#Fabio Mussi
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" «Con la cultura non si mangia» ha dichiarato […] Tremonti il 14 ottobre 2010. Poi, non contento, ha aggiunto: «Di cultura non si vive, vado alla buvette a farmi un panino alla cultura, e comincio dalla Divina Commedia». Che umorista. Che statista. Meno male che c’è gente come lui, che pensa ai sacrosanti danè. E infatti, con assoluta coerenza, Tremonti ha tagliato un miliardo e mezzo di euro alle università e otto miliardi alla scuola di primo e secondo livello, per non parlare del Fus, il Fondo unico per lo spettacolo e altre inutili istituzioni consimili. Meno male. Sennò, signora mia, dove saremmo andati a finire?
In questi ultimi anni, però, l’ex socialista Tremonti non è stato il solo uomo politico a pronunciarsi sui rapporti tra cultura ed economia. Per esempio, l’ex ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maurizio Sacconi, ha sostenuto che per i laureati non c’è mercato e che la colpa della disoccupazione giovanile è dei genitori che vogliono i figli dottori invece che artigiani. Sapesse, contessa… E il filosofo estetico Stefano Zecchi, in servizio permanente effettivo nel centrodestra, ha chiuso in bellezza, come del resto gli compete per questioni professionali: ha detto che in Italia i laureati sono troppi. Insomma, non c’è dubbio che la destra italiana abbia sposato la cultura della non cultura e (chissà?) magari già immagina un ritorno al tempo dell'imperatore Costantino, quando la mobilità sociale fu bloccata per legge e ai figli era concesso fare solo il lavoro dei padri. (Non lo sapeva, professor Sacconi? Potrebbe essere un’idea…) E la sinistra o come diavolo si chiama adesso? Parole, parole, parole. Non c’è uno dei suoi esponenti che, dal governo o dall'opposizione, non abbia fatto intensi e pomposi proclami sull'importanza della cultura, dell'innovazione, dell'istruzione, della formazione, della ricerca e via di questo passo, ma poi, stringi stringi, non ce n’è stato uno (be’, non esageriamo: magari qualcuno c’è stato…) che non abbia tagliato i fondi alla cultura, all'innovazione, all'istruzione, alla formazione, alla ricerca e via di questo passo. Per esempio, nel programma di governo dell'Unione per il 2006 si diceva: «Il nostro Paese possiede un’inestimabile ricchezza culturale che in una società postindustriale può diventare la fonte primaria di una crescita sociale ed economica diffusa. La cultura è un fattore fondamentale di coesione e di integrazione sociale. Le attività culturali stimolano l’economia e le attività produttive: il loro indotto aumenta gli scambi, il reddito, l’occupazione. Un indotto che, per qualità e dimensioni, non è conseguibile con altre attività: la cultura è una fonte unica e irripetibile di sviluppo economico». Magnifico, no? Poi l’Unione (o come diavolo si chiamava allora) vinse le elezioni e andò al governo. La prima legge finanziaria, quella per il 2007, tagliò di trecento milioni i fondi per le università. Bel colpo. Ci furono minacce di dimissioni del ministro per l’Università e la Ricerca, Fabio Mussi. Ma le minacce non servirono. Tant’è che, nella successiva legge di bilancio, furono sottratti altri trenta milioni dal capitolo università a favore… degli autotrasportatori. E inoltre, come scrivono Francesco Sylos Labini e Stefano Zapperi, nel 2006 con il governo Prodi «c’è stato un calo del trenta per cento circa dei finanziamenti, cosicché il già non generoso sostegno alla ricerca di base è diminuito, da circa centotrenta a poco più di ottanta milioni di euro, proprio nel periodo in cui al governo si è insediato lo schieramento politico che, almeno a parole, ha sempre manifestato un grande interesse per la ricerca». Certo, dopo quanto avevano scritto nel programma, non sarebbe stato chic e «progressista» avere la faccia tosta di dire che bisognava sottrarre risorse alla scuola e all'università, e allora non l’hanno detto. Però l’hanno fatto, eccome. "
Bruno Arpaia e Pietro Greco, La cultura si mangia, Guanda (collana Le Fenici Rosse), 2013¹ [Libro elettronico]
#Bruno Arpaia#Pietro Greco#La cultura si mangia#saggistica#intellettuali italiani#economia#Giulio Tremonti#industria culturale#scritti saggistici#produzione creativa#libri#Italia contemporanea#scuola#ricerca scientifica#educazione#economia della conoscenza#artigianato#formazione#Maurizio Sacconi#Stefano Zecchi#centrodestra#centrosinistra#Fabio Mussi#Francesco Sylos Labini#Stefano Zapperi#Romano Prodi#Fondo unico per lo spettacolo#Divina Commedia#lavoro#società italiana
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Puntare con forza al 3%
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Il mio lavoro Ritorni è parte di Sciame Project.
Il progetto nasce dall’esposizione annuale d’arte contemporanea Lucisorgenti, iniziativa ideata nel 2008 da Franco Troiani a sostegno dei giovani artisti, la cui X edizione è stata interrotta a causa del terremoto che ha colpito il centro Italia nel 2016.
SciameProject, fondato da Miriam Montani, è una pagina web, una raccolta di pensieri e opere di oltre cento partecipanti tra artisti, curatori, critici, operatori culturali e voci sul territorio.
Impermanenza, Memoria, Abitare, Disabitare, Radicamento, Sradicamento e Motus sono le tematiche affrontate, scandagliate dal terremoto come causa ed effetto. SciameProject si pone come contributo immateriale per far rigermogliare la materia ceduta, in un momento in cui ci troviamo nel punto di scegliere se disabitare la terra o radicarci ancora, con tutte le forze sensibili.
Sciameproject è:
Fabio Giorgi Alberti, Marta Allegri, Francesco Amato, Bruno Amplatz, Marco Andrighetto, Claudia Angrisani, Daniela Ardiri, Alexo Athanasios, Sara Baggini, Giulia Maria Belli, Stefano Baldinelli, Rob Van Den Berg, Elisa Bertaglia, Bianco-Valente, Marta Bichisao, Jaspal Birdi, Sofia Bonato, Federico Borroni, Thomas Braida, Giovanni Sartoti Braido, Gianluca Brando, Annarosa Buttarelli, Alessandra Caccia, Gruppo Cairn, Cristina Calderoni, Riccardo Caldura, Simone Cametti, Chiara Campanile, Tiziano Campi, Lucilla Candeloro, Francesco Capponi, Daniele Capra, Sauro Cardinali, Simone Carraro, Tommaso Ceccanti, Giorgia Cereda, Francesco Ciavaglioli, Adelaide Cioni, Nicola Cisternino, Luca Clabot, Jonathan Colombo, Irene Sofia Comi, Isabel Consigliere, Corale, Cristina Cusani, Gabriella Dalesio, Maria Elisa D’Andrea, Emanuele De Donno, Matilde Di Pietropaolo, Maurizio Donzelli, Simone Doria, Arthur Duff, Léa Dumayet, Chiara Enzo, Tommaso Faraci, Silvia Faresin, Diana Ferrara, Giulia Filippi, Penzo+Fiore, Danilo Fiorucci, Roberta Franchetto, Enej Gala, Benedetta Galli, Elisa Gambino, Maria Luigia Giuffrè, Maddalena Granziera, Aldo Grazzi, Gabriele Grones, Silvia Hell, Interno3, Myriam Laplante, Virginia Di Lazzaro, Iva Lulashi, Annamaria Maccapani, Rita Mandolini, Valerio Magrelli, Fabio Mariani, Luca Marignoni, Nereo Marulli, Alice Mazzarella, Stefania Mazzola, Vittoria Mazzoni, Cecilia Metelli, Leila Mirzakhani, Montanari Testoni Norcia-Cascia, Miriam Montani, Jessica Moroni, Francesca Mussi, Aran Ndimurwanko, Valerio Niccacci, Matteo Nuti, Laura Omacini, Mattia Pajè, Monica Palma, Valeria Palombini, Federica Partinico, Laura P, Ugo Piccioni, Mary Pola, Gianluca Quaglia, Emanuele Resce, Sofia Ricciardi, Paolo Romani, Maria Diletta Rondoni, Marco Rossetti, Antonio Rossi, Elisa Rossi, Marotta & Russo, Giulia Sacchetto, Carlo Sala, Gabriele Salvaterra, Matilde Sambo, Michele Santi, Thomas Scalco, Sa Paradura (fotografie di Massimo Chiappini, testo di Alessia Nicoletti), Sachi Satomi, Carlo Scarpa, Catia Schievano, Alice Schivardi, Davide Serpetti, Nicolò Masiero Sgrinzatto, Hsing-Chun Shih, Davide Silvioli,Thoms Soardi, Meri Tancredi, Sio Takahaschi, Eva Chiara Trevisan, Cristina Treppo, Carmine Tornincasa, Franco Troiani, Sacha Turchi, Matteo Valerio, Silvia Vendramel, Alberto Venturini, Matteo Vettorello, Luigi Viola, Medina Zabo, Andreas Zampella, Vincenzo Zancana, Karin Zrinjski.
In occasione del terzo anniversario del terremoto che ha colpito il centro Italia, il 30 ottobre 2019 SciameProject è ospite al MACRO ASILO per una presentazione e talk con i partecipanti presenti.
Programma della giornata:
10.00 – 10.30: colazione di benvenuto
10.30- 10.50/11.00: introduzione del progetto e degli artisti che prenderanno parola, verrà inoltre annunciato il preludio di un nuovo progetto all’interno di SciameProject (“Sciame Mobile Residence”, ideato insieme a Athanasios Stefano Alexo, Stella Stefani, Karin Zrinjskj, Vincenzo Zancana, Andreas Zampella).
11.00- 13.00 Talk con: Elisa Bertaglia (artista), Jaspal Birdi (artista), Alessandra Caccia (artista), Isabel Consigliere (artista), Cristina Cusani (artista), Emanuele de Donno (curatore, autore, editore Viaindustriae), Giulia Filippi (artista), Maddalena Granziera (artista), Gabriele Grones (artista) Myriam Laplante (artista), Rita Mandolini (artista), Fabio Mariani (artista), Alice Mazzarella (artista), #VittoriaMazzoni (artista), Mary Pola (artista), Francesca Mussi (artista), Matteo Nuti (artista), Gianluca Quaglia (artista), Emanuele Resce (artisti), Davide Serpetti (artista), Comitato Sa Paradura (Cascia), Davide Silvioli (curatore), Franco Troiani (artista), Luigi Viola (artista), Medina Zabo (artista), Vincenzo Zancana (artista).
INFO
Museo Macro Asilo
Via Nizza, Roma
30 ottobre 2019 H 10-13
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#Commissione bilaterale#Democratici di Sinistra#Fabio Mussi#Fattore K#Fausto Bertinotti#Festa dell'Unità#Francesco Rutelli#La Cosa 2#Massimo d'Alema#Partito della Sinistra#Patto della crostata#Romano Prodi#Silvio Berlusconi
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I comunisti sono sempre stati bravi latinisti. Prova ne sia non solo l'indimenticato Concetto Marchesi, ma anche Fabio Mussi che, nel 1999, recitò in Parlamento un' intera ode di Orazio (quella del carpe diem), per dimostrare alle destre l'amore che i Ds portavano alla cultura classica. E in questa nobile impresa fu sostenuto da un compagno di partito, il quale, a raffica, si mise a scandire in aula versi asclepiadei. Se i comunisti furono e a quanto pare, restano bravi latinisti; se lo furono ovviamente i democristiani, Andreotti in primis (non sono informato sulla competenza latina degli attuali Follini e Giovanardi); se infine i leghisti hanno dato e danno l' impressione di preferire le lingue celtiche alla lingua di Roma, i socialisti del Psi erano per certo un po' sbuccioni. Si era ai tempi della cosiddetta Prima Repubblica, allorché Claudio Martelli comunicò a Ciriaco De Mita, allora presidente del Consiglio, che il suo governo pentapartito sarebbe durato solo a patto che avesse rispettato il programma: «Simul stabunt, simul cadunt» recitò solennemente. Dai banchi dell'opposizione il solito Alessandro Natta replicò pronto «Cadent, Martelli, cadent!», avvisando così l' oratore del fatto che aveva sbagliato desinenza. Ma si sa com' erano i socialisti tiravano sempre diritto. Qualche giorno dopo infatti Bettino Craxi in persona ripeté al Tg2 lo sciagurato «Simul stabunt, simul cadunt». A questo punto tre deputati dell'opposizione invitarono l' allora ministro della Pubblica istruzione a rassicurare ufficialmente gli studenti con apposita circolare: «Malgrado le opinioni di alcuni dirigenti del Psi» recitava il testo «il latino non è cambiato. La terza persona plurale del futuro di "cado" è e resta "cadent". Ineluttabilmente».
Dall’articolo "Quando i politici si rifugiano nel latino" di Maurizio Bettini
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11 mar 2021 13:33
GOFFREDO, CORPACCIONE DEM - NON È MINISTRO, NON È VICESEGRETARIO, NON È CAPO-CORRENTE: MA CHI È ALLORA BETTINI, IL RICHELIEU DI ZINGARETTI CHE HA SCHIERATO IL PD SUL CONTISMO-SENZA-LIMITISMO MANDANDOLO A SBATTERE? - LE ORIGINI ARISTOCRATICHE, LA PROPOSTA DI CARRARO DI CANDIDARLO A SINDACO DI ROMA. LUI INVECE CHE DIVENTARE LEADER HA DECISO CHE I LEADER LI AVREBBE CREATI: MA CON IL GOVERNO DRAGHI E LE DIMISSIONI DI ZINGA HA PERSO TUTTO, ANCHE SE NON LO AMMETTERÀ MAI
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Nicola Mirenzi per “Il Venerdì di Repubblica”
Ho cominciato a lavorare a questo ritratto di Goffredo Bettini circa tre mesi fa, quando Bettini era uno degli uomini più influenti d’Italia. Consigliere principe del presidente del Consiglio Conte, riferimento indiscusso del Partito democratico, oracolo di giornali e televisioni.
L’ho incontrato a casa sua, il giorno dopo che il governo giallorosso aveva ottenuto l’ultima fiducia, alla fine della caccia ai “responsabili”. Ha risposto a una telefonata del ministro Franceschini rassicurandolo: «È un buon punto di partenza, Dario, intorno a questi numeri ora dobbiamo costruire».
Poi, la mossa di Matteo Renzi di ritirare le ministre ha cominciato a dispiegare i suoi effetti e il disegno su cui Bettini aveva investito ogni energia – un altro governo Conte – è andato in frantumi. Bettini ha perso. Niente di quel che aveva cercato gli è riuscito: né convincere Italia viva a non strappare, né sostituirla in Parlamento, né far temere che oltre Conte ci fosse solo il voto.
Ha perso, una dopo l’altra, tutte le ultime battaglie, insieme all’aura di chi può ciò che vuole. La sconfitta lo ha reso oggetto di critiche e obiezioni, ma anche di cattiverie, insulti, ironie, sarcasmi, nella stessa misura in cui poco prima era stato invece oggetto di elogi, stima, considerazione, rispetto, finanche paura.
Bettini ha perso, ma non si è dato per vinto. Ha scritto sul Foglio «ben venga un congresso» del Pd e Nicola Zingaretti ha subito aperto all’ipotesi. Ha detto che l’alleanza che ha sorretto il secondo governo Conte «non muore affatto» e al momento il grosso del Partito democratico e del Movimento 5 stelle gli stanno dando ragione.
Ha dichiarato che il Pd a Roma non sosterrà «in alcun modo» Virginia Raggi e le sue parole sono suonate come la sentenza definitiva per la sindaca. Spesso Bettini dà la linea, senza avere alcun ruolo ufficiale.
Non è ministro come Franceschini, né vicesegretario come Orlando, né capo di una corrente come Orfini. Ecco cosa rende il potere che esercita così ambiguo. Nel centrosinistra, è l’uomo senza cariche, e fuori dalle istituzioni, più rilevante nel Palazzo. Non prende nessuna decisione, ma esercita una grande influenza.
È associato a figure leggendarie. Si cita Richelieu, si cita Mazzarino. Solo che entrambi erano cardinali. Mentre lui, nel ramo ecclesiastico, sarebbe un monaco. Vive in un monolocale di trentacinque metri quadri, al piano terra di un palazzo nella parte alta del quartiere Prati, a Roma. Dorme, legge, scrive, riceve, s’apparta, osserva, s’infuria, sempre nella stessa stanza, di cui rivendica, compiaciuto, l’essenzialità, come un manifesto d’anti-privilegio.
Sostiene che nella vita non c’è persona a cui abbia dedicato più tempo di Nicola Zingaretti. Considera il segretario del Pd un figlio. Zingaretti lo ritiene un padre. Dicono che sia il suo «burattinaio», che si muova «nell’ombra». Lo definiscono «eminenza grigia». Eppure Bettini non fa altro che intervenire, dar battaglia, dire la sua.
Ancor di più oggi, rilascia interviste, scrive lettere ai quotidiani, va in radio, in televisione. Spesso Zingaretti lo ascolta. Altre volte prende un’altra strada. Chi lo conosce è sorpreso dal suo protagonismo.
Non si è mai nascosto, ma mai si era fatto così vedere. Si espone troppo per essere soltanto un consigliere politico, ma non si mette mai dentro fino in fondo per essere un leader. Cos’è, allora, Bettini?
Non si può rispondere a questa domanda senza tenere a mente un rifiuto. Gli offrirono il posto di sindaco di Roma quando ancora il sindaco lo eleggeva il consiglio comunale, nel 1993. Andò a dirglielo Franco Carraro. «Sai, Goffredo, noi». Doveva dire solo sì. Invece disse: «Non me la sento».
Anche se nella vita precedente aveva studiato per essere un giorno capo. Era stato uno dei più alti dirigenti nazionali dei Giovani comunisti, poi segretario della federazione romana del Pci, appena trentenne nella direzione nazionale del Partito, era uno dei dirigenti più promettenti d’Italia, insieme a Massimo D’Alema, Walter Veltroni, Fabio Mussi.
Il giorno in cui disse no Bettini firmò le dimissioni da un destino: quello, possibile, di leader; e decise che i leader li avrebbe creati. Chiese a Francesco Rutelli, ex radicale, neo militante del partito dei verdi, figura centrale di un’area marginale, di candidarsi. «Per fare il sindaco di Roma», rispose Rutelli, «sono disposto ad andare anche a Milano a piedi».
Iniziò così il modello Roma, finora l’invenzione più di successo di Bettini. Interpretato dopo Rutelli da Veltroni, e infine fallito con Ignazio Marino.
«L’idea di puntare su Conte come riferimento dell’alleanza con i 5 Stelle – mi dice Carmine Fotia, autore con Bettini di due libri – in fondo risponde alla stessa logica dell’operazione Rutelli sindaco di Roma.
È un paradigma della tradizione comunista: scegliere figure esterne al partito per allargare il campo, credendo poi di poterle gestire».
Non c’è parola, opera e omissione che in Bettini non appartenga alla liturgia del comunismo italiano. «Noi siamo l’elefante “buono” che si porta in “groppa” qualche suonatore di tamburello», ha detto in un’intervista riferendosi ai fuoriusciti dal Pd andati con Renzi. Omaggio a Togliatti, che commentò la rottura di un funzionario emiliano su posizioni antisovietiche dicendo che si trattava di «un pidocchio annidato nella criniera di un nobile destriero».
Quando gli chiedono cos’è per lui la politica, Bettini risponde che è un «principio d’ordine», il tentativo di dare «forma» al mondo. Sostiene che allearsi con i 5 Stelle per il Pd significhi gettarsi nel «gorgo» dell’antipolitica, «attraversare il popolo» e tentare di uscirne alla guida. Sembra solo sociologia.
Invece, la «forma» è prima di ogni cosa un bisogno esistenziale. Bettini viene da una famiglia aristocratica marchigiana. Il padre, Vittorio, era un avvocato repubblicano.
Nel salotto di casa sua passavano Ugo La Malfa, Oronzo Reale, Giovanni Spadolini e altri dirigenti del partito. La madre si chiamava Wilde e aveva sposato in prime nozze un ufficiale e patriota albanese formatosi all’accademia militare di Modena.
Quando l’Italia di Mussolini occupa l’Albania, anziché arrendersi, seguendo gli ordini, disobbedisce, con un gesto che sconquassa l’opinione pubblica: si suicida. Il regime fascista è così imbarazzato che il ministro degli Esteri Galeazzo Ciano invia immediatamente un aereo a prelevare la moglie e il figlio di otto mesi: ossia Luhan, il fratello di Bettini, che oggi vive a Parigi e ogni mattina, intorno alla sette, telefona a Goffredo.
«Ricordo che passavamo la fine dell’estate nel castello di Jesi», mi racconta. «Il maggiordomo ci chiamava a pranzo con la campanella, mentre noi eravamo in giardino».
È un’immagine degli anni finali della nobiltà di famiglia, gli anni della decadenza, durante i quali Bettini assiste allo sgretolamento di un’architettura di regole, tradizioni, simboli, mitologie, che erano durate decenni e ora si stavano disfacendo sotto i suoi occhi, distrutti dal fenomenale boom italiano.
Nel Partito comunista, Bettini trovò innanzitutto un riparo, un’altra struttura sopra la testa. Conobbe Gianni Borgna mentre teneva un discorso ai malati di mente di Santa Maria della Pietà, issato su un banco, il colbacco in testa. Bettini lo guardò e si disse: «E lui sarebbe quello sano?».
Fu Borgna a portarlo nella Federazione dei giovani comunisti romani dove, insieme a Veltroni, Ferdinando Adornato e altre promesse della nidiata, inaugurarono una stagione d’irregolarità che trasformò la sezione giovanile romana nella più pirotecnica e numerosa d’Italia (raggiunse i diecimila iscritti).
Pensa a loro Pier Paolo Pasolini quando dice che il Partito comunista è «il paese pulito nel paese sporco» e, l’ultima estate prima di essere ammazzato, incontra Bettini e glielo dice: «Ho fatto un film tremendo. Non vi piacerà. Ma c’è una scena che ho dedicato a voi». È Salò. La scena è quella in cui un giovane interrompe la catena di delazioni, alza il pugno e si fa uccidere. L’unica luce in un film senza scampo.
I 5 Stelle, con i quali Bettini vuole che il Pd torni a governare, amano citare un solo comunista: l’Enrico Berlinguer della questione morale (mai quello del compromesso storico, che oggi sarebbe più appropriato). Bettini lo temeva, non ebbe mai un buon rapporto con lui.
Nel partito, ebbe due altri padri: uno della destra comunista, l’altro della sinistra. Il primo, Paolo Bufalini, lo incontrava una volta a settimana a cena alla “Carbonara”. Il secondo, Pietro Ingrao, a casa. Da uno prendeva lezioni di realismo togliattiano, dall’altro l’ambizione di volere la Luna. Qui la durezza, lì la fantasia. Più la furia di Gerardo Chiaromonte, che quando seppe che un giovane dirigente si era messo l’orecchino, convocò Bettini a casa e gli urlò (Bettini era diventato nel frattempo segretario del Pci a Roma): «Quale popolo si farebbe mai guidare da uno conciato in quel modo, maledizione!».
Il giorno prima che il Pci si sciogliesse, Ingrao disse a Bettini: «Se voti sì, da domani le nostre strade si dividono». Le loro strade si divisero. Bettini votò «sì con la testa, no col cuore». Ancora oggi ne parla dolorando. Quando lo incontro a casa sua mi dà una raccolta di fotografie in bianco e nero. Sono foto di lui bambino. «Guardi come ero bello» dice. «Sa che da piccolo volevano farmi fare l’attore?».
Da coordinatore della segreteria del Pd di Veltroni, Bettini è arrivato a pesare centottanta chili. Oggi pesa centoquindici. Non è stato sempre sovrappeso. Scorrendo gli archivi fotografici, si nota che c’è un periodo che separa un Bettini dall’altro. Questo periodo coincide con la fine del Pci, che fu per lui l’inizio di una forte depressione. Il crollo di un’altra famiglia. Stavolta senza più un posto dove andare.
«Ho fatto un tale sforzo per ricostruire un ordine nella mia vita politica», mi dice, «che sono stato sopraffatto dal disordine alimentare». In Thailandia, dove andò per la prima volta con il padre, alla fine degli anni 80, è riuscito a ritrovarsi. Ha comprato una casa nell’isola di Koh Samui. Non si è sposato. Non ha figli. Parla poco della sua vita privata. In compenso, c’è chi ne parla tantissimo, con allusioni, orientalismi, gusti. Sempre con la raccomandazione: «Sia chiaro, non mi citi».
Bettini mi dice: «I pensieri pruriginosi dicono molto delle persone che li fanno, niente delle persone a cui si riferiscono. La verità è che dopo la depressione non sono più riuscito ad avere legami sentimentali. Ho sentito, però, un forte desiderio di figli. Che, in parte, ho soddisfatto adottando sei famiglie thailandesi».
Quando gli chiesero di fare il sindaco di Roma pensò: «E se la depressione torna?». Si disse che non avrebbe potuto permetterselo. Oggi Bettini è orgoglioso di non aver mai esercitato il «potere diretto», di cui parla con un retrogusto di sdegno.
Gli preferisce di gran lunga il «potere indiretto», quello che i comunisti chiamavano: «L’egemonia». Il non detto è che anche l’egemonia deve farsi carne. Essere interpretata in prima persona da qualcuno che se ne assuma la responsabilità. Del potere individuale Bettini non rifiuta le prerogative: si sente inadeguato a sopportarne le conseguenze, il peso sotto il quale si può rimanere schiacciati.
Bettini ama la manovra. Non è un giocatore di poker. Una notte, perse tutto quel che aveva in tasca al tavolo da gioco e pagò il debito togliendosi l’ultima cosa che gli era rimasta: un giaccone di lana grigia. Al tavolo con Renzi ha perso di nuovo. Ha creduto al bluff, invece Renzi aveva il jolly.
Ha cercato di spiegargli fino all’ultimo quel che aveva in mente e Renzi ha detto che la sua strategia era così «raffinata» che l’ha capita solo lui. Bettini gli ha dato dell’«inaffidabile», Renzi ha risposto che «la corrente thailandese del Pd» non lo riguarda. Sono i veleni che si riservano due che hanno una complicità alle spalle, una complicità nata quando Renzi diventò segretario del Pd e Bettini fu uno dei pochi ex comunisti a non trattarlo da alieno.
Bettini ha perso, anche se non ama ammetterlo. Dice che con Draghi l’Italia è in «buone mani», però prepara la battaglia per riprendersela. Ha cominciato schierandosi subito nella lotta per il controllo del Pd, il partito che ha contribuito a far nascere, il cardine di ogni strategia, il motivo di ogni barricata. Combattere gli piace.
Quando finivano gli anni Settanta a Roma, un giorno, Autonomia operaia attaccò un’assemblea dei giovani comunisti, di cui Bettini era il capo, alla facoltà di Economia. Entrarono in aula a bastonate. I Giovani comunisti avevano passato anni a prenderle. Quel giorno però reagirono, e li cacciarono. Nell’atrio gli autonomi sfasciarono tutto. Tiravano sedie, tiravano banchi. Un banco lanciato dalla balaustra colpì Bettini e gli spezzò il braccio. Lui tenne per mesi il gesso, anche quando era guarito, come un trofeo di guerra. Oggi riconosce solo di aver preso un «colpo» e dice che risponderà «come sempre» con la politica. Ha da poco deciso di lasciare la Thailandia e tornare definitivamente in Italia. «Finché non venderò lì, starò in questa casa», dice. Sente il dovere di restare «vicino a Nicola» e l’obbligo di ��aiutare Conte».
Convoca congressi, indica candidati, disegna traiettorie e non dimentica mai d’annoiarsi, come insegnava Togliatti. È chiaro che sono molte le cose che gli girano in testa. Tranne una, arrendersi.
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Saud nomeia mais quatro secretários para gestão em Taubaté
Foram nomeados gestores para Obras, Desenvolvimento e Inovação, Serviços Públicos e Planejamento. Após eleito, Saud havia informado que não nomearia secretários no início do mandato para economia. Prefeitura de Taubaté abre concurso público para preencher 40 vagas. Divulgação/ Prefeitura de Taubaté O prefeito de Taubaté, Saud (MDB), nomeou nesta terça-feira (19) mais quatro secretários para o mandato. Após ser eleito, Saud disse que não teria secretários nos primeiros meses de mandato para conter despesas de caixa. Com o anúncio, são oito secretários nomeados desde o início da gestão. A pasta da saúde segue sem secretário, mas deve ter a nomeação de Mário Peloggia confirmada nos próximos dias. Os nomes confirmados nesta terça-feira são para as secretarias de Obras, que ficou com Rodrigo Rodrigues; Desenvolvimento e Inovação, com Lúcia Pezella; Planejamento que ficou com Lúcio Araújo e Serviços Públicos, que foi mantida com o secretário da gestão Ortiz (PSDB), Alexandre Magno. (Veja os currículos abaixo) Além deles, já tinham sido nomeados os secretários de Desenvolvimento e Inclusão Social, que ficou com a vice-prefeita Adriana Mussi (MDB); Segurança que ficou com o candidato a prefeito na última eleição Capitão Souza (PRTB); Governo com o ex-vereador do PSDB, Digão e a Educação, sob a gestão da servidora Gabriela Antônia. Saud havia informado em entrevistas após a eleição no dia 30 de novembro que não teria secretários nos primeiros meses de mandato. À época, disse que a prefeitura tinha dívidas altas e baixo caixa e, por isso, começaria a gestão apenas com a secretaria de Inclusão Social, que seria gerida pela vice-prefeita. Apesar disso, logo nas primeiras semanas de governo nomeou outros secretários. Para a mudança, o prefeito informou que teve de mudar o plano por causa da segunda onda da Covid-19 que vinha impactando a cidade. Outra promessa de Saud era de que a maior parte das secretarias fossem entregues a servidores, para não inflar o orçamento da cidade com cargos comissionados. Das oito pastas, seis são de funcionários comissionados. A gestão informou que a última pasta com nomeação deve ser a saúde e que depois disso vai aguardar a apresentação de uma reforma administrativa na câmara, que deve mudar as secretariais existentes. A prefeitura não informou se o número de pastas deve aumentar com o projeto. Atualmente, são 16 secretarias. Conheça os secretários nomeados nesta terça Lúcio Fabio Araújo é formado em Arquitetura e Urbanismo pela Universidade de Taubaté. Na carreira, atuou em escritórios de arquitetura e construtoras, assinando projetos diversos. Alexandre Magno Borges é formado em Ciências Jurídicas pela Unitau e em Gestão de Pessoas pela Fundação Dom Cabral. Possui mais de 27 anos de atuação no setor elétrico brasileiro. Atuou na Prefeitura de São José dos Campos de setembro de 2009 a janeiro de 2011, chefiando o relacionamento com concessionárias e na Prefeitura de Taubaté, como secretário de Serviços Públicos, de março de 2013 a dezembro de 2020. Rodrigo de Oliveira Rodrigues graduado em Engenharia Mecânica pela Unitau e pós-graduado em Gerenciamento de Projetos, pela FGV. Já assumiu funções como consultor em gestão empresarial, diretor de equipamentos, superintendente operacional de logística nacional e internacional em empresas do setor privado. Lúcia Maria Pezella Moreno formada em Direito, atuou durante 15 anos como funcionária pública estadual no Tribunal de Justiça. Atualmente, é empreendedora e tem experiência em operações, controle, atendimento, contratação de pessoas. Veja mais notícias do Vale do Paraíba e Região
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Realmente me siento muy feliz y muy agradecida a Fabio Mussi que me invito a la primera reunión de Herbalife y a su señora @virginiaporqueresviera que desde el primer momento me alentaron y ayudaron a cambiar mis hábitos y estilo de vida. También a @carolinajanavelsuhr que creyó en mi y me acompañó en cada paso de este hermoso proceso de convertirme en la mejor versión de mi y obviamente a mí misma que tomé la decisión de dejarme guiar y apoyar por mis patrocinadoras. Feliz de poder ayudar a otras personas a cambiar su estilo de vida, sus hábitos, su forma de pensar, sus creencias limitantes y guiarlos en el proceso de convertirse en la mejor versión de su mismos. Sólo hace falta una cosa para cambiar, y es TOMAR LA DECISION de hacer cada día, paso a paso algo diferente a lo que solemos hacer. Tal vez nos resulte difícil levantarnos más temprano, leer en lugar de pasar el tiempo viendo programas de TV que no nos aportan nada constructivo o noticias que nos amargan el día, o compartiendo memes o cusmeando la vida de otros en instagram o facebook y enviado ando a personas que tienen los resultados que yo quiero sin hacer nada para cambiar. Es un camino difícil, suplantar hábitos negativos por otros mas constructivos, como tratar de beber más agua, hacer un poco de ejercicio todos los días o simplemente o simplemente desayunar que muchos no los hacen ( yo era una de esas). Suprimir las harinas o suplantar las por harina integral u otras opciones más saludables. Todo este conocimiento no me lo dio la medicina tradicional, me lo dio Herbalife. Por que Herbalife no es solo tomar el producto y ya está, en Herbalife también comemos, y cosas muy ricas, solo que aprendemos cómo, que y a qué hora comer. Qué alimentos son los más importantes para mantener nuestro cuerpo saludable, con más energía y que tienen menos calorías, menos índice glicemico y más nutrientes. Alguien tiene consideración de eso cuando va al supermercado??? Saben leer las etiquetas??? O se dejan influenciar por el marketing de la propaganda del paquete mas colorido, o el de menor precio o lo que te pintan en comerciales? Herbalife me cambió la vida y tu hasta cuando vas a esperar a cambiar la tuya? (en Rosario, Colonia, Uruguay) https://www.instagram.com/p/B7rNxdHF07N/?igshid=19lcz0zcv5uq8
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TSE aprova com ressalvas contas de Aécio de 2014
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Senador Aécio Neves (PSDB-MG). Foto: Agência Brasil/ Fabio Rodrigues Pozzebom
O plenário do Tribunal Superior Eleitoral (TSE) aprovou hoje (10) com ressalvas as contas da campanha de Aécio Neves de 2014, quando o então senador, atualmente deputado, foi candidato à Presidência da República pelo PSDB.
Os técnicos do TSE encontraram irregularidades no valor de R$ 1,5 milhões nas contas do candidato, o que representa 0,67% dos mais de R$ 227 milhões gastos à época, quando ainda eram permitidas doações eleitorais por empresas, o que é nas regras atuais é vedado.
“Consequentemente, considerando que o percentual de irregularidade apurado não é expressivo e não há irregularidade grave, devem ser aplicados os princípios da proporcionalidade e da razoabilidade para aprovar as contas com ressalvas”, afirmou o relator da prestação de contas, ministro Og Fernandes, que foi acompanhado pelos ministros Sérgio Banhos, Luís Roberto e Jorge Mussi.
O relator ainda considerou não haver a necessidade de devolução de nenhuma quantia aos cofres públicos, ressaltando que as irregularidades diziam respeito a recursos privados, doados por pessoas jurídicas, e não a recursos públicos.
A presidente do TSE, ministra Rosa Weber, votou no sentido de desaprovar as contas, bem como o ministro Edson Fachin, que considerou a quantia irregular alta, ainda que em pequena proporção ante o total de gastos.
Entre as irregularidades apontadas pela área técnica do TSE estão recebimento de doação de outro candidato sem o devido registro; omissão de registros de despesas; inconsistência na identificação de pagamentos; pagamento de pessoal declarado sem os devidos recibos assinados pelos prestadores de serviços; e dois pareceres jurídicos pagos com dinheiro arrecadado, porém confeccionados antes da campanha.
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Così Matteo Renzi sta organizzando la sua rete di potere
Così Matteo Renzi sta organizzando la sua rete di potere
(Pietrangelo Buttafuoco) – Porge una “premessa confessoria”, Fabio Mussi – filosofo, già Ministro dell’Università e della Ricerca, oggi esponente di Sinistra italiana – “in genere ci azzecco ma con Matteo Renzi, devo arrendermi”. Il leader di Italia Viva dissemina nei territori i suoi “circoli”, li incista in quel che resta del Pd e sembrano vere e proprie cellule dormienti pronte a far…
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Reforma da Previdência: saiba como votou cada deputado nos 2 turnos
A Câmara dos Deputados aprovou, em segundo turno, na madrugada desta quarta-feira,7, o texto-base da proposta de reforma da Previdência apresentada pelo presidente Jair Bolsonaro. Foram 370 votos a favor, 124 contrários e uma abstenção —o mínimo necessário para a aprovação era de 308 votos.
Saiba como votou cada deputado nos dois turnos:
Deputado (partido – Unidade da Federação) – voto 1º turno – voto 2º turno Abou Anni (PSL-SP) – Sim – Sim Abílio Santana (PL-BA) – Sim – Sim Acácio Favacho (PROS-AP) – Sim – Sim Adolfo Viana (PSDB-BA) – Sim – Sim Adriana Ventura (NOVO-SP) – Sim – Sim Adriano do Baldy (PP-GO) – Sim – Sim Aécio Neves (PSDB-MG) – Sim – Sim Afonso Florence PT-BA – Não – Não Afonso Hamm (PP-RS)- Sim – Sim Afonso Motta (PDT-RS) – Não – Não Aguinaldo Ribeiro (PP-PB) – Sim – Sim Airton Faleiro (PT-PA) – Não – Não AJ Albuquerque (PP-CE) – Sim – Sim Alan Rick (DEM-AC) – Sim – Sim Alceu Moreira (MDB-RS) – Sim – Sim Alcides Rodrigues (Patriota-GO) – Sim – Sim Alencar Santana Braga (PT-SP) – Não – Não Alessandro Molon (PSB-RJ) – Não – Não Alex Manente (CIDADANIA-SP) – Sim – Sim Alex Santana (PDT-BA) – Sim – Sim Alexandre Frota (PSL-SP) – Sim – Abstenção Alexandre Leite (DEM-SP) – Sim – Sim Alexandre Padilha (PT-SP) – Não – Não Alexandre Serfiotis (PSD-RJ) – Sim – Sim Alexis Fonteyne (NOVO-SP) – Sim – Sim Alice Portugal (PCdoB-BA) – Não – Não Aliel Machado (PSB-PR) – Não – Não Aline Gurgel (PRB-AP) – Não – Não Aline Sleutjes (PSL-PR) – Sim – Sim Altineu Côrtes (PL-RJ) – Sim – Sim Aluisio Mendes (Podemos-MA) – Sim – Sim Alê Silva (PSL-MG) – Sim – Amaro Neto (PRB-ES) – Sim – Sim André Abdon (PP-AP) – Sim – Sim André de Paula (PSD-PE) – Sim – Sim André Ferreira (PSC-PE) – Sim – Sim André Figueiredo (PDT-CE) – Não – Não André Fufuca (PP-MA) – Sim – Sim André Janones (Avante-MG) – Não – Não Angela Amin (PP-SC) – Sim – Sim Antonio Brito (PSD-BA) – Sim – Sim Aníbal Gomes (DEM-CE) – Sim – Sim Arlindo Chinaglia (PT-SP) – Não – Não Arnaldo Jardim (CIDADANIA-SP) – Sim – Sim Aroldo Martins (PRB-PR) – Sim – Sim Arthur Lira (PP-AL) – Sim – Sim Arthur Oliveira Maia (DEM-BA) – Sim – Sim Assis Carvalho (PT-PI) – Não – Não Átila Lins (PP-AM) – Sim – Sim Átila Lira (PSB-PI) – Sim – Sim Áurea Carolina (PSOL-MG) – Não – Ausente Augusto Coutinho (Solidariedade-PE) – Sim – Sim Aureo Ribeiro (Solidariedade-RJ) – Sim – Sim Bacelar (Podemos-BA) – Ausente – Não Baleia Rossi (MDB-SP) – Sim – Sim Benedita da Silva (PT-RJ) – Não – Não Benes Leocádio (PRB-RN) – Sim – Sim Beto Faro (PT-PA) – Não – Não Beto Pereira (PSDB-MS) – Sim – Sim Beto Rosado (PP-RN) – Sim – Sim Bia Kicis (PSL-DF) – Sim – Sim Bibo Nunes (PSL-RS) – Sim – Sim Bilac Pinto (DEM-MG) – Sim – Sim Bira do Pindaré (PSB-MA) – Não – Não Boca Aberta (PROS-PR) – Sim – Sim Bohn Gass (PT-RS) – Não – Não Bosco Costa (PL-SE) – Sim – Sim Bosco Saraiva (Solidariedade-AM) – Sim – Sim Bruna Furlan (PSDB-SP) – Sim – Sim Cabo Junio Amaral (PSL-MG) – Sim – Sim Cacá Leão (PP-BA) – Sim – Sim Camilo Capiberibe (PSB-AP) – Não – Não Capitão Alberto Neto (PRB-AM) – Sim – Sim Capitão Augusto (PL-SP) – Sim – Sim Capitão Wagner (PROS-CE) – Não – Não Carla Zambelli (PSL-SP) – Sim – Sim Carlos Bezerra (MDB-MT) – Sim – Sim Carlos Chiodini (MDB-SC) – Sim – Sim Carlos Gomes (PRB-RS) – Sim – Sim Carlos Henrique Gaguim (DEM-TO) – Sim – Sim Carlos Jordy (PSL-RJ) – Sim – Sim Carlos Sampaio (PSDB-SP) – Sim – Sim Carlos Veras (PT-PE) – Não – Não Carlos Zarattini (PT-SP) – Não – Não Carmen Zanotto (CIDADANIA-SC) – Sim – Sim Caroline de Toni (PSL-SC) – Sim – Sim Cássio Andrade (PSB-PA) – Não – Não Celina Leão (PP-DF) – Sim – Sim Celso Maldaner (MDB-SC) – Sim – Não Celso Russomanno (PRB-SP) – Sim – Sim Celso Sabino (PSDB-PA) – Sim – Sim Cezinha de Madureira (PSD-SP) – Sim – Sim Charles Fernandes (PSD-BA) – Sim – Sim Charlles Evangelista (PSL-MG) – Sim – Sim Chico D`Angelo (PDT-RJ) – Não – Não Chiquinho Brazão (Avante-RJ) – Sim – Sim Chris Tonietto (PSL-RJ) – Sim – Sim Christiane de Souza Yared (PL-PR) – Sim – Sim Christino Aureo (PP-RJ) – Sim – Sim Clarissa Garotinho (PROS-RJ) – Não – Não Claudio Cajado (PP-BA) – Sim – Sim Cleber Verde (PRB-MA) – Sim – Sim Coronel Armando (PSL-SC) – Sim – Sim Coronel Chrisóstomo (PSL-RO) – Sim – Sim Coronel Tadeu (PSL-SP) – Sim – Sim Cristiano Vale (PL-PA) – Sim – Sim Celina Leão (PP-DF) – Sim – Sim Célio Moura (PT-TO) – Não – Não Célio Silveira (PSDB-GO) – Sim – Sim Célio Studart (PV-CE) – Não – Não Celso Maldaner (MDB-SC) – Sim – Sim Celso Russomanno (PRB-SP) – Sim – Sim Celso Sabino (PDB-PA) – Sim – Sim Cezinha de Madureira (PSD-SP) – Sim Charles Fernandes (PSD-BA) – Sim Charlles Evangelista (PSL-MG) – Sim Chico D’Angelo (PDT-RJ) – Não – Não Chiquinho Brazão (Avante – RJ) – Sim – Sim Chris Tonietto (PSL-RJ) – Sim – Sim Christiane de Souza Yared (PL-PR) – Sim – Sim Christino Aureo (PP-RJ) – Sim – Sim Clarissa Garotinho – (PROS-RJ) – Não – Não Claudio Cajado (PP-BA) – Sim – Sim Cleber Verde (PRB-MA) – Sim – Sim Coronel Armando (PSL-SC) – Sim – Sim Coronel Chrisóstomo (PSL-RO) – Sim – Sim Coronel Tadeu (PSL-SP) – Sim – Sim Cristiano Vale (PL-BA) – Sim – Sim Da Vitória (CIDADANIA-ES) – Sim – Sim Dagoberto Nogueira (PDT-MS) – Não – Não Damião Feliciano (PDT-PB) – Não – Não Daniel Almeida (PCdoB-BA) – Não – Não Daniel Coelho (CIDADANIA-PE) – Sim – Sim Daniel Freitas (PSL-SC) – Sim – Sim Daniel Silveira (PSL-RJ) – Sim – Sim Daniel Trzeciak (PSDB-RS) – Sim – Sim Daniela do Waguinho (MDB-RJ) – Sim – Sim Danilo Cabral (PSB-PE) – Não – Ausente Danrlei de Deus Hinterholz (PSD-RS) – Sim – Sim Darci de Matos (PSD-SC) – Sim – Sim Darcísio Perondi (MDB-RS) – Sim – Sim David Miranda (PSOL-RJ) – Não – Ausente David Soares (DEM-SP) – Sim – Sim Delegado Antônio Furtado (PSL-RJ) – Sim – Sim Delegado Marcelo Freitas (PSL-MG) – Sim – Sim Delegado Pablo (PSL-AM) – Sim – Sim Delegado Waldir (PSL-GO) – Sim – Sim Delegado Éder Mauro (PSD-PA) – Sim – Sim Denis Bezerra (PSB-CE) – Não – Não Diego Andrade (PSD-MG) – Sim – Sim Diego Garcia (Podemos-PR) – Sim – Sim Dimas Fabiano (PP-MG) – Sim – Sim Domingos Neto (PSD-CE) – Sim – Sim Domingos Sávio (PSDB-MG) – Sim – Sim Dr. Frederico (Patriota-MG) – Sim – Sim Dr. Jaziel (PL-CE) – Sim – Sim Dr. Leonardo (Solidariedade-MT) – Sim – Sim Dr. Luiz Antonio Teixeira Jr. (PP-RJ) – Sim – Sim Dr. Luiz Ovando (PSL-MS) – Sim – Sim Dr. Zacharias Calil (DEM-GO) – Sim – Sim Dra. Soraya Manato (PSL-ES) – Sim – Sim Dra. Vanda Milani (Solidariedade-AC) – Sim – Sim Dulce Miranda (MDB-TO) – Sim – Sim Edilázio Júnior (PSD-MA) – Sim – Sim Edio Lopes (PL-RR) – Sim – Sim Edmilson Rodrigues (PSOL-PA) – Não – Não Edna Henrique (PSDB-PB) – Sim – Sim Eduardo Barbosa (PSDB-MG) – Sim – Sim Eduardo Bismarck (PDT-CE) – Não – Não Eduardo Bolsonaro (PSL-SP) – Sim – Sim Eduardo Braide (PMN-MA) – Não – Não Eduardo Costa (PTB-PA) – Sim – Sim Eduardo Cury (PSDB-SP) – Sim – Sim Eduardo da Fonte (PP-PE) – Não – Não Efraim Filho (DEM-PB) – Sim – Sim Elcione Barbalho (MDB-PA) – Sim – Sim Eli Borges (Solidariedade-TO) – Sim – Sim Eli Corrêa Filho (DEM-SP) – Sim – Sim Elias Vaz (PSB-GO) – Não – Não Elmar Nascimento (DEM-BA) – Sim – Sim Emanuel Pinheiro Neto (PTB-MT) – Sim – Sim Emidinho Madeira (PSB-MG) – Sim – Sim Enio Verri (PT-PR) – Não – Não Enrico Misasi (PV-SP) – Sim – Sim Erika Kokay (PT-DF) – Não – Não Eros Biondini (PROS-MG) – Sim – Sim Euclydes Pettersen (PSC-MG) – Sim – Sim Evair Vieira de Melo (PP-ES) – Sim – Sim Evandro Roman (PSD-PR) – Sim – Sim Expedito Netto (PSD-RO) – Não – Não Fabio Reis (MDB-SE) – Sim – Sim Fabio Schiochet (PSL-SC) – Sim – Sim Fausto Pinato (PP-SP) – Sim – Sim Felipe Carreras (PSB-PE) – Sim – Sim Felipe Francischini (PSL-PR) – Sim – Sim Felipe Rigoni (PSB-ES) – Sim – Sim Felício Laterça (PSL-RJ) – Sim – Sim Félix Mendonça Júnior (PDT-BA) – Não – Não Fernanda Melchionna (PSOL-RS) – Não – Nâo Fernando Coelho Filho (DEM-PE) – Sim – Sim Fernando Monteiro (PP-PE) – Não – Não Fernando Rodolfo (PL-PE) – Sim – Sim Filipe Barros (PSL-PR) – Sim – Sim Flaviano Melo (MDB-AC) – Sim – Sim Flordelis (PSD-RJ) – Sim – Sim Flávia Arruda (PL-DF) – Sim – Sim Flávia Morais (PDT-GO) – Não – Ausente Flávio Nogueira (PDT-PI) – Sim – Sim Francisco Jr. (PSD-GO) – Sim – Sim Franco Cartafina (PP-MG) – Sim – Sim Fred Costa (Patriota-MG) – Sim – Sim Frei Anastacio Ribeiro (PT-PB) – Não – Não Fábio Faria (PSD-RN) – Sim – Sim Fábio Henrique (PDT-SE) – Não – Não Fábio Mitidieri (PSD-SE) – Sim – Sim Fábio Ramalho (MDB-MG) – Sim – Sim Fábio Trad (PSD-MS) – Sim – Sim Félix Mendonça Júnior (PDT-BA) – Não – Nâo Gastão Vieira (PROS-MA) – Sim – Sim Gelson Azevedo (PL-RJ) – Sim – Sim Genecias Noronha (Solidariedade-CE) – Sim – Sim General Girão (PSL-RN) – Sim – Sim General Peternelli (PSL-SP) – Sim – Sim Geninho Zuliani (DEM-SP) – Sim – Sim Geovania de Sá (PSDB-SC) – Sim – Sim Gervásio Maia (PSB-PB) – Não – Não Giacobo (PL-PR) – Sim – Sim Gil Cutrim (PDT-ma) – Sim – Sim Gilberto Abramo (PRB-MG) – Sim – Sim Gilberto Nascimento (PSC-SP) – Sim – Sim Gilson Marques (NOVO-SC) – Sim – Sim Giovani Cherini (PL-RS) – Sim – Sim Giovani Feltes (MDB-RS) – Sim – Sim Glauber Braga (PSOL-RJ) – Não – Não Glaustin Fokus (PSC-GO) – Sim – Sim Gleisi Hoffmann (PT-PR) – Não – Não Gonzaga Patriota (PSB-PE) – Não – Não Greyce Elias (Avante-MG) – Sim – Sim Guiga Peixoto (PSL-SP) – Sim – Sim Guilherme Derrite (PP-SP) – Sim – Sim Guilherme Mussi (PP-SP) – Sim – Sim Gurgel (PSL-RJ) – Sim – Sim Gustavo Fruet (PDT-PR) – Não – Não Gustinho Ribeiro (Solidariedade_CE) – Sim – Sim Gutemberg Reis (MDB-RJ) – Sim – Sim Haroldo Cathedral (PSD-RR) – Sim – Sim Heitor Freire (PSL-CE)- Sim – Sim Heitor Schuch (PSB-RS) – Não – Não Helder Salomão (PT-ES) – Não – Não Helio Lopes (PSL-RJ) – Sim – Sim Henrique Fontana (PT-RS) – Não – Não Herculano Passos (MDB-SP) – Sim – Sim Hercílio Coelho Diniz (MDB-MG) – Sim – Sim Hermes Parcianello (MDB-PR) – Sim – Sim Hildo Rocha (MDB-MA) – Sim – Sim Hiran Gonçalves (PP-RR) – Sim – Sim Hugo Leal (PSD-RJ) – Sim – Sim Hugo Motta (PRB-PB) – Não – Não Hélio Costa (PRB-SC) – Sim – Sim Hélio Leite (DEM-PA) – Sim – Sim Idilvan Alencar (PDT-CE) – Não – Nâo Igor Kannário (PHS-BA) – Sim – Sim Igor Timo (Podemos-MG) – Sim – Sim Iracema Portella (PP-PI) – Sim – Sim Isnaldo Bulhões Jr. (MDB-AL) – Sim – Sim Ivan Valente (PSOL-SO) – Não – Não Jandira Feghali (PCdoB-RJ) – Não – Não Jaqueline Cassol (PP-RO) – Sim – Sim Jefferson Campos (PSB-SO) – Sim – Sim Jerônimo Goergen (PP-RS) – Sim – Sim Jéssica Sales (MDB-AC) – Sim – Ausente Jesus Sérgio (PDT-AC) – Sim – Sim Jhc (PSB-AL) – Não – Não Jhonatan de Jesus (PRB-RR) – Sim – Sim João Campos (PRB-GO) – Sim – Sim João Carlos Bacelar (PL-BA) – Sim – Sim João Daniel (PT-SE) – Não – Não João H. Campos (PSB-PE) – Não – Não João Maia (PL-RN) – Sim – Sim João Marcelo Souza (MDB-MA) – Sim – Sim João Roma (PRB-BA) – Sim – Sim Joaquim Passarinho (PSD-PA) – Sim – Sim Joenia Wapichana (REDE-RR) – Não – Não Joice Hasselmann (PSL-SP) – Sim – Sim Jorge Braz (PRB-RJ) – Sim – Sim Jorge Solla (PT-BA) – Não – Não Jose Mario Schreiner (DEM-GO) – Sim – Sim Joseildo Ramos (PT-BA) – Não – Não Josimar Maranhãozinho (PL-MA) – Sim – Sim José Airton Cirilo (PT-CE) – Não – Não José Guimarães (PT-CE) – Não – Não José Medeiros (Podemos-MT) – Sim – Sim José Nelto (Podemos-GO) – Sim – Sim José Nunes (PSD-BA) – Sim – Sim José Priante (MDB-PA) – Sim – Sim José Ricardo (PT-AM) – Não – Não José Rocha (PL-BA) – Sim – Sim Juarez Costa (MDB-MT) – Sim – Sim Julian Lemos (PSL-PB) – Sim – Sim Julio Cesar Ribeiro (PRB-DF) – Sim – Sim Juninho do Pneu (DEM-RJ) – Sim – Sim Junior Lourenço (PL-MA) – Sim – Sim Juscelino Filho (DEM-MA) – Sim – Sim Jéssica Sales (MDB-AC) – Sim – Sim Júlio Cesar (PSD-PI) – Sim – Sim Júlio Delgado (PSB-MG) – Não – Não Júnior Bozzella (PSL-SP) – Sim – Sim Júnior Ferrari (PSD-PA) – Sim – Sim Júnior Mano (PL-CE) – Sim – Sim Kim Kataguiri (DEM-SP) – Sim – Sim Laercio Oliveira (PP-SE) – Sim – Sim Lafayette de Andrada (PRB-MG) – Sim – Sim Lauriete (PL-ES) – Sim – Sim Leandre (PV-PR) – Sim – Sim Leda Sadala (Avante-AP) – Sim – Sim Leonardo Monteiro (PT-MG) – Não – Não Leur Lomanto Júnior (DEM-BA) – Sim – Sim Leônidas Cristino (PDT-CE) – Não – Não Lincoln Portela (PL-MG) – Sim – Sim Liziane Bayer (PSB-RS) – Sim – Sim Loester Trutis (PSL-MS) – Sim – Sim Lourival Gomes (PSL-RJ) – Sim – Sim Lucas Gonzalez (NOVO-MG) – Sim – Sim Lucas Redecker (PSDB-RS) – Sim – Sim Lucas Vergilio (Solidariede-GO) – Sim – Sim Luciano Bivar (PSL-PE) – Sim – Sim Luciano Ducci (PSB-PR) – Não – Não Lucio Mosquini (MDB-RO) – Sim – Sim Luis Miranda (DEM-DF) – Sim – Sim Luis Tibé (Avante-MG) – Sim – Sim Luisa Canziani (PTB-PR) – Sim – Sim Luiz Antônio Corrêa (Sem partido) – Sim – Sim Luiz Carlos (PSDB-AP) – Sim – Sim Luiz Carlos Motta (PL-SP) – Ausente – Não Luiz Flávio Gomes (PSB-SP) – Sim – Não Luiz Lima (PSL-RJ) – Sim – Sim Luiz Nishimori (PL-PR) – Sim – Sim Luiz Philippe de Orleans e Bragança (PSL-SP) – Sim – Sim Luiza Erundina (PSOL-SP) – Não – Não Luizianne Lins (PT-CE) – Não – Não Luizão Goulart (PRB-PR) – Sim – Sim Léo Moraes (Podemos-RO) – Sim – Sim Léo Motta (PSL-MG) – Sim – Sim Lídice da Mata (PSB-BA) – Não – Não Magda Mofatto (PL-GO) – Sim – Sim Major Fabiana (PSL-RJ) – Sim – Ausente Major Vitor Hugo (PSL-GO) – Sim – Sim Manuel Marcos (PRB-AC) – Sim – Sim Mara Rocha (PSDB-AC) – Sim – Sim Marcel van Hattem (NOVO-RS) – Sim – Sim Marcelo Aro (PP-MG) – Sim – Sim Marcelo Calero (CIDADANIA-RJ) – Sim – Sim Marcelo Freixo (PSOL-RJ) – Não – Não Marcelo Moraes (PTB-RS) – Sim – Sim Marcelo Nilo (PSB-BA) – Não – Não Marcelo Ramos (PL-AM) – Sim – Sim Marcelo Álvaro Antônio (PSL-MG) – Sim – Sim Marcio Alvino (PL-SP) – Sim – Sim Marco Bertaiolli (PSD-SP) – Sim – Sim Marcon (PT-RS) – Não – Não Marcos Aurélio Sampaio (MDB-PI) – Sim – Sim Marcos Pereira (PRB-SP) – Sim – Sim Margarete Coelho (PP-PI) – Sim – Sim Margarida Salomão (PT-MG) – Não – Não Maria do Rosário (PT-RS) – Não – Não Maria Rosas (PRB-SP) – Sim – Sim Mariana Carvalho (PSDB-RO) – Sim – Sim Marina Santos (Solidariede-PI) – Sim – Sim Marlon Santos (PDT-RS) – Sim – Sim Marreca Filho (Patriota-MA) – Sim – Sim Marx Beltrão (PSD-AL) – Sim – Sim Marília Arraes (PT-PE) – Não – Ausente Mauro Lopes (MDB-MG) – Sim – Sim Mauro Nazif (PSB-RO) – Não – Nâo Maurício Dziedricki (PTB-RS) – Sim – Sim Miguel Lombardi (PL-SP) – Sim – Sim Milton Vieira (PRB-SP) – Sim – Sim Misael Varella (PSD-MG) – Sim – Sim Moses Rodrigues (MDB-CE) – Sim – Sim Márcio Biolchi (MDB-RS) – Sim – Sim – Márcio Jerry (PCdoB-MA) – Não – Não Márcio Labre (PSL-RJ) – Sim – Sim Márcio Marinho (PRB-BA) – Sim – Sim Mário Heringer (PDT-MG) – Não – Não Mário Negromonte Jr. (PP-BA) – Não – Não Natália Bonavides (PT-RN) – Não – Não Nelson Barbudo (PSL-MT) – Sim – Sim Nelson Pellegrino (PT-BA) – Não – Não Nereu Crispim (PSL-RS) – Sim – Sim Neri Geller (PP-MT) – Sim – Sim Newton Cardoso Jr (MDB-MG) – Sim – Sim Nicoletti (PSL-RR) – Sim – Sim Nilson Pinto (PSDB-PA) – Sim – Sim Nilto Tatto (PT-SP) – Não – Não Nivaldo Albuquerque (PTB-AL) – Sim – Sim Norma Ayub (DEM-ES) – Sim – Sim Odair Cunha (PT-MG) – Não – Não Onyx Lorenzoni (DEM-RS) – Sim – Sim Orlando Silva (PCdoB-SP) – Não – Não Osires Damaso (PSC-TP) – Sim – Sim Ossesio Silva (PRB-PE) – Sim – Sim Otaci Nascimento (Solidariede-RR) – Sim – Sim Otoni de Paula (PSC-RJ) – Sim – Sim Otto Alencar Filho (PSD-BA) – Sim – Sim Padre João (PT-MG) – Não – Não Paes Landim (PTB-PI) – Sim – Sim Pastor Eurico (Patriota-PE) – Sim – Sim Pastor Gildenemyr (PL-MA) – Sim – Sim Pastor Sargento Isidório (Avante-BA) – Sim – Não Patrus Ananias (PT-MG) – Não – Ausente Paula Belmonte (CIDADANIA-DF) – Sim – Sim Paulo Abi-Ackel (PSDB-MG) – Sim – Sim Paulo Azi (DEM-BA) – Sim – Sim Paulo Bengtson (PTB-PA) – Sim – Sim Paulo Eduardo Martins (PSC-PR) – Sim – Sim Paulo Freire Costa (PL-SP) – Sim – Sim Paulo Ganime (Novo-RJ) – Sim – Sim Paulo Guedes (PT-MG) – Não – Não Paulo Magalhães (PSD-BA) – Sim – Sim Paulo Pereira da Silva (Solidariede-SP) – Não – Não Paulo Pimenta (PT-RS) – Não – Não Paulo Ramos (PDT-RJ) – Não – Não Paulo Teixeira (PT-SP) – Não – Nâo Paulão (PT-AL) – Não – Não Pedro Augusto Bezerra (PTB-CE) – Sim – Sim Pedro Cunha Lima (PSDB-PB) – Sim – Sim Pedro Lucas Fernandes (PTB-MA) – Sim – Sim Pedro Lupion (DEM-PR) – Sim – Sim Pedro Paulo (DEM-RJ) – Sim – Sim Pedro Uczai (PT-SC) – Não – Não Pedro Westphalen (PP-RS) – Sim – Sim Perpétua Almeida (PCdoB-AC) – Não – Não Pinheirinho (PP-MG) – Sim – Ausente Policial Katia Sastre (PL-SP) – Sim – Sim Pompeo de Mattos (PDT-RS) – Não – Não Pr. Marco Feliciano (Podemos-SP) – Sim – Sim Professor Alcides (PP-GO) – Sim – Sim Professor Israel Batista (PV-PF) – Não – Não Professor Joziel (PSL-RJ) – Sim – Sim Professora Dayane Pimentel (PSL-BA) – Sim – Sim Professora Dorinha Seabra Rezende (DEM-TO) – Sim – Sim Professora Marcivania (PCdoB-AP) – Não – Não Professora Rosa Neide (PT-MT) – Não – Não Rafael Motta (PSB-RN) – Não – Não Raimundo Costa (PL-BA) – Sim – Sim Raul Henry (MDB-PE) – Sim – Sim Reginaldo Lopes (PT-MG) – Não – Não Reinhold Stephanes Junior (PSD-PR) – Sim – Sim Rejane Dias (PT-PI) – Não – Ausente Renata Abreu (Podemos-SP) – Sim – Sim Renildo Calheiros (PCdoB-PE) – Não – Não Ricardo Barros (PP-PR) – Sim – Sim Ricardo Guidi (PSD-SC) – Sim – Sim Ricardo Izar (PP-SP) – Sim – Sim Ricardo Teobaldo (Podemos-PE) – Sim – Sim Roberto Alves (PRB-SP) – Sim – Não Roberto de Lucena (Podemos-SP) – Sim – Sim Roberto Pessoa (PSDB-CE) – Sim – Sim Robério Monteiro (PDT-CE) – Não – Não Rodrigo Agostinho (PSB-SP) – Sim – Sim Rodrigo Coelho (PSB-SC) – Sim – Sim Rodrigo de Castro (PSDB-MG) – Sim – Sim Rodrigo Maia (DEM-RJ) – Sim – Sim Rogério Correia (PT-MG) – Não – Não Rogério Peninha Mendonça (MDB-SC) – Sim – Sim Ronaldo Carletto (PP-BA) – Sim – Sim Rosana Valle (PSB-SP) – Sim – Sim Rosangela Gomes (PRB-RJ) – Sim – Sim Rose Modesto (PSDB-MS) – Sim – Sim Rubens Bueno (Cidadania-PR) – Sim – Sim Rubens Otoni (PT-GO) – Não – Ausente Rui Falcão (PT-SP) – Não – Não Ruy Carneiro (PSDB-PB) – Sim – Sim Samuel Moreira (PSDB-SP) – Sim – Sim Sanderson (PSL-RS) – Sim – Sim Santini (PTB-RS) – Sim – Sim Sargento Fahur (PSD-PR) – Sim – Sim Schiavinato (PP-PR) – Sim – Sim Sebastião Oliveira (PL-PE) – Sim – Sim Sergio Souza (MDB-PR) – Sim – Ausente Sergio Toledo (PL-AL) – Sim – Sim Sergio Vidigal (PDT-ES) – Não – Não Severino Pessoa (PRB-AL) – Sim – Sim Shéridan (PSDB-RR) – Sim – Sim Sidney Leite (PSD-AM) – Sim – Sim Silas Câmara (PRB-AM) – Sim – Sim Silvia Cristina (PDT-RO) – Sim – Sim Silvio Costa Filho (PRB-PE) – Sim – Sim Soraya Santos (PL-RJ) – Sim – Sim Stefano Aguiar (PSD-MG) – Sim – Sim Subtenente Gonzaga (PDT-MG) – Sim – Sim Sâmia Bomfim (PSOL-SP) – Não – Não Sóstenes Cavalcante (DEM-RJ) – Sim – Sim Tabata Amaral (PDT-SP) – Sim – Sim Tadeu Alencar (PSB-PE) – Não – Não Talíria Petrone (PSOL-RJ) – Não – Não Ted Conti (PSB-ES) – Sim – Sim Tereza Cristina (DEM-MS) – Sim – Sim Tereza Nelma (PSDB-AL) – Não – Não Tiago Dimas (Solidariede-TO) – Sim – Sim Tiago Mitraud (Novo-MG) – Sim – Sim Tiririca (PL-SP) – Não – Não Tito (Avante-BA) – Sim – Sim Toninho Wandscheer (PROS-PR) – Sim – Sim Túlio Gadêlha (PDT-PE) – Não – Não Uldurico Junior (PROS-BA) – Sim – Sim Vaidon Oliveira (PROS-CE) – Sim – Sim Valdevan Noventa (PSC-SE) – Não – Ausente Valmir Assunção (PT-BA) – Não – Não Vander Loubet (PT-MIS) – Não – Não Vanderlei Macris (PSDB-SP) – Sim – Sim Vavá Martins (PRB-PA) – Sim – Sim Vermelho (PSD-PR) – Sim – Sim Vicentinho (PT-SP) – Não – Não Vicentinho Júnior (PL-TO) – Sim – Ausente Vilson da Fetaemg (PSB-MG) – Não – Ausente Vinicius Carvalho (PRB-SP) – Sim – Sim Vinicius Farah (MDB-RJ) – Sim – Sim Vinicius Gurgel (PL-SP) – Sim – Ausente Vinicius Poit (Novo-SP) – Sim – Sim Vitor Lippi (PSDB-SP) – Sim – Sim Waldenor Pereira (PT-BA) – Não – Não Walter Alves (MDB-RN) – Sim – Sim Weliton Prado (PROS-MG) – Não – Não Wellington Roberto (PL-PB0 – Sim – Sim Wilson Santiago (PTB-PB) – Sim – Sim Wladimir Garotinho (PSD-RJ) – Não – Não Wolney Queiroz (PDT-PE) – Não – Não Zeca Dirceu (PT-PR) – Não – Não Zé Carlos (PT-MA) – Não – Não Zé Neto (PT-BA) – Não – Não Zé Silva (Solidariede-MG) – Sim – Sim Zé Vitor (PL-MG) – Sim – Sim
Veja também: Reforma da Previdência: Câmara aprova texto-base em 2º turno
Reforma da Previdência: saiba como votou cada deputado nos 2 turnospublicado primeiro em como se vestir bem
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Veja a lista dos 513 deputados federais eleitos no Brasil
Veja a lista com os 513 deputados federais eleitos pelo Brasil nos 26 Estados e no Distrito Federal:
CENTRO-OESTE
Distrito Federal
Flavia Arruda (PR) Erika Kokay (PT) Bia Kicis (PRP) Julio Cesar (PRB) Professor Israel (PV) Luis Miranda (DEM) Paula Belmonte (PPS) Celina Leão (PP)
Goiás
Delegado Waldir (PSL) Flavia Morais (PDT) Dr. Zacarias Calil (DEM) Francisco Jr (PSD) João Campos (PRB) Glaustin da Fokus (PSC) Zé Mario (DEM) Magda Mofatto (PR) Professor Alcides (PP) Rubens Otoni (PT) Lucas Vergílio (SD) Adriano do Baldy (PP) Elias Vaz (PSB) Célio Silveira (PSDB) Alcides Rodrigues (PRP) José Nelto (PODE) Major Vitor Hugo (PSL)
Mato Grosso
Nelson Barbudo (PSL) Jose Medeiros (PODE) Emanuelzinho (PTB) Neri Geller (PP) Carlos Bezerra (MDB) Dr Leonardo (SD) Professora Rosa Neide (PT) Juarez Costa (MDB)
Mato Grosso do Sul
Rose Modesto (PSDB) Fabio Trad (PSD) Beto Pereira (PSDB) Tereza Cristina (DEM) Tio Trutis (PSL) Vander Loubet (PT) Dr. Luiz Ovando (PSL) Dagoberto (PDT)
NORTE
Acre
Mara Rocha (PSDB) Jéssica Sales (MDB) Alan Rick (DEM) Dra. Vanda Milani (SD) Flaviano Melo (MDB) Perpétua Almeida (PCdoB) Jesus Sérgio (PDT) Pastor Emanuel (PRB)
Amapá
Camilo Capiberibe (PSB) Acácio Favacho (Pros) Vinícius (PR) Aline Gurgel (PRB) Professora Marcivania (PCdoB) Luiz Carlos (PSDB) André Abdon (PP) Leda Savala (Avante)
Amazonas
José Ricardo (PT) Delegado Pablo (PSL) Atila Lins (PP) Silas Câmara (PRB) Capitão Alberto Neto (PRB) Marcelo Ramos (PR) Sidney Leite (PSD) Bosco Saraiva (SD)
Pará
Edmilson Rodrigues (PSOL) Cristiano Vale (PR) Elcione (MDB) Vavá Martins (PRB) Priante (MDB) Nilson Pinto (PSDB) Júnior Ferrari (PSD) Celso Sabino (PSDB) Delegado Éder Mauro (PSD) Beto Faro (PT) Olival Marques (DEM) Cássio Andrade (PSB) Airton Faleiro (PT) Hélio Leite (DEM) Paulo Bengtson (PTB) Joaquim Passarinho (PSD) Julia Marinho (PSC)
Rondônia
Léo Moraes (Podemos) Expedito Netto (PSD) Mariana Carvalho (PSDB) Lucio Mosquini (MDB) Jaqueline Cassol (PP) Silvia Cristina (PDT) Dr. Mauro Nazif (PSB) Coronel Chrisóstomo (PSL)
Roraima
Haroldo Cathedral (PSD) Jhonatan De Jesus (PRB) Dr. Hiran Gonçalves (PP) Nicoletti (PSL) Shéridan (PSDB) Edio Lopes (PR) Otaci (SD) Joenia Wapichana (REDE)
Tocantins
Tiago Dimas (SD) Osires Damaso (PSC) Vicentinho Junior (PR) Eli Borges (SD) Carlos Henrique Gaguim (DEM) Professora Dorinha (DEM) Dulce Miranda (MDB) Celio Moura (PT)
NORDESTE
Alagoas
JHC (PSB) Arthur Lira (PP) Marx Beltrão (PSD) Sérgio Toledo (PR) Nivaldo Albuquerque (PTB) Isnaldo Bulhões (MDB) Severino Pessôa (PRB) Paulão (PT) Tereza Nelma (PSDB)
Bahia
Pastor Sargento Isidório (Avante) Otto Alencar Filho (PSD) Bacelar (Podemos) Prof. Dayane Pimentel (PSL) Jorge Solla (PT) Zé Neto (PT) Antonio Brito (PSD) Alice Portugal (PCdoB) Afonso Florence (PT) Caetano (PT) Waldenor Pereira (PT) Ronaldo Carletto (PP) Valmir Assunção (PT) Josias Gomes (PT) Marcelo Nilo (PSB) Daniel Almeida (PCdoB) Cacá Leão (PP) Sérgio Brito (PSD) Lídice da Mata (PSB) Mário Negromonte Jr. (PP) Elmar (DEM) Adolfo Viana (PSDB) Pelegrino (PT) Isaac (PCdoB) José Nubes (PSD) Cláudio Cajado (PP) Márcio Marinho (PRB) Felix Mendonça (PDT) Arthur Maia (DEM) João Roma (PRB) João Bacelar (PR) José Rocha (PR) Paulo Azi (DEM) Leur Lomanto Jr (DEM) Uldúrico Júnior (PPL) Alex Santana (PDT) Igor Kannario (PHS) Pastor Abilio Santana (PHS) Tito (Avante) Raimundo Costa (PRP)
Ceará
Capitão Wagner (Pros) Celio Studart (PV) Luizianne (PT) Guimaraes (PT) Mauro Filho (PDT) Idilvan (PDT) AJ Albuquerque (PP) Robério Monteiro (PDT) Moses Rodrigues (MDB) Pedro Bezerra (PTB) Genecias Noronha (SD) Domingos Neto (PSD) Denis Bezerra (PSB) André Figueiredo (PDT) Roberto Pessoa (PSDB) Leonidas Cristino (PDT) Heitor Freire (PSL) Eduardo Bismark (PDT) Jose Airton (PT) Junior Mano (Patri) Dr. Jaziel (PR) Vaidon Oliveira (Pros)
Maranhão
Josimar Maranhãozinho (PR) Eduardo Braide (PMN) Márcio Jerry (PCdoB) Júnior Lourenço (PR) Rubens Jr. (PCdoB) Pedro Lucas Fernandes (PTB) Edilázio Jr. (PSD) Aluísio Mendes (Podemos) André Fufuca (PP) Cléber Verde (PRB) Bira do Pindaré (PSB) Juscelino Filho (DEM) Júnior Marreca Filho (Patriotas) Hildo Rocha (MDB) Zé Carlos (PT) Gil Cutrim (PDT) João Marcelo (MDB) Pastor Gildenemyr (PMN)
Paraíba
Gervásio Maia (PSB) Aguinaldo Ribeiro (PP) Wellington Roberto (PR) Dr Damião (PDT) Hugo (PRB) Frei Anastacio (PT) Wilson Santiago (PTB) Pedro Cunha Lima (PSDB) Efraim Filho (DEM) Julian Lemos (PSL) Edna Henrique (PSDB) Ruy Carneiro (PSDB)
Pernambuco
João Campos (PSB) Marília Arraes (PT) André Ferreira (PSC) Sebastião Oliveira (PR) Pastor Eurico (Patriota) André de Paula (PSD) Luciano Bivar (PSL) Felipe Carreras (PSB) Eduardo da Fonte (PP) Silvio Costa Filho (PRB) Daniel Coelho (PPS) Fernando Filho (DEM) Danilo Cabral (PSB) Raul Henry (MDB) Wolney Queiroz (PDT) Fernando Monteiro (PP) Gonzaga Patriota (PSB) Augusto Coutinho (SD) Túlio Gadêlha (PDT) Ricardo Teobaldo (Podemos) Carlos Veras (PT) Bispo Ossésio (PRB) Renildo Calheiros (PCdoB) Tadeu Alencar (PSB) Fernando Rodolfo (PHS)
Piauí
Rejane Dias (PT) Capitão Fábio Abreu (PR) Assis Carvalho (PT) Flávio Nogueira (PDT) Júlio César (PSD) Iracema Portella (PP) Margarete Coelho (PP) Marcos Aurélio Sampaio (MDB) Dra. Marina (PTC) Átila Lira (PSB)
Rio Grande do Norte
Benes Leocadio (PTC) Natalia Bonavides (PT) Mineiro (PT) João Maia (PR) Rafael Motta (PSB) General Girao (PSL) Walter Alves (MDB) Fábio Faria (PSD)
Sergipe
Fábio Mitidieri (PSD) Laercio Oliveira (PP) Fabio Reis (MDB) Gustinho Ribeiro (SD) Joao Daniel (PT) Bosco Costa (PR) Valdevan Noventa (PSC) Fábio Henrique (PDT)
SUL
Paraná
Sargento Fahur (PSD) Felipe Francischini (PSL) Gleisi Lula (PT) Luizão Goulart (PRB) Sandro Alex (PSD) Leandre (PV) Paulo Martins (PSC) Gustavo Fruet (PDT) Giacobo (PR) Hermes Frangão Parcianello (MDB) Christiane Yared (PR) Diego Garcia (Pode) Luciano Ducci (PSB) Aliel Machado (PSB) Sérgio Souza (MDB) Ney Leprevost (PSD) Pedro Lupion Dem Luisa Canziani (PSB) Boca Aberta (PROS) Ricardo Barros (PP) Zeca Dirceu (PT) Rubens Bueno (PPS) Schiavinato (PP) Filipe Barros (PSL) Luiz Nishimori (PR) Toninho Wandscheer (PROS) Vermelho (PSD) Enio Verri (PT) Aroldo Martins (PRB) Aline Sleutjes (PSL)
Rio Grande do Sul
Marcel Van Hattem (Novo) Onyx Lorenzoni (DEM) Giovani Cherini (PR) Paulo Pimenta (PT) Marcon (PT) Marlon Santos (PDT) Lucas Redecker (PSDB) Fernanda Melchionna (PSOL) Heitor Schuch (PSB) Henrique Fontana (PT) Carlos Gomes (PRB) Bohn Gass (PT) Danrlei De Deus Goleiro (PSD) Covatti Filho (PP) Márcio Biolchi (MDB) Alceu Moreira (MDB) Afonso Hamm (PP) Maria Do Rosário (PT) Pedro Westphalen (PP) Giovani Feltes (MDB) Bibo Nunes (PSL) Jerônimo Goergen (PP) Sanderson Federal (PSL) Osmar Terra (MDB) Maurício Dziedricki (PTB) Pompeo De Mattos (PDT) Daniel da TV (PSD) Marcelo Moraes (PTB) Afonso Motta (PDT) Liziane Bayer (PSB) Nereu Crispin (PSL)
Santa Catarina
Hélio Costa (PRB) Daniel Freitas (PSL) Professor Pedro Uczai (PT) Caroline De Toni (PSL) Geovania De Sa (PSDB) Carlos Chiodini (MDB) Fabio Schiochet (PSL) Angela Amin (PP) Carmen Zanotto (PPS) Celso Maldaner (MDB) Peninha (MDB) Darci De Matos (PSD) Ricardo Guidi (PSD) Coronel Armando (PSL) Rodrigo Coelho (PSB) Gilson Marques (Novo)
SUDESTE
Espírito Santo
Amaro Neto (PRB) Felipe Rigoni (PSB) Da Vitória (PPS) Helder Salomão (PT) Sergio Vidigal (PDT) Dra. Soraya Manato (PSL) Norma Ayub (DEM) Foletto (PSB) Lauriete (PR) Evair de Melo (PP)
Minas Gerais
Marcelo Alvaro Antonio (PSL) Reginaldo Lopes (PT) Andre Janones (Avante) Paulo Guedes (PT) Aurea Carolina (PSOL) Gilberto Abramo (PRB) Cabo Junio Amaral (PSL) Eros Biondini (PROS) Weliton Prado (PROS) Rogério Correia (PT) Padre João (PT) Misael Varella (PSD) Rodrigo de Castro (PSDB) Hercílio Coelho Diniz (MDB) Stefano Aguiar (PSD) Patrus Ananias (PT) Zé Silva (Solidariedade) Aécio Neves (PSDB) Lincoln Portela (PR) Eduardo Barbosa (PSDB) Diego Andrade (PSD) Emidinho Madeira (PSB) Marcelo Aro (PHS) Lafayette Andrada (PRB) Pinheirinho (PP) Subtenente Gonzaga (PDT) Margarida Salomão (PT) Odair Cunha (PT) Dr. Mário Heringer (PDT) Bilac Pinto (DEM) Fred Costa (Patriota) Domingos Sávio (PSDB) Paulo Abi Ackel (PSDB): Dimas Fabiano (PP) Tiago Mitraud (Novo) Newton Cardoso Jr (MDB) Vilson da Fetaemg (PSB) Leonardo Monteiro (PT) Lucas Gonzalez (Novo) Doutor Frederico (Patriota) Igor Timo (Podemos) Euclydes Pettersen (PSC) Julio Delgado (PSB) Delegado Marcelo Freitas (PSL) Franco Catarfina (PHS) Charles Evangelista (PSL) Léo Mota (PSL) Luis Tibe (Avante) Alê Silva (PSL)
Rio de Janeiro
Helio Fernando Barbosa Lopes (PSL) Marcelo Freixo (PSOL) Alessandro Molon (PSB) Carlos Jordy (PSL) Flordelis (PSD) Daniela do Waguinho (MDB) Otoni de Paula (PSC) Luiz Lima (PSL) Telíria Petrone (PSOL) Delegado antônio Furtado (PSL) Dr. Luizinho (PP) Sóstenes (DEM) Jandira Feghali (PCdoB) Rodrigo Maia (DEM) Aureo (SD) Wagner Montes (PRB) Rosangela Gomes (PRB) Hugo Leal (PSD) Sargento Gurgel (PSL) Vinicius Farah (MDB) Major Fabiana (PSL) Pedro Paulo (DEM) Altineu Cortes (PR) Gutemberg Reis (MDB) Paulo Ganime (Novo) Marcelo Calero (PPS) Luiz Antônio (DC) Soraya Sanyos (PR) Christino Aureo (PP) Felício Laterça (PSL) Marcio Labre (PSL) Juninho do Pneu (DEM) Benedita da Silva (PT) Lourival Gomes (PSL) Glauber Braga (PSOL) Wladimir Garotinho (PRP) Chris Tonietto (PSL) Alexandre Serfiotis (PSD) Clarissa Garontinho (Pros) Professor Joziel (PSL) Daniel Silveira (PSL) Gerson Azevedo (PHS) Chico D’Angelo (PDT) Chiquinho Brazão (Avante) Paulo Ramos (PDT) Jean Wyllys (PSOL)
São Paulo
Eduardo Bolsonaro (PSL) Joice Hasselmann (PSL) Celso Russomanno (PRB) Kim Kataguiri (DEM) Tiririca (PR) Tabata Amaral (PDT) Policial Katia Sastre (PR) Sâmia Bomfim (PSOL) Capitão Augusto (PR) Pastor Marco Feliciano (PODE) Baleia Rossi (MDB) Vinicius Poit (NOVO) Luiza Erundina (PSOL) Renata Abreu (PODE) Rui Falcão (PT) Alexandre Frota (PSL) Ivan Valente (PSOL) Marcos Pereira (PRB) Carlos Zarattini (PT) Marco Bertaiolli (PSD) Marcio Alvino (PR) Guilherme Mussi (PP) Arnaldo Jardim (PPS) Alex Manente (PPS) Bruna Furlan (PSDB) Carlos Sampaio (PSDB) Nilto Tatto (PT) Ricardo Izar (PP) Vitor Lippi (PSDB) Tenente Derrite (PP) Cezinha de Madureira (PSD) Fausto Pinato (PP) Luiz Philippe O. Bragança (PSL) Alexandre Leite (DEM) Paulo Freire Costa (PR) Enrico Misasi (PV) Rosana Valle (PSB) Samuel Moreira (PSDB) Vanderlei Macris (PSDB) Rodrigo Agostinho (PSB) Jefferson Campos (PSB) David Soares (DEM) Coronel Tadeu (PSL) Vinicius Carvalho (PRB) Eduardo Cury (PSDB) Miguel Lombardi (PR) Eli Corrêa Filho (DEM) Gilberto Nascimento (PSC) Geninho Zuliani (DEM) Alexandre Padilha (PT) Arlindo Chinaglia (PT) Professor Luiz Flavio Gomes (PSB) Roberto Alves (PRB) Junior Bozzella (PSL) Paulo Teixeira (PT) Milton Vieira (PRB) Carla Zambelli (PSL) Paulinho da Força (SD) Luiz Carlos Motta (PR) General Peternelli (PSL) Maria Rosas (PRB) Vicentinho (PT) Abou Anni (PSL) Alencar Santana (PT) Orlando Silva (PC do B) Adriana Ventura (NOVO) Roberto de Lucena (PODE) Herculano Passos (MDB) Alexis (NOVO) Guiga Peixoto (PSL)
Veja a lista dos 513 deputados federais eleitos no Brasil
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Você sabe quem são os 263 deputados que votaram a favor de Temer? Veja lista aqui...
Você sabe quem são os 263 deputados que votaram a favor de Temer? Veja lista aqui…
Esse artigo não pode apenas ser lido e esquecido. Temos a obrigação como brasileiros roubados marcar, nome por nome
que estão nessa relação dos 263.
Eles votaram para que Michel temer não fosse investigado pelo STF.
#Compartilhe essa matéria, ela é mais que uma utilidade pública.
Você sabe quem são os 263 deputados que votaram a favor de Temer? Veja lista aqui…
Marx Beltrão PMDB AL Cícero Almeida PMDB AL Fabio Reis PMDB SE Andre Moura PSC SE Ricardo Teobaldo Podemos PE Mendonça Filho DEM PE Luciano Bivar PSL PE Jorge Côrte Real PTB PE Fernando Monteiro PP PE Eduardo da Fonte PP PE Hugo Motta PMDB PB Danilo Forte PSB CE Pr. Marco Feliciano PSC SP Nelson Marquezelli PTB SP João Campos PRB GO Bonifácio de Andrada PSDB MG Hermes Parcianello PMDB PR Hélio Leite DEM PA Elcione Barbalho PMDB PA Beto Salame PP PA Osmar Terra PMDB RS Darcísio Perondi PMDB RS Abel Mesquita Jr. DEM RR Edio Lopes PR RR Hiran Gonçalves PP RR Jhonatan de Jesus PRB RR Maria Helena PSB RR Remídio Monai PR RR Alceu Moreira PMDB RS Cajar Nardes PR RS Covatti Filho PP RS José Fogaça PMDB RS José Otávio Germano PP RS Mauro Pereira PMDB RS Renato Molling PP RS Ronaldo Nogueira PTB RS Sérgio Moraes PTB RS Yeda Crusius PSDB RS Celso Maldaner PMDB SC Cesar Souza PSD SC João Paulo Kleinübing PSD SC João Rodrigues PSD SC Marco Tebaldi PSDB SC Mauro Mariani PMDB SC Rogério Peninha Mendonça PMDB SC
Ronaldo Benedet PMDB SC Valdir Colatto PMDB SC André Abdon PP AP Cabuçu Borges PMDB AP Jozi Araújo Podemos AP Vinicius Gurgel PR AP Delegado Éder Mauro PSD PA Francisco Chapadinha Podemos PA José Priante PMDB PA Josué Bengtson PTB PA Júlia Marinho PSC PA Lúcio Vale PR PA Nilson Pinto PSDB PA Simone Morgado PMDB PA Wladimir Costa SD PA Alex Canziani PTB PR Alfredo Kaefer PSL PR Dilceu Sperafico PP PR Edmar Arruda PSD PR Evandro Roman PSD PR Giacobo PR PR João Arruda PMDB PR
Você sabe quem são os 263 deputados que votaram a favor de Temer? Veja lista aqui…
Luiz Carlos Hauly PSDB PR Luiz Nishimori PR PR Nelson Meurer PP PR Nelson Padovani PSDB PR Sergio Souza PMDB PR Takayama PSC PR Toninho Wandscheer Pros PR Carlos Marun PMDB MS Elizeu Dionizio PSDB MS Geraldo Resende PSDB MS Tereza Cristina PSB MS Alfredo Nascimento PR AM Arthur Virgílio Bisneto PSDB AM Átila Lins PSD AM Pauderney Avelino DEM AM Sabino Castelo Branco PTB AM Silas Câmara PRB AM Lindomar Garçon PRB RO Lucio Mosquini PMDB RO Luiz Cláudio PR RO Marinha Raupp PMDB RO Nilton Capixaba PTB RO Alexandre Baldy Podemos GO Célio Silveira PSDB GO Daniel Vilela PMDB GO Giuseppe Vecci PSDB GO Heuler Cruvinel PSD GO Jovair Arantes PTB GO Lucas Vergilio SD GO Magda Mofatto PR GO Pedro Chaves PMDB GO Roberto Balestra PP GO Thiago Peixoto PSD GO Alberto Fraga DEM DF Izalci Lucas PSDB DF Laerte Bessa PR DF Rogério Rosso PSD DF Ronaldo Fonseca Pros DF Flaviano Melo PMDB AC Jéssica Sales PMDB AC Carlos Henrique Gaguim Podemos TO Dulce Miranda PMDB TO Josi Nunes PMDB TO Lázaro Botelho PP TO Prof. Dorinha Rezende DEM TO Adilton Sachetti PSB MT Carlos Bezerra PMDB MT Ezequiel Fonseca PP MT Fabio Garcia PSB MT Nilson Leitão PSDB MT Professor Victório Galli PSC MT Rogério Silva Pros MT Antonio Bulhões PRB SP Baleia Rossi PMDB SP Beto Mansur PRB SP Bruna Furlan PSDB SP Celso Russomanno PRB SP Dr. Sinval Malheiros Podemos SP Eli Corrêa Filho DEM SP Evandro Gussi PV SP Fausto Pinato PP SP Goulart PSD SP Guilherme Mussi PP SP Herculano Passos PSD SP Jorge Tadeu Mudalen DEM SP Marcelo Aguiar DEM SP Marcelo Squassoni PRB SP Marcio Alvino PR SP Miguel Lombardi PR SP Milton Monti PR SP Missionário José Olimpio DEM SP Paulo Freire PR SP Paulo Maluf PP SP Paulo Pereira Da Silva SD SP Ricardo Izar PP SP Roberto Alves PRB SP Roberto de Lucena PV SP Vinicius Carvalho PRB SP Walter Ihoshi PSD SP Aluisio Mendes Podemos MA André Fufuca PP MA Cleber Verde PRB MA Hildo Rocha PMDB MA João Marcelo Souza PMDB MA José Reinaldo PSB MA Junior Marreca PEN MA Juscelino Filho DEM MA Pedro Fernandes PTB MA Sarney Filho PV MA Victor Mendes PSD MA Aníbal Gomes PMDB CE Domingos Neto PSD CE Genecias Noronha SD CE Gorete Pereira PR CE Macedo PP CE Moses Rodrigues PMDB CE Paulo Henrique Lustosa PP CE Vaidon Oliveira DEM CE Alexandre Valle PR RJ Altineu Côrtes PMDB RJ Aureo SD RJ Celso Jacob PMDB RJ Cristiane Brasil PTB RJ Ezequiel Teixeira Podemos RJ Francisco Floriano DEM RJ Julio Lopes PP RJ Leonardo Picciani PMDB RJ Marcelo Delaroli PR RJ Marco Antônio Cabral PMDB RJ Marcos Soares DEM RJ Paulo Feijó PR RJ Pedro Paulo PMDB RJ Roberto Sales PRB RJ Rosangela Gomes PRB RJ Simão Sessim PP RJ Soraya Santos PMDB RJ Walney Rocha PEN RJ Zé Augusto Nalin PMDB RJ Lelo Coimbra PMDB ES Marcus Vicente PP ES Átila Lira PSB PI Heráclito Fortes PSB PI Iracema Portella PP PI Júlio Cesar PSD PI Maia Filho PP PI Paes Landim PTB PI Beto Rosado PP RN Fábio Faria PSD RN Felipe Maia DEM RN Rogério Marinho PSDB RN Walter Alves PMDB RN Ademir Camilo Podemos MG Aelton Freitas PR MG Bilac Pinto PR MG Brunny PR MG Caio Narcio PSDB MG Carlos Melles DEM MG Dâmina Pereira PSL MG Delegado Edson Moreira PR MG Diego Andrade PSD MG Dimas Fabiano PP MG Domingos Sávio PSDB MG Fábio Ramalho PMDB MG Franklin PP MG Jaime Martins PSD MG Leonardo Quintão PMDB MG Luis Tibé PTdoB MG Luiz Fernando Faria PP MG Marcelo Aro PHS MG Marcos Montes PSD MG Marcus Pestana PSDB MG Mauro Lopes PMDB MG Misael Varella DEM MG Newton Cardoso Jr PMDB MG Paulo Abi-Ackel PSDB MG Raquel Muniz PSD MG Renato Andrade PP MG Renzo Braz PP MG Rodrigo de Castro PSDB MG Saraiva Felipe PMDB MG Tenente Lúcio PSB MG Toninho Pinheiro PP MG Zé Silva SD MG Antonio Imbassahy PSDB BA Arthur Oliveira Maia PPS BA Benito Gama PTB BA Cacá Leão PP BA Claudio Cajado DEM BA Elmar Nascimento DEM BA Erivelton Santana PEN BA João Carlos Bacelar PR BA José Carlos Aleluia DEM BA José Carlos Araújo PR BA José Rocha PR BA Lucio Vieira Lima PMDB BA Márcio Marinho PRB BA Mário Negromonte Jr. PP BA Pastor Luciano Braga PRB BA Paulo Azi DEM BA Roberto Britto PP BA Aguinaldo Ribeiro PP PB André Amaral PMDB PB Benjamin Maranhão SD PB Efraim Filho DEM PB Roberto Góes PDT AP Osmar Bertoldi DEM PR Rômulo Gouveia PSD PB Adalberto Cavalcanti PTB PE Augusto Coutinho SD PE Bruno Araújo PSDB PE Fernando Filho PSB PE Marinaldo Rosendo PSB PE Sebastião Oliveira PR PE Zeca Cavalcanti PTB PE Arthur Lira PP AL Maurício Quintella Lessa PR AL
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Zidane đã làm thay đổi Ancelotti như thế nào
* Trận Bayern - Real diễn ra lúc 1h45 ngày 13/4 theo giờ Hà Nội.
Chín tháng sau khi trở thành người hùng của đội tuyển Pháp ở World Cup 1998, với hai cú đánh đầu tung lưới Brazil trong trận chung kết, đương kim Quả Bóng Vàng châu Âu Zinedine Zidane đối diện với một tương lai bất ổn tại Juventus.
Đấy là lúc Juve vừa bổ nhiệm Carlo Ancelotti thay Marcello Lippi làm HLV trưởng. Đang thành công với sơ đồ 4-2-2-2 tại Reggiana và Parma, Ancelotti muốn áp dụng chiến thuật ấy vào Juve, và ở đó không có chỗ cho vị trí "số 10". Thời gian ấy, các HLV ở Italy đều có sơ đồ chiến thuật "tủ" và họ rất ít khi thay đổi. Và những nhà chuyên môn đã thực sự đặt dấu hỏi về vị trí của Zidane.
Cây bút Jon Brodkin của Corriere dello Sport khi đó đã viết: "Tiền vệ 26 tuổi có thể sẽ chuyển sang thi đấu cho Old Trafford hoặc một CLB Tây Ban Nha vào cuối mùa bóng này". Trên tờ Guardian, Michael Walker cho rằng: "Zidane không phải là nhân vật quan trọng trong chiến thuật của Carlo Ancelotti như dưới thời Lippi. Và anh đang cân nhắc tương lai của mình ở Turin".
Zinedine là người đầu tiên khiến Ancelotti chấp nhận những thay đổi về tư duy khi làm HLV, trong thời gian đầu tiên cộng tác với nhau ở Juventus.
Năm 1999, Ancelotti còn ở chặng đầu tiên của sự nghiệp cầm quân. Tính từ lúc khởi nghiệp tại Reggiana cho đến lúc đó, ông mới có thâm niên bốn năm đứng bên đường pitch. Là một người trưởng thành vào thời gian cực thịnh của catenaccio, Ancelotti luôn đặt ưu tiên cho những bài tập phòng ngự, cũng như sự k�� luật trong chuyền bóng. Ở Parma, Ancelotti một mực khước từ việc thay đổi đấu pháp, để phù hợp với những cầu thủ sáng tạo mà CLB đang sở hữu. Những Adailton, Jesper Blomqvist và Tomas Brolin đều bị quên lãng. Nhưng đáng tiếc nhất phải là Gianfranco Zola.
Sau này, chính Ancelotti phải thừa nhận trên tờ Guardian: "Tôi đã phạm sai lầm khi không trọng dụng Zola. Vì tôi chỉ muốn chơi 4-2-2-2, trong khi Zola thì muốn đá trung phong. Nếu tôi chịu đổi sơ đồ chiến thuật, Zola đã không sang Chelsea".
Ngày ấy, người đại diện của Roberto Baggio muốn đàm phán để thân chủ chuyển từ AC Milan sang Parma, chính Ancelotti đã ra mặt ngăn cản điều đó. Ông không muốn xây dựng đội bóng quanh "Đuôi ngựa thần thánh". Kết quả của vụ chuyển nhượng bất thành này là Baggio sang Bologna. Ở đó, anh ghi 22 bàn sau 30 trận Serie A đầu tiên, tức nhiều hơn sáu bàn so với Enrico Chiesa và Hernán Crespo của Parma gộp lại.
"Vì không muốn thay đổi, nên tôi đã bỏ qua cơ hội làm việc cùng Baggio. Nếu chịu mở lòng, tôi đã có thể thảo luận với anh ấy về vị trí thi đấu", Ancelotti sau này thừa nhận trên ESPN.
Với Fabio Cannavaro, Gianluigi Buffon, Lilian Thuram, Néstor Sensini và Roberto Mussi, Ancelotti đã có một hàng thủ tuyệt vời để xây dựng sách lược phòng ngự. Cùng với họ, Parma kết thúc mùa giải 1996-1997 ở vị trí á quân, chỉ kém Juventus hai điểm, nhưng có đến 13 đội ghi nhiều bàn hơn họ. Vâng, đấy là một Ancelotti khác rất xa với người đàn ông yêu chuộng bóng đá đẹp như người ta vẫn biết sau này.
Thành công ở Parma giúp Ancelotti kiếm được hợp đồng sang Juventus thay Lippi. Và ông lập tức tỏ rõ quan điểm không sử dụng Thierry Henry. Ancelotti nói với nhà báo Philippe Auclair, người chấp bút cuốn tự truyện của Thierry Henry, như sau: "Tôi không nghĩ mình có thể dùng Henry ở trung lộ, bản thân anh ta cũng không bộc lộ mong muốn được thi đấu ở đó. Henry không ra đi vì có vấn đề với tôi, vấn đề đến từ phía anh ấy với CLB".
Đấy là lúc Arsene Wenger vào cuộc, chiêu mộ cầu thủ mà ông từng có thời gian làm việc cùng tại Monaco. Và ở Arsenal, Henry đã ghi 228 bàn cho "Pháo thủ" ở vị trí trung phong, nơi mà Ancelotti chưa từng nghĩ Henry có thể thi đấu.
Ancelotti từng gạt bỏ nhiều ngôi sao lớn, như Henry, nhưng Zidane là một ngoại lệ.
Ancelotti cũng không thích sử dụng Zidane ngay từ đầu. Nhưng sự khác biệt giữa Zola và Henry với Zidane nằm ở chỗ ông không muốn Zizou ra đi, cho dù đã có những thời điểm, hào quang của Zidane che lấp luôn tên tuổi của Ancelotti.
Ancelotti nói với Rob Shepherd của tờ The National: "Khi đến Juventus, tôi lần đầu tiên thay đổi quan điểm chiến thuật. Và lý do của sự thay đổi này chính là Zidane. Làm sao tôi có thể hoang phí một tài năng như thế ở cánh, trong sơ đồ 4-2-2-2 của mình?"
Và thế là lần đầu tiên trong đời, người đàn ông từng nói không với Baggio, Henry và Zola đã phải thay đổi chiến thuật để có chỗ cho Zidane. Đấy là lúc ông chuyển sang sơ đồ 4-3-1-2, với Zidane là "số 10" ngay sau lưng cặp tiền đạo. Sự uyển chuyển về mặt chiến thuật này sau đó giúp Ancelotti rất nhiều ở AC Milan, nơi ông tìm thấy vị trí phù hợp nhất cho Andrea Pirlo ở ngay phía trước hàng thủ. Cũng ở đó, ông lần đầu tiên giới thiệu sơ đồ có chỗ cho cùng lúc hai "số 10" (Kaka và Rui Costa). Đấy là phát kiến với tên gọi "cây thông" (tức 4-3-2-1).
Sơ đồ 4-3-1-2 không giúp ích nhiều cho Ancelotti và Juve thi đấu không thật sự thành công. Kết quả là Ancelotti bị sa thải. Sự nghiệp đang phát triển của Ancelotti bỗng khựng lại. Lúc này, điều duy nhất cứu vớt Ancelotti là cái tên của ông. AC Milan quyết định mời Ancelotti cầm quân vì khi ấy các CĐV vẫn còn rất yêu mến người tiền vệ đã giúp họ vô địch hai chiếc Cúp C1 liên tiếp (1989, 1990). Và ở trong môi trường quen thuộc mà Ancelotti gọi là "gia đình", ông đã phát huy được khả năng.
Với Kaka, bản hợp đồng 9 triệu đôla từ Sao Paolo, không có chuyện anh trở thành Henry 2.0. Có lúc Ancelotti dùng anh ngay sau lưng trung phong Andriy Shevchenko hoặc cặp Andriy Shevchenko - Pippo Inzaghi. Cũng có lúc ông kết hợp Kaka và Rui Costa thành cặp hộ công cho Sheva, phía sau là bộ tam tiền vệ Gennaro Gattuso - Pirlo - Clarence Seedorf. Vây quanh bởi các cầu thủ đẳng cấp dường ấy, Kaka tiến bộ vượt bậc và giành Quả Bóng Vàng năm 2007.
Lúc này, chiến thuật của Ancelotti đã vô cùng linh hoạt. Ông đã biết xây dựng đội bóng và chiến thuật dựa trên những cầu thủ mình có, chứ không gò cầu thủ vào chiến thuật có sẵn. Sau hai chức vô địch Champions League cùng AC Milan, Ancelotti lọt vào mắt xanh của ông chủ Chelsea Roman Abramovich.
Từ Chelsea sang PSG, từ Real Madrid đến Bayern Munich, thành công theo Ancelotti ở mọi nơi ông đến. Ở bất kỳ nơi nào, Ancelotti cũng dụng công bỏ thời gian ra học ngôn ngữ bản địa, nghiên cứu văn hóa của đội bóng và thành phố. Ông luôn thích nghi với hoàn cảnh, chứ không buộc hoàn cảnh phải thích nghi với mình. Các sơ đồ 4-1-2-1-2, 4-3-3, 4-2-3-1 hay 4-2-2-2 được vận dụng cực kỳ nhuần nhuyễn. Ông không còn mâu thuẫn với bất kỳ ngôi sao nào. Trái lại, họ đều sống chết vì ông dù đó là Didier Drogba, Frank Lampard ở Chelsea, Zlatan Ibrahimovic ở PSG, Cristiano Ronaldo ở Real Madrid hay cả cặp "Robbery" ở Bayern Munich. Mới đây Ribery tỏ thái độ với Ancelotti, ông lập tức... hôn ngay tiền vệ người Pháp. "Đấy là một nụ hôn dễ thương", Ribery nói. Con Robben thì so bì: "Tôi cũng muốn được hôn giống thế".
Mùa hè 2001, lịch sử của cá nhân Zidane và Ancelotti thay đổi. Zidane sang Real Madrid với bản hợp đồng kỷ lục thế giới trong khi Ancelotti trở lại mái nhà Milan. Mãi đến hơn 10 năm sau, họ mới tái ngộ ở Real, khi Ancelotti bổ nhiệm Zidane làm trợ lý và cùng tiến đến cú Decima. Năm 2014, trước đề nghị cầm quân cho đội bóng cũ Bordeaux, Zidane đến xin ý kiến của Ancelotti. Lời khuyên của Ancelotti là hãy từ chối. Zidane nghe theo, sau đó khởi đầu công việc HLV ở đội trẻ, trước khi được đôn lên thay Rafael Benitez vào giữa mùa bóng trước.
Hôm nay, hai thầy trò Zidane - Ancelotti lại ở gần nhau, nhưng trong thế đối địch.
Ngay mùa đầu tiên, Zidane đã giành luôn Champions League. Sau đó ông tiếp tục giúp Real vô địch World Cup các CLB và mùa này vẫn đang thành công. Ancelotti đã truyền đạt không ít kinh nghiệm quý báu để giúp Zidane trở thành một người quản lý giỏi. Nhưng có lẽ Zidane cũng không ngờ là chính mình cũng góp phần không nhỏ làm nên huyền thoại mang tên Ancelotti.
Không có Zizou, Ancelotti có khi đã trở thành một hậu bối của Fabio Capello, chứ không đi trên con đường vĩ đại của riêng mình.
Hoài Thươngtổng hợp
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4 mar 2021 14:44
SUONA IL GONG PER LE ONG - NELLE CARTE DEI PM DI RAGUSA GLI ARMATORI DELLA ''MARE JONIO'' CHIESERO 270 MILA EURO (POI NE ARRIVARONO 125 MILA) PER SALVARE I 27 MIGRANTI DEL MERCANTILE MAERSK ETIENNE - I DANESI SMENTISCONO ACCORDI PREVENTIVI: "FU UN RISARCIMENTO SPESE" - SOCCORSI PILOTATI PER AVERE PIÙ VISIBILITÀ, REPORT MEDICI FALSI, SCAFISTI FATTI SBARCARE: TUTTE LE ACCUSE ALLE NO PROFIT DEL MARE...
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1 - "MARE JONIO CHIESE 270 MILA EURO" LE CARTE DEI PM SULLA NAVE DEI MIGRANTI
Fabio Tonacci per "la Repubblica"
L'inchiesta della procura di Ragusa che contesta agli armatori della Mare Jonio l'accusa peggiore per chi fa della solidarietà la propria ragione di essere - aver portato illegalmente in Italia 27 migranti, trasbordati dal mercantile Maersk Etienne l'11 settembre scorso, "col fine di trarre un profitto di 125.000 euro" - comincia a svelare le proprie carte. E a suscitare le perplessità non solo degli indagati, ma anche della compagnia danese coinvolta.
Il decreto di perquisizione firmato dal procuratore capo Fabio D'Anna e dal sostituto Santo Fornasier, riporta i capi di imputazione a carico di Giuseppe Caccia e Alessandro Metz (soci della Idra social shipping srl, che possiede il rimorchiatore Mare Jonio utilizzato da Mediterranea per i salvataggi), del capomissione Luca Casarini e del capitano Pietro Marrone: favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e violazione del codice della navigazione.
L'idea che si sono fatti i pm è che Caccia, Metz e Casarini si siano accordati preventivamente con l'armatore della petroliera Maersk Etienne, bloccata da 37 giorni in mare con i naufraghi a bordo perché le autorità maltesi non la autorizzavano a sbarcare, per effettuare, dietro compenso, il trasbordo e risolvere lo stallo.
Il prezzo del favore è arrivato due mesi dopo, il 30 novembre, sul conto della Idra: un bonifico di 125.000 euro corrisposto dalla Maersk Tankers. "Elargito - scrivono i magistrati - a fronte di una richiesta di Caccia di 270.000 euro". A sostegno dell'ipotesi dell'accordo preventivo allegano i tabulati delle utenze di Caccia, che mostrano, tra l'8 e l'11 settembre, 4 chiamate a un numero danese "di cui non è stato identificato l' intestatario", ma per cui hanno "il fondato motivo che riconduca alla Maersk".
Il patto verbale si sarebbe perfezionato il 6 ottobre, quando Caccia si è incontrato a Copenhaghen con Tommy Thomassen, direttore tecnico del Reparto Tankers Maersk, "per accelerare la trattativa".
E qui, però, nel castello della pubblica accusa si sentono scricchiolii. Intanto perché quel numero sconosciuto non è della Maersk, ma di Maria Skipper Shwenn della Danish Shipping, l'associazione che riunisce gli armatori danesi. «Caccia ci stava parlando - spiega a Repubblica Alessandro Metz - perché il caso della Etienne era diventato la vergogna d'Europa e stavamo cercando di convincere la Danish a fare pressione su Ursula Von Der Leyen».
Gli stessi dirigenti della Maersk, che gli inquirenti non hanno ancora sentito, specificano: «Prima e durante l'operazione di settembre, non c'è stato alcun accordo o promessa di compenso finanziario. Era una situazione umanitaria. Mesi dopo abbiamo incontrato delegati di Mediterranea in un meeting (a Copenhagen, ndr) e abbiamo deciso di contribuire con 125.000 euro per coprire in parte i costi che avevano sostenuto».
Nel decreto di perquisizione, però, c'è altro. Per giustificare il trasbordo e la successiva richiesta di attracco in Italia (accordato dal Centro di coordinamento soccorsi di Roma), il team della Mare Jonio avrebbe volutamente esagerato le condizioni sanitarie dei 27 naufraghi.
Dopo lo sbarco a Pozzallo, infatti, il medico Usmaf del ministero non ha trovato niente di patologico e ha accertato l'insussistenza di una presunta gravidanza. «A fare il report medico è stata una dottoressa seria che ora lavora in ospedale», ribatte Metz. «Solo dei pm in malafede possono sostenere che quelle persone, dopo tutto ciò che avevano passato in Libia e da 37 giorni confinate in uno spazio di 20 metri quadrati sulla prua della petroliera, non fossero in stato di necessità. Stanno criminalizzando la solidarietà».
2 - LE GRANDI ONG VERSO IL PROCESSO: "SOCCORSI PILOTATI PER AVERE VISIBILITÀ"
Alessandra Ziniti per "la Repubblica"
Nessun passaggio di soldi. Mai. Quei soccorsi, anche se con modalità sospette, furono comunque effettuati per salvare vite umane. E però, i comandanti e i capimissione che tra il 2016 e il 2017 si susseguirono sulle navi di Medici senza frontiere e Save the children, agirono «nell'interesse e a vantaggio delle Ong che così ottenevano maggiore visibilit�� pubblica e mediatica con conseguente incremento della partecipazione - anche economica - dei propri sostenitori».
Sono parole che gettano ombre molto lunghe su due delle più grandi Ong quelle delle pm Brunella Sardoni e Giulia Mucaria che, coordinate dal procuratore Maurizio Agnello, hanno chiuso la prima inchiesta sui soccorsi nel Mediterraneo aperta nell'estate 2017 con il sequestro della Iuventa della tedesca Jugend Rettet. Tre anni e mezzo dopo, con la nave ancora bloccata a Trapani, 24 avvisi di garanzia, due dei quali raggiungono Msf e Save the children, annunciano l'imminente richiesta di rinvio a giudizio.
Soccorsi concordati con i trafficanti, scafisti portati in Italia mischiati tra i migranti, barconi e persino salvagente restituiti ai criminali, luci per segnalare la posizione, trasponder spenti per evitare la localizzazione, interventi non comunicati alle autorità marittime italiane e una serie di falsi per trasformare in eventi Sar quelli che - secondo l'accusa - sarebbero state delle vere e proprie consegne.
Accuse pesantissime che le due Ong respingono. «Si apre un altro lungo periodo di fango e di sospetti sull'operato delle organizzazioni in mare. Ribadiamo la piena legittimità della nostra azione, che abbiamo sempre svolto in modo trasparente, sotto il coordinamento delle autorità competenti e nel rispetto della legge, con l'unico obiettivo di salvare vite umane», replica Msf.
«Siamo certi di aver sempre agito nel pieno rispetto delle legge e del diritto internazionale e in costante coordinamento con la Guardia Costiera Italiana unicamente per salvare vite umane», aggiunge Save the children.
Ma le due Ong dovranno misurarsi con accuse, rivolte ai loro uomini, suffragate da foto e filmati realizzati da un agente di polizia sotto copertura fatto imbarcare sulla Vos Hestia di Save the children dopo la singolare denuncia di un contractor incaricato della sicurezza che si premura anche di contattare la Lega.
È l'estate 2016, quella in cui la neonata flotta delle navi umanitarie scende in mare. Il codice di autoregolamentazione di Minniti è di là da venire. La Iuventa, piccola nave di giovanissimi volontari tedesca, staziona spesso al limite delle acque libiche, soccorre i migranti e li trasborda sulle più grandi Vos Hestia e Vos Prudence che fanno la spola con la Sicilia. Non si va per il sottile per il primo anno, l'obiettivo è portare via dalla Libia più gente possibile.
Il 18 giugno 2017, dopo aver preso a bordo i migranti, i volontari di Iuventa vengono fotografati mentre restituiscono ai trafficanti tre barche legate con una fune. Sono 264, «una vera e propria consegna concordata», scrivono i pm.
La Vos Hestia, invece, sarebbe stata informata in tempo reale delle partenze dalle coste libiche: il 4 maggio 2017,«dopo aver appreso nel pomeriggio dell'avvenuta partenza di più imbarcazioni, si dirige verso un preciso tratto di mare senza dare alcuna comunicazione alle autorità competenti», scrivono i pm. Alle 6.45 del giorno dopo prende a bordo 548 migranti.
La sera del 22 maggio, le luci del ponte della nave restano accese (cosa vietata), due battelli vengono messi in acqua e prelevano un gruppo di altri 120 migranti. Il 26 giugno, in sole sei ore, la nave carica 1.066 persone da più imbarcazioni. Alcune di loro hanno giubbotti di salvataggio. I volontari di Save the children fanno indossare ai migranti quelli con il loro logo e restituiscono ai trafficanti quelli vecchi.
Alcuni degli scafisti vengono fatti salire a bordo. Mischiati tra i profughi anche loro arriveranno in Italia sulle navi umanitarie. Dall'inchiesta sono state stralciate le posizioni di alcuni indagati, tra cui la comandante della Iuventa Pia Kemp e il sacerdote eritreo don Mussie Zerai, punto di riferimento per i migranti che si mettono in viaggio dall'Eritrea.
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Deputados que votaram a favor da terceirização.
Estes são os deputados que votaram a favor da terceirização (Anotem os nomes para saber como votar nas próxima eleições):
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DEM
Abel Mesquita Jr. RR Sim
Alberto Fraga DF Sim
Alexandre Leite SP Sim
Carlos Melles MG Sim
Claudio Cajado BA Sim
Eli Corrêa Filho SP Não
Elmar Nascimento BA Sim
Felipe Maia RN Sim
Francisco Floriano RJ Não
Hélio Leite PA Sim
Jorge Tadeu Mudalen SP Sim
José Carlos Aleluia BA Sim
Juscelino Filho MA Sim
Mandetta MS Não
Marcelo Aguiar SP Não
Marcos Rogério RO Não
Marcos Soares RJ Abstenção
Misael Varella MG Abstenção
Missionário José Olimpio SP Não
Osmar Bertoldi PR Sim
Pauderney Avelino AM Sim
Paulo Azi BA Sim
Professora Dorinha Seabra Rezende TO Não
Rodrigo Maia RJ Art. 17
Vaidon Oliveira CE Sim
Total DEM: 25
PCdoB
Alice Portugal BA Não
Assis Melo RS Não
Chico Lopes CE Não
Daniel Almeida BA Não
Davidson Magalhães BA Não
Jandira Feghali RJ Não
Jô Moraes MG Não
Luciana Santos PE Não
Moisés Diniz AC Não
Orlando Silva SP Não
Professora Marcivania AP Não
Rubens Pereira Júnior MA Não
Total PCdoB: 12
PDT
Afonso Motta RS Não
André Figueiredo CE Não
Assis do Couto PR Não
Carlos Eduardo Cadoca PE Sim
Dagoberto Nogueira MS Não
Damião Feliciano PB Não
Félix Mendonça Júnior BA Não
Flávia Morais GO Não
Hissa Abrahão AM Não
Julião Amin Castro MA Não
Leônidas Cristino CE Não
Mário Heringer MG Não
Pompeo de Mattos RS Não
Sergio Vidigal ES Não
Subtenente Gonzaga MG Não
Weverton Rocha MA Não
Wolney Queiroz PE Não
Total PDT: 17
PEN
Junior Marreca MA Sim
Walney Rocha RJ Sim
Total PEN: 2
PHS
Dr. Jorge Silva ES Não
Givaldo Carimbão AL Não
Marcelo Matos RJ Não
Pastor Eurico PE Sim
Total PHS: 4
PMB
Weliton Prado MG Não
Total PMB: 1
PMDB
Alceu Moreira RS Sim
André Amaral PB Sim
Aníbal Gomes CE Sim
Carlos Bezerra MT Sim
Celso Jacob RJ Abstenção
Celso Maldaner SC Sim
Celso Pansera RJ Não
Cícero Almeida AL Sim
Daniel Vilela GO Sim
Darcísio Perondi RS Sim
Fábio Ramalho MG Sim
Fabio Reis SE Não
Flaviano Melo AC Sim
Hermes Parcianello PR Não
Hildo Rocha MA Sim
Jarbas Vasconcelos PE Sim
Jéssica Sales AC Não
João Marcelo Souza MA Sim
Jones Martins RS Sim
José Fogaça RS Não
José Priante PA Sim
Josi Nunes TO Não
Laura Carneiro RJ Sim
Lelo Coimbra ES Sim
Leonardo Quintão MG Sim
Marco Antônio Cabral RJ Sim
Marinha Raupp RO Sim
Mauro Lopes MG Sim
Mauro Pereira RS Sim
Moses Rodrigues CE Não
Pedro Paulo RJ Sim
Rodrigo Pacheco MG Sim
Rogério Peninha Mendonça SC Sim
Saraiva Felipe MG Sim
Sergio Souza PR Sim
Sergio Zveiter RJ Sim
Simone Morgado PA Não
Soraya Santos RJ Sim
Valdir Colatto SC Sim
Valtenir Pereira MT Sim
Veneziano Vital do Rêgo PB Não
Walter Alves RN Não
Wilson Beserra RJ Sim
Zé Augusto Nalin RJ Sim
Total PMDB: 44
PP
Adail Carneiro CE Sim
Afonso Hamm RS Não
Aguinaldo Ribeiro PB Sim
André Abdon AP Sim
Arthur Lira AL Sim
Beto Salame PA Não
Cacá Leão BA Sim
Conceição Sampaio AM Não
Dilceu Sperafico PR Sim
Dimas Fabiano MG Sim
Eduardo da Fonte PE Sim
Esperidião Amin SC Não
Ezequiel Fonseca MT Sim
Fausto Pinato SP Sim
Fernando Monteiro PE Sim
Franklin Lima MG Sim
Guilherme Mussi SP Sim
Hiran Gonçalves RR Sim
Iracema Portella PI Sim
Jerônimo Goergen RS Sim
Jorge Boeira SC Não
Julio Lopes RJ Sim
Lázaro Botelho TO Sim
Luis Carlos Heinze RS Sim
Luiz Fernando Faria MG Sim
Maia Filho PI Sim
Marcus Vicente ES Sim
Mário Negromonte Jr. BA Sim
Nelson Meurer PR Sim
Paulo Henrique Lustosa CE Sim
Renato Andrade MG Sim
Renato Molling RS Sim
Renzo Braz MG Sim
Ricardo Izar SP Sim
Roberto Britto BA Sim
Ronaldo Carletto BA Sim
Rôney Nemer DF Não
Simão Sessim RJ Sim
Toninho Pinheiro MG Sim
Waldir Maranhão MA Não
Total PP: 40
PPS
Alex Manente SP Não
Arnaldo Jordy PA Não
Arthur Oliveira Maia BA Sim
Carmen Zanotto SC Não
Eliziane Gama MA Não
Marcos Abrão GO Sim
Pollyana Gama SP Não
Rubens Bueno PR Sim
Total PPS: 8
PR
Adelson Barreto SE Não
Alexandre Valle RJ Não
Alfredo Nascimento AM Não
Bilac Pinto MG Sim
Cabo Sabino CE Não
Cajar Nardes RS Sim
Capitão Augusto SP Sim
Christiane de Souza Yared PR Não
Delegado Edson Moreira MG Sim
Delegado Waldir GO Não
Edio Lopes RR Sim
Gorete Pereira CE Sim
João Carlos Bacelar BA Sim
José Carlos Araújo BA Sim
José Rocha BA Sim
Laerte Bessa DF Sim
Lúcio Vale PA Sim
Luiz Nishimori PR Sim
Magda Mofatto GO Sim
Marcelo Álvaro Antônio MG Sim
Marcelo Delaroli RJ Não
Marcio Alvino SP Sim
Miguel Lombardi SP Sim
Paulo Feijó RJ Sim
Paulo Freire SP Não
Remídio Monai RR Sim
Silas Freire PI Sim
Tiririca SP Não
Vicentinho Júnior TO Sim
Zenaide Maia RN Não
Total PR: 30
PRB
Alan Rick AC Não
Antonio Bulhões SP Sim
Beto Mansur SP Sim
Carlos Gomes RS Sim
Celso Russomanno SP Sim
César Halum TO Sim
Cleber Verde MA Sim
Jhonatan de Jesus RR Sim
João Campos GO Sim
Jony Marcos SE Não
Lincoln Portela MG Não
Lindomar Garçon RO Sim
Marcelo Squassoni SP Sim
Márcio Marinho BA Sim
Pr. Luciano Braga BA Abstenção
Roberto Alves SP Sim
Roberto Sales RJ Sim
Ronaldo Martins CE Não
Sérgio Reis SP Sim
Silas Câmara AM Sim
Vinicius Carvalho SP Sim
Total PRB: 21
PROS
Eros Biondini MG Não
Felipe Bornier RJ Sim
Odorico Monteiro CE Não
Ronaldo Fonseca DF Não
Toninho Wandscheer PR Sim
Total PROS: 5
PRP
Nivaldo Albuquerque AL Sim
Total PRP: 1
PSB
Adilton Sachetti MT Sim
Átila Lira PI Sim
César Messias AC Sim
Creuza Pereira PE Não
Danilo Cabral PE Não
Flavinho SP Não
George Hilton MG Não
Janete Capiberibe AP Não
José Reinaldo MA Sim
Jose Stédile RS Não
Júlio Delgado MG Não
Leopoldo Meyer PR Sim
Luciano Ducci PR Sim
Luiz Lauro Filho SP Sim
Maria Helena RR Sim
Marinaldo Rosendo PE Sim
Rafael Motta RN Não
Rodrigo Martins PI Sim
Severino Ninho PE Não
Tenente Lúcio MG Sim
Tereza Cristina MS Sim
Total PSB: 21
PSC
Andre Moura SE Sim
Arolde de Oliveira RJ Sim
Eduardo Bolsonaro SP Sim
Irmão Lazaro BA Não
Jair Bolsonaro RJ Abstenção
Júlia Marinho PA Sim
Pr. Marco Feliciano SP Abstenção
Professor Victório Galli MT Sim
Total PSC: 8
PSD
André de Paula PE Sim
Átila Lins AM Sim
Cesar Souza SC Abstenção
Danrlei de Deus Hinterholz RS Sim
Diego Andrade MG Sim
Domingos Neto CE Sim
Edmar Arruda PR Sim
Evandro Roman PR Sim
Expedito Netto RO Não
Fábio Faria RN Sim
Fábio Mitidieri SE Não
Herculano Passos SP Sim
Heuler Cruvinel GO Não
Irajá Abreu TO Sim
João Paulo Kleinübing SC Sim
João Rodrigues SC Não
Joaquim Passarinho PA Sim
José Nunes BA Sim
Júlio Cesar PI Sim
Marcos Montes MG Sim
Marcos Reategui AP Sim
Paulo Magalhães BA Sim
Raquel Muniz MG Sim
Reinhold Stephanes PR Sim
Rogério Rosso DF Não
Rômulo Gouveia PB Sim
Sandro Alex PR Sim
Sérgio Brito BA Sim
Stefano Aguiar MG Não
Thiago Peixoto GO Sim
Victor Mendes MA Sim
Total PSD: 31
PSDB
Adérmis Marini SP Sim
Arthur Virgílio Bisneto AM Não
Betinho Gomes PE Não
Bruna Furlan SP Sim
Caio Narcio MG Sim
Célio Silveira GO Não
Daniel Coelho PE Não
Domingos Sávio MG Sim
Eduardo Barbosa MG Sim
Eduardo Cury SP Sim
Elizeu Dionizio MS Sim
Fábio Sousa GO Sim
Geovania de Sá SC Não
Geraldo Resende MS Sim
Giuseppe Vecci GO Sim
Guilherme Coelho PE Sim
Izalci Lucas DF Sim
Izaque Silva SP Não
João Gualberto BA Sim
Jutahy Junior BA Sim
Lobbe Neto SP Não
Luiz Carlos Hauly PR Sim
Mara Gabrilli SP Não
Marco Tebaldi SC Sim
Marcus Pestana MG Sim
Mariana Carvalho RO Não
Miguel Haddad SP Sim
Nelson Padovani PR Sim
Nilson Leitão MT Sim
Nilson Pinto PA Sim
Otavio Leite RJ Sim
Paulo Abi-Ackel MG Sim
Pedro Cunha Lima PB Sim
Pedro Vilela AL Não
Ricardo Tripoli SP Sim
Rocha AC Não
Rodrigo de Castro MG Sim
Rogério Marinho RN Sim
Shéridan RR Sim
Silvio Torres SP Sim
Vanderlei Macris SP Sim
Vitor Lippi SP Sim
Yeda Crusius RS Sim
Total PSDB: 43
PSL
Alfredo Kaefer PR Sim
Dâmina Pereira MG Não
Total PSL: 2
PSOL
Chico Alencar RJ Não
Edmilson Rodrigues PA Não
Glauber Braga RJ Não
Ivan Valente SP Não
Jean Wyllys RJ Não
Luiza Erundina SP Não
Total PSOL: 6
PT
Adelmo Carneiro Leão MG Não
Afonso Florence BA Não
Ana Perugini SP Não
Andres Sanchez SP Não
Angelim AC Não
Arlindo Chinaglia SP Não
Assis Carvalho PI Não
Benedita da Silva RJ Não
Beto Faro PA Não
Bohn Gass RS Não
Caetano BA Não
Carlos Zarattini SP Não
Chico D Angelo RJ Não
Décio Lima SC Não
Enio Verri PR Não
Givaldo Vieira ES Não
Helder Salomão ES Não
Henrique Fontana RS Não
João Daniel SE Não
José Airton Cirilo CE Não
José Guimarães CE Não
Leo de Brito AC Não
Leonardo Monteiro MG Não
Luiz Couto PB Não
Luiz Sérgio RJ Não
Luizianne Lins CE Não
Marco Maia RS Não
Marcon RS Não
Margarida Salomão MG Não
Maria do Rosário RS Não
Nelson Pellegrino BA Não
Nilto Tatto SP Não
Padre João MG Não
Patrus Ananias MG Não
Paulão AL Não
Paulo Pimenta RS Não
Paulo Teixeira SP Não
Pedro Uczai SC Não
Pepe Vargas RS Não
Reginaldo Lopes MG Não
Robinson Almeida BA Não
Rubens Otoni GO Não
Ságuas Moraes MT Não
Valmir Assunção BA Não
Valmir Prascidelli SP Não
Vander Loubet MS Não
Vicente Candido SP Não
Vicentinho SP Não
Wadih Damous RJ Não
Waldenor Pereira BA Não
Zé Carlos MA Não
Zé Geraldo PA Não
Zeca Dirceu PR Não
Zeca do Pt MS Não
Total PT: 54
PTB
Alex Canziani PR Sim
Arnaldo Faria de Sá SP Não
Benito Gama BA Sim
Deley RJ Não
Jorge Côrte Real PE Sim
Josué Bengtson PA Sim
Nelson Marquezelli SP Sim
Nilton Capixaba RO Sim
Paes Landim PI Sim
Pedro Fernandes MA Sim
Sabino Castelo Branco AM Sim
Sérgio Moraes RS Não
Wilson Filho PB Não
Zeca Cavalcanti PE Sim
Total PTB: 14
PTdoB
Cabo Daciolo RJ Não
Luis Tibé MG Sim
Rosinha da Adefal AL Sim
Silvio Costa PE Não
Total PTdoB: 4
PTN
Ademir Camilo MG Não
Alexandre Baldy GO Sim
Aluisio Mendes MA Sim
Antônio Jácome RN Abstenção
Bacelar BA Não
Carlos Henrique Gaguim TO Sim
Dr. Sinval Malheiros SP Sim
Ezequiel Teixeira RJ Sim
Francisco Chapadinha PA Sim
Jozi Araújo AP Sim
Luiz Carlos Ramos RJ Não
Renata Abreu SP Sim
Ricardo Teobaldo PE Sim
Total PTN: 13
PV
Antonio Carlos Mendes Thame SP Sim
Evair Vieira de Melo ES Não
Evandro Gussi SP Sim
Leandre PR Não
Roberto de Lucena SP Não
Uldurico Junior BA Não
Total PV: 6
REDE
Alessandro Molon RJ Não
Aliel Machado PR Não
João Derly RS Não
Miro Teixeira RJ Não
Total REDE: 4
Solidariede
Augusto Carvalho DF Não
Augusto Coutinho PE Sim
Aureo RJ Não
Benjamin Maranhão PB Sim
Carlos Manato ES Sim
Genecias Noronha CE Sim
Laercio Oliveira SE Sim
Lucas Vergilio GO Não
Major Olimpio SP Sim
Paulo Pereira da Silva SP Não
Wladimir Costa PA Sim
Zé Silva MG Não
Total Solidariede: 12
0 notes