#maternità
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shadyqueeneagle · 4 months ago
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In Italia, negli anni migliaia di madri, nonne, zie hanno cresciuto uomini totalmente disadattati incapaci di avere una relazione sana con se stessi, con gli altri, con le donne in particolare: a pagare le conseguenze di questa realtà fatta da una grande presenza di maschi tossici sono le donne più intelligenti, non di certo le donne "che si accontentano" di rimanere prive di dignità al lazzo di uomo che le mantiene e le opprime nel contempo.
L'Irresponsabilità di alcune è l'inferno di altre.
Io non devo fare appello a supposizioni riguardo alla profonda responsabilità materna della massiccia presenza di maschi tossici nella società italiana: è qualcosa che vivo e vedo ogni giorno nelle vite delle donne molestate; so per certo che c'è un solo tipo di madre che riesce a crescere uomini sani: quella che ha voluto quel figlio "per amore" e non per uso e costume, non perché "tutti fanno figli allora li faccio anche io"; non perché l'album di famiglia è più bello se c'è anche un figlio.
" Maschio tossico " significa anche "famiglia di origine disfunzionale": la relazione non è casuale, ma diretta; pertanto quando scrivo qui o in altri contesti online, io non mi rivolgo solo alle donne che hanno bisogno di trovare conforto, comprensione e motivi validi per uscire, subito!, e non domani!, dalle relazioni sbagliate che le fanno soffrire, ma anche e soprattutto alle donne che hanno cresciuto e stanno crescendo uomini tossici: alle DIRETTE Responsabili di questo macello sociale.
Nel nostro Paese esiste una larga presenza di madri tossiche che crescono i figli maschi non come figli ma come compagni, come ulteriori mariti, instillando fin da piccoli la "responsabilità irrinunciabile" di doverle accudire una volta diventate anziane: è in questa dinamica femminile deviante che si sviluppano i maschi tossici - uomini che "non hanno il cordone ombelicale tagliato", come si usa dire nel linguaggio comune, che pretendono una simbiosi con le compagne sulla stessa linea malata.
A qualsiasi amica o sconosciuta che mi parli del suo rapporto con un "lui" senza ancora aver conosciuto i suoi genitori, chiedo sempre la stessa cosa: "E' legato alla madre? Ti parla spesso di lei?"; quando è un "si" non ho dubbi e replico: "Taglia la corda! Non andare oltre!"; quello che sembra un uomo gentile (tattica preferita illusoria) non lo è affatto: è un uomo tossico che non è abituato causa madre tossica al fatto che una donna gli dica "no" e non va atteso mai che ce lo dimostri.
Noi non viviamo in un "Paese per donne" e i principi azzurri non esistono in Italia; qui c'è solo una realtà patriarcale che si trascina da secoli in un connubio anomalo fra Chiesa Cattolica (istituzione fortemente misogina e maschilista) e Stato Italiano patriarcale nelle norme stesse costituzionali, pertanto il maggior lavoro di tutela per se stessa, di prevenzione da abusi di ogni sorta, lo deve fare ogni donna mettendo i giusti paletti nella sua vita senza alcun indugio anche per le figlie.
Nel nostro Paese, ogni tragedia si trasforma in business, pertanto anche il problema femminicidi ha attirato gli interessi di chi vuole guadagnarci economicamente (famiglie comprese colpite da femminicidi): se siete donne in difficoltà o anche solo persone generose, non prendete in considerazione in alcun modo Onlus o associazioni di altro genere che chiedano donazioni o si rivolgano allo Stato/Regioni per ottenere fondi, perché stanno solo lucrando sui diritti delle donne e nulla di più.
La Regione Veneto che "sponsorizza" il business sul problema femminicidi in Italia messo in piedi dalla famiglia Cecchettin è la stessa Regione che ha permesso all'ex assessore all'Istruzione Elena Donazzan di molestare pubblicamente e indurre al suicidio pubblicamente un insegnante (Cloe Bianco) senza muovere un dito!; nemmeno gli esponenti del PD in Regione Veneto mossero un dito a riguardo.
State alla larga da questa TRUFFA.
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womenmustgoon · 14 days ago
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L’ho scritto lo scorso anno, purtroppo sempre attuale..
Cara me, viviamo un’epoca che strizza di nuovo l’occhio, a parole o per le vite altrui, alla figura della madre con il grembiule segnato dalle impronte di mani sporche di farina. Viviamo un’epoca di proclami, che nemmeno i proclamatori stessi rispettano. Viviamo un’epoca in cui i paladini della famiglia (altrui), del matrimonio (altrui), della società immutabile, ci raccontano di un mondo lontano e sognato, in cui però loro stessi non sarebbero stati liberi di agire nel modo in cui agiscono, oggi, alla luce del sole.
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oramicurcu · 11 months ago
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Non posso non pensare al fatto che vorrei tanto essere mamma, lo voglio praticamente da quando ho 4 anni.
Negli anni mi son chiesta se è perché la società ecc ecc… ci ho pensato ma so che è perché lo voglio io.
Allo stesso tempo penso ai soldi e la casa e il lavoro… e il riscaldamento globale
E allo scorso ottobre, dopo un mese di ritardo e macchie strane. Non ne ho la certezza ma sento sia stato un aborto. E non potrei sopportarlo.
E poi ho trent’anni, mi sento come lo yogurt in frigo scaduto ieri. Per qualche giorno può ancora essere consumato. Ma solo qualche giorno…
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sweetbearfan · 3 months ago
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" La voglia di avere figli, nonostante il mondo sia un casino, è qualcosa che tocca le corde più profonde delle persone. Dal punto di vista biologico, è l'istinto di sopravvivenza della specie, un meccanismo evolutivo che ci spinge a continuare la nostra esistenza, nonostante le difficoltà. , è un atto di sfida e speranza: sì, il mondo è pieno di problemi, ma c’è anche l'idea che portare nuove vite significhi avere ancora fede nella capacità di migliorarlo, o almeno di lasciare qualcosa di buono "
"Migliorare il mondo facendo figli": l'unica cosa che mi fa venire in mente questa idea sciocca di "speranza" è il triste destino di Hildegart Rodríguez, "La virgen roja".
Mettere al mondo figli non migliora la società e nessuna persona è mai diventata migliore di prima dopo aver avuto un figlio (donne comprese, non parlo solo di paternità).
L'attivismo migliora la società, fatto da adulti, qui, adesso, senza pannolini e notti insonni a distrarti e a darti La Scusa per non esserci.
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tqngled · 1 year ago
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@tqngled
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gregor-samsung · 20 days ago
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" Riprendo un pensiero iniziato ieri sera, seduta in quarta fila di platea e davanti a me primi piani di vita cinematografica, riproduzione di sentimenti tutti ad alta tensione: amore amore, disperazione disperazione, felicità felicità, bellezza bellezza. Sempre lui e lei nel punto piú alto del cuore, carnali, patetici, impressionabili, sensuali, belli da morire. Una successione di attimi fuggenti, un'esagerazione. Ma io dentro quell'esagerazione avevo desiderio di penetrare, di invaderla come una fuorilegge e in mezzo a quell'esagerazione apparire diversa, mutare la mia voce, il colore dei capelli, adattarmi ad altre circostanze, conformarmi a un provino di sensazioni nuove, di inedite compiacenze verso me stessa. Abbandoni improvvisi, diapason sempre più alti, fervori, palpiti, magnifiche passività, un dialogo dal principio alla fine, mai una solitudine. Avevo voglia di esistere cosí, di gareggiare cosí, di esplorare tutto da capo, che non si accendesse la luce per carità e io fossi obbligata a guardare l'orologio, a fare la fila per uscire dalla sala e come uno sfinimento vedere una umanità tutta un po' brutta nell'ora in cui va a dormire e se ne riparla domani. Mi era venuta come una scalmana, un mal di vita. Si è accesa la luce e io ho preso il braccio di mio marito e supponevo che mi dicesse « ti trovo diversa stasera » oppure « pensiamo a noi due » o più semplicemente « io e te ». Una specie di crumiraggio all'intelligenza. Siamo tornati a casa. Prima, seconda e terza, apri il finestrino, chiudi il finestrino, chiavi, interruttore, spazzolino da denti, borsa calda perché fa freddo. Le mie prime rughe al solito posto come le pantofole. "
Giuliana Ferri, Un quarto di donna, Einaudi (collana Nuovi Coralli n° 155), 1976, pp. 10-11.
[Prima edizione: Marsilio Editori, 1973]
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stayawaymuggles · 11 months ago
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Ieri ho litigato con mamma perché ha visto su Facebook che la figlia di una sua amica, è diventata mamma da pochi giorni e mi dice "eh, ma tu alla tua età, non hai neanche mai vissuto un amore, guarda Giulia che si è sposata l'anno scorso e ha avuto un bambino. E tu? E tu, niente vero? Complimenti! Che figlia ho messo al mondo."
Questi sono discorsi in casa mia, da quando ho finito la scuola, più o meno.
@stayawaymuggles // stayawaymuggles (Lun 22.04.24 h09:59)
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b0ringasfuck · 1 year ago
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Depenalizzazione del reato di sodomia
Anno primo dell'era anti-antifascista.
A seguito degli arresti del camerata Barbagli, ministro del Mincultrop, e del suo segretario Freghieri da parte della polizia morale, le camere hanno approvato con urgenza un emendamento alla legge sulle pratiche sessuali con finalità non riproduttiva, che si va ad aggiungere all'eccezione inclusa nei nuovi patti Lateranensi.
Qualora la pratica venga esercitata tra camerati a scopo celebrativo dei fasti dell'Impero o per goliardia essa non verrà più considerata punibile purchè rispetti l'ordine gerarchico.
I giornali delle cosiddette demoplutocrazie, nemiche dell'Italia hanno subito ridicolamente parlato di una legge ad perculum.
Ano i.
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isabeth98 · 4 months ago
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𝗜𝗢, 𝗢𝗟𝗜𝗩𝗜𝗔 𝗠𝗔𝗨𝗥𝗘𝗟, 𝗡𝗔𝗧𝗔 𝗗𝗔 𝗦𝗨𝗥𝗥𝗢𝗚𝗔𝗧𝗔 𝗠𝗜 𝗕𝗔𝗧𝗧𝗢 𝗣𝗘𝗥 𝗔𝗕𝗢𝗟𝗜𝗥𝗟𝗔
-𝕌ℕ𝔸 𝕋𝔼𝕊𝕋𝕀𝕄𝕆ℕ𝕀𝔸ℕℤ𝔸 ℂℍ𝔼 𝔽𝔸 ℂ𝔸ℙ𝕀ℝ𝔼 ℚ𝕌𝔸ℕ𝕋𝕆 𝕃𝔸 𝕍𝕀𝕋𝔸 𝕊𝕀𝔸 𝔻𝕆ℕ𝕆.. 𝕀 𝕓𝕒𝕞𝕓𝕚𝕟𝕚 𝕟𝕠𝕟 𝕤𝕚 𝕔𝕠𝕞𝕡𝕣𝕒𝕟𝕠 𝕡𝕖𝕣𝕔𝕙𝕖̀ 𝕝𝕒 𝕞𝕒𝕥𝕖𝕣𝕟𝕚𝕥𝕒̀ 𝕖̀ 𝕢𝕦𝕒𝕝𝕔𝕠𝕤𝕒 𝕕𝕚 𝕤𝕠𝕡𝕣𝕒𝕟𝕟𝕒𝕥𝕦𝕣𝕒𝕝𝕖... 𝕟𝕠𝕟 𝕕𝕚𝕞𝕖𝕟𝕥𝕚𝕔𝕙𝕖𝕣𝕒𝕚 𝕞𝕒𝕚 𝕝𝕒 𝕞𝕒𝕞𝕞𝕒 𝕔𝕙𝕖 𝕥𝕚 𝕙𝕒 𝕔𝕠𝕟𝕔𝕖𝕡𝕚𝕥𝕠 𝕒𝕟𝕔𝕙𝕖 𝕤𝕖 𝕟𝕠𝕟 𝕝'𝕙𝕒𝕚 𝕔𝕠𝕟𝕠𝕤𝕔𝕚𝕦𝕥𝕒.. 𝕖̀ 𝕦𝕟 𝕧𝕦𝕠𝕥𝕠 𝕒𝕗𝕗𝕖𝕥𝕥𝕚𝕧𝕠 𝕔𝕙𝕖 𝕡𝕠𝕣𝕥𝕒 𝕕𝕠𝕝𝕠𝕣𝕖... 𝕆𝕝𝕚𝕧𝕚𝕒 𝕟𝕒𝕥𝕒 𝕞𝕒𝕥𝕖𝕣𝕟𝕚𝕥𝕒̀ 𝕤𝕦𝕣𝕣𝕠𝕘𝕒𝕥𝕒 𝕤𝕚 𝕓𝕒𝕥𝕥𝕖 𝕡𝕖𝕣 𝕖𝕝𝕚𝕞𝕚𝕟𝕒𝕣𝕝𝕒.-
𝐎𝐥𝐢𝐯𝐢𝐚 𝐌𝐚𝐮𝐫𝐞𝐥 ha 32 anni, i capelli lunghi neri, un viso solare e un sorriso aperto. Ma la sua vita non è stata sempre rosa e fiori, quando aveva 17 anni ha capito di essere stata concepita attraverso la maternità surrogata e soltanto due anni fa ha avuto la prova definitiva che i suoi genitori avevano pagato una donna in Kentucky per portare avanti la gravidanza con i suoi stessi ovuli, quello che si chiama una "surrogata tradizionale". Una scoperta che le ha creato gravi problemi psichici tanto da arrivare a tentare il suicidio. Oggi Olivia, che vive a Cannes in Francia, si batte con tutte le sue forze per l’abolizione universale della pratica ed è stata tra le promotrici della Dichiarazione di Casablanca, firmata nel marzo dell’anno scorso da 100 tra medici, giuristi, psicologi e sociologi di 75 nazionalità per arrivare a vietare la gestazione per altri in tutto il mondo come è accaduto per le mutilazioni genitali femminili.
-Quando ha realizzato di essere nata attraverso una madre surrogata?
𝘏𝘰 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘴𝘢𝘱𝘶𝘵𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘤’𝘦𝘳𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘢𝘯𝘥𝘢𝘷𝘢: 𝘯𝘰𝘯 𝘢𝘷𝘦𝘷𝘰 𝘧𝘰𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘮𝘪𝘢 𝘯𝘢𝘴𝘤𝘪𝘵𝘢, 𝘮𝘪𝘢 𝘮𝘢𝘥𝘳𝘦 𝘦𝘳𝘢 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘨𝘳𝘢𝘯𝘥𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘦 𝘮𝘢𝘥𝘳𝘪. 𝘐 𝘮𝘪𝘦𝘪 𝘨𝘦𝘯𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪 𝘯𝘰𝘯 𝘮𝘦 𝘭’𝘩𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘮𝘢𝘪 𝘥𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘮𝘢 𝘪𝘰 𝘢𝘷𝘦𝘷𝘰 𝘤𝘰𝘮𝘶𝘯��𝘶𝘦 𝘵𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘴𝘦𝘨𝘯𝘢𝘭𝘪. 𝘗𝘰𝘪 𝘢 17 𝘢𝘯𝘯𝘪 𝘩𝘰 𝘪𝘯𝘪𝘻𝘪𝘢𝘵𝘰 𝘢 𝘧𝘢𝘳𝘦 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘤𝘩𝘦 𝘳𝘪𝘤𝘦𝘳𝘤𝘢 𝘦 𝘩𝘰 𝘷𝘪𝘴𝘵𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘦𝘭 1991, 𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘮𝘪𝘢 𝘯𝘢𝘴𝘤𝘪𝘵𝘢, 𝘭𝘢 𝘮𝘢𝘵𝘦𝘳𝘯𝘪𝘵𝘢̀ 𝘴𝘶𝘳𝘳𝘰𝘨𝘢𝘵𝘢 𝘦𝘳𝘢 𝘭𝘦𝘨𝘢𝘭𝘦 𝘪𝘯 𝘒𝘦𝘯𝘵𝘶𝘤𝘬𝘺, 𝘥𝘰𝘷𝘦 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘯𝘢𝘵𝘢. 𝘈𝘭𝘭𝘰𝘳𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘦̀ 𝘴𝘤𝘢𝘵𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘮𝘪𝘢 𝘵𝘦𝘴𝘵𝘢. 𝘌 𝘱𝘰𝘪 𝘩𝘰 𝘤𝘰𝘮𝘪𝘯𝘤𝘪𝘢𝘵𝘰 𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘭𝘢𝘳𝘯𝘦 𝘢𝘱𝘦𝘳𝘵𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘮𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘤𝘰𝘯 𝘮𝘪𝘦𝘪 𝘨𝘦𝘯𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪. 𝘔𝘢 𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘰𝘷𝘢 𝘭’𝘩𝘰 𝘢𝘷𝘶𝘵𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘢𝘷𝘦𝘷𝘰 30 𝘢𝘯𝘯𝘪 𝘤𝘰𝘯 𝘪𝘭 𝘵𝘦𝘴𝘵 𝘥𝘦𝘭 𝘋𝘯𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘮𝘪 𝘢𝘷𝘦𝘷𝘢 𝘳𝘦𝘨𝘢𝘭𝘢𝘵𝘰 𝘮𝘪𝘢 𝘴𝘶𝘰𝘤𝘦𝘳𝘢. 𝘌𝘥 𝘦̀ 𝘤𝘰𝘴𝘪̀ 𝘤𝘩𝘦 𝘭’𝘩𝘰 𝘴𝘤𝘰𝘱𝘦𝘳𝘵𝘰.
-Perché non l’ha mai detto ai suoi genitori?
𝘗𝘦𝘳𝘤𝘩𝘦́ 𝘤’𝘦̀ 𝘶𝘯 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘭𝘪𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘭𝘦𝘢𝘭𝘵𝘢̀, 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘩𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘢𝘷𝘦𝘳𝘵𝘪, 𝘯𝘰𝘯 𝘷𝘶𝘰𝘪 𝘢𝘯𝘥𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘲𝘶𝘪𝘯𝘥𝘪 𝘯𝘰𝘯 𝘨𝘭𝘪𝘦𝘯𝘦 𝘱𝘢𝘳𝘭𝘪. 𝘛𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘪 𝘧𝘪𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘷𝘶𝘵𝘪 𝘵𝘳𝘢𝘮𝘪𝘵𝘦 𝘮𝘢𝘥𝘳𝘦 𝘴𝘶𝘳𝘳𝘰𝘨𝘢𝘵𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘤𝘶𝘪 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘪𝘯 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘧𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘭𝘰 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘰. 𝘕𝘰𝘯 𝘷𝘰𝘨𝘭𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘧𝘦𝘳𝘪𝘳𝘦 𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘮𝘪𝘢𝘮𝘰. 𝘕𝘰𝘯 𝘤𝘦 𝘭’𝘩𝘰 𝘤𝘰𝘯 𝘪 𝘮𝘪𝘦𝘪 𝘨𝘦𝘯𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪 𝘮𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘭𝘦 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘮𝘦𝘵𝘵𝘰𝘯𝘰 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘤𝘰𝘮𝘮𝘦𝘳𝘤𝘪𝘰. 𝘗𝘦𝘳𝘤𝘩𝘦́ 𝘴𝘦 𝘧𝘰𝘴𝘴𝘦 𝘷𝘪𝘦𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘪𝘭 𝘮𝘦𝘳𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘯𝘰𝘯 𝘦𝘴𝘪𝘴𝘵𝘦𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦. 𝘕𝘰𝘯 𝘤𝘪 𝘴𝘢𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘪𝘨𝘯𝘰𝘣𝘪𝘭𝘦 𝘨𝘪𝘳𝘰 𝘥𝘪 𝘥𝘦𝘯𝘢𝘳𝘰.
-Lei ha avuto problemi psicologici a causa di come è venuta al mondo?
𝘋𝘦𝘱𝘳𝘦𝘴𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦, 𝘢𝘭𝘤𝘰𝘭𝘪𝘴𝘮𝘰, 𝘥𝘳𝘰𝘨𝘩𝘦, 𝘵𝘦𝘯𝘵𝘢𝘵𝘪𝘷𝘪 𝘥𝘪 𝘴𝘶𝘪𝘤𝘪𝘥𝘪𝘰. 𝘕𝘦 𝘩𝘰 𝘱𝘢𝘴𝘴𝘢𝘵𝘦 𝘥𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘪 𝘤𝘰𝘭𝘰𝘳𝘪. 𝘈𝘯𝘤𝘰𝘳𝘢 𝘰𝘨𝘨𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘩𝘰 𝘶𝘯 𝘮𝘢𝘳𝘪𝘵𝘰 𝘦 𝘵𝘳𝘦 𝘧𝘪𝘨𝘭𝘪 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘴𝘦𝘨𝘶𝘪𝘵𝘢 𝘥𝘢 𝘶𝘯𝘰 𝘱𝘴𝘪𝘤𝘢𝘯𝘢𝘭𝘪𝘴𝘵𝘢. 𝘏𝘰 𝘥𝘰𝘷𝘶𝘵𝘰 𝘢𝘧𝘧𝘳𝘰𝘯𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘪 𝘱𝘳𝘰𝘣𝘭𝘦𝘮𝘪 𝘥𝘪 𝘪𝘥𝘦𝘯𝘵𝘪𝘵𝘢̀ 𝘤𝘢𝘶𝘴𝘢𝘵𝘪 𝘥𝘢𝘭 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘯𝘰𝘯 𝘤𝘰𝘯��𝘴𝘤𝘦𝘳𝘦 𝘭𝘦 𝘮𝘪𝘦 𝘰𝘳𝘪𝘨𝘪𝘯𝘪. 𝘌̀ 𝘪𝘮𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘴𝘢𝘱𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘢 𝘥𝘰𝘷𝘦 𝘷𝘪𝘦𝘯𝘪. 𝘖𝘨𝘨𝘪 𝘤𝘰𝘯 𝘭𝘢 𝘮𝘢𝘵𝘦𝘳𝘯𝘪𝘵𝘢̀ 𝘴𝘶𝘳𝘳𝘰𝘨𝘢𝘵𝘢 𝘧𝘪𝘯𝘪𝘴𝘤𝘪 𝘤𝘰𝘯 𝘭’𝘢𝘷𝘦𝘳𝘦 𝘵𝘳𝘦 𝘮𝘢𝘥𝘳𝘪: 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢 𝘢𝘷𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘭𝘢 𝘨𝘳𝘢𝘷𝘪𝘥𝘢𝘯𝘻𝘢, 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘩𝘢 𝘷𝘦𝘯𝘥𝘶𝘵𝘰 𝘪 𝘴𝘶𝘰𝘪 𝘰𝘷𝘶𝘭𝘪 𝘦 𝘭𝘢 𝘮𝘢𝘥𝘳𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘵𝘪 𝘩𝘢 𝘤𝘳𝘦𝘴𝘤𝘪𝘶𝘵𝘰. 𝘌̀ 𝘰𝘳𝘳𝘪𝘣𝘪𝘭𝘦.
-Come hanno preso i suoi genitori questo suo attivismo contro la surrogata?
𝘈𝘭𝘭’𝘪𝘯𝘪𝘻𝘪𝘰 𝘭𝘪 𝘩𝘰 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘪, 𝘩𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘱𝘦𝘯𝘴𝘢𝘵𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘦 𝘭’𝘢𝘷𝘦𝘴𝘴𝘪 𝘤𝘰𝘯 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘤𝘰𝘯 𝘪𝘭 𝘴𝘪𝘴𝘵𝘦𝘮𝘢. 𝘈𝘯𝘤𝘰𝘳𝘢 𝘰𝘨𝘨𝘪 𝘯𝘰𝘯 𝘤𝘪 𝘱𝘢𝘳𝘭𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘮𝘢 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘪𝘯 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘤𝘰𝘯 𝘮𝘪𝘰 𝘮𝘢𝘳𝘪𝘵𝘰 𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘰𝘴𝘤𝘰𝘯𝘰, 𝘯𝘢𝘵𝘶𝘳𝘢𝘭𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦, 𝘪 𝘣𝘢𝘮𝘣𝘪𝘯𝘪. 𝘔𝘢 𝘰𝘳𝘢 𝘤𝘢𝘱𝘪𝘴𝘤𝘰𝘯𝘰 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩𝘦́ 𝘭𝘰 𝘧𝘢𝘤𝘤𝘪𝘰. 𝘌̀ 𝘶𝘯𝘢 𝘮𝘪𝘴𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘪𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘱𝘶𝘳𝘰 𝘴𝘱𝘪𝘳𝘪𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘶𝘪𝘴𝘵𝘪𝘤𝘰, 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘥𝘪 𝘤𝘦𝘳𝘵𝘰 𝘱𝘢𝘨𝘢𝘵𝘢. 𝘐𝘰 𝘦 𝘮𝘪𝘰 𝘮𝘢𝘳𝘪𝘵𝘰 𝘢𝘣𝘣𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘶𝘯 𝘴𝘰𝘭𝘰 𝘴𝘵𝘪𝘱𝘦𝘯𝘥𝘪𝘰, 𝘵𝘳𝘦 𝘧𝘪𝘨𝘭𝘪, 𝘦 𝘤𝘰𝘱𝘳𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘱𝘦𝘴𝘦. 𝘗𝘦𝘳𝘤𝘩𝘦́ 𝘤𝘳𝘦𝘥𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘴𝘪𝘢 𝘨𝘪𝘶𝘴𝘵𝘰.
-C’è chi dice che è un gesto di altruismo, di amore verso chi non può avere figli.
𝘓𝘢 𝘳𝘢𝘨𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘱𝘳𝘪𝘯𝘤𝘪𝘱𝘢𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘤𝘶𝘪 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘭𝘢 𝘮𝘢𝘵𝘦𝘳𝘯𝘪𝘵𝘢̀ 𝘴𝘶𝘳𝘳𝘰𝘨𝘢𝘵𝘢 𝘦̀ 𝘤𝘩𝘦 𝘪 𝘣𝘢𝘮𝘣𝘪𝘯𝘪 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘳𝘢𝘵𝘪. 𝘌̀ 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘴𝘪𝘢𝘴𝘪 𝘱𝘳𝘪𝘯𝘤𝘪𝘱𝘪𝘰 𝘦𝘵𝘪𝘤𝘰. 𝘐𝘰 𝘤𝘢𝘱𝘪𝘴𝘤𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘪 𝘴𝘪𝘢𝘯𝘰 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘰𝘧𝘧𝘳𝘰𝘯𝘰 𝘥𝘪 𝘪𝘯𝘧𝘦𝘳𝘵𝘪𝘭𝘪𝘵𝘢̀ 𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘥𝘦𝘴𝘪𝘥𝘦𝘳𝘢𝘯𝘰 𝘢𝘷𝘦𝘳𝘦 𝘶𝘯 𝘣𝘢𝘮𝘣𝘪𝘯𝘰. 𝘓𝘦 𝘤𝘢𝘱𝘪𝘴𝘤𝘰, 𝘴𝘰 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘵𝘰 𝘴𝘪𝘢 𝘥𝘪𝘧𝘧𝘪𝘤𝘪𝘭𝘦. 𝘔𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘦̀ 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘪𝘤𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘵𝘶 𝘩𝘢𝘪 𝘶𝘯 𝘥𝘦𝘴𝘪𝘥𝘦𝘳𝘪𝘰 𝘥𝘦𝘷𝘪 𝘤𝘢𝘭𝘱𝘦𝘴𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘪 𝘥𝘪𝘳𝘪𝘵𝘵𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘥𝘰𝘯𝘯𝘦 𝘦 𝘥𝘦𝘪 𝘣𝘢𝘮𝘣𝘪𝘯𝘪. 𝙉𝙤𝙣 𝙚̀ 𝙪𝙣 𝙙𝙞𝙧𝙞𝙩𝙩𝙤 𝙖𝙫𝙚𝙧𝙚 𝙪𝙣 𝙛𝙞𝙜𝙡𝙞𝙤.
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madreorchessa · 5 months ago
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Il secondo giorno di lavoro è tutto un tentare di rimediare alle cazzate del primo sembrando disinvolti come se fossero anni che svolgi quel ruolo (nel mio caso è il ruolo della cretina, ma la cretina disinvolta).
Sono così in agitazione che continuo a chiedere scusa per aver preso due giorni di maternità per la settimana prossima, malgrado questi giorni mi servano, malgrado lì abbia chiesto con due mesi di anticipo (quando ancora non sapevo che mi avessero proposto per una promozione), malgrado sia un mio cazzo di diritto: lotte decennali per il riconoscimento di una maternità più tutelata impattano contro il mio senso di inadeguatezza.
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khrenek · 5 months ago
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In Italia la GpA è reato universale.
Ora anche Lei è una criminale universale, anzi di più perché ha pure lasciato il pianeta portandosi dietro il suo crimine.
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shadyqueeneagle · 4 months ago
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Quando una madre non perde occasione per lodare il figlio, è patriarcato.
Quando una madre mortifica la figlia dicendo che "alla sua età" non parlava con tanti uomini, è patriarcato.
Quando una madre trasmette ai figli che l'uomo può avere molte ragazze ma guai se la figlia si vede con più ragazzi, è patriarcato.
Quando una madre soffre per la felicità del figlio con una donna sveglia, anziché gioirne e parla male di lei col figlio, è patriarcato.
Il patriarcato esiste e s'incarna nelle madri.
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vabbastanzamale-blog · 10 months ago
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Irriconoscibile
Lo specchio mostrava forme ormai stremate
Gli occhi come due pozzi
neri, profondi
Le ciocche spettinate incorniciavano sul suo viso bianco latte
Quelle lune nere
Con una smorfia passa la mano sui fianchi larghi
Le fa scorrere fino al seno cadente
Fino al cuore
Accartocciato come un foglio macchiato
Non ha più ricordi
Non condivide più niente con quell'immagine sbiadita nello specchio.
Si lava il viso con acqua fredda e una saponetta al carbone
Magari un giorno quei brufoli spariranno
Torna di là dopo una sigaretta amara
Cerca quel sorriso che trasmette serenità
Mentre il suo cuore è accartocciato
Abbandona i pensieri nella borsetta tra gli scontrini e la carta d'identità
Segni particolari : Nessuno
Ogni tanto frugando in cerca di un accendino li ritrova ma li scaccia via
I suoi pensieri soffrono, non amano essere lasciati soli
E lei non ama la compagnia
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stronzaquantobasta · 11 months ago
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Non mi dire mai Non posso farlo. A me, che ho ballato Con due cuori. E ho respirato Con quattro polmoni. A me, che sono stata ghiaccio Fuoco e vento. Che ho portato Nella mia pancia Il peso di due mondi, E ho partorito La vita. Che ho abbracciato la tristezza senza paura. E ho pianto sorrisi. A me non dirlo Che non sono capace Di qualcosa. O di tutto.
Eva Lopez Martínez
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sweetbearfan · 3 months ago
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" Curiosità: ma come vi viene in mente di volere figli e far nascere altri esseri viventi in un mondo come questo? "
Non paga di leggere risposte irrazionali persino da "colleghe" che mi attenderei più caute sulla maternità (vivono in un Paese patriarcale cattolico e non "nel mondo dei diritti e della felicità"), condivido questa domanda saggia: la divulgo da donna che i figli non li vuole, perché le persone non sono gattini incoscienti, incapaci di rendersi conto del dolore che provano, del perché lo provano, senza capire nemmeno cosa sia la morte; ciò senza contare il caos sociale che ogni nato oggi eredita.
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ilime · 2 years ago
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“La solitudine fa talmente compagnia che a un certo punto non ha più paura di niente. Quando è buio e tu urli e io non so più cosa fare per farti smettere. Quando sento e vedo il tuo soffrire e non riesco a trovare la cura. Cosa vuoi che sia, allora, una telefonata che non arriva. Un posto vuoto a tavola o nel letto. Posso sopportare tutto se sono capace di assistere al dolore della mia carne. Anche il morire, allora, mi sembra una possibilità.”
Ada d’Adamo, Come D’Aria
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