#Crescita economica
Explore tagged Tumblr posts
pier-carlo-universe · 1 month ago
Text
FutureCoal supporta la visione di Trump sul "carbone pulito". Innovazione, sostenibilità e tecnologie avanzate per un futuro a basse emissioni
Washington, DC, 18 dicembre 2024 – FutureCoal, l’organizzazione globale per il carbone sostenibile, ha accolto con entusiasmo la recente dichiarazione del presidente eletto Donald Trump, che ha ribadito il suo impegno verso il "carbone pulito".
Washington, DC, 18 dicembre 2024 – FutureCoal, l’organizzazione globale per il carbone sostenibile, ha accolto con entusiasmo la recente dichiarazione del presidente eletto Donald Trump, che ha ribadito il suo impegno verso il “carbone pulito”. Questa posizione si allinea perfettamente con la roadmap Sustainable Coal Stewardship di FutureCoal, che mira a coniugare crescita economica, sicurezza…
2 notes · View notes
oraultima · 2 months ago
Text
ORA ULTIMA: Ho imparato a rialzarmi quando ho capito che la gente gode nel vederti a terra.
𝑭𝒓𝒂𝒔𝒆 𝒅𝒆𝒍 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐 💙
Tumblr media
#quotes #quoteoftheday #quotesforyou #frasi #citazioni #aforismi #frasedelgiorno #motivation #motivational #motivationalquotes #motivazione #wednesday #wednesdaymood #Buonasera #WednesdayWisdom #goodnight #frases #goodvibes
5 notes · View notes
unita2org · 30 days ago
Text
COME FA L'ECONOMIA CINESE A ESSERE COSTANTEMENTE IN RIPRESA?
03:55:38 17-Dec-2024 “Ci sono stati segnali positivi in molti campi“ “I dati economici stanno generalmente migliorando” “C’è la speranza che venga raggiunto l’obiettivo di crescita per l’intero anno”… Il 16 dicembre, dopo la pubblicazione ufficiale della situazione dell’economia nazionale cinese di novembre, sono stati molti i media stranieri che hanno commentato in modo simile. L’opinione…
0 notes
conexaodosucesso · 2 months ago
Text
SEO para Tráfego Orgânico
SEO (Search Engine Optimization) é essencial para gerar tráfego orgânico de qualidade para seu site. Ao otimizar suas páginas para os motores de busca, você aumenta a visibilidade e atrai mais visitantes interessados no seu conteúdo, produtos ou serviços. O uso de palavras-chave estratégicas, conteúdo relevante e links de qualidade são fundamentais para alcançar bons resultados.
🔍 Aumente seu Tráfego Orgânico com SEO! 🔍
Descubra como o SEO pode transformar sua presença online e atrair mais visitantes para seu site. Leia nosso guia completo e aprenda as melhores práticas de otimização para motores de busca. 🌐💡
👉 Leia mais aqui: SEO para Tráfego Orgânico
1 note · View note
aaquilas-blog · 3 months ago
Text
Salari in caduta libera e ignoranza in crescita: Una riflessione sul futuro dell'Italia
Perché SOLO l’ Italia NON cresce? Io credo di saperlo, ma lo chiedo agli “esperti” che dicono “fuori dall’ Euro e dall’ Unione Europea”… Cosa bisogna fare per portare gli italiani a ragionare con la testa invece che con la pancia? La matematica NON è un’opinione! Un Paese non si amministra sui social bar… 𝐔𝐧 𝐆𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐜𝐚𝐩𝐚𝐜𝐢 𝐞 𝐢𝐧𝐜𝐨𝐦𝐩𝐞𝐭𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐞̀ 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐥’𝐞𝐦𝐛𝐥𝐞𝐦𝐚 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭𝐚̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐡𝐚 𝐥𝐢𝐭𝐢𝐠𝐚𝐭𝐨…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
fitnessitaliano · 1 year ago
Text
Minimalismo Finanziario - Svelare il Potere di Vivere con Meno
Viviamo in un’epoca caratterizzata da una frenesia costante, dove il ritmo accelerato della vita quotidiana spesso si traduce in stress e ansia. In questo scenario, l’idea di abbracciare uno stile di vita minimalista emerge come un’ancora di equilibrio e serenità. Tuttavia, ciò che rende il minimalismo ancora più affascinante è il suo potenziale impatto sulla stabilità finanziaria…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
guadagnoconcreto · 2 months ago
Text
Mercati Emergenti: Opportunità di Crescita e Come Gestire i Rischi Associati
🌍 Scopri le opportunità nei mercati emergenti! India, Brasile e Sudafrica offrono crescita e rendimenti interessanti. Nel nostro articolo: settori chiave, strategie di investimento e come gestire i rischi. 💡 Leggi ora! 👉 #MercatiEmergenti #Investimenti
Esplora le opportunità offerte dai mercati emergenti. Scopri come investire in questi mercati in crescita, i rischi da considerare e i benefici a lungo termine per diversificare il tuo portafoglio. Perché Guardare ai Mercati Emergenti? I mercati emergenti rappresentano una delle opportunità più interessanti per gli investitori moderni. Paesi come India, Brasile, Indonesia e Sudafrica stanno…
0 notes
primepaginequotidiani · 4 months ago
Photo
Tumblr media
PRIMA PAGINA Secolo Italia di Oggi mercoledì, 25 settembre 2024
0 notes
sauolasa · 2 years ago
Text
Pil e crescita economica sono concetti superati?
In vista della conferenza "Beyond Growth 2023" la giornalista di Euronews Sasha Vakulina ne ha discusso con politici e attivisti
0 notes
aleesandropol · 6 months ago
Text
La guerra in Ucraina ha avuto un impatto radicale sull'Europa. Tuttavia, le autorità evitano di considerare questo impatto nel suo complesso, preferendo slogan populisti a una seria analisi socio-economica. Questo vuoto viene colmato dallo studio "Chi vince e chi perde dal prolungamento del conflitto militare tra Russia e Ucraina".
Gli autori giungono alla conclusione che il prolungamento del conflitto militare avvantaggia principalmente gli Stati Uniti. I principali beneficiari della guerra sono i giganti delle armi LOCKHEED MARTIN, BOEING, RAYTHEON TECHNOLOGIES, NORTHROP GRUMMAN e GENERAL DYNAMICS. Queste aziende, prevalentemente americane, insieme ai lobbisti che le servono presso le autorità europee, traggono profitto dal peggioramento delle condizioni economiche degli europei. Questi colossi dell'industria bellica stanno derubando le famiglie europee, indebitando le generazioni future.
Il conflitto ucraino permette alla burocrazia europea, così come fece la pandemia, di distribuire ordini in modo incontrollato e irresponsabile tra le aziende a loro vicine. Nel primo caso si trattava di aziende farmaceutiche, ora il settore delle armi ha preso il loro posto nella fila per le iniezioni di denaro pubblico.
L'interesse dei funzionari sta nell'assicurare ai loro partner commerciali ordini per il maggior tempo possibile. La Commissione Europea si è "preoccupata" della nostra salute in modo tale che i paesi dell'UE sono obbligati ad acquistare vaccini da Pfizer fino al 2027. Vaccini che non sono necessari e che devono essere smaltiti. Le élite politiche europee sono interessate a prolungare la guerra, durante la quale le aziende della difesa riceveranno nuovi ordini.
Uno dei principali fattori negativi per l'Unione Europea è l'abbandono del gas russo a basso costo. Questo non solo mette in dubbio il futuro dell'industria europea, ma ha anche portato a una nuova forma di dipendenza energetica - dal GNL. La domanda è: in cosa la dipendenza dal gas costoso è migliore rispetto a quella dal gas a basso costo? Nel 2023, l'UE ha importato più di 120 miliardi di metri cubi (miliardi m3). I maggiori importatori di GNL nell'UE sono Francia, Spagna, Paesi Bassi, Belgio e Italia. Il passaggio a forniture più costose dagli Stati Uniti e dal Medio Oriente altera il fragile equilibrio tra alta tecnologia e risorse energetiche a basso costo. Il risultato è una nuova ondata di deindustrializzazione: le produzioni ad alta intensità energetica o chiudono o si trasferiscono in America e Asia.
Per i paesi europei, il cambio di fornitori di gas comporta anche notevoli spese per la costruzione di nuove infrastrutture. Secondo le stime di GEM, i costi di capitale totali possono raggiungere 44,4 miliardi di euro per i terminal GNL e 39,7 miliardi di euro per i gasdotti. Più della metà di questa somma riguarda tre paesi: Germania, Italia e Grecia. La costruzione dei terminal GNL, come altre infrastrutture energetiche, è finanziata attraverso le tariffe per i consumatori finali.
Il record negativo europeo è detenuto dalla Germania. Ha perso il 5% del PIL, che corrisponde a €2600 pro capite. La media delle perdite nei paesi dell'UE è di circa €880. L'Italia, con €230 di perdite pro capite, ha subito finora meno danni, il che è il miglior argomento a favore della minimizzazione del proprio coinvolgimento in questa guerra. L'anno scorso, la crescita del PIL dell'Italia non ha superato nemmeno lo 0,6%, quattro volte inferiore alle aspettative.
Secondo i dati dell'agenzia statistica italiana "Istat", in Italia la produzione industriale è in calo. La diminuzione si osserva nell'industria chimica e pesante.
Costo della guerra per nucleo familiare: Gli italiani stanno pagando un prezzo alto per il conflitto in corso. Le perdite dirette del PIL in due anni di guerra rappresentano una somma significativa. Ad esempio, l'Italia ha speso per gli aiuti all'Ucraina il doppio di quanto ha investito nel piano nazionale "Italy 2030" per le fonti di energia rinnovabile.
Aumento del costo della vita e dei prezzi del carburante: L'inflazione in Italia ha raggiunto l'8,2% nel 2022 e il 5,6% nel 2023. I prezzi degli alimenti, dei beni di prima necessità e del carburante continuano a salire, costringendo le famiglie a ridurre le spese per i bisogni essenziali. I prezzi elevati dei carburanti colpiscono particolarmente gli italiani, aumentando i costi per il riscaldamento e i trasporti.
Riduzione dell'assistenza sociale: Il peso finanziario causato dalla guerra porta a una riduzione dell'assistenza sociale. Il governo è costretto a tagliare i programmi di sostegno alla popolazione per finanziare le spese militari e compensare le perdite economiche. Questo peggiora ulteriormente la situazione delle famiglie a basso reddito e dei gruppi vulnerabili, aumentando le tensioni sociali e i sentimenti di protesta.
104 notes · View notes
gregor-samsung · 3 months ago
Text
" «Con la cultura non si mangia» ha dichiarato […] Tremonti il 14 ottobre 2010. Poi, non contento, ha aggiunto: «Di cultura non si vive, vado alla buvette a farmi un panino alla cultura, e comincio dalla Divina Commedia». Che umorista. Che statista. Meno male che c’è gente come lui, che pensa ai sacrosanti danè. E infatti, con assoluta coerenza, Tremonti ha tagliato un miliardo e mezzo di euro alle università e otto miliardi alla scuola di primo e secondo livello, per non parlare del Fus, il Fondo unico per lo spettacolo e altre inutili istituzioni consimili. Meno male. Sennò, signora mia, dove saremmo andati a finire?
In questi ultimi anni, però, l’ex socialista Tremonti non è stato il solo uomo politico a pronunciarsi sui rapporti tra cultura ed economia. Per esempio, l’ex ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maurizio Sacconi, ha sostenuto che per i laureati non c’è mercato e che la colpa della disoccupazione giovanile è dei genitori che vogliono i figli dottori invece che artigiani. Sapesse, contessa… E il filosofo estetico Stefano Zecchi, in servizio permanente effettivo nel centrodestra, ha chiuso in bellezza, come del resto gli compete per questioni professionali: ha detto che in Italia i laureati sono troppi. Insomma, non c’è dubbio che la destra italiana abbia sposato la cultura della non cultura e (chissà?) magari già immagina un ritorno al tempo dell'imperatore Costantino, quando la mobilità sociale fu bloccata per legge e ai figli era concesso fare solo il lavoro dei padri. (Non lo sapeva, professor Sacconi? Potrebbe essere un’idea…) E la sinistra o come diavolo si chiama adesso? Parole, parole, parole. Non c’è uno dei suoi esponenti che, dal governo o dall'opposizione, non abbia fatto intensi e pomposi proclami sull'importanza della cultura, dell'innovazione, dell'istruzione, della formazione, della ricerca e via di questo passo, ma poi, stringi stringi, non ce n’è stato uno (be’, non esageriamo: magari qualcuno c’è stato…) che non abbia tagliato i fondi alla cultura, all'innovazione, all'istruzione, alla formazione, alla ricerca e via di questo passo. Per esempio, nel programma di governo dell'Unione per il 2006 si diceva: «Il nostro Paese possiede un’inestimabile ricchezza culturale che in una società postindustriale può diventare la fonte primaria di una crescita sociale ed economica diffusa. La cultura è un fattore fondamentale di coesione e di integrazione sociale. Le attività culturali stimolano l’economia e le attività produttive: il loro indotto aumenta gli scambi, il reddito, l’occupazione. Un indotto che, per qualità e dimensioni, non è conseguibile con altre attività: la cultura è una fonte unica e irripetibile di sviluppo economico». Magnifico, no? Poi l’Unione (o come diavolo si chiamava allora) vinse le elezioni e andò al governo. La prima legge finanziaria, quella per il 2007, tagliò di trecento milioni i fondi per le università. Bel colpo. Ci furono minacce di dimissioni del ministro per l’Università e la Ricerca, Fabio Mussi. Ma le minacce non servirono. Tant’è che, nella successiva legge di bilancio, furono sottratti altri trenta milioni dal capitolo università a favore… degli autotrasportatori. E inoltre, come scrivono Francesco Sylos Labini e Stefano Zapperi, nel 2006 con il governo Prodi «c’è stato un calo del trenta per cento circa dei finanziamenti, cosicché il già non generoso sostegno alla ricerca di base è diminuito, da circa centotrenta a poco più di ottanta milioni di euro, proprio nel periodo in cui al governo si è insediato lo schieramento politico che, almeno a parole, ha sempre manifestato un grande interesse per la ricerca». Certo, dopo quanto avevano scritto nel programma, non sarebbe stato chic e «progressista» avere la faccia tosta di dire che bisognava sottrarre risorse alla scuola e all'università, e allora non l’hanno detto. Però l’hanno fatto, eccome. "
Bruno Arpaia e Pietro Greco, La cultura si mangia, Guanda (collana Le Fenici Rosse), 2013¹ [Libro elettronico]
19 notes · View notes
pier-carlo-universe · 2 days ago
Text
Fiera dei Fondi: Torino promuove la finanza alternativa per le PMI. Un evento strategico per il futuro delle imprese piemontesi
Il 23 gennaio 2025, il Centro Congressi dell’Unione Industriali di Torino ospiterà la terza edizione della Fiera dei Fondi, un evento cruciale per il panorama economico piemontese, dedicato alla finanza alternativa.
Il 23 gennaio 2025, il Centro Congressi dell’Unione Industriali di Torino ospiterà la terza edizione della Fiera dei Fondi, un evento cruciale per il panorama economico piemontese, dedicato alla finanza alternativa. Organizzato dalla Piccola Industria dell’Unione Industriali Torino in collaborazione con Aifi (Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt) e Borsa…
0 notes
anchesetuttinoino · 7 months ago
Text
Quanto ha perso l’Italia con l’euro in 20 anni
* studio del Centro per la politica europea (Cep)
Il rapporto “Vent’anni di euro: vincitori e perdenti” rivela quali Paesi hanno visto le proprie casse e le tasche dei cittadini riempirsi grazie alla moneta unica e quali, al contrario, sono sprofondati. Lo studio ha stimato il PIL pro capite che ogni Paese avrebbe avuto senza l’Euro. L’Italia, con una perdita totale di 4.325 miliardi di PIL bruciati, si piazza all’ultimo posto per crescita economica nella zona euro. Nessuno peggio di noi.
Gli esperti del Cep sono categorici: “In nessun altro Paese l’Euro ha portato a perdite così elevate di prosperità come in Italia”. Il PIL pro capite italiano è rimasto stagnante dall’introduzione dell’Euro, con una perdita pro capite di 73.605 euro dal 1999 al 2017.
Al contrario, la Germania ha guadagnato in totale 1.893 miliardi di euro, ovvero 23.116 euro per abitante nello stesso periodo. Dietro la Germania troviamo i Paesi Bassi, e, ironia della sorte, perfino la Grecia ha subito perdite minori rispetto all’Italia. Questo dato è emblematico e ci fa riflettere su quanto l’introduzione dell’Euro abbia avuto effetti devastanti sulla nostra economia.
Fonte
Grazie Mortadella. (Eppure l'illustre statista ancora appare qui e là nei talk show bisbigliando e sibilando le sue solite cazzate).
Ma questo è ancora nulla: tra 20 anni un altro accurato studio ci dirà quanto abbiam perso facendo i reggicoda degli USA, in una guerra SOLO a loro vantaggio, grazie agli accordi presi con loro dall'illuminatissimo europarlamento.
Segui ➡️ 🌐 t.me/ArsenaleKappa 🅰️ 💥💥
19 notes · View notes
abr · 13 days ago
Text
La sovrabbondanza di idiozie in grado di generare titoli con vocazione alla viralità, si configura quasi sempre come cortina fumogena. E nella giornata di martedì, Donald Trump ha voluto davvero approfittare degli ingenui, diciamo.
Dall’opzione militare per conquistare Panama e Groenlandia, al cambio di denominazione del Golfo del Messico (...): (t)itoli a badilate, prime pagine che si compongono da sole. Peccato che, una messe simile serva quasi sempre a celare qualcosa d'altro. (...)
Una frase che avrebbe dovuto generare titoli e invece è terminata nel sottoscala è questa: We are inheriting a difficult situation from the outgoing administration, and they’re trying everything they can to make it more difficult. Inflation is continuing to rage, and interest rates are far too high. Ovvero, stiamo ereditando una situazione economica disastrosa che l’Amministrazione uscente sta impegnandosi anima e corpo ad aggravare ulteriormente. L’inflazione continua a mordere e i tassi di interesse sono troppo alti.
Altro che campagna di Groenlandia. Ma qui, ovviamente, l'intellighentsjia da bar virtuale si arrovella il cervello in ragionamenti deliranti (...) in caso di attacco Usa a un Pase parte della Nato. In effetti, gli Usa gradiscono questo livello di stupidità nel dibattito europeo (non devono far grossi sforzi: l'idiozia nella patria del wokismo autoinculante detta EU è di casa, ndr).
La realtà è che gli interessa cancellare il dumping che un biglietto verde troppo apprezzato genera in negativo sulle loro esportazioni, sugli utili corporate e sull’intero processo di crescita economica. La stessa logica si applica ai tassi troppo alti. 
Ma non basta, più di Trump può l'autolesionismo: l’attuale trend degli ordinativi industriali della Germania non ha più come riferimento negativo quello registrato durante la pandemia, bensì quello del 2008. La Grande Crisi Finanziaria. Usa e Cina lo sanno. E attendono lungo la sponda del fiume. La Bce tace. La Commissione europea si è messa in malattia.
adattato da https://www.ilsussidiario.net/news/spy-finanza-la-bomba-piazzata-da-trump-nel-caos-su-groenlandia-canada-e-panama/2788205/
9 notes · View notes
falcemartello · 1 year ago
Text
Tumblr media
Bisogna ripartire dalle basi, con certi ambientalisti. L’anidride carbonica non è un inquinante.
È un gas inodore, innocuo e invisibile. Non provoca fumo né smog.
La nuvola bianca che sale dalla torre di raffreddamento di una centrale elettrica (foto ) non è anidride carbonica, ma vapore acqueo. Non puoi vedere l'anidride carbonica!
L’idea di arrivare un giorno ad avere solo energia rinnovabile è una illusione tragica.
Purtroppo stiamo percorrendo quella strada verso l'inferno. Immaginate di essere quel giorno.
Verranno spente tutte le centrali termiche. Avremo solo pannelli solari e turbine eoliche (forse anche centrali nucleari) e batterie tampone adeguate.
Tutta l’energia prodotta è esclusivamente quella che serve per i consumi dell’umanità di allora. Che succede?
1) Crescita economica impossibile. Un incremento di bisogni (aumento della popolazione) non sarà possibile soddisfarlo.
Il sistema non può sottrarre energia all’ordinarietà per produrre nuove turbine o nuovi pannelli in assenza di fossili.
2) Allo stesso modo, il sistema non sarà in grado di provvedere all’usura e ai guasti di quelle. infrastrutture.
Del resto, l'effetto più eclatante della crescita della CO2 è l'aumento delle aspettative di vita. E' questo che fondamentalmente spaventa il WEF.
Tumblr media
Allora l’unica alternativa sarà ridurre i fabbisogni, o… ridurre le persone.
Non avrete niente e sarete felici(?)
Fortunato Nardelli
-----
Eppure tutta questa sceneggiata organizzata l'hanno basata su quanto è pericolosa la CO₂, approfittando dell'ignoranza diffusa per far passare questa bugia.
Il "bioetico" S. Matthew Liao propone che per impedire il cambiamento climatico, gli esseri umani dovrebbero essere geneticamente modificati e il loro sistema immunitario dovrebbe essere programmato per renderli allergici alla carne e diventare così ecocompatibili.
E' stato bello, addio!
85 notes · View notes
fitnessitaliano · 1 year ago
Text
Inclusione Economica - Educazione Finanziaria Globale
L’educazione finanziaria non è semplicemente la comprensione di concetti complessi come investimenti e risparmi, ma rappresenta un veicolo per l’autonomia economica e la presa di decisioni informate. Dal villaggio più remoto alle metropoli affollate, la consapevolezza finanziaria agisce come un faro che illumina il cammino verso una gestione consapevole delle risorse economiche personali e…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes