. Più della metà del calo (56%) deriva da un mix di elettricità più pulito, con il continuo aumento della capacità eolica e solare, nonché un rimbalzo della disponibilità di energia idroelettrica e nucleare. Le emissioni di CO2 dell’UE derivanti dal carbone si sono dimezzate dal 2015 e hanno registrato una diminuzione del 25% rispetto all’anno precedente. Le emissioni legate al gas sono diminuite dell’11% e quelle di petrolio del 2%.
Secondo l’analisi del Centre for Research on Energy and Clean Air (Crea) “Le emissioni di CO 2 dell’UE sono finalmente tornate ai livelli riscontrabili nella generazione dei miei genitori negli anni ’60”, ha dichiarato Isaac Levi, analista di Crea. “Tuttavia, in questo periodo di tempo, l’economia è triplicata, dimostrando che il cambiamento climatico può essere combattuto senza rinunciare alla crescita economica”.
I dati del 2023 mostrano che L’UE ha costruito livelli record di pannelli solari e turbine eoliche ed è stata in grado di produrre più elettricità da dighe e centrali nucleari. I tagli in settori come l’industria – dove gli alti prezzi del gas hanno portato alcune aziende a diventare più efficienti e altre a produrre meno beni – e i trasporti hanno rappresentato un terzo delle riduzioni.
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Fonte: Centre for Research on Energy and Clean Air (Crea); foto di Jon
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fitnessitaliano · 9 months
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Inclusione Economica - Educazione Finanziaria Globale
L’educazione finanziaria non è semplicemente la comprensione di concetti complessi come investimenti e risparmi, ma rappresenta un veicolo per l’autonomia economica e la presa di decisioni informate. Dal villaggio più remoto alle metropoli affollate, la consapevolezza finanziaria agisce come un faro che illumina il cammino verso una gestione consapevole delle risorse economiche personali e…
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PRIMA PAGINA Secolo Italia di Oggi martedì, 03 settembre 2024
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sauolasa · 2 years
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Eurozona, Ue taglia le previsioni di crescita economica per il 2023
I 19 Paesi che utilizzano l'Euro entreranno in recessione il prossimo inverno, al rialzo la previsione di crescita sul PIL dell'Italia
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lunamarish · 11 months
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Tutto si compra: l’amore, l’arte, il pianeta Terra, voi, io. Scrivo questo libro per farmi licenziare. Se mi dimettessi, non beccherei l’indennità. Mi tocca segare il confortevole ramo su cui sto appollaiato…Preferisco essere sbattuto fuori da un’impresa che dalla vita. (…) Sono un pubblicitario: ebbene sì, inquino l’universo. Io sono quello che vi vende tutta quella merda. Quello che vi fa sognare cose che non avrete mai. Cielo sempre blu, ragazze sempre belle, una felicità perfetta, ritoccata in Photoshop. Immagini leccate, musiche nel vento. Quando, a forza di risparmi, voi riuscirete a pagarvi l’auto dei vostri sogni, quella che ho lanciato nella mia ultima campagna, io l’avrò già fatta passare di moda. Sarò già tre tendenze più avanti, riuscendo così a farvi sentire sempre insoddisfatti. Il Glamour è il paese dove non si arriva mai. Io vi drogo di novità, e il vantaggio della novità è che non resta mai nuova. C’è sempre una novità più nuova che fa invecchiare la precedente. Farvi sbavare è la mia missione. Nel mio mestiere nessuno desidera la vostra felicità, perché la gente felice non consuma. La vostra sofferenza dopa il commercio. Nel nostro gergo l’abbiamo battezzata “frustrazione post-acquisto”. Non potete stare senza un prodotto, ma non appena lo possedete, dovete averne un altro. L’edonismo non è un umanismo: è un cash-flow. Il suo motto? “Spendo dunque sono”. Ma per creare bisogni si devono stimolare la gelosia, il dolore, l’insoddisfazione: sono queste le mie munizioni. E il mio bersaglio siete voi. […] Siete di fronte a individui che disprezzano il pubblico, che vogliono mantenerlo in un atto d’acquisto stupido e condizionato. Nel loro animo si rivolgono alla “rincoglionita sotto i cinquant’anni”. Voi cercate di proporre qualcosa di divertente, che rispetti un po' la gente, che tenti di tirarla verso l’alto, perché è una questione di buona creanza quando s’interrompe un film in tv. E vi viene impedito. […] Idealmente, in democrazia, l’intento dovrebbe essere quello di utilizzare il formidabile potere della comunicazione per smuovere le menti anziché annientarle. Questo non succede mai perché le persone che dispongono di questo potere preferiscono non correre rischi. […] Vedrete che un giorno vi tatueranno un codice a barre sul polso. Sanno che il vostro unico potere risiede nella vostra carta di credito. Hanno bisogno di impedirvi di scegliere. Devono trasformare i vostri atti gratuiti in atti d’acquisto. […] Gli uomini politici non controllano più nulla; è l’economia che governa. Il marketing è una perversione della democrazia: è l’orchestra a dirigere il direttore. Sono i sondaggi che fanno la politica, i test che fanno la pubblicità, i panel che scelgono la programmazione musicale alla radio, le “sneak preview” che determinano il finale del film, l’auditel che fa la televisione. […] Creativo non è un mestiere in cui devi giustificare il tuo salario; è il salario a giustificare il tuo lavoro. Come per gli autori di programmi televisivi, la carriera è effimera. Ecco perché un creativo prende in pochi anni quello che una persona normale guadagna in una vita intera. […] La pubblicità si è messa a dettare legge su tutto. Un’attività che era partita quasi per scherzo domina ormai le nostre vite: finanzia la televisione, condiziona la stampa, regna sullo sport [...], modella la società, influenza la sessualità, sostiene la crescita economica.
Frédéric Beigbeder
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anchesetuttinoino · 27 days
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Ma cosa sono queste "riforme strutturali" di cui parla la Banca d'Italia? Semplice fumo negli occhi! (Valerio Malvezzi - video)
Un recente intervento di Fabio Panetta, governatore della Banca d`Italia, ribadisce la necessità per l`Europa di concentrarsi sulle cosiddette riforme strutturali e sugli investimenti per rilanciare la propria economia. Usando un frasario rituale, secondo Panetta la stabilità economica e la crescita sostenibile dipendono da una capacità dell`Unione Europea di rispondere tempestivamente alle sfide…
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falcemartello · 10 months
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+++Breaking Valori Occidentali News+++
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TonySoprano-Blinken ha appena definito gli oltre 600.000 ucraini morti nella guerra per procura degli Stati Uniti contro la Russia una situazione "vantaggiosa" per il complesso industriale militare americano, che "ha prodotto posti di lavoro negli Stati Uniti" e "maggiore crescita economica e (quindi) dobbiamo continuare". Gli ucraini morti sono un semplice flusso di reddito.
- chissà come la prenderebbe i soldati ucraini in prima linea o le famiglie di quelli morti, immolati dal NarcoFührer sull’altare degli interessi dell’egemone.
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E noi appoggiamo economicamente questi stronzi? Questi sono i valori occidentali?
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