#educazione morale
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pier-carlo-universe · 3 months ago
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Violenza Giovanile: Una Crisi nella Società Moderna e le Soluzioni Possibili
Esplorare le radici della crescente violenza tra i giovani e analizzare le misure necessarie per contrastare questo fenomeno preoccupante.
Esplorare le radici della crescente violenza tra i giovani e analizzare le misure necessarie per contrastare questo fenomeno preoccupante. Negli ultimi anni, la cronaca ha messo in evidenza un numero sempre crescente di atti di violenza giovanile. Dai reati minori ai crimini più efferati, sembra che una parte della popolazione giovanile sia sempre più coinvolta in episodi di aggressione,…
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gregor-samsung · 3 months ago
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" Trasformando i modi di agire soggettivi, a cui partecipa la vita emotiva di ciascuno di noi, in modi impersonali e oggettivamente sottoposti a norme, la razionalità della tecnica rafforza la parte egoica che, in ambito psichico, è l’unica razionale. Questo rafforzamento dell'“ego” esaspera le componenti “egoistiche” dell'individuo, per il quale perseguire l’interesse egoistico è semplicemente “logico”, mentre ogni forma di dedizione e di altruismo, avendo le sue radici nella dimensione emotiva e sentimentale, che nel regime della razionalità tecnica non ha parola, appare come semplice espressione di irrazionalità. In questo modo all'intellettualismo della razionalità tecnica corrispondono l’egoismo sul piano etico, l’individualismo sul piano sociale, il narcisismo sul piano psicologico e quindi il progressivo e inevitabile deperimento di tutta la vita emotiva. La conseguenza è che il nostro sentimento non è più in grado di percepire, avvertire, immaginare dove la tecnica, che si sviluppa autonomamente e in modo esponenziale al di fuori di qualsiasi orizzonte di senso, condurrà l’uomo e come lo trasformerà. "
Umberto Galimberti, Il libro delle emozioni, Feltrinelli (collana Serie bianca), settembre 2021. [Libro elettronico; corsivi dell’autore]
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altri-menti · 2 years ago
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·٠•✿ ✍️
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divulgatoriseriali · 9 months ago
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Disney e la Psicologia dello Sviluppo: Esplorare, Apprendere e Crescere con i Cartoni Disney
Disney e Psicologia dello Sviluppo è una guida che trasforma le storie Disney in preziose chiavi psicologiche per genitori e bambini. Con questo libro vi offro un modo delicato per affrontare argomenti emotivamente impegnativi durante la visione dei film Disney preferiti, arricchendo l’esperienza con suggerimenti pratici e stimoli per l’intera famiglia. Continue reading Disney e la Psicologia…
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ballata · 4 months ago
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In Gioventù impariamo.
In vecchiaia capiamo
Non ce piu un Altare ( della patria) ma una sacrestia di politici impazziti per trovare collocamento dai ministeri un giù. La tradizione è morta. Tradizione non è la conservazione di una memoria ma la trasmissione di un eredità. I troppo tradizionalisti fanno danni diventando ideologhi legati al passato che se decontestualizzato è fuori sede. La tradizione quando è statica non serve a nulla, muore, ed invece dovrebbe essere trasmessa come un eredità per essere perpetrata. Se non si muove la tradizione muta in egocentrismo e la sua rappresentazione estetica sarà solo il narcisismo.
C'è una formula per riassumere il disagio di una civiltà. Ed è la crisi dei valori. Una formula in verità generica che racconta "la caduta degli dei". Contro i "valori" insorsero Heidegger e Schmitt che la ritenevano una bestemmia, poiché al Valore si addice un Prezzo, dunque i Valori sviliscono anziché nobilitare l'uomo. In realtà non sono i Valori a cadere ma il terreno su cui si fondano, su cui crescono. Insomma è la mancanza di educazione civica, humus fertile dove nasce la morale, quella che sta venendo meno...
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valentina-lauricella · 5 months ago
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(Rivolgendomi direttamente a Pavese:)
《 Sto completando la lettura di Paesi tuoi in un solo giorno, perché è molto coinvolgente.
C'è una povera ragazza uccisa da un fratell(astr)o che già prima l'aveva sverginata: una storia forte, che si mischia agli odori della campagna. C'è il protagonista, ultimo arrivato, che viene dalla civile Torino e si scontra con un ambiente rurale atavico, in apparenza accogliente - ma refrattario nel suo nucleo, composto da persone ignoranti.
La terra e il sangue sono i due elementi simbolici fondanti del mito, che si ritrovano, evidentissimi, in questo racconto.
[...] In una tua lettera dici che, se non avesse agito su di te quel poco di educazione ricevuta, saresti stato un banale "tipo da coltello". 😁
~ ~ ~
Devo ancora terminarlo, me ne restano alcune pagine, e non ho fretta. Ho letto evidenziando le rese narrative più magistrali, perché voglio capire come facevi a raccontare le cose: voglio "smontare la macchina", insomma, non solo leggere la storia per vedere come va a finire. Capisco perché sei ritenuto un autore importante: sei senza dubbio originale e "mimetico", adotti il linguaggio e persino il ritmo dei pensieri del protagonista.
Sai raccontare tanto bene le donne e l'effetto che fanno su un uomo. Infatti la povera ragazza, prima di essere uccisa, stava avendo una delicata e sensuale storia d'amore col protagonista. Ma vincono l'insensatezza e la brutalità del fratell(astr)o "tonto"...
Una lotta tra bestialità e civiltà, tra anarchia morale ed etica ragionata, tra cervello da rettile e cuore umano.
Il cittadino viene messo in mezzo e buggerato dal campagnolo, che non dispone di furbizia, ma del mero istinto dell'animale che si muove nel proprio habitat.
Si vede che avevi un rapporto ambivalente con le donne: un po' ti facevano tenerezza e le volevi coccolare, poi però pensavi a ciò che ti avevano fatto, alle tue difficoltà con loro, e allora ti saliva la rabbia e avresti voluto distruggerle insieme al dolore che ti davano.
È interessante che ti accada di provare "pena" per una ragazza: anche in questo romanzo, come già nel Diavolo sulle colline, il tuo protagonista prova questo sentimento per la ragazza che gli piace, mentre ella, avvicinando la faccia a lui perché la baci, si blocca per qualche istante, e sembra che stia cercando di guardare la propria faccia con lo sguardo di lui, temendo di non essere voluta, e rivelando la propria insicurezza.
~ ~ ~
Ho terminato di leggere nel giro di poche ore il tuo romanzo breve. Dicono che tu sia uno scrittore amato dai giovani, ma io credo che questa storia così forte, pur se il protagonista è un venticinquenne, vada letta da persone adulte ed esperienti. È una storia archetipica, mitica, sulle pulsioni maschili più turpi: violare, possedere gelosamente, uccidere la donna. Il tutto, esasperato dall'ambiente chiuso, ignorante e fatalista della campagna. Sembra una tragedia greca, una tragedia annunciata, un passaggio obbligato del destino (un po' come il tuo suicidio e altri fatti di sangue che tuttogiorno accadono).
Credo che in paradiso non si possano più scrivere opere così truculente. Chissà come ti trovi in ambiente spirituale, senza questa materia ardente da plasmare. Sono preoccupata. 😅
È una bellissima risposta, grazie. 💗 La ricorderò, perché il tuo stato è una delle mie frequenti preoccupazioni.
Ho ammirato molto la precisione e varietà lessicale nel tuo romanzo: io ti abbraccerei infinitamente anche solo per la quantità di parole che conosci e per il gusto con il quale le adoperi. Altro che ufficiale! Non ho mai considerato affascinante la divisa, non m'interessano i gradi e le cariche militari e civili, m'incanta solo la tua umanità, così com'è: gli sforzi che fai per vivere, ciò che ti si agita dentro, la tua cultura, intelligenza, buon gusto; amerei anche la tua depressione, ma amo molto di più non vederti soffrire.
Adesso continuerò a leggere le tue Lettere. Quando incontrerò lettere indirizzate a donne, cercherò di non essere gelosa, pensando che una come me non l'hai incontrata mai, e praticamente con me la tua esperienza di donne riparte da zero. 》
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unpensieroallavolta · 5 months ago
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L'etica dell'uomo che torna alla caverna
Il mito della caverna di Platone è una potente allegoria della conoscenza e della verità, ma nasconde anche una profonda riflessione sull'etica. L'uomo che riesce a uscire dalla caverna, scoprendo la verità al di là delle ombre, affronta un dilemma morale cruciale: tornare nella caverna per liberare gli altri o rimanere fuori, godendo della sua nuova comprensione del mondo?
Platone suggerisce che chi conosce il Bene è moralmente obbligato a condividerlo. La vera conoscenza trasforma l'individuo, rendendolo incapace di ignorare il bisogno degli altri di essere liberati dall'ignoranza. Il filosofo, in questo contesto, non solo possiede la verità, ma è anche eticamente vincolato a guidare gli altri verso di essa. Tuttavia, questo compito non è privo di rischi: chi cerca di illuminare coloro che sono ancora intrappolati nelle ombre può incontrare resistenza, incomprensione o persino ostilità. Il ritorno alla caverna diventa quindi un atto di altruismo, un sacrificio personale per il bene comune.
L'innocenza di coloro che non ne sono mai usciti
Coloro che rimangono nella caverna, osservando solo ombre e riflessi, vivono in una condizione di innocenza. Essi non sono colpevoli della loro ignoranza; la loro realtà è tutto ciò che conoscono. Per Platone, questa innocenza non è però una condizione positiva, ma una limitazione che impedisce all'individuo di raggiungere il suo pieno potenziale. Tuttavia, non possiamo condannare chi non ha mai visto la luce per non averla cercata: la loro condizione è il risultato delle circostanze e non di una scelta consapevole.
Questa innocenza comporta anche una resistenza naturale al cambiamento. Quando l'uomo liberato torna nella caverna per condividere la verità, incontra spesso scetticismo e paura. La familiarità delle ombre è più rassicurante della sconosciuta realtà al di fuori della caverna. Comprendere questa innocenza significa riconoscere che la strada verso la conoscenza non è lineare né semplice, e che l'ignoranza è spesso protetta da barriere psicologiche ed emotive che richiedono pazienza e comprensione per essere superate.
La complessità dell'istruzione di coloro che non conoscono
L'educazione di coloro che sono ancora nella caverna è un'impresa complessa e delicata. Non si tratta semplicemente di fornire informazioni o di rivelare una verità preconfezionata. Il vero compito dell'educatore, secondo Platone, è guidare gli altri lungo un percorso di scoperta personale, aiutandoli a mettere in discussione le loro percezioni e a sviluppare una comprensione più profonda della realtà.
Questo processo richiede tempo, empatia e la capacità di adattarsi al ritmo dell'altro. L'educatore deve essere in grado di affrontare la resistenza iniziale e di creare un ambiente in cui l'apprendimento possa avvenire in modo naturale e volontario. Non tutti sono pronti a uscire dalla caverna allo stesso modo e allo stesso tempo. La complessità dell'istruzione sta proprio nel riconoscere e rispettare queste differenze, fornendo gli strumenti necessari affinché ogni individuo possa, alla fine, trovare la propria via verso la luce.
Il mito della caverna, quindi, non è solo una metafora della conoscenza, ma anche un potente invito a riflettere sull'etica dell'educazione e della liberazione dall'ignoranza. Il filosofo che torna nella caverna lo fa con un senso di responsabilità morale, consapevole della complessità del compito e dell'innocenza di coloro che ancora non conoscono. Il suo obiettivo non è solo quello di impartire la verità, ma di creare le condizioni affinché ciascuno possa scoprirla per sé, rispettando i tempi e i processi personali. In questo modo, la vera educazione diventa un atto di amore e di servizio verso l'umanità.
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b0ringasfuck · 10 months ago
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Partigiani di chi e memoria.
Quello che sta facendo Israele, la posizione di Europa e US, nei fatti più che nelle parole, l'assoluta parzialità dei paesi occidentali e dei mass media e spudoratamente evidente. Mentre Israele si pulisce il culo con le risoluzioni ONU e ha totalizzato 30000+ morti tra i civili, non solo stiamo a guardare, ma lo aiutiamo ad andare avanti. In contesti analoghi ci comportiamo all'opposto.
Se già non lo era prima, la superiorità morale dell'occidente oggi è ancora di più indifendibile... immaginatevi come ci vedono da fuori.
Ma dobbiamo essere "partigiani", dalla NOSTRA parte, perchè LORO sono peggio.
Ieri dovevamo essere competitivi con la Cina sul costo della manodopera... e ci abbiamo provato e chi lavora oggi in occidente è più povero.
Oggi dobbiamo contenerli sulla tecnologia, perchè LORO sono PEGGIO. Non dobbiamo competere, essere migliori con chi diciamo sia PEGGIO... dobbiamo CONTENERLO. Non migliorarci ma impedire agli altri di farlo. Una strategia che non si è limitata all'aspetto tecnologico nei confronti degli ALTRI, ma anche a quello economico e politico e poi ci riempiamo la bocca con democrazia, autodeterminazione, competizione.
Ed è lo specchio di quello che poi le nostre classi dirigenti fanno in politica interna. Non cercare di essere competitive, ma difendendo monopoli, rendendo sempre più difficile l'accesso universale a sanità ed educazione, bloccando l'ascensore sociale...
Domani ci chiederanno di andare in guerra, perchè saremo già dimentichi di quello che stiamo lasciando aiutando a fare a Israele e quindi noi abbiamo ragione, siamo meglio, siamo dalla parte del giusto.
Dobbiamo farci pagare meno, dobbiamo rinunciare al welfare, all'educazione, alla stabilità del lavoro, dobbiamo pagare i carri armati, finanziare le aziende private per essere competitive, rinunciare alla privacy per la sicurezza, veder ristrette le nostre libertà civili, il diritto allo sciopero, gli spazi di dissenso e protesta per essere competitivi con quelli che sono PEGGIO di noi.
Crocefissi nelle scuole per combattere la sharia. Donne a stirare e niente aborto, stracciamo le unioni civili per difenderci dal "patriarcato e dall omofobia islamici". Finanziamo le aziende private a babbo morto contro lo "statalismo cinese". Precariziamo il lavoro perchè in Pakistan i bambini cuciono i palloni.
Ma abbiamo sempre ragione, siamo sempre meglio.
Cosa ci stia guadagnando la gente però è un mistero. Siamo costretti a rinunciare sempre a qualche cosa... perchè siamo meglio degli ALTRI.
Cosa ci verrà chiesto domani? Ci ricorderemo di come è andata a finire l'ultima volta che ci hanno chiesto sacrifici, hanno ridotto i nostri diritti o le nostre libertà per difenderci dagli ALTRI (i negri, i froci, i cinesi, gli ambientalisti, chi sciopera, i musulmani...)?
Intanto il divario tra ricchi e poveri aumenta. Chi saranno mai questi altri che ce lo vogliono mettere al culo?
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sporadictalemilkshake · 2 years ago
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Come va intesa e vissuta una religione.
La religione non è verità, non è Cultura, ma superstizione; è un aspetto privato delle persone, non pubblico; credere in qualcosa, fare parte d'una istituzione religiosa NON è obbligatorio e tanto meno indispensabile. 
Non sussiste alcuna predisposizione genetica che porti alcuno a credere in 'dio'; esiste, invece, una dispotica imposizione politica che organizza lo Stato italiano in modo che l'indottrinamento religioso avvenga in un momento in cui non è possibile sottrarsi ad esso, cioè da bambini. Dopo un percorso educativo corretto, Etico, Razionale, è infatti molto difficile che un soggetto adulto possa dare credito a dogmi, a fantasie, a mitologie: a ciò che è totalmente privo di prova, di evidenza e che lo porti ad odiare qualcuno per la sua diversità.
Le scuole pubbliche non sono luoghi di culto, non sono templi, non sono proprietà o sede secondaria di alcuna istituzione religiosa: è pertanto necessario togliere ogni tipo di simbolo religioso appeso e che nelle scuole pubbliche si offrano agli studenti tutti gli strumenti necessari per comprendere la Realtà, affrontarla con Razionalità, con Maturità e Dimestichezza, senza credere in alcun dogma. 
La religione non è Cultura, ma mera superstizione (Ignoranza), da cui tenersi alla larga; per comportarci in modo Civile non abbiamo bisogno di alcuna religione, ma di una Coscienza - che si può costruire solo attraverso Scienza e Cultura. Quanto detto vale, allo stesso modo, anche per gli ospedali pubblici, gli uffici pubblici, i tribunali, che devono riflettere un approccio Etico verso ogni cittadino, al di sopra d'ogni tipo di superstizione, d'ogni forma di Ignoranza.
I politici italiani sono FUNZIONARI DELLO STATO ITALIANO NON DEL VATICANO: se desiderano fare proselitismo religioso, possono chiedere di farsi assumere in Vaticano o diventare sacerdoti. Lo Stato Italiano NON è una teocrazia.
Un papa non è altro che uno sciamano: l'opinione di qualsiasi religioso, in un Paese Laico, non conta. Nei Paesi cattolici, causa indottrinamento religioso, si verificano non solo aggressioni nei confronti di chi non è eterosessuale, ma per la visione misogina della donna tipica del cattolicesimo, anche violenze contro le donne e femminicidi.
L'educazione e l'ambiente in cui si cresce influiscono sul nostro essere sensibili, empatici e attenti alle altrui esigenze; affinché diventino sensibili, empatici e attenti alle altrui esigenze (cioè persone mentalmente equilibrate) è bene tenere i bambini, i ragazzi, il più lontano possibile da qualsiasi realtà, 'opinione', 'educazione', indottrinamento, politica, superstizione, apologia, propaganda omofobi, misogini, maschilisti, xenofobi, razzisti, schiavisti. 
Crescere in un ambiente in cui si impara ad ascoltare gli altri e si riceve corretta, opportuna attenzione e interesse, aiuta a maturare la capacità di comprendere i punti di vista altrui e a sviluppare un'idea di società felice, libera, senza alcun tipo di oppressivo condizionamento morale.
Autodeterminarsi è un diritto inalienabile di ogni individuo: un credente ha diritto a vivere la propria 'fede', anche come martire di una iniqua sofferenza, ma non di imporre a terzi il suo 'credo'. 
Chi ha 'fede' può vivere serenamente secondo i suoi principi, fare ciò che vuole del suo corpo, della sua vita, ma non può costringere altri (bambini compresi) a fare scelte non indispensabili, non condivisibili, di cui non hanno piena Coscienza e per cui non è possibile esprimere un Consenso. 
La nostra esistenza è effimera, peritura: nasciamo, viviamo, moriamo, senza specifica ragione; tale condizione è un motivo sufficiente per rendere un Diritto Inalienabile la ricerca individuale del Piacere - indispensabile per raggiungere la Felicità.
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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Mostra su Rosario Livatino: Il Giudice Beato, Esempio di Giustizia e Fede. Dal 16 al 24 novembre all'Istituto Leardi di Casale una mostra itinerante sul giudice Rosario Livatino e la sua lotta alla mafia
All'Istituto Superiore Leardi di Casale Monferrato, dal 16 al 24 novembre, si terrà una mostra speciale dedicata a Rosario Livatino, il giudice assassinato dalla mafia nel 1990 e beatificato nel 2021.
All’Istituto Superiore Leardi di Casale Monferrato, dal 16 al 24 novembre, si terrà una mostra speciale dedicata a Rosario Livatino, il giudice assassinato dalla mafia nel 1990 e beatificato nel 2021. La mostra, intitolata “Sub tutela Dei. Il giudice Rosario Livatino”, è stata presentata per la prima volta al Meeting di Rimini nel 2022 ed è ora itinerante. L’evento è frutto della collaborazione…
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gregor-samsung · 10 months ago
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" La constatazione di non possedere un sentimento all'altezza dell'accadere tecnico può indurre ciascuno di noi a una ritirata emotiva che assume come regola della propria vita quello che uno “sente”. A determinare questa scelta è il bisogno di proteggere la propria vita che si sente assediata dalle crescenti pressioni esercitate dalla razionalità tecnica, per difendersi dalle quali non si vede altro rifugio se non nel proprio sentimento, legittimato dalla propria biografia. Un criterio, questo, che, in quanto biografico, si sottrae a ogni discussione e a ogni verifica. In questo modo, proprio partendo dall'“Io sento”, ciascun individuo cerca di produrre un mondo a sua immagine e somiglianza, realizzando così quell'autosufficienza che lo porta a sciogliere ogni legame con gli altri e, come effetto del progressivo assorbimento in se stesso, a perdere i contatti con il mondo comune e con la società.
Il collasso della vita sociale finisce con il mettere a rischio anche la vita interiore, quella intima, perché quando le emozioni e i sentimenti sono guidati da una fantasia che si sente libera, semplicemente perché si è liberata dalle verifiche imposte dall'esperienza comune del mondo, questa fantasia non tarda a sconfinare nelle allucinazioni che, in assenza di un mondo comune, si affermano indisturbate. In un’atmosfera caratterizzata da un diffuso senso di irrealtà, i soggetti hanno l’impressione di poter realizzare i più avventati voli della fantasia, perché sono stati rimossi gli ultimi ostacoli ai desideri più arbitrari, creando così una realtà conforme ai propri sogni che non tarderanno a rivelarsi come paurosi incubi. "
Umberto Galimberti, Il libro delle emozioni, Feltrinelli (collana Serie bianca), settembre 2021. [Libro elettronico; corsivi dell’autore]
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erofjodena · 2 years ago
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Sulla nudità di un corpo.
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Un corpo nudo non è osceno (nasciamo nudi: questo è il nostro corpo; è la moralità religiosa a imporre irrazionali tabù sulla nudità corporea); ciò che turba la serenità di un bambino è un uomo morto, sanguinante, inchiodato mani e piedi ad una croce - ma è appeso pure a scuola.
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La persona che ha mostrato i genitali ai bambini, ha solo fatto questo (non ha abusato sessualmente di tali minori; non c'è stato alcuno stupro); in seguito, ha compiuto palesi gesti autolesionisti, ferendosi; ciò dimostra che non fosse pienamente cosciente dei suoi gesti.
Quando si vuole fare l'analisi logica di un fatto (positivo o meno), non si può prendere in considerazione solo una porzione di quel fatto e isolarla dal resto; esiste un contesto, esistono una serie di eventi nella "notizia di Milano", non solo l'esibizione dei genitali.
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Twitter ha spazi limitati, ma questo non significa che chi vi scrive debba avere una visione/elaborazione della realtà frammentata, mostrando totale incapacità di guardare agli eventi umani (di esseri viventi) secondo logici principi di causa-effetto.
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Rispetto all'atto - volontariamente isolato e giudicato moralmente "osceno" (mostrare i genitali) - ci sono stati gesti eclatanti di autolesionismo ed ingiustificate percosse che tale persona con chiari disturbi psichici ha subito: quello potrebbe essere un trauma per dei bambini, qualora testimoni.
L' "operazione diversivo" di chi vuole isolare l'evento di Milano dal contesto di omofobia cattolica in cui una persona non eterosessuale, in Italia, si trova a convivere, può funzionare solo con gli analfabeti funzionali e con i "mangiadivinità" (cristiani) - ergo con gli ignoranti.
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Quello che frena una persona qualsiasi da non stuprare alcuno non è una "sana educazione al vestiario", ma una corretta educazione civica, che parta da bambini, fondata sull'etica e non sulla morale religiosa: cioè priva di misoginia, gerarchia, gerontocrazia.
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Prima di dire a qualcuno "sei fuori di testa", verificare il tipo di educazione familiare che ci ha resi adulti, perché se è cattolica e si crede a natale, pasqua, alla resurrezione dei morti e alle "vergini incinte", è oggettivo che chi ha bisogno d'uno psicologo è il credente.
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Siamo animali, di specie diversa dagli altri, ma animali ed anche in noi rimane l'istinto primordiale (come in altre specie) di mostrare i genitali, quale "rito per accoppiamento" - che abbiamo superato attraverso una buona educazione; ma non è questo il caso in oggetto.
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Il fatto che la chiesa cattolica rimanga impunita per gli abusi sessuali su minori e imponga il celibato al clero, attira copiosamente pedofili, poiché in tale setta essi non devono in alcun modo nascondere le loro devianze sessuali e tanto meno sposarsi per occultare la realtà.
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Esiste una evidente contraddizione in chi si scagli malamente, violentemente, verso chi ha solo mostrato dei genitali (non ha abusato sessualmente di minori), ma resti indifferente alle continue notizie, che da decenni sono di ordine pubblico, di una pedofilia che per la chiesa è un hobby.
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Nelle scuole italiane non si fa educazione sessuale, ma si danno solo dati su come è fatto il corpo, tralasciando l'importanza dell'affettività, della consensualità; e non lo si fa perché siamo un paese cattolico, dove vige ancora una forte intromissione religiosa nello Stato.
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"Tanto vale allora ad andare in giro nudi".
Potremmo serenamente restare nudi d'estate all'aperto e al coperto riscaldato in inverno, poiché la morbosità nasce dalla repressione d'un comportamento, a cui si da l'imputazione di "peccato", non di certo dal renderlo ordinario.
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Quando, da adulti, "non si hanno parole" per affrontare argomenti già ampliamente spiegati anche dalla scienza (omosessualità e disturbi causati dalla repressione sociale omofoba, che possono portare ai gesti del "caso Milano"), vuol dire che si è ancora immaturi.
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scogito · 2 years ago
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De Filippi.
Cosa impone una persona a non potere dire di no?
Pensi sia solo una questione di rispetto, di educazione? Per chi? Per cosa?
La responsabilità è sempre e solo di chi inizia? O magari di chi la finisce? O la continua?
Cos'è che davvero non interrompe un circuito di tossicità?
Esci dalla morale e osserva il comportamento. Di tutti. E con lo stesso metro.
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isabeil · 2 years ago
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Studiando la nostra storia umana, si nota che solo in età moderna il concetto di 'fare figli per amore' si è affermato. I nostri nonni italiani stessi non avevano tale ideale: i matrimoni erano per lo più contratti per interesse economico, anche fra parenti.
Il movimento politici di destra, le organizzazioni pro-life, tentano di risolvere il problema natalità, nelle società con molti anziani, provando ad obbligare le donne che vogliono abortire ad avere lo stesso un figlio: questo è 'sterilizzare la maternità', togliendo amore all'atto della riproduzione; un figlio va desiderato.
Gli 'ideali' conservatori sterilizzano l'avere figli a meri atti riproduttivi, con ruoli di 'padre' e 'madre' solo esteriori, biologici, non di 'sostanza'; il progresso umano invece chiede di più: che si vada oltre la 'tecnica riproduttiva', per concentrarsi sul ruolo di tutori.
Le coppie eterosessuali e non eterosessuali, nel momento in cui sentono di volere un bambino andrebbero supportare e non ostacolate; ben venga chi vuole prendersi cura bene di un bimbo; andrebbe criticato, invece, ogni tentativo di obbligare chi non vuole figli ad averne.
Mettendo da parte ogni pretesa morale religiosa (la religione non è etica, ma superstizione), la riflessione corretta da fare è, per ogni tipo di famiglia, se si è capaci di crescere un figlio, a prescindere dall'identità sessuale. La risposta è si: basta avere Cultura, empatia.
Il rapporto fra due persone dello stesso sesso può non produrre figli, così quanto può accadere fra persone eterosessuali. Nella bibbia stessa troviamo personaggi che ricorrono a terze persone per diventare padri, fecondando donne che non sono mogli, perché è pratica antica.
Il problema non è mai stato mettere al mondo figli (fin dall'antichità esiste l' "utero in affitto"), ma se si è adatti a crescere figli, cioè farli diventare adulti sani, mentalmente equilibrati, poiché è questo lo scopo primario del prendersi cura di qualcuno: renderlo Felice.
Se dovessimo vivere 'per natura', molti di noi morirebbero al primo taglietto infettato, come accadeva prima che l'uomo inventasse metodi artificiali per procrastinare la propria morte. Non viviamo da millenni 'per natura': noi non sappiamo volare, ma abbiamo gli aerei.
Quello che conta per un bimbo, anche quando non ne sei il tutore legale, è il rispetto che hai per lui: della sua integrità come individuo, della sua intelligenza. Più che di una famiglia, abbiamo tutti bisogno di un'intera società sana, che ci ami, ci Rispetti e non ci molesti.
Il fatto che esistano famiglie eterosessuali disfunzionali indica una realtà scientifica: essere genitori biologici non basta per crescere un bimbo. Non esiste alcuna perfezione ideale nella 'famiglia tradizionale' e lo dimostra anche l'essere cresciuti omofobi o maschilisti.
La realtà delle famiglie disfunzionali, dove i genitori sono coppia eterosessuale, che porta i figli ad avere atteggiamenti non tolleranti verso i 'diversi', anche per educazione religiosa, ci offre l'idea netta che l'eterosessualità non è affatto una garanzia in campo Educativo.
La realtà dei paesi poveri, dove si mettono al mondo 'figli come conigli', senza minimamente valutare il futuro di miseria, stenti, e pure abusi d'ogni sorta, mette in chiaro che senza Cultura, l'eterosessualità stessa è spoglia d'ogni significato e scopo opportuno.
Ci sono molte famiglie italiane, che sotto il velo del 'i genitori sono sempre genitori, e non possono che amarti', commettono o hanno commesso abusi d'ogni sorta ai figli; genitori 'naturali', 'buone famiglie', dove tutto si svolge con la complicità del generale perbenismo.
Ci sono molte famiglie italiane, che sotto il velo del 'i genitori sono sempre genitori, e non possono che amarti', commettono o hanno commesso abusi d'ogni sorta ai figli; genitori 'naturali', 'buone famiglie', dove tutto si svolge con la complicità del generale perbenismo.
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rideretremando · 3 months ago
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FILOSOFIA E "GENERAZIONE FIOCCO DI NEVE"
"Questa mattina ho parlato di etica e linguaggio criticando il paradigma in cui ci siamo fossilizzati: quello di un'etica tutta incentrata sull'Altro come potenziale vittima di offese. E devo dire che, un po' inaspettatamente per me, non solo nessuno si è offeso ma è stato un successo.
Questo paradigma che ammorba il nostro tempo non solo limita la libertà di parola, ma crea uno spazio pubblico sterile e inerte in cui qualsiasi intervento intellettuale, per il timore di dire qualcosa di offensivo contro qualcuno, si riduce a una semplice ripetizione di parole d'ordine autorizzate dalla polizia morale del linguaggio.
Questo non ha solo un effetto sullo spazio culturale in cui il massimo della radicalità è voler ripensare "Biancaneve e i sette nani" senza Biancaneve e senza i nani (e senza il principe), ma sulla vita psichica delle nuove generazioni vittime della sindrome del "fiocco di neve" ("snowflake"): sono fragili, incapacità di sopportare la frustrazione e il diniego, offesi da qualsiasi cosa urti la propria sensibilità eretta e normale di legislazione universale.
Contro questo disastro epocale la filosofia deve prendere la parola, a costo di urtare la sensibilità di un'intero spazio intellettuale. E lo deve fare rivendicando un'altra etica del linguaggio opposta a quella oggi dominante. È quello che la Grecia antica chiamava "parresia", la parola franca, libera, sfrontata, che fa corpo con l'esistenza del soggetto che la preferisce.
La filosofia non asseconda le fragilità altrui, se non quando diventa la propria caricatura nella forma di educazione sentimentale. La filosofia nasce come parola traumatica che sprona, che fa incontrare il reale e che mette a rischio chi parla perché rompe con un orizzonte culturale dato. Quale? Quello dell'Atene i cui i giovani si erano, non a caso, "infiacchiti" come ricorda Senofonte. È a questi giovani che Socrate e Platone, sensibili a quanto avveniva a Sparta, si rivolgono per una nuova "paideia" che li sproni a un lavoro su di sé per elevarsi e essere migliori il più possibile.
La filosofia in origine è questa alternativa al modello di formazione ateniese; un'alternativa che si presenta come formazione di un soggetto animato da una dynamis come potenza di elevazione.
Oggi lo spazio democratico ha bisogno di una scossa analoga a quella che si è prodotta nell'Atene del IV secolo."
Simone Regazzoni
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Educazione, prevenzione al traffico illecito, abbandono e maltrattamento animale: i dati dell'attività operativa
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Educazione, prevenzione al traffico illecito, abbandono e maltrattamento animale: i dati dell'attività operativa. Roma. 545 le persone denunciate dai carabinieri del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari (CUFA) per il reato d maltrattamento animale. Il dato è stato diffuso oggi nel corso della conferenza stampa di presentazione dei risultati dell’attività operativa del Comando che ha visto l’impegno dei militari nella prevenzione e contrasto all’abbandono, maltrattamento e traffico illecito di animali. Partecipanti, tra gli altri, il Gen. B. Antonio Danilo Mostacchi, Comandante Carabinieri per la Tutela della Biodiversità. Contestualmente, è stata presentata la guida pratica dal titolo “Amici fedeli”, realizzata dal periodico di ambiente e territorio #Natura dell’Arma dei Carabinieri insieme alla LAV, contenente consigli pratici per vivere in armonia con gli animali domestici; perché l’incessante attività di contrasto ai reati in danno dei nostri “amici fedeli” passa anche per un’intensa attività di prevenzione, che si traduce in educazione al vivere con gli animali. Ospiti d’eccezione le Unità Cinofile Antiveleno dell’Arma dei Carabinieri e i cuccioli salvati dalla LAV. “Trattare con amore e rispetto gli animali è un dovere giuridico oltre che etico e morale, rappresentando la cifra di una società avanzata e solidale” ha ricordato il Generale C.A. Andrea Rispoli, Comandante del CUFA. “L’Arma dei Carabinieri, preposta alla protezione del mondo naturale e alla diffusione della cultura ambientale, continuerà e intensificherà le azioni necessarie alla protezione degli animali, per garantire il rispetto della legge e il benessere di essere viventi, contro ogni forma di sfruttamento e maltrattamento”. I DATI: In Italia, secondo alcune stime, sarebbero complessivamente più di 60 milioni gli animali che vivono con gli uomini, con rapporto 1 a 1 rispetto alla popolazione residente e, tra questi, oltre 7 milioni di cani e qualcosa in più di gatti. Sottostime, perché si tratta dei quattro zampe dichiarati, tenuto conto che agli stessi bisogna aggiungere quasi 13 milioni di uccelli, 30 milioni di pesci e una nutrita schiera di rettili e piccoli mammiferi. Ragionevolmente si può stimarne la popolazione tra i 20 e 30 milioni di esemplari comprendendo quelli, e sono purtroppo ancora molti, non dichiarati, nonché una moltitudine di soggetti di randagi e inselvatichiti. ABBANDONI: Ogni anni in Italia vengano incautamente rilasciati in libertà circa 80.000 gatti e 50.000 cani, maggiormente nelle città del Centro-Sud. I pet non possono considerarsi accessori o giocattoli, ma parte integrante delle nostre famiglie. Il periodo di Natale spesso è contrassegnato dal desiderio di regalare un animale domestico (cane, gatto, tartaruga, animali esotici e perfino pericolosi), senza tener conto di tutte le conseguenze delle nostre scelte poco ponderate perché prendere un pet in casa rappresenta un’assunzione duratura di responsabilità. MALTRATTAMENTO ANIMALI 2022-2023: I controlli dei Carabinieri del CUFA sono stati 9.855, in particolare le persone controllate sono state 5.960 di cui 545 denunciate, mentre i sequestri sono stati 6 e 212 sanzioni elevate per un importo di €128.731,90. I veicoli controllati sono stati 422, gli illeciti totali 299. TUTELA ANIMALI D’AFFEZIONE, PREVENZIONE DEL RANDAGISMO E PROTEZIONE DA ANIMALI PERICOLOSI 2022-2023: I controlli complessivi sono stati 20.140, le persone 10.293 di cui 158 quelle denunciate e 3.226 sanzionate per un importo di €754.194,15, mentre i sequestri 21. I veicoli controllati sono stati 573 mentre il numero di illeciti complessivi 4.134. MALTRATTAMENTO ANIMALI LAZIO 2022-2023: Riguardo la regione Lazio, i controlli sono stati 688, di cui 480 persone con 51 persone denunciate e 17 sanzionate per un importo di €4.891. I veicoli controllati sono stati 20, mentre il numero complessivo degli illeciti è stato pari a 19. TUTELA ANIMALI D’AFFEZIONE, PREVENZIONE DEL RANDAGISMO E PROTEZIONE DA ANIMALI PERICOLOSI LAZIO 2022-2023: I controlli eseguiti ammontano a 2.069 di cui 1.262 persone. Di queste sono state denunciate 10 mentre quelle sanzionate sono state 306 per un importo di €88.767. I veicoli controllati sono stati 38 e il totale degli illeciti risulta di 339.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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