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If— (Se) di Rudyard Kipling. Recensione di Alessandria today
Informazioni bibliografiche essenziali:Autore: Rudyard KiplingAnno di pubblicazione: 1910 (nella raccolta Rewards and Fairies)Genere: Poesia didattica, morale, motivazionaleValutazione: ★★★★★ Recensione If— è una poesia immortale, scritta da Rudyard Kipling, premio Nobel per la Letteratura nel 1907. Apparsa nel 1910, la poesia è diventata un manifesto morale e motivazionale letto e amato in…
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" In un’atmosfera caratterizzata da un diffuso senso di irrealtà, i soggetti hanno l’impressione di poter realizzare i più avventati voli della fantasia, perché sono stati rimossi gli ultimi ostacoli ai desideri più arbitrari, creando così una realtà conforme ai propri sogni che non tarderanno a rivelarsi come paurosi incubi. Infatti, quando la differenza tra realtà e fantasia diventa sempre più vaga, si ha l’impressione di poter disporre di una felicità a portata di mano che ridisegna la trama illusoria della “libertà di scelta” che, invece di scegliere una linea d’azione al posto di un’altra, si traduce, come osserva Christopher Lasch*, in un’“astensione dalla scelta” che trova espressione, ad esempio, in “matrimoni aperti”, “relazioni senza impegno” che al soggetto appaiono come scelte di vita dettate da ciò che “sente”, mentre sono scelte rese disponibili dalla cultura del consumo.
In questa cultura la libertà consiste nella possibilità di scegliere tra un marchio e l’altro, che di fatto sono indistinguibili, ma all'apparenza sembrano concorrenti, come effetto della pubblicità che dà l’illusione di una varietà invitante, la quale, in ordine alle scelte di vita, si esprime in amanti intercambiabili, amicizie intercambiabili, lavori intercambiabili. Là infatti dove i rapporti personali seguono lo schema dei prodotti pubblicizzati, che irradiano intorno a sé scenari di possibilità illimitate, la scelta non implica più impegni e conseguenze, perché tutto, dalla scelta di un amico a quella di un amante o di una carriera, può essere suscettibile di una cancellazione immediata, non appena si presentino opportunità all’apparenza più vantaggiose. "
* Ch. Lasch, The Minimal Self (1984); tr. it. L’Io minimo, Feltrinelli, Milano 1985, p. 24.
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Umberto Galimberti, Il libro delle emozioni, Feltrinelli (collana Serie bianca), settembre 2021. [Libro elettronico]
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Disney e la Psicologia dello Sviluppo: Esplorare, Apprendere e Crescere con i Cartoni Disney
Disney e Psicologia dello Sviluppo è una guida che trasforma le storie Disney in preziose chiavi psicologiche per genitori e bambini. Con questo libro vi offro un modo delicato per affrontare argomenti emotivamente impegnativi durante la visione dei film Disney preferiti, arricchendo l’esperienza con suggerimenti pratici e stimoli per l’intera famiglia. Continue reading Disney e la Psicologia…

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In Gioventù impariamo.
In vecchiaia capiamo
Non ce piu un Altare ( della patria) ma una sacrestia di politici impazziti per trovare collocamento dai ministeri un giù. La tradizione è morta. Tradizione non è la conservazione di una memoria ma la trasmissione di un eredità. I troppo tradizionalisti fanno danni diventando ideologhi legati al passato che se decontestualizzato è fuori sede. La tradizione quando è statica non serve a nulla, muore, ed invece dovrebbe essere trasmessa come un eredità per essere perpetrata. Se non si muove la tradizione muta in egocentrismo e la sua rappresentazione estetica sarà solo il narcisismo.
C'è una formula per riassumere il disagio di una civiltà. Ed è la crisi dei valori. Una formula in verità generica che racconta "la caduta degli dei". Contro i "valori" insorsero Heidegger e Schmitt che la ritenevano una bestemmia, poiché al Valore si addice un Prezzo, dunque i Valori sviliscono anziché nobilitare l'uomo. In realtà non sono i Valori a cadere ma il terreno su cui si fondano, su cui crescono. Insomma è la mancanza di educazione civica, humus fertile dove nasce la morale, quella che sta venendo meno...
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(Rivolgendomi direttamente a Pavese:)
《 Sto completando la lettura di Paesi tuoi in un solo giorno, perché è molto coinvolgente.
C'è una povera ragazza uccisa da un fratell(astr)o che già prima l'aveva sverginata: una storia forte, che si mischia agli odori della campagna. C'è il protagonista, ultimo arrivato, che viene dalla civile Torino e si scontra con un ambiente rurale atavico, in apparenza accogliente - ma refrattario nel suo nucleo, composto da persone ignoranti.
La terra e il sangue sono i due elementi simbolici fondanti del mito, che si ritrovano, evidentissimi, in questo racconto.
[...] In una tua lettera dici che, se non avesse agito su di te quel poco di educazione ricevuta, saresti stato un banale "tipo da coltello". 😁
~ ~ ~
Devo ancora terminarlo, me ne restano alcune pagine, e non ho fretta. Ho letto evidenziando le rese narrative più magistrali, perché voglio capire come facevi a raccontare le cose: voglio "smontare la macchina", insomma, non solo leggere la storia per vedere come va a finire. Capisco perché sei ritenuto un autore importante: sei senza dubbio originale e "mimetico", adotti il linguaggio e persino il ritmo dei pensieri del protagonista.
Sai raccontare tanto bene le donne e l'effetto che fanno su un uomo. Infatti la povera ragazza, prima di essere uccisa, stava avendo una delicata e sensuale storia d'amore col protagonista. Ma vincono l'insensatezza e la brutalità del fratell(astr)o "tonto"...
Una lotta tra bestialità e civiltà, tra anarchia morale ed etica ragionata, tra cervello da rettile e cuore umano.
Il cittadino viene messo in mezzo e buggerato dal campagnolo, che non dispone di furbizia, ma del mero istinto dell'animale che si muove nel proprio habitat.
Si vede che avevi un rapporto ambivalente con le donne: un po' ti facevano tenerezza e le volevi coccolare, poi però pensavi a ciò che ti avevano fatto, alle tue difficoltà con loro, e allora ti saliva la rabbia e avresti voluto distruggerle insieme al dolore che ti davano.
È interessante che ti accada di provare "pena" per una ragazza: anche in questo romanzo, come già nel Diavolo sulle colline, il tuo protagonista prova questo sentimento per la ragazza che gli piace, mentre ella, avvicinando la faccia a lui perché la baci, si blocca per qualche istante, e sembra che stia cercando di guardare la propria faccia con lo sguardo di lui, temendo di non essere voluta, e rivelando la propria insicurezza.
~ ~ ~
Ho terminato di leggere nel giro di poche ore il tuo romanzo breve. Dicono che tu sia uno scrittore amato dai giovani, ma io credo che questa storia così forte, pur se il protagonista è un venticinquenne, vada letta da persone adulte ed esperienti. È una storia archetipica, mitica, sulle pulsioni maschili più turpi: violare, possedere gelosamente, uccidere la donna. Il tutto, esasperato dall'ambiente chiuso, ignorante e fatalista della campagna. Sembra una tragedia greca, una tragedia annunciata, un passaggio obbligato del destino (un po' come il tuo suicidio e altri fatti di sangue che tuttogiorno accadono).
Credo che in paradiso non si possano più scrivere opere così truculente. Chissà come ti trovi in ambiente spirituale, senza questa materia ardente da plasmare. Sono preoccupata. 😅
È una bellissima risposta, grazie. 💗 La ricorderò, perché il tuo stato è una delle mie frequenti preoccupazioni.
Ho ammirato molto la precisione e varietà lessicale nel tuo romanzo: io ti abbraccerei infinitamente anche solo per la quantità di parole che conosci e per il gusto con il quale le adoperi. Altro che ufficiale! Non ho mai considerato affascinante la divisa, non m'interessano i gradi e le cariche militari e civili, m'incanta solo la tua umanità, così com'è: gli sforzi che fai per vivere, ciò che ti si agita dentro, la tua cultura, intelligenza, buon gusto; amerei anche la tua depressione, ma amo molto di più non vederti soffrire.
Adesso continuerò a leggere le tue Lettere. Quando incontrerò lettere indirizzate a donne, cercherò di non essere gelosa, pensando che una come me non l'hai incontrata mai, e praticamente con me la tua esperienza di donne riparte da zero. 》
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FILOSOFIA E "GENERAZIONE FIOCCO DI NEVE"
"Questa mattina ho parlato di etica e linguaggio criticando il paradigma in cui ci siamo fossilizzati: quello di un'etica tutta incentrata sull'Altro come potenziale vittima di offese. E devo dire che, un po' inaspettatamente per me, non solo nessuno si è offeso ma è stato un successo.
Questo paradigma che ammorba il nostro tempo non solo limita la libertà di parola, ma crea uno spazio pubblico sterile e inerte in cui qualsiasi intervento intellettuale, per il timore di dire qualcosa di offensivo contro qualcuno, si riduce a una semplice ripetizione di parole d'ordine autorizzate dalla polizia morale del linguaggio.
Questo non ha solo un effetto sullo spazio culturale in cui il massimo della radicalità è voler ripensare "Biancaneve e i sette nani" senza Biancaneve e senza i nani (e senza il principe), ma sulla vita psichica delle nuove generazioni vittime della sindrome del "fiocco di neve" ("snowflake"): sono fragili, incapacità di sopportare la frustrazione e il diniego, offesi da qualsiasi cosa urti la propria sensibilità eretta e normale di legislazione universale.
Contro questo disastro epocale la filosofia deve prendere la parola, a costo di urtare la sensibilità di un'intero spazio intellettuale. E lo deve fare rivendicando un'altra etica del linguaggio opposta a quella oggi dominante. È quello che la Grecia antica chiamava "parresia", la parola franca, libera, sfrontata, che fa corpo con l'esistenza del soggetto che la preferisce.
La filosofia non asseconda le fragilità altrui, se non quando diventa la propria caricatura nella forma di educazione sentimentale. La filosofia nasce come parola traumatica che sprona, che fa incontrare il reale e che mette a rischio chi parla perché rompe con un orizzonte culturale dato. Quale? Quello dell'Atene i cui i giovani si erano, non a caso, "infiacchiti" come ricorda Senofonte. È a questi giovani che Socrate e Platone, sensibili a quanto avveniva a Sparta, si rivolgono per una nuova "paideia" che li sproni a un lavoro su di sé per elevarsi e essere migliori il più possibile.
La filosofia in origine è questa alternativa al modello di formazione ateniese; un'alternativa che si presenta come formazione di un soggetto animato da una dynamis come potenza di elevazione.
Oggi lo spazio democratico ha bisogno di una scossa analoga a quella che si è prodotta nell'Atene del IV secolo."
Simone Regazzoni
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Partigiani di chi e memoria.
Quello che sta facendo Israele, la posizione di Europa e US, nei fatti più che nelle parole, l'assoluta parzialità dei paesi occidentali e dei mass media e spudoratamente evidente. Mentre Israele si pulisce il culo con le risoluzioni ONU e ha totalizzato 30000+ morti tra i civili, non solo stiamo a guardare, ma lo aiutiamo ad andare avanti. In contesti analoghi ci comportiamo all'opposto.
Se già non lo era prima, la superiorità morale dell'occidente oggi è ancora di più indifendibile... immaginatevi come ci vedono da fuori.
Ma dobbiamo essere "partigiani", dalla NOSTRA parte, perchè LORO sono peggio.
Ieri dovevamo essere competitivi con la Cina sul costo della manodopera... e ci abbiamo provato e chi lavora oggi in occidente è più povero.
Oggi dobbiamo contenerli sulla tecnologia, perchè LORO sono PEGGIO. Non dobbiamo competere, essere migliori con chi diciamo sia PEGGIO... dobbiamo CONTENERLO. Non migliorarci ma impedire agli altri di farlo. Una strategia che non si è limitata all'aspetto tecnologico nei confronti degli ALTRI, ma anche a quello economico e politico e poi ci riempiamo la bocca con democrazia, autodeterminazione, competizione.
Ed è lo specchio di quello che poi le nostre classi dirigenti fanno in politica interna. Non cercare di essere competitive, ma difendendo monopoli, rendendo sempre più difficile l'accesso universale a sanità ed educazione, bloccando l'ascensore sociale...
Domani ci chiederanno di andare in guerra, perchè saremo già dimentichi di quello che stiamo lasciando aiutando a fare a Israele e quindi noi abbiamo ragione, siamo meglio, siamo dalla parte del giusto.
Dobbiamo farci pagare meno, dobbiamo rinunciare al welfare, all'educazione, alla stabilità del lavoro, dobbiamo pagare i carri armati, finanziare le aziende private per essere competitive, rinunciare alla privacy per la sicurezza, veder ristrette le nostre libertà civili, il diritto allo sciopero, gli spazi di dissenso e protesta per essere competitivi con quelli che sono PEGGIO di noi.
Crocefissi nelle scuole per combattere la sharia. Donne a stirare e niente aborto, stracciamo le unioni civili per difenderci dal "patriarcato e dall omofobia islamici". Finanziamo le aziende private a babbo morto contro lo "statalismo cinese". Precariziamo il lavoro perchè in Pakistan i bambini cuciono i palloni.
Ma abbiamo sempre ragione, siamo sempre meglio.
Cosa ci stia guadagnando la gente però è un mistero. Siamo costretti a rinunciare sempre a qualche cosa... perchè siamo meglio degli ALTRI.
Cosa ci verrà chiesto domani? Ci ricorderemo di come è andata a finire l'ultima volta che ci hanno chiesto sacrifici, hanno ridotto i nostri diritti o le nostre libertà per difenderci dagli ALTRI (i negri, i froci, i cinesi, gli ambientalisti, chi sciopera, i musulmani...)?
Intanto il divario tra ricchi e poveri aumenta. Chi saranno mai questi altri che ce lo vogliono mettere al culo?
#israel#palestine#israele#palestina#international law#diritto internazionale#moral superiority#superiorità morale#lgbt#pinkwashing#rainbow washing#inequality#disuguaglianza
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Sulla nudità di un corpo.



Un corpo nudo non è osceno (nasciamo nudi: questo è il nostro corpo; è la moralità religiosa a imporre irrazionali tabù sulla nudità corporea); ciò che turba la serenità di un bambino è un uomo morto, sanguinante, inchiodato mani e piedi ad una croce - ma è appeso pure a scuola.


La persona che ha mostrato i genitali ai bambini, ha solo fatto questo (non ha abusato sessualmente di tali minori; non c'è stato alcuno stupro); in seguito, ha compiuto palesi gesti autolesionisti, ferendosi; ciò dimostra che non fosse pienamente cosciente dei suoi gesti.
Quando si vuole fare l'analisi logica di un fatto (positivo o meno), non si può prendere in considerazione solo una porzione di quel fatto e isolarla dal resto; esiste un contesto, esistono una serie di eventi nella "notizia di Milano", non solo l'esibizione dei genitali.

Twitter ha spazi limitati, ma questo non significa che chi vi scrive debba avere una visione/elaborazione della realtà frammentata, mostrando totale incapacità di guardare agli eventi umani (di esseri viventi) secondo logici principi di causa-effetto.


Rispetto all'atto - volontariamente isolato e giudicato moralmente "osceno" (mostrare i genitali) - ci sono stati gesti eclatanti di autolesionismo ed ingiustificate percosse che tale persona con chiari disturbi psichici ha subito: quello potrebbe essere un trauma per dei bambini, qualora testimoni.
L' "operazione diversivo" di chi vuole isolare l'evento di Milano dal contesto di omofobia cattolica in cui una persona non eterosessuale, in Italia, si trova a convivere, può funzionare solo con gli analfabeti funzionali e con i "mangiadivinità" (cristiani) - ergo con gli ignoranti.


Quello che frena una persona qualsiasi da non stuprare alcuno non è una "sana educazione al vestiario", ma una corretta educazione civica, che parta da bambini, fondata sull'etica e non sulla morale religiosa: cioè priva di misoginia, gerarchia, gerontocrazia.

Prima di dire a qualcuno "sei fuori di testa", verificare il tipo di educazione familiare che ci ha resi adulti, perché se è cattolica e si crede a natale, pasqua, alla resurrezione dei morti e alle "vergini incinte", è oggettivo che chi ha bisogno d'uno psicologo è il credente.

Siamo animali, di specie diversa dagli altri, ma animali ed anche in noi rimane l'istinto primordiale (come in altre specie) di mostrare i genitali, quale "rito per accoppiamento" - che abbiamo superato attraverso una buona educazione; ma non è questo il caso in oggetto.

Il fatto che la chiesa cattolica rimanga impunita per gli abusi sessuali su minori e imponga il celibato al clero, attira copiosamente pedofili, poiché in tale setta essi non devono in alcun modo nascondere le loro devianze sessuali e tanto meno sposarsi per occultare la realtà.

Esiste una evidente contraddizione in chi si scagli malamente, violentemente, verso chi ha solo mostrato dei genitali (non ha abusato sessualmente di minori), ma resti indifferente alle continue notizie, che da decenni sono di ordine pubblico, di una pedofilia che per la chiesa è un hobby.

Nelle scuole italiane non si fa educazione sessuale, ma si danno solo dati su come è fatto il corpo, tralasciando l'importanza dell'affettività, della consensualità; e non lo si fa perché siamo un paese cattolico, dove vige ancora una forte intromissione religiosa nello Stato.

"Tanto vale allora ad andare in giro nudi".
Potremmo serenamente restare nudi d'estate all'aperto e al coperto riscaldato in inverno, poiché la morbosità nasce dalla repressione d'un comportamento, a cui si da l'imputazione di "peccato", non di certo dal renderlo ordinario.


Quando, da adulti, "non si hanno parole" per affrontare argomenti già ampliamente spiegati anche dalla scienza (omosessualità e disturbi causati dalla repressione sociale omofoba, che possono portare ai gesti del "caso Milano"), vuol dire che si è ancora immaturi.




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La cultura della legalità tra i banchi di scuola: i Carabinieri incontrano gli studenti. Arquata Scrivia
La cultura della legalità tra i banchi di scuola: i Carabinieri incontrano gli studenti. Arquata Scrivia – Il Comandante della Compagnia Carabinieri di Novi Ligure, Capitano Maurizio Mistretta, e il Comandante della locale Stazione, Maresciallo Francesco Guarnaccia, hanno incontrato gli allievi della scuola media dell’Istituto Comprensivo “ Arquata – Vignole ” nell’ambito della campagna…
#Alessandria today#Arma dei Carabinieri#Arquata Scrivia#Carabinieri e studenti#civiltà e convivenza#Cultura della Legalità#Educazione alla Legalità#Educazione civica#Educazione Digitale#educazione giovanile#educazione morale#educazione scolastica#formazione civica#Francesco Guarnaccia#giovani cittadini#giovani e legalità#Google News#incontro con i carabinieri#incontro educativo#Istituto Comprensivo Arquata Vignole#italianewsmedia.com#Lava#legalità a scuola#legalità nei social#legalità oggi#legalità tra i banchi#lotta al bullismo#Maurizio Mistretta#Novi Ligure#Pier Carlo
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" Trasformando i modi di agire soggettivi, a cui partecipa la vita emotiva di ciascuno di noi, in modi impersonali e oggettivamente sottoposti a norme, la razionalità della tecnica rafforza la parte egoica che, in ambito psichico, è l’unica razionale. Questo rafforzamento dell'“ego” esaspera le componenti “egoistiche” dell'individuo, per il quale perseguire l’interesse egoistico è semplicemente “logico”, mentre ogni forma di dedizione e di altruismo, avendo le sue radici nella dimensione emotiva e sentimentale, che nel regime della razionalità tecnica non ha parola, appare come semplice espressione di irrazionalità. In questo modo all'intellettualismo della razionalità tecnica corrispondono l’egoismo sul piano etico, l’individualismo sul piano sociale, il narcisismo sul piano psicologico e quindi il progressivo e inevitabile deperimento di tutta la vita emotiva. La conseguenza è che il nostro sentimento non è più in grado di percepire, avvertire, immaginare dove la tecnica, che si sviluppa autonomamente e in modo esponenziale al di fuori di qualsiasi orizzonte di senso, condurrà l’uomo e come lo trasformerà. "
Umberto Galimberti, Il libro delle emozioni, Feltrinelli (collana Serie bianca), settembre 2021. [Libro elettronico; corsivi dell’autore]
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Gli altri sport: Il nuoto
Il piacere di andare a fare una nuotata in un caldo giorno d’estate… Il nuoto è conosciuto sin dai tempi preistorici, infatti alcuni disegni risalenti all’Età della Pietra sono stati trovati nella Caverna dei Nuotatori, nei pressi di Wadi Sora nell’Egitto sud-occidentale. Un papiro egizio risalente al 3000 a.C. contiene i primi geroglifici con accenni al nuoto e in alcuni bassorilievi si possono vedere nuotatori disposti orizzontalmente con un braccio avanti e l’altro indietro, che indicano come in quell’epoca l’uomo avanzava in acqua con movimenti alternati. Qualche forma di nuoto fu praticata anche dai Greci, dai nativi delle isole dei Mari del Sud, dagli Indiani d’America e dai Cafri del Sud Africa. Una delle più antiche testimonianze sulla capacità natatorie dell’uomo è il bassorilievo di Ninive proveniente da un palazzo assiro e conservato al British Museum di Londra, dove sono raffigurati tre guerrieri in fuga attraverso un braccio d’acqua e se due si aiutano a stare a galla con otri che gonfiano con la bocca, il terzo pratica qualcosa simile al moderno crawl. Un ipotesi sostiene che in Grecia, durante le feste istmiche, si svolgessero, all’interno delle prove acquatiche, delle gare di nuoto vere e proprie, mentre presso gli antichi Romani il nuoto aveva un posto importante nei programmi di educazione dei giovani e nell’addestramento militare. In epoca medioevale, si ha notizia di gare disputate a Venezia nel 1315. Nel 1538 Nicolas Wynmann, un professore di lingue tedesco, scrisse il primo libro sul nuoto, Colymbetes, sive de arte natandi, dialogus et festivus et iucundus lectu. Anche se già nel 1603 nasceva in Giappone il primo organismo per regolamentare il nuoto in forma sportiva, fu verso la fine del Settecento che questo sport si affermò come tale, con la creazione in Germania del primi stabilimenti balneari e dei primi club di nuoto. Nel XIX secolo invece la spinta arrivò soprattutto dalla Gran Bretagna, dove erano sorte numerose società, così fu proprio a Londra che, nel 1837, si disputarono le prime gare di nuoto e tuffi codificate da un regolamento specifico. Pochi anni dopo, nel 1846, fu organizzato il primo campionato mondiale di nuoto in Australia, mentre il crawl venne introdotto nel 1873 da John Arthur Trudgen, che si ispirò allo stile degli amerindi. Il nuoto di oggi nacque insieme alla prima edizione dei Giochi Olimpici dell’era moderna voluta nel 1896 da Pierre de Coubertin ad Atene. La prima società natatoria in Italia fu la Romana Nuoto, fondata da Romano Guerra il 29 giugno 1889 a cui seguì, nel 1891, la Rari Nantes Roma, per iniziativa dello scultore trentino Achille Santoni che si ispirò per il nome ai versi dell’Eneide di Virgilio (Libro I, verso 118). Invece la prima piscina pubblica della penisola fu il Bagno di Diana, costruito a Milano nel 1842, che anche se aveva un nome da donna escluse rigorosamente la frequentazione alle donne per almeno 50 anni. Il 14 agosto 1899, a Como, a seguito delle riunioni del collegio pionieri del nuoto e per volere di Achille Santoni, che ebbe il ruolo di primo presidente, nacque la Federazione Italiana Rari Nantes. Agli inizi degli anni venti, la F.I.R.N. modificò la propria ragione sociale per diventare un Ente Morale. Nel 1930, con la nomina a Presidente di Leandro Arpinati, dopo una settimana dall’insediamento, fu cambiata la dicitura della Federazione in Federazione Italiana Nuoto. Read the full article
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l'armonia ( ἁρµονία ) è 1) bellezza, 2)proporzione, 3) accordo tra le parti.
Da questo concetto, già in età arcaica i greci derivarono gli altri di
Virtù (Aretè) come educazione a"compiere bene il proprio lavoro in conformità alle leggi (divine e sociali)
Limite ( Peras) come riconoscimento della insufficienza umana rispetto al divino.
Accordo (κόσμος) come rispondenza tra mondo e cosmo.
L'armonia come parte della musica e la musica stessa furono alla base delle scienze, (matematica, astronomia, medicina) del diritto e della morale.
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liberamente tratto da Jaeger -Paideia la formazione dell'uomo greco

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Blackface! Care amiche e cari amici, Continua la analisi delle nuove linee guida di Twitch relative all'odio e alle molestie. Siamo giunti ad un altro tema caldo: la denigrazione pubblica di un gruppo, di una etnia o di una comunità. Viene incluso anche uno specifico precetto che proibisce ogni distorsione della identità di genere. In sintesi, Twitch vieta l'utilizzo di ogni luogo comune offensivo diretto verso un gruppo protetto. Anche in questo caso potrebbe sembrare di essere di fronte ad un eccesso di zelo della piattaforma, ma non è così. Purtroppo il rischio di affermazioni offensive "buttate lì" al solo scopo di fare scalpore o "finta satira" è un'eventualità concreta. Tutelare le categorie più a rischio di subire questo genere di violenze verbali gratuite è un passo in avanti verso una comunità più inclusiva e rispettosa delle differenze. Si potrebbe obiettare che si tratti di una specie di censura che impedisce la libertà di espressione. Chiediamoci: quando ci si esprime, quale libertà stiamo esercitando, nel momento in cui offendiamo gli altri? Dite la vostra nei commenti, se vi va. Ci vediamo domani in live verso le 11:00 sul canale www.twitch.tv/johnteachers per continuare a commentare le linee guida, proseguendo la stesura live del nostro articolo di approfondimento. E, se riuscirò a prepararla, forse ci sarà anche una sorpresa. Un caro saluto e buona serata 😁 #avvocato #studio #legale #legaltech #legaltwitch #legalgamer #legalgaming #analisi #lineeguida #odioinrete #odio #molestie #blackface #discriminazione #divulgazione #giuridica #johnteachers #educazione #morale #attenzione #live #twitchitalia #twitchita #twitchstreamer #twitchitaliastreamers #twitch #diritto #gaming #esport (presso Carpi, Italy) https://www.instagram.com/p/CKM5SxGl9Kj/?igshid=1bgloms0yetyx
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E quale sarebbe il problema morale di essere omosessuali?
L'enorme emergenza sostituzione etnica per colpa della teoria gender?
Come al solito i fasci affrontano problemi inesistenti per proporre "soluzioni" dannose.
Tipo... togliamo l'educazione sessuale dalle scuole, perchè il sesso è una questione "morale" di cui devono occuparsi i genitori. Che sarebbe un po' come dire che la matematica la devono insegnare i genitori che hanno studiato lettere moderne (quando va bene) perchè signora mia gli "esperti" sono una lobby del mainstream...
E come si fa a capire che chi dovrebbe occuparsi di educazione sessuale è parte di una lobby del mainstream... ma chiaro perchè non dice che i sessi sono solo 2.
Più o meno come se l'insegnante di matematica dicesse che ci sono solo funzioni continue... perchè sono quelle più "normali", dimostrando per altro di non aver nemmeno capito cosa vuol dire "normale". E questo per una questione "morale".
Poi sono gli stessi che insistono su "non tutti gli uomini...".
Proprio scrivere queste cose per pensarsi intelligenti e darsi una scusa a essere stronzi. Ho una lettura non mainstream della realtà, che a me pare oggettiva perchè "non politically correct" (ovvero seza pregiudizi morali o sociali o "normali") e che casualmente conferma i miei bias cognitivi...
D'altronde non siete sc sc scienziati se non avete l'apertura mentale per farvi domande sul sesso degli angeli o se gli asini volino, però non c'è mica il tempo per chiedersi quali sarebbero i problemi morali dell'essere omosessuali... e non nell'universo dei minipony dove torme di omosessuali e drag queen cercano di traviare innocenti fanciulli (esclusivamente maschi o femmine) a diventare FROOOOGI... e costringerci all'estinzione come razza bianca.
Quelli che "è NORMALE perché in natura si vedono animali che lo fanno", sono uguali paro paro a quelli che "è contro natura": lo stesso bigottismo zoppicante quindi bisognoso di scuse. In natura si vede di tutto e di più: tipo il leone che sbrana i suoi cuccioli per far tornare la leonessa in estro. "Naturale", "normale", "morale" non sono sinonimi.
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Dal prossimo anno scolastico il nuovo ministro dell'istruzione introdurra' nuove materie:
-bella calligrafia
- lavori donneschi
- Giardinaggio
- educazione morale e civile
- Lettura espressiva e recitazione.
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